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INFORMATICA MODULO A

- WORD PROCESSOR attività


La produzione di documenti con un elaboratore testi (in inglese word processor) indicata con
l’espressione inglese word processing “trattamento della parola” fa riferimento alle attività di
scrittura, modifica, elaborazione/formattazione, memorizzazione e stampa di documenti mediante
computer.
Per elaborazione o trattamento si intende dell’informazione si intende la creazione, la modifica,
l’eliminazione, il confronto, la conservazione e la trasmissione.

- .txt, .pdf, .doc, .odt


Il software più noto è senza dubbio Word appartenente al pacchetto Office della Microsoft.
L’impostazione predefinita per il salvataggio di documenti in word è il formato Documento Word
(.docx) che permette di svolgere numerose azioni ma ha come svantaggio la compatibilità ovvero se
spedisco un .doc a una persona che non ha la stessa informazione, tale persona avrà tutto il
documento spaginato.
Tuttavia, ogni documento può essere salvato in formati differenti per essere visualizzato anche in
altri ambienti di lavoro. Fra i formati più noti:
- Testo normale (.txt), solo testo, perde le informazioni sulla impaginazione ma ha come pregio la
leggerezza e la compatibilità e come difetto la mancanza d formattazione. Viene aperto di default
sul blocco note su windows.
- Portable Document Format (.pdf), rende definitivo contenuto e layout su qualsiasi piattaforma;
usato per scambiare, visualizzare e stampare documenti; esistono anche pdf dinamici tra cui
Acrobat Pro mentre quello classico non permette tale funzione. Viene aperto di default su Acrobat
Reader.
- Documento Word 97-2003 (.doc) rende il file compatibile con le precedenti versioni di Word ed è
anche chiamato documento modello in quanto viene impostato per successivi utilizzi senza dover
reinserire ogni volta il logo facendo rimanere pulito il modello originale.
Viene utilizzato per esempio per una carta intestata.
- OpenDocument Text (.odt) rende compatibile il file con Writer, l’elaboratore testi di LibreOffice e
OpenOffice. Viene usato da molte librerie digitali tra cui LiberLiber.

- Sommario
Il sommario è ben diverso dall’indice: infatti se l’indice riporta in modo oggettivo la struttura della
tesi e ci dice a che pagina troviamo quell’argomento/capitolo, il sommario ci dà informazioni
relative a quel capitolo o quel titolo.
Una delle caratteristiche più comuni dei documenti professionali è la disponibilità di un sommario.
In Microsoft Word la creazione di un sommario è più facile, in quanto non è necessario utilizzare
stili ed è possibile contrassegnare una parola o un gruppo di parole in un paragrafo di testo per
aggiungerle al sommario. 
Creazione del sommario
In Word è possibile creare un sommario basato su una parte del testo di un paragrafo, senza
includere l'intero paragrafo.
Per includere testo nel sommario, è possibile contrassegnarlo tramite la funzionalità Inizio in
evidenza con gli stili titolo.

Per inserire un sommario attenersi alla seguente procedura: 


1. Avviare Word e aprire il documento desiderato.
2. Fare clic in un paragrafo vuoto in corrispondenza del punto in cui si desidera inserire il
sommario.
3. Scegliere Riferimento dal menu Inserisci, quindi fare clic su Indici e sommario.

NotaI n Microsoft Office Word 2007 o in Word 2010, fare clic su Sommario nel gruppo
Sommario della scheda Riferimenti. quindi fare clic su Inserisci sommario.
4. Scegliere la scheda Sommario, quindi Mostra barra degli strumenti Struttura.

Nota In Word 2007 o in Word 2010, saltare questo passaggio.


5. Nella finestra di dialogo Indici e sommario selezionare l'opzione da applicare al sommario,
quindi scegliere OK.

Nota In Word 2007 o in Word 2010, selezionare le opzioni che si desidera applicare al
sommario nella finestra di dialogo Sommario, quindi fare clic su OK.
Nota Se il testo contenuto nel documento non è contrassegnato per l'inserimento nel sommario,
al posto del sommario nel documento verrà visualizzato il seguente messaggio di errore:
Errore. Nessuna voce di sommario trovata.

Note a piè di pagina


Utilizzare le note a piè di pagina e le note di chiusura per spiegare, commentare o fornire
riferimenti a un concetto incluso in un documento. In genere, le note a piè di pagina vengono
visualizzate in fondo alla pagina e le note di chiusura alla fine del documento o della sezione.

Aggiunta di una nota a piè di pagina


1. Fare clic nel punto in cui si vuole aggiungere la nota a piè di pagina.
2. Fare clic su Inserisci > Inserisci nota a piè di pagina.
Digitare il testo della nota.
Aggiunta di una nota di chiusura
Fare clic nel punto in cui si vuole aggiungere la nota di chiusura.
Fare clic su Inserisci > Inserisci nota di chiusura.

Word inserisce un segno di riferimento nel testo e aggiunge il segno di nota di chiusura alla fine
del documento.
Digitare il testo della nota di chiusura.
- Rappresentazione binaria (cifre binarie)
L’informazione è rappresentata dai dati che a loro volta sono formati da simboli.
Nei calcolatori ogni informazione è codificata sotto forma di bit (acronimo di binary digit).
I simboli possono essere codificati da dispositivi bistabili ovvero dispositivi che possono assumere
due configurazioni alternative:
- Presenza/assenza del foro in una scheda
- Diversi stati polarizzazione sostanza magnetizzabile
- Presenza/assenza di carica elettrica
- Passaggio/non passaggio carica in un cavo conduttore
- Passaggio/non passaggio di luce in un cavo ottico

Un bit può assumere due conformazioni diverse che sono 0 e 1 (se ho 2 bit avrò 22 sequenze; se 4
bit 24 sequenze e così via)
Un byte è una sequenza di 8 bit e la capacità o la quantità di dati che è in grado di memorizzare
può essere misurata in bit, byte o in multipli di essi.
Se il Sistema Internazionale (SI) si esprime in potenze del 10, i multipli del bit si esprimono in
potenze del 2.

- Codifica del testo (basso livello/livello 0 e alto livello)


La codifica del testo è la rappresentazione del testo su supporto digitale in un formato “leggibile”
da un elaboratore (Machine Readable Form)
Tale rappresentazione si basa su un determinato linguaggio informatico, detto linguaggio di
codifica e implica una definizione del concetto di testo.

-CODIFICA LIVELLO 0/basso livello: rappresentazione binaria della sequenza ordinata dei caratteri
che compongono un testo.
A questo livello di codifica viene assegnato ad ogni carattere del testo un codice numerico binario
(composto da sequenze di 0 ed 1) che lo identifica univocamente. I cosiddetti set di caratteri sono
tabelle di associazioni biunivoche (1 a 1) fra i caratteri di un dato repertorio e dei codici numerici
rappresentati in forma binari chiamati punti di codice.
Ovviamente il numero di caratteri rappresentabili è tanto più elevato quanto più lo è quello dei
punti di codice disponibili, che a sua volta dipende da quante cifre binarie vengono usate per la
codifica dei caratteri.
Il più famoso set di caratteri è senza dubbio l'ASCII che ha 128 punti di codice che sono sufficienti
per la codifica dei testi in latino ma troppo pochi per un alfabeto come l’italiano che comprende
anche caratteri con diacritici.

-CODIFICA ALTO LIVELLO: comprende il mark-up testuale ovvero una notazione che arricchisce il
testo codificato al livello zero con informazioni relative a dimensioni strutturali, come per esempio
l’organizzazione del testo in strutture macrotestuali e l’articolazione del testo in strutture
linguistiche.
Il mark-up è l’esplicitazione di una sequenza di caratteri come per esempio le aggiunte di elementi
al testo scritto e la specificazione di ulteriori usi del testo.
Attraverso il mark-up vengono specificate le modalità di interpretazione e dell’utilizzo del testo in
un sistema informatico.
L’HTML è un esempio di mark-up in cui sono espresse le modalità con cui un browser deve
visualizzare un documento.
Il sommario ipertestuale di word è un esempio di codifica di alto livello.

- ASCII
L’ASCII è un set di caratteri che serve per la rappresentazione binaria di caratteri e per numerosi
set successivi.
Iniziamente l’ASCII aveva 128 punti di codice che erano sufficienti per la codifica di testi
comprendenti caratteri esclusivamente dell’alfabeto latino come ad esempio l’inglese ma
diventavano pochi per l’italiano.
Per questo vengono create varie estensioni di ASCII come ad esempio la ISO-8859 che
comprendeva anche altri caratteri come quelli cirillici fino ad arrivare a 256 punti di codice
disponibili.
Ancora però non riusciva a coprire lingue come il cinese e il giapponese dove sono presenti
migliaia di caratteri: per ovviare a questo problema è stata inserita UNICODE che permette di
rappresentare qualsiasi carattere appartenente ai sistemi grafici esistenti e risolve i problemi di
ISO-8859 come l’estensione del charset e il multilinguismo e oltre ad aumentare i punti di codice
(1 milione) i punti codice hanno ora base esadecimale.
(per caratteri ASCII alt e numeri tastierino)

- Mark-up testo
Con “linguaggio di markup” ci si riferisce a un linguaggio che permette di descrivere i dati
attraverso una formazione specifica che utilizza i tag, ovvero dei marcatori.
L’HTML è un esempio di mark-up: infatti essi descrive le pagine web attraverso dei tag predefiniti.
I linguaggi di mark-up vengono suddivisi in linguaggi di tipo descrittivo e di tipo procedurale: quelli
di tipo descrittivo lasciano il compito di decidere quale rappresentazione utilizzare al software
mentre quello di tipo procedurale forniscono delle regole da eseguire affinché la porzione di testo
possa essere visualizzata.

- HTML
Le pagine HTML sono oggetti statici ovvero scritte in un file che viene prelevato dal Server Web e
inviato all’utente che ne ha fatto richiesta.
Le applicazioni Web (Web Application) costituiscono dinamicamente le pagine HTML in base ai
parametri ricevuti tramite richieste HTTP.
L’HTML è un mark-up descrittivo che consiste nell’identificare il tipo di ogni elemento del
contenuto.
E’ basato su ruoli e categorie e per questo di ogni elemento viene descritto il ruolo, sia esso
strutturale sia semantico all’interno del testo. Un ruolo è una categoria e riflette le caratteristiche
di essa.
Si basa su due passaggi distinti che sono marcatura e formattazione che vengono fatti in due
momenti diversi.
L’HTML è un linguaggio di mark-up e serve a descrivere la struttura gerarchica di un documento.
Lo fa utilizzando dei tag che racchiudono le informazioni. I tag servono a descrivere il significato
semantico del contenuto racchiuso. I tag possono racchiudere altri tag, in questo modo viene
definita la struttura gerarchica del documento da cui si ricava una struttura ad albero.
Le regole di base su come utilizzare i tag, quali attributi possono avere e quali tag possono
racchiudere, sono parti delle specifiche di HTML5. La maggior parte dei browser interpreta l’HTML
anche se non scritto in maniera del tutto corretta.

- Un po di storia di HTML
Nel 1989 Tim Berners Lee propone al laboratorio di fisica del CERN di Ginevra di organizzare
l’informazione contenuta negli archivi elettronici attraverso un sistema ipertestuale e così ha inizio
il World Wide Web.
L’infrastruttura sviluppata si basa su tre componenti principali
- il protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol): un protocollo di alto ovvero il livello per
lo scambio di files (in sostituzione del più spartano FTP)
- il concetto di URL (Uniform Resource Locator): un sistema di notazione per localizzare i file
nei server
- il linguaggio HTML (HyperText Markup Language): un linguaggio di mark-up testuale
sviluppato a partire da SGML

- ARPA
L’ARPA viene fondata nel 1958 per gestire progetti riguardanti l’ambito militare per ristabilire il
primato americano nelle scienze applicate al settore militare e creare un sistema di comunicazione
capace di resistere anche a un attacco militare.
Per permettere ciò la rete non doveva avere alcuna autorità centrale e quindi era necessario che i
nodi fossero indipendenti, avessero una pari gerarchia e capaci sia di originare sia di passare e
ricevere i messaggi.

- ARPANET
ARPANET fu una rete studiata e realizzata dal DARPA, responsabile per lo sviluppo di nuove
tecnologie ad uso militare e si tratta dell’embrione da cui poi nel 1983 nacque Internet.
ARPANET fu la prima rete a commutazione di pacchetto del mondo.

- Commutazione di pacchetto
La commutazione di pacchetto consiste nella suddivisione di messaggi e informazioni in pacchetti
di lunghezza fissa a sé stanti capaci di viaggiare nella rete autonomamente.
Non importa che questi pacchetti rimangano uniti o che arrivino in una determinata sequenza in
quanto le informazioni che contengono al loro interno sono sufficienti per ricomporre il messaggio
originale.
- NCP FTP TCP/IP (internet)
La crescita di ARPANET si basa sullo standard di comunicazione che i computer collegati condividono. Le
macchine, sia pure con sistemi operativi differenti, devono parlare la stessa lingua: questo primo idioma si
chiama: NCP (1970) Network Control Protocol, grazie al quale nasceranno l’FTP e l’attuale TCP/IP,
quest’ultimo sviluppato da Robert Kahn e Vint Cerf perciò riconosciuti come i padri di Internet.

- File Transfer Protocol (FTP) o protocollo di trasferimento file è un protocollo per la trasmissione di dati tra
host basato su TCP.
- Il TCP/IP è un protocollo di comunicazione che funziona in due fasi:
1. Il Transmission Control Protocol seziona all'origine i messaggi in diversi pacchetti, per poi ricomporli in
unità una volta arrivati a destinazione.
2. L'Internet Protocol ha il compito di fare da postino, e da postino poliglotta: è lui che ha la responsabilità
dell'indirizzamento delle singole porzioni di dati attraverso nodi multipli e networks spesso diversi.

- World Wide Web


Il World Wide Web (WWW o web) è un mezzo di comunicazione globale che gli utenti possono
leggere e scrivere attraverso computer connessi a Internet.
Il termine WWW non è un sinonimo di Internet ma è un servizio che opera attraverso Internet.
Il World Wide Web nasce nel 1989 con a proposta di un ampio database intertestuale.
Il WWW si evolve nel cosiddetto Web 2.0 con il nuovo millennio e oggi si proietta per iniziativa di
Berners-Lee verso il web 3.0 detto anche web semantico.
Esempi di WWW sono Navigator, Yahoo, Altavista, Lycos, Vaticano on-line, Internet explorer e
Napster.
L’URL contiene un dominio di I livello e uno di II livello (da destra a sinistra) e per esempio nel sito
web www.unistrasi.it it è il dominio di I livello mentre unistrasi quello di II livello.
Il dominio di località è .it o .fr mentre quello di tipologia .com o .net.

- Set di carattere
XML e HTML (dalla versione 4.0) è l'Universal Character Set (UCS) definito sia dallo standard
ISO/IEC 10646 sia dallo standard Unicode, che sono identici a livello di codice.
XML e HTML (dalla versione 4.0) è l'Universal Character Set (UCS) definito sia dallo standard
ISO/IEC 10646 sia dallo standard Unicode, che sono identici a livello di codice.
HTML 2.0 ha stabilito che tutti i caratteri in un documento HTML devono essere interpretati con
riferimento a ISO 8859-1 (noto anche come ISO Latin 1), ma ha anche stabilito che tutte le versioni
future di HTML utilizzeranno un superset, cioè, Unicode (o ISO 10646), il che significa che è
disponibile un vasto numero di caratteri di tutto il mondo.

- Tag
L’attività di tagging (taggatura dall’inglese tag per etichetta) consiste nell’attribuzione di una o più
parole chiave, dette tag che individuano l’argomento che si sta trattando sui file su internet.
Le attività di tagging sono connesse al social bookmarking o alle folsonomie ovvero
categorizzazioni di informazioni da parte di comunità di utenti e porta a una convenzione nella
classificazione di contenuti in base non gerarchica.
- Tag semantico
Dopo aver introdotto la semantica, possiamo parlare dei tag HTML semantici. Si tratta di una serie
di tag HTML introdotti con l’avvento del HTML5 che permettono ai motori di ricerca, in maniera
migliore e più precisa, di capire il tipo di testo che hanno di fronte.
Ora, invece, ad ogni tipologia di testo corrisponde un tag HTML semantico, che aiuta pertanto il
motore di ricerca a capire di che argomento si tratta.
La necessità di un linguaggio dotato di una sintassi migliore dell’HTML tradizionale comincia ad
essere avvertita attraverso l’uso di inviare pagine web ai nuovi dispositivi apparsi nel mercato
diversi dai tradizionali computer dotati di hardware e software sufficienti ad interpretare il
linguaggio HTML.

- Email
Molti siti mettono a disposizione la Web mail, ovvero la possibilità di accedere alla propria casella
di posta sul web accedendovi tramite username e password.
I messaggi sono disponibili da qualunque elaboratore connesso a internet e le informazioni non
vengono salvate sul disco in quanto la posta viene consultata direttamente online.
La trasmissione di una email avviene dal mittente che si collega al server del proprio provider che
scrive il messaggio che il provider invia alla casella di posta del destinatario.
Il destinatario appena si colega al server con il proprio provider può leggere tutti i messaggi nella
sua casella di posta indirizzati a lui.

GMAIL
Per creare un account gmail è necessario registrare il proprio indirizzo di posta elettronica
digitando nel browser www.google.it, premere invio, andare su altre opzioni e successivamente
crea un account e digitare quindi le proprie credenziali.

Gmail presenta una serie di cartelle predefinite tra cui:


- Posta in arrivo: tale cartella contiene tutti i messaggi ricevuti da vari destinatari
- Posta inviata: tale cartella contiene i messaggi che noi stessi spediamo a vari indirizzi
- Cestino: : tale cartella contiene i file che abbiamo eliminato
- Bozze: : tale cartella contiene i messaggi che ancora non abbiamo spedito perché magari
dobbiamo operare una modifica al testo dell’email
- Spam: : tale cartella contiene la posta indesiderata
- Posta in uscita: : tale cartella contiene i messaggi che sono in corso di invio o che sono stati
inviati ma non ancora partiti, magari per una temporanea mancanza di connessione
Internet

Per iniziare a scrivere un messaggio è opportuno premere sul pulsante scrivi, inserire l’email
del/dei destinatario/i e eventualmente l’oggetto dell’email e successivamente il testo del
messaggio.
L’indirizzo del destinatario può essere inserito digitando il suo indirizzo completo o
prelevandolo dalla lista contatti (archivio degli indirizzi).
Se si vuole inviare una copia nascosta nel riquadro fare click su CC mentre per inviare una
copia nascosta su CCn.

Nella casella oggetto si inserisce un breve e conciso testo fornendo una sintesi al contenuto del
messaggio.

Per allegare uno o più file doppiamo premere su allega file, simboleggiato dal simbolo della
graffetta, selezionarlo e aprirlo.
Se poi si vuole eliminare fare click su X.

Dopo aver composto il messaggio per inviarlo è opportuno fare click sul pulsante invia.

Quando invece si riceve un messaggio gmail mostra l contenuto nella casella Posta in arrivo e i
nuovi messaggi vengono segnalati da un numero scritto in parentesi a lato della casella posta
in arrivo, dal nome del mittente e dall’oggetto in grassetto.
Per rispondere solo a chi ci ha scritto il messaggio è opportuno fare click sul pulsante rispondi
mentre se si preme su rispondi a tutti si invia la risposta del mittente a tutti gli indirizzi indicati
nella casella A e Cc.

Per inoltrare un messaggio è opportuno fare click sul pulsante inoltra e digitare gli indirizzi a
cui si vuole inoltrare il messaggio.

La graffetta in un indirizzo di posta ricevuto vuol dire che nell’email è presente un allegato e si
può o visualizzare l’anteprima o scaricarlo o salvarlo su Drive.

Nella casella in una posta di arrivo quandono sono presenti più risposte è possibile:
- Espandere tutto: visualizzare tutti i messaggi se esssi sono compressi
- Comprimere tutto: visualizzare solo il contenuto dell’ultima risposta se i messaggi sono
compressi
- Stampa tutto che mostra l’anteprima e poi le modifiche da applicare

Gmail non dispone di servizi per mostrare/nascoondere la barra degli strumenti e per questo ci
sono alcuni software: per nascondere e o mostrare la barra delle visualizzazioni è opportuno
andare sulla scheda Visualizza (o andare sul menu) facendo clic sulla barra da
mostrare/nascondere.
Per minimizzare la barra delle applicazioni

Gmail offre la possibilità di inserire in automatico la firma andando su Impostazioni, Generali,


Firma e cliccare sul riquadro per inserire il testo, digitare il proprio nome e cognome prima del
testo citato nelle risposte, rimuovendo la riga __ che la precede se si desidera che la firma
venga visualizzata sopra al testo del messaggio e poi salvando le modifiche.

È possibile inserire anche una risposta automatica andando su impostazioni, generai,


risponditore automatico e attivarlo indicando data di attivazione/disattivazione, indicare
l’oggetto e nel riquadro del messaggio il testo indesiderato e la risposta verrà mandata a tutti
quelli che invieranno un email nel periodo indicato e infine Salva modifiche.
Per disattivare la risposta automatica andare su impostazioni, generali, risponditore
automatico, Disattiva e salva modifiche.

Gmail utilizza una diversa simbologia per indicare i messaggi da leggere o già letti.

È possibile contrassegnare messaggi speciali e importanti.

Per visualizzare/aggiungere contatti è opportuno andare su gmail – contatti e preme aggiungi


se lo si vuole aggiungere aggiungendo l’indirizzo di posta ed eventualmente altri dati tipo
nome. Per eliminare un contatto premere su altro e poi elimina contatto.

Quando si invia frequentemente un messaggio alle stesse persone è opportuno creare un


gruppo andando su contatti e nuovo gruppo, digitando il nome e poi aggiungi a selezionando i
contatti.
Per rimuovere un gruppo fare click su esso, poi altro, elimina gruppo e poi confermare con OK.

I messaggi ricevuti vengono ordinati automaticamente in ordine di data crescente e sono


presenti opzioni che permettono di impostare lo stile nella propria casella di posta impostando
per esempio prima i messaggi di posta importanti ecc.

Dopo aver aperto un messaggio si può creare un’etichetta inserendo il nome e poi nidifcia
etichetta in e selezionare e poi premendo su crea.

Per eliminare un’etichetta creata bisogna fare click su rimuovi etichetta e per spostare
messaggi all’interno dell’etichetta sposta in.

- XHTML
L'XHTML (sigla di eXtensible HyperText Markup Language, Linguaggio di marcatura di ipertesti
estensibile) è un linguaggio di marcatura che associa alcune proprietà dell'XML con le
caratteristiche dell'HTML: un file XHTML è un pagina HTML scritta in conformità con lo standard
XML.

- Servizi cloud
Il termine cloud computing si riferisce a un insieme di servizi attraverso cui un provider fornisce
agli utenti un certo numero di servizi.
I servizi forniti dal cloud computing sono realizzati attraverso le Web App ovvero una tecnologia
che permette di seguire applicazioni complete all’interno del browser.
I servizi cloud computing includono strumenti di produttività come creazione, memorizzazione e
condivisione di documenti, condivisione di file e cartelle e l’acceso alle applicazioni online.
Il cloud computing facilita quindi la collaborazione online e mobile in quanto l’accesso a tutti
questi servizi viene semplificata utilizzando la rete globale.
I vantaggi del cloud computing risiedono nel:
- Riduzione dei costi
- Miglioramento della mobilità ovvero accessibilità per chiunque
- Maggiore scalabilità ovvero più sostenibilità di aggiungere e ampliare i servizi
- Aggiornamenti automatici

I rischi:
- Dipendenza da provider
- Controllo sui dati
- Perdita di privacy in quanto la gestione di dati è regolamentata da leggi
- Incremento della possibilità di infezione da malware

Esempi di cloud computing sono ICloud sull’apple, Google drive sull’android, Dropbox e Office
online che è il cloud di OneDrive.
Phishing sono email scritte in un italiano incerto in cui si inventano pretesti e poi vi inseriscono un
lik che sembra identico a quello di un sito web non hackerizzato ma in verità se vi si entra e vi ci
iscrive si dà i dati in mano a degli hacker.

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