6) Ethereum sempre più vicino a diventare una rete Proof of Stake
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Ethereum ha tagliato un nuovo importante traguardo: la transazione
dell’unione Sepolia, il processo di fusione che lo porterà al meccanismo di consenso Proof of Stake (PoS) è andata a buon fine. A darne notizia su Twitter, è stato Antony Sassano, educator di Ethereum, che il 6 luglio ha trasmesso in diretta su YouTube il Merge di Sepolia. Ora il network sarà monitorato per qualche giorno. La seconda criptovaluta al mondo per capitalizzazione di mercato, infatti, ha completato il suo penultimo test del Merge sulla testnet pubblica Sepolia. La prova finale del Merge (che la porterà ad abbandonare definitivamente la Proof of Work) è attesa per le prossime settimane su un’altra testnet, la rete Goerli, prima che avvenga la fusione definitiva sul mainnet (si presume entro la fine dell’anno). Anche Terence Tsao, sviluppatore di protocolli su Ethereum ha confermato che l’operazione è stata un successo, nonostante ci siano stati degli intoppi nella produzione dei blocchi da parte dei validatori a causa di configurazioni errate. Non c’è ancora una data per la prova finale sulla testnet Goerli, sebbene qualcuno si sia già sbilanciato al riguardo, tutto dipenderà dai risultati di Sepolia. Questa evoluzione positiva tuttavia, sembra aver riacceso le speranze degli investitori, tanto da innescare un vero e proprio boom di acquisti nei confronti di Ethereum, con il quale avevamo già avuto a che fare grazie ad Ethereum Code. Il concetto di Proof of Stake, si riferisce a un metodo di convalida dei blocchi di transazioni che è meno dispendioso dal punto di vista energetico rispetto al consenso Proof of Work. È la risposta quindi alla natura energivora (alto consumo di elettricità) e all'impatto ambientale negativo spesso associato alla creazione di criptovalute, e in particolare alla creazione della più famosa di esse, Bitcoin. In quanto tale, il Proof of Stake (PoS) è contrapposto alla Proof of Work (PoW) trattamento crittografico che consente di validare i blocchi delle transazioni, e consiste nell'utilizzare la potenza di calcolo di un computer o di un'apparecchiatura informatica per “minare”, cioè per creare criptovaluta. Il sistema Proof of Stake è ritenuto perciò un modo alternativo per raggiungere il consenso distribuito in una rete blockchain, che rimuove il concetto di mining fisico e lo sostituisce con un meccanismo di mining virtuale molto più rispettoso dell'ambiente. Concretamente, si tratta di un sistema che permette di creare criptovaluta attraverso la conservazione e la detenzione di criptovaluta. Per avere la possibilità di partecipare alla creazione della criptovaluta, e per (magari) ottenere il diritto di validare ulteriori blocchi, l'utente deve fornire la prova, impegnandosi, di essere già titolare di una certa quantità di criptovaluta. L'algoritmo sceglie quindi casualmente tra gli utenti idonei a cui verrà concesso il diritto di creare il blocco successivo. Il Merge sulla mainnet, che di fatto sostituirà la blockchain di Ethereum con la nuova Beacon Chain (basata su Proof of Stake e che dovrebbe consentire anche una riduzione delle fee), è un passaggio molto atteso dagli investitori, ma che richiede grande attenzione e prudenza. Proprio per questa ragione, infatti, si eseguono prima tutti i test possibili.
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