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Ho deciso di riprendere in mano le foto di chi ci ha preceduto e che io

e molti di noi hanno conosciuto per la maggior parte solo per infor-
mazione da altri, solo per sentito dire.
Eppure mi sembra di conoscerli uno ad uno in tutti quelli che
da loro sono discesi, in tutti quelli che mi raccontano di loro.
Non sono tante le foto che sono qui raccolte, non sono tutte
quelle che ho a disposizione, non le ho potute inserire tutte per man-
canza di spazio: mi auguro di poter continuare questa rassegna in un
altro o in altri libri, a seconda del numero di documenti che chi si sen-
te coinvolto con questo mio lavoro avrà la bontà di mettermi a dispo-
sizione.
Per ora me le sono gustate ripassandole più volte per dare loro
un po’ di ordine, che, per ora, rimane quello cronologico.
Lo spazio a disposizione mi ha permesso di raggiungere solo
gli anni ’70, i soldi a disposizione necessari per la pubblicazione mi
hanno peraltro permesso di inserire solo foto scattate in bianco e nero:
i due condizionamenti sono quindi stati complementari.
Auguro a quanti prenderanno in mano questa serie di foto di
avere la voglia di conoscere tutti i protagonisti, qualcuno per la loro
stessa voce ed altri attraverso la voce degli stessi che li hanno cono-
sciuti o, come me, ne hanno sentito parlare da altri.
È un circolo virtuoso che permette di approfondire la cono-
scenza. Se speriamo un futuro positivo per il nostro paesello possiamo
farlo poggiando sull’esperienza di chi ci ha già vissuto e di chi ancora
ci vive, disponibili a qualsiasi sorpresa che possa riservarci il futuro.
Pronti anche ad una sorpresa che sfugga da qualsiasi nostra aspettati-
va. Come nella canzone di Claudio Chieffo E verrà:
E verrà come il sole che sorge al mattino,
volerà come il vento che vola lontano,
canterà , canterà come canta un bambino,
correrà come chi vuole dirti:
“E’ vicino! Il Signore é qui!” …….
2 arvedemoli

La sequenza delle diapositive è in ordine cronologico per de-


cenni (anni ’20, anni ’30, ecc)

Il numero delle foto degli anni più lontani è ridotto e si tratta quasi
sempre di soggetti in posa davanti ad un fotografo professionista.

Negli anni più recenti il numero delle foto aumenta, i personaggi sono
colti quasi di sorpresa, per la diffusione di macchine fotografiche non
professionali la qualità delle foto è scarsa, ma le istantanee più reali-
stiche. Mi scuso con gli interessati se qualche didascalia nelle foto ri-
sultasse non esatta. Mi scuso con gli assenti e spero di poter recupera-
re questa mancanza
Auguro di sfogliare questo strano libro con lo stesso spirito
con cui Ada Negri, poetessa del secolo scorso, guarda la sua
terza età e, a più di 70 anni, scrive:
Mia giovinezza
Non t’ho perduta. Sei rimasta, in fondo
all’essere. Sei tu, ma un'altra sei:
senza fronda né fior, senza il lucente
riso che avevi al tempo che non torna,
senza quel canto. Un’altra sei, più bella.
Ami, e non pensi essere amata: ad ogni
fiore che sboccia o frutto che rosseggia
o pargolo che nasce, al Dio dei campi
e delle stirpi rendi grazie in cuore.
Anno per anno, entro di te, mutasti
volto e sostanza. Ogni dolor più salda
ti rese: ad ogni traccia del passaggio
dei giorni, una tua linfa occulta e verde
opponesti a riparo. Or guardi al Lume
che non inganna: nel suo specchio miri
la durabile vita. E sei rimasta
come un’età che non ha nome: umana
fra le umane miserie, e pur vivente
di Dio soltanto e solo in Lui felice.
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1910-20

1914: Moretti Alfredo, classe 1894, in divisa militare. In famiglia lo canzona-


vano per l’evidente calvizie: a trent'anni era già completamente calvo
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1910-20

Giulio Fiorini, classe 1883, giovane bello e sfortunato, era tornato dalla pri-
ma guerra mondiale già ammalato. Quando decisero di trasportarlo
all’ospedale, e il più vicino era a città di Castello, lo sistemarono su una
treggia e lo accompagnarono. Purtroppo non fece ritorno a casa dove aveva
lasciato la giovane moglie sposata qualche anno prima e dalla quale non
aveva avuto ancora figli
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1910-20

1907: Gaspare Gabelli, classe 1887, qui fotografato in tenuta da militare, sa-
rà padre di una numerosa famiglia, forse la più grande di Montecoronaro. A
questa famiglia così numerosa sarà affidata la gestione di quello che veniva
chiamato "il Podere«, l’unico che a Montecoronaro per le sue dimensioni,
più di 100 ettari, poteva essere chiamato tale
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1910-20

Virgilio Biserni in una foto del 30 maggio 1916: classe 1896


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1910-20

Lorena Fiorini nata nel 1914. Il padre Nocenzio era andato emi-
grato in Francia dove era nata questa seconda figlia. Evidente-
mente vi si era trovato molto bene per volere associata alla Lore-
na il nome della figlia nata in Francia
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1910-20

Giuseppe Salvi in una foto del 1921. Classe 1859. era il babbo
della Libera e il nonno della Noemi Moretti
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1910-20

Foto dell’11 giugno 1923. Giuseppe Salvi con il figlio Bista che
prende la mano mamma Francesca
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1910-20

La Noemi Moretti, a destra, con il fratello Nicola e la sorella Lo-


renza
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1910-20

Francesco Guerrini e Consolata Bonucci, rispettivamente dell’1884 e 1882,


sposi nel 1910
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1920-30

Una foto di famiglia con la Neste all’età di 28-30 anni circa, Pasquale
Bravaccini, il padre, classe classe 1864 e quindi all’età di 60 anni cir-
ca, la sua moglie Maria, più anziana di lui di 11 anni, e il nipote Gio-
vanni, la cui mamma Albina era morta nel 1922. Giovanni era nato
nel 1920 e la Neste, sua zia, gli ha fatto da mamma per i primi anni
poiché il padre Doardo era andato a lavorare in Maremma, dove aveva
sposato un’altra donna di Montecoronaro, la Fiorini Annina.
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1920-30

Fiorini Beatrice e Dominici Benso giovani sposi, rispettivamente Classe 1888


e 1900. Nel libro Spigolature 2 ho raccontato della fulminea decisione della
Beatrice quando accettò la corte di Benso
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1920-30

Bonucci Norina, nata nel 1994, e Gabelli Lina, nata nel 1920. la foto rende
l’idea di una dignitosa povertà. La Nora, essendo vissuta a Firenze per molti
anni a servizio di signori, teneva molto al suo portamento esteriore.
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1920-30

Rino Bonucci, classe 1906, in una foto da militare. È intuibile la destinazione


della foto.
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1920-30

Pilade Salvi, classe 1870, lo Zione, mai sposato, penultimo di sette fratelli,
benvoluto e amato dai numerosi nipoti
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1920-30

La Caterina Bonucci, classe 1994. E il libro non era solo per darsi un po’ di
tono. Le piaceva leggere da sempre.
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1920-30

Una delle cinque figlie di Bonaventura Bonucci. Visse a servizio per lungo
tempo a Firenze. Geltrude, tornata al paese, fu sposata in terze nozze da un
uomo molto più anziano di lei, Alessandro Moretti. Lei era nata nel 1889 e
lui nel 1845. gestiva il servizio della posta a Montecoronaro. Le portavano la
posta e lei la distribuiva sia ai Montecoronaresi che ai Villari. Tutti andavano
a ritirarla direttamente a casa sua.
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1920-30

L’Edvige Salvi e la Barberina Gabelli, rispettivamente del 1909 e del 1913,


tanto amiche da volersi presentare come sorelline, con abiti confezionati da
loro stesse
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La Barberina Gabelli alla fine degli anni ‘20


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Ilio Salvi, classe 1914, in un’istantanea da militare. Farà la campagna


d’Africa e rimarrà in Africa fino agli anni ‘50 circa
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Don Mantenti e Don Temiste in Seminario a Sarsina, Maggio 1935.


Probabilmente qualche mese prima dell’ordinazione sacerdotale di don
Temiste
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Don Mantenti e Don Temiste in Seminario a Sarsina, Maggio 1935.


Probabilmente qualche mese prima dell’ordinazione sacerdotale di don
Temiste
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Una giovane signora nata nel 1915,la Genì (Genis), in una posa elegante
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Una foto ricordo del militare Giovanni Bravaccini, nato nel 1920
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Omero Bergamaschi con lo zio Giacomo, a cavallo, nel campo della Vecchia
vicino a Mercatale
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Una gita alla Verna nel 1940. da sinistra Michele Bovicelli, Sergio Guerra,
Lorenzo Moretti, Salvi Nullo, ???, e Giovanni Bovicelli
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La Gonda Moretti e Belgio Gabelli fotografati vicino al sasso dell’Arpina nel


1940. Convoleranno a nozze un anno o due dopo
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Una Foto di Pierluigi e Luciana Fiorini Inviata agli zii Giulio e Francesca dalla
Maremma
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Alcuni giovani baldanzosi. Da sinistra Natale Gregori, Altero Gabelli, Girolmo


Dominici e Marino Moretti
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Altri giovani sempre baldanzosi: Abramo Moretti, Altero Gabelli, Natale


Gregori, Pompilio Gabelli
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Giovani uomini in perfetta tenuta alla moda con calzoni alla zuava. Giovanni
Bravaccini, Corinno e Giuilio Fiorini
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Giulio Fiorini, classe 1919, da militare ha inviato questa foto in abbigliamen-


to chiaramente fuori ordinanza
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La Ella Chini ha inviato questa foto dalla città in cui prestava servizio, pro-
babilmente Firenze
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Omero Bergamaschi e Giulio Fiorini si sono ritrovati commilitoni in Sarde-


gna
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L’Aldimara Gabelli alla sua prima comunione


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Nel tempo la Norina Bonucci, nata nel 1896, assume l’aspetto di una serio-
sa matrona
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La domenica era il giorno della festa. Ci si cambiava a festa e si poteva posa-


re per la foto, qualcosa di eccezionale. Marino e la Gonda dietro, davanti la
Dolfa, la Lina e la Luisa. Sono nella Lama dietro all’abside della chiesa di
Montecoronaro
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