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Claudia Perlmuter1

Condividere e diffondere pratiche didattiche efficaci: la ricerca delle scuole toscane2


"Bella idea! probabilmente ispirandomi al vostro lavoro proporr qualcosa di simile ai miei studenti, grazie! Amo molto di pi l'italiano ma per la prima volta insegner matematica e sono a caccia di idee...ne ho trovata subito una carina...spiegata in modo dettagliato..." E' un lavoro formidabile, che mi ha dato tanti spunti per lavorare con idee personali. (commenti lasciati nel libro degli ospiti del sito del percorso "Le matefiabe")3

Linvito dei colleghi campani a partecipare () ad un confronto sulla documentazione delle esperienze didattiche selezionate nellambito del Progetto GOLD si rivelato unoccasione preziosa per riflettere sul lavoro compiuto negli ultimi anni e per interrogarci sulla presenza nel nostro percorso di specificit ed elementi che possono essere dinteresse anche per le scuole di altre regioni. Non mi limiter, perci, a far riferimento alle esperienze didattiche selezionate dal concorso GOLD nellultimo anno, ma prender in considerazione il triennio 2008-2010, periodo in cui, grazie allintroduzione di un cambiamento rilevante nel Progetto Nazionale: la proposta alle scuole di riformulare in chiave multimediale la documentazione presentata, nella nostra regione sono emerse, si sono sperimentate e iniziano a consolidarsi strategie di documentazione generativa volte alla condivisione e diffusione di buone pratiche didattiche tra docenti della stessa scuola, di reti di scuole e di altre realt territoriali. Le esperienze toscane selezionate4 dal concorso GOLD nel periodo considerato riguardano la scuola dellinfanzia ed il primo ciclo distruzione (primaria e secondaria di primo grado) e comprendono la maggior parte delle aree del curricolo: linguistica, scientifica, storico-geografica, artistica, ambientale (con una leggera prevalenza di quelle riguardanti la matematica e le scienze), nonch tematiche educative centrali quali la continuit, linclusione, linterculturalit, luso delle TIC nelle attivit di insegnamento-apprendimento. Rappresentare e gestire la progettazione curricolare Punto di riferimento e motore delle esperienze di documentazione dellultimo triennio nella nostra regione stato lapprofondimento compiuto sulla documentazione della costruzione del curricolo. Lattivit, nata nel quadro delle azioni di sostegno alla sperimentazione delle Indicazioni per il Curricolo (2007) avviate a livello nazionale, ha permesso non solo di rielaborare in chiave multimediale la documentazione di buone pratiche di progettazione curricolare, ma ha consentito anche di saggiare lefficacia e la sostenibilit di un approccio alla documentazione basato sullutilizzo di applicazioni e risorse web per far fronte, in particolare, alle esigenze delle scuole di rappresentare le conoscenze che si

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Referente Documentazione - Progetto GOLD, ANSAS Nucleo territoriale della Toscana In Gloria Chianese (a cura di), Gold in Campania. Le scuole tra narrazione e documentazione, ANSAS, Campania Napoli, Loffredo Editore, 2011, pp. 59/66 3 Vedi: http://matematicaefiabe.jimdo.com/libro-degli-ospiti/ 4 Al fine di questo lavoro, oltre alle esperienze premiate, sono state prese in considerazione tutte le esperienze valutate come buone pratiche dalla Commissione Nazionale, nonch quelle riguardanti i progetti nazionali le cui documentazioni sono depositate nellarchivio nazionale GOLD delle buone pratiche. Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/cerca-s.php?objectregione=ITTOS

producono e di condividerle agevolmente allinterno dei gruppi di progettazione (laboratori disciplinari, commissioni, gruppi progetto, ecc.) e con lesterno.5 Documentare nella prospettiva di GOLD significa costruire informazioni che consentano di mantenere memoria riattivabile, non celebrativa6, delle attivit svolte, degli strumenti utilizzati nella pratica, degli stessi prodotti del lavoro e, insieme, rendere leggibili ad altri i percorsi messi in atto. Nelle scuole, la documentazione spesso vissuta dai docenti come pratica formale, come uno dei tanti adempimenti destinati ad attestare ci che stato fatto; pratica sovente incapace di offrire indicazioni a coloro che lhanno realizzata e di essere veramente utile a chi la richiede. Consapevoli di questa situazione, abbiamo voluto utilizzare lopportunit di lavoro con le scuole, chiamate a comunicare in modo efficace il processo ed i prodotti della progettazione curricolare, per sperimentare modi di fare che consentano di superare quel senso di inutilit e lidea di documentazione come attivit frammentaria, episodica e legata a contingenze specifiche. Pi specificamente, abbiamo voluto provare a saldare strettamente le pratiche documentarie nella scuola ai sui principali processi di produzione, alla sua trama organizzativa, alle sequenze di attivit che vi si svolgono e, in primis, ai processi riguardanti la didattica: progettazione curricolare insegnamento apprendimento (verifica-valutazione) - selezione e produzione di materiali. Al percorso di lavoro e di ricerca, realizzato tra il 2008 ed il 2009, hanno preso parte i docenti referenti delle seguenti esperienze, selezionate dallAgenzia Nazionale (ex Indire) tra quelle individuate dal nostro Nucleo Territoriale in collaborazione con referenti dellUfficio Scolastico Regionale, degli Uffici Scolastici Provinciali e delle associazioni professionali CIDI, AIMC, MCE e, Legambiente Scuola e Formazione operanti in Toscana: Laboratori di ricerca sul curricolo verticale dellIstituto Comprensivo di Barberino di Mugello (FI),7; Costruzione del Curricolo di Matematica 6 - 14 anni dellIstituto Comprensivo Scuola-Citt Pestalozzi di Firenze8; Costruzione di un curricolo verticale di Educazione Linguistica del Circolo Didattico di Vinci (FI)9; Progetto di sperimentazione del curricolo di biologia del 3 Circolo Didattico di Siena.10

Il lavoro partito dalla riflessione sulle caratteristiche principali dellattivit di progettazione curricolare, definita come lavoro collegiale, che si connota come la ricerca dei docenti, che d luogo a costruzioni provvisorie, soggette a continue revisioni, aggiustamenti, integrazioni, modifiche, cui risultato un prodotto complesso dove il tutto di pi della somma delle parti: lacquisizione di competenze, gli apprendimenti significativi, ma anche la continuit educativa, non sono il risultato di singole esperienze ma combinazioni virtuose di molteplici azioni. Levidenziazione di tali caratteristiche servita poi ad identificare i bisogni cui avrebbero dovuto rispondere gli strumenti di lavoro e di rappresentazione del curricolo da utilizzare, sia per riorganizzare la documentazione a posteriori, sia per tenere traccia in itinere delle elaborazioni da condividere allinterno dei gruppi. Sinteticamente, gli strumenti avrebbero dovuto consentire:

Cfr. Biondi Giovanni, La documentazione come sistema di rappresentazione delle conoscenze, INDIRE (2005?) http://www.bdp.it/lucabas/lookmyweb_2_file/Biondi_rappresentazioni_conoscenze.pdf 6 La distinzione tra memoria riattivabile e memoria celebrativa di Franca Mazzoli. Cfr. Mazzoli F, La documentazione educativa tra memoria e divulgazione in Mazzoli (a cura di), Documentare per documentare. Esperienze di documentazione nei servizi educativi dellEmilia Romagna; Regione Emilia Romagna, novembre 2006, pp. 32/39. 7 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show-s.php?ObjectID=BDP-GOLD0000000000217F1F 8 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show-s.php?ObjectID=BDP-GOLD000000000022BF35 9 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show-s.php?ObjectID=BDP-GOLD0000000000217AAF 10 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show-s.php?ObjectID=BDP-GOLD0000000000217F56

la scrittura a pi mani, intesa come pi persone che contribuiscono alla redazione, a seconda delle necessit, lavorando insieme allo stesso documento oppure assemblando contenuti o pezzi elaborati singolarmente; la condivisione agevole delle elaborazioni; levidenziazione di relazioni (collegamenti tra esperienze, percorsi, oggetti didattici, risorse, ecc. elaborati in proprio e da altri); aggiornamenti e revisioni periodici; pi livelli e percorsi di lettura (diversi livelli di approfondimento e punti di vista).

Strumenti Web 2.0 e documentazione generativa La necessit di rispondere allesigenza di scrittura ipertestuale, collaborativa, facile da realizzare, ci ha fatto rivolgere lattenzione alle possibilit offerte dalle applicazioni denominate Web 2.011, strumenti che permettono agli utenti della rete di interagire tra di loro e di diventare in prima persona produttori di contenuti da condividere online. In effetti, un aspetto molto importante di questi strumenti che sono a portata di mano (mouse) e che, per utilizzarli, non necessario disporre di conoscenze informatiche specialistiche. Ogni esperienza di progettazione curricolare selezionata ha strutturato un ambiente di documentazione basato su un servizio wiki, vale a dire sulla possibilit offerta da applicazioni quali Wikispaces, Google Sites, Wetpaint e PBwiki, di esplicitare e di organizzare i contenuti in pagine web che possono essere create e rivedute dal gruppo di lavoro in maniera collaborativa (p.e. utilizzando i forum a disposizione nelle pagine per confrontare opinioni e prendere decisioni).12 Inoltre, essi consentono di produrre facilmente contenuti in ambienti che ricalcano i programmi di scrittura che spesso si utilizzano nei computer, in locale. Allambiente-piattaforma creato con il servizio wiki si sono integrati, come rappresentato nella figura che segue, mediante link o tramite la procedura embed13, contenuti testuali e multimediali condivisi, in relazione alle esigenze del gruppo ed alle caratteristiche dei documenti, attraverso siti denominati social media, quali Scribd, Slideshare, Youtube, Google Docs, ecc.

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La definizione di Web 2.0 non pu che essere ripresa da Wikipedia, lenciclopedia gratuita, perfetto esempio di servizio 2.0, che riporta: Il Web 2.0 un termine utilizzato per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende a indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente (blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Twitter, Gmail, Wordpress, Tripadvisor ecc.). 12 Chi desidera approfondire il funzionamento e le potenzialit delle applicazioni Web 2.0 e dei wiki trova un utilissimo e agile riferimento nel primo capitolo del seguente manuale a disposizione: TACCLE; Strumenti di supporto nella creazione di contenuti per ambienti di apprendimento. Il manuale di e-learning per insegnanti, Brussel, 2009, http://cent.uji.es/octeto/files/TACCLESpaans.pdf 13 Lembed una procedura tipica del web 2.0 che permette di includere (inglobare) in una pagina web file archiviati in altri siti attraverso linserimento (copio e incollo) di stringhe di codice html fornite dal servizio.

Il valore principale delluso di diversi social media per larchiviazione di singoli prodotti sta nel fatto che ogni oggetto pu essere accuratamente descritto in una scheda e costituire un'unit documentale o pu essere aggregato in playlist diverse a costituire prodotti documentali pi ricchi e che propongono percorsi operativi o formativi14 Ogni oggetto, perci, ha vita propria ( indicizzato autonomamente ed rintracciabile secondo le indicazione date da chi lha prodotto ma anche dai suoi fruitori) e, contemporaneamente, pu essere collegato ad uninfinit di altri contenuti presenti in rete. Buone pratiche didattiche e buone pratiche di documentazione Il percorso di documentazione delle quattro esperienze di progettazione curricolare, ma anche di tutte quelle che in seguito hanno adottato la stessa strategia documentaria, ha previsto una prima fase di rilettura e riappropriazione dellesperienza compiuta, consistente sinteticamente nelle seguenti attivit: a) raccolta della documentazione fino a quel momento prodotta; b) esame delle caratteristiche della propria esperienza attraverso la documentazione esistente e ricostruzione degli elementi mancanti, in relazione al contesto, allorganizzazione ed al funzionamento del gruppo di lavoro, alle scelte di contenuto e metodologiche operate, ai percorsi, ed alle attivit sperimentate, agli strumenti elaborati ed agli elementi di valutazione raccolti; c) elaborazione di una struttura iniziale per il sito-wiki (ipertesto) che, da un lato, rappresentasse efficacemente gli aspetti principali dellesperienza e, dallaltro, costituisse il punto di riferimento per le successive elaborazioni. La seconda fase consistita nel disegno dellorganizzazione dei contenuti delle pagine (unit informative) e nella realizzazione ed implementazione dei contributi singoli (testi, immagini, video, ecc.) e aggregati (pagine web). Nella terza ed ultima fase si proceduto alla verifica della funzionalit e dellefficacia comunicativa dei prodotti e, quando necessario, alla loro revisione. Punti di attenzione emersi nel corso del lavoro dei differenti gruppi sono stati: lidentificazione di criteri comuni per la presentazione dei percorsi didattici realizzati da docenti diversi; la leggibilit dei testi e lefficacia comunicativa dei video e delle presentazioni multimediali realizzati; lopportunit di fornire descrizioni sintetiche ma anche dettagliate (di approfondimento) delle attivit svolte; la messa a disposizione degli strumenti in formati riutilizzabili e, non ultimo, il rispetto dei diritti dautore e della privacy in internet. I prodotti realizzati dai gruppi sono stati e continuano ed essere utilizzati:
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In Torcellan F, Diffondere le buone pratiche. Attivare la creativit. La documentazione didattica come incubatore di innovazione, relazione tenuta allExposcuola, Venezia- Mestre il 20 luglio 2010. http://www.exposcuola.it/wpcontent/uploads/2010/07/BP_e_documentazione.pdf

come raccolte organizzate che permettono di valutare il percorso compiuto e gli elementi da approfondire, su cui opportuno soffermarsi, continuare a riflettere e sperimentare; per condividere con nuovi insegnanti le scelte didattiche operate; per mettere in condizioni altri colleghi di proporre percorsi e attivit sperimentati e valutati; per comunicare e confrontarsi con altre scuole; per esemplificare, nellambito di attivit di formazione, buone pratiche didattiche condivise.

Diffusione della strategia documentaria Le strategie e gli strumenti di documentazione sperimentati con le prime quattro scuole selezionate si sono diffusi mediante il sostegno alla rielaborazione della documentazione di esperienze significative delle scuole, inserite nella Banca dati GOLD, tramite la divulgazione degli strumenti utilizzati15 ed attraverso attivit di informazione e formazione rivolte alle scuole. Tra le buone pratiche didattiche toscane che hanno rielaborato o stanno rielaborando la propria documentazione secondo il percorso appena descritto si possono segnalare: a) esperienze di progettazione curricolare Costruire la continuit attraverso i curricoli verticali. Ambito chimico- fisico16 e Colori e segni in continuit. Il curricolo verticale di educazione espressiva17 dellIstituto comprensivo Folgore da San Gimignano (SI) Curricolo di educazione scientifica compresa lesperienza premiata Il nostro corpo si muove18 del Circolo Didattico di Vinci (FI) Il teatro: un curricolo per il laboratorio teatrale nella scuola dei 6 ai 14 anni19 - Scuola Citt Pestalozzi di Firenze Fare storia a scuola. Esperienza di progettazione del curricolo verticale di storia20- 5 Circolo didattico di Pistoia Fare scienze nell'orto21 (Curricolo di educazione scientifica) - Circolo Didattico di Lastra a Signa (FI) Vitamina CC22 Progetto Cittadinanza e Costituzione - Capofila: Scuola Secondaria di primo grado Busoni Vanghetti di Empoli (FI) Progetto Piccoli storici: Piazza dei Miracoli vista dai bambini per i bambini23 - Istituto Comprensivo G. Falcone Cascina (PI); I CARE: lavorare in rete per una caring school 24 - 4 Circolo Didattico di Grosseto

b) progetti che vedono coinvolti pi soggetti e, qualche volta, pi istituzioni 15

Sono stati messi a disposizione in rete tutoriali in italiano per luso del servizio wiki Wetpaint, del social media Scribd e dellapplicazione Windows Photostory 3. Informazioni sugli strumenti di documentazione e sulle attivit del settore nella regione toscana sono a disposizione nel sito: https://sites.google.com/site/documentazionetoscana/ 16 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show.php?ObjectID=BDP-GOLD00000000002386A3 17 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show.php?ObjectID=BDP-GOLD0000000000270FB4 18 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show-s.php?ObjectID=BDP-GOLD00000000002176C6 19 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show-s.php?ObjectID=BDP-GOLD0000000000238966 20 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show.php?ObjectID=BDP-GOLD000000000026D09D 21 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show.php?ObjectID=BDP-GOLD0000000000270AC4 22 Vedi: http://sites.google.com/site/vitaminaccproject/home 23 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show-s.php?ObjectID=BDP-GOLD0000000000212FBA 24 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show.php?ObjectID=BDP-GOLD0000000000267AB8

Coltivare per crescere25- I.C. B. Sestini di Agliana (PT) Le matefiabe26 della Scuola Citt Pestalozzi di Firenze Giocando allinferno paradiso27- del 2 Circolo Didattico di Quarrata (PT) Fun with English Grammar 28- dellI.C. Bagno a Ripoli Capoluogo (FI).

c) specifici percorsi didattici

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Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show.php?ObjectID=BDP-GOLD000000000027218A Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show-s.php?ObjectID=BDP-GOLD000000000026F424 27 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show.php?ObjectID=BDP-GOLD000000000026BE8F 28 Vedi: http://gold.indire.it/nuovo/gen/show.php?ObjectID=BDP-GOLD000000000026B820


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