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SCHEDA 7a

GIOCANDO COL FUOCO

Un giocoliere chiamato Cornelio lavorava col fuoco: per intrattenere gli spettato-
ri sputava fiamme e si lavava i denti con i petardi. Come ogni uomo di spettaco-
lo, Cornelio era molto vanitoso, perciò decise di farsi fare un servizio fotografico.
Quando il fotografo gli portò le stampe, Cornelio scoprì di non essere così bello
come pensava. Quindi rifiutò le foto dicendo: “Sono tutte fuori fuoco!”, ma na-
turalmente era tutta una scusa. Il fotografo, offeso, rispose: “Lei non sa chi sono
io! Lei sta giocando col fuoco!”. Ma Cornelio non si lasciò intimidire e, per così di-
re, gettò benzina sul fuoco gridando: “Io col fuoco non solo ci gioco, ma ci lavoro
pure!”. Cornelio si avvicinò quindi al caminetto e buttò le stampe nel fuoco. Ma il
fotografo aveva amicizie importanti: infuriato, fece una telefonata al comandante
dei pompieri, i quali si presentarono con l’autopompa a uno spettacolo in piazza
di Cornelio. Proprio mentre costui si preparava a sputare il cherosene sul fuoco, fu
investito da una cascata di acqua gelida. “Ti piace tanto giocare col fuoco?”, gli
disse il fotografo. “Adesso divertiti con l’acqua!”

© 2015 Raffaello Cortina Editore


SCHEDA 7b

ZOO DI FAMIGLIA

Un bel giorno di primavera, Nonno Camillo decise di portare la sua nipotina Gre-
ta a visitare lo zoo. Davanti alla gabbia della tigre, la bambina si mise a gridare:
“Questa sono io!”.
- Tutta bionda e con gli artigli… Sì, sei proprio tu! – rispose il nonno. – E quell’ip-
popotamo pasciuto e sonnacchioso? A chi somiglia?
- A zio Ippolito! – dichiarò la bambina.
- E quell’enorme elefante?
- A Eleonora, la mia compagna di banco!
- Mi sa che la tua amica ha bisogno di fare un po’ di ginnastica, vero?
- Guarda, nonno! Quel giovane leone con la lunga criniera bionda e una gran fa-
me… Lui è uguale a Leonardo!
- Il tuo fratellone? Ne sarebbe felice. Un po’ meno quella docile gazzella, che so-
miglia a…
- …a mamma Graziella! – gridò Greta senza esitazione.
La gita proseguì su questo tono tutto il pomeriggio: per Greta la giraffa, alta e ros-
siccia, somigliava a zia Raffaella; il tucano, con quel nasone, era uguale al portinaio
Luciano; il rinoceronte, miope e testardo, al suo maestro Rino; il pinguino, buffo e
impacciato, al bidello Pino e il falco, col piumaggio castano e la velocità del vento,
naturalmente a suo papà Franco.
Era ormai il tramonto e la visita volgeva al termine, ma restava ancora un animale
da salutare.
E questo cammello? – chiese l’anziano signore – A chi dei tuoi parenti assomiglia?
Alto, con la gobba e una bella dentiera… Sei tu, nonno Camillo!

© 2015 Raffaello Cortina Editore


SCHEDA 7c

IL GATTO CHE AMAVA LA CHITARRA

Sono passati ormai diversi anni da quella sera in cui Saverio, con la sua chitarra,
decise di rispolverare una vecchia tradizione e cantare una serenata sotto la fine-
stra di Margherita. Lei aveva appena adottato un gatto randagio, un cucciolo di
appena due mesi che aveva chiamato Lillo. Saverio in cortile cantava “Meraviglio-
so” di Modugno, e fu quando Lillo, appollaiato sul davanzale, cominciò a fare le
fusa, che Margherita capì che era un “sì”.
Da allora, molte cose sono cambiate. Saverio che si trasferisce con la sua chitarra
da Margherita, un cambio di lavoro, il primo figlio, il matrimonio, il trasloco in una
casa più grande, il secondo figlio.
Oggi Lillo è ormai un gatto anziano di diciassette anni. A suonare la vecchia chitar-
ra è il più grande dei ragazzi di Saverio e Margherita. Ma ogni volta che il felino si
sistema sul davanzale, la chitarra suona “Meraviglioso”, e il gatto fa le fusa, come
quel giorno di tanti anni fa, ricordando a quella famiglia che nel tempo l’amore
cambia la forma, ma non il contenuto.

© 2015 Raffaello Cortina Editore

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