Sei sulla pagina 1di 4

INTRODUZIONE

1. La storia della lingua italiana studia come è cambiato


l'italiano nel tempo: è, cioè, la disciplina che Indaga
l'evoluzione delle forme linguistiche (grafia, suoni,
morfologia, sintassi e lessico) attraverso i secoli. Questa
storia linguistica, però, deve essere collegata alle
vicende storiche e sociali che ne hanno determinato lo
svolgimento. Possiamo individuare tre fasi:
- Dalla frammentazione linguistica medievale al primato
del Fiorentino letterario: è il periodo che va IX – X
secolo alla fine del Trecento (1375 – morte di Boccaccio).
Il volgare Fiorentino si afferma soprattutto grazie al
prestigio e Alla diffusione della sua letteratura (Le tre
corone – Dante Petrarca e Boccaccio).
- Unificazione, norma ed espansione dell'italiano: è il
periodo che va dalla fine del Trecento all'unificazione
politica (1861 – proclamazione del Regno d'Italia). L’
italiano si unifica come lingua unitaria, comincia a
espandersi non solo in ambito letterario Ma anche in altri
ambiti (scientifico-tecnico giornalistico), si sviluppano i
dialetti.
- Da lingua della letteratura lingua d'uso Nazionale: è il
periodo che va dall' Unità d'Italia all'età contemporanea.
Nel secondo dopoguerra e a partire dagli anni Settanta del
Novecento si affermano alcuni fenomeni come l'influsso
dell'inglese, la diffusione dell'italiano neo – standard:
l'italiano diventa la lingua d’uso anche parlato in tutta la
nazione.
2. I linguisti individuano tre grandi aree:
- La linea La Spezia – Rimini caratterizzato da fenomeni
come la sonorizzazione delle consonanti occlusive sorde
intervocalica (formica “formiga”) e l'assenza delle
consonanti rafforzate (galina gallina)
- La linea Roma – Ancona che delimita i dialetti mediali o
centrali da quelli meridionali (assimilazione –nd < -nn)
Altre suddivisioni riguardano la punta della penisola: quindi
Puglia Calabria e Sicilia. A parte poi vanno considerate il
Friuli e la Sardegna caratterizzate per esempio dalla s finale
derivata dal latino e si ritengono autonome perché hanno
delle specificità linguistiche rispetto ad altri dialetti italiani.
3. In Italia sono presenti Inoltre delle aree alloglotte, ossia
dove si utilizzano lingue diverse dall'italiano e che si
trovano quindi situazione di bilinguismo e
plurilinguismo. Nel territorio italiano si possono
individuare, oltre al Friulano e al sardo, alcuni gruppi di
parlanti alloglotti; per esempio in Sardegna ci sono i
catalani; gallo romanzi in Puglia e in Calabria;
francoprovenzale in Valle D'Aosta; provenzale in
Piemonte; Ladini in provincia di Trento, Bolzano e
Belluno; infine Esistono lingue di minoranza non
territoriale dovuti al nomadismo o a diaspora.
4. I confini linguistici dell'italiano non sono non sono
identici a quelli politici fuori allo stato l'italiano infatti
una lingua ufficiale in Svizzera Canton Ticino e nei
Grigioni Inoltre nell'area sud-orientale della Francia
fino a Nizza sono parlati dei dialetti Italo romanzi in
Croazia in Slovenia si parlano dialetti di tipo Veneto la
lingua ufficiale del Principato di Monaco è il Morgan
esco che è una varietà Ligure
5. Italiano e Fiorentino. L’italiano si è formato sulla base
di un volgare locale il Fiorentino che ben presto, Grazie
a scrittori come Dante, Petrarca e Boccaccio acquistò
un innumerevole prestigio. Il fiorentino è come una
lingua di prestigio per diversi motivi: la posizione di
Firenze dal punto di vista geografico, La supremazia di
Firenze e la sua situazione politica ed economica, la
vicinanza del Fiorentino al latino rispetto alle altre
parlate; Per questo si può affermare che la lingua
italiana si fonda sul Fiorentino letterario del Trecento.
Vediamo il passaggio protonico di -AR in –ER; il
passaggio della R Intervocalico in y, in parole come
gennaio al posto di Gennaro; l'estensione a tutte le
coniugazioni del morfema -iamo per la prima persona
plurale del presente indicativo; il condizionale che
termina in –ei, formato dal perfetto del verbo avere. La
lingua italiana si fonda sul Fiorentino antiche scritto
Tanto è vero che sono, invece, assenti fenomeni
linguistici appartenenti al Fiorentino più recente.
6. La storia della lingua italiana fa una differenza tra la
lingua poetica e quella della Prosa antica; la lingua
poetica appare unificata già alla fine del Trecento
secondo un modello raffinato, quello petrarchesco, e si
mantiene in tal modo fino al 800. L'unità nella lingua
della prosa si sviluppa invece più lentamente; la nostra
lingua si è adattata più facilmente agli impieghi letterari
e più difficilmente a quelli pratici, scientifici e civili. Da
qui infatti nasce la richiesta di Rinnovamento
linguistico nel Settecento dagli intellettuali illuministi.
7. Per secoli l’italiano è stata una lingua prevalentemente
scritta, mentre, la comunicazione, viva e parlata,
avveniva per lo più in dialetto. Questa ha segnato
profondamente la nostra storia linguistica, le
conseguenze di questa storia si proiettano anche nel
nostro presente, in quanto la lingua italiana si è
mantenuta stabile e non ha avuto evoluzioni così
radicali nel tempo rispetto ad altre lingue europee,
Anche se oggi manifesta segnali di Forte rinnovamento.

Potrebbero piacerti anche