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Lezione 12 – 15/11/2021

Ripasso memoria:
Tramite EMDR (tecnica psicologica per il recupero di ricordi sopiti), possono riaffiorare sia ricordi veri
che falsi. Per info su caso di Bibbiano vedi serie prime “Veleno”.
Nel momento in cui si producono i ricordi questi sono accettati come veri, che essi siano falsi oppure
genuini. La memoria in generale è fallace, non è una riproduzione fedele della realtà (come anche la
percezione). Una valutazione psicologica va basata non solo su un singolo strumento.

LINGUAGGIO

Tutti i linguaggi sono forme di comunicazione, ma non il contrario. Il linguaggio è formato da simboli
comuni usati come convenzione mentre la comunicazione non necessita di una struttura precisa.
 È una capacità cognitiva che elabora un codice socialmente condiviso
 È perciò necessaria una componente di apprendimento
 Il linguaggio può essere orale, scritto, di gesti o segni manuali. Esso segue sempre delle regole
per assicurare la comunicazione.

Nel momento del suo apprendimento il linguaggio è usato per descrivere il qui ed ora tramite la
relazione fra significante e significato.
La nostra comunicazione tramite linguaggio è SEMPRE intenzionale (al di là del parlare nel sonno). Senza
regole precise non esiste il linguaggio:
 Regole interne di composizione della parola (MORFOLOGIA)
 Regole interne fra le parole (GRAMMATICA e SINTASSI)

Il linguaggio è specifico dell’uomo (es. Scimpanzé Bonobo è stato in grado di imparare il linguaggio di un
bambino di 2 anni con concetti limitati ai sui interessi).
Il linguaggio si compone di 3 componenti FUNZIONALI:
 FORMA (fonologia e sintassi)
 CONTENUTO (significato delle parole, semantica)
 USO (pragmatica, uso del linguaggio per comunicare)

COME SI SVILUPPA IL LINGUAGGIO?

I bambini non parlano se non sono stimolati e non parlano fino a che non si sono sviluppate
sufficientemente le aree del cervello dedicate. Inoltre è indispensabile una stimolazione sociale per
sviluppare il linguaggio.
La funzione linguistica è altamente specializzata (emisfero sinistro) ed è altamente connessa con
funzione motoria.

LINGUAGGIO DAL PRENATALE AI PRIMI ANNI DI VITA

Lo sviluppo linguistico parte dalla comprensione dello stimolo linguistico del bambino (già in fase
prenatale, il bambino predilige la voce della mamma e certi ritmi).
Già appena nati i bambini ascoltano senza capire il significato delle parole, ma esiste una comprensione
del ritmo del discorso. Comprendono perciò i significati emotivi da subito. È il motivo per cui i genitori
istintivamente parlano al bambino con il baby talk (una cantilena ripetitiva che è altamente attrattivo per il
bambino e ne favorisce la sensibilità al linguaggio).
Più i bambini sono esposti a quello stimolo linguistico ingaggiante, più questi sviluppano la capacità
linguistica.
Dai 6 mesi comincia la specializzazione della lingua madre (si riconoscono i fonemi di quella lingua).
Riconoscono prima le vocali poi le consonanti.
Dai 7 mesi cominciano a mostrare segni di preferire alcune parole ripetute perché la stanno imparando
perciò è importante essere esposti a suoni ricorrenti.
Da 10-12 mesi cominciano a capire i segmenti delle parole (SINTAGMI).
Esistono diversi metodi per studiare il linguaggio (vedi box sul libro).

All’inizio i bambini imparano i NOMI riferiti a persone/oggetti o animali preferiti (prima parola al 90% è
mamma). Più aumenta la comprensione dei nomi (50 parole ca) il bambino comincia a capire anche i
predicati.

Sviluppo motorio & sviluppo linguistico


Azione accompagna il linguaggio.
Entro il 1° anno i bambini cominciano i gesti e azioni intenzionali (alternanza con lo sguardo e
importanza della attenzione condivisa per la costruzione di significati)
- Gesti deittici 8/10 mesi: identificare un referente e veicolare l’attenzione (richiedere, indicare,
mostrare, dare)
- Gesti rappresentativi 12 mesi circa: significati condivisi degli oggetti (portare il telefono all’orecchio,
mangiare con cucchiaio, fare ciao)

Nel momento in cui imparo il nome di qualcosa smetterò di indicarla.

PRIME FASI DELL’APPRENDIMENTO

• Pianto e sorriso come prime forme espressive


• Vocalizzazioni/cooing – dai 2-3 mesi (interazioni faccia a faccia, se manca interazione, avrò
un ritardo nell’apprendimento del linguaggio)
• Dai 4 ai 6 mesi aumento delle lallazioni
• Dai 7 mesi lallazione canonica «dadada» «papapa»
• Continuità tra lallazioni e prime parole
AD UN ANNO i bambini dicono circa 10 parole (fra cui c’è sempre la figura di riferimento in casa).
Olofrase uso una parola al posto di una frase intera (pappa ho fame, voglio la pappa)
Più i genitori capiscono (ovvero più il bambino vede di essere compreso) più sarà stimolato a produrre
nuove frasi.

Fra 18 mesi e 24 mesi si usa la frase telegrafica (senza funtori).


A 18 mesi i bambini hanno un’esplosione di parole e cominciano ad usare le frasi (verbi con presente,
passato, passato prossimo e remoto). Mettono in atto l’ipercorrezione (es. diti al posto di dita, ho piangiuto
al posto di pianto).

Dai 20 mesi combinazioni grammaticali di parole vere e proprie.

Fasi dello sviluppo morfosintattico


• Fase pre-sintattica (19-26 mesi). «prendi palla» «pappa più»
• Fase sintattica primitiva (20-29 mesi): più lungo enunciato ma senza funtori «bimba mangia pappa»
• Completamento della frase nucleare (24-33 mesi): «la bimba mangia la pappa con il cucchiaio»
• Consolidamento e generalizzazione delle regole in strutture combinatorie complesse (27-38 mesi):
uso di connettivi tra le frasi temporali (dopo, prima) avversativi (ma però) e frasi complesse «vedo il
cane che corre»

Il dialogo inizia prima delle prime parole


Tra i 3 e i 5 anni si raccontano eventi passati e futuri (comincia un uso del linguaggio pragmatico, cioè
tiene conto dei desideri e delle intenzioni altrui).
Il genitore è la guida fondamentale nel viaggio per imparare il linguaggio. Più il genitore usa un
linguaggio mentalistico, più il bambino sarà agevolato nell’apprendimento linguistico.

Esistono però dei tempi precisi per le abilità linguistiche, che sono fortemente dettate geneticamente.
Essendo presente una forte variabilità individuale, quando posso parlare di sviluppo atipico?
L’interazione con i pari è molto importante per lo sviluppo linguistico (es. se hanno sorelle/fratelli o
interagiscono spesso con altri bambini).
Fenomeno dei genitori che “dicono troppe cose” al bambino ma non con il bambino avranno bambini
che parlano dopo.

SVILUPPO ATIPICO

DEFICIT, RITARDO O DEVIANZA?


Disturbi specifici del linguaggio coinvolgono circa il 7% dei bambini in età prescolare (disturbi NON
imputabili ad altri deficit, sono specifici del linguaggio).

Ritardi linguistici:
- Parlatori tardivi  Late talkers, fra 1 2 e 3 anni sono il 15%. La maggior parte recupera entro i 4
anni. Questo tipo di ritardo non dà preoccupazione clinica, è un ritardo fisiologico che viene
recuperato nella maggior parte dei casi normalmente. Esistono però delle linee guida per i genitori
(es. nominare spesso gli oggetti nel momento in cui li prendo). I genitori sviluppano grande ansia in
mancanza di parola del bambino, perciò ricevere indicazioni scientificamente corrette aiuta a
ridurre la loro ansia.
- Ritardi in comprensione e produzione, sia verbale che non verbale: recupero spontaneo con minori
probabilità
- Fattori di rischio  storia familiare (se i genitori sono stati parlatori tardivi), il genere maschile ha
una probabilità maggiore i ritardo linguistico, problemi prenatali (parto prematuro) e post natali
(basso peso), problemi socio economici o livello di istruzione

Bambini molto prematuri (prima della 28° settimana) hanno più problemi (esplorano meno gli
oggetti a 6 mesi, a 12 mesi capiscono meno. Un bambino su 4 di questi bambini capiscono meno il
linguaggio e fanno errori nel parlare e nella competenza narrativo pragmatica. Si può anche
manifestare dopo con l’apprendimento di scrittura e lettura.
Una nascita molto prematura, dà origine a rischi di disturbi dell’apprendimento.

SINDROMI A BASE GENETICA

- Down (1/700 nati)


- Williams (1/20000 nati)

Vedi slide 83
AUTISMO
Bambini con disturbi dello spettro autistico sono molto variabili nella funzione linguistica (alcuni
parlano normalmente, altri con problemi, altri ancora non parlano).

- Ritardi nelle prime competenze motorie fini (indicare) e grosso-motorie con correlati ritardi
comunicativi.
- Difficoltà di comunicazione non verbale e nel contatto oculare
- Difficoltà a iniziare la comunicazione e a condividere
- In età prescolare possibile comparsa di difficoltà fonologiche (prosodia monotona) e grammaticali
(difficoltà di apprendere nomi di oggetti)
- Le maggiori compromissioni rimangono nella pragmatica e la capacità narrativa.

SORDITÀ
Bambini sordi (circa 1 bambino su 800-1000 nati).

- Circa il 95% nasce da genitori udenti. Possono acquisire il linguaggio se arriva il codice linguistico o
per via orale o con lingua dei segni, pur con alcune limitazioni (LME ridotta, errori funtori). Possono
imparare in entrambi i modi (parlando a loro o con i gesti)
- Circa il 5% nasce da genitori sordi: uso della lingua dei segni con possibile sviluppo a tappe
analoghe ai bambini con sviluppo tipico. Il bambino impara la lingua dei segni ed ha uno sviluppo
esattamente uguale ad uno sviluppo tipico
- Bambini sordi bilingui bimodali (uso della lingua dei segni e della lingua orale): vantaggio
nell’apprendimento del linguaggio
- Importanza di diagnosi precoce e di impianto cocleare (IC) che, allocato nell’orecchio interno,
trasmette al nervo acustico gli stimoli sonori

IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE CON QUESTI BAMBINI DA PARTE DEI GENITORI

Una diagnosi entro i primi 6 mesi associato all’impianto cocleare possiamo avvantaggiare lo
sviluppo linguistico di questi bambini. Il recupero dei bambini sordomuti oggi è molto efficace.

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