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6 MACROTEMI

I DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE

IL BULLISMO

LA RESILIENZA

LE DIPENDENZA

LA VIOLENZA DI GENERE

LE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO

STEFANIASINESIi
FORMULARIO DI PROGETTO
• Titolo Progetto
• Abstract Progetto
• Descrizione del progetto
• Coinvolgimento del territorio (rapporti con enti pubblici e/o
privati, associazioni, università...)
• Obiettivi del progetto
• Risultati attesi
• Modalità di diffusione del progetto
• Metodologia
• Tecnologie utilizzate
• Collegamento con progetti già attuati

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 1:
I DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E
DELL’ALIMENTAZIONE

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 1: I DISTURBI DELLA
NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE
• In Italia sono circa 3.665.000 le persone colpite da Disturbi della Nutrizione
e dell’Alimentazione, di cui 2.665.000 sono ragazzi tra i 12 e i 25 anni.
• Il dato più preoccupante è che, in questa fascia d’età, anoressia
nervosa e bulimia nervosa, due tra i principali Disturbi della Nutrizione e
dell’Alimentazione, sono la prima causa di morte per malattia.
• Questi disturbi stanno ormai assumendo le caratteristiche di una vera e
propria epidemia sociale, con un età d’esordio già nella fascia tra i 6 e i
13 anni.
• L’insoddisfazione per il proprio corpo durante l’infanzia e l’adolescenza
rappresenta, soprattutto nel sesso femminile, uno dei principali fattori di
rischio per lo sviluppo di un Disturbo della Nutrizione e dell’Alimentazione.
• Specialmente per i pre-adolescenti e gli adolescenti, è difficilissimo
riconoscere di aver bisogno di aiuto e rivolgersi ad un professionista, per
vergogna, timore e paura di essere giudicati; si ritiene, infatti, che
soltanto il 10% di chi soffre si rivolga ai servizi di cura.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 1: I DISTURBI DELLA
NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE
• Oggi, la maggior parte degli adolescenti che hanno problemi
con cibo, peso e immagine corporea si trova a cercare
informazioni su Internet e a finire sui più di 500.000 siti e blog
pro-anoressia e pro-bulimia, i cosiddetti siti pro-ana e pro-
mia, vere e proprie community create dagli adolescenti stessi,
in cui si ritrovano ragazzi che vivono lo stesso disagio. In queste
community, purtroppo, sprofondano in un baratro che incita
all’anoressia, alle condotte di vomito autoindotto e
all’autolesionismo, attraverso la propaganda di consigli
pericolosi e di comportamenti disfunzionali, mirati al controllo
e/o alla perdita di peso.
• Una serie di studi di matrice anglosassone ha messo in luce
che la motivazione che spingerebbe gli adolescenti a
frequentare queste community non sia l’autodistruzione ma,
piuttosto, il bisogno di condividere il loro disagio, senza essere
giudicati.

STEFANIASINESIi
TASK
Il progetto da sviluppare è relativo alla prevenzione dei Disturbi della
Nutrizione e dell’Alimentazione e ha l’obiettivo di sensibilizzare ed
educare gli studenti all’accettazione del proprio corpo.
Si dovrà prevedere, come parte integrante del progetto, la
collaborazione con una radio, gestita da adolescenti, per lo sviluppo di
un format radiofonico.

Nome: a scelta del gruppo.

Target: istituzioni scolastiche. Sarà discrezione del gruppo definire il


grado della scuole e il target specifico(genitori e/o insegnanti e/o
studenti).

STEFANIASINESIi
TASK

Il progetto da sviluppare ha l’obiettivo di abbattere le


barriere a chiedere aiuto ed è rivolto a genitori o parenti
di ragazzi che hanno problemi con cibo, peso e
immagine corporea con l’obiettivo di intercettare
precocemente questi fattori di rischio ed evitare che si
trasformino in Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione.

Nome: a scelta del gruppo.

Target: genitori di ragazzi tra i 10 e i 17 anni. Sarà


discrezione del gruppo definire sotto-target di età e luogo
di svolgimento del progetto.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 2:
IL BULLISMO

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 2: IL BULLISMO

Il bullismo è un’aggressione caratterizzata da un sistematico e


ripetuto abuso di potere, volto al danneggiamento della
vittima.
Olweus (1993)afferma che: “uno studente è vittima di bullismo
quando viene esposto ripetutamente nel corso del tempo ad
azioni offensive messe in atto da uno o più compagni”.
Si verifica in un contesto di gruppo ed è caratterizzato da uno
squilibrio di potere tra chi compie l’azione e chi la subisce.
Alcuni studi mostrano come, indipendentemente dal contesto
socio-culturale, tra il 10% e il 30% dei ragazzi e dei giovani è
stato coinvolto almeno una volta in un atto di bullismo (Cook et
al., 2010; Guerra et al., 2011).

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 2: IL BULLISMO

Sia i bulli che le loro vittime sono a rischio di problemi


psicologici, scolastici e comportamentali.

Tre caratteristiche fondamentali:


1. Intenzionalità
2. Reiterazione
3. Squilibrio di potere

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 2: IL BULLISMO

Il bullismo può essere:


1. Diretto con prepotenze fisiche o verbali rivolte
direttamente dal prevaricatore alla vittima.
2. Indiretto che colpisce la dimensione relazionale e
sociale della vittima (ad es. isolamento).

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 2: IL BULLISMO

• Il bullismo omofobico può essere definito come quei


comportamenti violenti a causa dei quali un alunno o
un'alunna viene esposto ripetutamente ad esclusione,
isolamento, minaccia, insulti e aggressioni da parte del
gruppo dei pari, da parte di una o di una o più persone;
è caratterizzato da una relazione asimmetrica di potere,
dove gli aggressori o "bulli" si servono dell'omofobia, del
sessismo, e dei valori associati all'eterosessismo.
• La vittima sarà squalificata e de-umanizzata, e in
generale, non potrà uscir fuori da sola da questa
situazione, in cui possono trovarsi tanto i giovani gay,
lesbiche, transessuali o bisessuali, ma anche qualunque
persona che sia recepita o rappresentata fuori dai
modelli di genere normativi" (Platero e Gomes, 2007).


STEFANIASINESIi
MACROTEMA 2: IL BULLISMO
Per evidenziare maggiormente le specificità del bullismo omofobico rispetto ad altre forme di violenza tra
pari, facciamo riferimento a Lingiardi (2009), il quale sottolinea che: 
 

1) Le prepotenze chiamano sempre in causa una dimensione nucleare del Sé psicologico e sessuale.


2) La vittima può incontrare particolari difficoltà a chiedere aiuto agli adulti (teme di richiamare
l'attenzione sulla propria sessualità, con i relativi vissuti di ansia e vergogna, e il timore di deludere le
aspettative dei genitori). Tra l'altro, gli stessi insegnanti e genitori possono a volte avere pregiudizi
omonegativi, da cui svariate conseguenze: reazioni di diniego che portano a sottostimare o negare gli
eventi; preoccupazione per l'"anormalità" del bambino, con relativi propositi di "cura"; atteggiamento
espulsivo che si aggiunge alle dinamiche persecutorie.
 


3) Il bambino vittima può incontrare particolari difficoltà a individuare figure di sostegno e protezione fra i
suoi pari. Il numero dei potenziali "difensori della vittima" si abbassa nel bullismo omofobico: "difendere un
omosessuale" comporta il rischio di essere considerati omosessuali.
 


4) Il bullismo omofobico può assumere significati difensivi rispetto all'omosessualità. Attraverso gli agìti
omonegativi, il bambino afferma il suo essere "normale" e la propria conformità al genere; le prepotenze
omofobiche potrebbero essere l'unico modo per dare sfogo ad affetti omosessuali repressi".

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 2: IL BULLISMO

Esiste un legame tra bullismo e disturbi alimentari. A dichiararlo è


un nuovo studio pubblicato sull’International Journal of Eating
Disorders, realizzato da esperti dell’Università della North
Carolina. Già si sapeva che il bullismo era legato a un maggior
rischio di ansia, depressione e problemi psicologici, ma ora si è
scoperto che il bullismo può aumentare le possibilità di incorrere
in rapporti malsani con il cibo, come l’anoressia e la bulimia.

Sorprendentemente, a manifestare questi disagi non sarebbero


solo le vittime di questo grave e sempre più diffuso fenomeno
giovanile, ma anche gli stessi responsabili di atti di bullismo.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 2: IL BULLISMO

• In base ai dati raccolti è emerso che chi è stato


vittima di episodi di bullismo corre maggiori rischi (in
percentuale quasi doppia) di soffrire di disturbi
alimentari rispetto a coloro che non lo sono mai
stati. I bambini sia bulli sia vittime hanno più
probabilità di diventare anoressici o bulimici. E,
ancora, l’impatto del bullismo sui bulli veri e propri
sarebbe molto significativo, registrandosi una
percentuale del 30,8% di giovani che presentano i
sintomi della bulimia rispetto al 17,6% di quelli che
non sono mai stati coinvolti nel bullismo.
• A sorpresa, più a rischio proprio gli esecutori

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 2: IL BULLISMO
• I bulli adottano con più facilità rispetto agli altri
comportamenti bulimici, come l’abbuffarsi o il sottoporsi
a purghe e a pratiche di eliminazione del cibo ingerito.
Questo fenomeno può essere spiegato dal fatto che
probabilmente a prendere in giro gli altri si diventa più
sensibili sulla propria immagine corporea e si viene
anche assaliti da sensi di colpa per il comportamento
che è stato adottato, che favorisce il ricorso a un
atteggiamento autopunitivo e a gesti autolesivi. Esiste,
dunque, un legame tra bullismo e disturbi alimentari che
riguarda non soltanto le vittime di questo fenomeno, ma
anche gli stessi esecutori degli atti di bullismo, sui quali
intervengono danni alla propria autostima,
un’alterazione della percezione di sé, e conseguenze
sulle relazioni sociali e affettive a lungo termine.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 2: IL BULLISMO
• Il cyberbullismo è un atto aggressivo e intenzionale, condotto
da un individuo o da un gruppo di individui, con l’uso di varie
forme di contatto elettronico, ripetuto nel corso del tempo
contro una vittima che ha difficoltà a difendersi (Smith, 2008).

• Maggiore pervasività del danno arrecato.

• Secondo un recente rapporto di Save the Children (2014),


bullismo e cyberbullismo possono arrivare a compromettere il
rendimento scolastico (38%), a minare la capacità di
socializzazione della vittima (65%) e portare a conseguenze
psicologiche come la depressione (57%, percentuale che sale
al 63% nelle ragazze tra i 15-17). La molestia on-line è ritenuta
dall’83% dei ragazzi molto più dolorosa di quella reale in
quanto non esiste limite a quello che si può dire e fare nello
spazio virtuale (73%).

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 2: IL BULLISMO

STEFANIASINESIi
TASK
Il progetto da sviluppare ha l’obiettivo di prevenire il
bullismo legato all’identità, all’orientamento sessuale o
all’essere recepito o rappresentato come persona fuori
dai modelli di genere normativi.

Si dovrà prevedere, come parte integrante del progetto,


la collaborazione con una radio, gestita da adolescenti,
per lo sviluppo di un format radiofonico.

Nome: a scelta del gruppo.

Target: istituzioni scolastiche. Sarà discrezione del gruppo


definire il grado della scuole e il target specifico(genitori
e/o insegnanti e/o studenti).

STEFANIASINESIi
TASK
Il progetto da sviluppare ha l’obiettivo di sensibilizzare
sui rischi della rete, per evitare che i ragazzi possano
essere esposti al rischio di essere vittime di
cyberbullismo.
Si dovrà prevedere, come parte integrante del
progetto, la collaborazione con una radio, gestita da
adolescenti, per lo sviluppo di un format radiofonico.

Nome: a scelta del gruppo.

Target: ragazzi tra i 10 e i 17 anni.

STEFANIASINESIi
TASK
Il progetto da sviluppare ha l’obiettivo di
sensibilizzare/intervenire sulle tematiche relative a
bullismo e dipendenze.
Si dovrà prevedere, come parte integrante del
progetto, la collaborazione con una radio, gestita da
adolescenti, per lo sviluppo di un format radiofonico.

Nome: a scelta del gruppo.

Target: ragazzi tra i 12 e i 17 anni.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 3: LA RESILIENZA

• La resilienza è la capacità di adattarsi allo sviluppo


malgrado circostanze difficili e fattori di rischio.
• La resilienza è un processo attivo di resistenza, di
autoriparazione e di crescita in risposta alle crisi e
alla difficoltà della vita.
• Educare alla resilienza è un importante obiettivo da
perseguire, non solo perché può favorire il successo
scolastico, ma anche come promotore in capacità
resilienti anche in altri ambiti quali quello affettivo,
emotivo e relazionale.

STEFANIASINESIi
TASK

Il progetto da sviluppare ha l’obiettivo di potenziare le risorse di


resilienza dei ragazzi attraverso un programma che comprenda:
- l’istituzione di uno spazio fisico, in cui promuovere la resilienza
attraverso percorsi (psicologici, gestione delle emozioni, arti
espressive)
- il coinvolgimento delle scuole
- l’utilizzo di nuove tecnologie

Nome: a scelta del gruppo.

Target: Ragazzi tra i 10 e i 17 anni. Sarà discrezione del gruppo definire


sotto-target di età e luogo di svolgimento del progetto.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 4:
LE DIPENDENZE

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 4: LE DIPENDENZE

• Per dipendenza si intende una alterazione del


comportamento che da semplice o comune
abitudine diventa una ricerca esagerata e
patologica del piacere attraverso mezzi o sostanze
o comportamenti che sfociano nella condizione
patologica.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 4: LE DIPENDENZE

• La dipendenza dalle moderne tecnologie digitali è un fenomeno in forte


crescita e diffusione che assume diversi aspetti a seconda del dispositivo e
delle modalità di fruizione. Si parla, ad esempio, di dipendenza da Internet,
da social media, da chat, da videogiochi, da filmati pornografici online e da
cybersesso, tutte forme di dipendenza che presuppongono l’utilizzo di
dispositivi digitali connessi alla grande rete.

• Anche per queste forme di dipendenza non mancano le sorprese: sono molti
più di quanto si possa immaginare i giovani ossessionati dallo smartphone e
dalle console di gioco come PlayStation, XBox e Wii, che cadono preda di
reazioni aggressive ed isteriche in caso di privazione forzata o la cui vita è
fortemente condizionata da lunghe sessioni di multiplayer online, pratica
alquanto sedentaria che non prevede l’incontro fisico con gli amici.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 4: LE DIPENDENZE

• Importante è il dato sul possesso di almeno un profilo social: quasi tutte le


piattaforme di social network richiedono almeno 13 anni compiuti (ma
servirebbe anche un’adeguata preparazione preventiva) per l’iscrizione,
eppure ben il 55% degli alunni di prima media, il 71% di seconda media e il
79% di terza media possiede un profilo su almeno una piattaforma (Facebook,
Instagram e Ask le preferite). Appare evidente che pressoché tutti i ragazzini
mentono sull’età all’atto dell’iscrizione, spesso con la colpevole complicità
dei genitori.

• I dati statistici indicano che chi ha oltre 500 amici virtuali è spesso soggetto a
problemi comportamentali ed è più incline di altri all’abuso di sostanze.
Secondo il Laboratorio Adolescenza, l’eccessivo utilizzo dei social media,
inoltre, aumenta notevolmente il rischio su più fronti, triplicando le probabilità
di cadere nel vizio del fumo, quintuplicando quelle di dipendenza da
cannabis e raddoppiando quelle di alcolismo.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 4: LE DIPENDENZE
• Molti i i minori che dispongono di uno smartphone personale già dalla
quinta elementare, spesso regalato da genitori e parenti, per giungere in
terza media con ben il 10% dei ragazzi che invia abitualmente più di 500
messaggi brevi al giorno fra SMS, Whatsapp, Facebook e altre app di
instant messaging.

• Per molti di loro, la fruizione di videogame, social media o instant


messaging si protrae per diverse ore e troppo spesso si svolge in
concomitanza con una visione passiva della televisione, originando una
sovrastimolazione del cervello e una pericolosa somma degli effetti
negativi.

• Non serve svolgere specifiche ricerche per apprezzare gli effetti della
dipendenza digitale, basta osservare le fermate degli autobus all’uscita
dalla scuola o il comportamento di molti giovani nelle occasioni
conviviali: conversazione pressoché azzerata, silenzio interrotto qua e là
da grugniti di soddisfazione, scherno o fastidio a fronte del messaggio
istantaneo di turno, spesso scambiato con l’amico a fianco.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 4: LE DIPENDENZE

• La dipendenza da social network è molto diffusa e


come avviene nelle altre dipendenze è causa di
alcuni problemi. Gli atteggiamenti di uso ed abuso
di questi siti web ed il loro perpetrarsi, fino
addirittura alla dipendenza, sono innescati e portati
avanti da meccanismi psicologici e neurologici di
piacere, soddisfazione, affettività ed autostima. A
livello celebrale vengono rilasciate maggiori
quantità di sostanze psico-attivanti e a livello
mentale si creano meccanismi e schemi
ricompensatori che portano al riutilizzo continuo e
sempre maggiore.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 4: LE DIPENDENZE

• La dipendenza dai Social Network sembra essere dovuta al


forte senso di sicurezza, di personalità e di socialità (in una
società sempre meno connotata dai contatti sociali) che tale
forma di siti sono in grado di fornire.

• Quando si attraversa un momento di difficoltà, il computer e


le sue risorse illimitate possono ridurre notevolmente lo stato di
disagio sperimentato, l’ansia o il senso di solitudine, offrendo
opportunità di svago e alleggerimento della mente (un
veloce calmante che devia dal problema vissuto in quel dato
momento).

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 4: LE DIPENDENZE

• La ricerca scientifica nell’ambito dell’uso/abuso di


sostanze indica l’adolescenza e la preadolescenza (il
periodo quindi che va dagli 11 ai 23 anni circa) come i
momenti più a rischio per l’avvio di un comportamento
tossico.
L’uso di droghe, entrato prepotentemente nella realtà
del quotidiano, ha assunto valenze performative, legate
cioè al successo, all’iperattività, all’efficienza, in
accordo con una società in cui le norme della
convivenza civile non sono più fondate sui concetti di
consapevolezza e di disciplina, ma sulla responsabilità e
sullo spirito d’iniziativa, dove l’individuo è schiacciato
dalla necessità di mostrarsi sempre all’altezza.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 4: LE DIPENDENZE
• Lo shopping compulsivo o sindrome da shopping rappresenta un disagio
psicologico e comportamentale caratterizzato da una tendenza a
manifestare vere e proprie crisi di acquisto, una forma di mania delle
spese che, nei primi anni in cui è stato descritta, ha fatto guadagnare a
questo disturbo anche il termine di oniomania o mania del comprare
(Kraepelin E., 1915).

• Dal momento che la patologia, in questo caso, si innesca a partire da un


comportamento normale e quotidiano, spesso questo tipo di disturbo
rimane silente e non viene diagnosticato se non quando irrompe
creando, come spesso accade, disagio psicologico-familiare o
disastrose conseguenze economiche. Inoltre, la diffusa cultura
dell’acquisto che connota l’attuale società spesso comporta delle
difficoltà nel tracciare una netta distinzione tra coloro che acquistano,
soddisfacendo anche i loro più piccoli desideri, e coloro che non
riescono a gestire volontariamente i propri acquisti e che presentano un
problema di compulsive buying che, in virtù del suo profondo legame
con le caratteristiche consumistiche della società moderna, è stato
anche definito eccessoressia .

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 4: LE DIPENDENZE
• Pertanto, spesso è difficile distinguere l’acquisto
patologico da quello normale sulla base di criteri
quantitativi e la diagnosi viene posta solo molto tempo
dopo che il problema comincia a manifestarsi.
• Le caratteristiche qualitative che contraddistinguono il
problema risultano un metro più utile per riconoscere la
presenza di questo tipo di disagio, fin dai primi momenti
in cui comincia a manifestarsi. Esistono, infatti, alcune
caratteristiche che contraddistinguono gli acquisti
effettuati durante le crisi di shopping compulsivo , quali
la tendenza a comprare soprattutto oggetti inutili e non
indispensabili che, frequentemente, non si collegano ai
gusti dell’acquirente, che sono spesso al di sopra delle
sue finanze e che spesso sono varianti di una stessa
categoria di prodotto.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 4: LE DIPENDENZE

• La scelta degli articoli da acquistare spesso risponde ad un bisogno,


più o meno cosciente, di costruire dall’esterno la propria identità,
attraverso la proprietà in generale o la proprietà specifica di alcuni
oggetti, individualmente o socialmente considerati come
l’espressione di qualche qualità positiva e vincente. Una conferma
della connotazione simbolica che spesso può assumere l’acquisto
deriva da alcuni studi sulle tipologie di spese effettuate dagli individui
affetti da sindrome da shopping; il valore simbolico va indotto
soprattutto quando si osserva una certa ripetitività dell’acquisto di un
certo tipo di prodotti, che vengono comprati come se si fosse alla
ricerca di importanti pezzi mancanti di un puzzle interiore da
completare.

STEFANIASINESIi
TASK

Il progetto da sviluppare ha l’obiettivo di potenziare le


risorse di resilienza dei ragazzi che hanno/hanno avuto
problemi con l’uso disregolato delle nuove tecnologie e
dei social network, attraverso un programma che
comprenda l’istituzione di uno spazio fisico, in cui
promuovere la resilienza attraverso percorsi (psicologici,
gestione delle emozioni, arti espressive).

Nome: a scelta del gruppo.

Target: Ragazzi tra i 12 e i 25 anni. Sarà discrezione del


gruppo definire sotto-target di età.

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TASK

Il progetto da sviluppare ha l’obiettivo di potenziare le


risorse di resilienza dei ragazzi che hanno/hanno avuto
problemi con il gioco patologico on-line e fisico (es. slot
machine, gratta e vinci ecc), attraverso un programma
che comprenda l’istituzione di uno spazio fisico, in cui
promuovere la resilienza attraverso percorsi (psicologici,
gestione delle emozioni, arti espressive).

Nome: a scelta del gruppo.

Target: Ragazzi tra i 12 e i 25 anni. Sarà discrezione del


gruppo definire sotto-target di età.

STEFANIASINESIi
TASK

Il progetto da sviluppare ha l’obiettivo di potenziare le risorse di


resilienza dei ragazzi che hanno/hanno avuto problemi con lo
shopping compulsivo, attraverso un programma che
comprenda l’istituzione di uno spazio fisico, in cui promuovere la
resilienza attraverso percorsi (psicologici, gestione delle
emozioni, arti espressive).

Nome: a scelta del gruppo.

Target: Ragazzi tra i 12 e i 25 anni. Sarà discrezione del gruppo


definire sotto-target di età.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 5:
LA VIOLENZA DI GENERE

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 5: LA VIOLENZA DI
GENERE

Secondo una ricerca del dipartimento pari opportunità e


dell’istituto nazionale di statistica pubblicata il 5 giugno 2015 e
relativa al quinquennio 2009/2014, il 31,5 % delle donne italiane
fra i 16 e i 70 anni ha subìto violenza fisica o sessuale almeno una
volta nel corso della vita.

Si tratta di circa 6 milioni e 788mila donne, una donna su tre: un


dato impressionante anche se meno grave di quello registrato
nel quinquennio precedente (erano state condotte rilevazioni su
molestie e violenze sessuali già nel 1997 e poi nel 2002 nell'ambito
dell'indagine Multiscopo sulla sicurezza dei cittadini), quando la
percentuale di donne maltrattate era di due punti superiore.

STEFANIASINESIi
TASK

Il progetto da sviluppare ha l’obiettivo di sensibilizzare


ed educare gli studenti alla parità di genere e al
rispetto delle differenze, con l’obiettivo di superare i
modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli
uomini e gli atteggiamenti di prevaricazione.

Nome: a scelta del gruppo.

Target: studenti e studentesse delle istituzioni


scolastiche di ogni ordine e grado. Sarà discrezione
del gruppo definire sotto-target di età.

STEFANIASINESIi
TASK

Il progetto da sviluppare ha l’obiettivo di potenziare


le risorse di resilienza delle ragazze che hanno subito
violenza o abusi, attraverso un programma che
comprenda l’istituzione di uno spazio fisico, in cui
promuovere la resilienza attraverso percorsi
(psicologici, gestione delle emozioni, arti espressive).

Nome: a scelta del gruppo.

Target: Ragazzi tra i 14 e i 25 anni. Sarà discrezione


del gruppo definire sotto-target di età.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 6: LE DIFFICOLTA’
DI APPRENDIMENTO

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 6: LE DIFFICOLTÀ DI
APPRENDIMENTO
• Difficoltà specifiche in una o più aree accademiche, scarsa
coordinazione, problemi nel prestare attenzione, iperattività e
impulsività, problemi a organizzare e interpretare informazioni
visive e uditive, apparente mancanza di motivazione,
difficoltà a farsi degli amici e a mantenerli.
• La maggior parte degli studenti con disturbi
dell’apprendimento ha problemi di lettura.
• La matematica è la seconda difficoltà più comune per gli
studenti con disturbi dell’apprendimento.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 6: LE DIFFICOLTÀ DI
APPRENDIMENTO
• La diagnosi precoce è di cruciale importanza.
• Gli studenti che non comprendono il motivo dei loro problemi
possono sperimentare un senso di impotenza appresa.
• Impotenza appresa: l’aspettativa basata su esperienze
precedenti di mancanza di controllo, che ogni sforzo
condurrà a insuccesso.
• Gli studenti con disturbi dell’apprendimento possono tentare
di compensare i loro problemi e sviluppare cattive abitudini di
studio, o iniziare a evitare alcune materie per paura di non
saper gestire il lavoro.

STEFANIASINESIi
MACROTEMA 6: LE DIFFICOLTÀ DI
APPRENDIMENTO
• Fin dalla scuola dell’Infanzia occorre saper riconoscere i
segnali e, all’occorrenza, effettuare un’indagine approfondita
per poi intervenire con metodologie idonee coinvolgendo
l’intero corpo docente in continuità orizzontale con le famiglie
e il territorio.

• Interventi intensivi nell’insegnamento possono far osservare


cambiamenti nel funzionamento del cervello.

• Un disturbo dell’apprendimento è “un disturbo in uno o più dei


processi psicologici basilari coinvolti nella comprensione o
nell’uso del linguaggio scritto o parlato, che si manifesti in una
capacità imperfetta di ascoltare, pensare, parlare, leggere,
scrivere, sillabare o fare calcoli matematici” (Hallahan et al.,
2012).

STEFANIASINESIi
TASK
Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare un servizio di
supporto a ragazzi e genitori di ragazzi che presentano
disturbi dell’apprendimento.
Il progetto deve prevedere la creazione di uno sportello
presso le scuole.

Nome: a scelta del gruppo.

Target: istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Sarà


discrezione del gruppo definire il grado della scuole e il
target specifico(genitori e/o insegnanti e/o studenti).

STEFANIASINESIi
TASK

Il progetto da sviluppare ha l’obiettivo di promuovere


interventi alternativi diretti a bambini con bisogni
speciali.

Nome: a scelta del gruppo.

Target: istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.


Sarà discrezione del gruppo definire il grado della
scuole e il target specifico(genitori e/o insegnanti e/o
studenti).

STEFANIASINESIi
TASK

Il progetto da sviluppare ha l’obiettivo di promuovere


interventi di prevenzione di bullismo nei confronti di
bambini con bisogni speciali.

Nome: a scelta del gruppo.

Target: istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.


Sarà discrezione del gruppo definire il grado della
scuole e il target specifico(genitori e/o insegnanti e/o
studenti).

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BUON LAVORO

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