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O PSICHE O
ANIMA
COME UN SATELLITE
Attirami, dunque, a Te
con la potente Tua forza di gravità
sì, che a contatto col Tuo fuoco
completamente io mi disciolga
annullando il mio ego in Te.
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L’EGO
LA MALABESTIA
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Il fondamento delle grandi religioni
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aspettative e si cade nelle nevrosi, nelle
frustrazioni, nelle angosce.
Il rinnegamento del sé, di cui parla Cristo e che
costituisce il fondamento di altre religioni, è
l’abbandono fiducioso al Padre che sa meglio di
noi cosa ci è utile in un determinato momento
della nostra vita.
Il primo passo per giungere a ciò è diventare
umili, perché l’umiltà viene dal divino e
l’orgoglio viene dall’ego.
Chi è umile aspetta paziente i tempi e i modi
fissati dal Padre; accetta l’inoperosità o
l’attività con equanimità; il fallimento o il
successo con la medesima pazienza…
Occorre, poi, raggiungere un altro traguardo
importante: offrire i risultati delle nostre azioni
al Padre, perché se è Lui che tutto ci organizza
anche Suoi sono i risultati, e noi gli strumenti
che Egli vorrà adoperare.
Accettare l’idea d’essere strumenti che il Padre
può adoperare quando e come vuole è la più
alta forma di umiltà, che ci toglie ogni ansia,
frustrazione, delusione.
Ma tutto ciò è estremamente difficile perché il
nostro ego, che ha paura di morire, sa
camuffare agli occhi della nostra
consapevolezza la realtà del nostro misero
stato, mostrandocelo con mille sfumature
allettanti. L’ego è subdolo e ci domina; solo chi
è continuamente vigile s’accorge dei suoi
tranelli ingannevoli.
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Chi non vigila scambia le conseguenze
negative per le cause, s’illude di rimuovere
queste e non sa che la causa è più a monte e
ben camuffata.
E, per concludere, è bene capire un’altra verità:
la vanità è la leva del mondo. Quasi tutte le
azioni, se ben analizzate, sono per la
vanagloria. L’inquietudine, la tristezza, lo
scontento derivanti dalla monotona
quotidianità sono da attribuirsi al fatto che il
nostro amor proprio non ha avuto occasioni
d’essere alimentato.
Perdiamo così le tantissime occasioni che ci
vengono offerte “per rinnegare noi stessi” e
adorare il Creatore invece di adorarci.
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Preghiera per sconfiggere l’ego
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Stanotte in sogno t’ho “sentita”, anima mia;
t’ho capita come sei fatta,
senza la pesantezza del tuo corpo…
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Ma quando si è capito il meccanismo di tale
gioco, ci si può anche fermare; ormai non è più
necessario.
Pienezza di sé o illuminazione
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non ribellarsi, ma ringraziarlo, anche quando la
ferita sanguina.
Il cammino è lungo e complesso, ma diventa
facile se siamo docili, umili e soprattutto, come
dice Gesù, se ci facciamo come bambini che
hanno fiducia nel loro papà.
Auguri!
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Il bioritmo spirituale
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“Cercate prima il Regno di Dio che è dentro di
voi
e poi tutto il resto vi sarà dato in aggiunta”
(Lc.12,31)
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Finchè viviamo l’esperienza terrena, l’ego non
potrà mai morire del tutto, né essere del tutto
purificato, in quanto strumento di naturale
sopravvivenza umana.
L’unica scappatoia è riconoscerne sempre i
suoi riflessi, osservarli, giudicarli…
Vivere, cioè, distaccati dall’ego e sentirsi
estranei a ciò che esso elabora, non
responsabili ma disapprovanti (nella maggior
parte dei casi).
In altre parole, accettare la sua esistenza,
convivere con esso, ma non accettare e
approvare ciò che da esso promana, come
esalazioni venefiche e nauseabonde, che molte
volte ci stupiscono oltre che nausearci.
Grande avanzamento spirituale è raggiungere
questa capacità di “guardare l’ego da lontano”,
non immedesimandovi.
Quando l’ego viene smascherato, si tiene
sottomesso e domato.
Questa è la conoscenza dell’ego!
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L’ego è sconfitto
quando si compie la volontà del Padre
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