Sei sulla pagina 1di 2

TITOLO: Bioplastiche

OBIETTIVO: Realizzare delle bioplastiche

MATERIALI E STRUMENTI: NaOH (0,1M); HCl (0,1M); Bacchette in vetro; Colorante; Becher; Piastra
riscaldante; Acqua distillata; Amido di mais; Glicerolo; Cartina tornasole; Latte; Finocchio; Beuta; Aceto;
Filtro.

CALCOLI:

1) N.MoL (HCl)= 0,5 L × 0,1 moL/L= 0,05 moL


g (HCl)= 0,05 moL × 36,45 g/moL= 1,82 g
V (HCl)= 1,82 g : 1,19 g/mL= 1,59 mL

2) N. MoL (NaOH)= 0,1 moL/L x 0,5 L= 0,05 moL


g (NaOH)= 0,05 moL × 40 g/moL= 2 g

PRINCIPI TEORICI:

1) La pectina è un carboidrato indigeribile, un polisaccaride di struttura contenuto nelle pareti cellulari


dei tessuti vegetali. Formata principalmente da una catena lineare di monomeri di acido
galatturonico
2) Componente di un liquido organico che rimane fluida dopo la coagulazione.
3) Un polimero è una macromolecola, ovvero una molecola dall’elevato peso molecolare, costituita da
un gran numero di gruppi molecolari uguali o diversi, uniti a catena mediante la ripetizione dello
stesso tipo di legame, a seconda della loro struttura, possono essere classificati in polimeri lineari,
ramificati o reticolati. Le loro applicazioni possono essere riscontrate in ambito medico per la
creazione di organi artificiali, in ambito alimentare come conservanti, oppure nella fabbricazione di
microfibre e/o tipologie di materiali più resistenti.
4) I polimeri naturali sono composti polimerici che possono essere trovati nel nostro ambiente.
I polimeri sintetici sono composti polimerici che vengono prodotti artificialmente. Questa è la
principale differenza tra polimeri naturali e polimeri sintetici.
5) Il PMMA è un polimero termoplastico estremamente trasparente, ottenuto per polimerizzazione
del metilmetacrilato monomero. In ragione della trasparenza, della sua estetica e della resistenza ai
graffi, il PMMA può essere considerato l’alternativa leggera al vetro. Per questo, talvolta è
denominato vetro acrilico.
L’agar è un polisaccaride, simile alla cellulosa, ricavato dalle alghe rosse. In soluzione acquosa,
forma una gelatina ricca di oligoelementi e dal sapore delicato, impiegato nello studio di
microrganismi e in ambito culinario.
6) Il biofilm edibile è un aggregato organizzato di microrganismi che convivono all’interno di una
matrice di sostanza polimerica extracellulare autoprodotta che si è attaccata a una superficie inerte
o vivente, si classificano in biofilm batterici, edibili e di matrici organiche diverse.

OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI:
La bioplastica è una tipologia di plastica con proprietà di degradazione inferiori rispetto ad una normale
plastica, ottenibile unendo in soluzione glicerolo, amido e HCl neutralizzato in NaOH, l’aggiunta del glicerolo
fornisce alla bioplastica le sue proprietà naturali come una buona resistenza e una buona elasticità,
l’assenza di questo componente al contrario condurrà la bioplastica a frantumarsi.

Potrebbero piacerti anche