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13.

ORGANI DI SENSO
Sono deputati alla percezione della sensibilità esterocettiva specifica, capaci di registrare
variazioni del gusto, luminose,sonore,dolorifiche, della posizione della testa nello spazio. Sono tutti
situati a livello della testa.

13.1 OLFATTO
l’organo dell’olfatto è deputato alla registrazione delle variazioni olfattive. È localizzato all’interno
delle cavità nasali, rivestite in gran parte dalla mucosa respiratoria, formata da semplice epitelio
pavimentoso,pluri stratificato con cellule mucipare caliciformi intercalate. Nella volta delle cavità
nasali, subito al di sotto della lamina cribrosa7 dell’osso etmoide e in corrispondenza della
porzione iniziale del setto nasale,la mucosa respiratoria è sostituita dalla mucosa olfattiva5 con
recettori particolari,neuroni sensitivi modificati in grado di rinnovarsi. È capace di registrare
moltissime informazioni odorose. È formata da neuroni modificati bipolari, insieme a cellule di
sostegno,con funzione trofica e cellule basali deputate alla sostituzione dei neuroni olfattivi per
mitosi. Il dendrite di questi neuroni corrisponde al recettore, in particolare i dendriti corrispondono
ai così detti peli olfattivi. Gli assoni di queste cellule invece si riuniscono in gruppo, andando a
formare filuzzi del nervo olfattivo (I paio di nervi cranici). Questi attraversano i fori della lamina
cribrosa dell’osso etmoide e raggiungono il bulbo olfattivo8, posto subito sopra la lamina. Gli
assoni fanno sinapsi con i neuroni presenti nel bulbo. Dal bulbo fuori escono ulteriori assoni che si
uniscono ai precedenti, formando il tratto olfattivo3. Il tratto olfattivo compone il nervo olfattivo
che passerà oltre il talamo e raggiungerà direttamente la corteccia olfattiva del telencefalo che si
divide in area olfattiva mediale1 e area olfattiva laterale2. Infatti le prime due coppie di nervi
cranici,l’olfattivo e l’ottico, non fanno tappa al talamo.

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13.2 GUSTO
Le variazioni gustative sono registrate da particolari recettori gustativi presenti soprattutto sul dorso
della lingua ma non solo, anche a livello orofaringeo,a livello del palato molle,epiglottide,etc. Tra i
recettori recentemente scoperti ci sono i recettori dell’umido, capaci di registrare le variazioni
gustative dell’acqua, e recettori per il glutammato addizionato. Il dorso della lingua presenta
numerosissime estroflessioni della mucosa di rivestimento, estroflessioni che formano le papille
linguali. Alcune papille sono deputate alla registrazione di variazioni gustative, ma ce ne sono
anche altre che registrano variazioni termiche,tattili, etc. In particolare, le variazioni gustative
vengono registrate dalle papille circumvallate e dalle fungiformi. Le prime sono molto
voluminose,localizzate a livello del solco linguale e possiedono una moltitudine di recettori detti
calici gustativi, situati nello spessore dell’epitelio di rivestimento delle papille. Per le papille
fungiformi il numero di calici è decisamente inferiore rispetto alle precedenti. A livello dei calici
gustativi sono presenti tre tipologie di cellule: cellule basali, con ruolo di cellule staminali, cellule
gustative intervallate da cellule di transizione. Entrambe le ultime due hanno una caratteristica
forma allungata. Le gustative sono estremamente allungate e presentano dei microvilli che si
affacciano in una discontinuità superficiale dell’epitelio detto cono gustativo. Alla base delle
cellule gustative sono localizzate le cellule basali,capaci di rinnovare entrambe le altre due tipologie
quando danneggiate. I calici gustativi non sono i soli responsabili della registrazione del gusto ,ma
per la sensibilità gustativa sono importanti anche le informazioni che giungono dalla mucosa
olfattiva.

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13.3 EQUILIBRIO & UDITO (apparato stato
acustico)
l’apparato stato acustico è deputato alla ricezione,propagazione e trasmissione delle onde sonore
per consentire la percezione dei suoni (funzione uditiva) ed è deputato alla raccolta degli stimoli
gravitazionali e stato cinetici,che i traducono nella percezione della posizione della testa e del corpo
nello spazio e nel mantenimento dell’equilibrio corporeo (funzione vestibolare). L’organo deputato
alla registrazione delle variazioni uditive e dell’equilibrio è l’orecchio. Esso si compone di 3
regioni: orecchio esterno,interno e medio. Tutte le formazioni dell’apparato stato acustico, escluso
il padiglione auricolare, sono accolte nella piramide dell’osso temporale.

 L’orecchio esterno: è visibile esternamente e formato a sua volta da un padiglione


auricolare1 e da un canale/meato uditivo esterno2,che termina con una membrana
connettivale sottile detta membrana timpanica o timpale3. Il padiglione è una struttura
sostenuta internamente da cartilagine elastica, immersa in abbondante tessuto
adiposo,esternamente rivestito da cute. La forma è quella di un imbuto o conchiglia,con
scanalature che permettono un più rapido ingresso delle onde sonore nel canale uditivo.
L’imbocco del canale uditivo è in parte nascosto da rilievi quali il trago5 e l’antitrago8,
questo meato è ricco di particolari ghiandole che secernano una sostanza viscosa e
antisettica, detta cerume,importante per la protezione della membrana timpanica. Oltre alle
ghiandole ceruminose,anche le ghiandole sebacee ed i peli (tragi) di cui è rivestita la cute
che riveste internamente il meato svolgono funzioni di protezione nei confronti della
membrana del timpano. Il canale ha una lunghezza complessiva di circa 25 mm e termina a
fondo cieco proprio con la membrana timpanica con la quale si realizza il confine tra
orecchio esterno e medio/interno.

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 L’orecchio medio : è caratterizzato dalla cavità timpanica piena d’aria e scavata
all’interno dell’osso temporale,la sua parete laterale è formata dalla membrana timpanica e
la parete mediale dal labirinto osseo. La sua parete mediale presenta sue finestre: ovale4 e
rotonda8.1. La cavità anteriormente e inferiormente si continua con la tuba uditiva o di
Eustachio9 che sbocca nella rinofaringe. L’aria che troviamo nell’orecchio medio proviene
dalla rinofaringe. Lateralmente rispetto alle adenoidi faringee sono presenti regioni di
sbocco delle tube uditive,attraverso le quali si realizza tale scambio d’aria. Con l’aria si
bilancia la pressione che agisce ai due lati della membrana del timpano. Senza aria,la
pressione atmosferica darebbe luogo ad una continua invaginazione della membrana
timpanica verso la cavità dell’orecchio medio,rendendo impossibile la vibrazione della
membrana timpanica in risposta all’arrivo delle onde sonore. Nei bambini le tube uditive
sono molto più brevi,ecco perchè patiscono più spesso di infezioni generalmente batteriche.
L’orecchio medio è formato da 3 ossicine,le formazioni ossee più piccole di tutto il corpo.
Le ossa sono articolate tra loro mediante diartrosi e sono: martello10 – incudine6 – staffa7.
Il martello è un ossicino che aderisce lateralmente in 3 punti sulla membrana del timpano.
All’interno della cavità dell’orecchio medio viene mantenuto in sede da una serie di
legamenti e su di esso si inserisce il muscolo tensore del timpano. La testa del martello di
articola con il corpo dell’incudine, osso intermedio tra i 3, infatti si articola anche con la
staffa, a forma di staffa di cavallo appunto. Con la sua base la staffa aderisce intimamente
alla finestra ovale attraverso la quale l’orecchio medio comunica con l’orecchio interno. La
staffa, in corrispondenza della sua adesione alla finestra, è contornata da una struttura
connettivale e muscolare (muscolo stapedio) che consente appunto la sua adesione alla
finestra. Tra orecchio medio ed interno vi è un’altra finestra, la finestra rotonda.

Le variazioni sonore sono variazioni pressorie esercitate dalle onde sulla membrana timpanica. Le
vibrazioni della membrana causate dalle onde sonore vengono trasmesse al martello,che le trasmette
alle altre due ossa in sequenza. Il passaggio di queste vibrazioni dal martello alla staffa comporta
progressivamente un aumento dell’ampiezza di frequenza delle oscillazioni. Quando la vibrazione
viene raccolta dal martello,la trasmette già amplificata all’incudine e poi alla staffa. La staffa riesce
ad aumentare l’ampiezza delle oscillazioni che si riflettono sulla finestra ovale e quindi ai liquidi
presenti nell’orecchio interno,in cui sono immersi i recettori.

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 L’orecchio interno: è formato da 2 componenti: una interessata alla registrazione degli
stimoli sonori,quindi connessa all’udito, e l’altra alla registrazione dei movimenti della testa
nello spazio, quindi connessa all’equilibrio. All’interno dell’orecchio interno si riconosce un
labirinto osseo ed un labirinto membranoso, quest’ultimo suddiviso in un condotto
cocleare/coclea10.1 (a forma di chiocciola) e un complesso vestibolare. Il labirinto osseo è
scavato all’interno della porzione petrosa dell’osso temporale,al suo interno decorre il
labirinto membranoso,avvolto da perilinfa. Sia il complesso vestibolare che la coclea sono
quindi accolti in strutture ossee,le loro pareti sono costituite da tessuto osseo compatto.
Questo tessuto osseo compatto si interrompe in corrispondenza di due finestre: ovale e
rotonda che si affacciano nell’orecchio interno. La finestra ovale è intimamente adesa alla
base della staffa,che trasmette le variazioni sonore dalla membrana timpanica. Tra i due
labirinti scorre la perilinfa,all’interno del labirinto membranoso scorre endolinfa. Entrambi
sono liquidi trasparenti che derivano dal plasma ma cin importanti differenze nella
composizione.
1. Il complesso vestibolare: è formato da canali semicircolari12 (struttura ossea) (3,
uno per ogni piano dello spazio, anteriore posteriore e laterale) e da un vestibolo
nell’ambito del quale sono comprese strutture membranose come l’utricolo13 ed il
sacculo14. Nell’utricolo si aprono i tre canale e il sacculo è connesso al condotto
cocleare. Anche all’interno dei canali semicircolari sono presenti delle strutture

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membranose,i condotti semicircolari15, a loro volta distinti in anteriori15.1, posteriori15.2
e laterali15.3. I condotti semicircolare possono registrare i movimenti di rotazione della
testa,movimenti dall’alto verso il basso ed inclinazioni laterali della testa, mentre
l’utricolo ed il sacculo registrano la gravità e l’accelerazione dei movimenti della testa.
All’interno dei condotti semicircolari e nelle strutture membranose del vestibolo è
presente un liquido, l’endolinfa. Esternamente ai condotti, tra essi ed i canali,è presente
un altro liquido, la perilinfa. La presenza di questi liquidi è importante per dettare delle
variazioni raccolte poi da particolare recettori, le cellule capellute, coinvolte sia
nell’udito che nell’equilibrio. Queste cellule sono addensate in particolari dilatazione dei
canali semicircolari, dette ampolle16. Nelle ampolle ci sono quindi numerosissimi
recettori. A livello delle ampolle la parete di ogni canale semicircolare presenta una
piega che sporge internamente. Formando la cresta ampollare. La superficie della
cresta è rivestita da matrice gelatinosa a formare la cupola ampollare1. Le cellule
sensitiveo cellule capellute2 presentano un polo apicale ed uno basale,quest’ultimo
raggiunto da terminazioni nervose dendritiche di un neurone sensitivo pseudo unipolare.
Nel polo apicale presentano tante stereo ciglia accanto alle quali è presente un unico
chino ciglio. Entrambe le ciglia sono immerse in una matrice gelatinosa che viene
racchiusa nella cupola dell’ampolla. Nel momento in cui noi muoviamo la
testa,l’endolinfa si muove all’interno dei condotti semicircolare, delle ampolle e della
cupola. Questo movimento si traduce in una compressione nei confronti della cupola e
della matrice gelatinosa in essa contenuta, con caratteristiche simili all’endolinfa. Così si
determina una distorsione nei confronti delle strutture accessorie delle cellule capellute
che si affacciano in tale matrice. Queste distorsioni vengono captate dalle terminazioni
dendritiche del neurone pseudo unipolare. Le cellule capellute sono presenti anche a
livello dell’utricolo e sacculo, con stereo ciglia ma mancanti di chino ciglio. Queste
stereo ciglia apicali sono immersi in matrice gelatinosa esattamente come le cellule
dell’ampolla. Superiormente alla matrice poggiano dei cristalli di carbonato di calcio, gli
statoconi. All’insieme della matrice gelatinosa e dei cristalli viene dato il nome di
otolito4. In posizione eretta gli statoconi esercitano pressione sulla matrice gelatinosa. Le
stereo ciglia sono in posizione di riposo. Quando però la testa si muove,la gravità induce
uno spostamento posteriore dei cristalli di calcio. La matrice in cui sono immersi induce
una variazione di pressione sulle stereo ciglia,variazione che viene catturata dalla
terminazione nervosa del neurone pseudo unipolare. Anche per la sensibilità specifica, il
neurone sensitivo pseudo unipolare presenta il proprio soma alloggiato in un ganglio
sensitivo, in questo caso il ganglio vestibolare, dove è alloggiato il soma di neuroni
gangliari bipolari,i cui neuriti formano il nervo vestibolare che giunge fino ai nuclei
vestibolari del bulbo e poi in altre sedi come il cervelletto, importante nel
mantenimento dell’equilibrio corporeo.

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2. Sempre nell’orecchio interno è posizionata la coclea(o chiocciola ossea),
un lungo canale osseo che termina a fondo cieco e compie circa 3 giri a spirale,
concentricamente intorno ad un nucleo osseo centrale. Nella coclea è localizzato l’organo del
Corti, deputato alla registrazione degli stimoli uditivi. A livello della coclea sono presenti 3
cavità: il condotto cocleare (contenente l’organo del Corti ed endolinfa) compreso tra due
condotti (vestibolare soprastante e timpanico sottostante). La sporgenza ossea presente nel
canale cocleare che si occupa di dividere il condotto vestibolare dal timpanico è detta lamina
spirale.L’organo del Corti possiede sempre le cellule capellute, il cui polo basale è sempre
raggiunto dai dendriti delle cellule pseudo unipolari. Queste cellule sono sostenute da
particolari cellule sostegno e poggiano su una membrana basilare5 che a sua volta poggia sul
condotto timpanico6. In corrispondenza della porzione apicale delle cellule capellute è posta
una membrana tettoria7 o di Reissner. In tutti i condotti tranne nel cocleare è contenuta la
perilinfa. Ricordiamo che nell’ambito dell’orecchio interno sia il complesso vestibolare che la
coclea sono accolti in strutture ossee,le loro pareti sono costituite da tessuto osseo compatto.
Questo tessuto osseo compatto si interrompe in corrispondenza di due finestre: ovale e
rotonda che si affacciano nell’orecchio interno. La finestra ovale è intimamente adesa alla
base della staffa,che trasmette le variazioni sonore dalla membrana timpanica. Se la staffa
esercita una pressione sulla finestra ovale, sposta il liquido all’interno della coclea,ritornando
a livello della finestra rotonda. In questo caso la perilinfa agisce meccanicamente sulla
membrana tettoria, la quale stimola le stereo ciglia delle cellule capellute trasmettendo lo
stimolo alle terminazioni nervose. I dendriti del neurone pseudo unipolare realizza sinapsi con
i neuroni bipolari del ganglio spirale. I neuriti che si diramano dal ganglio formano il nervo
cocleare che si porta a livello del ponte del TE e termina nei nuclei cocleari.

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13.4 VISTA
l’organo deputato alla registrazione degli stimoli visivi è l’occhio o bulbo oculare. Ha forma
sferoidale ed è un organo pari e simmetrico. Ha un diametro di circa 2.5 cm,simile ad una
pallina da ping pong. Sono situati nelle cavità orbitarie e circondati da strutture accessorie
quali i muscoli estrinseci dell’occhio e le palpebre. Le palpebre sono formazioni sottili
rivestite esternamente da cute e internamente formate da connettivo riccamente vascolarizzato,
possiedono anch’esse delle strutture accessorie quali folti peli,le ciglia che innescano se
stimolate un movimento riflesso di chiusura delle palpebre,quindi hanno funzione di protezione
nei confronti degli stessi bulbi. I movimenti dell’occhio contro le palpebre vengono lubrificati
dal secreto di particolari ghiandole comprese nelle stesse palpebre. Queste ghiandole producono
secreti viscosi e di natura lipidica, favorendo lo scorrimento dell’occhio ed il mantenimento di
un elevato grado di umidità.

Muscoli estrinseci dell’occhio Visione esterna


dell’occhio

L’occhio è un organo cavo, presenta internamente delle cavità e una parete formata dalla
sovrapposizione di tonache. La cavità interna al bulbo è divisa in:

 Cavità posteriore: detta camera vitrea, molto ampia e ricolma di un liquido molto
denso, l’umor vitreo o corpo vitreo. Il liquido è trasparente ed ha il compito di riempire
l’occhio e mantenere dilatate le pareti. Il corpo vitreo è un mezzo diottrico dell’occhio.

 Cavità/camera anteriore: tra la faccia posteriore della cornea e l’iride, è ulteriormente


suddivisa in una porzione anteriore rispetto all’iride ed al cristallino ed una posteriore
localizzata tra iride e legamento sospensore del cristallino. In tutta la camera anteriore è
presente l’umor acqueo. L’umor acqueo è un liquido trasparente con funzioni nutritizie ed è
simile all’umor vitreo, è formato dal liquido interstiziale filtrato dalle cellule epiteliali a
livello dei processi ciliari della tonaca vascolare. La quantità secreta di questo liquido deve
eguagliare la quantità di smaltimento. Perciò è presente un canale di Michelin o ialoideo,

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altro non è che un seno venoso della sclera, ha il compito di drenare l’umor acqueo in
eccesso nel torrente circolatorio venoso.

La parete è formata da una tonaca fibrosa, una tonaca vascolare o uvea ed una tonaca nervosa o
retina più interna.

 La tonaca fibrosa : è formata da una cornea trasparente ed una sclera o sclerotica.


La funzione di questa tonaca è quella di sostegno e protezione,inoltre da inserzione ad
alcuni muscoli estrinseci dell’occhio e possiede formazioni necessarie per la messa a fuoco
delle immagini. La sclera è posta a circondare posteriormente e lateralmente l’occhio ed è
formata da tessuto connettivo denso,di colore bianco. Anteriormente la sclera è rivestita
dalla congiuntiva che si arresta al limite con la cornea, posteriormente è attraversata dalle
fibre del nervo ottico. La cornea è la porzione anteriore della tonaca fibrosa ed è una sottile
lamina trasparente. È priva di vasi sanguigni ma riccamente innervata. Posteriormente si
continua con la sclera a livello del così detto limbo corneale. La cornea è caratterizzata
dalla presenza di un sottile strato di connettivo che occupa una posizione intermedia in cui le
fibre collagene che la compongono sono ordinate tra loro. Questo ordine da luogo alla
trasparenza di questa struttura. Questo esile strato è rivestito esternamente da epitelio
pavimentoso pluri stratificato ed internamente da endotelio.

 La tonaca vascolare o uvea : è una membrana connettivale ricca di numerosissimi


vasi sanguigni. La funzione della tonaca è quella di consentire il transito dei vasi che si
occupano della nutrizione di tutto l’occhio, di regolare la quantità di luce che entra
nell’occhio. In questa tonaca viene secreto l’umor acqueo e grazie alla presenza dei muscoli
ciliari è possibile controllare la forma del cristallino per consentire una visione da lontano o
da vicino. Si compone di 3 strutture: iride anteriore, corpo ciliare e coroide posteriore.

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1. L’iride è una struttura pigmentata che conferisce colore agli occhi. È formata da tessuto
connettivo lasso,vascolarizzato, ricco di cellule pigmentate e rivestito da epitelio di
rivestimento (sia dall’interno che dall’esterno),e da un anello di muscolatura liscia la cui
contrazione è regolata delle due componenti del SNA (miosi o midriasi),modificando il
passaggio di luce. Infatti centralmente l’iride presenta un’apertura che consente il passaggio
di luce, la pupilla. Le cellule pigmentate sono maggiormente presenti nello strato interno e
rivestono due strati di muscolatura liscia (muscoli intrinseci dell’occhio). I due muscoli
sono: il muscolo sfintere della pupilla (con fibrocellule che decorrono circolarmente) ed il
muscolo dilatatore della pupilla (con fibrocellule che decorrono radialmente). La
contrazione del muscolo dilatatore consente un’apertura della pupilla (midriasi), la
contrazione del muscolo sfintere causa un restringimento (miosi). Le cellule pigmentate
conferiscono il colore all’iride; l’assenza di tali cellule è responsabile degli occhi celesti, la
luce penetra ed illumina l’iride, rendendo anche gli occhi chiari più sensibili rispetto agli
occhi scuri. La densità delle cellule pigmentate conferisce diversa colorazione all’iride. Per
esempio i bambini nascono con cellule pigmentate che mancano ancora dei pigmenti nel
citoplasma. Progressivamente vengono depositati durante la crescita, conferendo la tipica
colorazione bluastra/grigia. L’assenza di pigmenti può avere un duplice significato:
pochissime cellule pigmentate oppure numerose cellule che non hanno ancora depositato il
proprio pigmento. Tra l’iride e la cornea è presente la camera anteriore con l’umor acqueo.
Posteriormente all’iride vi è il cristallino che riceve sui suoi margini delle piccole corde
tendinee che si dipartono dai processi ciliari. I processi ciliari sono estroflessioni
dell’epitelio che caratterizza il corpo ciliare. Le cellule epiteliali dei processi ciliari
producono umor acqueo.

2. Il corpo ciliare è la continuazione diretta del coroide a livello della così detta ora serrata,
consiste in una struttura formata dal muscolo ciliare da cui si dipartono delle evaginazioni
che si connettono a piccole strutture tendinee dette sub cristallino. I muscoli ciliari,
attraverso i processi ciliari epiteliali si collegano al cristallino, così da poterne modificare la
forma per adeguarsi alla visione da lontano o da vicino. La variazione della forma del
cristallino è detta accomodazione. Nella visione da lontano il cristallino è allungato,stirato
dal muscolo ciliare ed assume una forma convessa ma appiattita. Nella visione da vicino il
cristallino diventa globoso. La senilità da luogo ad una alterazione irreversibile del
cristallino. La cataratta è un fenomeno fisiologico dovuto all’ invecchiamento che comporta
la perdita di elasticità e l’opacizzazione del cristallino.

3. La coroide rappresenta la porzione più interna, è riccamente vascolarizzata e si occupa


della nutrizione ed ossigenazione della porzione più superficiale della retina.

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 La retina o tonaca nervosa: è la più interna,è formata dalla parte cieca priva di
cellule nervose, è costituita da epitelio pigmentato, e dalla retina propriamente
detta,ovvero la parte ottica. Giunge fino al margine pupillare dell’iride. La parte ottica
riveste internamente la coroide, mentre la parte cieca riveste anche corpo ciliare ed iride. In
entrambe le parti tale tonaca è formata da due foglietti sovrapposti: un epitelio pigmentato
esterno e un foglietto interno formato da ulteriore epitelio per la parte cieca e dai
fotorecettori per la parte ottica. Vi è una precisa disposizione delle cellule pigmentate,
situate anteriormente. La retina propriamente detta è invece situata posteriormente. Vi è una
zona di transizione tra porzione anteriore e posteriore, detta “ora serrata”. A livello della
retina sono situati i recettori della vista,cellule di sostegno,neuroni bipolari e vasi sanguigni
retinici. I fotorecettori sono: coni e bastoncelli. I bastoncelli per la visione crepuscolare, da
vita ad immagini sgranate in bianco e nero ,quando la luce scarseggia. I coni sono deputati
alla visione cromatica e danno informazioni dettagliate. La disposizione dei due recettori
non è uniforme. I bastoncelli si addensano prettamente alla periferia della retina, mentre i
coni soprattutto a livello del polo posteriore dell’occhio. A livello del polo posteriore
convergono i fasci luminosi. Questa regione di convergenza è detta fovea centralis. I
recettori della vista realizzano sinapsi con neuroni bipolari della retina. Nello spessore della
parete della retina propriamente detta sono presenti recettori, cellule bipolari (che fanno
sinapsi con neuroni gangliari della retina, multipolari e con i recettori della vista), cellule
che realizzano sinapsi con i neuroni bipolari della retina e con i recettori e riescono a
modulare la quantità di informazioni che devono raggiungere le cellule gangliari.

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Visione globale dell’occhio

MEZZI DIOTTRICI DELL’OCCHIO


Sono mezzi di rifrazione che vengono attraversati dalla luce e permettono la convergenza dei
raggi luminosi sulla retina.

 CRISTALLINO: mezzo diottrico dell’occhio, è una lente biconvessa incolore, posta


dietro l’iride. Il cristallino è formato da una particolare disposizione di cellule epiteliali,
disposti in strati concentrici. Questi strati sono circondati da un’esilissima capsula di
connettivo elastico.

 UMOR ACQUEO.

 CORNEA.

 CORPO VITREO.

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