Sei sulla pagina 1di 2

Ansa

Mondo
Lettera col sangue dai militari da
Odessa: 'No-fly zone ora' / ESCLUSIVA
Scritta così perché paghiamo con nostre vite debolezza Ue-Usa', il REPORTAGE

- Di Pietro
Guastamacchia

-
05 aprile 2022 - 08:07

- NEWS

Suggerisci

Facebook

Twitter

Altri

Stampa

Scrivi alla redazione

Lettera col sangue di militari da Odessa - RIPRODUZIONE


RISERVATA
CLICCA PER
INGRANDIRE +
Per riempire il calamaio ha usato una dozzina di provette di
sangue dei suoi soldati, dodici provette perché le cose da
scrivere erano tante ma il concetto chiave della lettera
firmata dal comandante Vagapov, della divisione di Odessa
dell'esercito ucraino, è uno solo: "Stiamo morendo per
difendervi, fate una No Fly Zone al più presto, chiudete i
cieli".

La lettera, ottenuta in esclusiva dall'ANSA, sarà inviata nei


prossimi giorni alla Corte europea dei Diritti dell'Uomo e
diverse copie saranno recapitate alle cancellerie europee,
spiega Vagapov, che nell'appello accusa Vladimir Putin di
"aver attaccato l'Ucraina come i nazisti attaccarono l'Unione
Sovietica, a tradimento".

"Per la Russia (che non viene mai menzionata con la lettera


maiuscola) l'Ucraina è diventata un poligono di tiro in cui
testare le loro armi sui nostri civili. Dall'inizio dell'invasione
dell'Ucraina i russi hanno sparato 467 missili e condotto
1804 raid aerei sopra le città del nostro Paese. Paura, lacrime
e morte è ciò che portano sulla nostra terra coloro che
parlavano di amore tra popoli fratelli", continua la missiva
scarlatta. "Vogliamo che tutto il mondo capisca che la Russia
non si fermerà, andrà oltre invadendo la Moldavia, la
Polonia e i Paesi baltici, è una minaccia per tutta l'Europa.
Oggi l'Ucraina è l'unico argine che resiste a Putin e
ciononostante la Nato non si affretta a chiudere i cieli sopra
l'Ucraina", mette in rosso su bianco Vagapov.

Un appello scritto direttamente col sangue "perché noi


combattiamo contro un'aggressione diretta a voi ma pagando
con le nostre vite, l'Ucraina ha bisogno del vostro aiuto, il
nostro esercito ha bisogno di armi pesanti e le città e i
villaggi dell'Ucraina hanno bisogno che il cielo sopra di loro
sia messo in sicurezza", ripetono i soldati che siglano con tre
gocce di sangue. Il centro di Odessa nel frattempo è sempre
più spettrale, le vie del centro sono inaccessibili e le vetrate
dei negozi coperte da lastre di legno e indicazioni per i rifugi
antiaerei. Il quartiere Malinovsky è privo di energia elettrica
da ieri a causa dei danni alle infrastrutture causate dai missili
russi, avvisa la DTEK, la società elettrica della città. Di
guardia davanti ai sacchi di sabbia che proteggono le pareti
del teatro dell'opera Andrej, che come nome di battaglia ha
scelto il molto più inoffensivo 'Richard', racconta di
"aspettarsi un attacco da un momento all'altro".

Da quando ha visto i video del massacro di Bucha, non è


ancora riuscito a dormire, è rimasto ad osservare il mare
dalla cima della scalinata Potemkin "per vedere se
spuntavano le sagome delle navi russe". "Siamo pronti a
morire ma ci servono più armi", spiega Serhiy Bratchuk, il
portavoce delle brigate civili di Odessa. "La minaccia più
grande arriva dal mare, ci servono missili anti nave e mine, i
fatti di questi giorni dimostrano che possiamo battere i russi,
dateci le armi e Putin lo fermeremo noi".
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

CONDIVIDI

Notizie Correlate

Video
La lettera scritta con il sangue dei militari
ucraini: "La Nato deve chiudere i cieli"

Potrebbero piacerti anche