Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
72
Louis Armstrong
www.minimumfax.com
info@minimumfax.com
ISBN 88-7521-025-X
LOUIS ARMSTRONG
SATCHMO
prefazione di
ENRICO RAVA
traduzione di
PREFAZIONE
di Enrico Rava
Louis Armstrong è il jazz. È impossibile
Hot
Five,
pur
conservando
certe
sullo strumento.
acuti
perfetto,
l’agilità
quasi
Carter.
cantanti a venire.
insieme
all’orgoglio
della
propria
in un’esplosione d’amore.
riformatorio.
Un’infanzia
difficile,
NOTA AL TESTO
SATCHMO
CAPITOLO 1
zona
soprannominata
il
“Campo
di
Battaglia” per via dei suoi rissosissimi
biscazzieri,
imbroglioni,
ladruncoli,
a portata di mano.
questo dono.
trovato!”
do”.
la nonna.
suonando la tromba.
tecnica vocale.
da
piccolissimo,
sono
sempre
stato
Di
fronte
alle
scuderie
c’era
il
con me”.
“RISERVATO AI PASSEGGERI DI
COLORE”.
da piangere.
madre!”, disse.
“Sì, mamma”.
“Avevo paura che la nonna non ti
campi. Me lo prometti?”
pilloline nere”.
Le pillole assomigliavano alle pillole per
marito”.
vestiti
di
stracci,
li
salutai
amichevolmente.
la stessa educazione.
dire?”, domandai.
mamma!”
“Non capisco. Che cosa vuol dire?”
collettone bianco.
disporsi
all’attacco,
balzai
contro
il
andava neanche.
Ike.
doverli lavare.
crescemmo insieme.
Come
ho
già
detto,
mia
madre
e a Mama Lucy.
il tetano.
se niente fosse.
CAPITOLO 2
sempre
ascoltare
l’orchestra
dal
marciapiede. A quei tempi, quando c’era una
musica.
un’emozione unica.
musica.
uno
dei
negozi
di
Rampart
Street.
per la ricreazione.
madre” .
sulla
strada,
sempre
continuando
picchiarsi.
Satchel Paige.
tutti.
piccolo,
quando
lo
vedevo
incedere
impettito come un pavone in testa alla parata
degli Oddfellows.
Tom,
quest’ultimo
lavorava
all’Hotel
“Ciao Dipper”.
mi rende felicissimo.
per sfamarli.
dalle
altre
parti
della
città.
Non
pagare.
mi stavo convertendo?”
Mayann
perseverò
nella
sua
religione.
giro
col
cappello,
si
mostrò
assai
preoccupato che io frequentassi alla mia
festa.
CAPITOLO 3
tromba.
mia madre.
bang-bang-bang-bang.
mia banda.
levate
correndo
come
una
lepre.
camminare e a cantare.
in ogni modo.
più”.
perdifiato.
un mazzo di chiavi.
“Sì, signore”.
cavallo.
Alcuni
di
questi
animali
profumo.
“Che fiori sono quelli? Hanno un profumo
magnifico!”, chiesi.
“Caprifogli”, mi fu risposto.
timido
sorrisetto.
Il
loro
senso
di legno.
che
avevo
commesso
una
lieve
disobbedienza
mi
punì
con
quindici
Invidiavo
il
trombettiere
qualche
altra
bacchettata.
Avevo
divertivo immensamente.
suonare la cornetta.
Finalmente, Jones mi diede l’opportunità
Qualche
volta
nostri
sguardi
si
sorrideva!
Stavo
cominciando
ad
riuscii.
me.
band”.
balbettai.
prove.
intraprendere
la
carriera
musicale.
senti di provare?”
presto”.
scappato.
confidenza.
vennero
prenderlo
per
tromba
verde
videro
uno
strumento
scintillante,
mi
applaudirono
fragorosamente.
Io ero molto orgoglioso della mia nuova
posto
subisse
una
trasformazione.
e Little Woods.
bianchi
rimboccati
fino
sembrare
quei
tempi
alcune
associazioni
compito
eccessivamente
gravoso,
le
protesta”.
dal
Merry-Go-Round
Social
Club
morire.
ricorrevano a noi.
verificarono
al
riformatorio
non
cavallo.
fiero e impettito.
pentolone.
colore.
CAPITOLO 4
mi riempiva le narici.
lasciavo.
riformatorio,
percorrevamo
City
Park
scatole a tutti.
abbastanza.
Un giorno ne fece una tanto grossa che non
velocità incredibile.
sbarcare il lunario.
trattato.
tutto insieme.
occhi.
non ti si vedeva!”
piccoli fratellastri.
costavano.
sette
della
mattina
alle
cinque
del
Poi
proprietari
degli
altri
locali
cominciarono a richiedere i miei servizi.
carbone.
guadagno.
alla
strada,
sempre
continuando
verso di me.
ferito?”
zona di Downtown.
CAPITOLO 5
poco.
pace
finché
quelli
sonnecchiavano
appoggiati al muro. Ma se cadevano a terra o
pari”.
con te”.
Deborah era una ragazzina molto dolce:
faccia. Te la sfregio”.
marciapiede.
arrivata,
dal
carattere
molto
tremendi.
tribunale,
la
prigione
distrettuale,
il
di Black Benny.
tamburo
militare
la
grancassa
ragione di Benny.
sistemarle da soli.
schivarla.
genitori.
All’epoca in cui andava in giro con quelle
presso i genitori.
di
questi
panieri
dava
tetto.
persone.
avanzavo
fatica,
mi
ero
sentito
denaro
per
pagarlo.
Non
potevamo
permetterci il lusso di un medico a due
cortile.
genealogico,
non
trovo
nessuno
che
insegnate a scuola.
chicco
era
separato
dall’altro.
Ne
marchio di fabbrica.
jumbalaia
era
delizioso.
Si
prepara
anni dopo.
esaltava da morire.
abituate”.
“E che diamine!”, disse. “Ora sei
“No”.
se
ne
accorse
vedendo
la
camicia
scuotendomi.
“Mmmm... è stata la mia ragazza”.
“Sì”.
per la gola.
figlio?”
individui,
giocatori
bevitori,
che
più di un funerale.
più”.
CAPITOLO 6
fronte.
Fu una cosa terribile. Rimanemmo tutti
piansero.
Thee”.
Lucas
Cocaine
Buddy,
affetti
da
tutti
pensieri
tristi
svanirono,
quelle
occasioni
sembravano
sempre
combattere.
Avrei
voluto
arruolarmi
giorno.
tutti”.
Mayann ridacchiava e diceva: “Ma
accettavo di corsa.
chiamavano
clienti
che
passavano.
loro genitori.
batteria.
pianoforte);
Zue
Robertson,
trombone;
nessuno!
All’epoca
non
usavamo
il
apposta
per
celebrare
la
sconfitta
pubblicità
un
ballo,
incrociammo
suonare.
alzato in piedi?”
felice.
senz’altro un innovatore.
sposarsi.
comprare un’altra.
avevano
delle
cornette
nuove.
Si
ora’”.
chiamava
Irene,
appena
arrivata
da
rimettersi in piedi.
insegnarmi tutto.
Ci innamorammo perdutamente. Mia
per curarla.
di quanto l’amavo.
potuto
guadagnare
abbastanza
per
suonavo.
io”.
Per quanto quei soldi mi servissero
testuali parole.
tremando.
nuovo felici.
riformatorio
avevamo
soprannominato
scoppiare il finimondo.
l’impresa.
canna da zucchero.
e ci divertivamo un mondo.
CAPITOLO 7
Lorenzo.
Era
un
tipo
ci facevo un figurone.
strumenti
di
vario
genere
che
mi
volevamo
correre
il
rischio,
perché
costretto a chiudere.
mangiare.
l’ordine.
Durante
quel
periodo
assistetti
balbettare.
“Co-co-co... cosa sta succedendo?”
come lui.
dimenticato.
Quando ero ragazzo, una cosa che ho
rimasi
da
Matranga.
Avolte,
quando
facevamo
fuoco
fiamme,
Slippers
mondo”.
complimento facile.
loro.
all’ospedale.
se
non
si
trattava
dell’ambulanza c’era il cellulare della
i denti.
A Clarence piaceva molto il latticello di
vita.
La signora Laura stazionava col suo
del
veicolo,
il
mio
alluce
venne
letteralmente
spaccato
nella
ferita
autocarro
del
latte
della
Cloverland
non
imporava
niente
dei
soldi.
M’interessava solo guarire, e poi pensavo
ricevuto
un
soldo
d’indennizzo
per
spaventarsi.
distintivo
giallo
d’identificazione
che
dovevo portare quando entravo e uscivo dal
rovinato.
A mia volta gli raccontai della storia con
muoversi.
“Chi è?”, chiese lei con voce più forte.
sfregiare”.
In
quel
frangente
io
cercavo
la corda.
CAPITOLO 8
Al principio del 1918 l’epidemia di
armi
per
uomini
dai
diciotto
ai
quarantacinque anni: mi presentai all’ufficio
and
Social
Club.
Tutti
membri
dell’associazione
si
mascherano
da
sono nato.
dell’anno.
la prigione da zero.
verso Isaiah.
Isaiah Hubbard”.
litigarono più.
infernale.
alla
stazione
di
polizia
per
essere
sue barzellette.
ufficio”.
capito?”
Il poliziotto insisteva.
travestito da nero.
bello”.
I ragazzi gliela davano sempre, la pistola.
cents.
Aquei tempi con una lattina intera si
mano.
strumento
da
Bob
Lyons,
celebre
CAPITOLO 9
clarinettista.
Io ero tornato a lavorare per il deposito di
gridò da lontano.
con loro.
delusioni
dovevo
proprio
correre
dirglielo.
la mia passione.
quella categoria.
a testa”.
credetemi.
Kid Ory.
cornettista,
mi
presentai
presto
per
Ero
spaventatissimo.
“Sissignore”,
“Sissignore”, ripetei.
“personaggi”
intendo
proprio
quanti!
annuì.
tamburi,
attaccammo
un
ragtime
che
onore.
dall’entusiasmo.
loro.
seguito.
Street
numerose
automobili
che,
disse quello.
carbone
nella
carriola,
quando
in fronte...
ci interrogavano.
molto meno.
occupava
ma
per
la
meravigliosa
per lei...
Da Lulu lo champagne scorreva a fiumi.
di
continuare
gestire
una
casa
dischi...
CAPITOLO 10
dove suonare.
l’ennesima
cotta,
o,
come
dicevamo
all’epoca, scuffia. Se qualcuno ti diceva:
eravamo
entrambi
liberi
dal
lavoro,
rimanemmo in quella stanza dalle cinque del
così
venivano
chiamati
all’epoca
cambiare programma.
dando
dentro
con
baci,
quando
dall’amico.
Nel
mio
cervello
cominciarono
a
turbinare milioni di pensieri, soprattutto il
Cheeky Black.
una parola.
stanza,
ma
finché
non
misi
piede
veloci.
cambiare.
Così mi ricomposi e le domandai “Ma...
tesoro?”
chilometri di distanza.
attaccare briga.
pubblico.
lo posso garantire.
Tornato a casa ebbi un colloquio molto
che mi domandò.
grazie, mamma”.
m’interessava molto.
su una parete.
Una volta pioveva a catinelle e io e Daisy
la migliore.)
All’epoca Clarence, il figlio illegittimo di
bambini.
coetanei.
“peste”.
abbastanza bene.
Pleasure
Club.
Il
funerale
partiva
possibili.
cappello,
il
mio
bellissimo
Stetson.
nella fuga.
ammazzato!”
Può
darsi
che
abbia
aggiunto
prigione.
vera donna!
comprare
uno
di
quei
cappelli.
completare
la
somma,
si
trovavano
commuoverti.
ricevere messaggi.
mira.)
Più ci avvicinavamo a casa più le
Ero
proprio
contento:
ero
stato
lasciamo”.
gelosa!”
Come ho già detto, Daisy era totalmente
torture e di felicità.
ancora un po’.
CAPITOLO 11
musicista.
orchestra,
presi
subito
quell’ottima
imparato
automaticamente
anch’io.
In
pochissimo tempo fui in grado di decifrare
“Cominciamo”, diceva.
psicologicamente efficace.
pubblico mi tributava.
“Capisco, tesoro”.
eravamo
così
ingenui
che
non
ci
trattavano
benissimo.
La
mia
prima
conoscerlo
da
sempre
conservai
bene.
entusiasmante.
Jack
conobbe
tutti
componenti
della
mia
orchestra.
eravamo
abituati
quel
genere
di
trattamento, per cui continuavamo a suonare
per
quanto
vedesse
che
ero
un
viaggio d’inferno!
orecchie.
Ero così agitato che quando agguantai il
a salvarlo.
Finalmente,
mentre
stavamo
tornando
proprio scemo!”
chiuso.
CAPITOLO 12
giocando
dadi
con
i
camerieri,
buttò.
Gli
uomini
dell’equipaggio
calmarono.
in gamba di prima”.
operaio
senza
nessun
tipo
di
volte.
comportare
qualora
avessi
sentito
decisione simile.
madre!”
m’interessava
era
stare
insieme
ai
Quando
esercitavano,
le
prostitute
andavano
dritte
verso
il
palco
aveva
su
un
ragazzetto
come
me.
inferiorità.)
dalla casa.
abbastanza
esperienza.
Il
Signore
la
costi.
“Grazie,
Slippers”,
rispondeva
lei,
potessi desiderare.
subito”.
sarebbe
detto
che
ero
immune
all’ubriachezza. Dopo aver bevuto due
strada.
gliela presentai.
“Piacere di conoscerla”, disse subito.
avrebbe
dato
probabilmente
maggiore
bighellone.
Sbandavamo
malamente
la giornata.
ritardo,
ma
quando
salì
sul
palco
dell’orchestra si accostò vacillando alla
davanti.
“Altroché”, rispose.
no.
“Adesso prendo a pugni sia te che il
incontriamo.
musica.
Molti
mi
hanno
insegnato
da un momento all’altro”.
solo,
destavo
l’interesse
delle
CAPITOLO 13
Arrivato
a
New
Orleans,
andai
Dipper!”
il malloppo”.
strumento.
io mi divertivo un mondo.
te”.
un’occhiata
d’intesa.
Poi,
durante
era
Paul
Dominguez,
un
bravissimo
musicista
creolo.
Ritengo
che
fosse
questi anni.
“Scusa”.
Prima della fine della serata, Baby e Zutty
ce ne andammo.
mangiare.
Arthur
Pryor.
Provavo
un’emozione
posto? Ce la fai?”
alle lacrime.
Potrei tessere le lodi di parecchi altri
ritrovavamo
per
fare
una
serata
quanto.
chiamò Archie.
La gente di New Orleans mi conosceva
cattiva scelta.
guadagnavo
molto,
ma
guadagnavo
mia cornetta.
della parata.
dove
venivano
offerti
panini,
birra
ghiacciata e whisky in quantità. Ma in quelle
gente.
rispetto.
di incognite.
Oliver.
fazzoletto.
Quando arrivò il treno, i facchini e i
riconobbero,
ricordandosi
di
quando
vai, Dipper?”
“Che fortuna sfacciata, gran figlio di
CAPITOLO 14
Fortunatamente,
quella
signora
mi
Parlammo
della
grande
città
noi
mangiai da re.
Chicago.
felice.
vecchia città”.
ansiosamente qualcuno.
“Sissignore”.
Gardens,
sentivo
l’orchestra
di
Joe
motivo
Dixieland.
Credetemi,
ero
incandescente.
Orleans.
battelli.
“Caspita,
ragazzo,
sono
proprio
orgoglioso di te!”, disse. “Da quando ti ho
“Certo”, risposi.
scemo”.
Dimenticava che molto probabilmente
a tuo agio.
Dippermouth”.
Joe Oliver.
è stanco o nervoso.
“Anche
se
hai
già
mangiato
farlo
venire,
perché
non
era
meno
sentire
che
aveva
smesso
di
bere
senso dell’umorismo.
Anche Dutrey era simpaticissimo e aveva
proprio
un
bel
carattere.
Ricordavo
la sera.