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Ai prof toccano fino a 9 giorni di permessi retribuiti

Lucio Ficara Lunedì, 22 Dicembre 2014


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Quanti giorni di permesso retribuito ha diritto il docente di ruolo? A questa domanda molti rispondono
che per norma contrattuale il docente a tempo indeterminato ha diritto, per motivi personali o familiari, a
soli tre giorni di permesso retribuito.  Ma non è così.

Guardando bene tra le righe del contratto collettivo questi tre giorni, potrebbero allungarsi fino a
diventare nove. Infatti il comma 2 dell’art. 15 del CCNL della scuola 2006-2009, riferito ai permessi
retribuiti dei docenti con contratto a tempo indeterminato, dispone che tali insegnanti hanno diritto, a
domanda, nell'anno scolastico, ad usufruire di tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o
familiari documentati anche mediante autocertificazione.
Inoltre nello stesso comma viene specificato che,  per gli stessi motivi e con le stesse modalità,
vengono fruiti i sei giorni di ferie durante i periodi di attività didattica di cui all’art. 13, comma 9, dello
stesso contratto scuola, prescindendo dalle condizioni previste in tale norma.
Questo significa che se un docente di ruolo ha già fruito dei tre giorni di permesso retribuito, potrebbe
decidere, se ne dovesse avere necessità, di fruire anche dei 6 giorni di ferie con le stesse modalità
dell’art. 15, senza quindi dovere attendere la concessione del dirigente scolastico, che sarebbe
subordinata alla possibilità di avere personale in servizio disponibile, senza oneri aggiuntivi di spesa, a
sostituire il docente che fruisce delle ferie.
Se il docente dovesse richiedere i 6 giorni di ferie con la modalità del comma 2 art. 15 del CCNL scuola
vigente, il dirigente scolastico non avrebbe la possibilità di non accogliere l’istanza, ma dovrebbe
solamente prendere atto della correttezza formale della richiesta, che deve essere corredata di
apposita documentazione anche autocertificata.
Questa norma ha creato, nel corso di questi ultimi 5 anni, innumerevoli contenziosi, che hanno visto
intervenire più volte i vari giudici del lavoro. Nella quasi totalità dei casi, dove il dirigente scolastico ha
negato il diritto del permesso, disquisendo sulle motivazioni della richiesta, l’intervento del giudice del
lavoro ha dato ragione al docente, ritenendo il comportamento del dirigente scolastico antisindacale.
Tuttavia, è giusto ricordare che questa tipologia di permesso retribuito, pur essendo un diritto e non una
concessione, dovrebbe essere richiesto  con  parsimonia e quando è realmente necessario e non come
qualche volta capita per  tutte le evenienze, quasi fossero permessi obbligatori come le ferie.
 Quanto detto è anche ribadito da una recentissima nota dell’USR Calabria che riprende la nota prot. n.
17637 del 18/12/2014 dell’ARAN, in cui è scritto che se i 6 giorni di ferie a disposizione durante le
attività didattiche saranno fruiti come “permessi personali o familiari” il docente con contratto a tempo
indeterminato avrà in totale 9 giorni (3+6) sottratti alla discrezionalità del dirigente, naturalmente se
documentati anche con autocertificazione.

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