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DEMOCRITO

Nonostante sia pressoché contemporaneo a Socrate, viene classificato come filosofo presocratico poiché
prosegue le ricerche sulla natura avviate quasi due secoli prima dai filosofi di Mileto.

La sua concezione sulla natura è influenzata da quella del suo maestro, Leucippo: si rifaceva alle tesi di
Parmenide ma ammetteva la pluralità dell’essere e ne conservava l’immutabilità e l’invisibilità. Quindi, gli
elementi fondamentali rimangono identici a sé stessi e indivisibili, per questo vengono giamati atomi (dal
greco á-tomos, indivisibile).

Gli atomi sono perfettamente ed eternamente pieni, tuttavia si muovono nel vuoto, spinti da una forza
intrinseca (il che va contro le tesi eleatiche dell’immobilità dell’essere). In tal senso la concezione della
natura di Democrito è meccanicistica (ricorre solamente alle nozioni di materia e del movimento) e non
viene dato spazio ad un’interpretazione spirituale, e dunque la visione meccanicistica si collega a quella
ateistica: nessuno ordina agli atomi di creare il mondo, ma lo fanno perché quella è la loro funzione, e tutto
è deciso/determinato, da cui deriva il determinismo.
Infine, Democrito fa coesistere l’essere e il non essere: gli atomi possono muoversi solamente nel vuoto,
altrimenti rimarrebbero bloccati, e di conseguenza l’essere non può essere senza il non essere, anche se
nella visione democratica il vuoto è pensabile (pensiero rivoluzionario per la scuola greca).

Per Democrito tutto ciò che possiamo osservare deriva dall’avvicinamento degli atomi. Però c’è una
differenza tra l’entità e l’atomo: la prima e vuota, e il secondo è perfettamente pieno. Mentre l’aggregarsi
porta alla vita, l’allontanarsi porta al perire. Gli atomi si differenziano dai semi di Anassagora, poiché sono
di dimensioni finite e, come già detto, indivisibili, e non differiscono per qualità, ma per forma geometrica,
orientamento e il loro ordine nello spazio.
Infine, nel trattato Metafisica, Aristotele paragona gli atomio all’alfabeto: le lettere differiscono per forma,
pronuncia ed ordine nell’alfabeto. Dunque le tipologie di atomi sono finite mentre le loro combinazioni
sono infinite: questo significa che dal loro aggregarsi e allontanarsi, si generano infinite cose e anche infiniti
mondi.

Gli atomi che compongono gli organismi viventi sono atomi il cui movimento genera carole da cui dipende
la vita. Quando il movimento si ferma, il calore non viene più prodotto e l’organismo muore.
L’epistomologia (logos secondo il quale si spiega la consocenza) di Democrito si basa sulla tesi secondo la
quale ci sono dei flussi di atomi che si staccano dalle cose e comlpiscono gli organi del senso creando delle
immagini, dette éidola. Il nostro modo di percepire ci donano le proprietà secondarie dell’oggetto, mentre
quelle oggettive (date dal disporsi degli atomi ecc…) sono dette proprietà primarie.Questo riprende la
distinzione cruciale tra la verità e l’opinione: per Democrito l’opinione non ci mette in contatto con la realtà
e quindi non conduce alla verità: “Opinione è il colore, opinione il dolce, opinione l’amaro, verità gli atomi e
il vuoto”. Ragione è superiore rispetto alla conoscenza.

Democrito pensa che l’uomo sia un animale perspicace ingrado di imparare dagli animali stessi tramite la
facoltà dell’imitazione e da altri uomini tramite l’educazione, necessaria per vivere senza astio in società.
La società, secondo il filosofo, è uno strumento per favorire la felicità individuale: in questo modo l’uomo
può sempre far parte di una comunità, “Ogni paese della terra è aperto all’uomo saggio: perché la patria
dell’animo virtuoso è l’intero universo”. Questa visione politica prende il nome di cosmopolitismo kósmos,
“mondo”, e pólis, “città”), però la società non è il fine della società ma un mezzo per raggiungere la felicità
individuale, ovvero l’euthymía (felicità raggiunta dal disinteresse delle vicende esterne alla comunità).
I SOFISTI
I sofisti sono le persone che offrono il proprio sapere in cambio di denaro. La funzione di questa pratica è la
paideia, l’educazione dei giovani da cui dipende il futuro della città. I sofisti si spostano in vari paesi e
inoltre pubblicano libri che riscuotevano spesso un grande successo. La sofistica, quindi, non costituisce una
scuola ma una categoria di “lavoratori” o “liberi professionisti”. Il loro scopo è innanzitutto soddisfare i
propri clienti favorendo loro l’areté, ovvero il successo nella vita politica, inoltre si interessano agli esseri
umani e al mondo sociale: quindi la sofistica è una forma di sapere che pone l’essere umano al centro della
ricerca e della riflessione, una forma di umanesimo.

I sofisti indagavano utilizzando un metodo basato sulla razionalità e sull’osservazione, come i presocratici:
questi indagavano sui principi e sul funzionamenteo della natura, mentre i sofisti indagavano sui principi e
funzionamento della società.
Si concentravano soprattutto su:
- le tradizioni, che influenzano i comportamenti individuali;
- le leggi, che garantiscono la distribuzioni dei ruoli e poteri;
- il linguaccio, mediante le quali le leggi sono formulate.

La sofistica si pone come l’arte della parola, nella quale il linguaggio viene usato come mezzo per far sentire
la loro individuale influenza nella collettività della società.
Il modello educativo (ovvero il metodo di spoiegazione) era molto diverso da quello classico greco (miti,
leggende, poesie, ecc…): forniscono una visione d’insieme del mondo umano che permette di comprendere
come funzioni la cosietà e come occore comportarsi per valere nella competizione politica.

Infine, possiamo dire che la sofistica può avere più sfaccettature: raramente un sofista fa un discorso per
esprimere geninuamente la propria opinione, ma spesso prende il sopravvento il motivo del guadagno, e
per ingigantire i loro discorso utilizzavano giri di parole che rendevano arido il discorso.

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