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ett che desidecana informezion’ sui volumi Publicat dalla casa edivice possonervolgersidrettamente Carocceditore Corse Vitoria Emanuele, 229 0186 Roma 16.06 42818417 ax 0642747931 Visitateci sul sito internet: bttp://ownncarocciit Gaetano Berruto Sociolinguistica dell’italiano contemporaneo Nuova edizione Carocci editore Indice Premessa 9 Trascriztone fonetica 15 Sige, simbolie abbreviazioni 15 3. Litaliano come gamma di varieta 17 Levariets dell'iraliana 37 Liatchitetenea del!icaliann contemporanco 23 5. Naworadei continuc 30 4. Varieth marginali c semplificazione linguistica 44 Ii tnizi del Terzo Millennio 53 3 Archicercra dla nga entove varethdliafsiche / 21a dimensioned Ci rappoc fale dimension di variaeione #3 Vath ¢sermplifcaione 2. Tendenze diistandardizzazione 67 1 Lostandad 67 2. Hneo-standard 73 3 Morfosineassi 75 + ristampa othe 2002 ja Frsiopicalizztecegmentate 3.2.1 de putaiene 33. Tempe mods easpet > edzione, maggio 2012 tol vecbo/ 5.4. Provo £35. Ale fenomeni ¥ edivone "Universi" 1987 (7st) 4 Lessico eformazione delle parole 93 Oe EE Re aoa 5. Testualicd. pragmatica e'coseume’ linguistico 98 6. Fonologia 104 ee tera ! 7. Stara arwuale ¢ prospettive 306 per itil dll i Grtiche Etvial Sa Urbino i & Agia del erso Milennio 81 Laricerca sll txiano neo-standand/ $2 Modfosincasi Beato sso 97: 88-430-5349-9 Riproducione vitae a sens di egge 3. Citatiano popolare 127 fart deta legge 22 aprile 94.6331 1. Problemididefinizione 327 2. Problemi di soscanza 130 Senta regolareautorizzazione, 3. Problemi di metocio edideserizione 136 @ vietato rigrodure questo vine 4. Tintti dell italiano popolare ereaci del parlato colloguiale 139 anche parzialmente econ qualsiasi mezzo, 5. Lafrase relativa nelPitaliano popolare 143 compresa a fotaconia, 6. Teonvimusume della frase celativa in italiano 48 anche perus interno i 5. Ales rattidell'italiano popolare 154 adidatticn 8. Agliinizidel Terzo Millennio 157 Ladimensione diafasica 163, Liitaliano colloguiale 163 Registsi 171 Lingue speciali 177 Agliinizi del Terzo Millennio 191 Aimarginidelttaliano 201 Tealiano edialeeti 201 Vacieeh di apprendimento 204 Vitalianoallestero 2 ‘Agliinizidel Terzo Millennio 218 Appendice. Testi 223 Italiano tecnico-scientfico 223 Traliano burocratico 224 Tealiano standard 26 Taaliano neo-standard 226 Italiana colloguiale 228 Italiano popolate 229 Ttafiano informale rascuraco 231 Tealiano disttanirie italiano allesero 232 Tealiano della comunicazione mediata dal computer 234 Bibliografia 237 Indice dei nomi 265 Indice analitico 271 Premessa ‘A un quarto di secolo di discanza dalPuscita di Sociolinguistica dell italiano contemporaneo, & parso opportuno riprendere in mano un lavoro che con- simua ad essere letto e citato, per aggiornarlo almeno nei punti principal, tenendo conto dellavanzamento delle conoscenze e dello stato attuale de: fa ricerca, Le tematiche centrali presentate nel volume sono state oggetto in ‘questi decenni di numerosissimi stud} c indagini da parte di linguist e storici della lingua, che si sono fra ’altro potuti basare su corpora di dati empicici che 25 anni fa non esistevano; colmando cost almeno in parte una delle lacune che allora venivano lamentate in pitt punti della trattazione, vale a dire Ja ‘mancanza di analisi di ampie raccolte di materialiautentici In questa nuova edizione ho rivisto il testo dell’edizione originale del 1987, che @ seato fondamentalmente mantenuto, fattisalvi Vemendamento di cr roridi fatto, 'eliminazione di pochi dettagli marginal e la modifica e inte: grazione di alcune formulazioni. A ogni capitolo 2 stato invece aggiunto un nuovo paragrafo finale dedicato aun sintetico aggiornamento contenutist co ¢ bibliografico degli snodi principali dei temi toccati. L’aggiornamento si& dovato limitare a poche cose essenziali nella prospettiva, teorica ¢ ana- lisica, del volumes ha perd cercato di riguardare sia la mera informazione bibliografica (con una forte selezione, anche in base al gusto personale di chi scrive nella miviade di pubblicazioni sfornate su questi tem dalla Lingui stica italiana), sia le nuove acquisizioni in termini di fenomeni rilevati ¢ di sistemazione concettual, sia, per una cexta serie di fati specific, Pesempli- ficazione fornita. Rimangono quindi incati'impianto generale ele finalitd della prima edizio- ne. Tlvolume si propone fondamentalmente di fare il punto sulle conoscenze sui problemi della sociolinguistica dell'italiano contemporaneo, nei termi- niidi quella che éstara chiamata linguistica delle varieva’: una prospettiva che privilegia, per riprendere una distinzione introdotta dal sociolinguista ameri- ‘ano Ralph Fasold, a Sociolinguistica della lingua’ rispetto alla Sociolingui- stica della societs Allinceono di questo quadro, non & perd stata erateata la vatiazione geografica, sulla base di ere ragioni. La prima é di ordine teorico, €-consiste nel fatto che la differenziazione geografica nell’ Italia linguistica ¢ Seciolinguistcadatitaiana cantemporaneo preliminate ad ogni alea differenziazione e sempre in qualche inisura pre sente, talché conviene metterla spesso tra parencest per cogliere meglio le inauifcstazioné delle alere dimensions di variazione, La seeonda & invece di ordine pratico: la travtarione specitica degli italiani regiouali ichiedeaebbe {mpio) volume a sé. Una terza ragione, di carattere metodalogico, s to che le varictiregionali appresentano un genere ds vatiazione meno lato, riepetto alle varie’ sociale sitaazionali, coi factor! inrinseci delle secarturae dellatticolazione defla societa. Va anche da sé che dalla pres ono eschisij didlert, ci si Concentra unicamente sulla ingua italiana, anche se nei concreti si linguistic} ssa € ancora spesso strettan sence inversevaca col dialetto, I presence lavoro non pud, né-vuole, essere un manuale ¢ tantomeno un’in- twodusione: intende puntualizzare problemi e presentate dati, ¢ non fownire rassegne ne sistemazioni istituzionali di conoscenze gia decantate. In pid di tun punto abbondano le idee personalio le solazioni provvisorie di problemi spesso aperti Il volume cerca anche di equilibrareI'interesse deserittivo ¢ le cesigence di riflessions Cosi, Pinceresseterminologico e teorico prevale nettamente ne! primo capi colo, dedicato alla definizione delle vaviets dell'zaliano doggi ¢ u loro rap pocti; particolute artenizione vi é per exempio daci alla nozione di consinae tom; e parimenti enfatizzata¢ la noziane, concroversa ma molko interessante, di semplificazione linguistica come uno dei paramecti che intervengone nell atticolazione delle vasiet} di lingua. I filone desericuive & invece di gran Tanga dominance nel seconde capitolo, che nea sua parte pit sostanaiosa vorrebbe costicuire un tentative di caralo go. ler delle dinaruiche in arto nell uso ¢ nella iozma della lingua italiana, visti in zelazione con l'insieme delle varieta della lingua. Wcerzo capivoto ha un caratcece di discussione pit dettagliata, ¢ cere sia di puntualizeare i problemi della ricerca sul cosiddetto italiano popolat, sia di csemplificarne abbondantemente la fenomenologia. Nef quarto capitolo, dedicato alla variazione secondo le situazioni 4’ uso della lingua, si alternano sottolineacure diverse: dai riassunti descxirc vi sall italiano colloquiale ¢ sui registri formate « informale propossi nei primi due paragrafi, ti passa a tn interesse peevalentemente. di sintesi € sistemazione concettusle nel cerzo paragealo, sole lingue special, caznpo in cui & parsa piit utile, di fronce allestrema proliferazione di fatti ¢ di- rmensioni che fo catatterizza, una siflessione preliminare sulla sotioclassi- ficazione delle varieta: anche a scapico di una elementare esemplificezione ddescrttiva (per sua narura in questo settore euttavia destinata a now essere ‘mai pit che partial). U carattere descriteivo torna a prevalere nel quinto ¢ ultimo capitolo, che cerca peralero di fornire spunti per una prima sistemazione di un cerceno assai mobile qual é quello delle variera cranseunt, interfecte, di stranie- Premessa ri ece. itt un contesto di contacto. L'appendice di brani eseinplificacivi di iyerse variet’ di icaliano ha finaliea esclusivamente illustrative, ed & anche volta a favorite un'wslizaazione didactica del volume, che si spera incent vata anziché tarpata dal suo catavtere tenden2 Liesemplificazione di maceriali linguistici concreti (spesso originale, sia pur ree solamente frueto di annotazioni casvali ed estemporance dell autore) cerca di essere abbondants, in particolare per ¢ punci consideratl centeall mente non manvalistico. nella prospetciva dell ypera Trascrizione fonetica ‘Gliesempi dat in rrascrizione fonctica (tra parencesi quadre) o fonematica(trabacre oblique) adoreano [Alfabeto fonetico internazionale (1PA/ 41). In particolae, ise _guenti grafemi segni diacrtii hanno il valore appressoeseraplificato € yocaleanterioze medioalea ( semichius) (it. la) & Yocaleanteriore mediobassa (0 semiapert) (ie, bello) 0 vocaleposterire medioalea (o semichiusa) (it. ne) 2 vocal posteriore mediobassa (0 semiapert) (i porta) 4 vocal centrale alta (0 chiusa) non arrotondata (come in romeno vfna “vens") 2 vocale centrale media non artotandata (come in rane. pser “pesate”) 9 ficativabilabiale sorda (come in toscano capo) 8 fricativa bilabiale sonora (spagn. cabra “caprs") @ ficatvainterdentale sorda (ing. ink “pensare”) 4 fricativainterdeneale sonora (inl thet “quello") 5 fica dencalesords (i sana) 2 fiicativa dentale sonora (it risa) affrcata dentalesorda (i, mazco) alfcicatadentale sonota (it ger) approssimante palatal sonora (ir) ficativa pala sorda (is) feicativa palatal sonora (franc. jeter “getare") affricatapalaale sorda (it. cibo) fficatapalatale sonora (it gele) ‘eclusiva velar sorda (i cane) ‘cclusiva vere sonora (it. atte) feicaiva velate/uvulae sorda (ted. Buh “ibro") fricatva velae sonora (spagn. amigo “amico") sapprossimanteglottidalesorda (eed. haben “avere*) nasal lbiodentale (it. nib) sasale palatal (i saguo) nasal velate (i. anche) laverale palatal (i Asda Seem maga sn ae ‘Sociolinguistics dellitaliana contemporaneo Occacionalmente, nel iposcateesenpt dl leon autor sono sdopecat alr sep euivalore i seguenta: = 6 2 = 66 058 Ile sevrapposus «une vocal ne indica Ja msalizarione (6 nas punt dopo una wocaeindicano vocal lage (vale o lunga)s accents & ndieaee on un apce peso prim delta sila accenta es. [psc B= ase a ig= ny semivole Sigle, simboll ¢ abbreviazioni slnasie (come id. per idiom i. per id st, “cid” "-n, pes numero; of. pee eonftontare e 2 per vedere lee soil per seilice,“evidenternen cece), sano state wsate: call, = collaguite dial ingle page = spagzolo ted. oe = versus, “opposto a" Sono inolere impieyat i sienboli seguenti < provieneda > diluogos © 2er0 N nome § aggettive © (conplementa) oggerto V_ verbo: vocale 1 Litaliano come gamma di varieta 1. Levariata delttaliano Anche se l’attestazione di diverse variet di italiano ha ovviamente una lun- gatradizione’, nella Linguistica italiana sé soci attribuire il primo tencativo i modellizzazione dell articolazione in varieta dell italiano contemporaneo a Pellegrini (190). Pellegrini riconosce nel repertorio verbale di un parlante italiano medio quattro «registri espressivi> fondamentali: dialetco, koiné dialereale, italiano regionale e italiano standard; « (ivi, p. 21), € un contading solo fa ter72 («!'uperaio inuchato osciller’ trail comporeamento del piccolo borghese € quelle del contadino», tbid} Maoni (19798, pp. 0-1) iattoduce invece fa dimensione geografica ¢ quella sociale, iconoscendo nella sezione itaiana, di un «tepertorio mas- simo {..] ds cui ciascun parlance sceplierebbe secondo le regole social della conmunita € comune regionale, it. regionale e it. reg. popolase, varietd «distinte era loro solv in base a differenze scrutcurali». La eompetenca dei paslanti se condo la classe sociale di appartenenza si discribuirehbe in snaniera anal: gia quanto s visto per lo schenia precedenee; la pivcola borghesia ad es, spazierebbe, sul polo dell'iraiano, tra it. comune regionale e it. regiomale popolase. Mioni (19835) denomina le quattro variet’ in mado un po! di verso: scandard formale, standard colloquiale-informale, it. regional, ie popolare regionsle. Questo schema (pensato per una “comuniti urbana iealiana media”) venta di tener conto dell'imbicarsi delle dimensioni di vvatiazione diatopica, diastratica ¢ diafasica; vi & perd difficile la colloca- zione di uno standard colloquiale-informale che non sia venato da past colariea regions De Mauro (1980, pp. 167-12) sintedi-za precedenti forrmulzzioni in une qua: dripartiione, che vede una geraschia formata da ir, sciencfico, i, staxlatd, italiano popolae uniario ¢ italiano regionale colloguiale. Anche gui sono ‘enue presenti cutee te le gamme di Variazione. L'it, sclenttfico pare eacea- cond Ja sua competenza personale >: it. comune, it via porsi su una sa sotcodimensione al interno della dimensione diafasica, rmentre il regionake appare confinato troppo in basso nella gerarchia (ve si sottintende che le prime te vasietd siano unitatic, panitaliane, non soggete a differenziazione diacopica). Uno schema siffatta pud andar bene per es peril lessico, ma cercamente sorrovaluca Pimportanza della pronancta, la cul considerazione deve giocoforza promuovere pit in alo, in una geracchis di differentiazione, la dimensione geografica, (Sull'iealiano popolate uaitario, fi oltre cap. 3, pat. 2.) iana come garuma di veriet rentativo di coglere la poliedriciea della sitaazionce acteaverso ke mole lio di Sanga (i941, pp. 102-5) lamentali por la sedione italiana di un reper- 3 soviolinguistice odieena: i. anglicizzato, piicanione delle varieta & vosticuite dal m0 4 | che enumera otto varieth fo torio che voglia cogitere J ir letteratio (standaad), i. regionale, it ‘colloguiale’, i. burocratice, it. pe polace (unitario), it. dialettle, iealiano-dialetio. Le variced sone oxdinate ed’un maximem d'unieé & a maxes cessive [..} implique les localismes de la de diversités chaque variéeé suc~ ratiéeé précédente (ivi, p. 16 ogni varieta & coutelaca con la couche sociale che le 8 propria 0 dipics, Lie Jevigaliane’, sia orale che serievo, & caratresizzaco dalle ® utilizes pee i anglicismi e da termini del lessico europeo dotto, to dallalta boughesia con dal ceto impicgatizio ¢ dai ovale corzente ¢ informale d datia borghesia ai ceti medi: I amministrativa, viene «des miniseéves, des ibunous, des offices publics, des diverses branches de f'sdministration ératique. H est né de écrit, suelo modele du langage jundiques (vi, p. 98), si base su un ideas scrtto art cioso, ed save da! ces! medi del terziario; Fungerebbe anche da m0 gli inseynanci nea scvola. L'ic. dalcttale, principalmente orate, ¢ fa Pelivasione delle popolate dx pace ci soggeci Forsomentedalevoton, riscnte moksisiimo Gell ioverfevemea dialetale, ed & usaco dalle class polaris mentre Pitaliano-diaiecto sarebbe una «varieré caraceévsée p passage continucl de Pexpression italicane & Vexpression dialeetale, par la je mixte’», ed Banch'esso asa ti internazionali, dai managers, e in parce nalistis Pie. “2 je. wsaco da vaste fasce che vanin lloguiale’ & la realizzazione bavacratico, frutto della centralizzazione je d’énoneés en ‘lang ivi, p. 103). HI modetlo di Sanga copre un ampi production coiitinu to dalle classi pop spazio di differeniazioni, ma pone anche problemi. Anzicatto, vi ¢w i diaropico, disstraica ¢ dinfasico certa cterogeneits delte categorie. gli as sono nescolat inestricabilmente con caraeteri intesni al aspetto lings co (per es, noi cacchbe 3¢ mai meglio parlare di un ic. ceenico com abhon- das he di italiano anglicizzacw. come varieet di Hingua?), In secondo luogo, anche se Sanga (198, 104) afferma che bisognerchbe in aggiunta «tenir compte des seyles (Formel, informel, liteéraie ccc.) in effet fa dimensione disfasies 2 gil prsseme nella definizione di alcune dalle varieed dello schema {per «s., come lo stesso Sanga ticonosce, nell'italiano colloguiale, 0 «italien de conversation». Inoltre, il eentativo di proieetare con una certa peecisione le varied Sulla scala sociale, vedendone per ciascuna la relazione con una o pik classi social de- ‘euninate, appare assai problematico, « destinato a risolversi nello schemac: smo, se si buda alia stessadifficolea bon nota di definite ¢isulare con nettezza classi social nella situazione italiana (Sylos Labini 1986). Quanto alle singole vatiec, oltre alli, anglicizvato di cui yit s¥ deteo, appare poco plausibile i anglisini, civ ei una soceovariera sulleste diafasico, invec Modelo di Sooga Uso orale ese serite tatiana 4elfuso media Sociotinguistcadettatiano comemporaneo Pitaliano-dialecto, che, definito nei termini che abbiamo visto, non sari una’ varietaa sé, bensi un modo comunicativo con frequente commutazione di! codice, altemanza ¢ mescolanza nelPuso di due vatiecs, una dell'iealiano € una del dialetto. Nonostante questeriserve, il modello di Sange rappresenta | comunque uno sforzo non indifference di mettere ordine in un magma assai, difficile da affrontare con categorie discrete che non siano troppo generiche, « getea luce su alcuni aspetti a cui non & stata daca attenaione sufficiente; 2 inevitabile che, aumentando il namero delle categorie per raggiungere un pitt aleo ¢ sotile livello esplicativo, si vada incontro a problemi non facili ¢ . Il secondo problema é dato dalla natura stes- sadell'it. dell'uso medio, che sembra coprire un raggio forse eccessivamen- te ampio di variazione diafasica,se-va dalle classi di impieghi non auliche a quelle del catco non sorvegliate, ¢ che pare semmai un nuovo standard’ pid che wna variets contrapposta allo standard (ma su questo cft oltre, cap. 2, a2) {Fin suddivisione dello spasodivasiesion¢cbbedieno>acricerl dives pet toaquelle sin qui considerate si trova in Sobrero, Romanello (1981, pp. 30-8). che, come nel modelloiniziale di Pellegrini, distinguono due sole entit, it. comune eit. regionale, ripartendo pero ciascuna in due fasce ulterior ‘alta’ ce ‘bassa’ Lit. comune alto sarebbe all'incitca Pit. standard di alee classifi ‘azionis it. comune basso, che ¢ una varieta-«geograficamente connotata a giudizio dei puristi> ma non peri parlanti (iv, p. 35), costituitebbe assieme alla fascia alea quello che Rosiello (1971) aveva chiamato “diasistema del’ ita- liano regionale” Lie. regionale alto ¢ una «coiné segionale o interregionale, ‘non connotata come dialettale» (ivi, p. 32), mente it. regionale basso € for remente connotato come dialettae; frail quarto livell, it. regionale basso, ¢ ilprimo livello, it. comune alto, vi sarebbe una continua dinamica di‘ascesa’ 6 discesa’ di forme (ivi. p. 267" | modelli di repertori di variet dellitaliano su cui abbiamo faeto una car- rellata sono stati proposti peril livello nazionale, ¢ devono essere intesi ‘come validi per il repertorio medio di una qualsiasi regione italiana. Le Repertoilocal classficazioni di varieth avanzate per singoli repercori locali non si disco- stano nell'essenziale da quelle sinora considerate. Sanga (1984, pp. 13-20) per es, per la Lombardia distingue cinque «tegistri» (eft. sopra): italia no standard, regionale, popolare, daleztale e iealiano-dialeteo, In Berroto (i983, p. 180) & stata proposea per Pitaliano regionale bergamasco una suddivisione fondamentale in quattro variets sociali: una varieta ricerca tae colt, tipica dell dite horghese, ana variets media e medio-alts sipica della borghesia in senso lato, una varietd medio-bassa tipica della piccola borghesia artigianale e commerciante e del ceto operaio alto, ¢ una Vatieth fla cif nciogeogeica Sotioinguistca deitatiane contemporsnes basea,tipica dl basso ceto cperaio ¢ euncadino, Stefinlongo (1985) vede a on essondovi «una distanca Roma (Gove la struazinae & assai peculiar, significasiva ni tea le diverse vac del repervorio {iraliano ¢ dialekce} ne wva le narietd romana ncl suo insiemae ¢ Pitaliano standard, p. 48) una varieta alta e un «registre basso, xegionale, popolare>» che sfusna in vari ‘modi nel dialecto; fra un pole ¢ Valtso vi & une sitvazione sipicainente di continuum von alta vorailithinctente. Una divisione ia quattro gradini per fasce 5) per Pa do joletariato, piecola borghesia,alea borg ‘ali di puianti ¢ gid in Mini, Tru incorni, dove si individuano vaciecs propr jopghesia non vereta In conelusione, se eucti sodutii sopra presentaci hannw dei pregi, in quan- ean di cogliee i tratth salienti della differenziazione in vaciet delt'italiano € illustrano questo » quellaltro aspecto del repertorio e della sua collocazione sociale, un quudro esatto delle varierd di lingua dell'italiano contemporanca & assai difficile da comprimere in uno schema per forza di cose bidimensionale, ln generale, gli auteri concordano cinca gli escremi del continuuoee citeai paramenidefinitori, mac’ incertezza ediversita di paver (spesso in effesti pit terminulogica che non sostanziae) circa la zona inter sedi, Parecchie assonomie si basano su una mescolanza non contcellata di categorie, inerociando assieme divetse dimensioni di vatiaziune. 1 addens 20 & complicato dalla aatora di ‘continua co nent” che ha, come vedremo, italiano in quanto gamma di var caracreci della situazione icabiana (olereché per vi di principio meramente teoriche), sono del parcte che la differenzia inne diacopice debbs exser senuta in como per prima, come pid basiare: € che quindi in qualsivoglia schesna dobbiamo rico za deil’italiano, regionale, 0 score anzivateo la presen- a rigore, dell‘iealia 5 degli (yer definitioners} italian’ xegionali standard, daco cl una sete di standard regionaliciaseuno dei quali costituisce ly in ogni regione. in secondo luugu deve es nade standacc, cin elfeet sunsideratia soviale,distinguendo per es. un taliane regionale colto da un italiano regio mle pole 2 diferenasione diafasica (ese vogliamo, quella diamesica, acoglien- linmo, qulla diamesica, avoglien do il suggerineny di Baioni i9dsa, p. 508) dove esere tena separate programinaticamcnte, da quella sociogeografca, in quanto concerne i singoloindividuo padantee i : a i ie variazione diafasica, in linea di hb uneschtns tani ahe tage cons asieme fi tae Gere sioni pertinenti, e che dovrebbero essere claborati schemi prarziali per fe singole classi principali di varie, c, in fondo, per ogui regione ieaiana corrispondente alle suddivisioni dialcttali (ed eventualmente anche per subregioni alloglottiche). vatietd sociogeografica ha Ja sua 1. Litaliano come garoma di variet® 2, Larchitettura detU'taliano contemporanco ng farse non del eutco corretta, everrebbe anzi cesentace in uno scherna fa gamma diva re a pur fini esemphticacivi dt 1 potrehbe essere costruite, € gus Anche seé non solo dif dadire priori impossbile, rap dell'taliane convemporaneo, possiamo ter sbozzare le linee secondo cuf un tale sono fe entia fondamentali che vi poucbberw compari per sintetixesre sul piano generale la sieuanione soviliagustca del italiano odieno, Cio che proponiamo nelle pa essere un tentasivo di descrivere quela che, con un rermine mucuato dalla linguistic yermanotona Si chiamercbbe f’architectuta’ del!’ itatiano, vale a dire una sintesi del tipo © della collocazione reciproca delle vacietd la cut somina costituisce fs finge ‘ontemporanes. Lo schema ce proporremo va preso con molta cautel, jeto, sarebbe in li jo impossbile ridurre a yensionale una fenome ine seguenti vuol dung) giacché, come fina rappresentazione grafica necessariame mente plaridiniensionale nectar che presentiaino s fonda comungue su tre pre laze le dimensioni ologia es Tinodello dia se. La prima & che oecorea evitare di enello seesso tempo tenere, € dare, conto del secondo Inogo, exediamo che, alieno nell dellosservazione del lingoista, la dfferenziazione geografica abbia un ruolo ‘peimitivo’a parte; nfine si suppon che sa url, accanco alle re tradiziona fia, considerare anche la variazione 10 orale che costituisce il prins li categorie di diatopia, diastratiae d in diamesia. Conseguentemente, la dimensione diaropica 2 stata essa sulio sfondo c considerats in un cexco senso a priori, ¢ fe dimension’ diva rapprescatare nelto schema sono solo lire tre, Nel modelio si distinge poi enitari, sandal fis ua ‘centro, ove sono raccoltij fact tendenzialme ‘ant, normatiri ¢ normalizzanti, che costieuiscono per cost die i no rio dela lingua; ¢ una ‘perifeia’, che ravooyle i fai endenzisimence ‘on unisasi, dexormalizzanci o devianti dalla agema accertaca, che eo tuiscono un area pid Buesuante ¢ instable, la secione non standacd e st- seandard delle vatieva delliraiano. Tale distinzione permeste di valutare le tendenze in atto, come cenetipete, se cendono a conguagliare verso il centr, awvicinandosi allo standard, con azione unificante; 0 come centrifughe, 9° tendono ad allontanatsi dal cenero aumentande la differenaiazione ¢ accte- scendo le divaticazioni di norine dso Una capprescatazione schematica del modello potrebbe essere quella che si trova nelle schema s I tte asi di variazione vanno, rspeesivamente: ls diarnesia, dal polo ‘seritto serie} @ sinistral polo ‘parlaco parlaco’ (eft: Nencioni 1976), « deseras la dlastratia, da polo ‘alco in ato, al polo “basso, in basso; la diafasia, dal polo ‘formale-formalizzato’ (clz. De Mauro 19706) in alto a sinistra al polo ‘infor male’ in basso a desera, Naturalinence nello schema possouo (¢ devono, anzi ssid verazione: diamesia. dastati, ialosia Socitnguistica del talianocontemporaneo sora 1 2 formate 1 aula aa\, tei | crenirenn) fico S a. tuo: | M ct | fe | ie 1 anda letterario: \ 2. it, neo-standard \ (2 regia oko ~ 3 galato ‘cloqale /\ | Sub-stondardit \ baat (Sub-stondardaay { y sionale / | popolare x taste dfs \ | (Sonocode Reith inenrenn | * — AQ sitin- formate \ te “erate? per quel che iguarda l'ssse diafasico} essere collocate alte varietd che si in tendano specificamente riconoscere ed isolae. fl quadrante in alto a sinistra contiene le variera verso lestremo scrito e/o formale e/o socialmente alto, il quadrante in basso a destra le variett verso estremo parlato eo informale 1 Litatiane come gamma di varets c/o socialmente basso, Scendendo dalla meth dello schema verso il basso au ‘menta il grado di ‘sub-standardica’ delle variet8. L’italiano cosiddecto fami- Tiate, per ¢s» si potrebbe collocare, in quanto non sinonimo di ‘colloquiale’ 1 simili, verso Festremo in basso dell asse diafasico, in posizione simmetrica all'italiano burocratico. Lungo la dimensione diafasica, abbiamo ritenuto di esplicitae a distinzione fia tegistri, posti a destra dell’asse,¢ sottocodici, posti alla sua sinistra (cr Bertuto 1980, pp. 45-55) L’asse diafasico @ anche, almeno in parte, connesso ‘con la stratificazione sociale dei parlanti, nel senso che le varie’ che stanno verso I'estremo alto sono pitt ristrecte a gruppi determinati di utenti verso Palco della seaa sociale, mentee le varieth che stanno verso Festremo basso ‘non sono ristrette a gruppi particolari: per ¢s. l'taliano tecnico-scientifico| a disposizione di cerchie ben definite di utenti, mentre l'italiano informale trascurato & un regiscro a disposizione in linea di principio i tutti gli ital: foi {I riconoscimento dell’saconomia della dimensione diamesica non & del tut- to chiarito in sede teorica. Indubbiamente, uso scritto € uso parlato rappre- senrano due grandi clasi di sitazion§ dimpiego della lingua: e questo & un buon argomento per ritenere la diamesia una sottocategoria della diafasia D’alera parce, anche vero che Popposizione scritto-parlato taglia trasversal- ‘mente la diafasiae le altre dimensioni, e non é riconducibile completamente alfopposizione formale-informale. Inserendo nello schema la vatiazione dia smesica, intendiama cogliere quegli aspect di differenziazione che dipendo: ‘no dalla natura segnica stessa dell'uso seritto € parlato, ¢ non solcanto dalla ‘minore 0 maggiore formalits/formalizaazione del registro. In pratica, un registro molto formale coincide con le caratteristiche tipiche dello scritt, tun registro molto informale con le caratteristiche tipiche del parlato; ma ci sono stadi intermedi, ¢ earatteristiche del parlato che non coincidono solo ‘on ladifferenza di registro: ci pad essere, per es. patlaro formale moleo pitt formale dello scrito informale. Anche per cogliere tai differenziazioni, si dieting spesso fra uso orale « grafico (carateridipendenti dalla nanura del ‘mezzo) ¢ codice paslato e scitto (carateri dipendenti dalla pianificazione, dall’claborazione strutcurae, dalla formalita ec)” Un altto asperto che merita di essere sottolineato & che il centro" sociolin- {uistico dellarchitettura non coincide con il sno ‘centro’ geomettico, ma & spostato verso il quadrante scritto, formale, alto, data la peculiare storia della lingua italiana, il cui standard si tradizionalmente modellato sull'uso scrit- to, letcerario, aulicizzante. Ogni ditezione radiale al di fuori del centro sieua tuna variets tendenzialmente cencrfuga; dal centro verso il basso aumenta, come s& accennato, i earattere sub-standard delle varieta, mentre dal centro Yerso lato aumenea il carattere non standard (ma non sub-standard): lica- liano burocratico nelle sue manifestazioni pit tipiche, per es. & centrifuge ‘enon standard, ma non sub-standard. La eategoria di non standard copre Festi esottocodici la dimensione diamesica “tented sub-standard to standard neo-standardé Sociotnguistca deitaliana cantemporanco ‘quindi eutti que! retci non standaedizzanti, marcati in qualche mods rispec- to allo scandard: sub lard ne & una vortocategoria, che copre que cratti tion standard marcari verso ii basso dell'ase sociale o diakasico, Oceoire ancora dite cele nove varieti che abbiamo isolato a titolo esempli ficative nel nostro schema non vanno, ovviamente, considerate sullo stesso piano di inportanza: in pacticulae, fe vasiet3 fondamencali, che stabiliscono pani di rferimento essenciali sui vari ass, sono le n. 1-5 € 7,0, raducendo all'oss0, 14. Le-varieta poste neliu schema sono poi da iztendere come poi i rferimenso, punti di aggzegazione, o meglio ancora ‘aldensamenci” (di ‘aca linguissivi solidali covecorrenti con teat sociv-sicaazionali), che rap presentano nodi di accicolazione del eoutinuumn di varictd del'italiano con: ‘cemporanco (cfr par 1), pid che come vari dliserote ben isoiabili, con « Tcentco é costituito dail suddivisain li sistandardizzazione che nei decenni recent si anno vesifieanda, con ‘assunzione nello standard di crate finora sub-standard e con Pavvicinamen- co dello scritco e del parlato. Al centro del cenuro, se vogliamo, sta Pitahano standaed lear «wale povzione standard dell'italiano, che appare 9 vasiev§ per dar conto degli evident fact di inormativizzazin~ che non vuol dire svt court ‘Tingus delle opere letteratic’ (attingendo la leceexanura spesso volencien a ptt fontie lve di ingua). sna ppluctosto ‘lingua di livello lecerario’, appoggiaca sulla cradizione letceraria, Si cratta della lingua che & descriteae regolata dai manuali di grananatica; in Jinea di principio. ¢ won marcacané diacopicamente né socialmente. In real dolere acl esseceasai scarsamence rappresencata de acta presto conceet pat. ti (anche se va consideraca vasiet sia servea che parla), manifesta un lieve grado di marcatezza diastratica, dato che per le caratceristiche della nostea storia linguistica é risconteabile, nel p ©, pit picamente, in gruppi professionali specific’ (acvori, speakers, parlanc che comunque hanno seguico corsi di dizione o simili) esi pud anche d che, nonostante now eusi i atti voscani siano vecepiti nello standard (che si configura, come puntualizza Galli de” Pacacesi 1984, pp. 10 € 68, come un <«fiorentino emendato», «una norma astratea proveniente dal fiocentino oa 1to, solo in piccole dies intellectual dda esso diversa>),abbia una sfumawura di marcatezzs diatopica, dato che 1i- oa base fiovencineggiante Seanpre al centto si colloca "italiano nco-scanclard, che possiame consideeare in ffecti come congiobaco con lo scandard dan lato, na dall'altro sensibile a differenciazione diacopica, ecoreispondente quindi fondamentalmente nei concresi usi de paslanci aun icaliano regionaie colco medio, Le due etichetee sono quasi sinonimiche, € sono usabili incercambiabilmente a seconds degh aspetti che vogliamo mettere in rilievo: con italiano neo-standard meteisno Faccento sugl aspecti uniari, sopratsutco morfosintatici, che costieuiseona {a larga base comune degti impieghi dell icaliano da ritenere normali presso patlanti colti (molto colei o mediamnente colti); con italiano regionale col- 1 Citaliano come gam divoiets wo medio ull'emergeze della differentiazione gengeafi- fa che sari percepibile nella gran nraggioranza degli urenti (en qualungue rivela di sulito, anche se non ha-un accenco tegionale moka ria onigine peti caratteri di promuncis cintonazione),¢ con parlante col p spiccato la pr winporuneamente sl isto ie si pud ora affermace che ci siane degh talians regionali standard che costtuiscono lo standasd di ogni singola ares, (Del anciard tratrereima ampiamente in cap. 2, par. man mao dalfo standard i cate neo-staudard, & indubbio che ls base soaale deilo standard stisallargandosi 4), li che coincide con un abbassamento € owe che sta avvenendo siano assorbiti gut abbiamo tianito sora etichersa di (efi: anche Sahai 1985, pp. tun consolidamento delia nino vicina al parlaco it: drasnesa, e pit prossima agli sli now aulico-burocracie del ngstco schema, 1 ty pid jorma, leggetmence vatiata in diacopi in diafasia, L'ic. neo-standai “ rence santo ello scrito quanto nel parlato, put essere riccnuco equivatente i Jiano dell'uso mediow di Sabatini fof. sopra), perd com ls alPincirca all « duplice diffesenza che: - 1b) nella nostra schemnatizazione eso accoglie in :¢ un primo grado di max jropica, invadendo quincli parte dello spazio di varie’ che nelly ano tegionales tac infocmale detlo spazio di vatiazione schesta di Sabacin {6} non copre tart la gamova pa aclanti moleo coltio mediamente colt a dinamica sociolinguistica sono lem. 3 €4 iiane popolare regionale (0 riservato a uso Due varied Fiano para colloysite¢ os jonale papolare: l doppia designarione é perfeamenre equivalente). Bse al cenero, glacché, pur tattandosi di varie di per sé cenerifu- sai impertenti he, in parce attuahinent il centzo vis sta avvicinando, nel senso che abeani tratti precedcacemence maxcati per colloquialica 0 per stigma sociale so stati cateurati dalla norma e haan perso, 0 stanno perdendo, marcatez fulero di questo movimento dialectic frail cenery ¢ la petfevialango Passe trail quadrar r & nanuralmence ihcosiddeteo italiano neo-scandard, che fa de mediazione tra le tendenze provenieuti dal basso ¢ fo standard ancien régime wenti in questo sextore dello spazio di variacione sono jn ef ressant, in quanto vi una tendenza simmettica, dell it. jn alto asinisera e quella in basso x desta del nostio schema Le dinamich fetei delicate ed no-standard ad accogliere tratti sub-standard, ¢ dell'it, popolare a regola fizearsi, ad essere ateratto dal nco-standard. Pur cuctavia, da ritenere che le iano popolare in particalare ‘varied siano ancora nevtamente & sia colpito da feniomeni di stigmatizzazione e da steeoipi suciali negacvi. La designazione della terza importance varied, italiano parlato colloquial, ‘cogfic contemporaneamente i fatco che si eratta di una vaietd marcata in pti ‘mo luogo in diamesia, in quaneo é ipicamente parlaa ¢ presenta in manicra pit ects i carareri dipendent dalla natura del mezzo; ed in secondo luogo Rapport fra vila halianepartato caltoguate Maliano regional popotare Haliano gergate Socolnguistcadeltitaliano contemparaneo (nonehé conseguentement, pti rapport intrinset fra ‘parlato parlato” ere ss) in diafia,n quanto ipsa deg ws dllames non formal dla sca 4 formalia. E italiano della conversazione ordinaria, del normale parlare quotidiano, degli usi comunicaivi corcenti. Non va confuso con il registho informale pit basso e trascurato. in eu agiscono in massima misure fatto dh slasstezzae improvvisazione (ct. omungue oltre). Ovviamente, sari mar- éatoa priori in diatopia; a rigore bisognerebbe parlare dit. regionale parla colloguiale Laggiunta dell’etichetta diatopica 2 implicita anche per la quarta vatiet, italiano regionale popolare o itiano popolare regionale. Mentre I't. pat lato colloquiale in linea di principio pd essere descrteo prescindendo del parametro regionale (e pit in generale si pud affermare che la variazione Aiatopica, che sia pure in misuta lieve tende ad esserei sempre, pub essere azzerata quando é poco fort, aifini della trattazione del linguist), per lit. popolare le cose diventano pid complesse, dato che si pub dire che in linea generale nn italiano popelate é tanto pia popolae (vale a dire marcato ih diastratia) quanto pitt &caraterizato da peculiarta locale incerferenza dal ialetto (vale a dire marcato in diatopia). Questa vatieta tende ala peiferia. per marcatezza diastatica, come variet tipica dei parlanti poco colt a incol 1, (Sull’taliano colloguialee popolare cfr. qui cap. ecap. 4, pat.) Namerindo le vate in eso cratic tevin om also ioe esto dell'sse diafasico del nos:ro schema. A questo polo, si possono col- Tocare dl lato de regis. nformae eascurto «dal lato de sottocodil tun eventuae italiano gergale o parageygae. L'taliano informale trascurato rappresena la varieta pi basa indiafasia, quella in cui agieono in maniera pid neta ifatcori derivaneidallaimprovwisazione, dalla mancanza ci aten zone e di controll nell locuzione; quinal il regscroin cui vi una minima «spliccezza, una pi foree dipendenza dalla sitwazione, una minima cod zone morfosintatica, una massina sensibilta della pronuncia alle regole di ‘allege’ e cos via SoctoVeichecta di it, gergale possiamo invece caggrupparc le variett colle 4qiai-xpressive proprie di categorie o gruppi particolari di utenti, che ai teat dllinformale trascurato aggiungono tipicamente un lessico peculiate) valido sa per affermace¢ sinforzareil senso di appattenenza al gruppo: ia per manifestare una sorta di conro-cultura 0 anti-culeura polemica, conte static o disacratrice nei confront della culeura dominante: sia, nei casi pi forti, per impedire la partecipazione alla comunicazione ai membri estranei’ al gruppo o alla categoria. Si trata di un polo di variecd molto poco stabil, eameant mteo col mutate dl gruppo edi van atom ac eso si consolida: esempi ne possono essere il linguaggto giovanile, i gerghi stu deh eight dha ae oa ine hans mace in senso gergale 0 paragergaletendono a formarsiladdove vi siano gruppi di pub hea wotinot condviiee atenen epee 1. Citaiano come gamma i variets [esesse esperienze, gi stessi modi di vita. In queste varieea al polo pitt basso ‘esub-standard della variazione diafasica (che nei sottocodici viene a sovrap- i a variazione diastratica) emerge con la maggiore neteezza il cosiddetto ‘modo pragmatico, vale adire (Givén 1979, pp.97-8) un modo di struecurare if discorso che si affida di pit alla semantica che non alla sintassi e codifica igrammaricalmenteil meno possibile (cf. par. 4. Su regstri basse gerghi, ft: 4 pat. 2€1). Tago quesea mea del'aisediafasco, nel quadrant infriore destro del no ‘gro schema, potremmo anche collocare, aun livello minore di informali- the di sub-standard, una varieta come Italiano cosiddetto familiar, in ganto in quanto con questo si incenda non un sinonime di ‘colloquiale” o Sinformale’ (0 addiiteuca popolare’, come spesso accade nella tradizionale _grammmaticografiaelesscografia), bensi, a maggior ragione, una varieta di lin- an dal formaesipresso gruppi di amici, nuclei di persone che ldbieano o vivono vicine ein confidenza o, appunto, famigle, efoe gruppi in ‘ui la densitd della rete combnicativa finisce per creare inevitabilmente usi [agoistici peculiari del gruppo, seppue privi di quei caratteri di forte sotto- © fineatura idencitaria (che pud giungere fino alla contestazione) ¢ di voluta caipticti che concrassegnano le varie gergalic paragergali ‘Al polo opposto dell’ ase diafasico, nel quadrante superiore sinistro dello fchiema, si troveranno evidentemente le varieta caratterizzate da massima daborazione morfosintattica, semantico-lessicale ¢ testuale, quali italiano fermale aulico, impiegato in sitaazioni pubbliche, solenni e impegnative, sal lato dei regists, e l'ialiano tecnico-scientifico, impiegato per temi spe ‘ialistici, sul lato dei sottocodici. Accanto a questi, andrebbero poste pit ‘ettagliatamente le fingue special, fortemente caratterizzate da un. proprio Iessicoe dalla fanzionalizzazione a scopi comunicativi ‘artificial’ « partico~ aris mentee leggermente pi verso il centro del architeteura andrebbe posto {italiano burocratico, che accentua icaratter di codificazione precostituitae (Mi 1 dele nutione di continuum in sociolingy uradizionile del ‘wsinuum dialerale’ sifesito i, Teumipes peso). cialest, di solo fi camence comprensibia, mevere non lo siany pi i dialete allesterita alla variazione geogeafica, cou ci si intende una serie d encticunence imparentad, eae che dialect adiacent epi ning, i pasianc di un dialetto A comprenderebbero beac i dnleno von Bc wes) parts B comprendsbbertl dilana © na i parlanti di A non comprendono pit il dialeto, poniamo, Mveviee Ovviamente, se i spostiame al incerno di un’ inata,e quindi di uno spazio di variazione non pit geogs il citerio della graduale reciproca comprensibilie? non avra pitt molco senso. In elfett, con J uso del termine di contin gografica det 2m in sociolinguistica si intende mevtere in rilievo da una parte 'inadegnatezza della noaione stsueturaliseaclussica di Sistema’ (cf. Weyde, Schliehen-Lange 1981) per cogliere e descrivere I varia~ 2ione linguistica, che sembra suggire a una tereazione discret. E dall'aleca parce il facto che fra le diverse vasieta eventusimence identificabili non esi: scono confini neta, discreti Vieine; bens vié un'area di sovrapposizione tale varietac uno sfumatesfran- fiato dell’una nellalera, con un passaggio graduale che fa si che la differenza separino rigorosamence una varieti da quelle 1. italiano cone gamina di variesa sia minima 0 vatieta contigue « aamenti proporsionalmente pro verso gli estrerni oppusti del consist. Certamente il concetco pare cosrispondere al'ineuizione che at fengano conto contemporancamene delle diverse dimension’ di variazione goo applicae a nosione di comtinesim nel nosero modell. On secon pre ‘blema immediate sta ne! faito che, gia p tendo dalla definizione che abbia- Jina subito discutibile (se ci limitiamo alla sola sezinne smo date sopea, ser dal repertorio italizno medio che comprende [a lingua italiana, senza tener onto delle varieei di dialetto che evesiscono nel reperturio con fa gamma di iano) che ci siano de variera chiaramente iden jcabili che varie’ dell noi due eseremi del conten. que discucere anzitutto, sit pax sommariamente, a testa no one di continusi, Nel so senso iniziale ii termine sembra sin eimplicare Passenza di confins categorici fia i fenomeni considerati (vuoi i erare linguistici, vuoi fe varieed), che si dispongono in un insieme non di sereto, uno spectro continu. Il requisito della prevenza di due vari definite e isolbili agli esrerni non sembra essere necessario ad uns considerazione del continuum, Toreavia le applicazioni che sone sta Gel concetzo in sociolinguiscica ne presuppoaginio un cantemuce pil ricco. “Anziturto, si ds per scontato che le duc variee\ agli estremi siane risperciva: la varices alta’ ela vatieta ‘bscsa’ di una sicaazione di diglosia, 0 60 ment manque simile all varieta di prestigio o standard al polo superiare ad wna W Jossia: e che quindi il yonsinaun sia orieneato, da une sera sub-s noo di prestigio al polo inferiore. Gli studi di creolistica hanno poi definito una versione molto pit forte del res di continuo, DeCamp (397.2), analizzando i cunsinuun ai varie. la Giamaica, ha per esemapio notato che il ene th cosiddeseo post-creale dell von non pud essere icondotto né a un tiaccanenco in termini di un solo né aun trattament in termini di due sistemi linguistic: athe esso& earstterizaato da relazioni di implicazione; che il aumeso dei trae ti variabib &limiraco: ¢ che dati due campioni di discrso che diffetiscane mente Puno dal'alro & i sulise possibile wovare un teri Livetlo intermedio in un ulteriore campione (ivi, p. 354) Bickeccon scudiando il crealo a base inglese della Guyana «ha postulato un ‘continuum che va dal basileto [yatietA bass] al’ acrolecto [vavieca a Yerso una suczessione di mesolets, che rappresentano I'uniea stada possibile peri parlanti che vogliono ‘migliorase’ Ia loro lingua sposcandola in direzio ne dell’acroletco; [1] la maggioranza dei parlanti [..] pud essere collocata su questo continua; tale continusom creolo avxebbe poi la peculiarts che ‘esolo un'unica catena di varietd collega il basilerto e L'acroleteo, dando ai Continua ert cole, mesoeti basilet pi 4icontinua Continuum Conaddensamenti Sociolinguistics detttaliano cantemoraneo patlanti un'unica dimensione linguistica in cui collocarsi rispetto al resto della sacietd» (Hudson 1980, p, 612). Quest’ultimo requisito, definibile co- ae lincarits, rende naturalmente Ja nozione di continue cou’ utilizeaca dai creolisti molto specifica Inolec, almeno in Bickerton (1973: cf: Reinecke, Tokimasa 1934). un tateo fondamencale del cantina creolo sta nel fatto che i ‘mesoletti’ coprono hh stragrande maggioranca degli usi linguistici effettvi: il basleteo & quasi scomparso, mentre Pacroletto & poco attestato. Questo crea unapparesite somiglanza con repertori del genere di quello italiano, dove la varieta cor rispondente al acroletto (Titaiano standard) poco rappresentata,¢ 2 sua volta la varieth corrispondente al basileto {il dialetto locale ‘puro’) & spesso in via di regressione. Tale afinita ha fatto premio sulle altre caracterstiche, inducendo ad applicate la nozicne di continusume anche alla situazione italia. ra, che euttavia presenta per alts versi caratteri different. Non sembra infateiche la noziene di continuum cosi com’? stata sviluppara dalla creolistica sain effeti applicabile alla situazione italiana, Né alla situa- 2ione italiana globale, dato che ¢ vero che nel repertorio vi sono due variee3, italiano standaed ¢ il dialetto locale, che appaiono adatte a costituize gli estremi del continu, fra cui esistono variet’ intermedie, ma & anche vero che Je varietafferentiallitaliano sembrano a cutt'oggi (nonostante tracce 4 fenomeni di ibridazione a meth fra italiano ¢ dialeto) discrete rspeceo a guelle afferent al dialetco, Né alla porzione italiana del repertovio totale, che & quella che ciinteressa qui, dato che in questo caso sembra addiviuta difficile isolate due varieta agi estremi (italiano standard letterario ¢ italiano popolare regionale? italiano standard lecterati ¢ italiano informale tras, rato? italiano formale aulico ¢ italiano informale trascurato? ccc.) Inolere, © con grande evidenza, un continuum di varieed italiane non é lineare, ma ‘multidimensionale. Peraltro, sembrano esservi aspettiassai interessanti della nozione di cont uur: applicabili con profitto alla situazione italiana, Per metteli in luce, potremmo forse ipotizzare, all interno dei fenomeni che spesso si designa. no wane coneiua soctolingista, una distinzione fra quattro tpi diversi di spettsi di varieed non compartimentate. Si potrebbero in termini pitt precis\ distinguere: +2) un eontinusom generico, costiito da un insieme di varieeh non discrete non orientato; 4) un ‘continuum con polarizzazion’, costieuito da un insieme di varie’ zon discrete orientato, che va cio, attraverso differenziazioni progressive, da un polo alto a un polo basso, con le vatietd agli estremi ben definite ¢ isolabili (continua creolie post-=reoli sarebbero uleriori specificazioni di questo tipo); «) un ‘continsii con addensamenti vale a dire costituito da un insieme di variet non discrete, orientato ma non polatizzato, in cui le diverse varieva 3. Citaliano come gamma divaieta coincidono con addensamenti dei fasci di tsateilungo il continuaon, in manie ta che gli addensamenti principalt possono trovacsi anche non agli estremi del continscuom: dd) infine un gradarum (il termine, ancorché non felice™, ha preso suffi- tientemente piede perché lo adottiamo qui), costituito de yarita almeno in parte discretizaabil tipo csembra quello corrispondente alla sezione italiana del tepertorio lin- suistico del nostro paese. I tratti variabili tendono a disporsi lungo un asse in ‘maniera molto distribuita, ma cuttavia con addensamenti in punt corrispon- dent allevarieti principal della gamma. Questi punti di addensamento sono -eoncepibili sia in termini di cooceorrenza dei trati sul continawon, quando pid eratcinon standard (mareati) occupano piito meno lo stesso settore dello spazio di variacione, in covarianza con tratti extralinguistic, sociale situa- zionali; sia in termini di frequenza nell'uso dei parlanti, quando un certo tratto 0 una certavariante ricorrano con frequenza pil significativa in corti spondenca di cert tratei dei parlani, Lorientamento del continuum dipende dal fatto che si va da usi ‘alti’ ad usi ‘bass’: le varie’ appaiono abbascanza ben riconoscibili in parte delimitabil fra loro, anche se conservano un'arca non indifferente di sovrapposicione ¢ sono lontane dall’essere proicteabili a prior lungo l scala di differenziazione saciogeogeafica dei parlanti con rarca nettezza. Ve ancora, in ogni caso, il grosso problema della non linearita. Per date conto della multidimensionalita, occorte complicate ulteriormente le cose. Una prima possibilica & quella di duplicare la tipologia che abbiamo schiz zato, prevedendo che i quattro tipi di continu sopra elencati possano ti ferirsi oa repertori linear, o a repertori a variazione non lineaee. Un'altra possibiliea & quella di descrivere i continuut multidimensionali come com- sinua di continua: come in effetti si & antorizzati a fare, se consideriamo che ciascuna dimensione di variazione tende a dare luogo a un singolo con tinwur di varietd sebilite longo quella dimensione. La gamma di varietd dell'italiano sarebbe quindi definibile come un continuimn non lineare ad addensamenti (nella prima ipotesi), oppure come un continuum almeno ttidimensionale di continua Un esempio ci aiutera comunque a discutere meglio i problemi, Prendendo ‘una frase qualunque in cui vi siano alcune variabililinguistiche suscectiill ddi-dar luogo a diverse configurazioni nel continsaum, e semplificando un po’, potremmo avere la sitazione rappresentata nello schema 2", Liesempio @ stato scelto supponendo un repertorio settentrionale, come ti sulta dalla presenza di tratti mareati geograficamente quali mica patticella ‘egativa autonoma, cosa che (per che cove nelle interrogative) e Valmeno pat- ale scempiamento delle geminate (in det). Gli undici modi diversi sinoni ‘mici di dre la stessa cosa qui esemplificati risaleano dall'ineerazione di otto ‘atiabili diverse Multidimensional tel continuum Vera Sexiolinguistiche sl continuum Cooscorrenza elle variant Sociotnyuistia detttaliano contemporeneo son 2 [rs eA] scene [ec ea [oe eee be 4 { ey aon) jauw | cco | ation | toe | cee j | fron so {tian | | crecos eeto | some} a [ate | | econ [ars a | | mes [oo | | chen Fs éeto | Hmm este | ene | | Es | a face] fe} | [Fe fee | | coal 4 han we i |__s9|# a[e ' [erate 4) la forma della negazione: non... affate/nen 8) Mopposivione lessicate fa essere a conserva di e sapere ©) a forina del pronemse neuera aelle interiogatves che cosafena/case hey ruzione activa: sia stato/b- 4) Vopposizione fra costruzione passiva ¢ Biano, 2) il eoncamento delle forme verbal: abbiana/abbian, hanno/barts A). Vopposizione fra congivntive e indicative: abbiane sharin: ¢) la forma de! prononie obliguo di terza persona plural h) no parziale scempiameoco delle yeininate: deste, dts Fra le molte considexszioni dhe si possono fare su quesco esempio sceleu 2 «aso, notecemo anzicatto che i teat vatislali che semplificando wa po! ab: dosta a due 6 ace valor, si distribuiscono in maniera diderer Iwiamo 4 ata; la forma ale, basse, pwd coprive gran parce dello spazio di vaianione gu considerato, 0 pu esere linicata an suo settore Bsire a conosconsa di, por cs, compare sole in s€2, "a loro” in 0 € 11, casa cbe “che cosa’ sol ste solo tendenzialmente, & in a eccerera, La eooecorranea delle variant tute'altco che rigida Ja miaggjoranca delle varianti puo conecorsere con pit di un vaiore delle alte variabil. D’alrronde, aon possonu essere escluse alse cooccorrenze, diveise da quelle diciamo armali che sono srace tenuate pre seni nel costruire lo schema, anche s. cevidencemcate impossibil Infact, mencce sembrano impossibili non sone affato a conascenca di cosa oi han detio (ovviamente, con ei sempre di terza persona), 0 50 mica cose che erte combinazioni di varianti sone | Litaiano come gamma di varats sia state loro deto, e snowa strane s0 mica cosa ci abbiano dts, &invece ben possibile non s0 mica che cosa abbiano lore detw’, Le rcazioni di conceotren: za sono per lo pit sfrangiate, non discrete, ma se mai probabilistiche; & pit iprobabile che esere a conoscerza di cooccotra con ss tatoo con lar, a nts 2 escluso che possa eovecorrere con hanno w con gi ecereca “Vi sono comungtie anche seetori discret: per es, sembra impossible che affte cooccorta cin ct “4 loro". v 50 mica con dora, Pte in genceale, te vie elle che ovcupano solo livelfi basi rianti che occapano solo liveli alc spon cooccorrono, mencte nei lveli ineermedi c’é una vasta area di possibile cooecorrenzs, anche se alcune cooccorrenze sono probabilisticamente pt normal di ave. Una conseguenza di cid sta nel fateo che i rapporti fis i vie {ori delle vasiabili sono solo parzialmence implicativi: cose ehe implica ci! implica micx, come eaere conescenza di implica affatto e sosa implica (pre | samibilmente) géi, ma che cosa non implica affasto so, né hanno implica che Dat coiwaento sinora fatto abbiamo cescato di tenete separate le variabii fonolugiche © morfonologiche, vale a die lo scempiamento delle gesninave ¢ il eroncanenco delle forme vesbali, che in efferti avrebbero un mode di distribuzione non congruence con quello delle vatiabili morfosineattiche © Iessical Net nostro elenco, abbiamo lizuitazo V'azione dello seempiamento sonsonantico (consonante lunga o gerinaca che viene realizata semmilungs 0 anche semphice)allesempio 11, il pit basso della sala: esso pocrebbe turtax hea livelli piu alti, per es. 9 e 10: ed anche a hivelli superior, se fonologica possa essere vendenzialsnente pit- operare a aveersiame che ka marcate tosto indipendente rispecto a quella morfosineattica, ¢ che quindi possiamo avere una reslizeazione poco marcata per la morfosincassi ma pith matcats o raolto marcaca regionalinence per la unetica al troncamento delle forme verbal in -{n)no, si eratta di una variabi fondamentalmente alla velocia e fusione’ delleloeuzione, per cui la realizzazione wonca di una pronuncia ‘allegro' pud anch‘essa cooccorrere on entunciaziont niene’affatto basse per gli altn ivelli di analisi, a limite in stesso; cosi come pd coaceorcere a quasi tutti livell,esciuso uno stile di ‘enumciazione staccato e/o solenne, un‘evensuale variabile compresente negli ‘emp che yut non abbiamno ritenvto opportune isolaze, vale a dire I'l stone della vocale finale di (Hudson 1980, p. a1). Inolere,sfugge a wna tatta ione di questo genere il earattece probabilistico presente significativamente nel rapporto fra vasethc erat oe i accuratadovrebe quind scindre il continuum mulkidimen- sionale, 0 'insieme di continua in singoli continua organizzati secondo una sola dimension¢ ci variazione. Ls cose waeaviacontinsuno deen compli- cate dal fato che, come abbizme constataco, uno stesso trateo pub essere th 1. italiano come gamma di varieta pligato in pit'di una dimengione di variazione (parecchi trati sub-standard {ono sia colloquiali o informali ~asse diafasico =, sia popolari ~ assediastra- fico), € isolarlo sa una singola dimensione rischia di far corto allo seatus di eratto nel complesso del repertorio, ‘Una terza possbilita per rendere pit facilmente analizzabile il continuum sta nell isolare una dimensione come la pitt significativa, fondamentale, cen- trale, azzerando le alte, ¢ tratando quindi la gamma di variets nei tetmini pri di an consinunim con addensament. E la via seguita per es. da Mioni ¢ Trumpet (1977). Essi, pet la sezione italiana del continuauns linguistico ve rneto, operano su varie defini in base al grado di incerferenza dal daletto, riportate a parce sulla scala di stratificazione sociale con Pindicazione della dass di patlanti cui sono proprie. Un problema posto da questa soluzione he in tal modo si da per scontato che Pabbassamento sill'ase diafasico quello sull'asse diastratico siano ditettamente proporzionali al grado di in terferenca dialettale (marcatezza locale) presente nella vatieth di icaliano, il che non pd essere dato (sempre) per pacific. YeperTindubbi vantage dina buona analizabi dei da che vn g2'conco anche degli aspecti probabilistici. Vengono cos) postulati quattro livelli di italiano (eumentabili a cingue secondo Trumper, Maddalon 1982, 1pp.20-1): «1, él varieed estrema di soggert di tipo tosco-romano venuti da adult’ nella regione. I, la variecd usata da non veneti, nati da genitori non settentrionali, che hanno passaro la loro ‘prepuberta Linguistica’ nel Veneto ‘centrale. I, & una varierA usara da soggetti sereenttionali¢ veneti», e cost 1, api marcata Per finire il discorso sulla natura del continusem delle vatiets dell ialiano, converrd ora un cenno sui rapport fa le variet’ ei parlanti (o utenti). E ovvio che i parlanti membti di una comuniea linguistica hanno accesso (per quel che tiguarda la competenza passiva) e possiedono (per quel che riguarda la competeniza activa) in maniera ben differensiata la gamma di varia, Lfattori ‘che intervengono sono molteplic, ma i principal sono ovviamente da ricon- durte alla seratificazione sociale (cft. anche cap. 3, par. 1), € in primo huogo al grado di istruzione, al tipo di occupazione ¢ alle «aspirazioni sociali>, secondo Trumper-e Maddalon (1982, p. 35)s che ritengono peraltro anche il teddivo come fate fra i pit importanti per detetminare lappartenen- 22 agli strati social fondamencali, «proletariato, piccola borghesia, media ccalta borghesia». Perla competenca della gamma di varie, ¢ per aleri fat linguiseici il teddico ci pare perd poco significativo: si pensi per esempio alla presumibiledifferenca fr un insegnante ci macetie leterarie, appartenencea tuna categoria a basso reddito, e, tanto per dire, un agiato commerciante con limitatascolatizzazione. ‘Vaa questo proposito sottolineato che 'assegnazione dei parlanti a classi, 0 ‘meglio seat, social, il riconoscimento stesso degh seat, sono ogg in Kar Continuum ‘manodimensi N continaum i palant Repentorio indviduate Sexioinguistica daitaiano cantemporaneo fia moleo problematisi, Secondo Sylos Labini (1986, p.20), «te classi chie conviene considetare sone quatero: la borghesia le classi medie dl gli ali lavoratori anconomi). 5 classe operaia, costituita dalla (fra cui sono pli innpiegati, gli artigiaai calrisazont direts, 0 contadni proprietari, € snassa dei salariati», a en bisognercbbe agginngere, a rigore, «il sottoprole tariato, i] quale comprende le pervone che swulgym, ovlie campagne cit, axcivieh precarie ¢ qualche vatea illecice» (ivi, p. 21); ma « aione delle persone alle diverse dass ¢(..] un’aperaaione inevitabil incerta ¢ [.-] molco opinabilem (ivi, p. 20};

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