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06/04/2020

Due protagonisti del corso: Lorenzo Lotto e Michelangelo Merisi da Caravaggio. Il primo è
un autoritratto del 1524 presso l’oratorio Suardi a Trescore Balneario. Unico autoritratto
dell’autore veneziano. Il secondo è l’autoritratto di Michelangelo nelle vesti della testa
decapitata di golia tenuto in mano dall’eroe Davide, che lo ha appena ucciso. Obiettivo:
indagine dalle fonti antiche al 1900 per mettere a fuoco la rivoluzione interpretativa
operata da Bernard Berenson e Roberto Longhi, maggiori studiosi rispettivamente di Lotto e
Caravaggio del secolo appena trascorso. Opere d’arte sempre più verso un pubblico di
massa.

LORENZO LOTTO- LE FONTI E LA STORIOGRAFIA SECOLI XVI-XIX


Personaggio al centro della fortuna lottesca nel 1500: Marcantonio(professionista della
critica d’arte) morto nel 1452 (figlio di Vittore che era il podestà a Bergamo fra il 1517 e
1518). Marcantonio si dedicherà al collezionismo e scriverà un celebre testo:” la notizia
delle opere del disegno ( scritto fra il 1512 e il 1543)”. Il manoscritto di Michel Marcantonio
scritto intorno al dipinto della National Gallery è esemplificativo del suo metodo. Si trova
“In casa de M.Antonio Pasqualino nel 1529” (su slide). Analisi dettagliata del dipinto che
porta Marcantonio a lasciare aperto il discorso sull’attribuzione: di Antonello da Messina o
di Memelin, un pittore fiammingo? Il volto di San Girolamo alcuni credono sia stato rifatto
da Iacometto Veneziano.

“La notizia delle opere del disegno (1512-1543)” : descrizione delle opere che lui vede in
varie città dal 1512 al 1543. Non sappiamo quando Marcantonio abbia fatto questo viaggio
a Bergamo, lui descrive affreschi del palazzo del Podestà, Sculture della Cappella Colleoni e
esperienze più moderne che corrispondono alle opere di Lotto. Lui risiede a Bergamo fra il
1513 e il 1525. Marcantonio si pensa sia andato a Bergamo forse accompagnato da Lotto
proprio nel 1525. Oltre agli spazi pubblici vede anche collezioni di privati, che conservano
proprio opere di Lotto.

“Compianto sul Cristo Morto”: tempera a colla, opera affettuosa. Molto raramente utilizza
aggettivi come questo. Vergine che sotto il peso della sofferenza per la morte del figlio
viene sorretta dall’altra Maria. Puntini di sospensione perché l’autore non conosceva chi
aveva realizzato questo enorme apparato decorativo con bassorilievi realizzati in terracotta.
Prosegue la sua visita nella Basilica di Santa Maria Maggiore. I personaggi non menzionati

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da Michel sono Capoferri, allievo di Zambelli (converso domenicano, frate).

Sulla destra vi è una veduta dall’alto che riprende il grande coro realizzato a partire dal
1500 e Lotto contribuirà con l’ideazione di gran parte delle tarsie materialmente realizzate
da Capoferri. Le due presenti nelle slide sono fra le più importanti, dove si divide la navata
dal coro, presbiterio. Si può vedere qui la capacità di tradurre in materia le invenzioni
incredibili di Lotto.
Episodio dell’arca di Noè a sinistra e a destra il coperto allegorico. (SLIDE 12)
Invenzione narrativa nascosta da un’impresa allegorica che precede la visione della storia
che viene raccontata all’interno della tarsia. Marcantonio visita la chiesa di San Domenico,
edificio importante all’epoca; distrutto e raso al suolo nel 1561 per la costruzione delle
mura venete. Descrizione dell’altar grande fatta fare da Martinengo nel 1517. Alla base del
trono di questa enorme tavola in realtà vi è la firma di Lotto-1516. Opera che fu al centro di
una gara con numerosi artisti italiani e la gara venne vinta da Lotto che realizzò questa
grande opera attualmente nella chiesa di San Bartolomeo dopo la distruzione dell’altra
chiesa.

Prosegue la descrizione di altre opere di Lotto: opere andate distrutte. Il parco è definito e
ben illustrato nel disegno di ricostruzione a destra. Si vede l’andamento dell’edificio di San
Domenico con la grande pala d’altare realizzata da Lotto, il coro e ciò che separa l’edificio
aperto ai fedeli ma separato per le funzioni rituali dei frati. Separazione per mezzo del
parco.

MARTIRIO DI SANTA CATERINA: Disegni che illustrano l’episodio e la forma di questo


tramezzo che delimita lo spazio fisico da quello dipinto. Disegno quadrettato ma con tutti gli
elementi necessari. Brutalità del personaggio all’estrema destra che sta x decapitare la
figura di Santa Caterina. Immagine moderna x questo momento storico.

Descrizione di Michel che prosegue nella chiesa di San Bernardino. Pala ancor oggi
conservata. Michel usa un termine per descrivere l’abilità messa in mostra da Lotto nel
costruire una sorta di altare all’aperto costituita da questo telo verde, angeli visti di scorcio:
elemento che colpisce. Il puttino sotto che scrive si gira e si rivolge verso l’osservatore.
Elementi che caratterizzano il linguaggio di Lotto, modernità che colpisce gli osservatori.
Capacità persuasiva di coinvolgimento dell’osservatore che prega di fronte all’immagina o la
osserva.

Nella chiesa della Trinità , edificio oggi inesistente perché distrutto, a Bergamo, “Trinità” di
Lotto. SLIDE 17

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Michel procede verso alcune casa di aristocratici. In casa di Domenico d’Alcornello il puttino
è stato fatto da Lotto. L’originale è stato perso vi è una copia alla galleria dell’Accademia
Venezia. Michel nota che Gesù, il puttino, da luce a tutta la pittura. Invenzione che ha avuto
larga fortuna presso la cultura figurativa fiamminga. NATIVITA’

In casa di Cassotti in Via Pignolo, due quadri di Lotto. I Cassotti sono una famiglia di ricchi
borghesi collezionisti e committenti di Lotto. Non cita i nomi quindi non si sa esattamente di
che quadri parlano. Un quadro che sicuramente ospitano è “Marsilio e Faustina Cassotti” e
anche “Matrimonio mistico di Santa Caterina”. Complessità dei dipinti.

In casa di Bonghi vi è un quadro di una donna con Santa Caterina e l’angelo è di Lotto.
Continua ad essere nominato Lotto, per questo si crede che abbia accompagnato
Marcantonio Michel. PALA BONGHI

Descrizione delle opere che Michel descrive nelle case degli aristocratici veneziani, a casa di
Odoni. “Ritratto di Andrea Odoni” di Lotto. Questo ritratto è uno dei più belli di Lotto. Nel
dipintp: Ercole Anteo, Ercole , Venere al bagno, scultura con la testa dell’imperatore
Adriano e vicino un’altra Venere. Stringe con la mano destra Diana Efesina, simbolo della
natura. Odoni stringe un crocifisso con la mano al petto.

La notizia di opere di disegno, già nel corso della metà dell’800 viene attribuita a Michel,
manoscritto di fondamentale importanza. Edizione tedesca alla fine dell’800 con il doppio
titolo, anonimo morelliano e anche il vero autore Marcantonio Michel. Non sappiamo che
intenzioni avesse l’autore con questo manoscritto.

QUARTO LIBRO DELLE LETTERE DI PIETRO ARETINO: 1550 slide 25

Per noi oggi è ovvio il concetto di scrittore e critico d’arte che aumenta la fama dell’artista
di cui parla ma nella Venezia del 1500 era un fatto del tutto nuovo. Aretino era un
intenditore d’arte. Questo libro è costituito da lettere che Aretino spedisce a personaggi
aristocratici suoi contemporanei. Per quanto riguarda Lotto, Aretino spedisce oltre a quella
a Lotto una sua lettera a Torquato Tasso del 1548. Aretino gli sta dicendo che qualche
giorno prima aveva ricevuto una lettera da Tiziano in cui gli veniva detto di salutare e
abbracciare Lotto. Tiziano è li per ritrarre l’imperatore Carlo V. La lettera continua,:
raddoppierebbe il piacere che mostra Carlo V nell’opera di Tiziano se il giudizio di Lotto
potesse esprimersi attraverso una visione diretta delle opere. Il pittore è un uomo sincero
che dichiara quello che pensa e che dice esattamente quello che vede e anche le opere
degli altri vengono giudicate meglio come se fossero le sue medesime. Sorta di specchio
che mette in gioco Aretino. Enorme giudizio positivo nei confronti dell’opera di Lotto.

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Non è l’unica lettera di Aretino a Lotto. Ne esiste una seconda, pubblicata nel QUINTO
LIBRO DELLE LETTERE: Personaggi: Aretino, Querini,Martini, Sansovino e Cattaneo. Lettera
di gennaio 1948. La ricezione contemporanea di Lotto annovera due lettere importanti, una
inviata a Lotto e una a Benedetto Martini, per dire come la fama di Lotto sia notevole.

Marcantonio Michel è veneziano, Aretino scrive da Venezia pur essendo aretino. Bergamo è
incluso all’interno dei confini della serenissima, con capitale Venezia.

LE VITE DI VASARI: Lui osserva Lorenzo Lotto, lo tramanda. Le vite sono costituite da ampie
biografie che partono da una pittura antica fino a quella contemporanea. Il modello nella
mente di Vasari è Buonarroti. Nella prima edizione del 1550 Lotto non meritava neppure
una biografia tutta per se ma doveva dividere questo “appartamento” con Jacopo Palma il
Vecchio. La descrizione di Vasari si concentra su Venezia. Nominato il ritratto di Odoni e
altre opere veneziane. Descrizione di una pittura analitica, salda e descrittiva (SLIDE 28). E’ a
Venezia negli stessi anni in cui vi è Lotto.

 Madonna col il Bambino in trono e Santi, Ancona


 Ritratto di Andrea Odoni
 Gloria di San Nicola da Bari e Santi, Venezia.
 Elemosina di Sant’Antonino, Venezia

SECONDA EDIZIONE DELLE VITE – 1568:

Cambiano grafica e contenuti e la vita di Lotto si arricchisce di numerose sfumature.


Biografia di Lotto, Palma il Vecchio e ritratto di quest’ultimo.
Vasari ci dice che all’inizio Lotto entra nella scia di Bellini. SLIDE 34
Elementi più precisi e dettagliati nella descrizione dei dipinti di Lotto.

 Dipinto “Gloria di San Nicola da Bari e Santi”, Venezia. Il paesaggio colpisce Vasari.
 Elemosina di Sant’Antonio, Venezia: Vasari vede molta gente in primo piano,
accalcarsi di figure che invocano aiuto. Di alcuni di vede solo la mano o il braccio che
si stende x portare delle lettere. L’altro sacerdote sta togliendo dei denari dalla sacca
per dargli a queste persone ammassate.

Prosegue la descrizione di Vasari che ha fatto molti viaggi in Italia. Lui scrive che Lotto
dipingeva come dipingeva Bellini inizialmente e in seguito con la modernità di Giorgione.
Osservazione precisa del quadro (e la madre che gli bacia un braccio è Santa Maddalena).

 Polittico,Recanati : diviso in sei parti SLIDE 38: La Vergine bacia la mano e si porta il
braccio di cristo al volto.

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 Predica di San Domenico, Vienna: Vasari è interessato anche ai dettagli e agli aspetti
secondari. Si sofferma sulla descrizione dei pannelli che costituivano la predella a
Recanati. PREDELLA: La predella è una fascia dipinta divisa in più riquadri che di solito
faceva da corredo alle pale d'altare dipinte su legno. La sua funzione era da un lato
quella di coprire lo zoccolo inferiore della cornice, dall'altro di corredare con scene
accessorie la pittura principale.

Prosegue la descrizione di Vasari. SLIDE 40

 Gloria di San Vincenzo Ferrer – Recanati


 Trasfigurazione – Recanati

Entrambi i dipinti seguono il soggiorno romano di Lotto ma non è compito di Vasari tessere
una cronologia delle opere di Lotto, non era suo interesse. La narrazione ci conduce fino al
termine della vita di Lotto. Viaggi,conoscenze di Vasari nel corso del tempo hanno portato
ad un arricchimento delle descrizioni dei quadri veneziani di Lotto. Continuazione della
narrazione SLIDE 43. Descrizione non comune per Vasari (“con grazia”). La lettera di Aretino
riecheggia in modo evidente in questo finale. Opere che descrive Vasari:

 Madonna con il Bambino in trono e Santi, Ancona


 San Cristoforo tra i Santi Rocco e Sebastiano, Loreto: Pala realizzata in occasione di
una pestilenza, santi invocati tipicamente per la cura della peste. San Sebastiano
riceve frecce nel corpo e sopravvivrà a questo primo tentativo di martirio.
 Natività, Loreto
 Adorazione dei magi, Loreto
 Presentazione di Gesù al Tempio,Loreto
 Il Battesimo di Cristo, Loreto: presenza di nuotatori sullo sfondo, modernità
dell’opera.
 Cristo e l’adultera, Loreto
 Sacrificio di Melchisedec, Loreto: gruppo di devoti sulla sinistra in parte assente.
 San Michele abbatte Lucifero, Museo e Tesoro della santa Casa.

07/04/2020

Nella lezione precedente abbiamo analizzato la testimonianza di Michel su Lorenzo Lotto, le


vite di Vasari e le lettere di Aretino.

LE MARAVIGLIE DELL’ARTE OVVERO LE VITE DE GL’ILLUSTRI PITTORI VENETI E DELLO STATO:


E’ una sorta di replica a distanza di tempo alla tradizione vasariana. Pittori veneti e dello
stato. Le vite di Vasari erano organizzate secondo le biografia degli autori, così come farà
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qui Carlo Ridolfi. Lui era un pittore, la pittura era ripiegata verso il passato, il secolo
precedente. La biografia di Lotto è anticipata con un ritratto inciso ma non sappiamo a che
cosa si riferisca questo ritratto di Lotto.

LA VITA DI LOTTO PITTORE: vita più ricca rispetto a quella di Vasari. Ridolfi compie una serie
di viaggi, vive in un paese del vicentino e opera a Venezia, che è la base dei grandi
collezionisti, utilizzata come luogo di raccolta di opere d’arte. Luogo dove le opere escono,
non arrivano. In prevalenza verso il nord Europa (Londra, Amsterdam..). L’inizio è un po’ un
ricalco della vita vasariana. Formazione di Lotto con Bellini e con Giorgione. Sono
documentati i viaggi che Ridolfi fa a Bergamo, vengono descritte le opere che lui vede a
Bergamo. Nella Chiesa di San Bartolomeo, Sant’Alessandro e altre lui vede le opere di
Lotto. Anziché affettuoso lui utilizza il termine “pietosissimo”.

 Madonna con il Bambino tra i Santi Rocco e Sebastino: dipinto di devozione privata,
commissionato da un medico di nome Cucchi. Nel 1900 quest’opera è finita in un
museo in Canada.
 Assunzione di Maria, Celana: dipinto che si trova ancora nel luogo per cui è stato
commissionato, opera spedita da Venezia. Questa tela è una testimonianza del
fortissimo legame che Lotto tiene con il terroritorio bergamasco anche dopo aver
finito il suo soggiorno lì.
 Madonna con il bambino in trono e Santi, Bergamo: Aspetto giocoso di San
Giovannino che stringe a sé l’agnello, simbolo di Cristo.
 Cristo Vite e Storie di Santa Barbara, Trescore Balneario: Cristo Vite è la figura al
centro da cui partono dei tralci dalle mani a cui poi si affacciano dei Santi e delle
Sante in azione o meditativi. Alle due estremità le figure sono in azione e stanno
cercando di sconfiggere gli eretici che attentano alla vigna di Cristo. Ridolfi conosce
anche questo importantissimo ciclo di Lotto.
 Pala Bonghi, Bergamo, Accademia Carrara: Bonghi era il padrone di casa del pittore
Lotto, questo dipinto servì infatti come pagamento degli affitti che Lotto doveva al
padrone di casa. Nel 1500 nasce ciò che noi interpretiamo oggi come paesaggio
moderno. Tramonto di Giorgione, la dominante del quadro è il paesaggio.
 La nascita di nostro Signore con Angioli: Ridolfi non lo ha visto direttamente ma ne è
venuto a conoscenza, si trovavano ancor in casa Tassi.
 A destra SLIDE 8 PPT2 la moglie di Tassi. Manifestazione figurativa di un episodio di
orazione mentale. Cristo che annuncia alla madre la sua prossima dipartita e morte e
lei sta per svenire sentendo questo fatto.

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 Venere e Cupido, conservata oggi a NY: Sempre presso casa Tassi, opera profana
commissionata in occasione di un matrimonio. Venere: ritratto della futura sposa.
Cupido è una rappresentazione di un auspicio della fertilità della sposa.
 Elemosina di Sant’Antonio, Venezia
 Gloria di San Nicola da Barie Santi, Venezia
 Polittico, Recanati
Queste ultime 3 opere vengono descritte in un modo molto simile a quello di Vasari.
 Cristo porta - croce, Parigi-Louvre: I dipinti di carattere religioso lasciano (molte
volte) Venezia. Giovanni Grimani è stato un podestà con ruoli amministrativi
importanti durante gli anni della peste del 1630. Cristo che porta la croce in spalla.
Opera che nasce per devozione privata e deve prevedere un osservatore a
conoscenza dei fatti; che attraverso questa immagine è in grado di ricostruire la
passione di Cristo. Storia collezionistica seicentesca.
 Ritratto di coniugi, San Pietroburgo: Circolazione dei dipinti di Lotto.
 San Cristoforo tra i Santi Rocco e Sebastiano, Loreto
 Tele SLIDE 14 PPT 2: collocate nella Basilica di Loreto. Ritratto devoto, riprendendo il
finale della biografia vasariana.
 I suoi quadri arrivano prevalentemente ad Amsterdam e ad Anversa .
 Ritratto di Andrea Odoni: rimane presso la famiglia Odoni fino a quando viene
acquistata da un fiammingo che lo trasferirà ad Amsterdam. Il dipinto perde il nome
del suo vero autore e acquista quello dell’autore più celebre e vendibile del
momento, nel caso specifico qui è Tiziani. Successivamente, trasferito in Inghilterra
riprende il nome di Lotto fino ad andare perso. Sul quadro c’è però la firma di Lotto.
 Triplo ritratto di orefice, Vienna: nel 1627 il ritratto è menzionato a Mantova presso i
Gonzaga. Collezione acquistata in blocco dal Re d’Inghilterra Carlo I. Quest’opera
viene schedata come opera di Tiziano, poi di un pittore fiammingo. Solo nel 1871
verrà restituita a Lotto, per molti anni è stata sotto false spoglie.
 Triplo ritratto di Carlo I: possiede l’opera di Lotto e si fa ritrarre da VAN DYCK NON DA
LOTTO ma il ritratto presenta molte somiglianze con il triplo ritratto di orefice.
Ritraeva in maniera fedele il volto e l’aspetto del regnante.

STORIA PITTORICA DELLA ITALIA DI LANZI: opera di enormi ambizioni e di enorme impegno.
Lui si muove sul territorio per costruire questa storia pittorica. La vita di Lotto è inserita in
quest’opera, lui gerarchicamente non è nella posizione del sottotitolo. Capitolo breve
dedicato a Lotto.
SLIDE 20 PPT 2: ritratto per rappresentare l’idea di Vasari e degli autori successivi sui volti
che girano gli occhi, torsione della figura che si muove nello spazio e che cerca gli occhi
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dell’osservatore. Lanzi dopo aver detto che Lotto era veneziano, passa a illustrare il tema
dell’ipotetica influenza di Da Vinci. Intelligenza di Lanzi che osserva la pittura e trae da
questa osservazione una serie di possibilità per interpretare la maniera stilistica di Lotto.

 Elemosina di Sant’Antonio, Venezia


 Gloria di San Nicola da Bari e Santi
 Gloria di San Vincenzo Ferrer

Correggio è un nome che inizia a entrare nella letteratura. Grande intuizione di Lanzi che
porta Lotto in una posizione che sta al pari con i primi luminari dell’arte.

La pala in San Bartolomeo (in alto a sinistra SLIDE 22 PPT 2) a Bergamo. Lanzi predispone
un ordine cronologico e di qualità delle opere di Lotto. Le prime secondo lui solo le migliori,
poi inizia un lento declino.

L’800 è un secolo che modifica la nostra percezione di Lotto su due piani diversi: il primo è
quello che procede attraverso lo scavo documentario, indagini di natura archivistica. Queste
scoperte chiudono una serie di tasselli e ci danno informazioni più dettagliate.

STUDI CRITICO-BIOGRAFICI – PASINO LOCATELLI: contiene un documento di estremo


interesse. Relazione tra pittore e Cassotti, mercante che fa fortuna e si costruisce il palazzo
in Via Pignolo.
Descritti i quadri che Lotto produce per lui. Si trattava di un dipinto orizzontale (SLIDE 24)
con all’interno il ritratto del committente. Più dipinti descritti. I primi due sono andati
dispersi. I dipinti invece non andati dispersi sono due: Marsilio e Faustina Cassotti e
Matrimonio mistico di Santa Caterina e Santi. Elementi della moda che servono per
raccogliere i capelli a Marsilio e Faustina. Questi due quadri stavano insieme. Matrimonio
tra i due personaggi in presenza di cupido (SLIDE 25 PPT 2) e il quadro per la camera di
Marsilio con al centro la Madonna. Il pittore si fa pagare a seconda della misura del
soggetto che dipinge.

SLIDE 26:
- Giovan Battista Cavalcaselle: più grande conoscitore di storia dell’arte nel diciannovesimo
secolo.
- Crowe:collabora con Cavalcaselle
Volumi in lingua inglese, con un’ampia circolazione. I testi che contengono la biografia
lottesca: HOSTORY OF PAINTING IN NORTH ITALY: Venezia, Padova, Vicenza, Verona,
Ferrara,Milano,Friuli,Brescia. Libro pubblicato a Londra.

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 San Girolamo nello studio: Fu alla base dell’analisi di Michel. Procedimento
d’indagine anche di Cavalcaselle, che opera in un’età pre - fotografica, è costretto a
stare sul pezzo disegnandolo, riportando una serie di dettagli da analizzare . Lui
intuisce che il dipinto non è di origine fiamminga (attribuito a Van Eyck). La tavola è di
pioppo, usato raramente nella regione delle fiandre. Nel terzo disegno SLIDE 29 PPT2
arriva alla soluzione interpretativa e all’attribuzione che non verrà più messa in
dubbio ad Antonello da Messina.

Gli scarti e le osservazioni più acute avvengono in presa diretta, visione diretta che crea
quell’elemento aggiuntivo di conoscenza. Cavalcaselle vede tutte queste opere
direttamente.

 Madonna con il bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano: disegno di Cavalcaselle per
riportare alla memoria la composizione generale. Colori verde bianco, giallo, viola.. al
centro vi è la firma. Su questo schizzo ci sono anche delle parole scritte come:
Correggio, 1516-1520 (data per il dipinto non datato) e infine Casa Ghedini (luogo
dove lui vede il dipinto.
 Pala Bonghi: Cavalcaselle si pone allo stesso modo di fronte a tutte le opere che vede.
Lui di fronte ad alcune opere che non ha visto lo precisa. Precisa di non averlo visto e
quindi di non potersi esprimere. Lui si appunta alcune cose accanto al suo disegno di
questo dipinto . SLIDE 33 PPT2. Nel segno giallo a metà del disegno lui scrive e lo
riconduce alla testa di Santa Caterina: gentile smorfia guarda dal lato e non il putto.
Lei si gira verso l’osservatore. Vi è inoltre la firma e la data e nell’ultimo punto più in
basso scrive: era in casa Bonghi di Bergamo, è quello il committente o il pittore?
Buona distribuzione, figure ben gruppate. A fianco dei manoscritti Cavalcaselle
inviava anche i disegni con le sue note. Colori vivaci e sugosi, effetti di luci. Le linee
tendono alla curva. Descrizioni che riguardano i colori e gli effetti più peculiari della
pittura. Attenzione particolare allo stato di conservazione dell’opera.

Dopo aver raccolto una serie di disegni in questi taccuini Cavalcaselle cerca di creare un
grande catalogo del pittore. Crowe è impegnato nella raccolta delle fonti, le vaglia
attentamente e fonde il materiale con l’esperienza diretta di Cavalcaselle trasmessa
attraverso questi manoscritti. La lavorazione di Crowe poi è pronta per l’edizione definitiva
nel 1871. Nella prima parte di questo manoscritto Cavalcaselle inquadra i caratteri generali
e distintivi della pittura di Lotto.

 Madonna con il bambino, San Giovanni e San Pietro da Verona: quadro firmato da
Lotto. Pittura molto curata, la Madonna, il putto. Cavalcaselle ha capito che la figura
di San Giovannino protetto dalla mano della Vergine è il ritratto del devoto. Il dipinto

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proveniva da un luogo di proprietà di un Vescovo. Colore chiaro, luminoso, tinte
chiare, forme piene e carnose, modellate largamente.
 San Girolamo penitente: dipinto che risulta firmato e datato ma l’ultimo numero
della data ha diverse interpretazioni: 1508 o 1500. Cavalcaselle dubita di quella
scritta perché i caratteri stilistici sembrano più antichi.
 Madonna con il bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano
 Pala Bonghi: Santa Caterina guarda l’osservatore, la Madonna tiene un piede su uno
gabellino. Lui fa una riflessione su luce e colori, caldi. Lui a fianco dei manoscritti
inviava sempre i suoi abbozzi.
 Marsilio e Faustina: buona conservazione, figure ben gruppate, colorito caldo e
fluido, liscio e levigato. Una certa quiete e armonia, figure piacevole ripiene e
carnose, modellate bene.
 Ritratto di Andrea Odoni: Cavalcaselle si accorge che il personaggio è lo stesso
segnalato da Michel. Tinta calda,fusa,pastosa, omogenea e luminosa.
In tutti questi appunti si rivolge a Crowe.
 Elemosina di Sant’Antonio: Bell’opera, tutto è movimento, seduto in alto in trono c’è
Sant’Antonino, con ai lati due angeli che gli parlano all’orecchio. Uomini e donne a
braccia aperte. Tenda di colore rosso. Individualità delle varie figure: significa che
ognuna rappresenta un individuo specifico e diverso. Effetti di luce, chiaro – scuro.
 Ritratto di architetto: Cavalcaselle di fronte a delle opere che portano dei nomi non
veri è in grado di riattribuire il quadro al suo originario autore. Questo è confermato
dalla presenza della firma.
 Madonna con il Bambino tra i Santi Giovanni Battista e Caterina SLIDE 42 PPT2:
Quadro che non ha visto, ha però una relazione avuta dal proprietario. Madonna,
cassettina che sostiene un guanciale su cui si trova il bimbo. Esistono delle fonti che
trasmettono dei dati ma finché lui non li verifica non è in grado di sciogliere il dubbio.
 Adorazione dei pastori: Cesta di legno sulla quale è locato il putto. Tutte queste
descrizioni che lui ci da servivano per restituire verbalmente l’immagine del dipinto in
assenza di fotografia. Angelo che tiene le mani sulle loro spalle. Angeli - gentilezza.
Qui Cavalcaselle fa una prima verifica I due personaggi che si presentano in veste di
pastori con una pecora non sono veri e propri pastori ma solo dei ritratti di pastori.
Dietro Maria vi è Giuseppe con asino e bue. Madonna gentile. Tela quasi di naturale
grandezza. Ragionamento di Cavalcaselle: se sapessimo l’età dei due pastori
potremmo stabilire una datazione presunta del quadro,secondo me risale al 1530. Si
scoprirà poi che questa data è giusta.

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 Ritratto di gentiluomo: Conservato nella galleria Borghesi. Opera attribuita a
Pordenone. Tono di colore caldo dorato e trasparente, bella posa e bella figura. Tinte
fuse e calde.
 San Gerolamo penitente: inginocchiato, croce in terra. Doppia attribuzione: quadro
della Galleria Doria e del Prado.
 Triplo ritratto di orefice: Attribuzione a Tiziano ma lui crede che sia di Lotto. Tenda
verde. Doppia attribuzione con un’altra tela che vede nel Regno Unito.
 Putto con un teschio: Putto seduto con una corona in mano sospesa sul teschio di un
morto che sta sopra un cuscino.

Metodo di Cavalcaselle: diverso da quello dei suoi predecessori (Lanzi…). Lanzi non usa una
strumentazione così ricca e non ha una capacità di lettura così vasta come quella di
Cavalcaselle.
Il profilo di Lotto di arricchisce con dati che vanno a completare un’enorme storia e vicenda
personale.

 Oratorio Suardi a Trescore SLIDE 48 PPT2: Ingresso principale dell’edificio che dava
sulla figura del Cristo Vite che è il momento centrale dell’iconografia raccontata.
Portale di pietra con una croce rialzata con intorno un intonaco non antico. Sopra
questo portale vi è una lunetta dipinta. Cavalcaselle ce lo dice con esattezza nei suoi
manoscritti facendo un piccolo disegno della lunetta (Facciata affrescata, croce,
angelo..opera di Lotto).
- Madonna che regge in grembo il Cristo Morto deposto dalla croce, chiodi conficcati
nella croce e angeli che sostengono degli strumenti della passione. Quello di sinistra
tiene la colonna, simbolo della flagellazione di Cristo.

Manoscritti di Cavalcaselle: fondamentali per stabilire lo stato di conservazione delle opere,


la loro provenienza e l’intreccio iconografico che possiamo integrare attraverso
un’immagine che era la prima immagine che l’osservatore vedeva prima di inserirsi
all’interno dell’oratorio.

20/04/2020

ELABORATO: slide 2 lezione 3


Scegliere un’opera in relazione a una fonte o a un approccio (opera di Lotto secondo
l’approccio di Cavalcaselle per esempio) oppure una tematica più generale.

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GIOVANNI MORELLI: 1816 – 1891
Nella slide 3 della lezione 3 vediamo Morelli ritratto da un pittore tedesco, in quel
momento è al massimo della sua fama.
Il testo fondamentale di Morelli esce a puntate in una rivista tedesca. Questi articoli
verranno poi raccolti in un volume. Il suo intento è quello di rivisitare le retribuzioni delle
opere di due importanti gallerie italiane. Il suo metodo è definito scientifico, quindi
ripetibile e sperimentale. Il suo secondo volume è dedicato alle gallerie di Dresda, Monaco
e Berlino. Lui scrive in tedesco perché la sua famiglia d’origine è svizzera. Nasce a Verona e
poi si trasferisce in provincia di Bergamo a Gorle. Si forma come medico nelle scuole
tedesche. Lo pseudonimo di queste opere è un nome russo. Morelli dice di scrivere da una
località russa. Il nome del russo è un anagramma di Morelli. Lui fu una figura fondamentale
dell’1800 e avrà un seguito enorme. Fece alcune scoperte incredibili come : Andò a Dresda
e vide una venere, si accorse che questa era un’opera molto più importante e antica,
secondo lui era un’opera di Giorgione e da quel momento la venere di Dresda verrà
attribuita a Giorgione.

METODO DI MORELLI: viene spiegato nel volume sulle gallerie italiane Galleria Borghese e
Doria Pamphili.
I suoi volumi vengono tradotti in diverse lingue e anche in italiano. Lui cerca di mettere in
evidenza le caratteristiche di questa tecnica sperimentale. Dialogo fra italiano e russo: dopo
la conoscenza approfondita del metodo il russo decide di utilizzare questo metodo. L’autore
in questo dialogo si divide fra i due personaggi. I punti principali riguardano la messa in
discussione del metodo. Vengono manifestati i pensieri e le opinioni dell’italiano e del
russo. L’italiano pensa che le conoscenze non progrediscono perché ripetute a partire dalla
tradizione, bisogna quindi applicare un nuovo metodo. Il metodo che individua
l’italiano(Morelli) è quello di osservare i particolari, per poter stabilire il nome del vero
autore del quadro. Lui sperimenta questo metodo su un’opera che si trova agli Uffizi: Sant
Agostino - di Lorenzo Lotto. L’italiano si accorge che quest’opera di può ricondurre a
Botticelli e non a Lippi (a lui era stata attribuita). Il dibattito fra i due prosegue. Morelli ci
dice che per riuscire ad entrare negli aspetti peculiari dell’autore bisogna osservare
l’articolazione ossea che verrà resa più difficilmente comprensibile da un pittore evoluto
come Raffaello.
Il discorso procede attraverso una serie di osservazioni di dettagli. Il russo chiede di andare
a vedere un’opera di Lippi per capire le differenze. Va quindi con l’italiano a osservare la
Madonna con il Bambino e un angelo – di Filippo Lippi. Il russo è ormai convinto di questo
metodo. I due passano alla tribuna, cuore degli Uffizi. Fanno un discorso sulla Madonna del
cardellino – di Raffaello. Si scambiano opinioni. Analizzano l’opera, gli arti e i dettagli,
persino le unghie. Il russo critica questa opinione dell’italiano sulle unghie, per lui
12
importanti. Secondo Morelli tutti gli aspetti secondari del quadro, dove non viene messo
particolare impegno indicano una specificità tecnica. I due poi procedono sul tema della
distinzione degli originali e delle copie. Nella loro discussione di inserisce un Professore
d’Accademia. Morelli voleva mostrare come la tradizione di incarnava in questo Professore.
Inizialmente il russo ha una certa difficoltà ad acquisire questo metodo che parlava di arti,
ossa, cranio,unghie ecc..
SLIDE 8: Madonna velata: il quadro non si sa se sia l’originale o soltanto una copia. Il
Professor d’Accademia pensa sia una copia. I due compagni pensano invece che sia
l’originale. La risposta dell’italiano (Morelli) al professore è piuttosto seccata, fornisce la
sua opinione. Secondo lui l’opera non poteva essere stata copiata con questa qualità
suprema.
Lui fa disegnare un orecchio di Bellini e uno di Mantegna per poterli distinguere. Stessa cosa
fa con due mani disegnate da loro. E così anche per altri autori. Pur nella sua schematicità il
suo metodo sperimentale dell’ 1800 è alla base della prima monografia dedicata a Lotto e
scritta da Berenson.

C’è una riflessione nell’introduzione del saggio appena spiegato che avrà un’enorme
portata in ambito scientifico in questa . E’ necessario osservare materiali piccolezze – e
saperle scoprire, naturalmente non basta la vista di una sola o di alcune opere, ma ne
servono molte e di tutti i periodi della produzione artistica”. A partire da questa intuizione
prende forma la base teorica del metodo sperimentale.

- Approfondimento: lo storico dell’arte sciamano. Sherlok Holmes, di Conan Doyle, è in


grado di risolvere un caso partendo proprio da un’osservazione morelliana. Il caso parla di
due orecchie tagliate inviate ad un’innocente signorina che poi si rivolge a Watson. Si dice
che non esista una parte del corpo che offre varianti maggiori di un orecchio. Ogni orecchio
ha caratteristiche proprie e diverse da tutti gli altri. Lui ha analizzato le orecchie e nota che
quelle della ragazza che gliele aveva portate erano identiche, probabilmente
appartenevano a una sua parente stretta.

SIGMUND FREUD: Il Mosè di Michelangelo (1914): pubblicato sotto pseudonimo, cita


Morelli.
«Molto tempo prima ch’io potessi sentir parlare di psicoanalisi venni a sapere che un
esperto d’arte russo, Ivan Lermolieff, i cui primi saggi furono pubblicati in lingua tedesca tra
il 1874 e il 1876, aveva provocato una rivoluzione nelle gallerie d’Europa rimettendo in
discussione l’attribuzione di molti quadri ai singoli pittori»
Tema al centro dell’interesse di Freud. Riflette su questo metodo, comparandolo alla
psicoanalisi medica.

13
-Approfondimento: CARLO GINZBURG – Miti, emblemi spie. Scrisse che anche in ambito
storico si possono fare delle attribuzioni a partire dallo studio della morfologia. L’idea di
collocare lo studio dei benandanti con gli sciamani siberiani. (aggiunta appunti Ila)

(Egli dice che prima c’era l’idea del frammento rivelatore. Questa passione per il genere
rilevatore per lui si legava ai casi di Freud e Sherlock Holmes. Egli parte da lì ma
retrospettivamente vede in questo l’idea di partire da un caso che implica la
gerarchizzazione. Egli lavora al libro “Storia notturna” che era un tentativo di rispondere a
una domanda che in realtà era emersa come reazione immediata quando si era imbattuto
per caso nel documento su un benandante. Immediatamente ha pensato agli sciamani
siberiani. In un saggio “viaggiare in spirito dal Friuli alla Siberia” cerca di riflettere perché
abbia pensato agli sciamani siberiani. La risposta è che uno dei libri che hanno contato di
più nella sua formazione è il “libro magico” che si apre con un saggio “the psycomental
comment” . Questo libro de Martino lo lesse, lo recensì. De Martino credeva nell’esistenza
dei poteri magici. La relazione benandanti e sciamani è un’attribuzione. Le connessioni tra
benandanti e sciamani storiche che esistono egli non le conosceva, l’attribuzione era
morfologica. Egli esita a dire che sia una attribuzione poiché in un’ attribuzione si
confrontano opere singole e non fenomeni collettivi. Alla fine della prefazione ai
benandanti dice che nel libro “i re traumaturghi” si distinguono due comparazioni:
iconografica e storica. Gli dice di seguire la comparazione storica. )

Quali sono gli strumenti utilizzati da MORELLI per fare la prima attribuzione? Lettera di
Morelli a Antinori nel 1856. Il primo quadro che Morelli acquistò fu un quadro che lui
credeva essere di Lorenzo Lotto. Dopo questo acquisto proseguì lo studio dei pittori
bergamaschi. Lui analizza diverse opere (tele,tavole..). I dipinti di cui parla sono questi:

 Ritratto di gentiluomo – Pittore leonardesco: dipinto destinato all’Accademia Carrara


dopo la morte di Morelli. Molti dei quadri acquistati finiscono poi nei grandi musei .
 Madonna con il Bambino - Mantegna: conservato in un Museo di Milano.
 San Giovanni Battista ; Santa Caterina – Andrea Solario.
 Madonna con il Bambino e Santi – Copia da Lorenzo Lotto: opera che si basa sulla
grande Pala Martinengo. Si può vedere un dettaglio della descrizione: SLIDE 30 letta
da Morelli come Lorenzo Lotto (..). La sua idea era che Lotto avrebbe dipinto questa
tavola mentre risiedeva presso una Chiesa di Venezia.
Nella SLIDE 31 si vede il confronto fra l’originale e quella acquistata da Morelli,
convinto di aver acquistato l’originale.

14
 San Giovanni Battista – Solario: Nei suoi ragionamenti Morelli non fa altro che unire
l’inscrizione alle fonti così da poter attribuire l’opera a Solario.
 Testa di San Giovanni Battista – Solario: Lui pensa che sia di Solario ma ignorava che
esiste un’opera di Solario conservata al Louvre, che lui sosterrà non essere di Solario (
SLIDE 33 FIGURA A DESTRA.)

Nel volume dedicato alle Gallerie tedesche di Dresda, Monaco e Berlino Morelli indaga
su alcune opere di questi musei amplificando poi il suo sguardo all’esterno. Lui elenca
tutte le opere che conosce di Lotto e fa un discorso analitico di un’opera conservata al
Louvre e già analizzata da Cavalcaselle: San Girolamo penitente – di Lotto. Per quanto
riguarda la data che molti hanno letto 1508 lui dice di aver esaminato la data
attentamente sotto una buona luce e con altre persone. Lui dice di veder chiaramente la
data : 1500 e non 1508.

Morelli lavora su documenti, ispezioni di dipinti, ragionamenti, messa in relazione di


fonti, documenti e opere d’arte. E’ un soggetto con una straordinaria complessità di
azione. Morelli sostiene che Lotto sia nato a Treviso. Lui fa l’elenco completo delle opere
di Lotto: San Girolamo penitente , Elemosina di Sant’Antonio, Allegoria della virtù e del
vizio – opera molto importante per il Vescovo De Rossi, contrario a tutti i vizi possibili. Il
vizio è sulla destra ed è incapace di governare la realtà, si addormenta ubriaco e dietro
di lui una nave sta colando a picco verso il mare. Il Leone rampante al centro era il
simbolo della famiglia Rossi.
Morelli ha analizzato un’opera con data 1508 e firma di Lotto:Madonna con il Bambino
tra i Santi Flaviano e Onofrio. Morelli entra in conflitto, contro la visione portata da
Cavalcaselle e dalla lettura che loro ne danno. Infine parla del dipinto Madonna con il
Bambino e Santi – una copia- si possono vedere i Santi (es. Santa Barbara). SLIDE 43
Questi sono Santi che hanno lo stesso nome dei committenti. L’opera venne dispersa in
Francia dove venne venduta, tornò sul mercato all’inizio del 1900 e venne venduto in
un’asta a NY.

GIOVANNI MORELLI – DELLA PITTURA ITALIANA: saggio sulle gallerie Borghese e Doria
Pamphili. Nel caso di Lotto si sofferma su un ritratto su cui si era concentrato anche
Cavalcaselle . Il ritratto : Ritratto di gentiluomo – Lotto. Viene descritta l’opera,
raffigurante un cavaliere vestito di nero con alle spalle un paesaggio.
Poi Morelli si sofferma sul dipinto Madonna con il Bambino tra i Santi Flaviano e Onofrio
- di Lotto: viene rappresentata la Madonna con un espressione malcontento, a destra un
vescovo e a sinistra un Santo. Questo dipinto fu fatto per qualche convento. L’abito della
Madonna è rosso scarlatto. In generale vi è un’armonia dei colori. La testa e le spalle
della Madonna sono coperte da un panno giallastro. Il Vescovo ha un’aria burbera e
15
porge un cuore al Bambino.
Ulteriore analisi del dipinto Sacra conversazione – di Jacopo Palma il Vecchio- Morelli
pensa che ci sia stato un originale di Lotto di questo dipinto e secondo lui questa è una
copia contemporanea di questo modello. La Madonna benedice con la sinistra e con la
destra tiene fermo il bambino.

Morelli pensa poi di aver scoperto un’opera di Giorgione: SLIDE 48. Ritratto femminile
presentato come un’opera di un ignoto maestro. Capelli bruni neri, abito scuro con
pieghe lunghe e rigide, guarda in lontananza come se spiasse l’arrivo di qualcuno che
aspetta.
Donna misteriosa esaminata con occhio critico, sfondo scuro e semplicità nella
rappresentazione. Lui pensò a molti artisti analizzando a lungo il ritratto. Un giorno lui
pensò di scoprire un’opera di Giorgione. Metodo non perfettamente applicato.
Oggi si crede che questo ritratto sia di un anonimo pittore lombardo.

Nel capitolo dedicato alla galleria Doria Pamphili a Roma, Morelli dedica un ampio
paragrafo a Lorenzo Lotto. Lui fa lo stesso percorso di Cavalcaselle e che aveva
compiuto prima ancora Mündler (amico tedesco di Morelli). Morelli analizza San
Gerolamo penitente SLIDE 53, due opere entrambe attribuite a Lotto per firma e data.
Il discorso su Lotto termina con un ragionamento generale che riguarda la difficoltà di
comprensione della sua pittura a causa di peculiarità moderne. Secondo lui quelli che
preferiscono studiare la pittura lineare e semplice del 1400 si troveranno in difficoltà di
fronte alle opere di Lotto.

21/04/2020

Berenson: figura ritratta nel suo libro “Abbozzo per un autoritratto – 1949”. E’una sorta
di biografia, nato in Lituania e morto in Italia. Si trasferì con la famiglia a Boston dove lui
si laurea ad Harward e grazie ad una serie di aiuti inizia un lungo viaggio in Europa che lo
porterà poi a stabilirsi in Toscana. Nel 1890 incontra Morelli andandolo a trovare a
Milano e da li Berenson decide di occuparsi di argomenti storico-artistici. Enrico costa
(SLIDE 2 LEZIONE 4) era un uomo molto ricco che si occupava di storia dell’arte. E’ uno
dei pochi italiani che acquista opere di Cezanne. Lui non pubblicò mai niente, abbiamo
solo una serie di lettere, è una figura destinata a rimanere nell’ombra.
In queste pagine vi è una dichiarazione di intenti che due giovani ragazzi si fanno
tracciando la strada che avrebbero dovuto percorrere. Lo faranno ma infine Costa
scomparve andando ad insegnare in un’università.
SLIDE 3 : Fotografia di Berson nei suoi anni universitari.
Mary Logan fu la moglie di Berenson e vi è una sua foto con Mary nella SLIDE 5 con a

16
destra una dedica nel volume sui pittori veneziani del Rinascimento. Berenson sarà
considerato il più grande storico dell’arte vivente. L’idea di scrivere un volume su questi
pittori veneziani è condivisa strettamente con Mary Logan. Se questo volume non avesse
avuto la fortuna che ha avuto, non sarebbe mai uscito il volume su Lorenzo Lotto. Nel
volume sui pittori veneziani, ogni autore veniva schedato attraverso tutte le opere che
gli potevano essere attribuite. L’idea delle liste viene a Mary Logan. Lei era sposata con
due figli e questa unione era di due amanti ( con Berenson). Quando il maritò morì lei
nel 1901 si sposò con Berenson.Le viene suggerito di non figurare in questo libro per non
scandalizzare e mettere in evidenza questa relazione amorosa.
SLIDE 6: Pala di Celana di Lotto con a destra due pagine di taccuino. Sulla banda destra
del taccuino vi sono delle lettere che corrispondono al nome delle località, Mary Logan
riporta la presenza di firma e data e una serie di note dettagliate sul quadro. Questo
lavoro fu esteso a moltissime altre opere, anni e anni di lavoro e di viaggi insieme in
musei e chiese.
SLIDE 7: Frontespizio della seconda edizione del volume sui pittori veneziani, che avrà
una straordinaria fortuna. Il volume ha una parte saggistica all’inizio e poi le liste delle
opere.
Lotto nasce grazie al successo del volume sui pittori veneziani. L’editore da a Berenson
l’opportunità di scrivere anche una monografia su Lorenzo Lotto, che era considerato un
pittore minore. L’opera è dedicata ad un compagno di Berenson a Harward, che aveva
finanziato tutti i viaggi di Berenson nell’intero anno.
Berenson fu il più acuto interprete delle teorie di Morelli, ha utilizzato al massimo grado
il metodo sperimentale di Morelli. La monografia di Lotto fu pubblicata del 1895. Il
volume di Lotto è introdotto da un saggio teorico che giustificava questa pubblicazione.
Questo saggio riguarda il metodo di Morelli e la studiosa Vernon Lee suggerì a Berenson
di eliminare dalla monografia l’introduzione metodologica.
Il saggio sul metodo dell’attribuzione è diviso in tre parti, è il naturale sviluppo delle idee
morelliane. La sua prosa è molto trasparente e non polemica. I primi due punti
riguardano la storiografia, il terzo su cui si concentra in modo chiaro sono le opere.
Elementi da considerare secondo Berenson : cranio,capelli, … Gli occhi secondo lui non
servono molto, le orecchie sono eccellenti come prova di autenticità. La conclusione del
saggi osi concentra sui limiti della teoria morelliana e il concetto di qualità . Le teorie di
morelli trovavano applicazione solo nei pittori modesti, minori. Perché la qualità non va
al di sopra del mediocre. Berenson sta diventando un famoso esteta e un consigliere dei
grandi collezionisti americani del tempo.
Il metodo di Morelli sull’osservazione dei dettagli secondari come unghie, dita, mani
servono all’arte dell’attribuzione. Il primo studio di Freud sull’isteria risale al 1985, negli

17
anni della pubblicazione dell’opera su Lotto. SLIDE 15 Introduzione dove Berenson
inserisce un abbozzo del capitolo teorico e i capitoli seguono le stagioni di Lotto tranne il
secondo capitolo che è molto esteso per descrivere del contesto che circonda Lotto.
Per tutte le opere di Lotto che i due amanti visitano direttamente vi è una breve
descrizione del dipinto. Nella SLIDE 17 ci sono due delle fotografie che illustrano il
volume, qui Berenson decide di focalizzarsi solo su alcuni dettagli. Berenson avrebbe
tanto voluto conoscere l’aspetto fisico di Lotto, con il quale lui si identifica stabilendo
con le sue opere un intenso dialogo.
SLIDE 19: A forza di cercare il ritratto di Lotto lui ipotizza di averlo individuato, ma questo
è indimostrabile.
Nelle pagine della conclusione della monografia di Lotto ci sono delle intuizioni
straordinarie, punti salienti per capire le dinamiche che Berenson vive in questo
momento. Ogni dipinto era un nuovo tassello per descrivere la personalità di Lotto.
L’impressione finale su un artista è un insieme del nostro personale temperamento e
delle sue opere d’arte. Berenson intuisce che lo stile di Lotto ha la capacità di penetrare
le psicologie dei personaggi che ritrae. Nei ritratti vi è una spontanea e genuina
gentilezza d’animo e umana solidarietà.
SLIDE 22: Si passa all’analisi di”Ritratto di famiglia” ; Marsilio e Faustina Cassotti”:
cupido maliziosamente sta abbassando un giogo sulle loro spalle..rappresentazione con
umorismo.
SLIDE 23: Modernità psicologica nei ritratti di Lotto e fa un parallelo con la pittura
moderna. Fa un confronto fra la pittura di Lotto e quella di Tiziano(“Pastore e ninfa).
Lotto viene definito un pittore psicologo. Berenson è il personaggio che intuisce
l’enorme portata di modernità della pittura di Lotto, nell’aspetto psicologico e di tecnica
pittorica.

Nel 1895 venne scoperto e pubblicato a Loreto il “Libro di spese diverse” di Lotto.
Berenson non capì la portata di una fonte di questo tipo. Il libro contiene annotazioni di
Lotto, è una sorta di libro mastro allestito secondo la tecnica della partita doppia (dare e
avere, credito e debito) e organizzato alfabeticamente.
Confronto fra la monografia pubblicata inizialmente nel 1895 e quella del 1955. Ci sono
delle aggiunte al catalogo, moltissime. Berenson per la costruzione del nuovo catalogo
ha eliminato completamente il vasto capitolo dedicato agli antecedenti di Lotto. Nel
1947 Berenson scrisse in u’ avvertenza la distanza che ormai lo separava da Morelli.
Berenson era un suo fedele allievo ma nel corso del tempo si distacca lentamente dal
legame con il maestro. Sostenne che gli studi di Morelli non erano sistematici ma
decideva a intuizione a quali opere dedicarsi.
Nel nuovo saggio, nell’introduzione Berenson fa alcune considerazioni su Lotto: Il
18
catalogo di Lotto come lo stava costruendo lui è fatto di capolavori e di quadri meno belli
eseguiti in mdo più frettoloso, giustificati dal fatto che Lotto fosse più o meno pagato.
Questi salti fra un secolo e l’altro sono un fenomeno che ci dice della portata di un
pittore. SLIDE 31
Nel capitolo dedicato ai ritratti, Berenson afferma che l’attribuzione deve poter essere
vista da tutti e non solo da chi ha famigliarità con quel dato autore, altrimenti scatta il
meccanismo della creduta autorità della studioso. Nella conclusione Berenson si
dichiarava particolarmente indulgente con Lotto.
- SLIDE 34: deragliamento del metodo: A destra vi è un dipinto della monografia di Lotto.
Si può stabilire l’attribuzione sulla base di un confronto formale. Il ritratto a destra è
stato attribuito a Lotto da un allievo di Morelli, Berenson pone a confronto i due dipinti a
sinistra perché nota alcune somiglianze formali. Berenson probabilmente non conosceva
abbastanza Marco Basaiti per attribuirgli l’opera. SLIDE 34-35.
- SLIDE 36: Confronto con il ritratto femminile del museo di Digione (di Lotto) e a destra
vi è un dipinto che assomiglia a Lotto ma che è dell’artista Andrea Previtali fortemente
influenzato da Lotto.
- SLIDE 38: Berenson compie un errore per fedeltà Morelli: la tavola di destra si trova
nella Basilica di San Martino ad ornare l’altare maggiore. Le fonti lo attribuiscono a
Palma. Questa attribuzione viene confermata da Morelli come opera di Lotto ma venne
discussa e riattribuita da altri a Palma. Berenson mantiene il dipinto come opera di Lotto
e che la sacra conversazione sia una copia dall’opera di Lotto. Berenson non esprime un
nuovo giudizio su questa serie di quadri.
- SLIDE 39: La composizione della pagina vede in alto un’opera di Lotto e le altre due
opere saranno successivamente attribuite a Moretto. “Ritratto di gentiluomo” ; “Ritratto
di Fortunato Martinengo”.
- SLIDE 40: Non tutti convergono sull’attribuzione dell’opera a destra a Moretto, mentre
quella di sinistra si è sua. Lotto influenza gli artisti a lui vicini e questo giustifica gli errori
attributivi di Berenson nella sua monografia definitiva.
- SLIDE 41: Il ritratto di sinistra viene avvicinato a questo disegno a pastelli colorati
conservato a Londra. Il dipinto di sinistra è in realtà di Calisto Piazza (“Ritratto di
gentiluomo”). In questo caso Berenson commette nuovamente un errore.
- SLIDE 43: Doppio ritratto di questi due coniugi. Berenson pensava fossero opere del
pittore ferrarese Dosso Dossi, contemporaneo a Lotto. Nella monografia gli definisce
però di Lotto. Entrambi appartengono a Calzolaretto, allievo di Battista Dossi, fratello di
Dosso. L’errore attributivo probabilmente è nato da un dettaglio. L’idea è che Berenson
si sia fatto tradire da una tecnica di impronta morelliana che non tiene conto della
visione d’insieme (SLIDE 45).

19
- SLIDE 46: Berenson attribuisce a Lotto questo dipinto che ornava un soffitto (un errore -
opera in alto) che faceva parte di una collezione di un Barone a Firenze. Berenson
confronta quest’opera con la Venere e cupido in basso. Il dipinto SLIDE 47 “Firma e arti
del quadrivio” – di Romanino: figure che si sporgono in avanti in cerchio. Questo dipinto
è stato attribuito a Romanino, pittore di origine bresciana. Nella monografia recente di
Romanino questo dipinto è considerato un’opera fatta in collaborazione con il cognato
Gambara, è un’ipotesi. Confronto alla SLIDE 48 con “I Suonatori” – di Romanino
conservati a Trento nel Castello del Buonconsiglio.
- SLIDE 49: Un altro confronto è quello con “Martirio di San Giacomo” – di Romanino.
- SLIDE 50: Il disegno in alto a sinistra rappresenta un putto che regge gli strumenti della
passione, il disegno in alto a destra è un disegno preparatorio per la figura di San
Giuseppe nella Pala di Santo Spirito a Bergamo . Il putto viene confrontato per la
posizione con i due dipinti autografi di Lotto in basso, entrambi del 1520 circa. “Putto
che regge gli strumenti della Passione”: è conservato a NY, si nota che il tratto nervoso
della penna è diverso dagli altri disegni che conosciamo di Lotto, infatti è di Romanino.
-SLIDE 52: Confronto con una Pala di Romanino a Brescia. Berenson e il suo sistema non
più così rigoroso tende a includere in questo catalogo opere affini, vicine.

Nella fototeca di Berenson ci sono materiali non pubblicati, fotografie varie in attesa di
trovare una precisa collocazione. Ci danno delle indicazioni per capire il cambiamento che
ha toccato Berenson in questi anni. Berenson che diventa sempre più poco rigoroso.
- SLIDE 54: Berenson considerava “Venere e Cupido” – di Camillo Boccaccino come un
dipinto di Lotto; così come “Ritratto di Fino Fini” – di Garofalo e “Ritratto femminile” – di
Gerolamo Forabosco.
- SLIDE 55: Nella fototeca troviamo la tavola di “Santa Caterina” – di Agostino Facheris da
Caversegno che era stata attribuita a Lotto da Berenson.
- SLIDE 56: esistono delle affinità stilistiche e tecniche fra le due tavole in basso e la tavola di
“Santa Caterina” Agostino Facheris ha contatti strettissimi con l’artista veneziano.

27/04/2020

La monografia del 1955 esce in occasione della grande mostra che viene allestita a Venezia
nel Palazzo Ducale nel 1953. La casa editrice Electa, fondata da Beresnon, gli chiede di
ripubblicare il testo del 1895. In quell’occasione Berenson risponde positivamente
accettando questa sfida. Berenson con Luisa Vertova che si occuperà della traduzione in
italiano comincia questa monografia. La mostra inizialmente doveva essere realizzata a
20
Bergamo ma dietro l’insistenza di Venezia si defila e il patriarca di Venezia che diventerà
Papa Giovanni XXIII si darà da fare per realizzare la mostra a Venezia. La fotografia della
SLIDE 1 LEZIONE 5 ritrae Berenson che va a visitare la mostra del 1953.
Nella mostra monografica dedicata a Lotto del 1953 c’erano 108 dipinti e 9 disegni.
Berenson ha sempre tenuto per se questo amore per Lotto e ora è costretto a condividerlo
come un amante geloso. Lui è stato il principale interprete di Lotto. Berenson visitò la
mostra 7 volte, l’allestimento risultava freddo e incomparabile ai luoghi originali da cui
provenivano le opere.
SLIDE 4 : Copertina del catalogo del 1953. Zampetti scrive sulla fortuna di Lotto..Venezia
non è stata una patria così buona e generosa con Lotto. Lui rimase sempre ai margini della
vita cittadina senza una diffusa notorietà. Le opere furono considerate come preziose fuori
Venezia. Enorme stima di Zampetti nei confronti di Lotto, arriva a definirlo uno dei massimi
artisti del Rinascimento e uno dei geni pittorici più grandi che l’umanità abbia avuto.
In occasione della mostra del 1953 esce anche una monografia su Lorenzo Lotto di Anna
Banti. La fortuna novecentesca di Lotto è legata alla figura di Berenson e su questa scia si
muovono una serie di elementi. Il testimone passa da uno storico dell’arte come Berenson
ad una scrittrice come Anna Banti. Donna molto sensibile che nasce come storica dell’arte
e evolve come scrittrice e letterata. L’idea di scrivere su Lotto precede di molti anni il 1953.
Dedica anche un romanzo ad Artemisia Gentileschi (pittrice) nel 1939. Il testo uscì in stampa
nel 1947. In Artemisia il tema fondamentale è quello della condizione femminile. Le figure
hanno il remoto della storia, richiamata con mezzi stilistici che danno il colore del tempo.
Artemisia subì uno stupro da parte di un allievo di suo padre e di questo fatto sappiamo in
base alle testimonianze del processo. Anna Banti dichiara che lei non ha dimenticato la
violenza subita e questo fa si che noi non possiamo dimenticare il suo coraggio poetico.
Artemisia dipinse “Giuditta e Oloferne” SLIDE 7. Ha trasformato un fatto così tragico in cui
lei si liberava da questa violenza..coraggiosa, quadro che merita di essere analizzato.
Anna Banti fu la prima a capire la potenzialità di un libro autobiografico come il Libro dei
Conti scoperto nel 1895.
Anna Banti entra nel personaggio, interpreta la figura di Lotto. Lei intuisce che ora è
arrivato il momento per la riscoperta di questo artista così defilato nel panorama della
pittura del Rinascimento italiano. Le pagine tra le più interessanti del libro sono quelle
dedicate all’immaginazione, lei interpreta il percorso biografico di Lotto ma in alcuni punti
su cui abbiamo meno testimonianze e documenti lei aggiunge attraverso l’immaginazione
ciò che sarebbe potuto accadere. L’idea di Lotto solitario che evita il contatto con il
cenacolo degli umanisti, rimane influenzato dalle grandi scoperte archeologiche. Lui non
può fare a meno di essere influenzato da Raffaello. Possibilità di leggere un capitolo mai
scritto di una storia che forse si sarà avverata nei termini in cui la scrittrice ce lo tramanda.

21
Nel 1962 Luigi Chiodi pubblica “Lettere inedite di Lorenzo Lotto su le Tarsie di S. Maria
Maggiore in Bergamo”. Documento essenziale legato al mondo di Lotto. Sono oltre 30
lettere inviate tra il 1524 e il 1530. SLIDE 11: Da questo inizio capiamo lo scrupolo con cui
Lotto mantiene tutti i materiali che riguardano le sue opere. La presenza di
Suardo ,personaggio al centro di una commissione molto importante per Lotto è l’inventore
dei coperti che andavano sopra le tarsie narrative. Lotto dimostra affezione nei confronti di
queste invenzioni che implicano un grande impegno per quel che riguarda la narrativa e le
imprese.

Nel 1969 Zampetti pubblica in un’edizione critica il “Libro di Spese Diverse” di Lotto.
Manoscritto parzialmente usato da Berenson. Libro con a sinistra una pagina (fac simile
della pagina del manoscritto con una serie di lettere alfabetiche con personaggi classificati
in base la nome di battesimo.) E’ una sorta di rubrica organizzata secondo il sistema della
partita doppia (entrate e uscite). Questi documenti vanno dal 1940 alla sua morte. SLIDE
13: al termine di questa rubrica ci sono spese annotate per se stesso., per la sua
sopravvivenza.
Nelle spese per l’arte ci sono materiali necessari (colle,pennelli,gessi,colori..). Lotto quando
dipinge il Miracolo di Sant Antonino prende i personaggi a modello dal vero, mettendo in
posa delle persone. SLIDE 14. Lotto ricorre al modello reale. Dentro il Libro di Spese diverse
vi è un altro punto importante, asta organizzata da Lotto nel 1550 ad Ancona per la vendita
dei sui dipinti. Lui dopo il fallimento di quest’asta è costretto a rimanere nelle marche e a
scegliere la strada dell’oblazione verso la Santa casa. Lui pensava di ricavare 400 scudi in
realtà ne avrà 39.. una somma irrisoria, un fallimento. I quadri lui se li riprende e li porta
con se.

 SLIDE 16 Cartoni per Santa Maria Maggiore, l’unico cartone sopravvissuto alla perdita
totale di fondo di materiale grafico è della metà della tarsia, completa nella SLIDE 17.
Alla SLIDE 18 vediamo la tarsia e il disegno a confronto. Scena un po’ridicola
dell’uomo in fondo che sta orinando e l’altro che sta defecando.. questa scena venne
inserita all’interno di un episodio biblico.
 SLIDE 19: El quadro del Melchisedech: quadri che non vengono veduti all’asta e che
verranno poi ricollocati in gran parte nella decorazione della Basilica di Loreto.
L’opera non viene aggiudicata all’asta. Tre tentativi di vendita non andati a buon fine.
 SLIDE 20: El quadro grande de la Madonna e Cristo: altro quadro che non riesce a
vendere.
 SLIDE 21: El quadro de San Jean Baptista che battezza Cristo.
 SLIDE 22: El quadro de Maria con el putin che dorme: dipinto in stato conservativo
non ottimale.
22
 SLIDE 23: El quadro de l’Apollo: con Apollo e le muse, si trova a Budapest.
 SLIDE 24: El quadro de l’adultera: dipinto che è rimasto a Loreto.
 SLIDE 25: dipinti dispersi: El quadro de la Susanna, El quadro de Joan Baptista
giovinetto e El quadro de San Cristoforo.
 SLIDE 26: El quadro de la Madonna con San Joanino e Zacharia: versione di Pezzoli
che Lotto replica in un altro caso, invenduto all’asta.
 SLIDE 27: El quadro de lo abattimento de la fortezza con fortuna: opera importante
che lui descrive nel Libro delle spese diverse. Questa tela viene rifiutata e
successivamente rifiutata nuovamente da un altro uomo. La fortuna si muove e
rimane in bilico su questa sfera e la fortezza è in grado di impossessarsi del controllo
della situazione.

Lotto ha influenzato un aspetto dell’arte contemporanea. Giulio Paolini si sofferma sul


“Ritratto di giovane” di Lotto per riflettere su un tema molto originale: posizione
frontale, che guarda Lorenzo Lotto. Posizione e ruolo dello spettatore. Il tema dello
spettatore è al centro di indagini straordinarie compiute circa negli stessi anni SLIDE 30.
Il secondo di Haskel una raccolta di saggi, l’altro è di Sherman. Entrambi si concentrano
su come lo spettatore reagisce di fronte all’opera d’arte. L’arte contemporanea ha
anticipato dei discorsi accademici successi di li a poco.

Nel 1980: iniziative centrate sulla celebrazione del cinquecentenario della nascita di
Lorenzo Lotto(1480-1980). Esempio: Libro “Gli affreschi dell’Oratorio Suardi” di
Francesca Cortesibosco. Il volume si concentra sugli affreschi di Trescore Balneario,
cercando di dare una lettura iconologica più corretta. Questo è l’obiettivo del libro, che
si rifà alla grande tradizione di studi iconologici con maestro uno studioso tedesco. Il
libro inizia dando una panoramica generale dell’anno 1524, il primo capitolo è dedicato
ai pronostici per questo anno. Gli astrologi avevano previsto un secondo diluvio
universale per una congiuntura dei pianeti nel segno dei pesci. Epoca storica in cui
l’astrologia aveva un ruolo fondamentale.

 SLIDE 32: Parete principale con il Cristo Vite.


 SLIDE 33: indice del volume. L’autrice cerca di spiegare come la credenza del
pronostico fosse altamente diffusa. Terrore all’inizio del 1524. In Friuli e nel
vicentino le persone si sono ritirate sui monti per sopravvivere a questa tremenda
inondazione. Alcuni esperti avevano definito questi pronostici falsi. Tra chi non
crede in tutto ciò è Machiavelli. Lo studio dell’autrice procede riducendo la
concentrazione sulle credenze a Bergamo. Il secondo capitolo del libro si
concentra sulla commissione degli affreschi dell’oratorio, dedicato al
committente.
23
 SLIDE 34: Per poter penetrare meglio la comprensione di quest’opera è necessario
conoscere meglio Battista Suardi che la ha ordinata. Ritratto con la moglie ai piedi
del Cristo Vite. La studiosa ricostruisce la storia di questo personaggio con il ruolo
che occupa all’interno della società. Il sonetto dedicato alla Santa raffigurata in
una delle grandi narrazioni risalirebbe esattamente alla penna del Suardi. L’idea
della studiosa è quella di farci capire che dietro l’immaginazione di un ciclo così
ricco di significati ci doveva essere un pensatore, qualcuno che da dei
suggerimenti, connessioni fra immagini e significati. Sonetto dedicato a Santa
Brigida scritto in Capitali Romane sulla parete dedicata alla Santa. Miracoli che
questa Santa ha compiuto in vita. Non c’è semplicemente un’idea di porsi sotto la
protezione di queste due Sante Barbara e Brigida rappresentate su queste pareti,
c’è qualcosa in più che riguarda il tempo ( circolazione delle eresie, Lutero…).
Cristo vite da cui germogliano le gesta dei santi che rafforzano la Chiesa per
scacciare le eresie.
 SLIDE 36: Sui due lati estremi dell’affresco principale vi sono degli eretici con delle
roncole che servono per colpire la vite del signore, vengono sconfitti e mentre
cadono dalle scale uno colpisce l’altro ferendolo.
 SLIDE 37: I due santi che battono gli eretici sono Girolamo con un libro aperto e
Ambrogio sempre con un libro. In basso Santa Barbara che dopo vari tentativi di
martirio è in cima sul monte quando viene decapitata, e il padre è il mandante di
questa esecuzione perché non accetta la sua conversione al cristianesimo.
 SLIDE 39: visione più generale con le storie di Santa Brigida. Gli episodi di questa
santa sono narrati facendo attenzione alla costruzione architettonica dell’edificio.
Il sonetto che illustra gli episodi della vita è iscritto sotto la finestra di sinistra.
L’autrice si accorge che tutti questi episodi sono ripresi in modo fedele dal testo”
la legenda laura” di un vescovo genovese che scrive in latino.
 SLIDE 41: Santa inginocchiata che ha appena lasciato le sue vesti laiche e sta
ricevendo quelle nuove, sulla sinistra Suardo con il figlio che indica il miracolo del
legno nuovamente inverdito. Vicino all’altare sta crescendo dell’erba, miracolo
legato alla santa. Lotto riesce a costruire un ambiente chiuso ma allo stesso tempo
inventa l’idea che il muro si sia rotto per permettere la visione di un’altra storia di
Santa Brigida che si vede in lontananza.
 SLIDE 42: episodio uin primo piano dell’acqua convertita in birra e in secondo
piano la santa che dona la vista ad un cieco. Sullo sfondo un maiale selvatico
ammansito grazie al suo intervento.
 SLIDE 43: intervento della Santa per placare il maiale.

24
 SLIDE 44: fatto legato al pronostico del 1524, il miracolo del maltempo allontanato
grazie alla santa. Nubi nere, contadini che lavorano e intervento della santa che
ferma il maltempo. In primo piano c’è l’autoritratto di Lotto. Gli studi hanno
accolto in maniera piena tradizione e cultura degli studi iconologici. Si afferma e
diventa sempre più importante questo tipo di approfondimento. Suardi era
l’autore di almeno tre delle invenzioni che dovevano servire per illustrare i coperti
di Lotto.
 SLIDE 45: A distanza di un anno dalle celebrazioni lottesche, nel 1981, si tiene ad
Ancona una mostra curata sempre da Zampetti. Mostra enorme.
 SLIDE 46: indice del catalogo dove si vedono una serie di sezioni. Panoramica su
ciò che stava attorno, prime e dopo l’arrivo di Lotto nelle Marche. Arco temporale
ampissimo nel 1500. 165 opere in questa mostra, che terminavano con un dipinto
di Gentileschi.

Iniziativa espositiva che si realizzò in 3 sedi (Washington, Carrara,Parigi) nel 1998: Catalogo
nella SLIDE 47 nella sede di Washington.

 SLIDE 48: caratteristiche della mostra, circa 165'000 visitatori. Confronto con una
mostra dedicata ai disegni provenienti dalle collezioni reali inglesi dedicata a
Raffaello e la sua cerchia (2000) a Washington con 89'000 visitatori. Questo per far
capire il grande successo in America della mostra di Lotto.
 SLIDE 49: Catalogo francese della mostra
 SLIDE 50: Lotto sembra entrato in empatia con i Santi che rappresenta nelle sue
opere. Lo sguardo ormai sul passato ci ha messo in linea con lo sguardo stravagante e
eccentrico di un pittore come Lotto. Noi che non amiamo più il mondo equilibrato e
armonioso dei grandi del rinascimento.
 SLIDE 51: Galleria d’arte moderna e contemporanea Galec: mostra di Lotto nel 1998.
Una delle sale di questa ricchissima mostra di dipinti dove si potevano vedere sia
dipinti italiani che americani ecc. Importante mostra della seconda metà del 1900
dedicata a Lotto.
 SLIDE 52: La scoperta del testamento del 1531. Una studiosa mette in evidenza un
fatto del testamento, la data in cui viene scritto (25 marzo) e la data in cui viene
consegnato al notaio ( 21 aprile, un mese dopo). Le date devono avere un significato
secondo lei, ed ha ragione. Il 25 marzo per un cristiano è la data di principio di
rinascita e il 21 aprile è il giorno dei natali di Roma e il giorno di nascita di Lotto.
 SLIDE 53: 2 elementi legati al testamento : 1) SEPOLTURA: lui desidera che il suo
corpo venga sepolto e Venezia e pretende che possa vestire l’abito dei conversi
domenicani. Senza alcuna cerimonia. Immagine che ci fa capire il desiderio ultimo di

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sepoltura. Nel codicillo del 1533 Lotto vuole chiarire i motivi per i quali lui vorrebbe
uscire dal mondo.
 SLIDE 54: Nel 2011 va in scena presso le scuderie del Quirinale a Roma la mostra
monografica di Lorenzo Lotto curata da Lorenzo Villa. In questi spazi che
pretendevano di rappresentare delle mostre di taglio nazional-popolare erano andati
in scena artisti della levatura di Antonello da Messina, Tiziano, Bellini. La fama di
Lotto era a tal punto amplificata da essere messa al pari dei grandi artisti del
Rinascimento italiano.
 SLIDE 55: La mostra seguiva il percorso cronologico del pittore. A destra il Polittico di
Recanati, a sinistra quello di Treviso e in fondo la Trasfigurazione. Nell’allestimento
era stato curato anche l’aspetto architettonico di messa in scena.
 SLIDE 56: Pala di San Bernardino, il Politico di Ponteranica, San Cristoforo di Loreto e
la Pala di Cingoli. Sempre la stessa costruzione, sono stati fatti una serie di restauri
prima della mostra.
 SLIDE 57: La mostra seguiva la cronologia con affondi di natura iconografica, tre San
Girolami giovanili (Louvre, al centro quello di Castel San Angelo e a sinistra di
Boudapest).
 SLIDE 58: Nel piano superiore il percorso evolveva, tavola della galleria borghese, al
centro il dipinto di palazzo Barberini e a destra di Otrao. A seconda del formato e del
tema iconografico illustrato venivano disposte le opere.

Esposizione dedicata ai ritratti di Lotto (2018-2019), a Madrid e poi alla National Gallery di
Londra. SLIDE 59.
SLIDE 60: Viene ricordata da Miguel Falomir l’importante funzione di Berenson e la
modernità del ritratto psicologico di Lotto. Capacità di Lotto di farsi influenzare da diversi
artisti come Leonardo,Raffaello, Antonello da Messina. Nonostante questo lui aveva uno
stile molto personale. La mostra ha come elemento nuovo il fatto di cercare di illustrare il
dipinto con i materiali in esso riprodotti. Intreccio tra materiali e opere d’arte. Mostra di
straordinaria ricchezza e bellezza.
SLIDE 61: Odoni con una scultura dell’imperatore Adriano.
SLIDE 62: La mostra di Londra era molto simile, un po’ ridotta.

FINE DELLE LEZIONI SU LORENZO LOTTO.

26
28/04/2020

CARAVAGGIO
La storia di Caravaggio inizia a Milano nel 1571 e si conclude con la morte nel 1610. La
prima fonte che si occupa del pittore è “Libro dei pittori” di Karel Van Mander. Lui non
segnala opere specifiche se non in un caso ma ci spiega perfettamente cosa sta accadendo
e il fortissimo impatto che l’opera di Caravaggio ha sui suoi contemporanei. Reazione dei
contemporanei alle opere scandalose di Caravaggio. Caricatura di gigante o un nano che
schernisce l’opera del suo maestro. Una specie di burla, letta in chiave ironica, o un
atteggiamento rivoltoso. Non importa per Caravaggio che cosa si dipinga, ma non c’è nulla
di meglio che seguire la natura. Modello vivo. Non era mai successo (solo 100 anni prima)
che un pittore si mettesse a ritrarre la natura così com’era, attraverso dei modelli messi in
posa. Straordinaria novità. Dipingere servendosi di disegni non è come seguire la natura in
tutta la varietà dei suoi colori. Il concetto di Van Mander è molto chiaro. Si contraddice poi
facendo emergere il pensiero dominante di questo momento, il fatto che bisogna sempre
saper scegliere il bello dalle cose più belle. Questo contraddice un po’ il pensiero di
Caravaggio. Prosegue poi con alcuni elementi sul carattere di Caravaggio, Van Mander
registra che molti giovani pittori sono già diventati seguaci di Caravaggio.
La fonte più importante è quella di Mancini intitolata Alcune considerazioni appartenenti
alla pittura come diletto di un gentiluomo 1614-1621. Baglione e Bellori conoscono
entrambi questa fonte manoscritta. Mancini è il medico di Papa Urbano Ottavo. Chi è
pittore dovrebbe essere in grado di parlare di pittura. E’ un collezionista che conosce a
fondo le opere di Caravaggio.Mancini scrive quando Caravaggio è già morto., a differenza di
Van Mander. Ci sono ancora dei seguaci di Caravaggio. Mancini non ha tante informazioni
sulla vicenda lombarda del soggetto, oltre agli studi a Milano del pittore. Mentre stava da
Pucci dipingeva per sé e dei quadri da vendere, come:

 Ragazzo morso da un ramarro – ragazzo che sta cercando di andare a prendere


qualcuno dei frutti che sono appoggiati alla base di questo davanzale e non
accorgendosi, esce da questa serie di frutti un ragano (ramarro) che morde il dito al
fanciullo, il quale spaventato si ritrae. Dipinto venduto, darà l’occasione a Caravaggio
di rendersi indipendente.
 Fanciullo che monda un frutto – Opera persa, immagine che si fatica a tradurre
visivamente. Il priore dell’ospedale della consolazione commissionò diversi dipinti a
Caravaggio, e se li portò poi in Spagna.
 Buona ventura: raffigura una zingara che da la buona ventura ad un giovinetto.
 Riposo durante la fuga in Egitto: della Madonna

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 Maddalena penitente: convertita

A Mancini non importa mettere in ordine cronologico le opere. A questo punto Mancini cita
i dipinti che si potevano vedere sugli altari delle Chiese Romane, con destinazione pubblica
quindi:

 Deposizione di Cristo, Musei Vaticani


 Decorazione della cappella Contarelli, Roma
 Mote della Vergine, Louvre – Vergine ritratta dal vero e senza devozione da un
modello fornito da una cortigiana da lui amata.
 Madonna dei pellegrini, Roma
 Madonna del serpe, Roma – Mancini ci dice che oltre a questo il Cardinal Borghese ha
molti quadri di Caravaggio.

Altre opere che Mancini vede presso altre collezioni private: Casa Mattei, Giustiniani,
Cardinal Senesio:
Caravaggio compirà un omicidio, da come lo descrive Mancini per legittima difesa. Fu
costretto a lasciare Roma.

 Cena in Emmaus, Milano – esce da Roma e lavora per il Principe di Zagarola. Dopo
aver venduto due quadri riuscì a raggiungere Napoli, e poi andò a Malta. Mancini
racconta un aneddoto sul carattere di Caravaggio: il fratello parte e va a Roma,
incontra il Cardinal del Monte, vuole capire cosa sta succedendo al fratello, questa
enorme fortuna che lo sta accompagnando. Caravaggio dice al Cardinale di non avere
fratelli. Scoprì poi che Caravaggio gli aveva mentito, ma lui continuò a mentire.
Notizia biografica di importanza straordinaria. Elementi che danno il quadro della
situazione: stranezza del personaggio, omicidio che compie, opere acquistate da altri
e tolte dall’altare per scandalo.

GIOVANNI BAGLIONE: pittore antagonista di Caravaggio. Opera: LE VITE DE’ PITTORI,


SCULTORI ET ARCHITETTI, DAL PONTIFICATO DI GREGORIO XIII DEL 1572 IN FONO A’ TEMPI
DI PAPA URBANO OTTAVO NEL 1642.

Nel 1603 Baglione dipinge una pala importante che rappresenta Cristo, per una Chiesa a
Roma. Dopo questo Caravaggio e altri scrivono dei testi infamanti su Baglioni, e lui porta
Caravaggio a processo per diffamazione. Verrà condannato, definito colpevole. Fra
Caravaggio e Baglione vi era una fortissima tensione. In quest’opera la vita di Caravaggio
segue la prospettiva di Baglione quindi.

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A proposito di Caravaggio, Baglione: ignora la formazione lombarda di Caravaggio, che si
ridusse senza denaro finchè non riuscì a vendere alcune opere. Con queste vendite fu
conosciuto e preso in casa dal Cardinal del Monte. Prese forza per continuare a dipingere.

 Ragazzo morso da un ramarro


 Musici, NY
 Suonatore di liuto – soggetto con accanto una caraffa di fiori piena d’acqua –
Baglione lo considera il dipinto eseguito meglio.
 Buona ventura – Louvre – leggeva la mano ad un giovane, una zingara.
 Medusa, Firenze – testa di medusa con capelli di vipere.
 Decorazione della cappella Contrarelli, Roma.
 Vocazione di San Matteo, Roma
 Amor vincitore, Berlino – cupido ben colorito
 San Matteo e l’angelo: dipinto che è andato distrutto a Berlino nei bombardamenti
della seconda guerra mondiale.
 San Giovanni Battista, Roma
 Cena in Emmaus, Milano – collezione Mattei
 Incredulità di San Tommaso – Caravaggio guadagnò moltissimi soldi dopo la vendita
di queste opere.
 Madonna dei pellegrini, Roma – Madonna ritratta dal naturale con due pellegrini, con
piedi fangosi una e sudicia l’altra. Baglione ci da notizie anche sulla ricezione delle
opere di Caravaggio. Quest’opera creò schiamazzi nel popolo, per elementi
scandalosi (cuffia sudicia.. non c’è decoro).
 Conversione di San Paolo, Roma - Baglione dice che queste opere erno state
precedute da altre opere come questa.
 Conversione di San Paolo, Roma – Acquistata dal Cardinal San Nesio. Caravaggio è un
pittore secondo Baglione che non dipinge affreschi, in realtà ha fatto anche un olio su
muro (tecnica rara ) per il Cardinal del Monte.
 Deposizione di Cristo, Musei Vaticani
 Madonna del serpe, Roma – Sant’Anna con la madonna, il putto che schiaccia la testa
ad un serpente. Donata al Cardinal Borghese e tolta da una Chiesa.
 Morte della Vergine, Louvre – Madonna con gambe scoperte e gonfia levata dal
luogo di culto. Ritorno dell’opera collocata sull’altare ma poi a causa di scandali le
opere vengono levate.
 Giuditta e Oloferne, Roma. Caravaggio viene descritto come colui che pensava di aver
superato tutti gli artisti.
 Maddalena in estasi, collezione privata

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 Ritratto di Alof de Wignacourt, Louvre

GIOVAN PIETRO BELLORI – LE VITE DE’ PITTORI SCULTORI E ARCHIETTI MODERNO – 1672.

Bellori: canone estetico della bellezza ideale, il suo modello antico era Raffaello, quello
contemporaneo era un pittore francese che dichiarò : Caravaggio è venuto al mondo per
distruggere la pittura. Inizia il discorso sull’attività giovanile. Si immagina che Caravaggio
segua l’attività del padre e li impara l’uso dei colori. Tema del ritorno alle origini del
recupero del naturalismo incarnato da Giorgione torna nel testo belloriano. Bellori dice che
Caravaggio dipinge nature morte, genere con un’ampissima evoluzione, oggi molto diffuso
sul mercato dell’arte.

Descrive le opere:

 Buona Ventura
 Maddalena Penitente – seduta su una seggiola con le mani in seno.
 Bari – gioco di carte
 Musici – giovani ritratti in mezze figure dal naturale
 Suonatore di liuto – donna in camicia che suona con le note davanti
 Santa Caterina – appoggiata alla ruota. Bellori cerca di capire tutti gli aspetti della
pittura di Caravaggio: l’uso del nero..
 San Matteo e l’angelo : Bellori descrive come Caravaggio raggiungeva i suoi obiettivi
pittorici. Utilizzo di chiaro – scuri. Tema del contrasto che arriva dalle vecchie
generazioni, che si trovano superati da questo nuovo modo di dipingere. La versione
a sinistra venne distrutta nella II GM, SLIDE 43. Tema del decoro, rifiuto e sostituzione
dell’opera. Lui ne fece un altro allora, quello di destra, adattandosi e facendo sue le
critiche ricevute.
 Decorazione della cappella Contarelli
 Madonna dei pellegrini: Madonna in atto di benedire
 Deposizione di Cristo
 Crocifissione di San Pietro
 Conversione di San Paolo - l’ascesa di Caravaggio lo porterà a dipingere il ritratto del
Papa.
 Cena in Emmaus e Maddalena in estasi
 Ritratto di Alof de Wignacourt

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Opera documentata sulle opere di Caravaggio, a Malta, Napoli, Sicilia. Fonte in assoluto più
documentata questa di Bellori, con 59 opere di Caravaggio. Quando lui viene bandito da
Roma c’è un bando che annuncia che potrà essere ucciso da chiunque. Morì nel 1609 a 40
anni con una febbre maligna.

Ci sono elementi comuni a tutte queste fonti. Il personaggio emerge in tutte queste fonti
come figura violenta, armata, attacca brighe. Altro elemento è la novità della sua pittura,
molte opere rifiutate per mancanza di decoro. Aspetto legato ai seguaci, nuova generazione
che lo considera e reazione forte e violenta delle vecchie generazioni. Tutte queste fonti
diventano un serbatoio straordinario di notizie nell’1800, daranno spunti di
approfondimento. L’800 assiste alla resurrezione di Caravaggio, lo rivaluterà, a differenza
del 1700. In questo momento viene scoperto il testo del processo del 1603, fondamentale
per comprendere Caravaggio e la sua poetica.

4/05/2020

Tra il 1975 e il 1980 il pittore francese David realizza una serie di copie di opere di
Caravaggio. In particolare la “Deposizione”. Nel momento in cui David desidera copiare il
quadro, quest’ultimo si crede sia di Caravaggio. Il disegno di David è fatto molto
rapidamente. Il dipinto a sinistra invece è stato attribuito a David de Haen, pittore
fiammingo.

SLIDE 2 LEZIONE 7 “Ultima cena” di Valentin de Boulogne venne scelta da David. Il pittore è
un pittore francese caravaggesco. David ne fece una copia. Negli scritti relativi a David
emergono temi che centrano con la pittura. Vigore del tono e delle ombre, nuovo rapporto
da luci e ombre.

SLIDE 3: Il ragionamento di David si collega al tentativo di recuperare la brutalità, il realismo


della pittura caravaggesca.

SLIDE 4: Elementi di vicinanza iconografica. A sinistra David dipinge l’”Indovina” . Il formato


del quadro era fuori moda. David non fa una copia di Caravaggio ma si ispira e recupera un
formato di una pittore a tre quarti di figure che in quel momento non si usava più.

SLIDE 5: Collegamento con il concetto di amore SLIDE 6: “San Giovanni Battista” e “ Amor
Vincitore” di Caravaggio.

SLIDE 7: Pochi mesi dopo aver dipinto la copia della Cena di Valentin, David ebbe una crisi
morale (depressione) e partì per Napoli.

SLIDE 9: “Ritratto di Marat”, tratta da Joseph Boze e “Testa di Marat morto” di David. Fatti
che precedono la sua morte:
31
SLIDE 10: tra i deputati che votarono la decapitazione del Re vi era anche David. Lui
pensava che quello che contasse nell’opera fosse non tanto l’esecuzione ma l’ideazione.
L’omicidio avvenne in luglio per mano di una donna. Lei era convinta che lui stesse
fomentando una guerra civile. Marat soffriva di una malattia cutanea. Passava molte ore in
questa vasca per alleviare il dolore. Alla vasca vi era una sorta di comodino con l’inchiostro
e c’era un’asse su cui lui poteva scrivere e leggere. Prima dell’esecuzione del quadro David
si occupò personalmente dei funerali dell’uomo. Con il cadavere venne esposta anche la
vasca in rame in cui lui fu pugnalato. Sappiamo che la sua sala da bagno era decorata con
una carta geografica della Francia e erano appese 2 pistole. Il ceppo di legna che funge da
scrittoio è firmato da David e assume le caratteristiche di una sorta di lapide.

SLIDE 11: confronto SLIDE 10 con la “Deposizione di Cristo” – di Carvaggio.

SLIDE 12: Il dipinto di David è diventato un’icona e anche in anni recenti è stato oggetto di
recupero da un’artista statunitense, Robert Wilson: “The Death of Marat”. Qui la donna in
posa è Lady Gaga.

SLIDE 13: Nel 1809 la Deposizione di Carvaggio fu incisa da Pierre Audouin (sinistra). Una
stampa eccezionale per il suo tempo. La stampa di destra è successiva. La differenza fra
queste 2 è che quella di destra non si riesce a percepire il chiaro scuro che presenta invece
quella di sinistra.
Tra il 1797 e il 1816 la grande pala di Caravaggio rimane a Parigi.

SLIDE 14: La copia a colori di Géricault è quella centrale. Dipinto di piccole dimensioni
rispetto all’enormità di quello di Caravaggio.

SLIDE 16: Aspetti storici importanti: viaggio dalla Francia al Senegal della fregata, che rimase
al largo e alcune persone vennero fatte salire su delle scialuppe ma 147 persone
affrontarono il viaggio su una zattera. 20 morirono e al nono giorno di deriva ci furono
alcuni episodi di cannibalismo. Pochissimi furono i supersiti. Géricault decise che questo
sarebbe stato uno dei temi della sua pittura. Lui raccolse testimonianze dirette e ricostruì
un modello della zattera, si imbarcò per l’Inghilterra per studiare il movimento delle onde,
in un obitorio in Inghilterra ottenne un cranio e arti amputati per studiarne la
decomposizione. Questo metodo lo avvicina a Caravaggio.

SLIDE 17: Géricault – “Zattera della Medusa”: ci mise 3 anni per l’esecuzione dell’opera.

SLIDE 19: Courbet fu un grande pittore realista. “L’atelier del pittore”: Courbet espose
questo enorme dipinto nel padiglione del realismo, venne rifiutato al Salon in particolare a
causa delle misure.

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Il testo teorico di Courbet si basava su delle teorie filosofiche di un filosofo di nome Predont
. Lui diceva che l’opera d’arte serviva al miglioramento della società. Si va verso un canale
di natura filosofica e politica. I tempi per il recupero del realista Caravaggio cominciano ad
essere maturi.

SLIDE 20:1855: Cicerone di Burckhardt: «Il naturalismo moderno nella sua accezione più
specifica incomincia con la massima crudezza nell’opera di Michelangelo Merisi da
Caravaggio».

Slide 21: “Olympia”di Manet: lui mette in posa una modella professionista. I temi che
emergono dalla reazione del pubblico sono paragonabili a quelli che creavano così tanto
rumore e insoddisfazione di fronte alle opere di Caravaggio. Assenza di decoro, brutta
pittura, scandalo. La reazione del pubblico fu incredibile, alcuni volevano distruggere
l’opera. Il dipinto era esposto all’altezza degli occhi e successivamente venne collocato
molto in alto per impedire alla gente di distruggerlo. C’erano file di persone che correvano a
vedere questo quadro. Elemento che riguarda la società del tempo di Manet. Reazione di
fronte ad una prostituta che posa con un atteggiamento apatico. Lei interroga l’osservatore.
Olympia era un termine che si utilizzava per le prostitute che venivano mantenute.

Zola prevedeva il futuro della grandezza di Manet, prevedeva il futuro di questa pittura che
scandalizzava il popolo ma aveva un grado di capacità e qualità pittorica destinata ad
entrare nell’Olimpo. Cerca di spiegare la cultura alla base dell’opera di Manet. Quest’opera
di Manet è collocata qui non perchè ci sia un stretto legame con Caravaggio ma perché
individua una fortissima correlazione soprattutto con la reazione del pubblico.

SLIDE 22: Nel 1881 esce un libro di Antonino Bertolotti: “Artisti lombardi a Roma nei secoli
XV, XVI e XVII. Studi e ricerche negli archivi romani.” Da queste indagini emergono una serie
di dati biografici su Caravaggio. Ci sono documenti segnalato da Bertolotti e da lui analizzati.
Accuse a Caravaggio: attacchi violenti, uso illecito delle armi. Baglioni individua una serie di
personaggi collegabili alla stesura di alcuni testi ingiuriosi e infamanti e porta a processo
Caravaggio, che viene arrestato e poi interrogato. Bertolotti riporta questo interrogatorio.
Caravaggio separa i pittori in due categorie: Valentuomini e non. Caravaggio afferma di
conoscere tantissimi pittori a Roma. Chi dipinge bene le cose naturali è il pittore che può
guadagnarsi il titolo di Valentuomini. Spiega quali sono i suoi amici e quali no perchè non gli
parlano. Idea molto chiara di buoni e cattivi.
Prosegue la deposizione di Caravaggio SLIDE 23, le opere di Baglioni dice di averle viste,
come per esempio “Resurrezione di Cristo”, a lui non piace questa pittura goffa, e dice che a
nessuno piace questa pittura tranne il suo angelo custode Tommaso Savini.
Durante il processo vengono chiamati anche altri pittori a deporre come per esempio

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Orazio Gentileschi: dice di conoscere tutti i principali pittori di Roma ma che vi è una certa
concorrenza fra loro.
Il punto essenziale di questa vicenda che parla di concorrenza che si agita intorno alle
grandi commissioni sta nell’idea fondante della pittura. Fede esplicita nell’imitare bene le
cose naturali. Nel corso del 1800 la figura di Caravaggio cresce.

SLIDE 24: Wolfganf Kallab scrisse: “Caravaggio” 1906-1907. Lui opera sul recupero in
particolare del catalogo dell’artista.

SLIDE 25: I due quadri della collezione Doria Pamphili non erano considerate opere di
Caravaggio : “Riposo durante la fuga in Egitto” e “Maddalena penitente”. In seguito vennero
attribuiti a Caravaggio grazie a Kallab. I due soggetti non possono essere che di Caravaggio
perché prima di questo momento non abbiamo mai visto immagini di questa portata.
Capacità di penetrazione di questo studioso .

SLIDE 27: “Martirio di San Matteo” : Burchert scrive che Caravaggio rappresenta in modo
fedele, producendo un’impressione quasi di ridicolo con gli elementi che lo compongono.
Kallab invece: sguardo al centro della scena, il flusso di luce mostra nel dettaglio la brutalità
dell’assassino. Vitalità angosciante. Impressione che ciò che si vede non è la fine, l’atrocità
non è ancora arrivata. Il pittore mise in evidenza i movimenti espressivi. Differenti gradi di
chiarore. Sguardo che coglie l’aspetto essenziale della rappresentazione e la disegna
attraverso questi elementi di luci e ombre che ci svelano via via la situazione del martirio.

5/05/2020

Il 1900 fu il secolo del riscatto di Caravaggio. La figura centrale di questa riscoperta è


Roberto Longhi, è uno studioso nato nel 1890 e morto nel 1970. Laureato a Torino in
storia dell’arte. L’argomento della tesi riguardò Caravaggio, così come i suoi studi
successivi. Non si concentrò esclusivamente su Caravaggio.

Roberto Longhi nel 1914 scrisse “Breve ma veridica storia della pittura italiana”. Il suo
sguardo non + convenzionale, lui viene da una tradizione di studi che lo portò ad
interessarsi da subito a fenomeni di arte contemporanea. Scrisse molto sul futurismo e
in particolare su Boccioni. Secondo lui Carvaggio fu il puto di partenza della pittura
moderna.
Nella sua opera vi è un capitolo con il nome di Caravaggio nel titolo. Stile letterario di
Longhi. Ruolo che secondo Longhi gioca Caravaggio nel legarsi ai fatti più moderni della
pittura.
34
I primi studi di Longhi dopo la discussione della tesi fra il 1910 e il 1911 sono sui limiti e
sui confini della figura di Caravaggio. Moltissimi dei quadri di Caravaggio erano attribuiti
ad altri autori. La strategia di Longhi è indagare prima i seguaci e infine il padre di questa
grande Rivoluzione.

Longhi cerca di spiegare la difficoltà della ricostruzione del catalogo di Caravaggio


attraverso il confronto con la pittura impressionista. La figura di Gentileschi serviva a
mettere a fuoco l’identità giovanile di Caravaggio, Borgianni al periodo intermedio e
Battistello il periodo napoletano.

“La mostra della pittura italiana del Seicento e del Settecento” , Firenze, Palazzo Pitti,
1922.

Mostra più importante nel XX secolo, ha modificato in maniera definitiva la percezione


dell’arte europea del XVII secolo. Sezione con 20 opere attribuite a Caravaggio.

SLIDE 7 LEZIONE 8: opere esposte di Caravaggio in questa mostra. In primo piano la


Madonna del Serpe, in secondo piano il martirio di San Pietro di Santa Maria del Popolo,
e in fondo intuiamo uno dei quadri della Chiesa di San Luigi dei francesi. Situel ha
fondato a Londra una società che aveva come scopo recuperare tutto un capitolo di arte
italiana che era stato fino a questo momento dimenticato.

SLIDE 8: Opere di Piazzetta esposte nella mostra, lui cerca di recuperare la pittura di
Caravaggio.

SLIDE 9: La pittura di paesaggio italiano, tentativo di riscatto della pittura italiana con
una forte concentrazione sulle opere di Caravaggio. “Veduta della Laguna”, Guardi.

La mostra del 1922 esponeva circa 1000 opere in 50 sale di Palazzo Pitti. Al termine
dell’esposizione la mostra venne visitata da 140’000 visitatori. Ultima conclusione della
mostra è stato il confronto che essa ha dato ai pittori viventi.

SLIDE 11: Nikolaus Pevsner - La scoperta di Peterzano, maestro di Carvaggio: 1928-1929

SLIDE 12: Simone Peterzano: uno dei maggiori pittori milanesi del tempo. La prima
formazione di Caravaggio è avvenuta all’interno di questa bottega, la famiglia di
Caravaggio pagò una somma per il suo apprendimento. Il giovane si dichiara allievo di
Tiziano.

Roberto Longhi: “Quesiti caravaggeschi. I precedenti” saggio di Longhi, 1928-1929.


Longhi si interroga su Caravaggio, allievo di Peterzano. I suoi modelli quali saranno stati
in Lombardia? Inizia la sua indagine.

35
SLIDE 14: Il primo esempio che lui porta come riferimento è il martirio di San Pietro da
Verona. Vincenzo Foppa individuato come patriarca della pittura lombarda. “Martirio di
San Piero da Verona”.

SLIDE 15: Moretto traduce la cultura veneziana secondo uno schema e un impianto
diversi.

SLIDE 16: Moroni, attraverso i ritratti si fa domande sul meccanismo di semplificazione, il


fatto di cancellare lo sfondo rendendolo neutro, servendosi dello sfondo per
concentrare l’attenzione dell’osservatore sul volto del personaggio. “Il Sarto” e “Ritratto
di Magistrato”.

L’altro personaggio chiamato in causa è Lorenzo Lotto: SLIDE 17. Soprattutto per gli
aspetti di luce, e per la semplificazione delle storie: luogo feriale e domestico “Riposo
durante la Fuga in Egitto e Santa Caterina”.

SLIDE 18: L’idea di ridurre l’immagine legata al compianto sul Cristo morto, azione
semplificata che regge sul sepolcro il corpo di Cristo. “Pietà” – di Gerolamo Savoldo.

SLIDE 19: “Deposizione di Cristo”- di Facchinetti. Secondo il giudizio di Longhi è alla base
della composizione della Deposizione dipinta da Caravaggio.

SLIDE 20: Saggio di Longhi “Ultimi studi sul Caravaggio e la sua cerchia – 1943: Longhi
cerca di ricostruire l’arco cronologico del pittore. Ogni attribuzione dev’essere collocata
in modo giusto nella cronologia.

SLIDE 21: “Fanciullo che monda un frutto”: gioco di luce naturale e laterale, secondo
Longhi produce un effetto arcaico che lo colloca fra le opere giovanili di Caravaggio.
Longhi cerca di prevedere delle situazioni elaborate da Caravaggio.

SLIDE 22: “San Giovanni Battista” inserito nel catalogo di Caravaggio.

SLIDE 23: Longhi – Nel saggio citato sopra vi è una parte che indaga Caravaggio: dalla
copia all’originale. Lavoro di Longhi sperimentale.

SLIDE 24: “Cristo alla colonna” – copia da Caravaggio: Secondo Longhi inizialmente pensa
sia un originale, di fronte al dipinto però si accorse che si trattava di una copia.

SLIDE 25: opera e originale a confronto.

SLIDE 26: Procedimento che Longhi attua più volte con le opere di Caravaggio, per
distinguere orginiali da copie.

SLIDE 27: “Maria rimprovera Maddalena per la sua vanità”: originale e copia.
36
SLIDE 29: “San Giovanni Battista”: Longhi capisce qual è l’originale di Caravaggio.

SLIDE 31: “Maddalena in estasi”: alcuni credono che l’originale sia emerso altri no.

Capacità di Longhi di riconoscere il prototipo che sta alla base delle opere di Caravaggio.
Difficoltà di riscontrare l’originale fra una serie di epoche.

SLIDE 32: MOSTRA DEDICATA A CARAVAGGIO CON IL TITOLO “MOSRTA DEL


CARAVAGGIO E DEI CARAVAGGESCHI – Milano 1951: circa 400'000 visitatori, numero
enorme. Fu la mostra migliore dedicata a Caravaggio.
In quegli anni Gramsci insiste sul riannodare la conoscenza con l’educazione del popolo,
manca un’identità di concezione del mondo fra scrittori e popolo. Riecheggia lo stimolo
e l’indicazione di Gramsci. In questi anni riaprono la pinacoteca nel centro di Milano e
vari musei. La città vive una sorta di rinascita che si incrocia con il successo di questa
iniziativa.
Sempre in questi anni importanti fu il clima politico, la dinamica del Partito comunista.
Strumentalizzazione della mostra.
40 opere di Caravaggio, 10 dipinti di caravaggeschi italiani e 10 di caravaggeschi
stranieri.
SLIDE 34: Ingresso del Presidente della Repubblica Gronchi.

SLIDE 35: Commissione per la scelta delle opere d’arte fra cui c’erano Longhi e
Marangoni, Pallucchini, Salvi e Venturi. Personalità in posizioni differenti, con visioni del
pittore diverse fra loro. Unico responsabile del comitato tecnico della mostra era
Longhi.

SLIDE 36: La Deposizione vaticana non prestata dal museo, viene proposta una copia ma
rifiutata da Longhi. Linea della pittura moderna secondo i caoni del momento. 20 sale
nel Palazzo Reale, 6 sale dedicate ad una mostra monografica del pittore, 11 sale ai
caravaggeschi, 3 sale dedicate alle copie e ai predecessori. L’idea è quella di raccontare
cronologicamente la storia di Caravaggio.

SALA 1: quadri di Caravaggio. Elementi d’arredo che volevano evocare l’epoca di


Caravaggio.

Buco documentario sulla seconda sala. SLIDE 37: SALA III: si intravedono 3 opere di
Caravaggio. Allestimento semplice con opere collocate sulle pareti.
SLIDE 38: Allestimento in movimento, sacrificio di Isacco appeso su una parete fatta da
un tendaggio.
SLIDE 39: Ricostruzione della cappella Contarelli, allestimento severo e minimalista. Nel

37
caso specifico di questi quadri sono state fatte delle cornici dorate per il quadro.
SLIDE 40: Riappare il sacrificio di Isacco (spostamenti delle opere).

SLIDE 41: SALA IV: 4 quadri di Caravaggio fra cui il martirio di Sant’Andrea e la Madonna
di Loreto: sfondo colorato.

SALA V: Madonna del Serpe al centro, a sinistra il San Girolamo della Galleria Borghese.
Dietro alla Madonna del Serpe vi è la grande flagellazione. Sette opere di misericordia
sul fondo. Sala di grande impatto scenografico. Elementi d’arredo, tendaggio.

Nessuna documentazione sulla sala sesta che conteneva i quadri siciliani di Caravaggio
come la resurrezione di Lazzaro, la decollazione di Battista.

SLIDE 43: Sale A – B – C: Precedenti di Caravaggio come Campi. Documentazione esposta


in teche in queste salette di approfondimento.

SLIDE 44: De Gasperi alla mostra nella SALA IX.

SALA XI: Testa di golia, Battaglia di Sennacherib e altre. Sulla destra un quadro di Cecco
del Caravaggio, di origine bergamasca.

Vuoto delle sale 12,13 e 14: caravaggismo internazionale.

SALA XVI nella SLIDE 49: in primo piano opere di Serodine e in secondo piano opere di
Artemisia Gentileschi. Percorso ricco e articolato che prevede da un lato un percorso
monografico e cronologico e uno sviluppo dei caravaggeschi a seconda dei decenni in cui
si trovano ad operare.

SLIDE 50: “Giuditta e Oloferne” – di Caravaggio: fatta restaurare e esposta per la prima
volta nella mostra a Milano

SLIDE 51: altra scoperta “Musicì” – di Caravaggio: grande scoperta.

11/05/2020

La mostra di palazzo pitti (1922) Nasce in un’ottica nazionalista con l’idea di ristabilire
ordine all’interno delle grandi gerarchie

I pittori della realtà (1934) al Louvre. Mostra dagli intenti simili.


Gli organizzatori danno importanza ai fratelli Le Nain, pittori e dissidenti sociali.

→ I termini realtà e realismo non avevano ancora una caratterizzazione politica.

 1934 in URSS era nato il realismo socialista, che puntava ad uno stile realista come stile
nazionale.
38
 Nasce la rivista “La Comune” di ispirazione socialista.
In questa rivista viene parlato del contrasto tra Carretta del panettiere di Jean Michelin e
Bambina col falcone di P. Champaigne. Viene evidenziato che la bambina vive del lavoro
che facevano gli sfortunati, mantenuti nell’ignoranza dalla Chiesa.

L’intento della mostra al Louvre era quello di mostrare che il movimento realista francese
corrispondeva a quello più fortunato e ricco del barocco italiano.

L’organizzatore Jeumont discute di un’opera di de Boulogne, dipinto di natura caravaggesca


e dice che il pittore è il “più italiano tra i pittori francesi”.

 1934, Francia: nasce gruppo di pittori Force Nouvel che rigetta impressionismo ed
espressionismo rievocando un ritorno alla tradizione e al contatto con la natura.
L’esposizione al Louvre ha dato loro “nuova forza”. Tra loro c’è Georges de La Tour.

SLIDE 7: “Giocatori di carte” – Humblot → ispirato al modello di de La Tour.

La Tour si imporrà all’interno di questa mostra. È stato riscoperto di recente grazie a


Hermann Voss che sulla base di alcuni documenti ha collegato queste tracce documentarie
con alcune opere.
Possiamo dire che De La Tour è un pittore del 1600 di cui si perdono completamente le
tracce, ha un catalogo con una quarantina di opere delle quali solo due sono datate.
La Tour viene visto come il grande pittore francese che non ha bisogno di Caravaggio.

→ Qual è la sua origine stilistica?


Lui aveva straordinarie capacità naturalistiche e capacità di costruzione, va verso elementi
quasi astratti.
È celebre per questi dipinti a luce artificiale.

SLIDE 8. “Giobbe deriso dalla moglie” – “L’angelo appare a San Giuseppe”


SLIDE 9: “La luce delle coincidenze” - René Magritte: L’elemento caratterizzante del quadro
anche qui come nei due precedenti è la luce della candela. Sembrerebbe essere il dipinto di
una scultura, spazio tridimensionale.

 Testimonianza dello scrittore francese André Gide.


Negli stessi anni della mostra fa un viaggio in Italia e chiede a Roberto Longhi di poter
andare a vedere “Ragazzo morso da un ramarro” – di Caravaggio. Gide dice che la
fortuna di Caravaggio stia toccando il suo livello massimo.
 Pier Paolo Pasolini

Negli anni ’60 del film girato da Pasolini (allievo di Longhi!) “Mamma Roma” finisce con una
scena che verrà paragonata ad un’opera di Mantegna, nel clima del secondo dopoguerra.
39
Siccome Mantegna veniva visto come un artista al servizio del potere Pasolini non può
accettare questo parallelo, dichiarando che Mantegna non c’entra affatto. Curioso che a
Pasolini non sia venuto in mente di citare un seguace di Caravaggio: “Cristo morto” – di
Orazio Borgianni. SLIDE 14.

Pasolini parla del suo rapporto con Caravaggio e ciò che ha imparato da lui, partendo dal
suo maestro Roberto Longhi.
Scrive che Caravaggio ha inventato tutto un mondo da mettere davanti al cavalletto nel suo
studio: tipi nuovi di persone, oggetti, paesaggio, una nuova luce che sostituisce quella
quotidiana e drammatica. Caravaggio si è accorto che intorno a noi c’erano uomini che non
erano mai apparsi nelle grandi pale / affreschi.
Caravaggio ha inventato anche il diaframma, una luminosità artificiale che non appartiene
alla realtà.

 La scrittura di Gadda

Nel 1973 muore Gadda, grande scrittore italiano. I critici letterari hanno messo in evidenza
che uno dei riferimenti figurativi di Gadda è per gran parte della sua vita la figura di
Caravaggio.

 Nel 1983 vengono coniate le 100K lire con il ritratto di Caravaggio → è ormai uno degli
artisti italiani più celebri.

Caravaggio e il suo tempo – mostra del 1985


Mostra con due sedi (NY e Napoli).
Tra il 1983 e il 1985 escono circa 50 titoli bibliografici legati a Caravaggio, fra cui due
monografie (cataloghi ragionati e completi).

Ci sono due cataloghi delle mostre, americano e italiano.


Mina Gregori, allieva di Roberto Longhi, sua ombra fino alla sua morte e successivamente si
affermerà come una delle più grandi specialiste di questo autore soprattutto sul piano
interpretativo.

o Capitolo dedicato ai precedenti caravaggeschi nel nord-Italia:


Giovanni Gerolamo Savoldo: “San Matteo e l’angelo”
Introduce nelle sue composizioni una fortissima presenza di luce artificiale. Ci
sono tre punti di luce: la candela che illumina il protagonista e l’angelo; nel fondo
a destra le braci e il fuoco illuminano l’interno; nell’angolo di sinistra c’è la luce
naturale della luna che illumina il paesaggio architettonico.
o Il secondo capitolo è dedicato ai contemporanei di Caravaggio a Roma e a Napoli:
sezione che esemplificava i problemi senza gerarchizzarli adeguatamente.
40
Esempio: Annibale Carracci – “Cristo Morto”: questo pittore viene visto nella
mostra di NY con quest’opera ricca di elementi naturalistici.
o Il cuore della mostra è quello che riguarda Caravaggio. Erano esposti 39 dipinti.
Per la prima volta venivano esposti dipinti per stabilirne l’autografia.
Esempio, Caravaggio – “San Francesco in meditazione”: entrambi attribuiti a
Caravaggio.

→ Si è sempre pensato che Caravaggio non replicasse mai le proprie invenzioni, ancor
oggi esiste questa convinzione per alcuni. Vedere due opere dava la possibilità di
propendere per una versione o per l’altra in materia di autografia.

Il secondo esempio è il confronto fra la tela di Ruan a sinistra, scoperta da


Longhi nel 1960 e la sua copia in collezione privata svizzera. Questa idea di
presentare due esemplari per stabilire quale sia superiore o inferiore non
prevarrà.
o Altro elemento di novità delle due mostre era la presenza di indagini scientifiche
come radiografie, che permettono di leggere le parti sottostanti alla pittura
superficiale per vedere se all’interno del quadro c’è stata una prima versione del
dipinto.
o Questo tipo di indagini possono o meno rivelare degli elementi a noi sconosciuti.
Nel caso specifico di “Davide e Golia” – Caravaggio, la radiografia ha messo in
evidenza che la prima versione aveva un aspetto più violento. SLIDE 28
o SLIDE 30: Riscoperta della cattura di cristo di Dublino, grazie ad uno studioso e
restauratore italiano a Dublino di nome Sergio Benedetti. Targhetta del dipinto
con il nome di Gerard Honthorst. Del quadro si sapeva davvero poco, si pensava
fosse una copia dell’originale a Odessa.
o Fotografia dopo il restauro: Caravaggio – “Cattura di Cristo”: l’opera era quasi
perfettamente integra. SLIDE 32
o SLIDE 33: Risultato dopo il restauro: Manto blu di Cristo, capacità di giocare sui
riflessi di luce che riguardano l’armatura del soggetto in primo piano. Con
l’individuazione di questo originale tutti gli altri esemplari (molti.. esempi SLIDE 34
Di Odessa e Budapest) vengono dimenticati e superati dall’esemplare irlandese.
o La figura di Caravaggio ha sollecitato artisti contemporanei celebri come la
fotografa americana Cindy Schermann: installazione nel Moma di NY, esposizione
monografica. Serie di soggetti che lei stessa interpreta e fotografa. Celebri dipinti
di varie epoche. Questa fotografa si mette in posa come il “Bacchino malato” –
Caravaggio, giocando con gli stereotipi culturali.
Il Bacchino in realtà è un autoritratto di Caravaggio.

41
Mostra monografica dedicata a Caravaggio: Roma – 2010 – Scuderie del Quirinale – in
occasione del quarto centenario della morte dell’artista (1610).

Con questa mostra si arresta l’espansione del catalogo.


Ci sono 26 opere esposte tutte certificate da documenti e fonti.
L’idea che emerge da questa mostra è che l’opera di Caravaggio debba essere ricondotta
ad una fonte, una documentazione d’archivio.

600'000 visitatori.

Allestimento molto caravaggesco, si entrava in sale molto buie con spot di luce che
puntavano sui quadri.

OPERE ESPOSTE (da slide 39)

 I musici di New York: opera giovanile; San Pietroburgo – suonatore di liuto: opera
giovanile.SLIDE 39
 Bacco (sinistra); I Bari; Fuga in Egitto. SLIDE 41
 Caduta da cavallo di San Paolo: ha faticato ad entrare nel catalogo dei pittori perché
non tutti pensavano che fosse suo , mentre oggi non c’è più alcun dubbio. SLIDE 43
 Cena in Emmaus ; L’amore vincitore. SLIDE 44
 La cattura di Cristo. SLIDE 45
 La deposizione vaticana: in lontananza in questa sala. SLIDE 46
 Coronazione di spine: anche questo quadro ha faticato ad entrare nel catalogo di
Caravaggio ma oggi non desta più alcun dubbio.
 La flagellazione nel museo di Capodimonte: visibile nella seconda stanza in secondo
piano. SIDE 48
 L’adorazione dei pastori. SLIDE 49
 Il San Giovanni Battista in primo piano e dietro Il sacrificio di Isacco. SLIDE 50
 Quadro Barberini sulla destra. SLIDE 52
 Putto dormiente e l’Annunciazione: sala d’uscita. SLIDE 53
 Davide e la testa di Golia. SLIDE 54.
26 dipinti ancorabili a fonti e documenti. A seguito del sequestro del Cardinal
Borghese, alcuni quadri della Galleria Borghese vanno nella sua collazione privata.

42
Caravaggio a seguito dell’omicidio Tommasoni se ne va da Roma. Nelle vesti di golia
c’è una sorta di autoritratto di Caravaggio, pentito dopo aver commesso l’omicidio.

Dentro Caravaggio -- Milano (2017-2018)

Il numero si riduce nuovamente, perché i musei non prestano facilmente le opere di


Caravaggio, considerate molto attrattive.

20 opere esposte. In ogni sala massimo due – tre opere.


Più di 400'000 visitatori

Ora il focus è sulla conoscenza di un intero capitolo della vita di un artista, e ogni quadro
viene considerato capolavoro.

Lo spettatore vede il dipinto e dei video riguardo le sue peculiarità tecniche.


È il tipo di mostra che ha fatto e farà moda → permette la penetrazione del mondo tecnico
dell’artista.
La mostra era spoglia.

 SLIDE 57-58: Radiografia che mostrava una madonna


 SLIDE 59: Ogni sala esponeva pochissime opere. Concentrazione sugli aspetti tecnici
della pittura di Caravaggio. Caravaggio dipingeva di fronte a modello reale,
invenzione, studio di dettagli legati al dipinto finito e infine l’esecuzione pittorica.
Parte dell’invenzione e quella dell’esecuzione..in Caravaggio questo NON C’E’. Lui
faceva pittura diretta senza disegni preparatori.
 SLIDE 60: Riposo durante la fuga in Egitto , La Maddalena penitente.
 SLIDE 61: Sala dedicata a 3 dipinti, ogni parete permetteva di girargli intorno e sul
retro vi erano le indagini realizzate in occasione della mostra.
 Flagellazione di Napoli: aspetto diverso rispetto all’illuminazione della mostra di
Roma. Luce che illumina anche il contorno e il pavimento dove sta l’osservatore.
 Il martirio di Sant’Orsola: uno dei quadri che Caravaggio dipinge poco prima di
morire.

12/05/2020

43
PUNTI FONDAMENTALI DEL CORSO
LOTTO

o La fonte primaria per la comprensione di Lotto è “La notizia d’opere di disegno” scritta
da Marcantonio Micheil.
Fonte ricca di informazioni per quanto riguarda la stagione bergamasca del pittore
veneziano, che fra il 1513 e il 1525 risiede a Bergamo. Forse Marcantonio fece questo
viaggio a Bergamo proprio nel 1525 in compagnia di Lotto.
Registra le opere più moderne presenti in città. “Compianto sul cristo morto”: descritto
come affettuoso. Anche nel caso della “Pala di San Bernardino” l’autore registra l’abilità
nell’elaborare soprattutto gli scorci degli angeli che tendono la tela verde sopra la
Madonna ei Santi.
Quest’opera rimane in stato di manoscritto fino al 1800, viene pubblicata qui e darà
occasione a vari studiosi di mettere in relazione le opere con il nome di Lorenzo Lotto.
Nel 1860 circa l’opera viene restituita al suo vero autore Marcantonio Micheil.
o Più importante della fonte precedente è la lettera di Aretino, che si lega a un’altra
lettera ricevuta da Tiziano. Confronto Tiziano – Lotto.
o LE VITE VASARIANE: due edizioni (1550-1568). Nella prima edizione la vita di Lotto è una
sorta di corollario della vita di Jacopo Palma il Vecchio e ha pochissime informazioni.
La seconda edizione ci fornisce più notizie grazie al fato che Vasari ha fatto un altro
viaggio a Venezia e nelle Marche. Biografia più ricca di dettagli. Il modello vasariano
stabilisce una sorta di canone dell’interpretazione dell’arte del passato.
o “Le Maraviglie dell’arte” - di Carlo Ridolfi è una reazione alle Vite vasariane.
Le notizie di Lotto si arricchiscono, panorama molto ampio. Informazioni più dettagliate
delle opere + aspetto legato al mercato dell’arte (che comincia ad avere un certo
impatto) → le opere di Lotto circolano, questo favorisce la conoscenza del pittore, anche
se alcune opere finiscono sotto altri nomi. Il nome di Lotto è stimato e le sue opere
vengono collezionate.
o Storia Pittorica – di Lanzi : osservazioni ridotte e limitate e in qualche modo però
arricchisce la nostra comprensione dei quadri di Lotto. Possibilità di rileggere l’opera di
Lotto anche in chiave lombarda.
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o “Studi critico-biografici” – di Pasino Locatelli: opere realizzate per la famiglia Cassotti.
“Marsilio e Faustina Cassotti” ; “Matrimonio mistico di Santa Caterina”. Si faceva pagare
per le porzioni di pittura che componevano un quadro.
o “History of painting of northern Italy” – di Cavalcaselle e Crowe → hanno un nuovo
metodo di studio.
Esame diretto di ogni opera che viene discussa all’interno di questo nuovo profilo.
Operazione che servirà alla costruzione del catalogo definitivo. Aspetti legati alla pittura
che lo portano a vedere ciò che all’apparenza non si vede.
La conoscenza capillare e sistematica lo portò a restituire a Lotto dipinti come “Triplo
ritratto di Orefice” che era creduto di Tiziano.
o GIOVANNI MORELLI: Invenzione del metodo sperimentale che parte dall’osservazione
di dettagli secondari come mani, orecchie, dita, unghie dove non c’è una particolare
attenzione esecutiva. Elemento di confronto per attribuire le opere prive di nome.
Ne Le opere dei maestri italiani: Gallerie di Monaco, Dresda, Berlino ridiscute
integralmente il profilo dell’artista.
Il dilemma: “San Gerolamo penitente” è del 1500 p 1508? Riflessioni sempre più nel
dettaglio che riguardano la presenza di scritte e la conservazione del quadro.
Inoltre Morelli fa delle aggiunte significative al catalogo di Lotto.
o BERENSON: episodio di conversione alla storia dell’arte dopo aver letto i testi di
Morelli.
Ruolo di Mary Logan, amante e poi moglie di Berenson.
Volume alla base della riscoperta di Lotto, punto di snodo che riassume tutte le
conoscenze e le rilancia verso il futuro. Il suo interesse che nasce da un’identificazione di
Berenson con l’artista.
Monografia divisa in capitoli, concentrati sull’analisi delle opere.
Berenson dice che l’idea dietro la sua monografia è il metodo di Morelli.
Spiega che elementi, secondo lui, rendevano la pittura di Lotto psicologica e moderna.
Lotto introduce un elemento diverso, ci apre un’osservazione storica del passato che
Berenson definisce più di attualità. (“Ritratto di famiglia”, “Marsilio e Faustina Cassotti”):
Per Berenson c’è anche una modernità stilistica (parallelo con la pittura di Tiziano).
È una pittura che i suoi contemporanei faticano a capire. Potenza di una pittura così
libera, che preannuncia l’espressionismo.
o MONOGRAFIA DI ANNA BANTI: Parti di mondo di Lotto rimaste in ombra.
L’opera della donna nasce come interpretazione del “Libro di spese diverse”, documento
importantissimo perché ci mette nelle condizioni di entrare più a contatto con le
preoccupazioni del pittore.

45
o GIULIO PAOLINI: Utilizza il “Ritratto di giovane” per fare un’osservazione che riguarda la
posizione di Lotto nei confronti del giovane che ritrae.
o Francesca Cortesibosco – “Affreschi dell’oratorio Suardi”. Possibilità attraverso
un’adeguata interpretazione di capire quali erano le volontà e i desideri del
committente.
o MOSTRA AD ANCONA- 1981: Riflette principalmente sul grande capitolo marchigiano di
Lotto.
o Washington: iniziativa espositiva. Uno dei curatori si ispira all’interpretazione che aveva
dato Berenson di Lotto.
o Mostra del 2011 alle Scuderie del Quirinale – Roma.
o Mostra sul tema dei ritratto (Prado – Londra): messa in scena che aveva l’ambizione di
mettere in relazione oggetti, materiali…restituendo la cultura che sta dentro e attorno ai
quadri del pittore.

CARAVAGGIO

 Giulio Mancini: difficoltà d’inserimento di Caravaggio nella società del tempo.


Scandali che caratterizzavano gran parte delle sue opere pubbliche.
Esiste un Caravaggio privato che opera per committenti di alto rango e poi esiste un
aspetto pubblico che è quello dove si concentrano tutti gli elementi che fanno dell’Arte
di Caravaggio un’innovazione.
 Giovanni Baglione: nemico di Caravaggio, con un processo per infamia di mezzo. Fonte
importante per ricostruire le questioni più controverse riguardo Caravaggio.
“Conversione di San Paolo”.
 Bellori: Fonte più ricca di notizie. Sguardo negativo per le opere di Caravaggio, secondo
lui c’è troppo naturalismo.
Tema del rifiuto è centrale. Vera, estrema modernità delle opere di Caravaggio. SLIDE 51
“San Matteo e l’angelo”: non si era mai visto un santo a gambe incrociate, a piedi nudi.
Tutti aspetti specifici che ci mostrano una realtà che osserva le regole del decoro.
SLIDE 52: “Deposizione di Cristo” in confronto con il dipinto di David, che si è ispirato a
Caravaggio.
SLIDE 53: Gericault “Studio di testa”; “Studio di arti”: si ispira anche lui a Caravaggio.
Prende in esame degli arti in decomposizione da un obitorio.
SIDE 54: Courbet “L’atelier del pittore”: recupero dei filoni che riguardano la pittura
naturalistica non solo italiana ma anche spagnola.
SLIDE 55: L’”Olympia” – Manet: in questo quadro c’è una capacità di introdurre uno
sguardo così oggettivo che creerà una sorta di violenta reazione -- che lo accomuna alle

46
opere di Caravaggio. Messa in discussione della cultura contemporanea. Modella con
l’aspetto di una prostituta.
 Antonino Bertolotti: scopre la trascrizione del processo del 1603.
Nelle dichiarazioni di Caravaggio ci sono dei fortissimi contenuti legati al suo modo di
interpretare la pittura e di vedere il mondo. (processo che riguardava Baglione).
 Roberto Longhi: figura centrale
Studioso più importante sul fronte europeo per quanto riguarda gli studi caravaggeschi.
Tutto è partito dall’idea di collocare al vertice della pittura antica Caravaggio, che
avrebbe poi dato seguito ad una lunga onda di pittura moderna. Idea che lui mantiene
viva negli anni successivi rimane fondamentale e sta alla base di interpretazioni
straordinarie.
La sua indagine comincia dai seguaci di Caravaggio : studio su Borgianni, Battistello e
Gentileschi padre e figlia.
 MOSTRA DELLA PITTURA ITALIANA DEL SEICENTO E DEL SETTECENTO: In questa
mostra il pubblico è colto, il lettore è colto. La mostra diventa nazional-popolare,
visitata da moltissime persone.
 Roberto Longhi: il tema dei quesiti caravaggeschi. Longhi decide di studiare i precedenti
di Caravaggio, per capire da dove veniva.
 Mostra di Palazzo Reale del 1951- Milano: massima esplosione dell’interesse per
Caravaggio. Mostra ricca di capolavori e intuizioni.
Mostra importantissima dedicata a questo pittore. Pietra miliare nella storia delle
mostre su Caravaggio.
 Mostra Le Peintres de la realité - 1934 - Louvre: intento di natura nazionalista. Idea di
recuperare i pittori francesi come grandi artisti che osservano la realtà.
 Interpretazione che Pasolini dà di Caravaggio: chiaro-scuri caravaggeschi, interpretati a
livello cinematografico. Il primo piano è un’idea caravaggesca.
 Mostra del 1985 nelle due sedi di NY e Napoli: porta elementi di novità come le
radiografie alle opere. L’idea è quella di poter andare più a fondo scrutando la pittura e
studiandone anche le sue fasi di costruzione.
→ Individuazione degli originali e delle repliche. Esempio SLIDE 70: Cattura di Cristo,
Dublino.
→ Riappropriazione e restituzione in chiave contemporanea con una fotografia del
Bacchino malato di Caravaggio nella foto di Cindy Sherman.
 Infine le due mostre delle scuderie del Quirinale del 2010 e l’ultima realizzata a Milano
fra il 2017 e il 2018.
Quest’ultima è concentrata sullo studio in profondità dei dipinti, in tutti i loro aspetti
materiali. In particolare, attraverso lo studio delle radiografie o riflettografie.

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48
STORIE E SEGRETI DAL MERCATO DELL’ARTE – Libro
Diviso in 4 capitoli, indaga una serie di episodi che si sono manifestati sul mercato dell’arte.

L’idea è: anche l’arte antica oggi viene riconsiderata alla luce delle nostre esperienze e
riflessioni contemporanee, su quello che siamo, dove viviamo, le competenze che abbiamo.
Ci sono aspetti specifici e profondi che riguardano queste dinamiche. Le aste rappresentano
dei luoghi dove tutto è molto trasparente.

PRIMO CAPITOLO: Concetto di attribuzione.


Nel mercato si muovono decine di migliaia di oggetti che per un motivo o per l’altro hanno
perso per strada la loro carta d’identità e riappaiono senza un’identità.
Lo storico d’arte deve attribuire a qualcuno il dipinto → l’attribuzione come comportamento
e tecnica per ridare valore ad un oggetto.

- Primo esempio: Due fogli passati in un’asta in Francia.


Anche se il mercato dell’arte sta vivendo la globalizzazione, ci sono specificità e
competenze specifiche.
Il ragionamento si può fare sul mercato nazionale e su quello globale.
Dare un autore ai fogli è necessario anche per stabilire un valore in denaro.
- SLIDE 78: Ottavio Leoni ha realizzato i ritratti di Galileo Galilei (sinistra) e di
Caravaggio (destra) .
- SLIDE 79: autoritratto di Ottavio Leoni e un libro che illustra alcuni suoi disegni. Primo
esempio di cosa significa fare un’attribuzione.
- SLIDE 80: Il secondo esempio è questo dipinto, passato a Bruxelles come anonimo
olandese ma invece è un’opera italiana facilmente attribuibile ad Artemisia
Gentileschi. (Dettaglio della testa, dipinto correttamente attribuito a lei in seguito)
- Episodio che riguarda un ritratto non identificato (anonimo italiano) ma aveva dietro
di sé una storia facilmente ricostruibile. Esisteva già un modello di questo dipinti
tipico di Pietro Paolini, pittore lucchese di ambito caravaggesco.
- SLIDE 84: Storia straordinaria caravaggesca andata in scena l’estate scorsa. La critica
si divide sull’attribuzione a Caravaggio o meno. L’unica persona che crede
nell’attribuzione a Caravaggio è un uomo che occupa una posizione di enorme
potere, che si sbilancia affermando ciò che crede. Rimane da solo mentre molti altri
credono il contrario. Nel luglio del 2019 viene allestita un’asta che verrà chiusa prima
di iniziare. Era arrivata un’offerta cospicua e l’opera è stata quindi acquistata da uno
dei consulenti del Metropolitan. Il ragionamento è che ogni epoca si fa un’idea
diversa di Caravaggio. Christensen è l’uomo convinto sull’attribuzione a Caravaggio,
e che consiglia all’uomo di acquistare l’opera Giuditta e Oloferne.
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- Intervista allo psichiatra storico dell’arte Filippo Maria Ferro. Lui ha affermato che
fare una diagnosi è come fare un’attribuzione → questo tiene insieme Morelli e
Freud.
È molto importante la conoscenza (di figure, immagini,…) che chi sta facendo
l’attribuzione ha: l’attribuzione di un nuovo quadro entra nella memoria che questo
“conoscitore” ha e via via si aggiorna.

SECONDO CAPITOLO: Si concentra su VERO O FALSO, originale o copia.


Il tema dell’aura è quasi filosofico. Immagine che diventa celebre. Fenomeno di
straordinario interesse.

- Primo esempio, una copia di un quadro di Raffaello che si conserva agli Uffizi.
- Secondo esempio, la Monnalisa. Di questo dipinto esistono moltissime copie. Negli
ultimi anni queste copie hanno delle cifre altissime, come 1'500'000 euro. Potere
dell’immagine che determina speculazioni che le case d’asta mettono in atto sulla
base del gusto comune.
Anche molte copie di Caravaggio sono state fonte di reddito per i venditori.
Il dipinto a destra è di Caravaggio, l’altra è una copia con anche la cornice identica
all’originale. Qui la copia viene fatta credere originale.
SLIDE 93: Dipinto collocato nell’allestimento del museo di Cremona.
- Tutte le notizie scritte dietro le tavole possono mettere in movimento meccanismi
speculativi.
Abbiamo visto l’etichetta originale della Royal Accademy di Londra sul retro del
quadro a sinistra. L’etichetta coincide ad un dipinto, il dipinto può essere attribuito
nell’800 a Tintoretto. Foto di destra, speculazione facendo credere che il dipinto
potrebbe essere di Jacopo Tintoretto.
Un altro dipinto è passato come un quadro nazzareno, quadro del primo ‘800 ma
invece si tratta di un pittore seicentesco di nome Sasso Ferrato.
- Esistono poi i falsi che vengono realizzati per frode. Per esempio questa tavola, un
falso, venduta a 100’000£. Dentro il meccanismo del vero e del falso c’è anche la
falsificazione con dolo.
- Bisogna fare attenzione allo stato di conservazione del quadro, un esempio è questo
dipinto “Cristo alla colonna”, già attribuito a Lotto, andato invenduto. Ci sono parti
rovinate e reintegrate. Quadro molto danneggiato.
- Bisogna saper distinguere i veri dai falsi.
Abbiamo visto quest’opera è o di Botticelli o di Lippi, che è stata creduta un falso MA
NON LO è, venduta a 5000euro.

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Un esperto di Caravaggio prima di morire ha comprato la copia di questo quadro di
Caravaggio ma lui è convinto che sia originale. Alla fine riesce a convincere
parzialmente la comunità scientifica. Parte un’inchiesta sul dipinto fino a che si
stabilisce che il quadro è una copia.

 IL MONDO DEI COLLEZIONISTI: Soggetti difficilmente inquadrabili. Il dipinto a sinistra


è stato venduto a 500'000 $ ma stimato molto meno.
Il mondo dei collezionisti è fatto di soggetti che seguono il loro gusto, di difficile
interpretazione.
Europa e Stati Uniti. Regioni molto ampie che hanno un gusto specifico. Questo
dipinto in Europa è stato venduto a molto poco, a NY invece ha raggiunto cifre
record.

TERZO CAPITOLO: Legato alla storia della collezione di Giovanni Morelli.

Modalità d’esposizione importante. Lo studio gira attorno a quest’idea che lui non stia
comprando i quadri per il cugino ma per ereditarli alla sua morte.
SLIDE 111: Sala con le sculture.
SLIDE 112: Ogni Sala della casa prendeva il nome dell’autore preponderante, in questo caso
Botticelli.
SLIDE 113: Sala dei ritratti.
SLIDE 114: Questo quadro stava sopra la sua scrivania.
SLIDE 115: Donna, sguardo diretto. Quadro che gli creava qualche disturbo, lui la chiamava
la mia portinaia e l’ha posizionata all’entrata di casa.
SLIDE 116: Errore madornale. Ha acquistato questo dipinto che è un falso. Collocato nella
sua camera da letto.
SLIDE 118: Cristo porta croce. Posizionato vicino al quadro che lui aveva capito essere un
falso. Una sorta di autoassoluzione.

SLIDE 119: Collezione di un mercante a Londra. Lui ha molti ritratti di Napoleone. La


collocazione di una collezione di materiale napoleonico al centro di Londra è un azzardo.
Napoleone è nemico degli inglesi.

 IL VALORE DELLE OPERE D’ARTE: il ragionamento parte dagli Sleepers, dipinti


dormienti che riemergono improvvisamente.
Esempio SLIDE 121, dipinto di Lotto venduto come anonimo e poi all’estero. Il dipinto
è stato poi sequestrato e portato nuovamente in Italia. Il mercato nazionale è
limitato ai confini nazionali. Il mercato globale è vincolato da leggi che impediscono
ad alcune opere di lasciare i confini.

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SLIDE 122: Figura che è stata ridotta nelle sue porzioni, vicenda anomala. Quadro intero alla
slide 123 replicato non interamente.
SLIDE 124: Valori legati ad un determinato autore. Il pittore qui ha dipinto una crosta.

SLIDE 125: Tema del soggetto, fondamentale per l’attribuzione di un valore economico. Il
soggetto è il primo valore da considerare per dare un valore ad un’opera d’arte.
SLIDE 126: Capitolo legato alle speculazioni su Artemisia Gentileschi.

SLIDE 127: Dipinto di Pietro Della Vecchia, il Pirata Barbarossa. Quadro seicentesco.
Il Libro termina con la scoperta del Salvador Mundi di Leonardo. Questo è Robert Simon, un
antiquario di NY che per primo si è imbattuto in questa vicenda. Dipinto del mercato
dell’arte più costoso in assoluto. Ci sono degli elementi sempre molto intrecciati fra l’arte
contemporanea e l’arte antica, il dipinto infatti viene venduto durante un’asta d’arte
moderna.

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