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I DISTURBI DEL 

COMPORTAMENTO 
ALIMENTARE
I disturbi dell’alimentazione possono
essere definiti come persistenti disturbi
del comportamento alimentare o di
comportamenti finalizzati al controllo del
peso, che danneggiano la salute fisica o il
funzionamento psicologico e che non
sono secondari a nessuna condizione
medica o psichiatrica conosciuta.

[Adattata da Fairburn C.G. e Harrison P.J., (2003). Lancet. Eating Disorders. 361,
407-416]
Uno sguardo al passato…
L’alimentazione ha sempre rivestito un ruolo
di profondo interesse basti pensare a
mitologiche descrizioni di eccessi, orge ed
autoimposti digiuni alimentari.

Anche la medicina, fin da epoche remote, si è


interessata a tale argomento lasciandoci
descrizioni degli effetti di una buona o cattiva
alimentazione, nonché della psicopatologia
associata.
CLASSIFICAZIONE E DIAGNOSI
Nelle classificazioni psichiatriche (World Health Organization, ICD 10,
1993; American Psychiatric Association, DSM IV, 1994) la rubrica disturbi
dell’alimentazione o del comportamento alimentare (eating disorders)
comprende:

• anoressia nervosa

• bulimia nervosa
• DCA non altrimenti specificati
Le principali novità introdotte dal DSM IV (1994) rispetto alle
classificazioni precedenti (1980 e 1987) sono state quattro:
1. i Disturbi del Comportamento Alimentare (Eating Disorders),
non sono più inscritti fra quelli di solito diagnosticati per la
prima volta durante l’adolescenza ma sono stati spostati nel
corpo generale della classificazione;
2. le diagnosi di anoressia nervosa e di bulimia nervosa non
possono coesistere ma si escludono reciprocamente;
3. sono stati definiti due sottotipi per ciascuna sindrome;
4. è stata proposta una nuova categoria diagnostica, Binge Eating
Disorder, che figura due volte: sia fra i Disturbi del
comportamento alimentare non altrimenti specificati (cod.
307.50), sia nell’Appendice B, come categoria da sottoporre a
ulteriori studi.
[Cuzzolaro M. Inquadramento: aspetti diagnostici, epidemiologici ed eziopatogenetici.
In: Anoressia nervosa. I Temi Della Nutrizione. Ed. 2000]
L’Anoressia 
Nervosa (AN)
La parola “anoressia” deriva dal greco 
“anoreksis” e significa “perdita di 
appetito per ragioni nervose” anche se, 
in realtà, tale termine risulta improprio 
poiché nonostante tali soggetti neghino 
a se stessi il cibo, in realtà pensano 
eccessivamente ad esso.
L’anoressia nella storia
Medioevo: 
Presente nella forma di digiuni ascetici perseguiti fino
alla morte (Margherita d’Ungheria o Caterina da Siena);

fine ‘600: 
Descritta in testi di medicina in cui è possibile
rintracciare molti dei sintomi propri dei casi attuali
tranne la paura morbosa d’ingrassare e i disturbi
dell’immagine del corpo (caratteristiche dell’epoca
contemporanea).
1689/1694: 
Richard Morton pubblicò due osservazioni cliniche, in una 
ragazza di 18 anni ed in un ragazzo di 16, chiamando la 
sindrome osservata nei due giovani “tisi nervosa”(phthisis).
[Morton R Opera Medica in tres tomos distributa: I. De Phthisi; II. De Morbis; III. De Febribus. Editio
ultima Emendatior. Typis Hieronymi Albrizzi, Venetiis, 1696 (1a edizione:London, 1689)]

‘700 ’900: 
Si può dividere in 5 “ere” la storia del pensiero medico sull’AN:
1) descrittiva
2) pituitaria (quando si confuse l’AN con l’insufficienza ipofisaria)
3) riscoperta della malattia
4) psicoanalitica 
5) bio psico sociale o multidimensionale
Tridenti A, Bocchia S. Un tentativo di comprensione unitaria dei disturbi del comportamento
alimentare. Milano: Masson, 1993
Criteri diagnostici dell’anoressia nervosa 
(DSM IV TR, 2000 / cod. 307.1)
In sintesi, tre caratteristiche sono indispensabili per porre 
la diagnosi psichiatrica di anoressia nervosa:
1. paura morbosa di aumentare di peso
2. perdita intenzionale di peso
3. amenorrea
• La diagnosi differenziale fra anoressia nervosa di tipo
bulimico e bulimia nervosa è fondata sui criteri amenorrea
e peso: nell’anoressia le mestruazioni mancano da almeno
tre mesi o non sono mai comparse (anoressia nervosa
prepuberale o premenarcale) e il peso è gravemente
inferiore a quello atteso (BMI di solito 17,5 kg/m²).

• L’anoressia nervosa maschile, che presenta anch’essa una


variante bulimica, è molto più rara di quella femminile
(1:10). Le caratteristiche cliniche sono simili e i criteri
diagnostici sono gli stessi. L’anoressia nervosa maschile si
associa spesso a patologie psichiatriche.

Cuzzolaro M. (1997) “Disturbi del comportamento alimentare in adolescenza” in : Pissacroia M. (ed)


“Trattato di psicopatologia dell’adolescenza” Piccin , Padova , 287-311
Complicanze Mediche
Tra le complicazioni mediche osservate nell’anoressia nervosa, 
generalmente secondarie ai comportamenti volti al controllo del peso 
e al basso peso, si riscontrano:
• Sintomi fisici (eccessiva sensibilità al freddo, sintomi
gastrointestinali, capogiri e sincope, disturbi del sonno, etc.)
• Segni fisici (pelle secca, peluria fine (lanugo) sulla schiena, ipotermia,
bradicardia, edema, etc)
• Anomalie evidenziate da esami bioumorali e strumentali
XEndocrine
X Cardiovascolari
X Gastrointestinali
X Ematologiche
X Metaboliche
[da Fairburn C.G. e Harrison P.J., (2003). Lancet. Eating Disorders. 361, 407-416]
La Bulimia  
Nervosa (BN)
La parola “bulimia” deriva dal greco 
“boulimia” e significa letteralmente 
“fame del bue”quindi in senso 
traslato, “appetito vorace” o 
“patologica avidità di cibo”. 
La nosografia psichiatrica più recente ha stabilito i criteri
diagnostici della BN in modo tale che la diagnosi di stato
possa essere differenziata da quella anoressica. Anoressie e
bulimie condividono però molti caratteri ed è frequente che
la stessa persona passi, in momenti diversi della vita, dall’uno
all’altro disturbo (migrazione diagnostica): in particolare,
almeno il 50% dei soggetti che si ammalano di AN sviluppano
sintomi bulimici.
[SIO e Dip. Fisiopatologia Medica Università “La Sapienza” Roma. DCA INDICAZIONI PER I DIVERSI LIVELLI DI
TRATTAMENTO; pagg. 14-29]

[Migrazioni temporali dei disturbi dell’alimentazione. da Fairburn et al, 2003]


Criteri diagnostici della bulimia nervosa
(DSM IV, 1994 / cod. 307.51)
Complicanze Mediche
Le complicanze fisiche osservate nella bulimia nervosa 
sono in genere di minore entità rispetto a quelle 
conseguenti all’anoressia.

Quando il vomito autoindotto o l’abuso di lassativo o 
diuretici sono molto frequenti si possono verificare gravi 
alterazioni elettrolitiche ed importanti complicanze 
cardiache (aritmie) e renali.
I disturbi 
dell’alimentazione non 
altrimenti specificati 
(DANAS)
I disturbi dell’alimentazione non altrimenti 
specificati (DANAS), detti anche sindromi parziali o 
atipiche sono i quadri clinici in cui si ritrovano 
alcuni ma non tutti i sintomi che la comunità 
scientifica ha convenuto di ritenere necessari per la 
diagnosi medica di anoressia o di bulimia. 

La diagnosi di DANAS non implica necessariamente 
una gravità minore rispetto a una diagnosi di AN o 
di BN.
[Dalle Grave R, Calugi S. Eating disorder not otherwise specified in an inpatient unit:
the impact of altering the DSM-IV criteria for anorexia and bulimia nervosa. Eur Eat
Disord Rev 2007;15(5):340-9]
Nell’ambito dei DANAS, va ricordato il disturbo di
alimentazione incontrollata (bulimia senza
contromisure di compenso, in inglese binge eating
disorder, BED)

La proposta di considerare il BED come una sindrome


autonoma risale al 1990.

La nuova categoria nosografica sarà accettata


ufficialmente, con ogni probabilità, nel prossimo DSM V.
Criteri diagnostici provvisori del BED 
(DSM IV, 2000)
Le persone con obesità BED si presentano come un sottogruppo
particolare nella vasta popolazione degli individui sovrappeso. Gli
obesi binge eaters sembrano distinguersi dagli altri per:
• obesità in media più grave e ad esordio più precoce;
• ricorso più frequente e precoce a diete ipocaloriche;
• indici più elevati di psicopatologia (depressione, abuso di
sostanze, disturbi d’ansia, immagine negativa del corpo).

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