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CINEMA

Adriano.daloia@unibg.it
 Team “ricevimento prof. Adriano D’Aloia” Codice: ub6d0vt al giovedì dalle 13
alle 15. https://www.adrianodaloia.net/ricevimento/

Storia ed estetica del cinema


OBIETTIVI: storia del cinema basata sulle sue forme linguistiche e la sua estetica e
come esse si deformano nel tempo attraverso l’evoluzione della sua storia
(linguaggio audiovisivo).
CHE COSA E’ IL CINEMA?
Un’industria, arte, un racconto, intrattenimento, un’emozione, un’evasione…

CONTENUTI:
o messa in scena o
inquadratura o
movimenti di
macchina
o montaggio o
narrazione o
enunciazione
o relazione

Inizialmente il cinema era fatto per restituire la realtà così come è. Ogni volta che la
macchina da presa si pone davanti alla realtà la tratta, manipola.
Passaggio da qualcosa di materiale a qualcosa di intangibile con le mani ma tangibile
con le orecchie e la vista.
Prospettiva - filtro

Il cinema è una nuova forma di declinazione del teatro, è solo in parte vero ma ci
aiuta con la messa in scena.
Profilmico = si intende tutto quello che si trova di fronte alla macchina da presa, in
attesa di diventare cinema, qualcosa che esiste per il il filmico e prende vita
attraverso il cinema.

Messa in scena (opposizione a filmico). Qualcosa di legato ad una scena, collegata


quindi al teatro.

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Filmico= inquadratura e la sua angolazione che possono variare.

Messa in scena
Elementi:
® Costumi
® Luci
® Make-up
Deriva dal francese mise-en-scène, temine che deriva dal teatro.
Allestimento e gestione della scena= scenografia, illuminazione, colour design,
costumi, recitazione…

Scenografia (sempre profilmica) Di


tre tipologie:
1. Scenografia virtuale = costruita totalmente o in parte digitalmente S.G.A. (è
più economico)
2. Scenografia Ambiente naturale = set che esiste nella realtà
3. Scenografia Ricostruzione in studio = ricostruisco il mondo che mi serve.
Esempio: Cinecittà.

Ambiente: esterno (paesaggio


naturale/urbano) interno
(architetture)

Arredamenti: (dècor)

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Oggetti di scena – props

Illuminazione
È la riflessione della luce che ci mostra gli oggetti e contenuti complessi come valori
espressivi, è quindi alla base della messa in scena e del cinema in generale.
Non è solo tecnica ma traccia dei percorsi per lo sguardo e da un contenuto
simbolico, culturale, ideologico…

Natura: luce naturale (sole) o artificiale (lampade)

Temperatura: calda o fredda

Luminosità e contrasto

Qualità: dura (ombre marcate) o morbida (ombre sfumate) - Ombre proprie o ombre
proiettate.

Direzione:

Sorgente: sistema a tre luci, Il più usato ad Hollywood, ci sono almeno 3 lampade, è
una luce artificiale di lampade diverse tra loro.

Key light, quella principale che produce le ombre più dure ed è riempita dalla fill
light, che serve per alleggerire, sfumare o togliere completamente le ombre create
dalla key light.
La backlight si utilizza per dare profondità allo spazio.

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High-key lighting luce
fill = luce key
Immagini luminose, poche ombre sul soggetto principale, non crea tensione. Generi:
commedia, musical.

Low-key lighting
Scarsa luce fill, forti contrasti e ombre.
Generi: noir, horror, thriller

3 funzioni dell’illuminazione nel cinema:


1. Drammatica
2. Atmosferica, di costruzione di un clima ambientale
3. Simbolica, incorporato tra divino e diabolico o tra benigno e maligno. La luce
ha un uso culturale.

Color design

In questa foto troviamo sei modelli possibili nel cinema, ovviamente semplificati. La
capacità del colore di predisporre in qualche modo voluto chi sta guardando
l’esperienza visiva è quindi fondamentale.
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Utilizziamo la ruota colori.
Viene usato per creare armonia o disarmonia, tensione o no… i colori hanno delle
capacità psicologiche.

1. Complementari: si usano per armonia e soddisfazione dell’occhio. (rosso e


verde – arancione e blu)

2. Adiacenti: armonia, sfumature di uno stesso colore, spesso nei paesaggi.

3. Monocromatico: ogni colore da una sensazione diversa.

4. Triadico: colori sempre alla maggiore distanza tra loro.

5. Split complementari: come il verde associato a due colori vicini al


complementare. Se il complementare del verde è il rosso si “splitta” sui due
attaccati al rosso, ovvero da una parte arancione e dall’altra viola.

6. Coppia complementari: due coppie di colori complementari. Rosso e verde –


blu e arancione.

Tre tridimensionalità: Tonalità (il colore in sè) – saturazione (intensità e purezza) –


luminosità (quantità di nero o bianco all’interno del colore).

Trilogia di colori, k. Kieslowski, 1993/1994


Questi sono tre film diversi che hanno un colore di base dominante, uno bianco, uno
blu e uno rosso, l’autore gioca con i colori per dare senso ai suoi film.

Lei, Spike Jonze, 2013 film da vedere, si basa sul colore rosa e sulle sue tonalità –
regista preferito del prof.

Tonalità
Noi simpatizziamo e enfatizziamo con i personaggi dei film, abbiamo relazioni
emotive con qualcosa che in realtà non esiste davvero ma sentiamo come concreta.

Il mood, l’atmosfera, il clima è legato ad un ambiente in cui siamo inseriti e ci danno


delle sensazioni tipiche. Questo aspetto visivo può farci già disporre ad alcune
emozioni.

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Saturazione (e desaturazione)
Le forme visive di comunicazione mantengono l’effetto di autenticità grazie al bianco
e nero che in realtà non esiste ma riesce a darci un senso di storia vecchia.

Technicolor
Fine degli anni 20 si comincia ad introdurre il colore grazie a questa azienda,
technicolor nei cartoni animati. È una macchina da presa che consentiva di separare
su tre pellicole una viola, una verde e una bianca in bianco e nero i colori e poi
venivano uniti, ottenendo un effetto chic, troppo luminoso, troppo brillante e
troppo saturo produceva un effetto antinaturalistico.

Il mago di Oz, Victor Flaming, colore viene utilizzato per aumentare la ricchezza dei
mondi fantastici, lontani ed esotici.

I film riescono a farci scambiare qualcosa che non è reale per vero.

Clip :
• Gravity, struttura che mantiene gli attori come se non ci fosse gravità e tutto
attorno greenscreen

• Munich, ricostruzione in studio delle torri gemelle

• Gangs of NY, scenografia fatta tutta in studio cinecittà.

• The walk, funambolo cammina tra le torri gemelle

• the mill and the cross, Quadro vivente che prende vita

• l’age d’or, surrealismo

• Nosferatu, espressionismo con spazio costruito

• The cabinet of dr. caligari, anni ’20 periodo delle avanguardie e come punto di
partenza c’è un realismo ma che viene tramutato in espressionismo con senso
di distorsione e inquietudine.

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• La terra trema, neorealismo con ambienti reali e personaggi che sono in realtà
non attori ma persone che vivono in quel paese

• La la land, vanno negli studi veri e fanno finta di registrare i film quindi è una
ricostruzione.

Negli anni ‘10 nascita dello studio system: organizzazione verticale per produzione
dei Film, un piano di produzione da seguire alla lettera come un copione.

Edifici che in alcuni quartieri dove le case di produzione del tempo che costruiscono i
quartieri che fungevano da teatri in prosa.
Un protocollo molto rigido da rispettare o i costi salgono.

Film = catena di montaggio

George meliès = Viene riconosciuto come il secondo padre del cinema (dopo i fratelli
Lumière), per l'introduzione e la sperimentazione di numerose novità tecniche e
narrative, ed è considerato da molti critici come l'inventore della regia
cinematografica in senso stretto

Lumière brothers = un treno esce dallo schermo così sembra che arrivi addosso agli
spettatori. Inizialmente era inconcepibile quindi gli spettatori sono scappati.
la creazione dell’illusione = in produzione – stop della ripresa, post produzione –
montaggio del video, decoupage.
Questi film erano film interi che duravano veramente poco e costituiti da una
immagine e fissa.

Griffith – nascita di una nazione = è un film che fa nascere il montaggio, nel 1915.
Inventa quindi la possibilità di alternare sequenze alternate e parallele. Il
montaggio è molto più che tagliare e riattaccare.

Il linguaggio della scenografia


Abbiamo anche l’arredamento, spesso troviamo l’arredatore che ha il compito di
arredare la scena. Questi oggetti fisici sono elementi scenotecnici.

Gli oggetti props sono elementi non solo architettonici ma che comunicano
qualcosa, ad esempio nel il laureato c’è un acquario e lui lo fissa perché si sente
intrappolato e vorrebbe avere altro nella sua vita. Questi oggetti hanno quindi un

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valore importante nella narrazione, quindi non sono parte della scenografia ma sono
importanti e le cose dipendono da esso.

Esempio: La Delorean è una macchina, ma non solo un oggetto di scena perché la


narrazione dipende anche da essa (se la macchina non va non si torna nel futuro).

Prime video – quarto potere, welles.


Netflix - MANK (non obbligatorio)

Attori
Fanno parte della messa in scena, danno emozioni. Ogni personaggio è anche
l’attore, esse non si possono scindere.

Vivono anche nel nostro immaginario.

La parola divo serve ad indicare il fatto che sono delle celebrità, ovvero una vita al di
fuori del confine che gli sarebbe specifico.
Stratificazione di entità.

Cosa fare per analizzarlo:


• Personaggio – personaggi preesistenti o personaggi originali.

• Ruolo – archetipo di genere (gangster, detective…)

• Divo – attore e persona (Celebrity performer). Si generano delle icone a cui si


fa continuo riferimento.

• Recitazione - (metodo Stanislaskij, meta recitazione, tipizzazzione…)

• Attore virtuale – motion capture

• Trucco e acconciatura

• Costume

Gli attori erano sottoposti alla produzione al processo industriale, l’importante era la
narrazione e non il personaggio in modo psicologico (attore marionetta), questo
avveniva nel tempo dello studio system (anni ’10).
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Ora abbiamo l’attore autore, performance tali da attribuire una larga parte
all’attore che l’ha interpretato.

METODI DI RECITAZIONE:

Il metodo Stanislaskij
Immedesimazione totale con il personaggio, praticamente lo stanno interpretato.
Inventato appunto da Stanislaskij negli anni ’40 circa.

l’autenticità dell’interpretazione quindi la possibilità dello spettatore di attaccarsi al


personaggio deriva dal lavoro dell’attore che prima di tutti si è completamente
immedesimato nel suo personaggio.

Straniamento Brechtiano
Per far cogliere gli elementi di finzione per comunicare allo spettatore che deve
ragionare da se.
Non c’è corrispondenza tra attore e personaggio o ruolo e personaggio.

Todd Solondz – Palindromes: Lo stesso personaggio è interpretato da 8 attori diversi


sia maschi che femmine, bianchi e neri, di età diverse, non ci si riesce ad identificare
e immedesimarsi in esso.

Meta recitazione - La nouvelle vague


Forma di cinema anni ’60. Serve per indicare modalità in cui vengono messe a tema
le verità in cui è messo un contenuto.
Recitano l’essere attore, È quindi una recitazione goffa.
FILM SUL FILM
Come esempio abbiamo il film fino all’ultimo respiro – Godard

Non-recitazione
C’è una sorta di apatia, non sono attori immedesimati ma quasi come elementi
inanimati nella scenografia.
Vuole denunciare il fatto che l’uomo non è più in grado di comunicare e quindi si
concentra sull’esaltare l’incomunicabilità.
Antonioni si ferma sui dettagli, lascia il dialogo e le figure umane fuori campo.
La notte – Antonini

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Improvvisazione
Il regista non svela all’attore cosa ci sarà, per avere un effetto più autentico e
naturale.
La canzone di Carla – scena di lei che tenta il suicidio nella vasca e lui la trova: lui non
era a conoscenza di questo suicidio.

Tipizzazzione
Commedia all’italiana, recitazione dei personaggi che non hanno una “psicologità”
ma sono dei TIPI.

Utilizzo di stereotipi molto accentuati che possono essere divertenti e far apparire i
personaggi goffi.

Attori non professionisti


Non è un lavoro per loro, non sono dei professionisti.
Interpreta l’attore e non il personaggio - Suspiria, Luca Guadagnino, 2018

Resuscitati
Per finire film in cui è morto l’attore prima di finire il film quindi devono recuperarli.

Fast and furious 7, ultime sequenze costruite in computer grafica.

Utilizzata anche la moton capture per trasferire la mimica e il corpo di una attrice su
un’altra – trasferire. Utilizzato anche per personaggi fantastici come avatar.

Trucco
Trasforma, manipola e cambia per plasmare il personaggio. Per
far assomigliare l’attore al personaggio.

Dobbiamo capire se il trucco serve per renderli credibili o fantastici, una funzione
funzionale rispetto alla narrazione.

Il trucco è usato anche per nascondere le imperfezioni.

Actory transformation: Sono attori che si sottopongono ad una modificazione


corporea che subiscono per interpretare dei personaggi (ingrassare, dimagrire…). –
elemento della messa in scena

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Il costume
Prima ancora che l’attore apra bocca possiamo capire tante cose solamente
guardando il costume.
Forma pre-narrativa, frame cognitivo…

L’atmosfera pre-cognitiva ci fa sintonizzare subito su un certo frame; possiamo dire


che il costume ci dice le caratteristiche del personaggio (attore travestito da
personaggio).

La storia del costume


® Anni 10-20: le origini
Dal sarto al costumista e prime icone di stile.
Ci sono tre case di produzione principali e sono partite in realtà della moda.
Inizialmente le attrici ricorrevano al loro stesso guardaroba.

Il primo costumista è un sarto, Paul Poiter.

Clair west è una delle prime costumiste donne, ha competenze sartoriali e recita
anche dal 1916, lavora con Griffith.

Altri importanti costumisti sono di Howard Greer (veste Pola Negri) e Paul Iribe.

Ertè è uno scenografo e illustratore importante.

Theda Bara è la prima vamp del cinema, recita in Cleopatra del 1917.

Valentina Crepax influenza i processi con richiami iconografici diretti soprattutto


con il suo taglio di capelli.
Continua comunque a rimanere la donna ingenua che si oppone alla vamp.

I modelli da donna proposti dal cinema diventavano amati dalle persone che
volevano vestirsi come loro, Potere del cinema – cinema fashion

Introduzione del sonoro alla fine degli anni 20.

® Anni 30: gli anni d’oro.


Case di produzione importanti; dette le 5 major:
1. Paramount
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2. Metro goldwyn man

3. Warner Bros

4. Fox

5. RKO

Affermazione dello star-system hollywoodiano (dive e femme fatale). Ogni


casa aveva i suoi costumisti, i suoi registi etc… coprivano generi diversi a
seconda della loro scelta.
Si aggiungono ad esse tre case più piccole dal punto di vista aziendale ma comunque
importanti: la Universal, la Columbia e la United Artists.

Greta Garbo con i vestiti di Adrian (MGM ‘29-‘42); la sua pettinatura stimola le
donne a farla uguale.

Travis Banton (paramount ‘27-‘38) veste Mariene Dietrich, utilizzo dello smoking e
di un vestito con pietre preziose.

Orry Kelly (warner bros ‘32-‘43) veste Bette Davis, doveva far percepire il colore
anche se il film è in bianco e nero.

Nel film via col vento i colori hanno una forte valenza simbolica, costumi di walter
Plunkett.

® Anni 40:
Usa entra in guerra nel ‘41, i salari si riducono, si fanno meno film, l’industria del
cinema è in crisi.

Si crea il genere noir, vicino alla realtà e poi il genere musical per sdrammatizzare
dalla guerra.

C’è un tipo di donna più reale, la dark lady.

Jean Louis costumista (columbia ‘44-‘58) veste Rita Hayworth, cosiddetta dark lady.

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Si afferma anche una figura femminile famosa: la pin up (ragazza da attaccare),
cinema come erogatore della donna come sogno. La potenza erotica si sposta dai
fianchi al seno.

® Anni 50:
Le pin up diventano molto famose ma sono umanizzate dalle donne spettatrici,
come esempio abbiamo Marylin Monroe, vestita da William Travilla (fox ‘49-‘56).
Marylin non è solo nel cinema ma iconica e produce immaginario nel vero, è al di
fuori del cinema.

“Le maggiorate” del cinema italiano sono: Sophia Loren, Gina Lollobrigida e Silvana
Magnano.

® Anni 60:
Analogia tra linguaggio visivo e linguaggio verbale.

È possibile considerare l’inquadratura come elemento di base e produce tutto il


resto.

Montaggio continuo nasconde i tagli, conta l’esposizione del contenuto, ci da un


flusso più ampio, è l’insieme delle inquadrature.
Tecnica senza stacchi di montaggio è un elemento ed espressivo tipico di alcuni
autori, comporta comunque un montaggio interno.
Ci sono comunque varie tecniche.

Nell’inquadratura abbiamo sia l’immagine in movimento che statica, il soggetto può


essere fermo e muovere la camera o viceversa etc.
Sono tutti elementi filmici che ci fanno capire come è trattata l’immagine, è una
rappresentazione.

La metafora della finestra – apertura su un pezzo di mondo, restituzione della realtà.


Invece l’idea della cornice ci dice che ci sia un filtro che ricorda che siamo vittime di
una illusione e questa viene usata per manipolarci.

Rudolf Arnein
Considerato psicologo dell’arte, applica prima le sue idee nel cinema tedesco, è di
origine ebrea quindi deve fuggire; va prima in Italia e poi fugge di nuovo a causa
delle leggi razziali.

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Ideatore della gestaltheoria, un movimento, nasce nel 1912 insieme ad uno studio
sul movimento strobuscopio di Max Werthemier.

Il movimento puro = percezione del movimento non è spiegata attraverso ciò che
vediamo. La percezione di un movimento viene captato spegnendo e riaccendendo
le luci.

Film come arte, 1932


(Libro di Arnein)
Proiezione di solidi su una superficie piana, tutto quello che è su uno schermo è
sempre un’immagine bidimensionale che può sembrare in 3D.

Gli oggetti si muovono sullo schermo, vediamo quindi una immagine che si allarga
verso lo schermo, al cinema la profondità è ridotta (duplice), quindi quasi spariscono
le costanti percettive di forma, grandezze etc…

Per lui il formato deve essere solo quadrato ma l‘atto stesso lascia qualcosa fuori. È
il limite dell’immagine che la fa capire.

La distanza dall’oggetto si chiama scala dei campi per far arrivare le emozioni –
“staccare” un pezzo del corpo per fare i primi piani.

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inquadrature d’insieme e primo piano hanno una correlazione; la vicinanza ci aiuta
ad apprezzare le emozioni e la contestualità l’abbiamo nel vedere l’inquadratura
completa.

Il primo piano ha un difetto, non fa vedere il contesto ma solo se utilizzato troppo e


ci fa perdere il senso del contesto.

Distanza ideale dallo schermo: Schermo grande va visto da lontano e schermo


piccolo da vicino.

Un'altra critica è l’assenza della continuità tra spazio o tempo, ovvero che con il
montaggio ci si sposta in essi; si può però utilizzare questa assenza in modo utile,
non c’è bisogno di far vedere il personaggio che dorme ad esempio.

Far muovere degli oggetti fermi si utilizza per dare un altro simbolico che ci fa
pensare; È la giustapposizione di queste immagini che ci da un significato.

® Il cinema è muto, come fa ad esprimersi nelle cose che solitamente vengono


espresse nel suono?
Secondo questo scrittore è meglio così perché dava al cinema una serie di
espressività tipiche.
La mimica e la gestualità erano fondamentali.

Messa in quadro

Il Formato
Aspect ratio - Formato delle origini
Come cornice dentro cosa il quale si guarda. Questa cornice ha determinate
proporzioni.
Il formato ci serve per capire le dimensioni.

Riquadro con rapporto base altezza non è per forza sempre uguale; Adeguare le
immagini a seconda di dove viene proiettata, ad esempio alla tv (16:9) formato per
ospitare al meglio i formati moderni dei film, soprattutto fattore estetico.

Le macchine da presa sono alla base dei diversi formati, derivano infatti da esse che
hanno pellicole diverse.

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Kinetoscopio - Thomas Edison, 1888
Apparecchio precursore del proiettore. Questo è un cassone e bisogna guardarci
dentro e muovere una manovella che a sua volta muove la pellicola (misura 35 mm,
la stessa ancora in età moderna).

Immagine con 4 perforazioni sul lato corto.

Le major erano in competizione e utilizzano il sonoro.

Vitaphone è 33 giri è un sistema di integrazione del sonoro, usato dalla warner bros.

La fox usa invece il movietone basato sul sonoro ottico ovvero stampato sulla
pellicola, divenne poi la più utilizzata, ma per fare spazio al sonoro bisogna levare
spazio al resto quindi si è cambiato lo standard e l’academy ratio (abbassare altezza
fotogramma ma tenere sempre 4 fori) utilizzato fino agli anni ’50.

Dagli anni ’50 arriva la tv (con formato 1.33) nelle case degli americani, la gente non
va più al cinema.
Per cercare di far andare di più al cinema viene introdotto il 3D o altre cose
innovative.

Corsa ai wide screen, ampiamento del riquadro il cinema vero e proprio nasce nel
‘52, Fred Wallet inventa il cinerama, cinema + panorama basato sulla combinazione
da 3 macchine da presa con sei perforazioni e poi ricomposta in una immagine sola
(2,59:1).
Il film esempio è Napoleon di Gance del ‘27, con tre camere e tre proiettori che
ricompongono le immagini su schermo curvo (spettacolarità, arricchire con effetti
speciali).
Durerà poco per il costo e la complessità della realizzazione.

Lenti anamorfiche, nuova tecnologia per produrre le immagini wide ovvero si tratta
sia in ripresa che in produzione di deformare l’immagine.
Vengono montate sulla presa con supporto sempre 35mm che poi però risulta
schiacciato.

Cinemascope è raggiunto grazie a queste lenti e supera il cinerama perché è di


qualità e più economico con il rapporto base altezza molto simile.

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Rotazione della pellicola formato 1,85 a 1 con 8 perforazioni – vistavision, sarà il
formato più utilizzato e diventa famoso perchè utilizzato da hitchock. La
paramount è l’unica che non usa cinemascope.

Il formato influenza il modo in cui lo spettatore vede l’immagine.


Anche per evocare il passato può essere usato il formato quadrato che poi può
cambiare e tornare rettangolare quindi il formato che viene usato adesso.

The truman show

Messa in Quadro
Dobbiamo capire come il contenuto viene impresso.
® Come viene costruita l’inquadratura?

Distanza: Apparente. Si misura in termini di campo (ambiente) e di piano (figura


umana). Porzione di figura umana nel quadro.
Da campo ovvero dall’ambiente e più ci avviciniamo diventa piano ovvero i
personaggi.

altezza: rialzata, standard o ribassata.

angolazione secondo due assi: angolazione verticale – posta frontalmente o dall’alto


o dal basso (fa capire l’oppressione che da il personaggio) oppure a piombo o
supina.
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Angolazione orizzontale – di spalle, laterale, di tre quarti o frontale

inclinazione: modalità in cui mostro la realtà. in piano 90°, obliqua 90°-180°,


verticale 180°, capovolta 270°

profondità: obiettivo a focale corta (ampia) e obiettivo a focale lunga (limitata)

messa a fuoco: profonda o selettiva. Fisheye – deformazione sferica, obiettivo che


modifica l’immagine.
La messa a fuoco ci fa capire dove guardare durante il film.

movimenti di macchina il cinema rappresenta


le azioni, il tempo scorre.
Movimento del profilmico.

La macchina da presa può essere concepita come un corpo.

Panoramica = machina da presa fissata su cavalletto.


Movimenti di rotazione sul proprio perno. Direzione: orizzontale (pan), verticale
(tilt), rotazione (roll).
Estensione: limitata (inclinata), ampia (rotazione). Velocità: lenta, rapida *a schiaffo*
(whip pan).

Carrellata = macchina da presa su binari, si sposta nello spazio rispetto al soggetto.


Direzione: soggetto fermo= avanti (push in) o indietro (pull out).
Soggetto mobile= a seguire (tracking in) o a precedere (tracking out).
Laterale (truck), verticale (pedestal (boom)) e circolare (arc).
I movimenti possono essere: in aria, a terra, braccio estensibile o manovrata da
terra.

Movimento ottico (di lenti)= direzione: in avanti (zoom in), all’indietro (zoom out).
Velocità: lento o rapido- tipico di tarantino.
Combinazione: dolly + zoom = effetto vertigo; dolly in + zoom out, dolly out + zoom
in

Camera a mano = su spalla operatore. Effetto instabilità

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Steadycam = indossata dall’operatore. Effetto ammortizzazione, fluidità. Prima volta
usata in shining.

Digitale = virtual camera. Utilizzata per i Movimenti impossibili.

Assenza di movimento

Montaggio
Montaggio-re
È di per se il montaggio la cosa principale. Utilizzato dai registi sovietici degli anni
’20.
È il classico montaggio che è il RE del film.

Connotativo
Effetto Kulesov – espressione dell’attore sta a seconda delle varie successive
sequenze, esperimento fondamentale nella storia del cinema.

Costruttivo
Uso di inserti che stabiliscono il racconto.

Parallelo
Le storie non convergono mai, sono parallele, non hanno a che fare l’una con l’altra
ma succedono in contemporanea.

Alternato
Le storie si alternano e finiscono per convergere, tornano insieme.

1. Trama, informazioni di contesto su aspetti produttivi del film e in particolare


sulla sequenza analizzata.

2. Analisi messa in scena = color design (saturazione, tonalità, luminosità,


combinazione), costume e trucco (realistico o non), attore (personaggio,
ruolo, divismo, recitazione).

3. Strategia = (materiale di partenza, finalità espressiva).

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4. Analisi messa in quadro = Capire le varie inquadrature e i movimenti di
macchina in modo ampio durante tutta la sequenza.

SERIE TV
Messa in racconto, in intrigo per analizzare la narrazione.

Tra film e serie cambia la forma narrativa oltre al maggior tempo delle serie ha delle
ricadute sull’elemento creativo.

Noi fruiamo di storie – irresistibile tensione verso la continuità.

Siamo quasi drogati dalle storie, palpitiamo nl vivere le storie degli altri.
Bisogno originario di seguire la vita di qualcun altro perché riguarda anche noi.

Anche noi in realtà raccontiamo storie sempre, l’uomo non può sottrarsi a questo e
noi dobbiamo arrivare alla narratività ovvero la struttura sottostante alla forma
concreta che presenta un livello di arbitrarietà – individuiamo i canoni costanti.

Noi siamo naturalmente potati alla ricerca del senso.

Guardiamo TRUE DETECTIVE: 2 scene differenti di stagioni diverse.

1^ scena: cani sciolti (primo ep. che guardiamo 4 ep. 1 stag.) = piano sequenza. Allo
scopo di ottenere informazioni per l’indagine da parte del detective Rust che
approfitta dell’amicizia con ginger, capo gangsta motociclisti.
Uso della steadycam e montaggio interno, cambiamenti di situazione che riguardano
il cambio dello spazio di scena e ci sono cambiamenti di situazione che cambiano
l’azione, divisa in “sottofasi” che ci fanno capire il cambio spaziale.
Cambiamenti di spazio.
I personaggi interagiscono tra loro.
Pistola usata per perlustrare e per colpire ma no sparare. Uso di oggetti che
suggeriscono la possibilità di dividere in periodi.
Piccoli ma importanti obiettivi locali che esistono per mantenere il controllo della
situazione (sub. obiettivi). Non ci sono cambi di tempo. Concatenazione di causa
e effetto è una sequenza.

2^ scena: la fine è vicina = tante inquadrature. Invece questa è della seconda


stagione, criticata dalla critica.

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Clima diverso.
Sparatoria e raid cittadina che degenera in un conflitto tra criminali.
Radicali differenze nel montaggio. Ci sono 300 tagli.
Raggruppamenti per il quale il personaggio può rispondere a quello che gli accade.
Il cinema contemporaneo ha 4 secondi di inquadratura.
Montaggio alternato, i personaggi poi si riuniscono.
Tecnica narrativa, funzionale a raccontare in modo più efficace.
Abbiamo anche qui una serie di mini-obiettivi.
Personaggi hanno tutti importanza e maggiore salienza a più di un personaggio. -
Marcatori per raggruppare.
Continuità intensificata con uso di campi e controcampi.
Le regole classiche non sono quasi più sopportante perché le si intensifica.

® È vero che il rifiuto del montaggio produce una esperienza di straniamento?


Rinuncia al montaggio produce per forza questo? O ci sono forme che
consentono alla narrazione di rimanere economia in termini di salienti?
® È poi così vero che un montaggio che segue ed è funzionale? Esistono quindi
delle forme di compensazione?

Spettatore non è un soggetto passivo, si mette in opera un’attività naturale per


capire, dare un senso a ciò che un senso non ha.

Soglia di accettabilità per noi, cerchiamo di sistemare questa realtà.

Stimoli provenienti dallo schermo che non accetteremmo nella vita reale.

Due forme di regolazione:


1. Il nostro organismo

2. Il film/serie stessa

Dobbiamo analizzare la NARRATIVITA’:

Elementi costanti: successione di eventi che può essere disegnata circolare rotta da
qualche avvenimento (non sempre lineare), ogni storia è una serie di trasformazioni,
legami tra azioni e desideri.
Le teorie risalgono agli anni ‘30 circa in Russia; il formalismo, la forma è più
importante.

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Vladimir Proop osserva come al di sotto della variabilità sia possibile trovare degli
elementi comuni nella fiaba – una costante.

Si diffonde nella semiotica strutturalistica che negli anni ’60 recupera le idee dei
russi e le inseriscono in un modello teorico che ha la stessa esigenza, per risalire alla
struttura dei racconti con l’idea di chiamarli ATTANTI, qualcosa di astratto
sottostante alla narrazione, elementi del programma narrativo, ruoli sintattici
astratti, MODELLO ATTANZIALE.

3 coppie:
1. destinante e destinatario destinante è colui che vuole che l’azione abbia corso che
convince il destinatario a compiere un’azione, il destinatario fa l’azione. Come un
contratto.

2. Oggetto e soggetto
Nucleo del modello, può essere astratto o meno, rispecchia quello che il sogg.
desidera. Il soggetto è un attante diverso dal destinatario.

3. Aiutante e opponente
L’aiutante facilita il compito del soggetto anche involontariamente, il
contrario fa l’opponente.

Riconducibile a 2 elementi:
® le funzioni

® i ruoli

Fasi:
inizio - danneggiamento - rimozione danneggiamento – nozze

Ruoli:
eroe – antagonista - falso eroe – mandante – donatore – aiutante – principessa o re.
Gli stessi ruoli da più personaggi o più personaggi per un ruolo.

Non esiste un solo programma narrativo ma molti di più, cambio di prospettiva.

22
SEQUENZA NARRATIVA CANONICA

4 fasi:
manipolazione – competenza – performanza – sanzione

Manipolazione = (stipula del contratto – promessa, minaccia, seduzione,


provocazione) destinante convince destinatario a fare o non fare qualcosa.

Competenza = destinatario deve acquisire delle capacità o mezzi per compiere


l’impresa (prova qualificante -volere, dovere, sapere, potere). - azione Performanza
= azione principale, il soggetto combatte e sconfigge il nemico. - azione

Sanzione = il soggetto fa quello che doveva fare (prova decisiva e glorificante –


positiva/negativa, pragmatica/cognitiva).

J. Campbell, L’eroe dai mille volti, 1949


Descrive il viaggio dell’eroe secondo Campbell, è uno dei modelli della narratività.

C. Vogler, Il viaggio dell’eroe, 1992


Probabilmente è il modello più famoso, descrive il corso della narrazione.
23
REGIMI NARRATIVI

NARRAZIONE FORTE
Personaggio principale (soggetto) che desidera e quindi agisce con una sequenza di
azioni in un percorso con inizio – sviluppo – fine, attraversati da azioni. Modello di
narrazione forte, coesi.

Catena di aspetti:
Motivazione – azione (efficaci) – obiettivo (sempre raggiunto)
Hanno una reazione causale chiara, i valori sono facili da capire e comprendere, mai
dubitiamo sulla loro realtà.
Se il legame fosse meno stretto non si potrebbero capire le motivazioni e quindi
anche l’azione non avrebbe senso.

NARRAZIONE DEBOLE
Anche i finali sono enigmatici o aperti, ma è debole, non ha più un legame catonico,
c’è un cambiamento antropologico.
Il laureato e taxi driver.

24
ANTI- NARRATIVO
Fa saltare i legami, fa fatica, è una linea pasticciata che rientra verso se stessa, non si
capisce fino in fondo che cosa lo spinge e che cosa raggiunge.
Le relazioni causali sostituite da casuali.

La narrazione di cui noi fruiamo è l’intreccio (racconto), ordine narrativo degli eventi
concentrato, mentre ma fabula è una forma di organizzazione tra rapporto
personaggi e azioni in quanto si sviluppano in senso cronologico, è materiale grezzo
che è antecedente alla sua forma espressa.

Questa fabula può essere raccontata, la forma espressiva può cambiare quindi
cambia l’intreccio che è l’ordine in cui è messa la fabula.

Ordine, durata e frequenza


Rapporto tra tempo della storia e tempo del racconto, come quella cosa è
raccontata.

Ordine
Può esserci una manipolazione del tempo oppure no, ad esempio nel piano
sequenza il tempo del racconto e il tempo della fabula coincidono.
Pulp fiction è un esempio di ordine scomposto che la nostra mente ha ricostruito. –
complex storytelling (memento, manipolazione ESTREMA)

Durata
Rimuovere tempo che non serve, quindi velocizza (ellissi, non far vedere alcune cose
come il protagonista che dorme)

Sommario = per mostrare lungo periodo tipo tutta la vita del personaggio. Come in
UP

Time laps = va molto in fretta, sintetizza in pochi istanti

Frezee = fermo immagine


Time laps e frezee sono entrambi usati in Lucy.

Rallenty = utilizzato nelle scene d’azione per vedere bene quello che succede e per
dare enfasi alla lotta.

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Fermo immagine = sospensione narrativa ma va avanti di solito il personaggio come
voce esterna narrativa.

Flashback = manipolazione tempo ancorata al personaggio. Elementi da analizzare:


portata e ampiezza.

Flashforward = manipolazione in avanti nel tempo, anticipazione.

Frequenza
Numero di volte elemento presente nella fabula e quante volte davvero
rappresentata nell’intreccio.
Sequenza ripetitiva: una volta nella fabula ma più volte nel racconto, capita quando
vediamo da prospettive diverse lo stesso evento.
Frequenza iterativa: evento esiste tante volte nella fabula ma mostrato solo una
volta nell’intreccio. Esempio la colazione di quarto potere.

MEMENTO, Nolan
Mette in relazione l’amnesia con la difficoltà spettatore di mettere gli eventi
nell’intreccio, siamo nella stessa posizione del protagonista. Incertezza dell’io
attraverso scomposizione della trama.
Il verso del tempo e la direzione del racconto sono invertiti.

® Bn vuol dire in bianco e nero, che vanno in avanti, solitudine del protagonista
nella camera d’hotel

® Col vuol dire a colori, che vanno alla rovescia (dal finale all’inzio), mostra
eventi esterni, raccontati dal narratore

1. -z Reverse motion, suggerimento allo spettatore, la polaroid scompare e il


proiettile rientra. Alternanza serie visive, infatti una in bianco e nero ed una in
colore.

Chi narra? E che cosa narra? Come si produce una narrazione?

Enunciazione
S. Chatman, Storia e discorso, 1978

26
Realtà empirica

Individuare l’area occupata dal testo.


Dimensione narrativa: autore reale e lettore reale

Figure empiriche

Emissioni – ricezione (astratti)

Figure testuali: la comunicazione avviene attraverso il


testo e dunque anche all’interno del testo
comunicano enunciatore e enunciatario.
Luogo di scambio tra progetto comunicativo e ipotesi
di lettura.

Il testo è un luogo di scambio, esprime la comunicazione tra produttore e fruitore.

Lettore e autore impliciti li possiamo solo percepire, ma non si vedono, sono astratti.

Le loro funzioni non sempre possono trovarsi nel testo (narratore e narratario).

Narratore:
Emblemi dell’emissione (dire di mostrare), presenze extradiegetiche (voce
fuoricampo, voice over), figure di informatori (testimone che racconta, flashback),
ruoli professionali, autore protagonista.

Narratario:
rappresentante del lettore, riceventi, chiave di lettura del testo.

The truman show


Narratore - Enunciazione esplicita, marche dell’enunciatore: effetto “reality”,
marcato, angolazioni particolari e sguardo in macchina.

Narratario – osservazione delle fotografie, spot pubblicitari “nascosti”, truman


stesso è il detective e viaggiatore.
27
Le forme di sguardo, ovvero interpellazione (attraverso sguardo in macchina) rende
esplicita la relazione enunciatore-enunciatario.

FOCALIZZAZIONE
A seconda di quanti personaggi è focalizzata può essere: Fissa – variabile – multipla

Focalizzazione interna = i racconti dove il narratore è inattendibile sono casi di


focalizzazione interna, tra il sapere del personaggio e quello che sa lo spettatore che
sono uguali.

Focalizzazione zero = Il nostro sapere è superiore a quello dei personaggi (narrazione


onniscente)

Focalizzazione esterna = il sapere dello spettatore è minore di quello dei personaggi.

FORME DELLO SGUARDO


Oggettivo= spettatori non allineati allo sguardo di nessuno come degli osservatori.
Può essere: Neutra perché l’istanza narrante si eclissa.

camera: Immotivata c’è una marcatura che si manifesta la camera è espressiva


l’enunciatore esplicito esprime il proprio giudizio. Impassibile è indifferente
possiamo collocarla nella non-recitazione, non funzionale.

Soggettiva pura= articolazione e correlazione di almeno due inquadrature correlate,


devono esserci più persone. Percezione di personaggio offuscata o distorta e noi
vediamo come vede lui (effetto vertigo).
In opposizione c’è la falsa soggettiva che può trarre in inganno.

Semisoggettiva= il campo contro campo è inquadratura della semisoggettiva, anche


l’inquadratura dietro lo specchio, riflesso. La proiezione quasi come un filtro, l’intera
immagine si proietta e riflette la parte interiore del personaggio

Marche espressive di enfasi: camera espressiva immotivata (oggettiva), proiezione


(semisoggettiva), percezione di personaggio/percezione dinamica (soggettiva).

Figure tensive nel cinema narrativo contemporanea


Come le ‘nostre corde’ ci coinvolgono, in maniera naturale e biologica.

28
“La cognizione dipende dal tipo di esperienza derivante dal possedere un corpo con
diverse capacità sensomotorie.” Questo ci descrive che il nostro movimento non è
solo quello esplicito; percezione e azione sono correlate.

“Tali capacità sono individuali sono esse stesse incluse in un contesto biologico, psicologico
e culturale più ampio.”
Le nostre concezioni dipendono da noi – concezione incarnata

EMBODIED COGNITION (concezione incarnata)


Non è possibile separare mente e corpo, cognizione che deriva dalla nostra natura
corporea.

Figure tensive
Motivi cinematografici ricorrenti di intensificazione/regolazione percettiva.
® Acrobazia: tensione sfidando la gravità e i limiti umani. Di solito si conclude
con la caduta del funambolo, crea tensione. Lo spettatore sente la vertigine.

® Caduta: forte squilibrio, induce lo spettatore a compensare questa forte


sensazione sensoriale. Siamo messi davanti ad un trauma e obbligati ad
accettarlo: Disincorporazione – reincorporazione = equilibrio omeostatico
(regolazione sulla base degli stimoli proposti).

® Impatto: inevitabilmente arriva dopo la caduta.

® Capovolgimento

® Deriva: descrive il movimento del corpo umano senza gravità come noi la
conosciamo.

Acrobazia
Senso di equilibrio viene a mancare. Film Trapeze, C. Reed, 1956, analizzandolo
capiamo che crea empatia, diventa nostra la esperienza.

EINFUHLUNG (empatia)
Heodor Lipps, 1903: Sentire l’altro dentro di sé. Sentire per l’altro, fondersi con
l’altro. Il funambolo ci crea questa esperienza grazie al quale ci immedesimiamo.
o Essere uno con

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Edith Stein, 1917: Sentire di essere insieme all’altro, affiancamento del personaggio.
o Essere con

Il circuito dell’empatia
Strato neurofisiologico: risposte automatiche alle stimolazioni sensoriali – contagio
affettivo

Strato cognitivo affettivo: cogliere in modo immediato e precategoriale le emozioni,


le interazioni e le motivazioni di una soggettività estranea; relazione intersoggettiva
ed estetica.

Strato simbolico-riflessivo: comprensione dei significati profondi incorporati


nell’azione del personaggio e del film

La serialità televisiva
La serialità definisce il nostro tempo, sia in qualità che di tempo. Incide nella nostra
concezione di vita, quando finisce una serie ci rimaniamo male.

La temporalità della serie è molto simile alla nostra, molto più di quella dei film. La
nostra vita quotidiana è una serialità, è per questo che le serie sono entrate così
tanto, le sentiamo vicine a noi.

Noi siamo dei narratori seriali, creiamo contenuti (stories…), non finiscono mai –
comunicando la vita nella sua successione di eventi.

La progressiva affermazione delle serie ha coinciso con il cambiamento della


distribuzione, ora abbiamo il “tipo Netflix” ma prima c’era un palinsesto a seconda di
quello che si voleva vedere ci si collegava alla tv all’orario e sul canale giusto mentre
ora possiamo vedere quello che vogliamo quando vogliamo.

Caratteristiche strutturali serialità televisiva:


1. Numerosità delle parti (numero puntate etc)

2. Similarità delle parti

3. Regolarità aspetti e azioni (es. soap ogni giorno alla stessa ora)

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4. Ritorno del già noto (non possiamo non essere seriali – rassicurazioni)

Ha origine nell’800 in Europa, mercato dei media di massa dove sorgono due
modelli:
1. Foieton: riprende il concetto di serial. Romanzo popolare sui quotidiani
francesi, aveva quindi una lunga durata e interazione tra autore e lettore;
aspettare con ansia l’altro pezzo (sospensione e ripresa) - Implica in
differimento della soddisfazione.

® Il piacere che la storia non finisca mai

2. Romanzo a eroe ricorrente: riprende le serie come le conosciamo oggi, ogni


segmento narrativo contiene una storia completa dell’eroe. Il patto con il
lettore non viene differito, è un altro tipo di piacere dato tramite altri episodi
con lo stesso personaggio ma storia diversa.

® Il desiderio di sapere come va a finire

Le serie di oggi sono ibride, serie serializzata (seconda golden age); costituite da
entrambi i modelli per soddisfare tutte le gratificazioni.

La prima golden age la si colloca negli anni ’40, massiccia produzione di telegrammi.
La seconda golden age è definito da Thompson dove i serial si trasformano in serie o
si ibridano. Tra gli ’80 e ’90.

Serial = racconto articolato con un numero variabile di vicende interdipendenti e


intervallate nel tempo.

Caratteristiche:
Articolazione racconto in putante con segmenti narrativi incompiuti, dotati di una
collocazione precisa nella sequenza temporale e concatenati.

Di tre tipi principali:


1. Continuous serial di lunga/lunghissima durata, assenza chiusura narrativa –
soap (un posto al sole, beautiful)

2. Serial chiuso, presenza di chiusura narrativa – telenovelas


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3. Mini serial, non continuativo, composta da poche puntate e dotato di
chiusura narrativa inequivocabile.

Serie = episodi autosufficienti, a se stanti, ogni episodio è l’inizio di una nuova storia
(signora in giallo).
Temporalità ciclica, di solito un episodio a settimana e hanno una fidelizzazione alta.

Tipologie di serie:
1. Serie antologica: singoli episodi autoconclusivi con un titolo comune ma
indipendenti tra di loro concatenati da qualcosa (black mirror)

2. Serie episodica classica: quella con il pilot che viene poi sviluppato, chiamata
anche immemore, il personaggio non ricorda cosa è accaduto nell’episodio
prima (tenente colombo)

3. Serie cumulativa: personaggio che non dimentica cosa è successo negli episodi
prima, conoscenza trasversale (xfiles).

4. Sitcom: genere commedia (friends)

5. Serie serializzata: forma ibrida. Plot episodico verticale (antologyc plot) che
riguarda solo quell’episodio e c’è sempre una storia centrale che si conclude
nello stesso epiodio a cui si associa il rapporto orizzontale tra un episodio e
l’altro (running plot).

La terza golden age è in atto oggi, la complex television proposto da Jason Mittell,
nuovo equilibrio tra verticalità e orizzontalità. La parola complex ci ricorda la
complicanza presente nella narrazione estesa in un tempo lungo e appunto
complesso (lost, bb, la casa de papel…).

L’orizzonte verticale di riferimento diventa la stagione. Il connubio tra cinema e serie


che riesce a dare questo successo ed espansione di qualità mutata che prima si
potevano trovare solo nel cinema.

32
Anche lo spettatore è diventato attivo, lost rappresenta come lo spettatore ha
potuto mettere mano nella serie anche solo parlandone grazie ai media.

Azione e percezione sono collegate; i neuroni si attivano anche se vediamo l’azione


compiuta da altri e non solo se viene eseguita – neuroni specchio.

® STANLEY KUBRICK’S BOXES (biblioteca su Stanley a NY). Film (Kubrick)


vs. Romanzo (Clarke); rappresentazioni simili tra loro della storia di
come si credeva in quel tempo, ovvero agli inizi degli anni ‘60

L’IRRAPPRESENTABILE
11 Settembre 2001
Film fatto da Alejandro Inaritu, messicano, decide di fare un film sull’attacco alle
torri gemelle cercando di rappresentare l’irrappresentabile.
Contestualizziamo le forme del cinema con un punto di vista più filosofico.

Descrizione caratteristiche principali visive ed acustiche:

- schermo quasi sempre nero tranne per pochi flash che vengono rilasciate
inizialmente in modo fugace e poi sempre più lunghe.

- immagini reali

- il suono sono persone che commentano in televisione, le chiamate delle persone


sugli aerei e ogni tanto dei tonfi che completano la discesa delle persone che si
buttano dalle torri.

- l’impatto non si vede, incorpora gli atteggiamenti dello spettatore per rendere
esperibile l’immagine così cruente e traumatica; rappresentare la nostra
repulsione, la volontà di non vedere, la rimozione dell’impatto è ancora più
evidente. L’impatto intensifica e compensa la percezione dello spettatore.

L’effetto tunnel = oggetto in movimento passa dietro ad una superficie che per poco
lo rende invisibile e poi torna in vista, non è detto che sia lo stesso oggetto ma noi
tendiamo a percepirlo come lo stesso oggetto. – identità fenomenica

Le forme di non rappresentazione dell’impatto sono strategie stilistiche che esiste


per ragioni fisiologiche per elaborare il trauma.

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C’è una procrastinazione, rimando del momento della caduta, creando
un’aspettativa della caduta che ci da appunto un effetto tensivo.

Le modalità di rappresentazione dell’impatto vengono accettate irrealistiche solo nel


caso di supereroi o cartoni o simili, così facendo stringiamo un patto con il film su
cosa siamo disposti a vedere.

I modi di rappresentare l’impatto:

Non rappresentazione
- sostituzione
- Oscuramento

Rappresentazione depotenziata
- Deviazione dell’attenzione (sfondo o avampiano)
- interposizione
- attutimento
- frenatura

Rappresentazione esplicita
- in modi non realistici

LA DERIVA
Rispecchiamo lo stato e l’esperienza del personaggio ed in qualche modo ci
immedesimiamo.

Gravità = determina l’orientamento dei corpi e conferisce intenzionalità alle azioni.

Assenza di gravità = allentamento dell’efficacia delle azioni, riduzione del controllo.


Sentiamo quello che il personaggio sente nel disancoramento o inafferrabilità –
perdita di intenzionalità. (gravity, odissea nello spazio…)

Gravity, Curon
Assenza di riferimento spaziale, mostra una rappresentazione del movimento senza
gravità e la macchina da presa è ancorata al personaggio da quando lei si stacca dal
braccio della navicella quindi la macchina da presa si muove insieme a lei sembrando
quasi ferma mentre in realtà ruota.

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Disincorporazione
Impossibilità di governare l’intenzionalità dei gesti; è una caduta non gravitazionale,
infatti per farci capire fanno fare al personaggio un movimento rotatorio e poi viene
utilizzato lo scompenso respiratorio.

Re-incorporazione
Adozione di estetica gravitazionale con l’allontanamento, sentiamo ciò che sentono i
personaggi e ci sono degli elementi percettivi.

ANALISI RICHIESTE ALL’ESAME

Modello attanziale SPIDERMAN

Destinante e destinatario:

1. Destinante = il ladro che con le sue azioni (uccidere lo zio di Parker) convince
in maniera indiretta Parker a diventare Spiderman e quindi a combattere il
crimine; viene stipulato un contratto.

2. Destinatario = Peter Parker, colui che da “persona normale” si trova a


combattere il crimine, così facendo compie l’azione.

Oggetto e soggetto:
1. Oggetto = il desiderio di pace di spider man e di essere accettato come
aiutante del bene e non classificato come cattivo.

2. Soggetto = spider man

Aiutante e opponente:
1. Aiutante = il ragno che ha morsicato Peter Parker

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2. Opponente = goblin che rappresenta l’antagonista di Spider man, colui che cerca
di distruggere il soggetto.

Modello attanziale BATMAN Destinante


e destinatario:

1. Destinante = la famiglia che da a Bruce Wayne le ricchezze e gli insegnamenti.

2. Destinatario = Bruce Wayne, colui che deve compiere l’azione.

Oggetto e soggetto:

1. Oggetto = battere i criminali ovvero il desiderio di Batman

2. Soggetto = Batman, che deve sconfiggere i criminali

Aiutante e opponente:

1. Aiutante = la famiglia, i soldi e la sua stazza

2. Opponente = i criminali

Analisi messa in quadro scena del film Tempi moderni di Chaplin, 1936. (su youtube)
Riusciamo a riconoscere l’inizio di questa sequenza grazie all’entrata in scena dei personaggi
principali; Chaplin ed una donna che pattinano in un edificio.

Ci sono poche ma ben definite inquadrature diverse e ricorrenti, iniziando dalla


figura intera con messa a fuoco profonda, infatti possiamo vedere anche gli elementi
al di là del personaggio in modo nitido. In questa inquadratura notiamo un iniziale
posizionamento standard della macchina mentre quando Chaplin si trova nell’altra
stanza è leggermente, quasi in modo impercettibile rialzata. Qui non possiamo non
notare il raccordo sul movimento di Chaplin stesso, importantissimo elemento che ci
da continuità.

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Abbiamo poi un primo piano della donna seduta con una messa a fuoco selettiva,
infatti il focus è posto su di lei mentre il dietro viene sfuocato. Notiamo dopo questa
inquadratura avviene uno spostamento di macchina dalla ragazza a Chaplin con
conseguente ampliamento dell’inquadratura grazie ad uno zoom out, che ci
permette di tornare a vedere a pieno la stanza.

Un’altra inquadratura utilizzata per la donna è la cowboy shot (piano americano)


famosa per l’utilizzo nei film western.

Possiamo dire che i movimenti di macchina di questa sequenza sono le più utilizzate
nel mondo del cinema.

Analisi figura tensiva della deriva, sequenza del film Gravity di Curon. (su teams)

Partendo dalla clip vista a lezione rappresentante il film Gravity descrivo la figura
tensiva della deriva.

La deriva è una figura tensiva immersiva, capace di creare empatia nei riguardi del
personaggio, così da provare noi stessi le sensazioni che lei prova, infatti c’è una
relazione empatica tra lo spettatore e il personaggio. L’intensificazione fa si che gli
stimoli sensoriali e motori dello spettatore e del personaggio siano sincronizzati;
questo fenomeno viene chiamato neuroni a specchio.

Il circuito dell’empatia creato dalla deriva è costituito dal senso di vuoto che ci
stimola a vari livelli: a livello emo-cognitivo quindi la capacità dello spettatore di
avere un contatto con il personaggio; a livello riflessivo e simbolico, ovvero lo
spettatore percependo il vuoto dovuto allo spazio ne sente il vuoto esistenziale,
creato dal non conosciuto, dal qualcosa più grande di noi; a livello fisiologico dove lo
spettatore emula i comportamenti del personaggio.

Come scritto riguardante l’empatia da Edit Stein nel 1907, “essere con” cioè
immedesimarsi completamente, essere una cosa sola tra il personaggio e spettatore.

Nello spazio, dove la gravità non c’è, quindi non è presente intenzionalità delle
azioni e viene intensificata la percezione. per questo abbiamo una
desensabilizzazione dovuta all’inafferrabilità ed al distaccamento; nella clip guardata
possiamo notare come lei non riesce a staccarsi da un pezzo di navicella roteante su
se stesso avendo dei grossi guanti e la tuta spaziale.

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Dopo essersi staccata inizia a roteare su se stessa, qui possiamo possiamo notare un
ancoramento di macchina, ovvero la macchina da presa segue il personaggio
facendo il suo stesso movimento facendolo sembrare quasi fermo. Questa
mancanza di intenzionalità è la fase di disincorporazione; caduta non gravitazionale
e scompenso respiratorio che disturbano l’equilibrio iniziale.

Quando lei riesce a staccarsi inizia a roteare andando appunto alla deriva, in questa
fase di re-incorporazione entriamo direttamente nel casco dove diventa una
soggettiva, infatti possiamo vedere le sue percentuali d’ossigeno così facendo
entriamo nel corpo del personaggio e quindi possiamo vedere quello che vede lei
mentre non riesce a fermare la sua rotazione, questa soggettiva acustica riesce a
creare quell’empatia verso il personaggio che porta anche noi ad una mancanza di
ossigeno che sentiamo affannato per quasi tutta la durata della clip. Lui da lontano
cerca di tranquillizzarla in modo da farla respirare con calma e via radio le chiede se
può trovare dei punti di riferimento in modo di andare a salvarla, inizialmente non
vede nulla ma quando riesce a calmarsi trova un punto di riferimento.

Le due fasi di disincorporazione e poi di rincorporazione creano un equilibrio


omeostatico.

38
ENUNCIAZIONE

L’enunciazione è l’atto di produzione di un testo narrativo ed anche la sua ricezione, riguarda chi o cosa
produce la narrazione, chi eroga quel contenuto ed è l’idea che una narrazione/un testo sia un territorio
relazionale, uno scambio comunicativo.

L’area della “DIMENSIONE NARRATIVA” (narrazione), sta


all’interno di una “REALTA’ EMPIRICA”, vale a dire della
realtà reale  distinzione tra realtà reale e realtà che è
solamente narrativa/testuale.

L’area delle “FIGURE TESTUALI” sta all’interno di “FIGURE


EMPIRICHE”, cioè reali  distinzione tra figure reali e
figure testuali.
Suddivisone sia del campo blu che del campo
bianco in due emisferi: EMISSIONE e
RICEZIONE, proprio come in uno scambio
comunicativo c’è sempre qualcuno che
produce un testo e qualcuno che lo riceve  ci
saranno quindi delle figure da collocare
all’interno o all’esterno dell’area testuale, sia
sul fronte dell’emissione sia su quello della
ricezione.

In tal caso nell’area della “REALTA’ EMPIRICA”


avremo dalla parte dell’emissione l’AUTORE
REALE (esempio: Alessandro Manzoni per i
Promessi Sposi/per Truman Show invece
saranno tutte le figure professionali che hanno
contribuito all’autorialità collettiva, come
l’autore, lo stesso Jim Carrey, il direttore della
fotografia, gli attori ecc. ) e da quella della
ricezione il LETTORE REALE (esempio: lettori di
un libro/spettatori cinema)

L’idea di Chatman è che la comunicazione


avvenga attraverso il testo e sia nel testo, e
che non sia soltanto tra autore e lettore
reale  il testo stesso al suo interno
riproduce uno scambio comunicativo, è il
luogo di scambio tra due figure astratte
ovvero tra il PROGETTO COMUNICATIVO e
l’IPOTESI DI LETTURA*, cioè tra
ENUNCIATORE (incarna i principi di
produzione) ed ENUNCIATARIO (incarna i
principi di ricezione). Queste figure testuali
sono astratte, sono dei costrutti testuali,
delle identità ideali che vengono delegate da quelle reali nella loro funzione: di autore o di lettore. *Per
IPOTESI DI LETTURA s’intende il fatto che, nel momento stesso in cui un testo viene concepito, venga
anche concepito un “target” di lettori, dei lettori modello.

La relazione interna al testo, lo scambio comunicativo all’interno è qualcosa di astratto che vive in ogni
oggetto, in ogni segno  comunicazione come interazione tra figure fuori, ma soprattutto dentro il testo
che implica quindi una relazione tra un’istanza di produzione e un’istanza di ricezione (inscindibili)
Chatman propone di chiamare queste due entità
interne al testo e che rappresentano quelle esterne:
AUTORE IMPLICITO e LETTORE IMPLICITO  sono
istanze astratte, non si trovano materialmente nel
testo.

Tuttavia, in alcuni casi, è possibile che queste


figure astratte si manifestino concretamente, non
all’esterno, ma all’interno del testo, come se
fossero delegate dall’autore implicito e dal lettore
implicito, ci si riferisce al NARRATORE ed al
NARRATARIO  diventano figure, percepibili,
sono esplicite proprio perché esplicitano quella
natura implicita dell’autore o del lettore.
MODI IN CUI AUTORE E LETTORE IMPLICITO
SI POSSONO ESPLICITARE:
- NARRATORE:

• emblemi dell’emissione: cioè tutto ciò


che riguarda il raffigurare, il mostrare
(esempio: una finestra, un quadro, uno
specchio, uno schermo, esempio: nel
film “la finestra sul cortile”, la finestra
rappresenta un emblema di emissione
mentre la macchina fotografica con il
teleobiettivo rappresenta un emblema
di ricezione)
• presenze extradiegetiche: qualcosa che parla del proprio comunicare (esempio: cartelli)
• figure di informatori: tutti quei personaggi che raccontano, testimoni che parlano oppure presenze
che ricordano (tramite flashback) o prevedono (tramite flashforward)
• ruoli professionali: figure professionali (regista) che si palesano come personaggi  rimando
all’autore implicito
• marche dell’enunciatore: effetto “reality” (ottenuto anche tramite angolazioni e inclinazioni
particolari, bordi neri, grandangolo ecc.), interpellazione (sguardo in camera)
• autore protagonista
- NARRATARIO:

• emblemi della ricezione: strumenti per la visione (esempio: occhiali, cannocchiali, il fatto che
qualcuno legga qualcosa)
• presenze extradiegetiche: (esempio: destinatari del cartello, l’idea che quel cartello debba essere
letto, ancor prima che qualcuno effettivamente lo legga; esempio: spot pubblicitari “nascosti” nello
show, sono come momenti di realtà all’interno dei reality show, rimandi alla presenza di
spettatoriconsumatori)
• figure di osservatori: chiunque scruti, indaghi, ragioni, pensi (esempio: detective)
• spettatori in studio: quest’attività di ricezione può essere rappresentata all’interno del testo
attraverso questi spettatori in studio, cioè figure che all’interno del testo si occupano di ricevere la
comunicazione
Alessia Lupo

FILM OBBLIGATORI

Nascita di una nazione, Griffith - 1915


(the birth of a nation) è un film muto. È stato uno dei film privi di suoni che hanno fatto registrare i maggiori incassi della
storia, risultando importante per la storia del cinema per le tecniche innovative che apportava alla settima arte.

Trama:
Il film è ambientato al tempo della guerra di secessione americana, ed è composto da due parti. La prima parte mostra
l'america prima della guerra civile, con due famiglie in contrapposizione: i nordisti stoneman, con il politico abolizionista
austin stoneman (ispirato al politico thaddeus stevens), i suoi due figli maschi e la figlia elsie, e la famiglia sudista dei
cameron, con due figlie (margaret e flora) e tre figli maschi tra cui ben e phil. Nella seconda parte vengono mostrati gli
effetti dell'era della ricostruzione.

Genere:
Drammatico, guerra, western

Distribuzione:
Epoch producing corporation. Con questo film griffith mise a punto un nuovo modo di fare cinema: fu la prima opera
cinematografica pienamente narrativa, dove il rapporto tra interesse verso la storia raccontata e verso le immagini
mostrate propende decisamente verso la prima.

Regista:
Griffith

Personaggi:
Gli stoneman, la famiglia nordista - Austin stoneman - capofamiglia degli stoneman, politico abolizionista leader della
camera dei rappresentanti degli stati uniti, ispirato a thaddeus stevens, Elsie stoneman – figlia
Capitano phil stoneman - figlio, è innamorato di margaret cameron, Tod stoneman - figlio, muore in battaglia vicino a
duke, Lydia brown - domestica mulatta, I cameron, la famiglia sudista
Dottor cameron - capofamiglia dei cameron, Signora cameron - moglie del dottor cameron
Colonnello benjamin cameron (soprannominato "the little colonel") - figlio maggiore, crea il ku klux klan, è innamorato di
elsie stoneman, ispirato al generale nathan bedford forrest, Flora cameron - figlia minore, Margaret cameron - figlia
maggiore, Wade cameron - secondo figlio, Duke cameron - figlio minore, muore in battaglia vicino a tod, Mammy -
domestica nera

La corazzata potemkin, Eijsenstein - 1925


Si tratta di una delle più note e influenti opere della storia del cinema, e per i suoi valori tecnici ed estetici è generalmente
ritenuto fra i migliori film del '900 nonché una delle più compiute espressioni cinematografiche[1]. Prodotto dal primo
stabilimento del goskino[2] a mosca, fu presentato il 21 dicembre 1925 al teatro bol'šoj. La prima proiezione aperta al
pubblico avvenne il 21 gennaio 1926.

Trama:
Il film è ambientato nel giugno del 1905; i protagonisti della pellicola sono i membri dell'equipaggio della corazzata russa
che dà titolo all'opera, ed è strutturato in cinque atti. I fatti narrati nel film sono in parte veri e in parte fittizi: in sostanza si
può parlare di una rielaborazione a fini narrativi dei fatti storici realmente accaduti e che portarono all'inizio
della rivoluzione russa del 1905. Infatti – ad esempio – il massacro di odessa non avvenne sulla celebre scalinata, bensì
in vie e stradine secondarie, e non avvenne di giorno ma di notte. [3]
Lo stesso regista ha suddiviso la trama dell'opera in cinque atti, ognuno con un proprio titolo:
1. Uomini e vermi
2. Dramma sul ponte
3. Il morto chiama
4. La scalinata di odessa
5. Una contro tutte

Genere:
Drammatico, storico-drammatico

1
Alessia Lupo

Distribuzione:
Goskino

Regia:
Sergej ejzenštejn

Personaggi:
il marinaio vakulincuk, Il , I comandante marinai a bordo di potemkin

Ombre rosse, Ford – 1939


Sceneggiato da dudley nichols adattando il racconto di ernest haycox la diligenza per lordsburg (1937), narra il viaggio di
un gruppo eterogeneo di passeggeri di una diligenza attraverso il pericoloso territorio apache.

Trama:
Un gruppo di estranei sale a bordo della diligenza che va da tonto, a lordsburg. Tra questi ci sono dallas, una prostituta
cacciata dalla città dalla "lega della moralità. Quando il postiglione buck richiede la scorta armata, lo sceriffo charlie
wilcox, appreso che il fuorilegge ringo si sta dirigendo a lordsburg per vendicarsi dell'assassinio del padre e del fratello
da parte dei fratelli plummer, decide di accompagnare la diligenza. Mentre questa si avvia, il tenente di cavalleria
blanchard annuncia che geronimo e i suoi apache sono sul sentiero di guerra e che fornirà una scorta solo fino a dry
fork. Ai margini della città, si uniscono altri due passeggeri: il giocatore d'azzardo e gentiluomo del sud hatfield, attratto
da un senso di protezione verso lucia, e il banchiere raffaello gatewood, in fuga con il denaro sottratto alla sua banca.
Lungo la strada la diligenza si imbatte in ringo, rimasto senza cavallo. Wilcox lo prende in custodia facendolo salire sulla
diligenza, dove il giovane, con sorpresa degli altri, manifesta galanteria verso dallas. Arrivati ad apache wells, lucia
scopre che suo marito è stato ferito in battaglia e quando, dopo essere svenuta, va in travaglio, il dottor boone, l'assiste
nel parto con l'aiuto di dallas. Più tardi quella notte, ringo, non volendo sapere nulla del passato di dallas, le chiede di
sposarlo e vivere in un ranch che possiede in messico, ma quando, dopo che lei ha accettato, sta per fuggire, si ferma
vedendo segnali di fumo che annunciano un possibile attacco degli apache.
Dopo un lungo inseguimento e quando ormai le munizioni sono esaurite, mentre hatfield, con l'ultimo proiettile, si sta
preparando ad uccidere lucia per evitarle una fine peggiore, il sesto cavalleria arriva in soccorso.
A lordsburg, gatewood viene arrestato dallo sceriffo locale. Dallas implora ringo di non affrontare il duello, ma lui è
determinato a vendicarsi e nella sparatoria che segue uccide i plummer, poi
Arrendendosi sapendo di dover tornare in prigione; wilcox però lo libera, lasciando che attraversi insieme a dallas il
confine messicano.

Genere:
Western, avventura

Distribuzione: united
artists

Regia:
Jhon ford

Personaggi:
Dallas, ringo, buck, hatfield, josiah boone, lucia mallory, charlie wilcox, samuel peacock, raffaello, gatewood, tenente
blanchard, luca plummer

Quarto potere, Welles – 1941


Primo lungometraggio del regista, girato all'età di venticinque anni, è liberamente ispirato alla biografia del magnate
dell'industria del legno e dell'editoria william randolph hearst. Il film uscì nelle sale il 1º maggio 1941.

Trama:

2
Alessia Lupo

Il film narra la vita del magnate della stampa charles foster kane (interpretato dallo stesso welles), incapace di amare se
non "solo alle sue condizioni", con la conseguenza di creare il vuoto attorno a sé e rimanere solo all'interno della sua
gigantesca residenza (xanadu, nella versione italiana candalù), dove muore abbandonato da tutti. Welles, servendosi di
una sequenza di flashback (sei, compreso il cinegiornale), mostra i frammenti della vita del magnate, quasi fossero i
pezzi di un gigantesco puzzle (rompicapo che metaforicamente appare più volte nel film). Allo spettatore è lasciato il
compito di ricomporre - in tutta la sua complessità - la personalità di charles foster kane.

Genere:
Drammatico

Distribuzione:
Rko

Regia: orson welles

Personaggi:
Charles foster kane, Il giornalista jerry thompson, La cantante susan alexander, Defunto banchiere walter parks thatcher

Roma città aperta, Rossellini - 1945


È una delle opere più celebri e rappresentative del neorealismo cinematografico italiano. È il film che fece acquisire
notorietà internazionale ad anna magnani, co-protagonista insieme ad aldo fabrizi, qui in una delle sue interpretazioni più
famose.

Trama:
Nella roma del 1944, un dirigente della resistenza, l’ingegnere comunista giorgio manfredi (pagliero), riesce a sfuggire
alle ss in una rocambolesca fuga sui tetti. A dargli ospitalità nella propria casa è la sora pina (magnani), una vedova che
alla resistenza è legata a doppio filo tramite francesco (grandjacquet), un tipografo partigiano con il quale sta per
risposarsi e dal quale aspetta un bambino. Il compito di manfredi, improrogabile, è consegnare una forte somma di
denaro a un gruppo partigiano che opera fuori roma.

Genere:
drammatico, guerra

Distribuzione:
minerva film

Regia:
Roberto rossellini

Personaggi:
Pina, don pietro pellegrini, luigi ferraris alias ingegnere giorgio manfredi, marina mari, lauretta, francesco, ingrid,
maggiore fritz bergmann, marcello, agostino alias purgatorio il sagrestano, il nonno, brigadiere metropolitano, nannina, il
questore, prete confessore, disertore austriaco, capitano hartmann

La finestra sul cortile, Hitchcock - 1954


Considerato uno dei capolavori della storia del cinema, [1][2] nel 1997 il film è stato scelto per la conservazione nel national
film registry della biblioteca del congresso degli stati uniti.

Trama:
Fotoreporter costretto all'immobilità per una frattura alla gamba inganna il tempo spiando i vicini. Convinto di avere
scoperto un assassino nella casa dirimpetto, riuscirà, con l'aiuto della fidanzata, a far luce su un delitto. E a rompersi
l'altra gamba.

3
Alessia Lupo

Genere:
Giallo, thriller

Distribuzione:
paramount pictures

Regia:
Hitchcock

Personaggi:
Fotoreporter l.b. jeff jefferies, Lisa freemont, Infermiera stella, lars thorwald

Fino all’ultimo respiro, Godard – 1960


Considerato il film manifesto della nouvelle vague.

Trama:
Michel uccide un poliziotto. Chiesta protezione alla fidanzata giornalista, patricia, si nasconde nel suo appartamento di
parigi mentre cerca di raccogliere i soldi necessari alla fuga.

Genere:
Noir

Distribuzione:
Euro international films

Regia:
jean-luc godard

Personaggi:
Michel poiccard alias lászló kovács, patricia franchini (patrizia, nel doppiaggio italiano), ispettore vital, antonio berruti, carl
zubert, claudius mansard, liliane, parvulesco.

8 ½ , Fellini - 1963 Trama:


Guido Anselmi, un affermato regista di quarantatré anni, sta elaborando il suo prossimo film. Egli si trova a trascorrere un
periodo di riposo in una stazione di cure termali (il set reale fu ambientato nel lazio, e principalmente a roma). L'amante
lo raggiunge alle terme e poco dopo arriva anche sua moglie.
Genere:
commedia, drammatico, biografico, drammatico, fantastico.

Distribuzione:
Cineriz

Regia:
Federico Fellini

Personaggi:
Guido anselmi, claudia, luisa moglie di guido, carla, rossella, gloria, madeleine l'attrice francese, mario mezzabotta,
signora delle terme, saraghina, pace il produttore, conocchia il direttore di produzione, matilde, sorella di luisa, madre di
guido, padre di guido.

4
Alessia Lupo

Il laureato, Nichols – 1967


Basato sul romanzo omonimo di charles webb.

Trama:
Benjamin braddock, un giovane ben educato di ricca famiglia, torna a casa in california dopo avere terminato il college e
qui viene organizzata per lui una festa con tutti gli amici dei suoi genitori, per quanto egli non gradisca il festeggiamento
e preferirebbe stare solo con i propri pensieri.

Genere:
commedia, drammatico, sentimentale

Distribuzione: united
artists

Regia:
mike nichols

Personaggi:
Benjamin "ben" braddock, sig.ra robinson, elaine robinson, sig. Braddock, sig. Robinson, sig.ra braddock, carl smith, sig.
Mcguire, sig. Mccleery, sig.ra singleman, receptionist, sig.na dewitte.

2001: odissea nello spazio, Kubrick – 1968


colossal di fantascienza ambientato in un vicino futuro, tocca temi come l'identità della natura umana, il suo destino, il
ruolo della conoscenza e della tecnica.

Trama:
Un gruppo di scimmie antropoidi, che segnano il principio della civiltà umana, trova un monolite. Gli umanoidi vi si
accostano diffidenti, poi lo toccano con singolare rispetto e qualcosa accade in loro: si accorgono per la prima volta che
un osso abbandonato può diventare una clava, uno strumento utile.

Genere:
Fantascienza

Distribuzione:
Warner bros.

Regia:
stanley kubrick

Personaggi:
David bowman, frank poole, heywood r. Floyd, guarda-la-luna, andrei smyslov, elena, ralph halvorsen, bill michaels

Taxi driver, Scorsese - 1976


È ritenuto dalla critica e dal pubblico come uno dei capolavori del regista e del cinema contemporaneo. Ambientato dopo
la guerra del vietnam a new york, tratta di un giustiziere.

Trama:
Travis bickle, reduce dal vietnam e solitario ospite di new york, soffrendo di insonnia, si fa assumere come tassista per i
turni di notte. Girovagando, nota l'appariscente bionda betsy, impegnata nella campagna politica del senatore palantine.
Allora si mette sulle tracce di iris, prostituta 13enne, conosciuta un giorno in cui cercava di sfuggire in taxi dal suo
protettore sport, lei è rimasta colpita dai consigli dello stravagante tassista, compie la strage della banda che gli sta
attorno. Uscito dall'ospedale, travis è un eroe.
Genere:
noir, thriller, drammatico

5
Alessia Lupo

Distribuzione:
Ceiad

Regia:
Martin Scorsese

Personaggi:
robert de niro: travis bickle, jodie foster: iris steensma, tom, matthew "sport", senatore charles palantine, "mago", betsy,
"dollaro", easy andy, venditore di armi, agente dei servizi segreti

The truman show, Weir - 1998


La pellicola è una satira fantascientifica,[4] ispirata parzialmente a un episodio di ai confini della realtà

Trama:
La vita di truman burbark, un agente assicurativo sui trent'anni, che vive sull'isolotto di seahaven, con la moglie
infermiera, è seguita dalle telecamere di una produzione televisiva sin dalla sua nascita. Per truman sarà molto difficile
uscire dal suo ruolo ma andrà fino in fondo.

Genere:
commedia, drammatico, fantascienza, satirico

Distribuzione:
U.i.p. - cid

Regia: peter
weir

Personaggi:
jim carrey: truman burbank, christof, hannah gill/meryl burbank, marlon, lauren/sylvia, angela burbank madre di truman,
kirk burbank padre di truman, lawrence, ron.

Memento, Nolan – 2000


La pellicola è ampiamente considerata uno dei migliori lavori di nolan e tra i film più significativi degli anni 2000, tant'è
che nel 2017 è stato scelto per la conservazione nel national film registry della biblioteca del congresso degli stati uniti.

Trama:
Ll protagonista è leonard, un trentenne che soffre di una rara malattia che non gli consente di trattenere i ricordi in un
breve lasso di tempo. L'uomo è alla ricerca dell'assassino della moglie e ogni giorno deve ricostruire quanto è
avvenuto o ha scoperto durante il precedente.

Genere:
thriller, noir, drammatico

Distribuzione:
istituto luce

Regia:
Nolan

Personaggi:

6
Alessia Lupo

Leonard shelby, natalie, teddy gammell, burt hadley, catherine shelby, sammy jankis, signora jankis, dodd

Gravity, Cuaròn – 2013


La pellicola ha ottenuto 10 candidature all'86ª edizione dei premi oscar, aggiudicandosi 7 statuette

Trama:
La dottoressa ryan stone è un'esperta ingegnere biomedico che affronta per la prima volta una missione nello spazio, la
sts-157. Assieme a lei sullo space shuttle explorer c'è l'astronauta matt kowalsky, in quella che sarà la sua ultima
missione prima di andare in pensione.

Genere:
fantascienza, thriller, drammatico
Distribuzione:
Warner bros.

Regia: alfonso
cuarón

Personaggi:
sandra bullock: dottoressa ryan stone george
clooney: matt kowalsky

7
Alessia
Lupo

FILM CONSIGLIATI

Mank, Fincher – 2020


Il film segue la vita dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz, interpretato da Gary Oldman, durante due diversi periodi:
il primo negli anni trenta e il secondo durante la stesura della sceneggiatura di Quarto potere (1941). Il film appoggia la
tesi avanzata da Pauline Kael nel suo articolo Raising Kane (New Yorker; 1971), e successivamente screditata,[1][2][3]
secondo cui la paternità della sceneggiatura di Quarto potere sarebbe da attribuire interamente a Mankiewicz e non
anche a Orson Welles.

Trama:
La trama di Mank di Fincher è ambientata a Hollywood negli anni 30. La storia racconta come è nata la produzione del
film Quarto Potere. Lo sceneggiatore Herman J. Mankiewicz, detto Mank, interpretato da Gary Oldman, che ha scritto lo
script del film. Ma Il regista Orson Welles, interpretato da Tom Burke, se ne appropria e si prenderà il merito del
successo della pellicola.

Genere:
drammatico, biografico

Distribuzione:
Netflix

Personaggi:
Gary Oldman: Herman J. Mankiewicz, Amanda Seyfried: Marion Davies, Lily Collins: Rita Alexander Louis B. Mayer,
Joseph L. Mankiewicz, John Houseman, Irving Thalberg, Sara Mankiewicz, Tom Burke: Orson Welles, Charles Lederer,
Shelly Metcalf, David O. Selznick, Fräulein Frieda, William Randolph Hearst

La donna che visse due volte, Hitchcock - 1958


Il film è tratto dal romanzo omonimo del 1954, scritto da Thomas Narcejac

Trama:
L'avvocato e poliziotto John Ferguson, Scottie per gli amici, soffre di vertigini: durante un inseguimento sui tetti dei
grattacieli di San Francisco, aggrappato a una grondaia e sospeso nel vuoto, vede un collega precipitare al suolo nel
tentativo di salvarlo.

Genere:
thriller, giallo, sentimentale

Distribuzione:
Paramount

Personaggi:
John "Scottie" Ferguson, Madeleine Elster/Judy Barton, Marjorie "Midge" Wood, Gavin Elster

Psycho, Hitchcock - 1960


Tratto dall'omonimo romanzo del 1959 di Robert Bloch (basato sulle vicende reali del serial killer è uno dei film più
famosi del regista, nonché il suo maggior successo commerciale.

Trama:
Marion, impiegata di una società immobiliare, fugge dalla città per raggiungere Sam, il suo fidanzato. Nella borsa ha
quarantamila dollari sottratti a un cliente. Lungo la strada, si ferma a pernottare nel motel gestito da Norman Bates, uno
strano tipo oppresso dal carattere autoritario della madre. Mentre è sotto la doccia, per , Marion viene uccisa.
Alessia
Lupo

Preoccupata per la sua scomparsa, Lila, la sorella di Marion, si reca da Sam per averne notizie, ma lei sembra essere
scomparsa. Il detective Milton Arbogast, incaricato delle indagini, passa in rassegna ogni albergo, ma quando arriva nel
motel di Norma, anche lui viene ucciso e il suo cadavere fatto scomparire. Per scoprire la terribile verità, a Lila e Sam
non rimane che recarsi di persona al Bates Motel.

Genere:
giallo, orrore, thriller

Distribuzione:
Paramount

Personaggi:
Norman Bates, Marion Crane, Lila Crane, Sam Loomis, Milton Arbogast, sceriffo Al Chambers.

1
I 400 colpi, Truffaut – 1959
Il titolo italiano, traduzione letterale dal francese, fa perdere il senso che ha nella lingua originale, in cui si riferisce
all'espressione faire les quatre cents coups, corrispondente più o meno al modo di dire italiano "fare il diavolo a quattro".

Trama:
Antoine Doinel è un vivace quattordicenne che vive con i genitori in un piccolo appartamento di Parigi. Incompreso dalla
famiglia e dagli insegnanti, incapaci di interpretare i bisogni affettivi e le inquietudini tipiche dell'adolescenza, il ragazzo si
fa notare per la sua irrequietezza, lo scarso profitto e per gli scherzi che combina, tanto che finisce, in molte occasioni,
per diventare il capro espiatorio di marachelle altrui.
Le sue azioni sono un mezzo, non sempre consapevole, per attirare l'attenzione degli adulti e per protestare contro la
loro insensibilità e la loro ostilità. Il solo conforto alla sua solitudine è l'amicizia col coetaneo Renè, con cui marina
frequentemente la scuola andando al cinema, nei parchi parigini o al Luna Park.
Una serie di episodi e di incomprensioni portano Antoine al riformatorio, abbandonato a se stesso il giovane manifesta
una continua malinconia che gli farà decidere per una fuga rocambolesca verso il mare. Quel mare che tanto ha
sognato.

Genere: drammatico

Distribuzione:
Cineriz

Personaggi:
Jean-Pierre Léaud: Antoine Doinel, il signor e la signora Doinel, René Bigey

L’anno scorso a Marienbad, Resnais – 1961 Trama:


La serata teatrale organizzata in un sontuoso albergo di lusso si trasforma, per una giovane spettatrice, in un complicato
viaggio nella memoria. Uno sconosciuto intraprendente insiste di averla conosciuta l'anno precedente a Marienbad e di
essere stato il suo amante, ma la donna non ne è affatto sicura. L'uomo desidera portarla via, ma la donna non fa altro
che rimandare l'evento. Il film non rivela chi dei due abbia ragione e si perde nei numerosi flashback dei protagonisti che
intrecciano passato e presente, che pronunciano pochissime battute, mantenendosi quasi sempre statici sulla scena.

Genere: drammatico

Distribuzione:
Cineriz
Alessia
Lupo

Personaggi:
A. (la donna), X. (lo straniero), M. (il marito)

Il filo nascosto, Anderson – 2017


Ambientato all’interno dell'industria della moda londinese degli anni cinquanta.

Trama:
Dipinge un ritratto illuminante di un artista e di un percorso creativo, e delle donne che fanno funzionare il suo mondo.
Nella cornice glamour e scintillante della Londra degli anni Cinquanta, il sarto Reynolds Woodcock dirige insieme con
sua sorella Cyril la celebre House of Woodcock, inconfondibile marchio di stile e bellezza, richiesto da reali, stelle del
cinema, ereditiere, socialiste, debuttanti e nobildonne. Gli originali e moderni capi firmati proiettano Woodcock al centro
della moda britannica, e consacrano il suo nome come uno dei più conosciuti e ammirati del dopoguerra. Nonostante la
conoscenza dei desideri e della figura femminile, lo scapolo impenitente considera l'amore un privilegio precluso a un
artista del suo calibro, e preferisce intrattenersi con donne diverse che gli forniscono la giusta dose di ispirazione e
compagnia. Finché non incontra Alma; ragazza ambiziosa e caparbia che riesce a insinuarsi nel suo cuore come musa e
come amante, sconvolgendo da un giorno all'altro la sua perfetta vita su misura.

Genere: drammatico

Distribuzione:
Universal Pictures

Personaggi:
Reynolds Woodcock, Alma Elson, Cyril Woodcock, Johanna, contessa Henrietta Harding, Nigel Cheddar-Goode, dott.
Robert Hardy, Barbara Rose, principessa Mona Braganza, Lady Baltimore, Lord Baltimore

2
Alessia
Lupo

FILM VISTI NON OBBLIGATORI

Shining, Kubrick – 1980


Genere: horror

Distribuzione:
PIC

Personaggi:
Jack Nicholson: Jack Torrance, Wendy Torrance, Danny Torrance

Jurassic Park, Spielberg – 1993


Genere:
avventura, azione, fantascienza

Distribuzione:
UIP

Personaggi:
Alan Grant, Ellie Sattler, Ian Malcolm, John Hammond, Robert Muldoon, Donald Gennaro, Henry Wu, Ray Arnold,
Dennis Nedry, Timothy Murphy, Alexis Murphy

Pulp Fiction, Tarantino – 1994


Genere:
noir, gangster, thriller, commedia, drammatico

Distribuzione:
Cecchi Gori Distribuzione

Personaggi:
John Travolta: Vincent Vega, Samuel L. Jackson: Jules Winnfield, Uma Thurman: Mia Wallace, Bruce Willis: Butch
Coolidge, Ringo "Zucchino", Yolanda "Coniglietta", Fabienne, Marsellus Wallace, Christopher Walken: capitano Koons,
Quentin Tarantino: Jimmie Dimmick.

Kill Bill, Tarantino – 2003


Genere:
azione, thriller, grottesco

Distribuzione:
Miramax films

Personaggi:
Beatrix Kiddo, O-Ren Ishii, Vernita Green, Elle Driver, Bill, Budd,

Il cavaliere oscuro, Nolan –


2008 Genere:
azione, poliziesco, thriller, drammatico, avventura

Distribuzione:

1
Alessia
Lupo

Warner Bros.

Personaggi:
Bruce Wayne / Batman, Joker, Alfred Pennyworth, Due Facce

Gomorra, Garrone – 2008


Genere:
drammatico, gangster

Distribuzione:
01 Distribution

Personaggi:
Franco, Don Ciro, Pasquale, Boxer, Ciro, Bombolone, Roberto, Tot

Avatar, Cameron – 2009 Genere:


fantascienza, azione, avventura

Distribuzione:
20th Century Fox

Personaggi:
Jake Sully, Neytiri, col. Miles Quaritch, Trudy Chacón, Dr.ssa Grace Augustine

Lei, Jonze – 2013 Genere:


drammatico, fantascienza, sentimentale

Distribuzione:
BIM distribuzione

Personaggi:
Joaquin Phoenix: Theodore Twombly, Amy, Catherine, Amelia, Paul, Isabella, Mark Lewman, Charles, Tatiana, Jocelyn

Birdman, Inarritu – 2013 Genere:


commedia, drammatico

Distribuzione:
20th century Fox

Personaggi:
Michael Keaton: Riggan Thomson, Zach Galifianakis: Jake, Edward Norton: Mike Shiner, Emma Stone: Sam Thomson,
Naomi Watts: Lesley, Laura, Sylvia Thomson, Annie, Tabitha Dickinson, Larry, Birdman

The walk, Zemeckis – 2015


Genere:
biografico, drammatico

2
Alessia
Lupo

Distribuzione:
Sony Pictures Entertainment

Personaggi:
Joseph Gordon-Levitt: Philippe Petit, Ben Kingsley: Papa Rudy, Annie Allix, Jean-Louis, Jean-Pierre, Jeff, Albert, David,
Barry Greenhouse, sergente O'Donnell, agente Foley, agente Genco

The neon demon, Refn – 2016


Genere:
orrore, thriller

Distribuzione:
Koch Media

Personaggi:
Jesse, Hank, Ruby, Gigi, Sarah, Jack McCarther, Roberta Hoffman, Dean, Mikey, Robert Sarno

Dogman, Garrone – 2018

Genere: drammatico

Distribuzione:
01 Distribution

Personaggi:
Marcello, Simone, Alida, Franco

Joker, Philips – 2019 Genere:


drammatico, poliziesco, thriller, noir

Distribuzione:
Warner Bros. Pictures

Personaggi:
Joaquin Phoenix: Arthur Fleck /Joker, Robert De Niro: Murray Franklin, Sophie Dumond, Penny Fleck, Thomas Wayne,
Randall, ispettore Garrity, ispettore Burke, Gene Ufland, Alfred Pennyworth, Gary, Hoyt Vaughn, Carl, Bruce Wayne

Parasite, Joon Ho – 2019


Genere:
thriller, commedia, drammatico

Distribuzione:
Eagle Pictures

Personaggi:
Kim Ki-taek, Park Dong-ik, Choi Yeon-kyo, Kim Ki-woo, Gook Moon-gwang, Geun-se, Kim Chung-sook, Park Da-hye,
Park Da-song, Min-hyuk

3
Alessia
Lupo

4
SCHEDA DI ANALISI CINEMA
Dopo aver visto la sequenza fornisci informazioni di contesto sugli aspetti produttivi
del film e in particolare della sequenza analizzata.

TITOLO + info base (anno di uscita, regista, casa distributrice, genere, trama in
breve)

La struttura narrativa

I luoghi, il tempo, gli intrecci della vicenda

La sequenza

Uno sguardo generale del contenuto della sequenza analizzata

Elementi della messa in scena

Scenografia ambiente:

ambientazione:

SCHEDA DI ANALISI CINEMA 1


arredamento: oggetti

di scena:

Illuminazione natura:

temperatura: contrasto e

luminosità:

qualità: direzione:

sorgente:

funzione:

Color Design tonalità:

saturazione:

combinazione:

contrasto:

Attore personaggio:

ruolo: divismo:

recitazione:

Trucco e costume

costume: trucco:

SCHEDA DI ANALISI CINEMA 2


Strategia materiali di

partenza: finalità

espressiva:

Elementi della messa in quadro tabella con

inquadratura 7. movimenti mdp

Riassunto complessivo della messa in scena

SCHEDA DI ANALISI CINEMA 3

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