Fra i fiorentini che in tal giorno accorrevano festosi alla
Basilica di San Lorenzo dobbiamo ricordare, in particolare, i membri dell’Arte dei Fornai, la cui residenza era posta in via Lambertesca nella parte poi rimasta incorporata nel fabbricato degli Uffizi, i quali avevano eletto il santo a loro patrono, dedicandogli un’immagine, quasi a grandezza naturale, dipinta su un pilastro all’interno di San Michele . Il 10 agosto i Consoli dell’Arte dei Fornai non solo si recavano solennemente a fare l’offerta rituale in San Michele ma erano anche fra i cittadini maggiormente impegnati nelle celebrazioni che avevano luogo nella basilica dedicata al santo. Nella zona intorno alla chiesa laurenziana, fra l’altro, abitavano ed avevano forni e botteghe un gran numero di fornai e di negozianti di pasta da minestra. Le mostre di queste botteghe venivano approntate per la festa d’agosto con molta fantasia; i fornai usavano, a tale fine, i “prodotti del mestiere”, presentando il pane in varie fogge, attirando così una gran folla. Ed ancora, oltre al pane dalle forme più insolite, una particolare pasta che era uso mangiare per la festività di San Lorenzo era la lasagna, “sorta di pasta di farina di grano, sottile e in forma di lunga striscia o nastro, leggermente increspata da un lato per lo più adoperarsi per minestra” (dal `vocabolario della Crusca’). I fornai fiorentini erano associati fra loro anche in una compagnia di carattere religioso, denominata Compagnia di San Lorenzo dei Fornai, con sede in via San Gallo. Il contributo da parte della Compagnia di San Lorenzo dei Fornai, nei festeggiamenti del 10 agosto, prendeva forma, principalmente, nel corso della distribuzione dei pani benedetti, a cui seguiva, alla sera, un’allegra “cocomerata” con cui si concludeva la calda giornata estiva. La festa di San Lorenzo coinvolgeva non solamente il centro di Firenze ma anche parte dei “contorni” della città, come si solevano appellare le rigogliose campagne alla sua periferia, in cui i segni del vivere e del lavorare dell’uomo ben si sposavano con l’elemento naturale. Una grande festa d’estate, infatti, animava con molta allegrezza la Certosa fiorentina del Galluzzo, essendo la sua chiesa intitolata a San Lorenzo.