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4°GIORNO
Iracondi e accidiosi
Personaggi
Dante
Virgilio
Filippo Argenti
Angelo celeste
Medusa e l’angelo
Arrivati nel quarto cerchio Dante vide molta più gente che altrove. Qui i dannati erano
costretti a rotolare dei massi enormi con il petto: un gruppo andava in una direzione e un
altro gruppo nella direzione opposta; quando i due gruppi si incontravano, gridavano e si
insultavano a vicenda dicendo:
PRODIGO (solo voce)
Sei un maledetto tirchio!
Dante domandò alla sua guida chi fossero quei due gruppi di dannati così strani
Virgilio spiegò quindi a Dante che sia gli avari che i prodighi erano stati condannati per
aver utilizzato male le proprie ricchezze sulla terra; ora infatti nemmeno tutto l’oro del
mondo avrebbe potuto salvarli e dar loro la pace.
I due continuarono il loro cammino, scendendo per un sentiero che li portò verso una
palude dall’acqua nera: era la palude chiamata Stige. Nel fango della palude Dante vide
alcuni dannati che si colpivano l’un l’altro con le mani e con i piedi dandosi calci e pugni,
alcuni addirittura si prendevano a morsi.
Camminando lungo la riva della palude, Dante e Virgilio videro una torre che si ergeva
imponente sull’altra sponda della palude. Virgilio indicò che dovevano andare proprio
verso la torre. Dante stava pensando ad un modo per passare dall’altro lato, quando vide
in lontananza arrivare un’imbarcazione guidata da un demone di nome Flegias che
accostò alla riva e li fece salire. La barca era piena di dannati che dovevano andare
all’altra sponda. Mentre navigavano in quella acque luride, Dante osservava i dannati che
per l’eternità erano costretti a stare in quella palude fangosa.
Attraversata la palude Stige, mentre scendeva dalla barca un dannato ricoperto di fango
sbucò dalla palude e afferrò la gamba di Dante
FILIPPO ARGENTI
Chi sei tu che vieni in questo posto
prima del tempo?
DANTE
Vengo, ma non resto! Chi sei tu piuttosto
che sei così sporco e lurido
FILIPPO ARGENTI
Sono un dannato, che non lo vedi?
DANTE
E allora resta qui a piangere e a soffrire,
ti ho riconosciuto sai, tu sei Filippo Argenti,
la tua arroganza in vita ti ha portato qui
FILIPPO ARGENTI
(Tirando Dante) E tu verrai con me!
VIRGILIO
(Dandogli un calcio) Lascialo stare, via di qui,
torna con gli altri dannati
DANTE
Maledetto! Spero che tu possa sprofondare!
VIRGILIO
Vieni Dante, proseguiamo:
quella torre è l’ingresso alla città di Dite!
12 IntrepiDante
Con coraggio verso la bellezza
DANTE
Chi ha parlato?
VIRGILIO
È uno dei demoni che sta di guardia alla città
DANTE
Oh mia cara guida, che tante volte
mi hai messo al sicuro, ti prego,
non mi abbandonare, non lasciarmi solo!
Se non ci fanno entrare, torniamo indietro.
VIRGILIO
Non aver paura Dante, nessuno
può impedire il nostro viaggio, dato che
l’ha voluto Dio in persona.
Aspettami qui, fatti coraggio,
non ti lascerò da solo all’Inferno
Virgilio entrò per parlare con i demoni, lasciando Dante in preda alla paura.
DANTE
Ma chi me lo ha fatto fare!
E se il maestro non tornasse?
Perché mi vengono questi pensieri
che mi incutono paura?
Dopo qualche istante Dante vanno sorpreso da delle strane voci femminili
ERINNI
Guardaci…siamo qui!
Presto Medusa, vieni
VIRGILIO
(coprendo gli occhi a Dante) No Dante,
non guardare! Maledette Erinni!
Sono delle streghe potentissime!
Se guardi negli occhi Medusa
ti tramuterà in pietra.
D’un tratto si udì un fragore, un vento forte si levò, tutti i demoni scapparono. Le Erinni si
zittirono. Dante e Virgilio videro un angelo vestito di bianco. Virgilio fece cenno a Dante
di inchinarsi di fronte a quella creatura mandata dal Cielo. L’angelo, con una facilità
estrema aprì la porta e li fece entrare. Li attendeva il sesto cerchio…