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Alessia Oliverio Giovedì 17 settembre

Comunicazione politica, prima lezione


APPROF.
Tutti possono capire il concetto di “comunicazione politica”, comunicazione (tv, stampa info) +
politica (partiti, leader, candidati e parlamenti).

La CP ha un carattere multidisciplinare, in quanto racchiude altre materie come giornalismo


politico, sociologia ecc...
Comprenda la sfera:
 Agire politico
 Istituzione dei media
 Pratiche professionali
APPROF.
La storia della comunicazione politica inizia nello stesso momento in cui la filosofia greca comincia
a riflettere sul potere, sull’autorità e sulla democrazia.
Per la prima volta nel mondo occidentali si discute del rapporto politico tra le persone che
appartengono a vari strati sociali, dunque per la prima volta si tocca il problema della
comunicazione.
Platone e Aristotele avevano già osservato un tema che è ancora attuale: l’effetto persuasorio sul
pubblico dei cittadini (il potere della retorica).
 Greci:
 Retorica (era l’arte della persuasione per eccellenza e le sue tecniche venivano
applicate alla politica, ovvero l’attività più significativa della polis)

 Sofisti: posero al centro della propria riflessione l'uomo e le problematiche relative


alla morale e alla vita sociale e politica  un ruolo fondamentale nel determinare la
qualità e la direzione dei rapporti di lotta x il potere nella società
 attraverso queste arti che le persone discutono e fanno politica

 Romani:
 Altri esempi di comunicazione politica
 durante il periodo della repubblica, è un periodo di guerre civili
 ma la lotta per il potere non è fatta da: scontri e di attività politiche
si sviluppano tecniche di seduzione e manipolazione dell’elettorato fino a
diventare una conquista del potere.

 Elezioni e campagne elettorali nella Roma repubblicane caratterizzate da:


retorica greca adattata alla tradizione romana
Era maggiormente praticata da propaganda orale rispetto a quella scritta: strade
e piazza erano i luoghi privilegiati del contatto diretto tra i candidati, e il popolo.
esempio romano così importante che molti termini sono entrati nell’uso
dell’epoca moderna:
o Candidato
o Comizio
Alessia Oliverio Giovedì 17 settembre

Gli attori della comunicazione politica


 I partiti: organizzazioni che partecipano alle elezioni, a processi di elezione per personale
politico
 I leader (dei partiti)
 Identifichiamo un partito con il proprio leader (processo di leaderizzazione). Es. il partito di
Salvini, il partito di Berlusconi, …
 I candidati: partecipano alle elezioni per essere eletti per esempio in un parlamento. I candidati
risalgono già ai tempi dei romani (realtà reppublicana). Coloro che erano candidati si vestivano
con una toga bianca (candida) per farsi riconoscere coma candidato.
 Istituzioni politiche
Una volta che i candidati venivano eletti diventano parte di un istituzione (es. parlamentari,
presidenti del consiglio, leader,… )
 Media e giornalisti: Radio, TV, Social media  canali dove ci sono delle fonti di informazioni
(fornite dai giornalisti per esempio).
Gli attori citati in precedenza sfruttano il potere dei media.
 Gruppi di interesse: Le imprese, le associazioni ,…
Wawei sta facendo una battaglia con Trump. Anche Tik Tok è un’azienda che sta facendo
battaglia con gli Stati Uniti.

Lobbing: processo attraverso cui i vari gruppi di interesse (es. imprese o ONG) cercano di
influenzare le decisioni politiche (= x fare leggi)

 Le imprese e tutti gli altri soggetti coinvolti citati in precedenza producono comunicazione
politica

Che tipo di relazioni ci sono tra questi attori?


2 modelli principali
1) Modello pubblicistico – dialogico
Rappresenta la comunicazione politica come un processo di interazioni tra i tre soggetti
principali
o Le istituzioni politiche
o Media
o Cittadini
Questi soggetti si relazionano tra di loro in modo piuttosto paritario

Esempi di influenze tra gli attori


Media e cittadini
i giornalisti o esperti che influenzano e orientano l’opinione pubblica dei cittadini

Istituzioni politiche e cittadini


Comizi ed elezioni. I cittadini e le istituzioni possono anche interagire sui social.

Istituzioni politiche e media


Leader che ha un dibattito politico con un giornalista in merito ad un elezione e un referendum.

Cittadini e istituzioni politiche


Alessia Oliverio Giovedì 17 settembre

 Secondo il modello mediatico questi tre attori non hanno lo stesso potere

2) Modello mediatico
Secondo questo modello l’attore più importante sono i media
Tre attori:
 Istituzioni politiche
 Media (il più importante)
 Cittadini (meno importante)
I media scrivono le regole e condizionano i comportamenti e le scelte dei cittadini e delle istizuioni
politiche.

Media logic (Giampietro Mazzoleni 1983)


Si tratta di capire la logica mediatica e non più quella politica.

“mediatization”  mediatizzazione  la logica mediatica sovrasta la logica politica.


Alessia Oliverio Giovedì 17 settembre

Si ragiona in chiave “cosa funziona e cosa no a livello mediatico” ecco dove si situa il potere 
potere conferito ai media.

Si dice che i Social tolgano potere ai media.


La logica mediatica condiziona il dibattito politico e tutti gli altri attori.
Una delle domande da porsi: “dove sta il potere?” “chi condiziona chi?”
 c’è sempre una lotta di potere tra gli attori

Scienza politica
È un campo di connessione con la comunicazione politica

Gli spazi della comunicazione politica – dove avviene la CP?


1. La sfera pubblica (Habermas)
Habermas ci dice nel libro “storia e critica dell’opinione pubblica” Nel corso dei secoli si è
creato un luogo di discussioni sui temi di interesse pubblico.
Ai tempi dell’illuminismo si creano i café letterari dove i letterari si riuniscono per parlare di
temi pubblici, di arte e poi di politica.
Durante questa epoca iniziano a circolare i giornali. Iniziano a trattare grandi temi. Diventano
un luogo di discussione politica.

APPROF. L’informazione è stata per secoli riservata solo a pochi privilegiati, si teneva sotto
controllo la cultura e l’informazione. Solo dopo la riv francese la comunicazione politica si è
trasformata senza finalità manipolatorie, anzi con l’obiettivo di contrastare chi esercitava il
potere

Nell’illuminismo (dove la ragione è sopra ogni cosa) avviene un cambiamento. Anche i


cittadini comuni iniziano a parlare di questi temi, che prima erano riservati ai nobili o principi.
La ragione rende tutti uguali (indipendentemente dalla classe sociale). Anche quello più
basso nella scala sociale, può essere più inteliggente di un'altra persona più alta socialmente.
Si può discutere pubblicamente dei grandi temi, ad armi pari.  questa è la sfera pubblica
borghese.

APPROF.
Nel XIX secolo la democrazia fa fatica a consolidarsi:
 Ritorno antichi privilegi
 Nuovi assolutismi ideologici
la democrazia si sviluppa in modo diverso tra i vari stati e non con la stessa intensità

le libere elezioni sono il fondamento delle democrazie e dei nuovi stati
grazie allele campagne elettorali, caratterizzate da rituali comunicativi e scontri tra
partiti nascono:
 Leader politici
 Testate giornalistiche
nascita moderna della comunicazione politica nata dal processo di
democratizzazione e comunicazione

 Max Weber ci parla di idealtipi: delle categorie ideali (che non sempre esistono), ma ci aiutano
a comprendere meglio la realtà.
Alessia Oliverio Giovedì 17 settembre

Secondo Habermas la sfera pubblica cambia con la società di massa. La grande massa cambia
le logiche.
La sfera pubblica è il luogo in cui avviene la comunicazione politica.
Il parlamento è il luogo per antonomasia di discussione.

2. “Il medium è il messaggio” – Marshall Mcluhan


È il canale che determina il messaggio stesso. Il medium è più importante del contenuto. Il
canale condiziona il contenuto stesso.
Esempio:
o (Alcuni medium possono lasciare spazio ad alcuni argomenti rispetto che ad altri.)
o A seconda del media, i messaggi vengono trasmessi in modo diverso e vengono adattati
rispetto al medium. Sulla TV un’informazione verrà trasmessa in un certo modo
rispetto che se venisse trasmessa su Tik Tok.
Le logiche del singolo medium condizionano le logiche di come viene trasmesso il
messaggio. Spesso la comunicazione politica viene trasmessa attraverso degli slogan.
Gli slogan arrivano in modo più diretto ed efficace agli elettori.

Le 4 fasi della CP
Prima fase – fase premoderna (fino agli anni ‘60)
 Nella prima fase il contesto è quello della comunicazione diretta tra i leader politici e i cittadini
(come avveniva nell’antica Roma).

 Si fanno i comizi, ovvero discorsi fatti in piazza per convincere i cittadini ad eleggere quel
determinato candidatoFino agli anni 60 questo era il tipico modo per fare comunicazione
politica (la TV oggi è più preponderante)

 In questa fase c’erano anche i giornali.

 In questa fase c’erano credenze forti che promuovevano queste ideologie. Era presente un
voto d’appartenenza una volta che ti schieravi con un partito, difficilmente cambiavi idea.
Continuavano a votare lo stesso partito.

Fase 2 (dopo gli anni 60)


Arriva la TV
 che condiziona il dibattito pubblico molto più dei giornali e della radio.
 ha permesso un accellerazione dello sviluppo della comunicazione politica
Tv si affianca ai giornali e radio, ma:

Cambia la dimanica elettorale.


 Si passa da mobilitare i propri aderenti dei partiti a persuadere l’opinione pubblica.
 Si tratta di persuadere l’opinione pubblica che viene rappresentata da questi medium.

 Dal voto di appartenenza al voto d’opinione Gli elettori tendono a cambiare molto di più
idea rispetto a prima. Il voto cambia da elezione ad elezione.
Ecco perché i politici devono affidarsi sempre di più agli spin doctors: coloro che che
riescono a maneggiare le dinamiche dei media facendo emergere il messaggio del politico.
(aiutano i politici a livello mediatico)
Alessia Oliverio Giovedì 17 settembre

Nel 1960 avviene il primo dibattito presidenziale a livello visivo (per la prima volta i candidati
parlavano in TV video di kennedi e nixon.
 Inizia la fase moderna della comunicazione

Attraverso la TV si potevano apprezzare i gesti dei candidati, le movenze, il tono della voce, …
si poteva apprezzare o no un candidato in base all’aspetto
Kennedi risultò più convincente anche perché era giovane e bello.

 la TV diventa regina dei mezzi di comunicazione di massa (lo è ancora oggi)

Donald Trump ha usato tantissimo Twitter e Facebook come ufficio stampa costante. Ha sempre
pubblicato molti contenuti.
La TV riprende questi post e ne parlano al tg per esempio.

La TV amplifica i messaggi dei social


 Tutto ciò che accade sui social diventa notizia.
 ciò contribuisce ad aumentare la visibilità/ identità pubblica dei candidati.

APPROF. Importanza dei mass media


Con la nascita dei mezzi di comunicazione di massa (cinema, radio e dopo tv) si creano le
condizioni x lo sviluppo della comunicazione applicabile alla politica, infatti dal xx secolo si può
parlare di comunicazione politica in senso pieno.

Nei paesi sotto i regimi fascisti la propaganda e la manipolazione hanno avuto il sopravvento
sulla democrazia e libera informazione, invece ad esempio negli Stati Uniti si era preservata la
democrazia, caratterizzata da libera informazione e comunicazione hanno giovato lo sviluppo
interno ed esportazione di modelli di com. politica. La dialettica tra potere politico e potere dei
media, ha rappresentato un ideale da imitare x molti paesi di giovane democrazia.

Il marketing politico, è nato insieme alla democrazia e sperimentato negli Stati Uniti nel XIX
secolo, invece il quel periodo in Europa si stava consolidando il fascismo e lo stalinismo, invece
negli stati uniti si celebrava il connubio tra pubblicità, marketing, info, sondaggi d’opinion utilizzati
nella politica e campagne elettorali.

La videopolitica
La videopolitica è il formato più noto della politica. La diffusione dei social media sta ponendo le
basi di un ulteriore sviluppo x la com, politica.
I progressi tecnologici hanno:
Leader, partiti cittadini e tutti sono connessi in una rete di comunicazione in tempo reale
che sta trasformando la politica.

Terza fase  dal 1990 in poi


C’è un’abbondanza di:
 TV
 di canali
 di media digitali.
C’è un pubblico diversificato per i vari canali (canali di nicchia).
Alessia Oliverio Giovedì 17 settembre

Il pubblico viene segmentato (non è più un pubblico generalista) non c'è più la grande massa
che guarda lo stesso programma in grande serata
Il tutto avviene in modo sempre più veloce.

Quarta fase (dal 2010 in poi)


Sovvrabbondanza dei media:
 siti
 blog
 Social
 Piattaforme
 questi sono innumerevoli canali dove si può parlare di politica e dove i candidati possono
entrare per raggiungere le varie nicchie.

Si produce una grande frammentazione dei pubblici e dei messaggi stessi

 Dal brodcasting (messaggio che arriva a tutti)  al neurocasting (ognuno può scegliere la
propria progammazione)
Neurocasting: si può decidere su ogni piattaforma cosa vedere e cosa non vedere. Puoi
scegliere film, programmi, …
 Non c’è più il messaggio che arriva ad un unico pubblico.

 Dis/neo – intermediazione:
si può scegliere ad esemoio quali politici seguire sui Social, quindi in un certo senso non
c’è più il media o il giornalista che filtra per noi le informazioni e ci fa vedere quello che
vuole lui.

I social non sono medium neutri  i Social cercano di offrirci quello che vogliamo vedere
hanno obiettivi di business  vendono agli inserzionisti i nostri dati

 Cambridge analitica  è una società che prometteva di influenzare le preferenze degli


elettori conoscendoli meglio. (targetizzazione estrema)

SI passa da:
 Sondaggi
 Spin doctors
 Focus group

A:
 Social, che tramite il nostro comportamento online ci conoscono meglio e sanno
perfettamente chi siamo.  algoritmi che cercano di tenerci il più possibile sui social in modo
da avere più dati.
Alessia Oliverio Giovedì 17 settembre
Alessia Oliverio Giovedì 17 settembre

Sociologia della comunicazione


Ci parla come cambiano i media e come cambiano gli effetti dei media sulle persone.

I modi della comunicazione politica


Teoria ipodermica (o “del proiettile magico”)
Ovvero sottopelle. Arrivo sotto la pelle del destinatario.
Secondo questa teoria i media sono molto potenti e sono in grado di condizionare la mente delle
persone.

Teoria degli effetti limitati (flusso a due fasi)


La comunicazione politica non arriva direttamente alle persone perché ognuno di noi prende delle
decisioni anche in base alle opinioni di altre persone. Ad esempio persone di fiducia o influencer.
Grazie a questi personaggi le altre persone vengono influenzate.

Teoria critica (annoi ’60)


Nella scuola di Franco forte c’era un’impronta marxista (chi è che controlla questi media? Quali
sono gli interessi dietro la produzione di certi messaggi?)
 il singolo elettore è manipolato dai grandi interessi che controllano i media.
 pessimismo francofortese di impronta marxista che vede dinamiche di tipo economico alla base
di scelte politiche e di comunicazione.  c’è una variabile economica

Teoria delle variabili intervenienti


Ci sono una serie di variabili (titolo di studio, genere, orientamento politico) che incidono sul modo
in cui le persone percepiscono e interpetano i messaggi.

Teoria dell’Agenda-setting
Chi impone e chi decide i temi di cui si deve parlare?
 non si controlla il dibattito ma si controllano i temi da trattare.

Teoria della spirale del silenzio


Spesso si possono produrre delle maggioranze silenziose. Molti elettori quando sentono di essere
in minoranza, preferiscono tacere. Non parlano delle loro ideologie politiche perché magari
vengono ritenute impopolari o non degne. Però magari a livello elettorale rappresenta la
maggioranza.

Retorica (arte della persuasione)


Scienze cognitive
Ci indicano come noi facciamo dei ragionamenti, come percepiamo la realtà e come prendiamo
alcune decisioni. Capire il modo con il quale ragioniamo.

Scienze informatiche e tecnologiche


Capire le dinamiche alla base di certe tecnologie è fondamentale per comprendere il modo in cui si
comunica con quelle tecnologie.
Alessia Oliverio Giovedì 17 settembre

Definizione
“La comunicazione politica si può definire come lo scambio e il confronto dei contenuti di interesse
pubblico-politico prodotti dal sistema politico, dal sistema dei media e dal cittadino-elettore”
 Gianpietro Mazzoleni

APPROF. La retorica politica


La retorica, come arte e disciplina di comunicazione è una delle prime formalizzazioni del
dibattito civico nella polis greca e ha avuto un posto centrale nei percorsi educativi e nel dibattito
delle classi colte fino al XIX secolo.

Oggi la retorica, pur avendo perso l’aura prestigiosa del passato non può dirsi morta. Il
linguaggio della politica è stato definito il linguaggio della persuasione, e come tale non può fare a
meno delle forme retoriche, cioè dell’argomentazione, dialettica.

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