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Lezione 6

Domanda su: - cultura, cultura di massa, cultura popolare


 ideologia ed egemonia culturale
 identita' e rappresentazione

Politica della rappresentazione. Rappresentazione e razzismo, risposte a queste rapprsentazioni,


musica come risposta, in collegamento con i movimenti urbani e sociali. (Fort Apache. The Bronx,
1980, Paul Newman, ambientato nel Bronx)
South Bronx, New York, qualcosa che puo' essere applicato anche ad altre realta', ad esempio
Napoli, luoghi urbani (Gomorra).
Il caso Fort Apache, protesta di gruppi portoricani ed afroamericani. Alleanze interetniche negli
anni '80 a New York.

Spesso negli SC e' stato detto (Hall, Richard Dyer) che ci puo' essere un dibattito sulla
rappresentazione, ma mai una parola finale, ad esempio sullo stereotipo, che a sua volta si basa sulla
fissita', naturalizzando le differenze, e quindi bisogna essere molto aperti quando si parla di queste
cose. Non bisogna mai parlare in assoluto, ad esempio solo di cinema e razza, oppure cinema e
classe, per non essere riduttivi. Altra cosa importante da dire e' che si tratta di un terreno scivoloso.
Uno stereotipo nasce storicamente, non da un giorno all'altro.
Esplorazioni del 15 secolo, espansione dell'Europa, come momento chiave nella costruzione dell'
'altro'. Prima di allora, l'Europa era una periferia rispetto a Nord Africa e Medio Oriente, il sistema
mondo era diverso, partiva dall'India ed arrivava all'Africa e alla Spagna. C'erano a vole anche
schiavi europei. Poi ci sono le esplorazioni, nazioni come il Portogallo si espandono, e anche il
sistema schiavistico cambia, aumenta di volume. Questo influisce sull'idea e la costruzione
dell'altro, e anche la religione, come sostiene lo stesso Hall, prima dello schiavismo pone la
creazione dell'altro come inferiore (cattolici in America Latina), e poi colonialismo, imperialismo,
idea di progresso e modernita', espansione della citta', creano il binarismo tra Occidente e l'altro,
l'Oriente, come scrivera' anche E. Said in 'Orientalismo'. Come quest'ultim spiega, bisogna pensare
in termini di egemonia, di discorso, non tanto di razzismo solo come estremismo di destra, ma
anche quello dei cosiddetti 'liberal' (in senso americano, la sinistra moderata), che ripropongono
razzismo nei film di Hollywood degli anni '70 e '80.

Per quanto riguarda il cinema, ha influito moltissimo sulla creazione dello stereotipo, anche se
anche altre pratiche artistiche come la letteratura, gli atti teatrali musicali del passato (minstrel show
in cui le persone si dipingevano il volto di nero, danno una pinta propulsiva allo stereotipo nel
cinema. Pero' sicuramente il film che molti citano, per quanto riguarda il razzismo in cinema, e'
Nascita di una nazione, di D. Griffith, 1915, in cui abbiamo delle scene famosissime (scene), dove
si mostrano gli afroamericani a piedi nudi, urlanti, scena dell'inseguimento di Gus, un nero 'bucks',
cioe' la figura ripresa in tutto il cinema hollywoodiano del nero cattivo, spietato, aggressivo, che in
questa scena insegue una donna bianca per violentarla, una scena fatta talmente bene che chiunque
vedendola si immedesima con la ragazza. Quindi il cinema e' il mezzo in cui piu' ci
immedesimiamo, e che quindi, insieme alla televisione, e' stato analizzato sul razzismo. Pero' lo
stereotipo non va analizzato in modo troppo rigido, perche' puo' essere contestato, oggetto di uno
sguardo di opposizione, dipende sempre da chi siamo, dove ci troviamo etc.
Molte volte, negli Stati Uniti troviamo la tendenza a creare il binarismo bianco-nero, e quindi si
parla sempre di afro-americani, quando in realta' ci sono moltissimi latino-americani, messicani,
portoricani etc.

Il film ripropone alcuni stereotipi ma e' stato anche contestato. Trama: film su una stazione di
polizia del Sud Bronx, un distretto di New York con vari quartieri. Ci sono quartieri soprattutto
portoricani ed afro-americani. Ci mostra la vita nel Bronx come un posto dimenticato da tutti, e
soprattutto quella del distretto di polizia, dove i poliziotti sono demotivati e corrotti. Ci sono varie
figure, e i neri sono dipinti come spacciatori, prostitute, protettori etc. Il film apre con Pam Grier,
attrice afro-americana famosa nei film della Blaxploitation, film d'azione in cui gli Afro-americani
trionfavano sui bianchi soprattutto (Foxy Brown, Koffee, poi uscita di scena negli anni '80, e ripresa
da Tarantino in Jackie Brown come protagonista, in cui si riprende la storia di Foxy Brown 10-15
anni dopo). Pam Grier e' una prostituta che si avvicina a una macchina della polizia e senza motivo
spara e uccide due poliziotti, sotto l'effetto di eroina. Subito dopo escono persone da palazzi
abbandonati che saccheggiano la macchina della polizia. Da qui parte tutto il film, con una ricerca
dell'assassina, e contemporaneamente altre storie che si intersecano, come quella di due spacciatori
portoricano, di attivisti politici portoricani, tutti dipinti come se il quartiere fosse abitato solo da
spacciatori e violenti. Sicuramente il Bronx era un quartiere povero e con problemi di droga e
prostituzione, un quartiere allo stremo, ma molte persone lottavano quotidianamente, come ancora
oggi in quartieri di Napoli (ad esempio Scampia, le Vele etc.)

Inizio film.

Subito dopo l'uscita del film, un gruppo di attivisti portoricani Committee against Fort Apache, si
riunisce e decide di boicottare il film, per questa ed altre scene. Cercarono anche di intervenire
durante le riprese, bloccandole. Era pero' un film molto costoso, non indipendente, con alle spalle
un grande interesse economico. Quindi furono fatti dei piccoli cambiamenti (tipo la citazione
iniziale). Pero' vedendo tutto il film ci si dimentica di quella scritta.
Pensando a Pam Grier come attrice: se immaginiamo i suoi film precedenti, possiamo anche
guardare il film diversamente. L'intenzione del regista era sicuramente quella di mostrare Pam Grier
come una prostituta drogata in un momento di abbandono del Bronx. Pero' se guardiamo a Pam
Grier in precedenza, allora possiamo leggere il personaggio in modo diverso: il film parla
sicuramente di polizia, e quindi di brutalita' della polizia, violenza delle forze di polizia, e quindi lei
uccidendo i due poliziotti si ribella a questo (sistematica violenza sulle cosiddette minoranze
etniche). Per cui lei appare da un altro punto di vista.

Inizio Foxy Brown (1973 o 74). Blaxploitation: genere di serie B, per fare soldi, azione,
inseguimenti, sparatorie, e razzista, perche' Pam Grier spesso per ottenere le cose faceva finta di
sedurre le persone, spacciatori, e poi si vendicava, usava la sessualita' come un'arma, quindi per
alcuni afro-americani questi film erano oggetto di critica, perche' riproponevano gli stereotipi
hollywoodiani. Erano film prodotti dai bianchi, ma con attori neri: sfruttamento dei neri per fare
soldi. Ma per altri, guardandoli meglio questi film, poiche' ebbero un grande successo per le
comunita' afro-americane, venivano visti un po' come un riscatto al razzismo, mostrando per la
prima volta dei neri che vincevano. Si parla non di buffoni ma di gente seria, arrabbiata, che non si
faceva fregare dai bianchi. Un altro film e' Super Fly. Quindi erano film su figure marginali,
spacciatori etc, dalla parte delle masse nere, un po' come la sceneggiata napoletana, erano dalla
parte del popolo. Quindi si inserisce anche il discorso della classe, o del genere (Pam Grier e' piu'
forte degli uomini).
(Ambientazione nei ghetti neri di citta' come New York o San Francisco, quindi la visione e' quella
della comunita' nera di quegli anni, anche se i registi erano bianchi)
Il contrario di quello che accade in genere: l'uomo chiama Foxy per farsi aiutare.
La colonna sonora e' sempre bellissima: funk, soul, artisti come James Brown, i migliori.

La stessa attrice ('74 e '80), prima e' una persona vincente, mentre poi sara' descritta come una
prostituta drogata che barcolla e uccide senza motivo, fuori di testa. Se conosciamo l'attrice, allora
possiamo dare altre interpretazioni dl secondo film: la stessa Pam Grier, uccidendo due poliziotti,
mette in questione lo stereotipo. Sicuramente il film e' dalla parte della polizia, ma dal punto di vista
della fantasia di un gruppo oppresso negli USA, si puo' anche pensare a lei come ad un'eroina.
Possiamo quindi pensare un po' allo stereotipo sotto diverse angolazioni.

Ritornando a Fort Apache, perche' gli attivisti si sono ribellati? Negli anni '40 e '50, il Bronx era
soprattutto abitato da italiani, tedeschi, ebrei, solo con piccole comunita' di afro-americani e
portoricani. Porto Rico e' una colonia degli Stati Uniti. Poi gi viene data la nazionalita' americana, e
solo negli anni '50 diventa uno stato libero ma associati. In quel momento c'e' una grande
migrazione verso New York, in aereo. Arrivati a New York, hanno trovato posto soprattutto
nell'industria, soprattutto industrie piccole del terziario, botteghe, il settore tessile etc. Soprattutto le
donne. Molti hanno detto che si trattava della strategia della guerra fredda: mostrare che, al
contrario dell'Unione Sovietica, gli US volevano aiutare Porto Rico, oltre a dargli una 'presunta'
liberta', e ad installare industrie in Porto Rico. Ma in realta' arrivati a New York sono stati
completamente abbandonati, senza possibilita' di imparare l'inglese, sottopagati. Molte industrie poi
stavano chiudendo per trasferirsi nel sud, e molti quindi persero il lavoro, disoccupati, nei quartieri
piu' poveri. Interi quartieri di New York venivano rasi al suolo per fare posto ad uffici (settore delle
comunicazioni dopo l'industria, cambiamento della classe operaia). Molti portoricani venivano
traslocati quindi nel Bronx, nelle case popolari. Allo stesso tempo, gli afro-americani arrivavano a
migliaia in quegli anni, una migrazione dal Sud degli Stati Uniti, dove si meccanizzava l'agricoltura.
Siamo negli anni '60. Anche loro rimasti disoccupati. Sacche di poverta' a New York. La gente
comincio' ad avere paura di andare in quei quartieri (scena del film, ragazzi come zombie), una
paura collettiva, e Hollywood ha esasperato queste paure. Mentre loro perdevano il lavoro, molti
bianchi si spostavano fuori, perche' avevano paura di essere scippati, derubati, una citta'
abbandonata, le risorse sparivano, strade dissestate, interi quartieri abbandonati. Il film ci mostra
tutto questo, ma non spiega perche' il Bronx e' ridotto cosi'. Le persone hanno solo una conferma
delle loro paure. Ci sono ovviamente anche altri film (Il Giustiziere della Notte, Charles Bronson,
film che parla di una citta' governata dalle gangs che violentano le donne bianche, che uccidono le
persone). Ovviamente a New York negli anni '70 c'era molto crimine, ma questi film non ne
spiegano le origini: la distruzione del sogno dei portoricani.

Inizio film. Ingegnere liberal (non fascista) in vacanza con la moglie. Cerca di dare una spiegazione
della poverta'. La moglie viene violentata con la figlia, che rimane in coma, e lui diventa uno
spietato giustiziere, uccidendo in gran parte afro-americani e portoricani.

Questa era l'immagine che davano questi film. Ma Manhattan e il Bronx erano davvero cosi'? C'era
molto crimine, l'eroina era a livelli epidemici, molti posti come edifici abbandonati venivano usati
per lo spaccio e per drogarsi, quindi molti quartieri erano davvero difficili. Pero' in questi quartieri
c'erano molte associazioni che si battevano, e c'erano dei gruppi nati come gangs negli anni '60, e
poi trasformati. Non si tratta di difendere questi gruppi, che erano molto violenti. Ma attraverso le
gangs si sono anche creati dei movimenti urbani, come ad esempio quelli dell'hip hop e del rap
(musica, danza, graffiti, cose che il film prende in giro, e che venivano considerati come crimine
punibile con l'arresto). A New York si e' creato quindi quello che era sparito dalla vita politica: i
diritti civili erano stati molto forti negli anni '50 e '60 (Black Power, i movimenti Chicanos, dei
Messicani). Attraverso le attivita' delle gangs, che spesso si ribellavano anche alla violenza, si
ripropongono gli spazi socializzazione, e anche di apertura verso chi veniva dall'esterno. I dj ad
esepmio iniziano cosi', con le gangs: i dj si mettevano in un posto, con i dischi di genitori, e
cercavano il beat, il momento giusto per inserire un altro disco.
I Portoricani parlavano spagnolo e ascoltavano musica salsa, o altri generi dei Caraibi, coninciarono
anch'essi ad ascoltare e suonare l'hip hop, un genere nato a New York ma strettamente connesso con
i Caraibi, da un'idea proveniente dalla Giamaica, di mettere le casse fuori per ascoltare la musica.
Tutte queste culture si sono unite ed hanno creato l'hip hop. Non c'e' una visione romantica (come
fanno molti film), ma e' importante pensare come in quel momento queste interazioni interetniche
non hanno prodotto solo quello che si vede in questi film, ma hanno anche lavorato per la
comunita'. (Esempio: Afrika Bambaataa, ha creato un gruppo Zulu Nation, basato sulla cultura
africana, nonviolento e lontano dalla droga). Quando pensiamo al cinema, dobbiamo quindi pensare
ad un contesto piu' ampio, non solo leggere il film ma anche pensare al contesto storico (le
associazioni che contestano il film), ma nemmeno prendere alla lettera l'analisi fatta da questi
comitati, in quanto Pam Grier stessa ci da' la possibilita' di diverse interpretazioni. Bisogna andare
oltre l'immagine. La storia puo' essere riscritta dalle comunita' descritte nei film, dal basso. Ad
esempio pensiamo alle alleanza hip hop tra portoricani e afro-americani riscrivono questa storia dei
sogni infranti dei loro genitori.

La cosa importante e' quindi pensare allo stereotipo nel cinema, ma anche andare oltre, pensando a
come i film sono stati contestati dalle comunita' urbane, e anche alla performance degli attori.
(Miguel Pinero, poeta portoricano che in Fort Apache recita la parte dello spacciatore; era gia un
criminale, e' morto di overdose, la sua vita era davvero cosi', per questa immagine nel film viene
sfruttata. Lui in una poesia ammette di essere un criminale, ma obbligato dalle politiche razziste
degli Stati Uniti).

Fort Apache ancora su Pinero. E' uno spacciatore di eroina spietato, che si preoccupa di
un'infermiera portoricana che non ha mai avuto problemi, ma e' in realta' un'eroinomane che si
rifornisce da lui. Viene uccisa da lui con un'overdose, per paura che lei, che ha una relazione con
Newman, il poliziotto, possa tradirlo.
Dalla prima all'ultima scena, i portoricani vengono descritti cosi', ignorando totalmente la loro parte
nella storia della cultura o anche della produzione materiale in America.

La Grier e' una icona della comunita' afro-americana, soprattutto delle donne (ti faccio vedere io
dopo a casa se non ti comporti bene). Il femminismo della Grier e' collegato ai suoi ruoli di azione,
violenti (che non esce da Fort Apache, dove muore, viene avvolta in un tappeto e lasciata nella
spazzatura). Lei e' usata come esempio negativo, a testimoniare la decadenza della cultura di quegli
anni, l'etnicizzazione della crisi urbana di New York (e' cosi' perche' ci sono loro, non per la crisi
dell'industria, per la fuga dei bianchi e la mancanza dei servizi, per i proprietari che bruciavano loro
stessi le case per prendere i soldi dell'assicurazione). La donna di colore in quegli anni era la
cosiddetta 'welfare queen', che prendeva i soldi dello stato ma poi era ricca. Il cinema sara' pieno di
donne drogate, crack heads (Spike Lee, Jungle Fever, Whitney Houston). (trailer) Bisogna pensare
sempre a genere, razza e classe. La sua etnicizzazione e' collegata sempre alla questione di genere:
una donna che si spoglia, si droga, etc. Questo e' lo stereotipo, la donna drogata di colore, molto
frequente.

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