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A COSIMO FIORENTINO
Oh Cosimo, se ti rimane un po di tempo dalla cura e dalla dedizione nei confronti del senato della patria
Qualunque esso sia leggilo, con un occhio benevolo.
Questo strappa le risate a chiunque sia triste che rigoroso
A chiunque anke a Ippolito quest’opera eccita l’inguine.
Anche Lungo questa via io seguo i dotti poeti antichi. (va dietro le orme degli antichi)
Ai quali piacque anche comporre poesie divertenti
Ma è noto che essi hanno vissuto una vita pudìca
Anche se la loro pagina fu piena di un gioco osceno.
Ciò (chi scrive questi versi non è detto k debba fare una vita sconveniente) rimane nascosto al volgo ignavo
K nn si è mai curato di consultare gli antichi
ma la cura fu dedicata alla pancia
la cui ignoranza condanni questi nostri divertimenti
o cosi sia! Fra i dotti io sarò irreprensibile.
O Cosimo, tu leggi e fregatene di ciò che dice il rozzo popolino
Tu stesso insieme a me segui gli uomini eterni.
1.43 A Cosimo uomo celeberrimo su quando e a chi debba leggere questo libretto
Finora tu che sei l’onore eterno della patria
Ho esposto ciò ke tu Cosimo potrai leggere ai tuoi convitati dopo pranzo
Quello ke rimane sia oggetto di lettura per gli ubriachi dopo aver assunto la cena
In questo modo Leggerai in un solo giorno le nostre poesie.