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lì?
Questa base si trova nella più più settentrionale della penisola antartica,
nell’Antartide occidentale ed è descritta come «difficile da raggiungere anche
in termini antartici».
C'è chi lo scarica sul cellulare, chi lo stampa e lo porta in tasca o in borsa, e
chi se lo fa tatuare sul braccio. È il Green pass, o meglio il qr code collegato
alla certificazione verde anti-Covid che attesta la negatività a un tampone
effettuato nelle 48 ore precedenti o l'avvenuta vaccinazione. E così, per non
rischiare di dimenticarlo a casa, uno studente di Reggio Calabria, Andrea
Colonnetta, ha optato per un originale tatuaggio che - se inquadrato con uno
scanner - rimanda davvero alla carta verde. «Così ce l’ho sempre con me»,
ha scritto su Instagram dove ha pubblicato una foto della trovata.
Moltissimi i commenti via social, che si dividono tra chi la trova un'idea tutto
sommato geniale e quanti esprimono diverse perplessità, a cominciare dal
fatto che la certificazione resta valida per soli 9 mesi mentre un tatuaggio è
per sempre.
A chiudere i giochi ci ha pensato Gabriele Pellerone, l'autore del tatuaggio
che ne ha immortalato le fasi di realizzazione sul suo profilo Facebook fino
alla prova del 9: la verifica che il qr code, una volta inquadrato con uno
smartphone, riportasse effettivamente all'indirizzo web collegato. «Ci si tatua
per diversi motivi - ha scritto in un post - anche per ricordare un periodo
storico come questo, e tutto ciò che ha generato o lasciato durante il suo
percorso». «A prescindere da ciò - ha concluso - non esiste un modo
oggettivo di vedere le cose, che sia nel bene o nel male, ogni persona ha una
storia da raccontare ed un proprio modo di vedere o interpretare ogni cosa,
oltre ogni forma di pregiudizio».
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