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MASACCIO

Masaccio nasce a Castel San Giovanni in Altura nel 1401. La formazione artistica e culturale avviene a
Firenze dove egli, rimasto orfano di padre, si trasferisce con la madre e i fratelli forse già nel 1417.

Le notizie biografiche su di lui sono molto scarse però si sa che ha frequentato la bottega di Masolino. Lui
concepisce una pittura nuova e quindi inizia a far parte della rivoluzione artistica del primo 400 insieme a
Donatello e Brunelleschi. Oltre Firenze frequenta anche Pisa e Roma, dove morì a soli 27 anni e si pensa
probabilmente per la peste.

CAPPELLA BRANCACCI

La costante ispirazione giottesca, con personaggi dai volumi decisi e paesaggi e architetture di immediata
riconoscibilità, è particolarmente evidente nel grande ciclo di affreschi della Cappella Brancacci, Voluto da
Felice di Michele Brancacci,il ciclo del Carmine viene eseguito all’interno della cappella di famiglia a partire
dal 1424 in stretta collaborazione con Masolino, per essere poi modificato da Filippino Lippi.

I due maestri concordano la distribuzione delle dodici scene, disposte su due registri sovrapposti,in modo
che i loro diversi interventi possano amalgamarsi con un certo equilibrio e non contrastarsi.

Il tema narrativo prescelto, è quello della vita di San Pietro al quale si aggiungono anche due scene tratte
dalla Genesi. Nel ciclo di affreschi la centralità della figura di Pietro allude a quella della chiesa, ma rende
allo stesso tempo onore alla memoria di Pietro di Piuvichese che fu uno dei capostipiti della famiglia.

SANT’ANNA METTERZA

Con sant’Anna Metterza inizia la collaborazione artistica tra Masaccio e Masolino. Si tratta di una pala
d'altare commissionata per la chiesa fiorentina di Sant’Ambrogio dai Bonamici. Il dipinto rappresenta la
Madonna in trono con il Bambino e Sant’Anna, madre di Maria, messa come 3° personaggio (da cui
l’appellativo Metterza ), circondati da 5 angeli. Masolino realizza 4 angeli e Sant’Anna; Masaccio realizza
l’angelo reggicortina di destra, la Madonna col Bambino. Si nota una notevole differenza tra i tratti delle
due donne: la Madonna di Masaccio presenta un volume proprio percepibile attraverso la veste; Masolino
Colpito dalla concretezza della pittura del collega cerca di imitarla con Sant’Anna, ma in questa il senso del
volume è quasi assente e la prospettiva appare ancora rude e poco studiata. Tutto questo si nota
guardando la mano sinistra, che risulta priva di un braccio al quale si congiunge realisticamente, e notando
la mancanza della gamba sinistra.

Tutti i personaggi masacceschi grazie al chiaroscuro appaiono dotati di un volume proprio, occupando uno
spazio reale.

Anche Gesù presenta un chiaroscuro molto accentuato, che plasma sia i lineamenti del viso sia l’anatomia
del corpo.

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