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ANTROPOLOGIA: letteralmente “discorso intorno al genere umano”, definisce un vasto insieme di indirizzi
e tradizioni di studio che ha assunto caratteri peculiari nei diversi paesi.
La principale distinzione è tra ‘antropologia fisica’ (o biologica, ovvero lo studio dell’ umanità dal punto di
vista biologico) e ‘antropologia culturale’ (lo studio dell’umanità dal punto di vista culturale). Ciascuno di
questi termini ha assunto significati e letture diversi a secondo del contesto storico e geografico.
es. Negli Stati Uniti il termine antropologia significa lo studio della specie umana, delle sue origini
primitive e delle sue diverse espressioni contemporanee. Inoltre nella tradizione statunitense l’antropologia
è divisa in quatto campi di studi (i cosiddetti fields) e ciascuno corrisponde a un ambito dell’esperienza
umana:
-antropologia fisica, lo studio della specie umana dal punto di vista biologico, analizza la sua evoluzione
nel tempo e i suoi cambiamenti contemporanei.
-archeologia, studio delle culture umane del passato condotto attraverso l’analisi dei loro resti materiali
-antropologia linguistica, studio della comunicazione umana, analisi delle origini, storia e trasformazioni
-antropologia culturale, studio della specie umana, delle sue origini primitive e delle sue diverse
espressioni contemporanee
Nella tradizione inglese si è sviluppata l’antropologia sociale, pone l’enfasi sulla dimensione sociale e sul
funzionamento dei sistemi e delle strutture sociali in prospettiva rivolta alle società cosiddette ‘semplici’.
L’antropologia culturale è una disciplina scientifica nata in occidente che ha per oggetto lo studio delle
popolazione contemporanee e delle loro culture, laddove per culture si intende l’insieme dei
comportamenti, e delle credenze appresi dalle persone.
Essa analizza le differenze e somiglianze tra culture e il modo n cui esse cambiano nel corso del tempo.
Lo scopo dell’antropologia è quello di conoscere, interpretare ma anche salvaguardare le differenze
culturali espresse nelle culture ‘altre’. Inoltre il suo obiettivo è strettamente connesso a un percorso che
porta la disciplina a farsi specchio della società occidentale e sua critica osservatrice. Guardando l’’altro’
l’antropologia ci porta a vedere meglio noi stessi e a rendere ‘famigliare ciò che è estraneo e estraneo ciò
che è famigliare’
Le origini dell’antropologia culturale sono molto lontane, scritture di Marco Polo, ad esempio, ci mostrano
grandi viaggiatore che scrivevano resoconti sulle quali erano entrati in contatto. Le radici concettuali più
vicine della disciplina risalgono all’illuminismo francese.
I principali protagonisti della disciplina del tardo settecento e inizio dell’ottocento sono Tylor, Frazer e
Morgan; ispirati dalla teoria dell’evoluzione biologica hanno elaborato un modello di pensiero di
evoluzione culturale secondo cui tutte le culture umane evolvono, nel tempo, passando da forme inferiori a
forme superiori. Questo concetto collocava i popoli non occidentali in uno stadio primitivo rispetto a quelli
occidentali più civilizzati. Inoltre prevedeva due possibili destini per le prime culture: raggiungere il livello
evolutivo di quelle occidentali oppure estinguersi.
Malinowski, è uno degli studiosi che maggiormente hanno determinato lo sviluppo dell’antropologia
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culturale moderna. Nel corso della prima metà del xx secolo, dopo un lungo soggiorno di studi nelle Isole
Trobriand nell’ Arcipelago melanesiano, e introdotto la pratica dell’osservazione partecipante sul campo, ha
definito l’approccio teorico del funzionalismo (che assimila tutte le culture agli organismi biologici i quali
collaborano al funzionamento e alla conservazione dell’insieme, es. la religione e la famiglia collaborano al
funzionamento della cultura nel suo insieme). Il funzionalismo è connesso al concetto di olismo (ossia la
convinzione che le culture sono complessi sistemi integrati che non possono essere pienamente compresi
senza analizzare le diverse componenti).
Questi due concetti contribuirono a mettere in crisi i paradigmi evoluzionistici etnocentrici che si basavano
su una concezione unilineare dell’evoluzione umana e non si interrogavano sulle singole civiltà.
Boas è considerato il fondatore dell’antropologia culturale nordamericana. Condivise la vita quotidiana
degli Inuit (popolazione indigena dell’isola di Baffin) per un anno, e questo lo portò a imparare che le
diverse culture possono percepire in modi differenti anche solo i semplici elementi naturali, es. l’acqua.
Tutte le culture hanno una distinta individualità e una forte validità, dobbiamo a questa visione
l’introduzione del concetto del relativismo culturale (ossia la convinzione dell’importanza di comprendere
ciascuna cultura a partire dalle idee e dai valori che le sono propri e non giudicarla sulla base di standard
che non le appartengono). Inoltre Boas introdusse il concetto di particolarismo storico ( ovvero lo studio
delle singole culture e non degli approcci generalizzanti).
Radcliffe-Brown, nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, sviluppo dell’ antropologia sociale (vedi
p.1) delle società cosiddette primitive, a partire dai sistemi di parentela.
Pritchard e Fortes, allievi di Brown , proseguono sulla linea sociologica usata dal maestro piuttosto che sullo
studio dei fenomeni culturali. Pritchard si avvicina a una concezioine dellantropologia più vicina alle scienze
storiche, mentre Fortes introduce il concetto del mutamento e del conflitto all’interno delle società,
mettendo in discussione l’idea della società come organismo in equilibrio.
Nello stesso periodo Claude Lévi-Strauss ha elaborato una visione diversa, fortemente influenzata da una
visione filosofica, conosciuta con il nome di strutturalismo francese, egli riteneva che il miglior modo per
comprendere una cultura fosse quello di analizzare i diversi abiti di questa, come i sistemi di parentela, i
miti, le narrazioni e ogni altro aspetto della vita sociale e culturale. Lo strutturalismo francese rappresenta
l’ultima grande teoria universale dell’antropologia e si basava su un concetto di struttura ben diverso da
quello di Brown, (per il quale la struttura era l’insieme di relazioni esistenti tra istituzioni, individui e
gruppi), per Strauss la struttura è un inconscio soggiacente le relazioni e le pratiche sociali e si esprime nella
reciprocità e nello scambio. Lo strutturalismo ha inoltre sviluppato l’idea dell’antropologia simbolica,
ovvero lo studio della cultura intesa come insieme di significati.
Negli anni sessanta nell’antropologia si è diffusa la teoria marxista dando vita alla scuola statunitense del
materialismo culturale, ossia l’approccio allo studio di una cultura che pone l’accento sugli aspetti materiali
della vita degli esseri umani, in particolare l’ambiente in cui vivono e i loro mezzi di sussistenza.
Negli anni settanta si è sviluppata la teoria dell’antropologia interpretativa che ha avuto il Clifford Geertz il
suo maggiore interprete. Questa teoria si basa sulle concezioni dell’antropologia simbolica statunitense, in
quella strutturalista francese e nella filosofia ermeneutica. Secondo l’antropologia interpretativa per
costruire una teoria è necessario concentrarsi sulle idee delle persone e su cosa pensano, sui significati e
simboli importanti per esse. La cultura, secondo Geertz, è una rete di significati, un sistema aperto, che
l’antropologo deve capire e interpretare.
L’approccio interpretativo verrà ripreso con l’antropologia postmoderna, essa piuttosto che conoscere
l’altro ritiene possibile solo conoscere rappresentazioni dell’altro, a partire dalla soggettività
dell’antropologo.
A partire dagli anni novanta diverse teorie vengono influenzate dal postmodernismo, da un lato con lo
strutturismo (prospettiva secondo la quale potenti strutture plasmano le culture, il modo di pensare, di
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agire delle persone); dall’altro lato c’è la prospettiva che enfatizza il ruolo dell’agency (agentività) umana e
il potere che gli individui hanno di trasformare la la cultura opponendosi alle strutture esistenti.
Negli Stati Uniti sempre più cittadini di origine sudamericana e africana diventano antropologi e acquistano
visibilità, tuttavia ancora oggi l’antropologia rimane una delle professioni ‘bianche’. Si sta sviluppando su
queste basi un’antropologia antirazzista.
Le micro-culture, o culture locali, consistono in quelli schemi di comportamento che caratterizzano una
determinata area e un particolare gruppo umano. Le micro-culture sono basate sull’etnia, la lingua, il
genere, l’età ecc.
1. La cultura è distinta dalla natura. Per comprendere come le culture si distinguono dalla natura è
necessario prendere in considerazione i diversi modi con cui vengono affrontate le esigenze primarie del
genere umano: mangiare, bere, dormire e andare di corpo.
2. Mangiare. La cultura definisce i nostri modi di mangiare, come gli orari e che tipo di cibi mangiare , la
cultura attribuisce significati al cibo e all’alimentazione. (es. la maggior parte dei cinesi ritiene che il
formaggio sia disgustoso mentre in Francia ne vanno ghiotti).
Inoltre anche la percezione del gusto varia in modo significativo; i ricercatori hanno riconosciuto quattro
ambiti del gusto: dolce, amaro, acido e salato; Tuttavia queste categorie non sono universali: in asia
orientale una categoria molto importante è l’ umami (Sapidità). Le differenze culturali sono evidenti anche
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guardando le figure incaricate della cottura dei cibi, ad esempio.
3.Bere. Anche i significati attribuiti al bere variano in base alle culture. Ogni cultura stabilisce cosa e quando
sia corretto bere, in che modo e con chi. (es. in Francia normalmente durante i pasi è normale bere
generose dosi di vino, negli stati uniti le famiglie invece generalmente bevono solo acqua durante i pasti)
4.Dormire. Si potrebbe pensare che i modi di dormire siano universali per tutte le culture, perché tutti
generalmente dormono ogni 24 ore, tutti si sdraiano e chiudono gli occhi per farlo. Tuttavia anche il
dormire è una questione culturale; le influenze della cultura sono evidenti quando si esamina chi dorme
con chi, il tempo dedicato al sonno e i problemi d’insonnia e le malattie del sonno, come i luoghi deputati
per i bambini. (es. tra gli indigeni della regione amazzonica dell’ America meridionale, i neonati condividono
per molti mesi l’amaca con la loro mamma). La cultura influenza anche le ore che si dedicano al sonno (es.
nelle regioni rurali dell’india le donne dormono meno ore rispetto agli uomini perché devono svegliarsi per
accendere il fuoco per preparare il pasto mattutino).
5.Andare di corpo. La prima domanda è: dove andare di corpo? Ci sono differenze culturali nel grado
dell’intimità riservato all’evacuazione, che può essere un atto privato oppure avere luogo in contesti
relativamente pubblici. (es. le strade di molte città europee sono equipaggiate di orinatoi pubblici per gli
uomini ma non per le donne// nei villaggi dell’india, la maggior parte delle abitazioni non ha stanze da
bagno, e ogni mattina le donne si raggruppano e raggiungono un determinato campo dove accucciarsi e,
nel frattempo conversare tra loro). Inoltre la valutazione negativa dei prodotti dell’evacuazione non è
universale (es. per alcune culture native americane l’urina, in special modo quella delle donne, aveva
proprietà medicinali e detergenti ed era considerata l’acqua della vita.
LA CULTURA E’ APPRESA
Poiché si basa su simboli arbitrari la cultura deve essere appresa per ogni contesto. L’apprendimento della
cultura ha inizio nel momento della nascita, se non prima (c’è chi ritiene che il feto acquisisce informazioni
esterne già quando è ancora nella pancia della mamma). Una parte dell’apprendimento culturale avviene in
modo inconsapevole, tramite l’osservazione, l’apprendimento scolastico invece è un modo formale di
acquisire la cultura. Storicamente la cultura veniva appresa in forma orale, tramandata e raccontata dai
famigliari e dai membri anziani del gruppo sociale.
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LE CULTURE INTERAGISCONO E SI TRASFORMANO
Attraverso contatti, reti commerciali, migrazioni, turismo ecc. La globalizzazione, processo di intensa
interconnessione e scambio di merci, informazioni e persone a livello globale, è un potente motore delle
trasformazioni culturali contemporanee che ha ricevuto un forte impulso dalle innovazioni tecnologiche e
dell’informazione e della comunicazione. La globalizzazione non si espande in modo uniforme e i suoi effetti
sulle culture locali variano: da un lato può produrre cambiamenti positivi dall’altro può perfino distruggere
e far estinguere una cultura. Ci sono quattro teorie sull’interazione tra culture (da cui si possono
comprendere gli effetti varianti):
1. Lo scontro di civiltà. Questa tesi sostiene che l’espansione globale del capitalismo ha generato delusione,
alienazione e risentimento presso gli altri sistemi globali. Questo modello divide il mondo tra ‘ Occidente e
il resto ’ . Secondo la teoria dello scontro tra civiltà, in conseguenza al processo di omologazione, si
generebbe un processo opposto, ossia lo sviluppo di guerre identitarie di stampo culturale e religioso.
2. La McDonaldizzazione. Secondo questa teoria che vede gli Stati Uniti occupare una posizione centrale, il
mondo sta diventando culturalmente omogeneo. Al centro di questa nuova prospettiva c’è la ‘ cultura del
fast food ‘, principi della produzione di massa, della velocità e dei servizi impersonali.
3. L’ibridazione. Si ha quando gli aspetti di due o più colture si fondono per costruire qualcosa di nuovo: un
ibrido. (es. In Giappone può capitare che una donna anziana si inchini per ringraziare lo sportello
automatico di una banca).
4. La localizzazione. La trasformazione della cultura globale in qualcosa di nuovo per opera delle micro-
culture. (es. In molti contesti asiatici le persone rifiutano il modello del McDonald della consumazione
veloce del cibo e insistono per poter restare più a lungo seduti ai tavoli, perciò i direttori del McDonald
hanno tenuto conto di queste specifiche richieste e hanno apportato dei cambiamenti al ritmo del servizio,
così da consentir un ricambio più lento ai tavoli).
DIFFERENZA E GERARCHIA
Presso ambiti culturali molto estesi è evidente la differenza di un’ampia varietà di micro-culture. In un
quadro così articolato è possibile che uno stesso individuo sia influenzato da una o più micro-culture
diverse. Quando si prendono in esame le micro-culture bisogna fare attenzione la differenza tra differenza e
gerarchia. Persone e gruppi possono essere considerati diversi tra di loro in base alle loro caratteristiche,
ma ciò non comporta una disuguaglianza tra di loro (es. le persone con gli occhi azzurri sono diverse da
quelle con gli occhi castani ma ciò non comporta una diversità di trattamento o di status).
LA CLASSE
E’ una categoria basata sulla posizione economica che si occupa nella società, è misurata in termini di
entrate o di ricchezza ed è esibita attraverso uno stile di vita. Le società divise in classi sono composte da
classi superiori, medie o inferiori; esistono inoltre delle classi distinte come quelle dei lavoratori o dei
proprietari terrieri. Le classi sono inquadrate in un sistema gerarchico, in cui quelle superiori dominano
quelle inferiori. Secondo la teoria marxista la lotta d classe è inevitabile perché le classi superiori vogliono
mantenere la loro posizione e quelle inferiori vogliono migliorala.
La classe è uno sviluppo sociale recente nella storia dell’uomo, risale a soli 10.000 anni fa.
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RAZZA
Con il termine razza ci si riferisce a un gruppo di persone che condividono determinate caratteristiche
biologiche. Questo termine è problematico perché è usato diversamente da diversi popoli umani e persone
diverse. (es. Negli Stati Uniti il termine razza delinea il colore della pelle, ma in Cina lo stesso termine
delinea la peluria sul corpo).
La ricerca antropologia, e quella di altre discipline, ha messo in evidenza il concetto il quale da determinate
caratteristiche biologiche non dipendano determinati comportamenti stili di vita degli individui. Più che
rappresentare caratteristiche biologiche, le distinzioni razziale sono un costruzioni culturali spesso associate
a discriminazioni delle razze che vengono considerate meno degne di chi detiene il potere.
ETNIA
Con il termine etnia ci si riferisce al senso d’identità di un gruppo, basato sulla condivisione di una lingua,
religione ecc.
Se paragonato a quello di razza, il termine etnia ci sembra più neutro, tuttavia, anch’esso è ancora adesso
alla base di discriminazioni (es. un caso estremo di pulizia etnica è stato negli anni novanta dai serbi contro i
mussulmani ).
GENERE
Il termine genere indica i comportamenti, i modi di pensare e di agire generati e appresi culturalmente, che
sono attribuiti ai maschi, alle femmine e, in alcuni casi, a un terzo genere. Il genere è distinto dal sesso, che
per essere definito si basa su criteri biologici (es. genitali o ormoni). L’antropologia culturale ci mostra che
la componente biologica di una persona non corrisponde necessariamente al suo genere.
Da cultura a cultura le differenze riservate al genere variano. Ci sono società in cui i ruoli dei maschi e delle
femmine sono simili e alcune invece che i ruoli sono fortemente differenziati dal genere. (es. In gran parte
delle aree rurali della Tailandia i compiti riservati agli uomini e alle donne sono spesso simili e
intercambiabili. Al contrario, molti gruppi degli altopiani della Nuova Guinea hanno strette distinzioni nei
ruoli associati ai maschi e alle femmine).
ETA’
Il ciclo della vita degli esseri umani, conduce le persone attraverso stadi culturali nei quali è necessario per
ciascuno apprendere il comportamento e il modo di pensare. (es. presso molte società pastorali africane, le
categorie d’età definiscono i ruoli e lo status delle persone. I bambini passano da essere ragazzi con poche
responsabilità , a giovani guerrieri, ad adulti che possono sposarsi, avere figli e diventare rispettati anziani).
ISTITUZIONI
Le istituzioni sono organizzazioni stabili create per scopi particolari e dotate di specifiche micro-culture (es.
ospedali, scuole, università). Fino al momento in cui non abbiamo famigliarizzato con l’ambiente e le regole
culturali all’interno di un’istituzione , che spesso non sono scritte, si rischiano comportamenti ambigui o
offensivi e un senso di estraneità , emarginazione e insicurezza.
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1. determinismo biologico e ostruzionismo a confronto.
Il determinismo biologico cerca di spiegare le persone e il loro modo di pensare partendo da elementi
biologici come i geni e gli ormoni. I deterministi biologici si sforzano di trovare i geni e gli ormoni che
determinano nelle persone comportamenti come l’alcolismo e l’omicidio, ad esempio. Essi prendono in
considerazione anche le abitudini culturali perché ne determinano il successo riproduttivo di una specie. In
quest’ottica i comportamenti e i modi di pensare che danno vantaggi in termini riproduttivi hanno maggiore
possibilità rispetto ad altri di essere trasferiti alle generazioni future. (es. uno studio espone come i maschi
siano dotati di un senso dello spazio migliore a quello delle femmine. I ricercatori sostengono che questa
differenza sia una conseguenza della selezione evolutiva poiché i maschi che dimostrano una migliore
attitudine spaziale sono avvantaggiati nel procurarsi cibo e compagne, ingravidano più femmine e generano
a loro volta figli dotati di migliori competenze spaziali).
Il costruzionismo culturale, spiega che i comportamenti e le idee degli esseri umani sono prodotti
dell’apprendimento della cultura. I costruzionisti culturali, potrebbero evidenziare a sostengo della tesi che
le migliori competenze spaziali riservate agli uomini siano una fattore appreso dalla cultura e non biologico.
(es. I genitori e gli insegnanti gestiscono la socializzazione alle attitudini spaziali in modo differente tra
maschi e femmine).
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LA RICERCA ETNOGRAFICA
L’osservazione partecipante: metodo per la ricerca finalizzato alla comprensione della cultura, richiede non
solo la raccolta di dati, ma anche di vivere per un periodo di tempo prolungato nell’ambito culturale che si
vuole analizzare.
all’inizio del XX sec. durante la prima guerra mondiale, momento di svolta per l’introduzione della ricerca
sul campo combinata con l’osservazione partecipante.
Il padre dell’osservazione partecipante è Malinowski, a lui si attribuisce il merito di aver inventato il nuovo
metodo di approccio alla cultura durante il suo studio nella prima guerra mondiale nel corso della quale
soggiornò nelle isole Trobriand nel Pacifico meridionale. Egli visse per due anni a contatto con i nativi,
partecipò alle loro attività, imparò la loro lingua e si sforzò il più possibile di vivere come uno di loro.
Malinowski ipotizzò tre requisiti fondamentali della metodologia per la ricerca sul campo:
1. Convivere con la popolazione per un periodo di tempo prolungato (nel suo caso 2 anni).
2. Osservare e partecipare alla vita quotidiana della popolazione.
3. Imparare la lingua locale: gli permise di parlare con i nativi direttamente, senza l’aiuto di un mediatore
linguistico, in modo tale da comprendere la loro cultura in modo più accurato.
Nel XX sec l’obiettivo degli antropologi era quello di raccogliere la maggior quantità di informazioni sulle
popolazioni esistenti (poiché molte delle quali erano in via di estinzione), approfondendo un elenco
standard di argomenti come l’economia, la politica, la vita famigliare, la religione ecc.
Gli approcci alla ricerca hanno adottato nel corso del XX sec , fino agli anni sessanta, una prospettiva
etnografica di tipo positivista.
Il positivismo è una corrente filosofica del XIX sec e secondo questa una conoscenza vera, unica e oggettiva
è possibile. obiettivo del positivismo: produrre una conoscenza oggettiva ei fenomeni. Tuttavia i
resoconti degli antropologi positivisti hanno messo da parte la componente umana che è alla base
dell’antropologia culturale, (spesso l’antropologo si poneva come una presenza invisibile e neutrale
osservatrice dei fatti oggettivi).
Negli anni settanta: svolta riflessiva critiche al metodo positivista, all’oggettività degli studi,
rivendicazione della conoscenza basata su una relazione umana tra un soggetto osservatore e un soggetto
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osservato. = relazione dialogica.
Critica ai risultati oggettivi sostenendo le possibili differenze e variabili: una popolazione può essere
studiato sotto diversi aspetti e produrre conoscenze diverse.
Tre dimensioni fondamentali nella produzione della conoscenza antropologica:
1. Dimensione soggettiva: sia dell’antropologo che delle persone studiate
2. Dimensione etica
3. Dimensione politica: e le relazioni di potere che caratterizzano i rapporti tra l’antropologo e le persone
studiate.
= è necessario considerare i soggetti che si studiano come esseri umani, dalla cui relazione può evolversi un
coinvolgimento che può produrre un cambiamento nella soggettività dell’antropologo e della persona
studiata.
L’avvio della ricerca sul campo: prima di recarsi sul campo i ricercatori devono scegliere un argomento di
ricerca e prepararsi per il lavoro vero e proprio.
1.definizione del progetto: scelta dell’argomento.
Il tema deve essere significativo e realizzabile.
Spesso gli antropologi individuano un argomento grazie allo spoglio della lettura (lettura delle pubblicazioni
già esistenti su un dato argomento). Inoltre i progetti di ricerca sono spesso ispirati da tendenze ed eventi
significativi (es. la mancanza di ricerche antropologiche sulle donne o l’epidemia del virus dell’HIV, come
altre minacce per gli essermi umani). Inoltre vengono studiate le difficili condizioni dei migranti e dei
rifugiati, i conflitti (le motivazioni all’origine e i mezzi e le strategie utilizzati). Negli ultimi anni hanno
assunto una grande importanza i cambiamenti climatici e le problematiche ambientali.
Alcuni antropologi si concentrano sullo studio di un particolare oggetto o bene di scambio nel suo contesto
culturale (zucchero, vestiti da sposa o la cocaina ad es).
Un’altra innovazione metodologica è nata per rispondere alle esigenza della ricerca di conoscenze che
possono essere utili per i governi, organizzazioni non governative o aziende. = antropologia applicata
questi antropologi si basano sulle conoscenze di esperti e sul lavoro di gruppo facendo uso di metodi
‘scorciatoia’, detti anche metodi di ricerca rapida, per ottenere informazioni in poche settimane. Questo
tipo di ricerca non è approfondito come un proprio lavoro sul campo prolungato nel tempo, ma fornisce
conoscenze necessarie e sufficienti per delle applicazioni pratiche.
Un’ altra possibilità di progetto è il restudy: una ricerca nel campo condotta presso una comunità già presa
in considerazione in passato. = sviluppo di nuove ricerche che possano fornire informazioni sui cambiamenti
intervenuti o che possono generare altre interpretazioni. (es. restudy dello scambio kula circuito di
cambio che collegava molte isole Trobriand, attraverso la quale gli uomini coltivavano rapporti di lunga
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durata che implicavano lo scambio sia di collane e braccialetti di grande valore sia di ben d’uso.
Studiato da Malinowski e più di mezzo secolo dopo da Annette Weiner studiò la logica dello scambio tra
donne, che come gli uomini traggono potere e prestigio dalle proprie reti di scambio.) Leggere solo
Malinowski ci fornisce informazioni sullo scambio kula tra gli uomini ma non sulle donne.
Il lavoro sul campo: primo passo: scegliere l’ubicazione, secondo passo: trovare un’abitazione
4. Le micro-culture e la ricerca sul campo. La classe sociale, l’etnia, la razza, il genere e l’età del ricercatore
influenzano il modo con cui verrà accolto dalla popolazione locale.
4.2. RAZZA/ETNIA
Per la maggior parte della sua storia l’antropologia culturale è stata dominata da antropologi bianchi euro-
americani impegnati a studiare le popolazioni altre, non bianche e non euro-americane. Gli effetti della
bianchezza della pelle variavano:
-ad alcuni è stata attribuita un’ identità divina
-altri subiscono il disprezzo che spetta ai rappresentanti di un passato coloniale
4.3. GENERE
Distinzioni enfatizzate tra il genere. Le ricercatrici giovani e nubili hanno più probabilità di incontrare
difficoltà sul campo rispetto a donne più mature o uomini, poiché presso la maggior parte delle culture è
insolito, pe una donna giovane e non spostata, spostarsi, vivere e lavorare da sola, (può accadere che per
delle regole una donna giovane è nubile non possa partecipare ad eventi, muoversi liberamente da sola o
recarsi in determinati luoghi). La segregazione può impedire anche ai ricercatori uomini di accedere
appieno a determinati ambiti (es. Lisa Dalby, antropologa bianca, ha vissuto con le geishe di Kyoto e si è
addestrata per diventare una di loro, per un uomo sarebbe stato impossibile).
4.4. ETA’
Di solito gli antropologi sono adulti e questo li facilita a stringere rapporti più con le persone della loro
stessa età che con i bambini o con gli anziani. Tuttavia alcuni bambini che hanno stretto un rapporto di
amicizia con gli antropologi li permettono di partecipare alle proprie attività quotidiane e rispondono alle
loro domande, altri di meno.
LO SHOCK CULTURALE
Lo shock culturale è la sensazione di disagio, solitudine e ansia che si prova quando ci si sposta da un
contesto culturale ad un altro. Più le due culture sono diverse tra loro più forte e possibile può essere lo
shock. Tale sindrome colpisce molti antropologi culturali. Lo shock può essere causato anche da
un’alimentazione diversa, da barriere linguistiche e dalla solitudine.
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Un elemento psicologico frequente collegato allo shock culturale è la sensazione di essere poco
competente come ‘attore culturale’(in patria l’antropologo è molto competente e compie senza quasi
rendersene conto le sue attività giornaliere, presso un’altra cultura, anche il più semplice dei compiti
diventa difficile). Inoltre al rientro a casa si può avere uno shock culturale di ritorno.
4. storia di vita
La storia di vita è un’approfondita descrizione qualitativa della vita di un individuo che la narra al
ricercatore. Non tutti gli antropologi danno la stessa importanza alla storia di vita come metodo di ricerca
antropologico-culturale, (Boas rifiuta di appoggiarsi a questo metodo sostenendo che simili narrazioni
possono essere esagerate dalle persone che le raccontano, altri antropologi, al contrario di Boas ritengono
che la storia di vita fornica informazioni sugli individui e sul loro modo di vedere le cose, a prescindere da
quanto distorte siano le narrazioni). I primi antropologi che basavano le loro ricerche sulla storia di vita
preferivano collaborare con personaggi che consideravano tipici o rappresentativi, tuttavia non è possibile
individuare su basi scientifiche questo tipo di persone, perciò oggi gli antropologi preferiscono collaborare
con persone che occupano nicchie sociali particolarmente interessanti.
6.testi Molti antropologi culturali producono e studiano documenti testuali sia scritti che orali (miti, storie
orali, barzellette, materiale pubblicato in rete ecc) = preziosa documentazione relativa a culture che sono
cambiate nel tempo.
La rete: definita il vaso di pandora dell’età moderna, poiché rende accessibile al pubblico tutte le
conoscenze e le opinioni.
DOCUMENTARE LA CULTURA
All’inizio della storia della disciplina, taccuino e matita erano gli strumenti principali utilizzati.
1. Note di campo: comprendono registri giornalieri, dati personali, descrizioni e annotazioni. Idealmente i
ricercatori dovrebbero scrivere note di campo ogni giorno. = cercare di catturare nel modo più completo
possibile gli eventi.
L’ANALISI DEI DATI: grande quantità di dati di vario tipo = come fare ad organizzarli?
Nascita dell ‘ etnografia post moderna (o riflessiva) che mette al centro le condizioni di produzione della
conoscenza interculturale a partire dai processi di interpretazione che caratterizzano sia l’antropologo che
l’interlocutore.
etnografia polifonica: la realtà appare come prodotto di più voci
Oggi altri fattori hanno portato ad un mutamento dell’etnografia (oltre alla dimensione riflessiva):
-gli antropologi considerano culture locali in connessione con forze e strutture globali più ampie
-gli etnografi tendono a concentrarsi su un solo argomento di ricerca, evitando approcci più olistici
-oltre alle culture ‘altre’, gli etnografi studiano anche le popolazioni occidentali industrializzate.
1. i sistemi di sussistenza
cinque principali sistemi di sussistenza, ( in ordine di apparizione cronologica)
Tale scelta non comporta che un modello si sia per forza evoluto in un altro modello.
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queste conoscenze non scritte si tramandano di generazione in generazione.
Strumenti utilizzati per raccogliere e trasportare cibo:
-bastoni (es rimuovere dal terreno le radici)
-archi, frecce, reti, coltelli
-ceste (per trasportare)
le pietre vengono usate per lavorare la materia prima grezza in modo da renderla commestibile. (es. la
carne può essere essiccata al sole o al fuoco).
Quella dei cacciatori-raccoglitori è una strategia estensiva: un sistema di sussistenza che richiede la
disponibilità di vari territori e una libertà di movimento senza limitazioni.
due varietà: la caccia e raccolta nei climi temperati e la caccia e raccolta circumpolare.
I cacciatori-raccoglitori che vivono nelle regioni circumpolari impiegano più tempo ed energie a procurarsi il
cibo e un riparo. attrezzatura specializzata richiede anche animali specializzati per trainare le slitte.
RAPPORTI DI PROPRIETA’
I cacciatori-raccoglitori non applicano il concetto di proprietà privata inteso come qualcosa che può essere
venduto a qualcun altro, in queste società è più diffuso il sistema dei diritti d’uso , che consentono ad un
individuo o a un gruppo di riservarsi la priorità d’accesso, riconosciuta da tutti, a particolari risorse.
l’accesso è permesso anche ad altri, sotto autorizzazione, e a gruppi di passaggio (che ricambieranno il
favore).
1.2. orticoltura
L’orticoltura è un sistema di sussistenza basato sulla coltivazione di piante domestiche attraverso l’uso di
attrezzatura manuale.(è ancora praticata da migliaia di persone nel mondo).
attrezzi manuali
pioggia come unica fonte di irrigazione
I rapporti di proprietà: la proprietà privata non è caratteristica di queste società. (diritti d’uso come i
cacciatori-raccoglitori).
Dissodare e seminare un pezzo di terra significa però rivendicare un diritto su di esso.
produzione di surplus = genera disuguaglianze sociali.
L’orticoltura come sistema sostenibile: molto importante la fase di riposo, consente al terreno di generare
sostanze nutritive perdute e ne migliora la qualità, permette la crescita di forme di vegetazione che
mantengono il terreno morbido.
Due principali requisiti:
1. Avare il tempo necessario per far riposare il terreno
2. Avere grandi estensioni di terra
1.3. pastorizia
La pastorizia è un sistema di sussistenza basato sull’allevamento di bestiame sull’uso dei loro prodotti.
specie più usate al mondo: pecore, capre, bovini, cavalli, asini e cammelli, altre hanno una distribuzione più
limitata (yak, renne, lama).
La pastorizia oltre ad offrire la carne ottenuta attraverso le macellazioni, fornisce soprattutto latte e
prodotti caseari.
I pastori commerciano con gli altri sistemi di sussistenza ricevendo in cambio dei loro prodotti
principalmente manufatti per cucinare o cereali.
strategia estensiva: continua necessità di avere pascoli freschi e di acqua = necessità di spostarsi.
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La pastorizia come sistema sostenibile: i pastori hanno sviluppato culture sostenibili negli ambienti più
diversi. La pastorizia è un sistema economico sostenibile e di grande successo che può convivere con altri
sistemi di sussistenza.
1.4. L’agricoltura
L’agricoltura è un sistema di sussistenza che prevede la coltivazione di raccolti su appezzamenti di terreno
permanenti e la pratica dell’aratura, dell’irrigazione e della fertilizzazione.
L’agricoltura è una strategia estensiva, necessario l’uso d tecniche che consentono di utilizzare
ripetutamente lo stesso terreno senza comprometterne la fertilità.
grande forza lavoro (rimuovere le erbe infestanti)
uso di fertilizzanti (naturali e chimici)
gestione di riserve idriche (artificiali)
animali addomesticati per l’aratura, il trasporto e la fertilizzazione
raffinata conoscenza dell‘ambiente, piante e animali, suolo
La divisione del lavoro: l’unità di base per la produzione è la famiglia e il genere e l’età sono criteri
importanti per la suddivisione del lavoro.
uomini: si fanno carico della maggior parte del lavoro
donne: gestione dell’ambito domestico e attività commerciali
Esistono sistemi agricoli a conduzione femminile (coltura del riso ad immersione)
uomini: addetti all’aratura.
donne: proprietarie della terra, responsabili di decisioni , produzione del riso.
In questi sistemi alle donne è attribuito uno status elevato.
I rapporti di proprietà: investimenti da parte delle famiglie sulla terra necessità di definire o diritti di
proprietà.
possibile compravendita
ereditarietà della terra
la legge tutela il rispetto dei diritti collegati alla proprietà privata
Agricoltura e sostenibilità: sempre più crescente diffusione dell’agricoltura industriale elimina altri
sistemi da tempo praticati e distrugge importanti habitat e siti di patrimonio culturale.
L’agricoltura intensiva non è un sistema sostenibile e sta minacciando a sostenibilità di altri sistemi come la
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pastorizia e l’orticoltura.
prezzo elevato che questo tipo di agricoltura chiede all’ambiente e all’umanità.
Modelli di consumo
consumo: due significati
1.corrisponde all ’’imput’’ da parte di una persona e del suo modo di fare uso di beni
2. ‘’output’’: l’investimento o l’uso si risorse per ottenere determinati beni
(es. mangiare un panino = imput, spendere soldi in un negozio per comprarlo è una forma di output).
Nei sistemi che non prevedono l’uso di denaro, le persone spendono il proprio tempo o il proprio lavoro per
procurarci ciò di cui hanno bisogno.
diverse tipologie di consumo, basate su due modelli di consumo che si distinguono sulla base delle
relazioni tra domanda e offerta .
1. Minimalismo: modello di consumo caratterizzato da una domanda limitata e ben definita da parte dei
consumatori e da un adeguato e sostenibile sistema per soddisfarla (cacciatori-raccoglitori)
2. Consumismo: modello di consumo nel quale la domanda è alta e potenzialmente infinita e i mezzi per
soddisfarla non sono sufficienti. (culture industrializzate come sati uniti e cina). globalizzazione =
consumismo in tutto il mondo.
Il significato di consumo è diverso nelle varie culture. (es. le società dei cacciatori-raccoglitori sono
egualitarie, i meccanismi di livellamento sono regole culturali non scritte che impediscono a un individuo di
diventare più ricco o più potente degli altri e vengono fatte rispettare attraverso pressioni sociali e
pettegolezzi).
Anche nei paesi più poveri del mondo molte persone stanno esercitando uno stile di vita consumistico.
Sistemi di scambio
Lo scambio è il trasferimento di qualcosa tra un minimo di due persone, gruppi o istituzioni.
tutti si scambiano beni e servizi, ma l’oggetto dello scambio e le occasioni di questo possono essere di
volta in volta diverse.
due principali sistemi di scambio:
1. Scambio equilibrato: indica un sistema per il trasferimento di beni il cui obiettivo è un loro bilanciamento,
immediato o successivo.
2. Scambio squilibrato: un sistema per il trasferimento di beni dove una delle parti coinvolte ha l’obiettivo di
ricavare un profitto.
1. scambio equilibrato
comprende due sotto-tipi distinti sulla base delle relazioni tra le due parti coinvolte e del grado in cui è
atteso un ritorno.
- la reciprocità generalizzata: una transazione che implica un livello minimo d’attenzione riservata ai
possibili guadagni materiali o in attesa di una ricompensa.
E’ la forma principale di scambio tra le persone che si conoscono bene e si fidano l’una dell’altra (principale
forma di scambio nelle società acquisitive). In questo conteso il dono disinteressato è una forma estrema di
reciprocità generalizzata.
-la reciprocità attesa: lo scambio di beni o servizi che si ritiene abbiano pressappoco lo stesso valore tre le
persone dotate di un simile status sociale. Lo scambio tra le due parti può avvenire simultaneamente o
basarsi su una stima di tempo necessario per portarlo a compimento. Nel caso in cui la controparte non
porterà lo scambio a termine ne limite di tempo stabilito, la relazione si spezzerà. (es. kula delle isole
trobriand)
-la ridistribuzione: forma di scambio che prevede che una persona che abbia ricevuto beni o denaro da molti
di un dato gruppo li ripaghi in seguito pubblicamente nel corso di un evento sociale. Essa può provocare
disuguaglianze perché il valore materiale di ciò che viene reso non sempre corrisponde a quello delle
donazioni. Questo sistema permette a un gruppo di restare coeso.
2. scambio squilibrato
lo scambio di mercato è una forma prevalente di questo tipo di scambio, consiste nell’acquisto e della
vendita di beni in condizioni di compravendita, dove il valore è determinato dalle forze della domanda e
dall’offerta e chi lo effettua lo fa per ricavarne dei profitti. Venditore e compratore non hanno
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necessariamente relazioni personali e non appartengono alla stessa classe sociale.
luogo fisico del mercato
questo sistema è il risultato di un’evoluzione di altri tipi di commercio meno formali.
scambio di mercato = produzione di beni specifici
i produttori di beni distinti su base regionale stanno imponendo il copyright sulla denominazione
d’origine al fine di impedirne l’appropriazione da parte di produttori di beni simili che provengono da altre
regioni. (es. lo champagne).
diverse tipologie di mercato:
- periodico: un posto scelto per le operazioni commerciali che si installa periodicamente e senza avere una
struttura fissa permanente.
-permanente: strutture edificate in luoghi fissi, ospitano non solo le attività di compravendita, ma anche
interazioni e rappresentazioni sociali.
Lo sfruttamento: l’ottenimento di qualcosa di maggior valore rispetto a quanto si ottiene in cambio, è una
forma estrema di scambio squilibrato (es. schiavitù).
Movimenti alimentari alternativi in Europa e in Nord America: sviluppati dagli anni ottanta, si propongono
di ristabilire un legame diretto tra i produttori, i commercianti e i consumatori, promuovendo alimenti del
territorio prodotti in quantità ridotte.
in contrapposizione con il sistema alimentare industriale che:
costringe al fallimento le piccole società alimentari
spinge la dieta verso i fast food
riduce i pasti a rapide e distratte assunzioni di cibo
mercati e catene di distribuzione spersonalizzati
scarsa attenzione che la produzione di massa ha sull’ambiente
= numerosi movimenti alimentari alternativi (es. slow food che esalta le tradizioni agricole locali, buona
qualità di cibo, socializzazione e la convivialità tra consumatori e commercianti).
Continuità e resistenza, il potlatch: questo scambio è stato contrastato dai missionari in quanto la
ritenevano una pratica non cristiana e i governi ritenevano non fosse in linea con i loro obiettivi di
occidentalizzazione. Alcune tribù ( come i kwakwaka’wakw) hanno resistito a questa proibizione i
potlatch non sono più illegali in Canada.
oggi le ragioni per offrire un potlatch sono simili a quelle del passato anche se con dei cambiamenti:
- la quantità del tempo dedicato all’organizzazione erano necessari diversi anni mentre oggi ne basta
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circa uno
- tipo di doni scambiati oggi include tessuti lavorati all’uncinetto, stoviglie in vetro, oggetti di plastica,
farina, zucchero ecc.
1. dinamiche riproduttive tra i cacciatori-raccoglitori: l’intervallo genesico (il tempo che intercorre tra una
nascita e una morte), dura spesso diversi annidue motivi principali:
-allattamento al seno i periodi di allattamento impediscono l’ovulazione
-scarso indice di grasso nelle donne poco grasso + attività fisica per raccogliere = peggioramento del
processo di ovulazione
2. dinamiche riproduttive nelle società agricole: tassi di natalità più elevati + pronatalismo (orientamento
politico che incoraggia la procreazione) necessità di avere una forza lavoro per l’agricoltura. Avere molti
figli è una strategia riproduttiva ragionevole.
Alti tassi di natalità sette o più per donna, avere molti figli, per lo più maschi = segno di ricchezza e
successo di una famiglia.
Il rapporto sessuale: solitamente coinvolgono comportamenti che attengono alla sfera privata, a volte a
quella del segreto. L’antropologo ottiene informazioni solitamente per via indiretta, le descrizioni verbali
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che le persone fanno in ambito sessuale possono essere diverse dalla realtà. gli interlocutori possono
sentirsi in imbarazzo o non volere trattare l’argomento.
Quando cominciare ad avere rapporti sessuali? Dal punto di vista biologico la riproduzione umana richiede
un rapporto tra un uomo e una donna (comune l’aiuto dell’inseminazione artificiale). La biologia stabilisce il
lasso di tempo della fertilità femminile: dal menarca, la comparsa delle prime mestruazioni, alla
menopausa.
Le diverse culture insegnano quando è il momento appropriato per iniziare ad avere rapporti sessuali,
( molte culture dicono dopo il matrimonio) e le regole variano dal genere, alla classe, alla razza e all’etnia.
Frequenza dei rapporti sessuali e fertilità: la frequenza varia in base alle culture.
+ fertilità = + rapporti sessuali frequenti (messo in discussione dall’esempio che in india le persone
hanno alti tassi di fertilità ma hanno rapporti poco frequenti perché diversi aspetti della cultura indiana ne
limitano la frequenza).
Operare scelte sulla fertilità: nell’ambito dello stato i governi determinano il proprio obiettivo demografico
sulla base di politiche per la fertilità che possono essere pronataliste o antinataliste influenzate da
potenti interessi economici e politici.
A livello globale: industrie farmaceutiche influenzano le decisioni degli stati e degli individui.
Il controllo della fertilità: diversi metodi per condizionare la fertilità (alcuni diretti es. erbe o medicine
per provocare l’aborto, altri indiretti es. lunghi periodi di allattamento al seno).
I metodi indigeni: centinaia di metodi indigeni per il controllo della fertilità maggior parte uso di
sostanze di origine vegetale e animale es. le erbe vengono bevute come tisane.
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Le nuove tecnologie riproduttive: diffuse dai primi anni ottanta sono metodi che cercano di aggirare gli
ostacoli biologici per fornire opportunità procreative alle coppie non fertili. Es. fecondazione in vitro (gli
ovuli vengono fecondati all’esterno dell’utero).
L’infanticidio: ossia l’uccisione deliberata di un neonato o di un bambino, è praticato presso molte culture,
sebbene sia una pratica comune. Due modi:
-diretto: morte di un bambino o neonato a seguito di azioni quali percosse, soffocamento ecc.
-indiretto: privazione del cibo, mancato ricovero in ospedale, privazione di indumenti caldi in inverno.
motivazioni:
-infermità del neonato
-connesso al sesso del neonato
-connesso a un concepimento adulterino
-nascita di gemelli in una famiglia troppo numerosa
La personalità e il ciclo della vita: la personalità è il modo prevedibile e distintivo di comportarsi, pensare e
sentire di un individuo. La personalità si forma attraverso l’inculturazione o socializzazione, ossia
l’apprendimento della cultura attraverso processi formali e informali.
La costruzione dei legami affettivi: il contatto e la costruzione dei legami affettivi tra un genitore e il
proprio figlio al momento della nascita sono fondamentali per lo sviluppo di un senso di attaccamento al
bambino da parte del genitore. se questi legami non avvengono nel momento della nascita allora non si
svilupperanno più. ( spiegazioni dell’origine della delinquenza, ad esempio, fanno spesso riferimento alla
mancata costruzione di legami affettivi adeguati al momento della nascita.
Il genere nell’infanzia: il genere è una costruzione culturale ed è molto variabile nelle diverse culture. Gli
antropologi più connessi agli aspetti biologici continuano a sostenere che molte caratteristiche della
personalità connesse al sesso siano innate.
dimostrare l’esistenza di caratteristiche innate è difficile per due motivi:
-è impossibile raccogliere informazioni sui bambini prima che siano esposti a condizionamenti culturali (non
esistono neonati naturali)
-è difficile osservare il comportamento dei neonati e stabilire cosa è naturale e cosa è culturale senza essere
influenzati dai propri orientamenti. Tre stereotipi euro-americani sulla personalità dei neonati:
-i neonati di sesso maschile sono più aggressivi di quelli di sesso femminile.
- i neonati di sesso femminile sono più socievoli di quelli di sesso maschile.
-i neonati di sesso maschile sono più indipendenti di quelli di sesso femminile.
I risultati delle ricerche finalizzate a dimostrare l’esistenza di caratteristiche innate tra maschi e femmine
non sono convincenti.
La socializzazione nell’infanzia: ricerca chiamata ‘studio delle sei culture’: progetto di ricerca transculturale
finalizzato a fornire dati comparativi sul modo in cui le attività e i compiti affidati ai bambini modellino le
loro personalità. studiato sei diversi contesti concentrandosi sui bambini dai tre agli undici anni in
riferimento a due principali tipi di personalità:
-quella premurosa-responsabileazioni di cura e condivisione con gli altri bambini
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-dipendente-dominantemeno comportamenti premurosi, azioni finalizzate ad affermare una supremazia
sugli altri bambini, richieste di attenzione da parte degli adulti.
Identità sessuale e pluralismo di genere: le preferenze sessuali e l’identità di genere sono determinati
biologicamente? O costruiti e appresi attraverso processi culturali?
Konner sostiene che entrambi i fattori abbiano un ruolo, ma ci avverte che non esiste nessuna risposta
semplice se ci si interroga su perché una persona è omosessuale.
La posizione dei costruzionisti culturali da enfasi al ruolo della socializzazione delle esperienze vissute in età
infantile come fattori più determinanti, rispetto a quelli biologici, per la definizione dell’orientamento
sessuale.
in molti contesti culturali gli omosessuali sono discriminati
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alcune culture riconoscono un terzo genere: ne propriamente maschile ne propriamente femminile.
tra alcuni gruppi nativi nordamericani, il berdache è un maschio, stando ai suoi organi geniali, che sceglie di
indossare abiti femminili e svolge compiti femminili: a volte i genitori, se hanno molti figli, ne scelgono uno
per farlo diventare berdache, un figlio con queste caratteristiche è motivo di orgoglio per la famiglia. i
colonizzatori eliminarono questa figura ma negli anni ottanta, questa figura è tornata a manifestarsi
insieme a quella dell’amazzone: una donna che assume ruoli e comportamenti maschili.
In india il corrispondente del berdache è lo hijra (la maggior parte degli indiani non ammira e rispetta
queste persone un genitore non sarebbe contento se suo figlio decidesse di diventare uno hijra).
L’età adulta: raggiungere l’età adulta significa celebrare una qualche forma di matrimonio o condividere la
stessa abitazione con una altra persona e avere bambini (per la maggior parte delle persone).
Diventare genitori:
la maternità non è solo un fatto biologico, ma un processo culturale in cui si apprende l’essere madri.
il concetto di maternità varia tra le culture:
-presso alcune culture una donna diventa madre non appena capisce di essere incinta e le viene
riconosciuto il pieno status di madre quando partorisce il figlio del sesso giusto (es. in india dove si
preferiscono i maschi).
la paternità, il processo culturale che conduce a diventare padre, è meno connotata rispetto alla maternità.
Un’eccezione a questa regola è la couvade, una serie di principi e consuetudini che riguardano il padre nel
corso della gravidanza e nel parto di sua moglie.
chi si prende cura del bambino una volta nato?
Di solito le femmine, ma ci sono alcune eccezioni es. ella repubblica centrafricana sono i padri a prendersi
cura dei figli.
La mezza età: nelle società industrializzate/informatizzate quarant’ anni di età = momento di svolta
significativo. Sindrome dei quarant’anni: irrequietezza, ribellione e infelicità = disgregazione familiare.
La menopausa: è un aspetto significativo della mezza età nelle donne preso molte culture.
es. tra i Maya la menopausa non è un momento di stress o di crisi: considerano le mestruazioni una
malattia e attendono con ansia la sua scomparsa.
Es. nella Grecia rurale: le donne identificano la menopausa con forti vampate di calore e che possono
durare circa un anno. le donne che hanno superato la menopausa sono sollevate e libere perché
possono frequentare da sole i bar e partecipare con regolarità alle cerimonie religiose.
L’età senile: la fase senile del ciclo della vita può considerarsi una conseguenza recente della società umana,
poiché la maggior parte dei nostri antenati sopravvivevano raramente oltre l’età riproduttiva.
presso molte culture: gli anziani sono tenuti in grande considerazione, in quanto saggi grazie alle loro
esperienze.
presso altre culture sono un peso per la società e per le loro famiglie.
-lo status e il benessere delle persone anziane sono migliori quando continuano a vivere insieme alla loro
famiglia =nelle società non industrializzate.
nelle società industrializzate spesso vivono da soli o vengono mandati in case di riposo.
= la compagnia di un animale domestico aumenta il loro senso di benessere.
Il passaggio finale: la morte e la fine della vita: diverse concezioni della morte.
gli stati uniti contemporanei, sviluppo della tendenza di contrastare la morte, non l’accettano.
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presso gli inuit dell’ Alaska: gli individui sono protagonisti attivi della propria morte, chi è prossimo alla
morte raduna attorno a se amici e famigliari e riceve un sacramento cristiano.
5.1.l’etnomedicina: l’ etnomedicina è lo studio dei sistemi sanitari in uno nelle diverse culture. ogni
sistema sanitario è composto da più aspetti:
-identificazione e classificazioni dei problemi di salute
-misure di prevenzione
-diagnosi
-terapie
-addetti a somministrarle
Negli anni settanta il termine etnomedicina si riferiva solo ai sistemi sanitari non occidentali =medicina
primitiva. Oggi il termine etnomedicina si riferisce ai sistemi sanitari di tutto il mondo.
Etnoeziologie: questo termine si riferisce alle spiegazioni causali attribuite ai problemi di salute e alla
sofferenza presso le diverse culture.
tutte le popolazioni del mondo si sforzano di dare una spiegazione ai problemi di salute ed a
individuarne le cause (eziologia).
Le eziologie possono essere:
- naturali esposizione agli elementi (es. reumatismi causati dalla pioggia o invecchiamento)
-socio-economiche
-psicologiche
-sovrannaturali (attività di entità spirituali e a pratiche magiche).
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Sofferenza strutturale: indica i problemi di salute scatenati dalla povertà, dalla guerra, dalla carestia e dalla
migrazione forzata. Questi fattori incidono sulla salute in diversi modi, dall ansia, allo stress alla morte.
La medicina di comunità: il contesto sociale è un elemento importante per il processo di guarigione. Molti
sistemi non occidentali fano uso della medicina di comunità elemento chiave = mobilitazione
dell’energia della comunità tramite danze ad esempio.
funziona attraverso la solidarietà dei partecipanti, grazie alla loro forza che arriva al malato.
Diversa dalla medicina privata: in cui il malato è in condizioni di isolamento dalla società.
Le terapie umorali: si basano sull’equilibrio tra determinati elementi all’interno del corpo e di altri presenti
nell’ambiente di vita del paziente.
Gli alimenti e le sostanze medicinali hanno effetti specifici e diversi sul corpo e vengono distinti in caldi e
freddi: le malattie sono squilibri del corpo che può essere troppo caldo o troppo freddo porre rimedio
con cambiamenti nella dieta o nel comportamento.
I terapeuti: chiunque può considerarsi un terapeuta, poiché un auto-diagnosi e la sua terapia è la prima
azione che si fa quando ci si sete poco bene.
Presso ogni cultura ci sono persone i cui ruoli di terapeuti sono riconosciuti da tutti.
Caratteristiche condivise dai guaritoti di tutto il mondo: selezione-formazione-certificazione-veste
professionale-aspettativa di un compenso.
levatrici, conciaossa, sciamani, erboristi, medici generici, psichiatri, infermieri ecc.
Disuguaglianza sociale e povertà: la povertà è la prima causa della malattia e di conseguenza della morte.
nei paesi più ricchi le principali cause di morte nella povertà sono:
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- le malattie del sistema circolatorio
-i tumori
-l’HIV/AIDS
-consumo eccessivo di droghe e alcol
nei paesi più poveri le principali cause di morte nella povertà sono:
-la tubercolosi
-la malaria
-HIV/AIDS
il modo più diretto per migliorare la vita e le condizioni di salute dei poveri è aumentare il loro reddito.
Ma nella maggior parte dei programmi per la salute, in tutto il mondo, si concentrano sul trattamento degli
effetti che la povertà ha sulla salute, piuttosto che sulla rimozione delle cause.
La critica culturale della formazione biomedica occidentale: anni ottanta medici critici hanno studiato la
biomedica occidentale trovando alcune parti che potrebbero essere migliorate come il ricorso alla
tecnologia e approfondendo le connessioni tra problemi di salute e problemi strutturali.
in che modo gli studenti di medicina imparano ad accettare l’uso della tecnologia in contrapposizione
all’interesse umano? Tre processi chiave:
-tormento fisico: veglia forzata, dura per tutto il corso e il tirocinio
-regressione cognitiva: gli studenti rinunciano a riflettere criticamente perché devono memorizzare una
vasta ole di informazioni atteggiamento acritico.
-de-umanizzazione: repressione degli ideali umanitari degli studenti dando enfasi alla tecnologia e
oggettivazione del paziente.
Le nuove malattie infettive: dalla metà del XX secolo vengono scoperti i vaccini e gli antibiotici =
arginamento delle malattie infettive. Negli anni ottanta: comparsa del virus dell’ HIV/AIDS. nuove
occasioni di contagio: viaggi internazionali, migrazioni, deforestazione (quest’ultima ha portato allo
sviluppo della malaria).
Le malattie del progresso: si caratterizzano come problemi di salute causati o aggravati dai progetti di
sviluppo economico (es. la costruzione di dighe ha provocato un forte aumento di casi di schistosomiasi).
L’obesità che in molti paesi è in aumento può essere considerata una malattia del progresso.
Il pluralismo medico: significa la compresenza in una data società di più sistemi sanitari.
A volte gli individui sono costretti a confrontarsi con interpretazioni tra loro conflittuali della stessa malattia
e del suo trattamento.
Pluralismo selettivo: gli sherpa: quello degli sherpa, nel Nepal, è un raro esempio do cultura in cui la
preferenza per i sistemi terapeutici tradizionali è ancora diffusa ed è in contrasto con la biomedicina
occidentale.
I terapeuti possono essere divisi in tre categorie: (nel Nepal nord-orientale)
-i buddisti ortodossi praticanti che comprendono i lama e gli amchi
-i religiosi non ortodossi o gli sciamani (per la diagnosi si affidano a cerimonie di divinazione)
-gli operatorio biomedici
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Modelli esplicativi in conflitto: conflitti e incomprensioni tra la biomedicina occidentale e i sistemi
terapeutici tradizionali.
Comunicazione pubblica in ambito sanitario: oggetto di molti studi dell’antropologia medica applicata.
gli antropologi possono aiutare a creare programmi di educazione alla salute che sviluppano messaggi più
convincenti in questi modi:
-considerando credenze e preoccupazioni della popolazione relative alla salute
-considerando la terminologia e le consuetudini associate alle malattie della popolazione
-adottando stili di comunicazione della popolazione
-distinguendo nella popolazione sottogruppi che possono essere sensibili ad altri aspetti
-verificando le risposte della popolazione ai messaggi
-eliminando dai messaggi ogni meccanismo che colpevolizza la vittima
Promuovere programmi di vaccinazione nei paesi in via di sviluppo: sono annunciati con grande
entusiasmo ma sono spesso accolti con scarso calore dalle popolazioni interessate. paura: molti genitori
hanno una percezione parziale o inesatta di ciò a cui servono i vaccini. = sviluppo di:
-campagne educative
-programmi formativi per i professionisti della salute pubblica che li sensibilizzino.
CAPITOLO 6: la parentela e la vita famigliare: in tutte le culture ci sono modi per definire la parentela o un
sentimento di affinità che lega tra loro persone e gruppi.
Le persone imparano sin dall’infanzia a riconoscere il sistema di parentela nella propria cultura, ossia la
principale forma di organizzazione delle relazioni parentali e dei conseguenti comportamenti. Il sistema di
parentela viene dato per scontato come se avesse un’origine naturale più che culturale.
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6.1. la costruzione culturale della parentela:
presso tutte le culture la parentela è legata a specifici sistemi di sussistenza e dinamiche riproduttive.
funzione:
-assicurare la continuità del gruppo: combinando i matrimoni
-mantenere l’ordine sociale: attraverso regole morali e punendo chi le trasgredisce
-provvedere alle necessità dei loro membri
In occidente nelle culture industrializzate/informatizzate gli individui sono uniti da tanti altri tipi di legami
sociali.
occidente: enfatizza il ruolo primario delle relazioni di sangue: relazioni che si stabiliscono dalla
conseguenza della nascita da una madre e un padre biologici determinati.
diversamente gli inuit in Alaska, il comportamento è uno dei criteri per determinare la parentela.
Studiare la parentela: dall’analisi formale alla parentela pratica: nella prima metà del XX secolo gli
antropologi si concentravano sui principi che regolavano la parentela presso le diverse culture.
l’antropologia tracciava un diagramma della parentela: un modo schematico di rappresentare le relazioni
di parentela di un individuo denominato ego usando una serie di simboli per illustrarle.
diversamente dal diagramma di parentela, la genealogia è un modo schematico di rappresentare l’albero
genealogico di una famiglia, a partire dal primo antenato di cui si abbia notizia fino al presente (non si tracci
a a partire dall’ego). può richiedere diverse ricerche in archivi.
grande quantità di dati sulla terminologia dei sistemi di parentela, ossia le espressioni utilizzate per
riferirsi ai propri parenti.
I primi antropologi hanno distinto le diverse terminologie dei sistemi di parentela rilevate in sei tipologie
che riportano il nome dei primi gruppi umani presso cui sono state documentate.
Oggi gli antropologi hanno abbandonato questo studio in sei categorie poiché lo ritenevano insufficiente a
riflettere le dinamiche contemporanee credono che le loro denominazioni portino confusione. relazione
con i temi della globalizzazione- il lavoro i consumi ecc.
tre fattori chiave definiscono i rapporti di parentela: la discendenza, la condivisione e il matrimonio.
La discendenza unilineare: base della parentela per circa il 60% delle culture esistenti. Può assumere due
principali forme:
-patrilineare: tracciata per linea maschile, in questo sistema il lignaggio comprende sono i figli maschi, le
figlie femmine si sposano fuori e diventano membri del lignaggio del marito. La residenza in queste
discendenze prevede la patrilocalità, la residenza dei coniugi con la famiglia del marito o nei pressi della
loro abitazione.
-matrilineare: tracciata per linea femminile, al contrario rispetto a quella patrilineare.
45% delle culture: discendenza patrilineare .
sistema matrilineare: riscontrato dove le donne controllano la produzione e la distribuzione del cibo e di
altre risorse (tra i cacciatori-raccoglitori) spesso, ma non sempre, posizioni di leadership pubblica. La
residenza prevede la matrilocalità ovvero la residenza dei coniugi presso o con la famiglia della moglie.
La condivisione: molte culture privilegiano i rapporti di parentela basati sulla condivisione e sul sostegno
reciproco. Relazioni informali o ritualmente formalizzate. (es. padrini = formali).
I legami di parentele basati sulla condivisione del cibo: es. in Malesia la costruzione di legami di parentela
basati sulla condivisione avviene già quando il sangue della madre nutre il feto. ( e poi alla nascita il latte
materno nutrirà il neonato).
l’allattamento qua è anche alla base della regola dell’incesto: coloro i quali sono stati nutriti dallo stesso
seno appartengono allo stesso gruppo di parenti e non possono sposarsi tra loro.
dopo l’allattamento un alimento importante è il riso: condividere il riso è un altro modo per creare e
conservare i legami.
L’adozione e l’affidamento:
l’adozione è ina forma di trasferimento formale e permanente di un bambino. Motivazioni:
-sterilità
-desiderio di prendersi cura di un determinato tipo di bambino (es. maschio)
motivazioni per cui i genitori danno in adozione il bambino:
-gravidanza prima del matrimonio
-avere troppi figli
-troppi di un solo genere
Con l’adozione chiusa il bambino riceve un nuovo certificato di nascita e il genitore biologico cessa d
avere alcuna relazione con lui.
Tendenza recente: adozione aperta: all’adottato e ai suoi genitori biologici è dato di conoscere la rispettiva
identità e mantenere i contatti.
spinta dalla voglia di conosce chi sono io veramente?
affidamento: molto simile a volte all’ adozione , in altri casi può darsi si un affidamento temporaneo di un
bambino .
Relazioni di parentela di origine rituale: tra i cristiani, specialmente i cattolici legami di origine rituale
(es. padrino o madrina).
tra i Maya in Messico per essere un padrino o una madrina è necessario avere un buono status sociale,
essere padrino o madrina di molti bambini comporta all’ occorrenza una grande forza lavoro e migliorare
ulteriormente il proprio status.
Il matrimonio
In cerca di una definizione: una qualche idea di matrimonio presso tutte le culture umane. questo può
assumere diverse forme e rispondere a esigenze diverse.
Definizione del 1951: ‘’il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna in cui i bambini partoriti dalla
donna sono riconosciuti come figli legittimi di entrambi i genitori’’.
è oggi superata indica che i coniugi debbano essere di genere diverso tra loro e implica che i figli nati
fuori dal matrimonio non siano riconosciuti come legittimi dalla società.
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-i matrimoni dello stesso genere sono legali in molti stati come la Danimarca, l’Olanda la Norvegia ecc.
-non tutte le forme di matrimonio comportano l’esistenza di un rapporto sessuale (es. i Nuer)
Definizione più operativa: ‘’unione, più o meno stabile, solitamente celebrata tra due persone, in cui i
coniugi possono (ma nono devono necessariamente) condividere la stessa abitazione, avere un
coinvolgimento di tipo sessuale e una relazione procreativa’’.
La scelta del coniuge: chi è opportuno sposare? Tutte le culture esprimono informazioni.
queste preferenze possono essere informali e implicite oppure formali e si esprimono attraverso regole (di
esclusione e di inclusione).
tabù dell’incesto: vieta il matrimonio o il rapporto sessuale tra persone che abbiano determinati rapporti di
parentela.
-Ha funzioni economiche e sociali molto importanti: nascita di organizzazioni sociali più ampie rispetto alla
famiglia.
-L’estensione del pool genetico riduce la frequenza di patologie geneticamente trasmissibili.
le regole dell’endogamia (il matrimonio tra individui che appartengono allo stesso gruppo) impongono che
la sposa provenga da una determinata categoria sociale. preferibili i cugini. Due forme di matrimonio:
-matrimonio tra cugini paralleli: figli di un dato padre e quello di suo fratello o di una data madre e quelli di
sua sorella.
-matrimonio tra cugini incrociati: figli di un dato padre e quelli di sua sorella oppure di una data madre e di
suo fratello.
nei casi in cui il matrimonio tra cugini è praticato in popolazioni poco numerose la probabilità do
conseguenze genetiche negative è alta.
regole dell’esogamia, ossia il matrimonio tra individui di un gruppo diverso:
-il coniuge deve provenire da villaggi o città lontani
-la scelta del coniuge è influenzata dal suo status .
iperginia: indica un matrimonio in cui lo status della sposa è inferiore a quello dello sposo.
ipoginia: viceversa.
isogamia: matrimonio tra individui di pari livello sociale = in culture dove uomo e donna hanno status e
ruoli uguali
amore romantico fonte di dibattito:
-i deterministi biologici sostengono che i sentimenti di amore romantico siano universali tra gli individui.
-i costruzionisti sostengono che raramente l’amore romanico sia un fattore che influenza la scelta del
coniuge.
oggi l’amore romantico è sempre più spesso alla base del matrimonio
I matrimoni combinati: sono predisposti sulla base delle valutazioni fatte dai genitori rispetto a quello che è
un buon abbinamento tra due famiglie.
I doni di nozze: scambio di doni o servizi tra la famiglia dello sposo e quella della sposa.
forme di scambio più diffuse:
-il prezzo della sposa trasferimento di beni o denaro dalla famiglia del marito a quella dei genitori della
sposa, è una particolare tipo di prezzo, una prestazione di lavoro fornita dallo sposo ai suoceri per un
periodo (nelle società orticole).
-dotetrasferimento di un bene o di denaro dalla famiglia della sposa a beneficio della nuova coppia (beni
utili per l’ambito domestico e a volte una casa).
molti matrimoni prevedono uno scambio equilibrato
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Forme di matrimonio: due forme di matrimonio sulla base del numero di coniugi coinvolti:
-monogamia: matrimonio tra due persone
-poligamia: matrimonio tra più di due coniugi e può assumere due forme:
- poliginia: un uomo con più di una donna
-poliandria: una donna con più uomini (più rara).
6.2. i gruppi familiari e la vita domestica: nel linguaggio comune i nordamericani non trovano differenze
tra il termine famiglia e gruppo domestico (anche se hanno significati diversi).
famiglia: gruppo di persone che si considerano legate tra loro da relazioni di parentela.
gruppo domestico: una persona che vive da sola o a un gruppo di persone che condividono il luogo in cui
vivono e possono avere, ma non è necessario, relazioni di parentela.
Il gruppo domestico: variazioni sul tema: tre diverse forme di gruppo domestico:
-gruppo domestico nucleare: (famiglia nucleare), composto da una coppia di adulti (sposati o che
convivono) con o senza figli.
-gruppo domestico esteso: più di una coppia di coniugi, le coppie possono essere legate da una linea di
discendenza padre-figlio o madre-figlia, tramite legami tra sorelle o fratelli.
-gruppo domestico complesso: un coniuge convive o abita vicino a più di un partner e ai loro figli (gruppi
domestici polignici e poliandrci).
Rapporti tra coniugi: solitamente, la soddisfazione dei coniugi diminuisce con il passare del tempo il calo
della soddisfazione (percepito al massimo livello nei matrimoni combinati)
nei matrimoni d’amore il calo della soddisfazione è molto ridotto.
L’attività sessuale di una coppia può essere sia un indice, sia la causa della soddisfazione coniugale. la
frequenza mensile dei rapporti sessuali tra coniugi diminuisce con il tempo (le coppie anziane e quelle
infelici fanno sesso meno frequentemente).
I rapporti sessuali sono più frequenti:
-nei conviventi non sposati
-in chi ha convissuto prima di sposarsi
-in chi è già stato sposato una o più volte.
Gruppi domestici senza una casa: presso molte culture il luogo in cui vivere corrisponde a un qualche tipo di
casa: una struttura presso la quale si preparano e condividono pasti, si dorme e si trascorre tempo insieme,
in un ambiente sicuro.
le cause per gli individui o famiglie che non hanno una casa sono:
-la povertà- le guerre –i disastri naturali. Le malattie mentali ecc.
è essenziale fornire servizi a chi ne è privo = necessario conoscere nel dettaglio le specifiche situazioni.
sviluppo di politiche sociali che forniscono assistenza.
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6.3. le trasformazioni dei sistemi di parentela e della vita domestica:
le trasformazioni delle forme di discendenza: la discendenza matrilineare è sempre meno praticata nel
mondo consuetudine di intestare la proprietà della terra e altri beni agli uomini, considerati capifamiglia.
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CAPITOLO 7: gruppi e stratificazioni sociali
7.1. i gruppi sociali: il gruppo sociale è un insieme di persone distinto dal gruppo domestico. Due principali
tipologie:
-gruppo primario: composto da persone che interagiscono tra di loro e si conoscono di persona. porta a
una più immediata riconoscibilità dei diritti e delle responsabilità di ciascuno dei suoi membri.
-gruppo secondario: i cui membri si identificano l’uno con l’altro sulla base di qualcosa che hanno in
comune, ma possono non incontrarsi mai di persona.
Le formazioni dei sistemi sociali sono influenzate dal sistema di sussistenza vigente (maggiore varietà
presso le società agricole e industrializzate/informatizzate).
cacciatori-raccoglitori e pastori hanno meno varietà di formare gruppi sociali durevoli, uno di questi è la
classe d’età.
esistono gruppi sociali formali e informali.
Amicizia: ci si riferisce a stretti legami sociali che si stabiliscono tra almeno due persone in modo informale e
volontario e che implicano interazioni dirette. = gruppo social primario .
è difficile accertarsi che si tratti di un legame esistente presso tutte le culture :
-non sono state ancora svolte ricerche sufficienti per stabilirlo
-è difficile giungere a una definizione di amicizia valida per tutte le culture.
L’amicizia tra indigenti nelle città: Stack ha svolto la sua ricerca sul campo nei Flats, il più povero quartiere
della comunità nera di una grande città degli stati uniti. Le persone che vivono nei flats, specialmente le
donne, coltivano una serie di amicizie attraverso lo scambio: un sistema in cui doni e favori si mantengono
reciproci nel tempo.
i poveri adottano strategie che consentono loro di affrontare le società proprio attraverso la costruzione
di legami sociali.
I circoli e le associazioni studentesche: sono gruppi sociali basati su un senso di appartenenza identitaria e
sulla condivisione di obiettivi comuni.
-stesse origini etniche
-stessa occupazione
-lavoro nello stesso ambito
-stessa fede religiosa
facilitare i rapporti sociali e a offrire sostegno psicologico, funzioni economiche e politiche. ( i membri
appartengono allo stesso partito politico).
riti d’iniziazione in usa nelle fratellanze e sorellanze: (stupro di gruppo molto diffuso).
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Gruppi di controcultura: uniscono persone che per una ragione o l’altra si tengono fuori dalla massa e non
intendono conformarsi al modello culturale predominante.
(es. hippies).
elemento comune: importanza attribuita alla creazione e al rafforzamento dei legami trai loro membri
attraverso riti d’iniziazione.
Le bande giovanili: si riferisce a gruppi di giovani, principalmente residenti in aree urbane, spesso
considerati un problema sociale dagli adulti e dai tutori di legge.
si differenziano in base al grado si formalizzazione e della loro organizzazione
-hanno un capo riconosciuto
-riti d’iniziazione per i nuovi membri
-uso di marcatori simbolici dell’identità collettiva (tatuaggi)
Le bande di strada: organizzazione più rigida delle bande giovanili: esistenza di capi e suddivisione
gerarchica dei ruoli e delle responsabilità.
bande di strada = violenza (non sempre è così)
motivi per cui i giovani entrano a far parte delle bande di strada:
-forte spirito competitivo
-mancanza di fiducia negli altri
-sicurezza di sé
-isolamento sociale
-forte istinto di sopravvivenza
la povertà sviluppa questo tipo di personalità. = vittime di pressioni sociali che da un lato spingono a
desiderare il successo ma dall’altro privano degli strumenti necessari.
Gruppi che esibiscono modificazioni del corpo: contribuiscono a rafforzare il senso di appartenenza a un
gruppo ( piericing, marchiatura a fuoco, incisione).
incontri per il rito d’iniziazione: l’iniziato sale su un palco e un esperto pratica la modificazione . = coinvolge
il volontario, l’esperto e il resto del gruppo il dolore è una componente fondamentale di molti di questi
riti.
Le cooperative: sono una dorma di gruppo economico in cui il surplus viene diviso tra i membri le più
comuni sono quella agricola, quella di credito e quelle di consumo. (es. le donne indigene Kuna che
producono i mola la cooperativa acquista stoffa e filo e li distribuisce alle donne. Le cooperative
restituiscono alle donne quasi l’intero importo ricavato dalle vendite = guadagni più regolari).
forma di sostegno reciproco e di forza
7.2. la stratificazione sociale: consiste nelle relazioni gerarchiche esistenti tra gruppi distinti, organizzati in
diversi livelli o strati. disuguaglianze su molti fronti (es. educazione, potere, condizioni di vita).
oggi una qualche forma di stratificazione sociale è attestata in tutto il mondo.
nei sistemi di stratificazione sociale le categorie di classe, razza, genere e età determinano
l’appartenenza di un individuo a una determinata posizione che può essere ascritta (basata sulle qualità già
date al momento della nascita) o acquisita ( raggiunta grazie alle qualità che derivano dall’esperienza).
Le società umane collocano le persone in determinate categorie: ne identificano lo status, ossia la posizione
sociale. status = ruolo, il comportamento che è giusto aspettarsi da chi lo detiene (aspetto e modo di
parlare).
Status più prestigiosi di altri = differenziati dallo stile di vita, l’economica e le proprietà di cui dispongono.
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Lo status acquisito: la classe: la classe sociale è la posizione che una persona o un gruppo di persone occupa
nella società ed è definita soprattutto sulla base di parametri economici.
nelle società capitalistiche: il sistema consente la mobilità verso l’alto e tutti hanno la possibilità di
migliorare il proprio status. = individualismo meritocratico
Lo status ascritto: razza, etnia, genere e casta: suddividono le persone in gruppi di rango diverso in base alla
razza, etnia, genere e casta.
il termine razza o etnia spesso sono correlate e si sovrappongono allo stesso concetto di cultura in gran
parte dell’America latina.
I sistemi che si basano sulle distinzioni tra queste categorie, condividono alcune caratteristiche tra i sistemi
basati sulle differenze di classe:
-individui che difficilmente possono cambiare le loro condizioni di vita
-i più importanti dominano
-i gruppi che dominano vogliono mantenere la loro posizione
La razza: la stratificazione razziale è una forma recente di disuguaglianza sociale che deriva dai contatti tra
gruppi precedentemente separati e caratterizzati dall’esistenza di un dislivello di potere (in seguito alla
colonizzazione, allo schiavismo).
elemento chiave del pensiero razziale: le variazioni del comportamento umano siano innate o dovute a
fattori biologici.
negli stati uniti la discriminazione razziale è ancora una realtà.
altri elementi di classificazione razziale sono il reddito, le origini sociali, il livello d’istruzione, il
comportamento ecc. = a causa di questi meccanismi una persona povera che abbia certe caratteristiche
fisiche sarà considerata di colore diverso rispetto a un'altra con le stesse caratteristiche fisiche ma
benestante. (es. Sudafrica).
L’etnia: l’appartenenza etnica da luogo alla formazione di gruppi sulla base della condivisione di un senso
d’identità che può avere motivazioni storiche, geografiche, linguistiche e religiose. gli stati gestiscono le
differenze etniche garantendo un livello di sicurezza (es. la Cina).
Il sistema delle caste: è una forma di stratificazione sociale connessa all’induismo che classifica gli individui
in base alla nascita all’interno di gruppi distinti. Il termine casta deriva dal portoghese casta che significa
stirpe o tipo.
quattro categorie importanti chiamate varna (= colore) e sono:
-i bramini (sacerdoti)
-i kshatriya (guerrieri)
-i vaisgya (mercanti)
-i shudra (lavoratori)
i maschi adolescenti che fanno parte delle prime tre categorie sono sottoposti a una cerimonia rituale di
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iniziazione e rinascita. = status di ‘nati due volte’.
le persone che sono collocati in strati sociali inferiori ai quattro varna son considerati esclusi dal sistema
delle caste: gli intoccabili, ‘outcast’, reietti e le persone appartenenti a una delle quattro varna evitano
qualsiasi genere di contatto con loro per non perdere la loro purezza. Gandhi li aveva ribattezzati harijan
‘figli di dio’ nel tentativo di rialzare il loro status al livello dei shundra. Oggi i membri di questa categoria
adottano l’espressione dalit (oppressi).
I quattro varna + i dalit sono suddivisi ulteriormente in sottogruppi chiamati jati : gruppi sociali basati su
posizioni ascritte. Tutte queste categorie sono organizzate in gerarchie di status ben definite. Strette regole
matrimoniali gli jati possono sposare solo un membro proprio gruppo. La segregazione spaziale:
funzione di conservare i privilegi delle caste superiori e di ricordare attraverso i confini alle classi inferiori il
loro status marginale. Mobilità all’interno delle caste molto limitata (ma ci sono esempi di persone che
hanno fatto progressi). i gruppi che cercano di collocarsi in uno jati di rango più alto adottano i
comportamenti degli jati nati due volte.
1949: la costituzione indiana ha dichiarato illegale la discriminazione in base alle caste. (anche se
continuano ad esserci disuguaglianze)
fine del XX secolo il governo indiano ha adottato metodi per promuovere l’avanzamento sociale ed
economico dei dalit : posti nelle scuole di medicina per loro, seggi al parlamento e impieghi nel settore
pubblico.
7.3. la società civile: è l’ambito sociale identificato dai diversi gruppi d’interesse che operano in modo
organizzato al di fuori delle strutture governative nei settori economico, politico e in alteri ambiti.
Composta da quattro gruppi e istituzioni sociali che si collocano tra il singolo individuo e lo stato. Due tipi di
istituzioni: quelle che si oppongono all’azione dello stato (chiesa e suola) e quelle che si oppongono al suo
potere (sindacati, gruppi di protesta sociale).
I gruppi di attivisti: CO-MADRES: i gruppi di attivisti si formano con l’obiettivo di cambiare determinate
situazioni. Il CO-MADRES di El Salvador è un movimento speciale guidato dalle donne e attivo in America
latina. fondato nel 1977 da un gruppo di madri che denunciavano le atrocità commesse dal governo e
dalle forze armate ai danni di un gruppo di progressisti in cui facevano parte numerosi indigeni.
- gruppo iniziale: nove madri
-dopo un anno: 30 membri (alcuni dei quali erano uomini)
-sostegno di altri stati
-visibilità del gruppo = azioni repressive
anni ottanta: questa associazione denunciava la responsabilità dello stato per le sue violazioni dei diritti
umani nella guerra civile, a garantire protezione ai prigionieri politici a contrastare la violenza domestica e
iniziare le donna alla partecipazione politica.
I nuovi movimenti e media social: dalla fine del XX secolo=gruppi attivisti sociali
gruppi spesso costituiti da minoranze oppresse possono anche nascere in ambito urbano da cittadini di
diversa condizione per ragioni diverse.
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utilizzo di mezzi di comunicazioni in rete = attirare nuovi membri
oggi i movimenti sociali potenziati da internet hanno ruoli politicamente rilevanti (es. Obama nel 2008 nella
sua campagna ha ottenuto consensi a suo favore tramite la rete).
Big man e big woman: forma di organizzazione politica al cui vertice è posto un individuo che è stato
capace di assicurarsi consenso politico, prestigio, autorevolezza e autorità attraverso un sistema di
redistribuzione fondato sui legami personali e la partecipazione a sontuosi eventi festivi.
un big man di successo ha legami politici con gli abitanti di molti villaggi
la sua ricchezza eccede di poco quella dei suoi sostenitori
i suoi sostenitori più costanti sono suoi consanguinei
responsabilità: questioni interne, momento adatto per la semina, questioni esterne, eventi festivi a cui
partecipano gruppi diversi, scambi commerciali o guerre.
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(sugli altopiani della Papa Nuova Guinea un big man diventa tale attraverso un processo chiamato moka
strategia finalizzata a ottenere rilevanza politica attraverso lo scambio di favori e di doni).
(nell’area del monte Hagen un big man deve avere una moglie e spingerla a lavorare di più delle altre così
da procurare cibo per nutrire i maiali = più maiali si possiede più è alto l suo status).
Chiefdom: forma di organizzazione politica che comprende più tribù e villaggi uniti da un’ alleanza
permanente e soggetti a un unico capo a cui è affidato il potere.
sistemi di stratificazione sociali ed economica fondati sulla genealogia ( i capi e i loro discendenti sono di
rango più alto rispetto agli altri)
il matrimonio tra persone di strati sociali diversi è proibito
quando il leader muore deve essere sostituito: il chief ha più responsabilità di un capo di una banda o di
una tribù = deve regolare la produzione e la redistribuzione dei beni, risolvere conflitti interni, guerre.
per diventare chief è necessario che si possiedano doti ereditarie (appartenere al lignaggio di un chief)
sia dimostrare qualità individuali.
Stato: è un’entità politica centralizzata che riunisce numerose comunità, è dotata di una struttura
burocratica e di leader che dispongono di potere esecutivo. È la forma di organizzazione politica di tutte le
società contemporanee.
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8.2. l’ordine e il conflitto nelle società umane:
armonia sociale:
-soluzioni informali (comportamenti corretti, educazione)
-leggi formali adottati per garantirla (regole di comportamento e di punizioni)
-sistemi per la prevenzione e la punizione di crimini
Controllo sociale: il processo attraverso il quale si mantiene una convivenza ordinata tra in gruppi.
l’ordine sociale è mantenuto attraverso l’insegnamento della religione e le pressioni da parte del gruppo, se
un membro del gruppo ha un comportamento scorretto possono essere applicate delle punizioni.
Il controllo sociale nelle piccole società: le bande sono gruppi piccoli e fortemente coesi per cui le dispute
sono gestite a livello interpersonale tramite la discussione o il combattimento. i membri del gruppo
possono agire insieme per punire il colpevole esponendolo al pubblico e costringendolo a provare
vergogna.
l’enfasi è posta sul mantenimento dell’ordine sociale a del ristabilire l’equilibrio e non sulla punizione del
colpevole.
mezzo usato: isolare il colpevole, forzandolo a lasciare il gruppo , la pena capitale è raramente usata.
nelle piccole società non statali la punizione è spesso legittimata da credenze in poteri soprannaturali e
nella loro capacità di colpire le persone.
Il controllo sociale negli stati: forti tensioni accompagnano la distribuzione del surplus, le questioni
ereditarie e i diritti terrieri.
appartenere a una società più ampia significa non conoscerne tutti i membri.
tre fattori importanti del controllo sociale nei sistemi statali:
-specializzazione dei ruoli nel campo del controllo sociale
-i processi e i tribunali formali
-le forme di punizione imposte dal potere (es. pena di morte).
1. Specializzazione: es. specializzazione dei ruoli della polizia, dei giudici ecc.
l’attività della polizia: forma di controllo sociale che prevede attività di sorveglianza e minaccia di punizioni
finalizzate al mantenimento dell’ordine sociale.
(es. basso tasso di criminalità in Giappone).
2. Processi e tribunali:
nelle società in cui sono gli spiriti degli antenati a definire le malefatte e sancire le punizioni, la
colpevolezza di un individuo può essere solo frutto della sfortuna. In altri casi la colpevolezza può essere
stabilita attraverso la prova dell’ordalia: un metodo per appurare la colpevolezza o l’innocenza che
sottopone una persona accusata a prove spesso dolorose.
l’obiettivo dei processi che attualmente si svolgono nei tribunali è quello di garantire giustizia e equità.
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Tuttavia spesso ci sono ostacoli per raggiungere questa giustizia.
3. Punizioni: la forma più estrema di punizione vigente nelle piccole società è l’ostracismo, la morte lo è
raramente.
nelle comunità pastorali nel caso una persona avesse rubato o ucciso qualcuno la punizione consiste nel
costringere il colpevole a ripagare la famiglia lesa.
Il tasso di carcerazione nazionale: corrisponde al numero di persone detenute ogni 100.000 abitanti di un
dato paese. gli Stati Uniti hanno la percentuale più alta.
Conflitti etnici: i conflitti e le rivendicazioni etnici possono scaturire dal tentativo di un gruppo etnico di
ottenere maggiore autonomia o un trattamento più equo.
cause:
-azione di un gruppo dominante tesa a opprimere un gruppo etnico attraverso il genocidio (uccisione di un
grande numero di membri di uno specifico gruppo etnico, raziale o religioso)
-attraversi l’etnocidio (distruzione della cultura di un determinato gruppo).
violenza politica: diffusa oggi più all’interno dei singoli stati che tra gli stati.
Conflitti settari: sono basati sulla percezione di differenze tra correnti o sette della stessa religione e
riguardano spesso i diritti e le risorse. (es. conflitti tra cattolici e protestanti nelle isole britanniche).
la frattura si manifesta attraverso esplosioni di violenza diretta , come aggressioni a siti religiosi, oppure
attraverso violenza indiretta, come l’esistenza di servizi medici preclusivi.
Guerra: è un conflitto aperto e dichiarato tra due entità politiche (questa definizione esclude numerose
tipologie di conflitto armato come quella tra gli USA e il Vietnam, perché non dichiarata).
definizione migliore: un conflitto organizzato che prevede l’aggressione di un gruppo contro un altro e
l’impiego di violenza letale.
l’organizzazione delle bande non favorisce lo sviluppo di una guerra, le bande non hanno ne capi ne
forze militari organizzate.
le guerre sono iniziate durante il Neolitico con l’emergere delle società sedentarie.
cause: -pressione economica e demografica.
la gran parte degli stati è militarizzata, ma non tutti.
cause della guerra tra stati:
-mire espansionistiche
-sbocchi commerciali
-contrastare aggressioni
guerre giuste: motivazioni umanitarie intraprese per difendere principi come la libertà o il rispetto dei diritti
umani.
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Conflitti global- locali:
-guerre di terrorismo (in Iraq e Afghanistan) sono però guerre neolocali: che perseguono il controllo di zone
del mondo strategiche per gli interessi materiali e politici del paese dominante. tipologia di guerra che
non è dichiarata.
-attore privato (es. un’azienda multinazionale) entrare in conflitto con un gruppo o più gruppi locali che vi si
oppongono, spesso usando la forza fisica.
responsabilità sociale d’impresa: spesso sempre più adottato dalle grandi multinazionali, la sua definizione
è controversa: una concezione etica dell’impresa per cui la ricerca del profitto non debba provocare danni
alle società umane e all’ambiente naturale. L’obiettivo è perseguire profitti con modalità che garantiscano
anche la salvaguardia degli esseri umani e del pianeta.
-magari perché il sistema economico deve cambiare da un’economia pianificata a una basata sul
capitalismo di mercato
-molti principi della democrazia si adattano difficilmente a tradizioni politiche che sono basate sui vincoli di
parentela
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CAPITOLO 9: la comunicazione
Il linguaggio del corpo: si esprime attraverso i movimenti degli occhi, la postura, il modo di camminare ecc.
il linguaggio del corpo segue degli schemi di regole e non conoscerli può farci incorrere in errori di
comunicazione.
i vari modi di usare il linguaggio del corpo variano da cultura a cultura.
l’abbigliamento, i capelli o segni sul corpo ci trasmettono informazioni come l’età , il genere, l’interesse o la
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disponibilità sessuale, la professione ecc.
Negli stati occidentali la differenziazione inizia già in ospedale, azzurro=maschio, rosa=femmina.
la maggior parte degli antropologi ritiene valide entrambe le teorie: il linguaggio modella la cultura e
sua vola il contesto culturale modella il linguaggio.
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l’atteggiamento di sfida verso le norme prescritte per le ragazze.
il loro linguaggio è una miscela di espressioni gergali che sono di recente creazione. (es. aggiungendo il
suffisso giapponese –ru che trasforma un sostantivo in verbo).
hanno inventato un loro modo di parlare tramite messaggi che comprende una miscela di simboli
matematici e caratteri russi.
usano intenzionalmente forme linguistiche puramente maschili, parlano di sesso in pubblico.
9.3. il cambiamento linguistico: i contatti tra gli esseri umani e la loro creatività danno luogo a innovazioni
e prestiti linguistici, in contrapposizione con le guerre e l’imperialismo che ne provocano l’estinzione.
Origini e storia del linguaggio: le prime comunicazioni degli esseri umani erano basate soprattutto su
espressioni facciali, la gestualità e gli atteggiamenti del corpo.
La linguistica storica: è lo studio della trasformazione linguistica nel corso della storia.
molte somiglianze terminologiche e sintattiche tra greco e latino (es. padre).
determinare i gradi di vicinanza e distanza tra le lingue diverse
elaborazione del concetto di famiglia linguistica: un gruppo di lingue che discendono da un’unica lingua
madre.
modello di lingua madre originaria: proto-indo-europeo.
Sistemi di scrittura: prime testimonianze: Mesopotamia, Egitto e Cina il più antico in Mesopotamia e
risale al IV millennio aC.
tutti i primi sistemi di scrittura usavano i logogrammi segni che indicavano una parola, una sillaba o un
suono.
nel corso del tempo alcuni logogrammi si sono affiancati a simboli non logografici
la nascita della scrittura è associata a quella dello stato.
due interpretazioni dei primi sistemi di scrittura:
1. Scopi cerimoniali (le prime iscrizioni sono state ritrovate sulle tombe, ossa, templi). =materiali durevoli.
2. Funzione secolare di registrare eventi e attività commerciali presso i governi. = materiali deperibili.
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soppressione delle lingue indigene.
effetti: diffusione del bilinguismo.
Le lingue globali: il 96% della popolazione parla il 4% delle lingue esistenti. Le otto lingue più parlate sono:
(lingue globali).
-il mandarino
-spagnolo
-inglese
-bengalese
-hindi
-portoghese
-russo
-giapponese
l’inglese è la lingua più globalizzata della storia: si è inizialmente diffuso attraverso l’espansione coloniale ed
è stata la lingua dominante nelle colonie.
con il tempo creazione di varianti dell’inglese = nuovo inglese (impossibile da comprendere per un
inglese).
la lingua degli SMS è una variante linguistica emergente usata per comunicare tramite i telefoni e
comprende abbreviazioni ed espressioni gergali =numero limitato di caratteri.
Lingue a rischio di estinzione e rivitalizzazione linguistica: quattro fasi che caratterizzano il declino:
-la sostituzione di una lingua
-lingua a rischio: meno di 10.000 persone che l parlano
-prossima all’estinzione quando solo gli anziani la parlano
estinzione: nessun individuo la parla correttamente.
difficile tenere conto delle lingue a rischio estinzione e quante siano già estinte.
attualmente il numero di lingue è compreso tra 5000 e 7000 : incertezza del numero effettivo per i
dialetti.
il problema dell’estinzione della lingua è particolarmente sentita nella zona del pacifico e dell’Australia
dove il 99.5% delle lingue indigene è parlata da meno di 10.000 persone.
sforzi di salvaguardia delle lingue si devono confrontare con difficoltà come:
-i governi che si oppongono per paura di uno sviluppo di movimenti identitari
-non disponibili a finanziare sostegno e risorse.
progetti di salvaguardia:
-istituzione scolastica formale
-relazione tra un maestro e un apprendista
-sistemi di supporto all’insegnamento linguistico disponibili in rete.
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CAPITOLO 10: la religione:
Magia e religione: Tylor ha scritto che la magia, la religione e la scienza sono materie affini perché ognuna
legge il mondo a modo suo. (la scienza era il modo più razionale dei tre).
Frazer definiva magia il tentativo di spingere forze ed entità sovrannaturali a comportarsi in determinati
modi, distinguendola dalla religione che è il tentativo di compiacere forze ed entità sovrannaturali. Due
principi della magia:
-legge della somiglianza: se un dato oggetto o persona X sono simili a uno oggetto o una persona Y, le
azioni che interessano la persona oggetto X avranno un impatto anche su Y. (es. vudù).
-legge del contagio: le persone che sono stati in contatto una volta con un individuo possono ancora avere
effetti su di lui/lei. (oggetti usati nelle pratiche di magia contagiosa sono le ciocche di capelli, le unghie ecc.).
i membri delle culture dove questa magai è praticata fanno molta attenzione al modo in cui si liberano
dei loro rifiuti corporei.
teoria evoluzionista per la quale la magia è più antica rispetto alla religione, e con il tempo sarebbe stata
rimpiazzata con quest’ultima (più evoluta) che a sua volta è stata rimpiazzata dalla scienza.
oggi molti si rivolgono alle pratiche magiche nel momento di incertezza: es. negli sport (baseball negli
stati uniti= azioni o amuleti portafortuna).
Le pratiche rituali:
rituale: comportamento strutturato e ripetitivo orientato alla sfera sovrannaturale (esiste anche un ambito
profano).
i rituali sacri: messa in atto di credenze espresse dal mito e dalla dottrina. Suddivisi sulla base di diversi
fattori:
-ricorrenza nel tempo: celebrati con regolarità = riti periodici ,(i riti non periodici vengono in risposta ad
eventi non programmati come la siccità o le inondazioni).
alcuni elementi sono sia sacri che profani (es. giorno del ringraziamento).
Riti di passaggio: segnano il mutamento si status di un individuo o di un gruppo che passa da uno stadio
della vita a un altro.
Turner nello studio tra gli Ndembu (nord ovest dello Zambia) i riti di passaggio seguono tre fasi:
-separazione separato fisicamente, socialmente o simbolicamente dalla vita ordinaria (es. segata dall’uso
di un particolare abbigliamento)
-transizione l’individuo ha perso il proprio status precedente ma non ha ancora quello nuovo,
apprendimento di particolari abilità
-reintegrazione la comunità lo accoglie riconoscendo il suo status rinnovato.
(cerimonia per la pubertà per i ragazzi)
Il pellegrinaggio: viaggio di andata e ritorno verso uno o più luoghi sacri che ha scopi rituali o di devozione
religiosa.
spesso l’esperienza è impegnativa: sofferenza maggiore= maggiore merito del pellegrino
distoglie il pellegrino dalla sua vita quotidiana e torna nella società trasformato.
oltre a benefici spirituali quelli ce compiono un pellegrinaggio migliorano anche il loro status pubblico.
I rituali di inversione: capovolgono l’organizzazione ordinaria dei ruoli e delle relazioni sociali
consentono alle pressioni sociali di avere uno sfogo.
(es. carnevale connesso al ciclo agricolo nella tradizione popolare, periodo che precede quello di digiuno
della quarantesima, carnevale = ‘’addio alla carne ’’. il carnevale consente agli individui per un certo
periodo di assumere ruoli che normalmente gli sono negati, ha anche significati simbolici della rinascita ).
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Il sacrificio: l’offerta di qualcosa alle entità sovrannaturali. una delle forme di rituali più antiche.
-uccisione e offerta di animali o umani
-offerta di vegetali, frutta, cereali, fiori (quest’ultima può essere la sostituzione del sacrificio di animali in
passato)
i sacrifici erano necessari per compiacere gli dei
Gli specialisti religiosi: i riti necessitano di un certo livello di competenza da chi li compie e molti non
possono svolgersi senza uno specialista.
Sciamani e sacerdoti:
sciamano: specialista religioso che ha un rapporto diretto con l’entità sovrannaturali dalle quali è spesso
chiamato. Alcune caratteristiche:
-capacità di entrare in uno stato di trance (chiunque possieda caratteristiche sciamaniche può essere un
potenziale sciamano).
sacerdote: specialista religioso a tempo pieno, la posizione è dovuta alle capacità che ha acquisito nel corso
di un periodo formativo ruolo spesso ereditario e tramandato attraverso discendenze sacerdotali.
Altri specialisti:
veggenti: capaci di venire a conoscenza delle volontà e dei desideri delle entità sovrannaturali attraverso
tecniche come la lettura delle viscere degli animali.
profeti: trasmettono rivelazioni divine, ricevute in sogno o attraverso visioni.
streghe: usano poteri psichici e producono effetti sulle persone attraverso le emozioni e il pensiero.
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-canzoni e frasi sacre
-darshan: contatto visivo con le divinità solitamente sotto forma di icona.
pirobazia (camminare sulle braci ardenti): componente importante del culto della divinità femminile
nell’india meridionale e orientale
marcate differenze tra caste per quanto riguarda le credenze e le pratiche rituali (es. divinità venerate
dalle caste inferiori = offerte di carne e cibo, caste superiori=fiori riso e frutta).
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è considerato verità suprema= ma quando bisogna affrontare problemi di ogni giorno gli spiriti riprendono
il controllo.
L’ebraismo:
primo sistema religioso ebraico: 500 ac. Seguito dalla distruzione del templio di Gerusalemme a seguito
dei babilonesi nel 586 ac.
Pentateuco: chiamato anche Torah, è la rivelazione della verità di Dio tramite Israele (Giacobbe). Indica i
rapporti tra il mondo sovrannaturale e quello umano e dice agli umani come comportarsi.
monoteista: solo dio unico e onnipotente.
gli esseri umani hanno il dovere di seguire le leggi ebraiche, di proteggere la vita e di fare certi doveri
come quello di osservare il sabbath (giorno di riposo il sabato).
due forme contemporanee dell’ebraismo:
-ebraismo riformato: ebreo=anche chi nasce da padre ebreo e da madre non ebrea
-ebraismo conservatore: ebreo= chi è nato da madre ebrea
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domenica.
-comunione
-battesimo
manipolazione dei serpenti velenosi: trova legittimazione in un passaggio del vangelo secondo marco:
ritengono che maneggiare serpenti velenosi sia il supremo atto di devozione a dio= interpretazione della
bibbia alla lettera. Maneggiare serpenti per celebrare la vita, la morte e la resurrezione. I rischi che
affrontano a maneggiare i serpenti rispecchiano quelli che i fedeli affrontano ne quotidiano.
L’ultima cena nelle isole figi: immagine dell’ultima cena è un motivo dominante popolarità dovuta alla
sua coerenza con le credenze figiane relative al consumo insieme di cibo e di kava , una bevanda derivata
da una pianta arbustiva.
le persone più importanti siedono nel lato alto della sala, lontano dall’ingresso = posizione di gesu
gli altri siedono nella parte bassa, di fronte alle persone di rango elevato= posizione degli apostoli che
guardano gesu mentre mangiano e bevono (come fanno le persone durante la cena).
L’islamismo: si fonda sugli insegnamenti del profeta Maometto ed è la più giovane delle religioni globali.
islam significa sottomissione al volere dell’unico dio Allah.
i Musulmani ritengono che Maometto sia stato l’ultimo profeta di dio
l’islam ha diverse ramificazioni, le due principali sono:
-scuola di pensiero sunnita 85%
-scuola di pensiero sciita 15%
cinque pilastri dell’islam sono:
-professione di fede in Allah
-preghiera quotidiana
-digiuno
-carità ai poveri
-pellegrinaggio alla Mecca
seconda religione più vasta : 22% della popolazione mondiale
festa del sacrificio: celebrata da tutti il mussulmani ogni anno: accettazione di Abramo alla richiesta di
sacrificare il suo figlio Ismaele (Isacco nella tradizione cristiana) ad Allah.
mese del pellegrinaggio: il decimo giorno dell’ ultimo mese dell’anno segna la fine del pellegrinaggio a la
mecca.
in Marocco un momento importante di questo rituale coinvolge il re che infligge un coltello nella gola di un
montone ogni capo famiglia fa lo stesso (gli altri uomini sono testimoni del sacrificio e le donne e i
bambini spesso non vi tengono parte). una volta ucciso il montone gli uomini si bagnano la faccia con il
suo sangue.
presso altri villaggi le donne hanno un ruolo più importante: cospargono il montone di hennè per
consacrarlo.
Aspetti delle religioni africane: in africa ci sono molte religioni diverse = difficile trovare una tipologia unica
di religioni africane indigene. Condividono alcuni elementi distintivi:
-miti che raccontano di una frattura tra la divinità creatrice e gli esseri umani
-pantheon con un dio principale e altre entità sovrannaturali di secondo piano
-riti d’iniziazione
-rituali con sacrifici di animali altre offerte, pasti e danze
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-altari dentro i santuari = luoghi in cui le divinità e gli umani si incontrano
-stretti legami con i sistemi terapeutici.
I movimenti di rivitalizzazione: sono movimenti religiosi che intendono portare cambiamenti positivi
rifondando una religione minacciata da forze esterne o adottando nuove pratiche e credenze.
(es. la danza dello spirito movimento nato come risposta dei nativi americani all’invasione delle loro
terre da parte degli europei e dei euro-americani. danza dello spirito: porta in vita ciò che è stato
distrutto nel mondo , nativi americani, piante, animali ecc). (es. i culti del cargo: movimenti di
rivitalizzazione nati in Melanesia come reazione all’influenza dell’occidente attività volte all’acquisizione
di risorse commerciali occidentali, localmente dette cargo. Nacquero come reazione agli effetti distruttivi
dell’improvvisa comparsa di nuovi beni nel contesto indigeno.)
La libertà religiosa come diritto umano: secondo una dichiarazione delle nazioni unite: la libertà religiosa è
un diritto umano universale, tuttavia frequenti violazioni di questa.
le religioni sono spesso il motivo principale di conflitti e a volte sono la chiave per la loro risoluzione.
Focus sull’artista: comprendere l’arte dal punto di vista dell’artista (come è successo con i vasai nativi
americani = importanza dell’ agency individuale e quella del rispetto delle tradizioni).
stato sociale degli artisti: ammirati, ricchi o economicamente marginali (es. nell’antico Messico gli orafi
erano molto rispettati).
quello della razza/etnia è un altro fattore capace di influire sul successo di un artista.
Le arti performative (es. teatro) prevedono una maggiore specializzazione elle società organizzate in stati
(tra i cacciatori-raccoglitori il livello di specializzazione è limitato).
Micro-culture, arte e potere: anche le forme e gli stili artistici sono spesso associati all’identità e all’orgoglio
di determinati gruppi micro-culturali.
in alcuni casi i gruppi più forti si appropriano delle forme artistiche di altri, in altri casi le forme d’arte
sono segno di una resistenza.
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controllo sociale (es. relazioni tra generi)
forme di protesta espresse attraverso la performance (rap, hip hop ecc).
Musica country e globalizzazione in Brasile: crescente sviluppo di una musica country brasiliana (musica
sertaneja) = musica country statunitense adattata al contesto. adattamento= comprendere messaggi nel
contesto (relazioni di genere, intimità, famiglia, importanza della campagna, criticare i processi
nordamericani: capitalismo estremo e globalizzazione).
dupla: elemento rilevante nel country brasiliano due fratelli (anche non biologici, basta che siano simili
acconciandosi i capelli in modo uguale e vestendosi in modo simile), le due voci si fondono senza prevalere
l’una sull’altra. risalto alla parentela e all’affetto.
Giardini e fiori:
giardini: funzione d’uso produrre risorse alimentari vs. giardini decorativi (quest’ultimi non condivisi da
tutte le culture). Il giardino decorativo è un prodotto delle società organizzate in stati.
in base alle culture diversi elementi e forme appropriati per i giardini (es. un giardino islamico prevede
un disegno quadrato e simmetrico, fontane, corsi d’acqua ed è circondato da mura).
giardino privato= riflette l’identità e lo status del proprietario.
fiori recisi: importante prodotto economico (in molti paesi sono il dono che più spesso gli uomini fanno alle
donne). La rappresentazione di motivi floreali è molto comune in Asia.
11.3. cultura espressiva e cambiamento: forme e schemi della cultura espressiva= costante evoluzione
(soprattutto per l’influsso occidentale).
cambiamenti: introduzione dell’uso di nuovi materiali e tecniche, nuove idee (accompagnati da fattori
sociali come il colonialismo e la globalizzazione).
Colonialismo e sincretismo:
colonialismo occidentale: effetti rilevanti sulla cultura espressiva dei popoli indigeni. (come la scomparsa di
alcune forme artistiche). (es. quando i colonialisti hanno bandito la caccia alle teste= cambiamento che ha
portato anche l’abbandono della decorazione del corpo e delle armi).
sincretismo: es. nelle isole Trobriand i missionari britannici avevano scoraggiato le pratiche magiche e
introdussero il gioco del cricket (come progetto di pacificazione tra le tribù) e gli abitanti delle isole
Trobriand introdussero nel cricket riti magici connessi alle pratiche belliche. (e. incantesimi voli a
danneggiare le altre squadre).
12.1. le forme di migrazione: sia le forme che i suoi effetti variano a seconda della distanza del
trasferimento, dei suoi motivi e condizioni e dello status del migrante.
1. Migrazione interna:
es. la migrazione dalle campagne alle città (XX secolo) causa: ricerca di un’occupazione.
secondo la teoria push-pull le zone rurali non sono in grado di sostenere l’incremento della popolazione e
le crescenti aspettative di quest’ultima sulla qualità della vita. Però le città attraggono gli individui per la
loro offerta di lavoro e lo stile di vita che rappresentano. la gente che vive in campagna sceglie se
trasferirsi in città o no= enfatizzazione del ruolo dell’agency.
In altri casi però la migrazione verso le città è causata da fattori come guerre o povertà che il ruolo
dell’agency non può influenzare.
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= nuove ondate migratorie
oggi i luoghi da cui migravano le persone sono diventati luoghi raggiunti da altri migranti.
lavoratori migranti: quando le persone migrano per svolgere un lavoro dalla durata determinata, senza
essere intenzionati a stabilirsi permanentemente nel luogo di destinazione = migrazione di lavoratori
salariati
la migrazione circolare: schema regolare di trasferimento della popolazione tra due o più località e può
verificarsi all’interno di un paese o all’esterno.
I profughi: o rifugiati, sono stati costretti ad abbandonare il proprio paese e a trasferirsi altrove. Cause:
-colonialismo
-schiavismo
-guerra
-disastri naturali
-costruzione di dighe ecc.
costretti a trasferirsi all’estero
numero alto e in continuo aumento
1 individuo su 500 è rifugiato e circa ¼ del mondo è palestinese.
sono per la maggior parte donne e bambini che presso i campi d’accoglienza a loro dedicati sono
facilmente soggetti ad abusi (stupro e scambio di sesso con cibo).
i profughi interni: uguale ma restano nel loro paese.
vivono per molto tempo in abitazioni di fortuna o presso campi d’accoglienza
cause:
-conflitti
-possibilità di accedere a risorse chiave
-disastri naturali
la migrazione causata da progetti di sviluppo è detta migrazione da sviluppo : le persone che ricevono un
risarcimento economico difficilmente questo compensa il valore di quello che hanno perso. a beneficiare
sono le aziende
Migranti istituzionali: sono individui che si trasferiscono presso un’istituzione sociale (es. monaci e suore,
militari in missione) per quest’ultimi è necessario un addestramento su come comunicare con le presone
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locali e sull’importanza e il rispetto delle loro culture.
vincere una guerra dipende anche da ciò che il vincitore è capace di fare una volta che la guerra è
conclusa= truppe nel territorio straniero per molto tempo = chiedere molto al personale in termini
psicologici (il tasso di suicidi è molto alto).
Gli stati uniti hanno due tipi di visto per gli stranieri:
-per immigrati senza scadenza , possibilità di un lavoro
-per turisti e studenti periodo limitato no lavoro
La migrazione a catena dei dominicani: dagli anni settanta i dominicani sono uno dei gruppi di migranti il
cui numero sta aumentando.
gli immigrati dominicani sono legati da una catena l’uno con l’altro.
La migrazione a catena è lo schema migratorio in cui a una prima ondata di emigrazione fa seguito il
trasferimento di parenti o amici presso lo stesso luogo di destinazione.
la maggior parte dei miranti legali negli stati uniti ha ottenuto che i membri della propria famiglia li
potessero raggiungere per il ricongiungimento famigliare. Ma la legge degli stati uniti riconosce come
famiglia solo quella nucleare.
alcuni dei migranti praticano il matrimonio d’affari: l’aspirante immigrato versa una somma di denaro a
un immigrato legalizzato o in possesso di cittadinanza per poterlo sposare e ottenere il visto per il
ricongiungimento famigliare.
difficoltà economiche dei dominicani negli USA: aggravate dal flusso costante di persone che sono
rispetto a loro più disposte ad accettare salari più bassi e peggiori condizioni di lavoro. alcuni dominicani
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hanno ottenuto lavori stabili.
i dominicani sono gli abitanti più poveri della città di NY.
Il caso italiano:
197: anno in cui il numero tra l’immigrazione e l’emigrazione è uguale.
censimento del 1981: 210.000 stranieri (regioni con più stranieri sono la lombardia, veneto e lazio).
questo sviluppo dell’immigrazione in Italia ha colto di sorpresa lo stato che non era sviluppato specifiche
politiche migratorie, essendo uno stato perlopiù di emigrazione.
Il multiculturalismo: (nato in Inghilterra) si rifà all’idea della compresenza e convivenza tra comunità e
gruppi di diversa origine culturale.
non vuole cancellare le differenze tra culture ma preservarle attraverso strategie politiche.
l’intercultura: contrappone una visione delle relazioni tra gruppi etnici orientata al dialogo e allo scambio.
modo di gestire le differenze.
12.4. politiche e progetti sulla migrazione nel mondo globalizzato: le questioni riguardano le legislazioni
nazionali e internazionali che favoriscono l’incursione e l’esclusione di specifiche categorie di persone.
Tutelare la salute dei migranti: data la varietà dei migranti anche la loro salute è esposta a una varietà di
rischi. (un gruppo di migranti particolarmente fragile è composto da coloro la cui sussistenza è basata sulla
mobilità) le frequenti carestie e siccità ad esempio.
Teorie e modelli di sviluppo: cinque diversi modelli che sono diversi per questi aspetti:
-definizione dello sviluppo
-gli obiettivi dello sviluppo
-le misure per lo sviluppo
-l’attenzione alla sostenibilità ambientale ed economica.
Lo sviluppo finalizzato alla crescita: lo sviluppo è emerso dopo la 2GM. gli USA iniziarono a estendere la
loro leadership nel mondo, programmi di sviluppo = strategia politica espansionistica.
processo di crescita: obiettivi simili alla modernizzazione, crescita soprattutto economica. = miglioramento
delle condizioni di vita delle persone grazie all’effetto a cascata: graduale aumento della ricchezza dei meno
ricchi come conseguenza del benessere dei più ricchi.
favorire la crescita economica dei paesi in via di sviluppo:
-incremento della produttività economica e degli scambi commerciali
-riduzione delle spese del governo per i servizi pubblici (= strategia chiamata riassetto culturale).
Lo sviluppo distributivo: importanza di un equa distribuzione sociale dei suoi benefici, specialmente in
termini di reddito, istruzione o salute. l’effetto a cascata è inefficace perché non arriva a interessare le
persone meno ricche. =aggravamento della disuguaglianza sociale.
Si oppone alle politiche di riassetto culturale perché queste prevedono l’eliminazione dei pochi servizi per i
più poveri peggiorando ulteriormente le condizioni della loro vita.
Lo sviluppo umano: strategia che si concentra sugli investimenti destinati a migliorare le condizioni di vita
delle popolazioni. Espressione usata dalle nazioni unite per migliorare le condizioni di vita dei più poveri,
questi investimenti volti a migliorare le condizioni di vita producono sviluppo economico.
Lo sviluppo sostenibile: identifica le strategie finalizzate ad apportare miglioramenti che non implichino il
consumo di risorse non rinnovabili e siano finanziariamente sostenibili nel tempo.
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sostenitori: ritengono che la crescita economica dei paesi più ricchi sia stata pesante per l’ambiente e le
popolazioni, il suo prezzo è troppo alto per essere sostenuto ora e in futuro.
Approcci di molti paesi ‘’dal basso ’’: hanno sostenuto progetti su piccola scala avviati per iniziativa
locale questi hanno maggiori possibilità di risultare culturalmente compatibili, di avere successo e di
godere di sostegno da parte della comunità.
capitale sociale: risorse intangibili che sono insite nei rapporti sociali, nella fiducia reciproca e nella
cooperazione. In tutto il mondo molte organizzazioni locali nate dal basso mettono il capitale sociale al
servizio del soddisfacimento di esigenze sociali primarie e hanno successo anche nei paesi più poveri. (es.
organizzazioni religiose).
Il progetto di sviluppo: una serie di attività finanziate ad attuare politiche di sviluppo ( se un governo vuole
aumentare la produzione agricola un progetto di sviluppo può essere la costruzione di canali d’irrigazione).
Il ciclo di un progetto disviluppo: il completo ciclo di un progetto, dalla sua pianificazione alla sua
conclusione.
negli anni settanta gli antropologi hanno preso parte a processi di sviluppo che però sono risultati
fallimentari, cause:
-il progetto non era adeguato al contesto ambientale e culturale
-i suoi benefici non raggiungevano il gruppo a cui erano inizialmente destinati
-le condizioni di vita delle popolazioni interessate alla fine del progetto erano peggiori rispetto all’inizio
fattore di questi problemi: cattiva impostazione del progetto, erano stati concepiti da persone che non
avevano nulla a che fare con le popolazioni da aiutare, senza alcuna loro conoscenza. Avevano applicato
una forma universale a ogni popolazione.
gli antropologi erano considerati come gente da evitare se si vuole procedere in fretta nel progetto.
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L’antropologia critica dei progetti di sviluppo:
antropologia tradizionale dello sviluppo: nel quale gli antropologi aiutano a elaborare politiche e
programmi di sviluppo più efficaci. possono fornire informazioni sulle culture che conoscono bene e
suggerire in che modo convivere con determinati gruppi senza incontrare resistenze da parte loro. =
mediatori culturali
molti antropologi sono preoccupati per l’impatto che lo sviluppo ha sulle popolazioni locali e
sull’ambiente: (es. degli abitanti della valle del fiume Senegal costruzione di una diga, prima di essere
costruita le inondazioni periodiche consentivano alla popolazione di sussistere grazie all’agricoltura, pesca e
pastorizia. Quando fu costruita la diga ci fu meno acqua disponibile a loro e la pesca ha cessato di essere
una fonte accessibile di cibo e concentrandosi sull’agricoltura, a volte però i gestori della diga rilasciavano
troppa acqua e rovinavano le coltivazioni)= molti di loro sono stati ‘’obbligati’’ a lasciare la propria terra.
condizioni di vita quasi sempre peggiorate in modo negativo.
l’antropologia critica dello sviluppo: nasce dalla consapevolezza dei danni provocati dallo sviluppo, gli
antropologi iniziano a chiedersi se un determinato progetto sarà valido per la popolazione e l’ambiente in
cui essa vive = molti casi hanno esisti positivi.
popoli indigeni e sviluppo: sono spesso stati danneggiati dai processi di sviluppo (così come lo erano stati
dal colonialismo).
i popoli indigeni sono in minoranza rispetto agli stati che gli governano.
le nazioni unite distinguono tra:
-popoli indigeni
-altre minoranze (quelle degli afro americani o dei roma).
popoli indigeni: vivono in regioni remote e spesso ricche di risorse naturali (queste spesso gli hanno
protetti dagli estranee, ma oggi il mondo degli affari internazionali è consapevole delle risorse che contiene
la loro terra ) es. la Papua Nuova Guinea e l’Amazzonia sono ricche d’oro.
no dati statistici e accurati sui popoli indigeni:
-non esiste un’unica e universale definizione di indigeno
-alcuni governi non si curano di censire gli indigeni
-spesso è difficile fare censimenti nel popolo indigeno.
Popoli indigeni e diritti territoriali: contatti con il mondo esterno = volontà di civilizzazione dei popoli
indigeni = forme di resistenza e protesta organizzate ed efficaci. (i gruppi indigeni oggi assumono avvocati e
altri esperti al fine di ottenere e difendere i loro diritti territoriali ( e molti degli stessi indigeni sono
diventati loro stessi avvocati, consulenti ecc).
America latina: pochi paesi dell’America latina garantiscono una protezione legale contro l’appropriazione
dei territori. molti indigeni sono stati costretti a lasciare le loro terre (causa: povertà, violenza, volontà
degli stati di penetrare per l’oro, diamanti ecc). molti indigeni si sono trasferiti nelle città per cercare
lavoro e altri sono rimasti nella povertà del loro territorio.
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reazioni di resistenza per il diritto dei loro territori.
2008: alleanza internazionale dei popoli delle foreste: partecipazione dei popoli indigeni ai colloqui sui
cambiamenti globali e salvaguardia dei loro territori.
Asia: la maggior parte degli stati è riluttante a riconoscere diritti territoriali dei popoli indigeni. oggi i
popoli indigeni sono esposti a diversi rischi (malattie, perdita della terra, ecc).
Africa: gli interessi dei governi orientati alla definizione dei confini hanno danneggiato i popoli indigeni. (es.
molti pastori che vivevano in autonomia nella regione del Sahel ora sono costretti a vivere come rifugiati in
condizioni drammatiche).
Australia e Nuova Zelanda: in Australia miglior riconoscimento legale dei diritti degli aborigeni. Minacce
per gli aborigeni:
-sviluppo urbano
-costruzione di reti stradali
-espansione della popolazione non aborigena
-turismo internazionale
l’attivismo degli aborigeni ha ottenuto un successo rilevante con la conquista del ‘’diritto nativo’’.
lavoro di Eddie Koiko Mabo, il popolo dei Miriam, ha portato alla rivendicazione dei propri diritti tradizionali
sulla terra e sull’acqua considerano il principio della terra di nessuno. Gli speculatori colonialisti usano
questa terra per dare legittimazione all’occupazione di determinati territori, sostenendo che in assenza
della presenza evidente dei popoli, in quei luoghi non ci sia nessuno.
Organizzarsi per cambiare: molti popoli indigeni hanno dato vita ad associazioni create per promuovere il
cambiamento dall’interno. Usano le nuove tecnologie e i media per creare collegamenti tra loro anche a
grandi distanze.
nuove forme di resistenza e forme autonome di organizzazione di popoli indigeni.
Donne e sviluppo: la categoria delle donne non è associata a nessun territorio specifico.
il colonialismo e lo sviluppo di oggi hanno avuto effetti come sui popoli indigeni, le donne hanno perso i
diritti economici e il loro potere politico. Il sistema matrilineare è in declino ovunque (cause:
occidentalizzazione e modernizzazione).
si tratta di una propensione maschilista dello sviluppo: tendenza alla definizione di progetti di sviluppo
con gli uomini al centro.
Propensione maschilista dello sviluppo: dagli anni settanta: i processi di sviluppo erano orientati perlopiù a
favore degli uomini, molti non includevano affatto le donne. = disuguaglianza di genere. i progetti
dedicati alle donne sono stati perlopiù attuati in ambito domestico e familiare = promuovere la
domesticazione delle donne.
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la propensione maschilista ha provocato anche il fallimento di alcuni progetti: es. un progetto in Burkina
Faso coinvolgeva esclusivamente gli uomini e prevedeva che essi si occupassero della manutenzione e la
piantagione degli alberi (ruolo affidano in realtà alle donne). = fallimento del progetto.
Le organizzazioni delle donne per il cambiamento: in alcuni paesi le donne hanno ottenuto miglioramenti
per il loro status e delle condizioni di vita aderendo a organizzazioni:
-della loro cultura tradizionale
-provenienti dall’esterno
alcune locali, che operano su piccola scala e altre mondiali (la banca mondiale delle donne).
es. a San Chistobal, in Messico:
reti sociali: nate in seguito a una serie di stupri e rapine, le donne non si osavano a denunciare gli uomini
perché molto più facoltosi e potenti di loro. le donne iniziarono a girare sempre in gruppo e a portare
oggetti appuntiti e taglienti per potersi difendere.
13.3. problematiche urgenti dello sviluppo: la maggior parte dei finanziamenti per lo sviluppo è ancora
riservata a progetti che portano benefici a chi possiede risorse e non ai più poveri.
Patrimonio culturale e sviluppo: passato e presente guardando il futuro: la relazione tra patrimonio
culturale e miglioramento delle condizioni di vita è ispirato dal modello del progetto di vita. La connessione
tra turismo è sviluppo ha un aspetto positivo e uno negativo (potenziamento di infrastrutture come reti
stradali, hotel) .
legislazione della cultura: le leggi possono aiutare le popolazioni ma possono anche distruggerle.
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