Sei sulla pagina 1di 5

Sir William e il suo gruppo salirono sulla carrozza che era stata faticosamente trasportata fin li.

Non hanno colpito nessun obiettivo. La flotta non ci bombarderà e l'incontro di domani avrà luogo, come

previsto. “Stiamo solo cercando di essere prudenti! La Bakufu non parte. Lo stesso fanno i guerrieri. Come

capo del Consiglio ho il diritto di chiedere una votazione e dunque votiamo! Io voto Sì!” Hiraga lo imboccò con

sicurezza ma fu costretto a fermarsi. Una pattuglia della Bakufu di dieci uomini stava sbucando dall'ombra. Tutti

si misero in guardia, le mani sull'elsa della spada. Per un istante fu tentato di rispondere per le rime e

puntualizzare che vi era un'enorme differenza tra un inutile senso di colpa e la salutare moralità e i sani valori

vittoriani. “Ecco Kanagawa, e questa è Hodogaya.” L'uomo giaceva morto ai suoi piedi. Che uomo fortunato è

André. E' chiaro che ha un'amante. “Aspetta un minuto, tu non sei Lun!” Per molti mesi aveva vissuto nel

terrore d'essere stato infettato.

Ma se lo dite con una strizzatina d'occhi lei capisce il doppio senso: Come va? Come sta la tua gola d'oro,

come i cinesi chiamano questo passaggio verso il paradiso. “Prendete nota del numero di soldati, dei loro

andirivieni, quali stanze sono occupate e da chi.” I due samurai aspettarono e spiarono tutto il giorno. Al

tramonto indossarono gli abiti ninja e per due volte Hiraga cercò di avvicinarsi alla Legazione. Durante uno dei

due tentativi arrivò persino a scalare il recinto per una ricognizione ma dovette ritirarsi in gran fretta quando una

sentinella rischiò di scontrarsi con lui. Il corteo arrivò a riprendere possesso del luogo con grande sfarzo

militare perchè sir William aveva deciso di trascorrervi la notte per prepararsi all'incontro dell'indomani. “Che

c'è?” chiese al capitano che si era portato una mano al berretto. Lo richiuse con un movimento brusco. Era una

struttura a due piani, in stile britannico e circondata da un'alta cancellata i cui lavori di edificazione erano

cominciati tre mesi dopo la firma del Trattato. “Non siete shishi, siete due balordi.” “Anch'io, al seguito di

monsieur Seratard, il nostro ministro. Eravate alla Legazione di Parigi prima di venire qua?” Phillip Tyrer era
rabbrividito. “Ah, allora vi ho fatto dono di un nuovo piacere. Per la letteratura erotica i giapponesi non temono

rivali; possiedo una collezione che sarò lieto di mostrarvi. Si chiamano shungae oppure wkiyoe: immagini del

Mondo dei Salici o del Mondo Fluttuante. Non avete ancora visitato uno dei loro bordelli?” Se volete

conservare il portafoglio e le vostre parti intime in buona salute non tirateli mai fuori nella Città Ubriaca.

Musuko-san merita di meglio”.

La carrozza si fermò un'altra volta. “Sono shishi, e gli uomini di Mito non uccidono gli shishi, che sono dei

loro” disse a bassa voce uno degli uomini. “Sonno-joi!” Qualcuno venne addirittura calpestato o fatto

precipitare da un ponte o ricacciato dentro una casa, ma la maggior parte fuggi senza meta ma con la ferma

determinazione di allontanarsi quanto più possibile dal mare. Non hanno colpito nessun obiettivo. La flotta non

ci bombarderà e l'incontro di domani avrà luogo, come previsto. I soldati della marina, avvezzi a maneggiare i

cannoni negli angusti spazi sotto coperta, si diedero a spingere e tirare e imprecando sollevavano di peso la

carrozza facendole superare gli ostacoli che incontravano. Se volete conservare il portafoglio e le vostre parti

intime in buona salute non tirateli mai fuori nella Città Ubriaca. Musuko-san merita di meglio”. “Non sarebbe

meglio se camminassimo, signore?” chiese Tyrer. “Toko Fujita è stato uno dei miei sensei” rispose Hiraga

preparandosi a uccidere ancora. Nella stanza c'era un altro materasso per il capitano ancora impegnato

dall'ultima ronda.

Una quarta imbarcazione con a bordo sir William, Tyrer, Lun e i tre uomini al suo servizio le seguiva. Il tairò

Nakamura che succedette a Goroda ne ampliò ulteriormente i poteri e mise i bonzi e i gesuiti gli uni contro gli

altri ricorrendo all'inganno, alle persecuzioni, alle torture e alle uccisioni. Poi venne Toranaga. “Ah, allora vi ho

fatto dono di un nuovo piacere. Per la letteratura erotica i giapponesi non temono rivali; possiedo una collezione

che sarò lieto di mostrarvi. Si chiamano shungae oppure wkiyoe: immagini del Mondo dei Salici o del Mondo
Fluttuante. Non avete ancora visitato uno dei loro bordelli?” “Certamente, ragazzo mio. Ma questa settimana

non è possibile, cosa ne diresti del mese prossimo? Vuoi un altro sherry?” Kilt, colbacchi, tuniche scarlatte,

fucili. Mio Dio, quanto si beve da queste parti! Cominciano a bere al mattino e sono tutti ubriachi entro l'ora di

pranzo. Il reverendo non mi sarà di nessuna utilità e per di più puzza da far girar la testa. Che colpo di fortuna

invece aver incontrato André Poncin! Non ci sarà più nessuna casa in tutto il Giappone che accetterà di farlo

entrare.” Al riparo di una baracca, Hiraga si fermò in un angolo protetto. “Qui nel nostro Yoshiwara abbiamo

più di cinquanta case da tè, come le chiamano, o locande, tra cui puoi scegliere, e tutte sono fornite di licenza

pubblica e vengono controllate dalle autorità. State attento però a non andare mai nella Città Ubriaca.

E Angélique? E se... se mi prendessi uno di quei sordidi malanni, la gonorrea o il mal francese, che i francesi

chiamano male inglese e i dottori chiamano sifilide, e di cui George Babcott mi ha subito parlato? Dice che

abbonda sotto nomi diversi in tutti i porti del Trattato dall'Asia al Medio Oriente, “ ... e in qualsiasi porto del

mondo, Phillip. “Oh mio Dio!” Poncin rise di gusto. La città davanti alla baia era estesa e dominata da un

imponente castello. Sembrava deserta. “Oh no, la donna ha sempre il diritto di rifiutare un uomo senza per

questo perdere la faccia. Esistono speciali protocolli che potrò spiegarvi nei dettagli, se lo desiderate, ma

ciascuna Casa è diretta da una maitresse chiamata mama-san. San è il suffisso che significa padrone di casa,

maschile e femminile, e la mama-san è una donna il cui vanto consiste nell'eleganza dell'ambiente che dirige e

nella raffinatezza delle ragazze di cui si circonda. I prezzi e la qualità delle case ovviamente variano.

All'incontro ...” E così Tyrer aveva fatto. Sul ponte dell'ammiraglia francese, Henry Seratard fumava la pipa

ridacchiando con il ministro russo. All'incontro ...”  

Per molti mesi aveva vissuto nel terrore d'essere stato infettato. Scorrendo la colonna di parole e frasi

giapponesi che aveva trascritto foneticamente, ripassò le traduzioni in inglese. Per ricambiare la vostra cortesia
sarei felice d'offrirvi un tè o dello champagne alla Casa da Tè inglese, o magari qualcosa di più forte all'Hotel

Yokohama. Mi dispiace, non sono ancora membro del circolo e quindi non vi posso invitare”. Non c'è nessun

futuro nel guardare immagini sconce, pensò disgustato. La fiamma della candela cominciava a tremolare. La

spense e si allungò, i lombi appesantiti da quel dolore familiare. Incapace di prendere sonno, si alzò e si diresse

sbadigliando alla finestra, l'aprì e si appoggiò al davanzale. Sul ponte dell'ammiraglia francese, Henry Seratard

fumava la pipa ridacchiando con il ministro russo. Phillip Tyrer si irrigidì.

Le finestre si affacciavano sui giardini posteriori dell'edificio, estesi e grandi e dalla fitta vegetazione. “Io dico

No!” ribatté Yoshi. “Ma qui in Giappone, monsieur Tyrer” riprese il francese allegramente, “vi sono regole

meravigliose sia per i clienti che per le ragazze. “Temo di no, non proprio” rispose in inglese Tyrer. “Presumo

che siate un interprete anche voi!” “Adachi-sama?” “Dovete dire: watashi hoshii hon, Ing'erish Nihongo, dozo,

sto cercando un libro con il testo in inglese e giapponese.” E così Tyrer aveva fatto. Esasperato Anjo si rivolse

agli altri tre membri del Consiglio. Aveva cercato di fingersi un uomo di mondo ma per tutto il tempo non

aveva fatto che sentire la voce di suo padre che in tono grave gli ripeteva: “Stammi a sentire, Phillip, i francesi

sono ignobili, senza eccezioni, e completamente indegni di fiducia, i parigini sono la feccia della Francia e

Parigi è senza dubbio la Sodoma del mondo civile... una città licenziosa, volgare e... e francese!” Povero papà,

pensò, si sbaglia su molte cose, ma del resto ha vissuto ai tempi di Napoleone ed è scampato al bagno di sangue

di Waterloo. Aveva cercato di fingersi un uomo di mondo ma per tutto il tempo non aveva fatto che sentire la

voce di suo padre che in tono grave gli ripeteva: “Stammi a sentire, Phillip, i francesi sono ignobili, senza

eccezioni, e completamente indegni di fiducia, i parigini sono la feccia della Francia e Parigi è senza dubbio la

Sodoma del mondo civile... una città licenziosa, volgare e... e francese!” Povero papà, pensò, si sbaglia su molte
cose, ma del resto ha vissuto ai tempi di Napoleone ed è scampato al bagno di sangue di Waterloo. Temo che i

giapponesi non siano generosi con la verità nemmeno con se stessi.”

Anche qui come a Parigi, ma in un certo senso ancora di più, l'atto sessuale è considerato una forma d'arte,

qualcosa di delicato e speciale come l'alta cucina, un'arte da rispettare e praticare e apprezzare senza...

scusatemi, senza alcun anglosassone senso di colpa.” Nella carriera del Consiglio dove gli Anziani si erano

riuniti in gran fretta parlava Yoshi. Nel giro di pochi anni il numero di daimyo convertiti al cattolicesimo

insieme ai loro sudditi era cresciuto a tal punto da permettere al dittatore Goroda di farsene schermo per

massacrare migliaia di monaci buddisti che all'epoca gli erano apertamente ostili e avevano un certo seguito

nella popolazione. “Ben presto le nostre due flotte insieme avranno il sopravvento.” Continuando a sbadigliare

rimboccò la coperta, si sedette appoggiando la schiena contro il cuscino durissimo e aprì la sua piccola valigetta

da diplomatico con le iniziali in rilievo, un regalo d'addio della madre, estraendone un taccuino. L'esodo era

cominciato al mattino quando la flotta era stata avvistata nel porto di Yokohama. Anjo ribolliva di rabbia.

“Dimmi, esiteresti?” “Sono shishi, e gli uomini di Mito non uccidono gli shishi, che sono dei loro” disse a bassa

voce uno degli uomini. “Sonno-joi!”

Potrebbero piacerti anche