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IL VISCONTE DIMEZZATO

SIGNIFICATO E TEMATICHE 
la tematica principale che l’autore, Italo Calvino, mette in evidenza è l’incompletezza delle persone. 
Tale tematica viene rappresentata nel libro con la scissione del visconte Medardo e con la contrapposizione di due parti opposte che, quando erano unite, rendevano
il visconte una persona del tutto normale, ma, che divise si dimostrano l’una buona in maniera eccessiva, l’altra altrettanto cattiva. 
È inutile dire che questa tematica tratti di un argomento recente poiché l’uomo, per quando possa evolversi e progredire, è stato, è e sarà sempre soggetto a errore
come a scelta corretta, non esisterà mai, a mio parere, un uomo solo buono o solo cattivo. 
Nel libro trova conferma questa mia affermazione pag.81:
tematica molto importante che viene presentata nel libro, ma che compare in modo esplicito solo verso la fine, è quella dell'incompletezza nella fase adolescenziale.
Tutti sanno che l'adolescenza è una fase di transizione. Tutte le persone devono attraversarla; si può modificare la reazione di ognuno, oppure può variare la
situazione e il contesto in cui questo cambiamento avviene, ma, nessuno può negare che l'adolescenza sia la fase in cui non si sa bene chi essere: in alcune situazioni
ci si comporta come bambini piccoli che hanno ancora bisogno dei genitori, in altre si prendono decisioni e si fanno scelte che solitamente spettano agli adulti: non si
è né grandi né piccoli. Nel libro, il narratore, che è anche un personaggio del racconto, si trova in questa fase, e nella pagina 81: In questo piccolo periodo
il narratore spiega tutto ciò che un ragazzo vorrebbe spiegare agli adulti che spesso non si accorgono di cosa stia succedendo ai "loro adolescenti". 
 TECNICHE NARRATIVE:  
Gli eventi sono presentati in ordine cronologico anche se numerose volte compaiono dei flashback, usati per sottolineare la storia di uno o più personaggi all’interno
della vicenda; nel testo prevale la narrazione. La narrazione è inverosimile; infatti, risalta il significato. Il narratore è interno, corrisponde al nipote del protagonista
anche se rimane indifferente agli avvenimenti principali e alle azioni del protagonista; infatti, il punto di vista dal quale espone la vicenda è oggettivo e estraneo;
quasi come se il narratore fosse esterno. Il pensiero e la valutazione dell’autore traspaiono in base a pensieri, parole e azioni dei personaggi. Nel testo prevale la
paratassi, infatti il procedere delle azioni è riportato in modo veloce con Assenza di particolari. Il registro linguistico è medio o comune, infatti il testo è
particolarmente semplice e coinciso; l’aggettivazione è scarsa e con assenza di precisi particolari, le figure retoriche sono molte; a partire dal protagonista. L’autore
ha redatto il testo per divertire, per convincere di un’idea e indurci alla riflessione; sull’incompletezza dell’uomo e per farci capire che ognuno di noi è diviso in due
parti, ma ciascuna parte non ha senso da sola. 
INTERPRETAZIONE DELLE INTENZIONI DELL'AUTORE: 
L'autore con questo libro ha voluto soprattutto divertire il lettore e sé stesso. Il tema dell'uomo tagliato in due per lui era molto significativo perché tutti noi ci
sentiamo in qualche modo incompleti, realizziamo una parte di noi stessi e non l'altra; Ha voluto creare il massimo contrasto tra una parte e l'altra facendone una
buona e l'altra cattiva. Infatti, la storia si basa con una serie di effetti a sorpresa: che al posto di un visconte interno ne ritorni uno a metà e molto crudele, e ad un
certo punto si scoprisse invece un visconte assolutamente buono al posto di quello cattivo creava un altro effetto di sorpresa; che queste due metà fossero
egualmente insopportabili, la buona e la cattiva, era un effetto comico e significativo. 
 PROFILO DEL PROTAGONISTA 
 Il visconte Medardo di Terralba: é un giovane nobile genovese dalle limitate conoscenze che, arruolato nella guerra contro i Turchi in Boemia, a causa della sua
imprudenza, viene colpito da una palla di cannone nemica e viene diviso in due metà perfettamente speculari ma di carattere opposto. La parte destra, infatti,
racchiude un anima eccessivamente cattiva, che porta il visconte a comportarsi in modo crudele e vendicativo, la metà di sinistra, dal carattere buono, caritatevole,
dolce, disponibile, sempre pronto a dispensare consigli e ad aiutare tutti. Tale armonia verrà ritrovata solo quando il visconte ritornerà intero. 
 RIASSUNTO X CAPITOLI 
Capitolo 1. Il protagonista del romanzo è il visconte Medardo di Terralba che, insieme al suo scudiero Curzio, decide di partecipare alla guerra contro i Turchi in
Boemia. Durante il tragitto, mentre si recava nell’accampamento dei cristiani assistono alle conseguenze della guerra: cavalli morti e soldati sepolti. Il visconte,
arrivato all'accampamento, viene nominato tenente dall'imperatore. 
Capitolo 2. La battaglia cominciò alle ore 10. Il tenente Medardo era ansioso di vedere i turchi e subito si gettò nella mischia. Il suo cavallo venne ucciso e Curzio
ferito. Medardo cercò di avvicinarsi ad un cannone ma fu colpito in pieno petto da una cannonata. Quando passarono i carri per i morti e i feriti Medardo fu portato
in ospedale. I medici lo salvarono e Medardo si svegliò, ma era dimezzato perché la parte sinistra era stata polverizzata. 
Capitolo 3. Il visconte ritornò a Terralba. La sera dell'arrivo tutti lo stavano aspettando. Quando arrivò era coperto da un mantello nero. Non parlò con nessuno e si
rinchiuse nei suoi alloggi. Il giorno dopo il padre di Medardo morì. 
Capitolo 4. Dopo la morte del padre, Medardo uscì dal castello. La balia Sebastiana lo fece seguire dai servi che lo raggiunsero seguendo tutto ciò che il visconte
aveva tagliato a metà. Quando lo raggiunsero si accorsero che mancava la metà dei funghi velenosi e che le aveva date al nipote. Lo stesso giorno c'era un processo e
Medardo doveva essere il giudice. Condannò tutti a morte: i toscani per bracconaggio, la banda del posto per rapina e le guardie perché erano intervenuti tardi. 
Capitolo 5. Il nipote del visconte era solito girovagare per il bosco giorno e notte con il dottor Trelawney. Nel frattempo la cattiveria del visconte aumentò, infatti
incominciò a dar fuoco a case, persone e perfino al suo castello. Continuava a far costruire forche e oggetti per la tortura e costrinse la balia Sebastiana a ritirarsi nel
paese dei lebbrosi. Tutti avevano paura di lui: gli ugonotti, i lebbrosi e gli abitanti del castello. 
Capitolo 6. Medardo si innamorò di Pamela, una ragazza semplice e povera. La ragazza rifiuto di andare al castello del visconte e per sfuggirgli scappò e si nascose in
una grotta. 
Capitolo 7. Il nipote di Medardo si recò a Portofungo alla ricerca di Sebastiana. Il giorno dopo incontrò lo zio che aveva un comportamento diverso dal solito. Nel
frattempo il comportamento del visconte era diventato contraddittorio: a volte era buono e a volte cattivo. Un pomeriggio di maggio Pamela incontrò il visconte e si
rese conto delle sue parole che era l'altra metà creduta dispersa in Boemia. Era la metà buona. 
Capitolo 8. La vita a Terralba era cambiata dal giorno in cui comparse la metà buona del visconte. Anche gli ugonotti erano in attesa di una sua visita che avvenne
poco dopo. 
Capitolo 9. La parte cattiva del visconte aveva condannato a morte l'altra metà ma le guardie si rifiutarono di compiere una simile azione. La parte buona si recava
anche a Portofungo per curare i lebbrosi, ora però la popolazione di Terralaba e anche di ugonotti cominciavano a odiare non solo il visconte cattivo ma anche quello
buono. 
Capitolo 10. Entrambe le parti del visconte volevano sposare Pamela e questo causò un duello fra le due. Durante il duello entrambe si ferirono e il dottor Trelawney
le unì. Finalmente il visconte era uno solo: né buono, né cattivo. 

IL BARONE RAMPANTE
L'autore, utilizzando l'allegoria dell'uomo che vive sugli alberi, distaccato da tutti e da tutto ciò che accade, ha voluto raccontare il suo stato d'animo e specialmente
la condizione propria di ogni uomo. Quindi, il poeta vuole affermare che, nonostante la vita di un uomo possa essere felice e ricca di avvenimenti, ognuno è
comunque solo e chiuso in se stesso. L’immagine di un uomo che si arrampica sulle piante per sfuggire alla solita gente rappresenta in un certo senso l’immagine
dell’uomo attuale, che, oppresso molto spesso dal lavoro, dalle persone, o semplicemente dalla noiosa quotidianità, decide di trovare una via di scampo e di evadere.
Tecniche narrative: nel romanzo Il barone rampante, fabula e intreccio non coincidono, infatti gli avvenimenti non seguono un ordine del tutto cronologico. Inoltre vi
sono dei flashback e anche delle anticipazioni. Il narratore è interno alla vicenda, perciò conosce i fatti a mano a mano che si presentano. Non coincide con il
protagonista e parla in terza persona; colui che racconta è Biagio, fratello di Cosimo. Il libro Barone rampante è scritto in maniera molto scorrevole, non vi sono nè
lunghe descrizioni né lunghe riflessioni.
Temi e messaggi: Questo romanzo è ricco di temi, tra quelli più significativi troviamo l’avventura, l’amore, la libertà, l’anticonformismo e la coerenza con sé stessi e
con gli altri.
Calvino, con il personaggio di Cosimo e la sua scelta ha voluto comunicarci il messaggio dell’evasione dalla vita quotidiana per essere diversi dagli altri ma, nel
contempo, essere accettati. Per Calvino, infatti, l’uomo deve differenziarsi e avere una propria personalità, dei propri ideali da difendere e seguire sempre senza
ascoltare il parere degli altri. Grazie a Cosimo riusciamo ad avere un esempio di uomo convinto delle proprie idee e pronto a fare di tutto per realizzare i propri sogni.
Queste idee risultano molto attuali come tutte le altre nella trilogia de “I nostri antenati” che rispecchiano l’uomo moderno. Con le vicende insolite e situazioni
grottesche, accompagnate da un tocco di ironia, vengono fuori messaggi tutt’altro che semplici e leggeri su cui l’uomo di tutti i tempi è spinto a riflettere.
Da questo romanzo capiamo che bisogna sempre inseguire i propri sogni e desiderare qualcosa di diverso per la propria vita senza rinunciare ad avere buoni rapporti
con tutti.
Considerazioni personali: Ho trovato questo libro molto significativo per la conclusione della trilogia poiché aggiunge concetti che mi aiutano ad avere una visione più
ampia dell’uomo moderno e mi aiutano ad averne una personale opinione.
Sono d’accordo con la mentalità di Calvino e penso che nella mia vita seguirò l’esempio di Cosimo, non mi farò condizionare da quello che gli altri pensano di me e dal
ruolo impostomi dalla società.
La ricerca di qualcosa che ci rende felici è sempre stata nell’uomo ma alcune volte non viene raggiunto il risultato sperato per mancanza di determinazione.
Se potessi cambiare il finale metterei una figura femminile al fianco di Cosimo, una donna pronta a seguirlo per amore e a condividere la sua determinazione. Questa
donna potrebbe essere il raggiungimento della felicità e la soddisfazione di aver vissuto una vita in cui si è provato amore e libertà. Cosimo è il protagonista della
storia. E’ un ragazzo forte, testardo disubbidiente, a volte bugiardo e molto agile, ma è molto volenteroso ed è sempre disponibile ad aiutare gli altri. Trascorre tutta
la sua vita sugli alberi. Dagli animali che caccia ricava la pelliccia per farsi i vestiti o altri accessori di cui ha bisogno. Indossa sempre due differenti cappelli: in estate
uno di paglia e in inverno uno di gatto selvatico, realizzato da lui. Cosimo è colto, ama leggere molti libri che gli vengono procurati da suo fratello Biagio, inoltre
conosce molte lingue ed è molto intelligente: ha formulato diverse teorie, tra le quali la creazione di uno “stato ideale fondato sugli alberi”. Cosimo è un personaggio
dinamico perché durante la narrazione muta il suo comportamento.

IL CAVALIERE INESISTENTE
Tematiche
Dalla lettura del romanzo si ricavano molte tematiche che si possono riportare anche all’attualità. La prima è quella legata alla guerra e ai disagi da essa derivati: la
guerra risulta ridicola, inutile e causa di perdita sia di vite umane, sia di risorse economiche. Un’altra tematica è quella della cavalleria: il romanzo è uno spunto
notevole per riflettere sui valori cavallereschi tipici dell’epoca ed è un’occasione per far notare la differenza che c’è tra questi valori espressi in letteratura e le
effettive applicazioni del codice etico cavalleresco. Sempre legandosi alla letteratura, dal romanzo ricaviamo il tema amoroso, quello religioso e il tema del potere
contrapposto alla sudditanza che dipende dall’ignoranza generale. Gli ultimi temi molto attuali sono quello del bisogno di certezze e del bisogno di esserci veramente.
Troviamo un chiaro esempio che spiega questi ultimi temi a pag 35: “Ancora confuso era lo stato delle cose del mondo, nell’Evo in cui questa storia si svolge.[…]Era
un’epoca in cui la volontà e l’ostinazione d’esserci, di marcare un’impronta, di fare attrito con tutto ciò che c’è, non veniva usata interamente, dato che molti non se
ne facevano nulla – per miseria o ignoranza o perché invece tutto riusciva loro bene lo stesso – e quindi una certa quantità ne andava persa nel vuoto”.
Le tematiche trattate nella storia sono molte: uno dei temi più importanti è quello cavalleresco, a cui si collegano i valori tipici dell’epoca medievale, evidenziando
anche le enormi differenze tra la cavalleria dipinta nella letteratura e quella che effettivamente esisteva a quel tempo. L’amore è un tema molto importante, insieme
alla religione, alla guerra e alla ricerca di qualcosa di caro. Si può, inoltre, notare che c’è una sorta di stravolgimento dei normali argomenti dei poemi cavallereschi,
come il significato di inutilità legato alla guerra.
Con questo libro Calvino ha tentato di esprimere il suo sentimento riguardo alla vita di tutti giorni. Ha tentato di comunicare come l'uomo non sia più convinto di
quello che è, cioè per l'uomo conta di più l'apparire che non l'essere. Come oggi l'uomo sia costretto a vivere in "un'armatura". Individuare: il genere dell'opera e
alcune caratteristiche di spicco dello stile (tipologia del lessico e della struttura del periodo, (paratassi ipotassi), parti di dialogo). Il libro è una narrazione, il lessico
usato è semplice anche se ogni tanto l'autore, per creare un'atmosfera medioevale, ha usato dei termini un po' vecchi; per quanto riguarda la struttura del periodo
posso affermare che il testo può essere diviso in due parti: una in cui parla il narratore, cioè suor Teodora, in cui il periodo è complesso ovvero è prevalente l'ipotassi;
e un'altra, in cui sono in maggioranza dialoghi e narrazioni, e perciò il periodo è semplice e prevale la paratassi.

Narratore
Uno degli aspetti più originali dell’opera di Calvino è il fatto che il personaggio corrispondente alla voce narrante, che in un primo momento sembrava coincidere con
un narratore esterno onnisciente, viene esplicitato soltanto nel finale. Si tratta, infatti, di Bradamante, la quale, accolta in un convento di suore viene denominata
Suor Teodora. È, perciò, un narratore interno alla vicenda, corrispondente a uno dei personaggi principali. Bradamante narra sia in prima persona, quando desidera
intervenire nel corso dell’opera per manifestare i suoi pensieri riguardo al libro che sta scrivendo, sia in terza persona, quando espone le effettive vicende del
romanzo. Trovo questa scelta dell’autore molto particolare e sorprendente e quindi efficace.
Analisi personaggi
Agilulf: è il protagonista della storia ed è un cavaliere di Carlo Magno “che sa di esserci ma invece non c’è” perché e invisibile. Ha un armatura bianca, non mangia,
non dorme perché non esiste. Ha una voce metallica e meccanica, è molto freddo, pignolo e spesso impaziente; dice sempre la verità poiché è incapace di dire le
bugie.
Gurdulù: è lo scudiero di Agilulfo che ha la personalità opposta a quella di Agilulfo, tutto corpo senza coscienza.
Rambaldo: è un giovane amico di Agilulfo e innamorato di Bradamante, che vuole vendicare il padre ucciso dagli Infedeli. Inizialmente era inadeguato e con l’aiuto di
Agilulfo riesce a diventare abile nel combattimento.
Bradamante/suor Teodora: è l'intrepida guerriera ed è innamorata di Agilulfo. Bradamante ha un’armatura splendente, una sottoveste color topazio e un mantello
color pervinca, è molto fiera di sé ed è anche molto bella. Alla fine della storia si innamora di Rambaldo.
Torrismondo: è un cavaliere cupo. Andrà poi alla ricerca del santo Gral per far valere il suo onore e dichiarerà di esser figlio di Sofronia, la vergine salvata dai Briganti
da Agilulfo.

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