Da anni il Dipartimento Interateneo di Fisica organizza eventi in cui le note
accompagnano e si mesco- lano alla scienza, a riprova di un’antica sinergia tra la meraviglia delle infinite possibili armonie sonore e l’inesauribile sorpresa di straordinarie consonanze nelle leggi fisiche. Infatti, periodicamente il Dipartimento riunisce studenti e professori in kermesse musicali, nelle quali gli uni e gli altri possono proporsi come spettatori o come diretti esecutori di brani di ogni genere: di- scenti e docenti si esibiscono volentieri, anche improvvisando ensemble assortiti per l’occasione, in cui danno prova di passione e competenza. L’interesse e la partecipazione suscitati testimoniano quanto l’impegno per lo studio della fisica conviva spesso con l’attenzione e l’attitudine per la musica. Anche la storia attesta questo ricorrente intreccio. Come se le note combinate nell’armonia delle com- posizioni musicali abbiano avuto da sempre profonde affinità con i numeri accordati dalla sintonia cosmologica delle leggi fisiche: Vincentio Galilei, musicista e padre di Galileo, stabilì nel XVI secolo regole che corrispondono a quelle del Metodo Scientifico galileiano. Riprendendo la percezione di Pitagora della sinfonia planetaria, nella fantasia di G. Keplero il cosmo si dispiegava come uno sconfinato pentagramma, sul quale le orbite dei corpi celesti tracciano note che fanno vibrare melodicamente l’universo. A. Einstein, figlio di una pianista virtuosa, affermava: “...se non fossi stato un fisico, probabilmente sarei stato un musicista” “ ...penso spesso in musica” “..---.vedo la mia vita in termini musicali...”, a viva testimo- nianza della connessione tra intuizione e conoscenza. R. Feynman fisico teorico impararò a suonare la frigideira, un particolare strumento a percussione, durante una permanenza in Brasile, continuando in seguito a suonare per tutta la vita, in particolare i bongos, tanto da definirsi “Nobelist Phisicist, teacher, storyteller, bongo player”. La scoperta dei segreti del mondo della musica, d’altronde, parte dal concetto di generazione e propaga- zione di un’onda fino ai fattori implicati nell’intensità di emissione di un suono, cosicché l’arte dei suoni possa essere considerata come un sistema organizzato di vibrazioni, in cui a conferire il colore a ogni nota è la concomitanza di specifiche frequenze. Per questo ho accolto con entusiasmo il suggerimento del collega Nicola Cufaro --- --- coinvolto a pieno tito- lo in qualità di violinista nel mondo della musica - di organizzare l’evento da svolgersi congiuntamente con il Conservatorio di Musica Niccolò Piccini di Bari mi è parsa un’occasione imperdibile per mettere in risalto lo stretto primigenio rapporto tra aspetto artistico e aspetto scientifico del suono. Gli studenti del corso di laurea proporranno relazioni dedicate all’ancestrale connessione tra fisica e mu- sica, evidenziando quanto realmente sulle righe del pentagramma rigore e bellezza trovino uno spazio inesauribile per fondersi in modo sempre nuovo in multiformi accordi di note e numeri.