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2020 - 11 - LM77 - Economia Dellinnovazione e Delle Nuove Tecnologie - Lezione 11
2020 - 11 - LM77 - Economia Dellinnovazione e Delle Nuove Tecnologie - Lezione 11
EU
Economia dell’innovazione e delle
nuove tecnologie
LM77 – Lezione 11
Malerba ch 3-4
Dosi (ch 3 caricato sulla piattaforma)
• Austriaco
• Formatosi in UK
• Si tratta di modelli nei quali una o più variabili che dipendono dalle scelte/interazioni degli/tra gli agenti
economici determinano (in toto o in parte) l’andamento della crescita economica
• HD è un modello di crescita
Esogena (ben successivo a Schumpeter per altro)
• Quando valgono le condizioni di equilibrio, il sistema economico si riproduce inalterato nel tempo
• In equilibrio, gli agenti economici non fanno né profitti né perdite, problema degli incentivi
Schumpeter cerca quindi da dare un ruolo alla dinamica e agli agenti economici nel
determinare la crescita economica che quindi non è il mero risultato di eventi «esogeni»
ma il risultato delle scelte di specifici agenti che hanno degli obiettivi ben chiari.
In fondo era esattamente quello che analizzava Adam Smith agli albori della
disciplina
Ma chi è o chi sono questi soggetti in grado di mutare la statica del mondo?
Non si tratta del manager, che mira a organizzare i fattori in maniera efficiente sulla
base di possibilità tecniche date (ovvero in termini solowiani a muovere F)
Non si tratta del manager, che mira a organizzare i fattori in maniera efficiente sulla
base di possibilità tecniche date (ovvero in termini solowiani a muovere F)
La differenza?
https://www.ilmessaggero.it/video/motori/ber
tha_benz_mercedes_spot-4346218.html
1. Il profitto d’impresa è:
• un reddito residuale (differenza fra ricavi e costi) legato alla capacità di innovare
• una rendita temporanea di monopolio
• per continuare ad ottenere profitto nel tempo è necessario innovare
costantemente
2. L’innovazione è dunque:
• una nuova combinazione di risorse esistenti
• effettuata in un contesto di incertezza
• muovendosi rapidamente, prima dei concorrenti
• contrastando l’inerzia e la resistenza al nuovo
“Di regola, le innovazioni sono incorporate in nuove imprese che entrano nel mercato
accanto alle preesistenti: generalmente, non è il proprietario dei torpedoni che si mette a
costruire una ferrovia”.
“Se guardiamo ai settori in cui il progresso tecnico è stato più consistente, non troviamo
imprese in libera concorrenza, ma grandi società per azioni”
Schumpeter Mark I
Distruzione creativa
(Teoria sviluppo economico, 1912)
Schumpeter Mark II
Accumulazione creativa
(Capitalismo, socialismo e democrazia,1942)
• poche grandi imprese (concentrazione del mercato)
• centralità R&S interna all’impresa
• importanza lavoro di “squadra”
• forti barriere all’entrata
• economie di scala e di scopo
• creazione di rendite
• le grandi vincono
Il successo degli imitatori (e l’extra-profitto che possono ottenere) dipende dalla capacità
di applicare miglioramenti all’innovazione originaria
• i rendimenti marginali del capitale non sono decrescenti ma costanti e non tendono a
zero, a livello aggregato
• a livello di impresa i rendimenti sono decrescenti
• a livello aggregato divengono costanti
Spillover, Cluster
Concorrenza imperfetta
• Motivi di mercato
• Motivi di regolamentazione (brevetti)
• Varietà dei beni (mercati diffrenziati per varietà)
• Qualità dei beni (segmentazione per qualità)
• Accumulazione del capitale tramite Learning by doing
modelli di concorrenza perfetta nei quali differenze nelle politiche economiche o nelle
preferenze si traducono in differenze permanenti nei tassi di crescita: questo secondo
filone contrasta con i modelli di crescita esogena ove le differenze nelle preferenze si
possono tradurre in differenze nei livelli di reddito ma non nei tassi di crescita del reddito
stesso
• accumulazione di capitale
• Tangibile (riproducibile) presenta rendimenti NON decrescenti a livello aggregato
• Intangibile
• non tengono conto di vari fatti chiave che hanno caratterizzato lo sviluppo economico
nella storia
• l’evoluzione della distribuzione del reddito mondiale
• le differenze tra paesi nei tassi di crescita del prodotto sono state enormi
• non si può dire che tali differenze siano permanenti, anzi
• I paesi + poveri crescono allo stesso tasso dei paesi ricchi
• Alcuni paesi poveri crescono molto + velocemente dei paesi ricchi
• Potenziale di crescita maggiore
• non possono spiegare il fatto che gli esempi di “miracoli dello sviluppo”
• non riescono a spiegare che i paesi ritardatari della crescita sono capaci di raddoppiare
il loro reddito in un arco di tempo molto più breve dei paesi che si sono sviluppati per
primi