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GENE= sequenza di acido nucleico (DNA, o più raramente RNA in alcuni virus) che porta
l’informazione per produrre un particolare prodotto genico. È l’unità ereditaria responsabile della
trasmissione dei caratteri.
ALLELE= una delle forme alternative(varianti) di un gene, posizionato in un punto preciso del
cromosoma, il locus. Gli alleli vengono rappresentati con una lettera:
-maiuscola se dominanti;
-minuscola se recessivi.
GENOTIPO = costituzione genetica di un individuo, data dall’insieme degli alleli presenti nei geni.
FENOTIPO= è la caratteristica osservabile di un determinato carattere è
EMIZIGOTE = gene con un corredo genetico singolo anziché doppio (un solo allele).
ESEMPIO: nella 23ª coppia di cromosomi degli individui maschili, i geni localizzati sul cromosoma X
non presentano i loro omologhi sul cromosoma Y.
Dopo queste teorie arriva lo scienziato Gregor Mendel, monaco agostiniano che viveva nella
Repubblica Ceca. Egli fu il quale formulò le leggi di base dell’ereditarietà.
Nel 1866 pubblicò un libro, intitolato Versuche über Pflanzen-Hybriden, sull’ibridazione delle
piante, cioè su come si possono ibridare (= incrociare) le piante. Il lavoro fu accolto e riconosciuto
dalla comunità scientifica solo nei primi del 1900 poiché non era in grado di accogliere siccome lui
era più avanti (muore senza sapere di aver avuto successo e di essere stato chiamato “il padre
della genetica”).
I fiori del pisello sono fatti da un ovario: è l’organo riproduttore femminile (si trovano i gameti
femminili), l’ovario termina con una specie di piccolo prolungamento che si chiama stigma (è un
piccolo alloggiamento dove si deve appoggiare il polline).
Tramite il pisello, può fare l’impollinazione incrociata (= può prendere con un pennellino il polline
e posizionarlo in uno stigma di una pianta diversa. Può artificialmente/manualmente impollinare
tramite dei pennelli degli individui diversi tra di loro e fare gli incroci).
GLOSARIO DELLA GENETICA = in genetica per incrocio si intende l’accoppiamento tra due individui
ed è rappresentato con il simbolo “x”. L’incrocio che avviene tra due diverse varietà si può dire
anche ibridazione. Per ibrido si intende la prole ottenuta dall’incrocio tra due diverse varietà. Gli
individui che vengono fuori sono gli ibridi.
LE LEGGI DI MENDEL
1. LEGGE DELLA DOMINANZA
2. LEGGE DELLA SEGREGAZIONE
3. LEGGE DELL’ASSORTIMENTO INDIPENDENTE
ESEMPIO: Mendel vede che incrociando una linea pura che presenta il tratto viola con una linea
pura che presenta il tratto bianco si ottiene una PROGENEA che presenta solo il tratto viola
(dominante) poiché esso domina sul quello bianco (recessivo).
Quindi con la prima legge di Mendel o legge della dominanza si può affermare che dall’incrocio tra
due linee pure che differiscono per un solo carattere (due individui omozigoti ma uno con
carattere dominate e uno recessivo), si ottiene una F1 (prima generazione filiale) in cui gli individui
(eterozigoti) manifestano uno solo dei due fenotipi parentali, ossia quello dominante, mentre
quello recessivo non compare.
2. LEGGE DELLA SEGREGAZIONE: AUTO IMPOLLINAZIONE F1.
La seconda legge di Mendel o legge della segregazione deriva dalla conclusione di Mendel che
quando un individuo produce gameti, le due copie di un gene (gli alleli) si separano, cosicché
ciascun gamete ne riceve una singola copia.
ESEMPIO: Mendel incrociando gli individui ibridi ottenuti nella F1, fece germogliare le piante e
lasciò che i fiori si autofecondassero. Alla seconda generazione F2 ricomparvero dei fiori di colore
bianco in un rapporto di 3 (giallo): 1 (verde). I caratteri, dunque, non si erano mescolati e gli alleli
recessivi non si erano né modificati né perduti, ma c'è stata invece una separazione (segregazione)
degli alleli durante la formazione dei gameti.
*Nella seconda generazione filiale (f2), ottenuta per auto impollinazione di f1, si manifestano sia il
tratto dominante sia quello recessivo in rapporto 3:1 (c’è una possibilità su 4).
*I fiori viola, però, sono di due tipi: piante pure (omozigoti dominanti) e piante ibride (eterozigoti).
I 2 alleli si trovano nei due loci dei cromosomi omologhi, ovvero cromosomi che ci assomigliano a
livello morfologico e hanno la stessa funzione.
Durante la meiosi si separano prima i cromosomi omologhi e poi i cromatidi. In questo modo ogni
gamete possiederà solo 1 allele per ogni carattere. La meiosi è il processo di separazione dei
cromosomi omologhi e poi, all’interno dei due cromosomi, dei due cromatidi fratelli.
Nell’immagine c’è un individuo con cellule diploidi che presenta genotipo Ll, è eterozigote.
Quando io indico Ll in realtà io sto indicando 2 pezzi di Dna che si trovano sui cromosomi
omologhi. Durante la meiosi si duplica il Dna, cromosoma materno e paterno dando origine al
doppio di sé. Poi si separano prima i cromosomi omologhi e poi i cromatidi, in questo modo ogni
gamete possiederà solo 1 allele per ogni carattere.
*a volte accade che nella separazione si forma un gamete senza un pezzo di DNA e questo porta
alla morte o una patologia.
Il gene è il colore del fiore ed è dato dall’insieme dei 2 alleli, quindi 2 tratti di DNA. Uno è
prevalente sull’altro, 1 dominante e 1 recessivo.
L’allele è tutti i tratti che può assumere il colore del fiore.
3. LEGGE DI MENDEL
Mendel considerò un seme giallo liscio e un seme verde rugoso. Nella F1 ottenne tutti individui
con semi gialli lisci, ma nella F2 ottenne piante così distribuite:
-9/16 con il seme giallo liscio
-1/16 con il seme verde rugoso
-3/16 con il seme giallo e rugoso
-3/16 con il seme verde e liscio.
La terza legge di Mendel dice quindi che se si incrociano individui con più caratteri distinti si
ottengono nella seconda generazione individui durante la formazione dei gameti, geni diversi si
distribuiscono l’uno indipendentemente dall’altro. Se i caratteri sono due, il rapporto sarà 9 : 3 : 3 :
1.
Dunque, quando si formano i gameti, gli alleli di due o più geni si separano e non vengono
ereditati assieme, ma indipendentemente e si distribuiranno in maniera incondizionata e casuale
nei gameti.
POLIALLELIA
La poliallelia è la comparsa in una specie di più di due alleli per lo stesso gene a seguito di
mutazioni casuali. Quindi vi è la presenza di più alleli per lo stesso gene (alleli multipli).
*Es. uno stesso gene non ha solo 2 alleli come il colore del fiore viola e bianco, ma avrà molti più
colori.
Il gene polimorfico è il gene il cui locus è occupato dall’allele wild type in meno del 99% dei casi (e
negli altri casi alleli mutanti). Quindi il polimorfismo genetico è quando una variazione genetica ha
una prevalenza di almeno il 2% della popolazione in diverse forme alleliche.
DOMINANZA INCOMPLETA
Un gene è detto a dominanza incompleta se presenta alleli che non sono né dominanti né recessivi
e che danno perciò origine a eterozigoti con un fenotipo intermedio. Nessuno dei due alleli risulta,
quindi, dominante.
*Es. se una linea pura di melanzane che produce frutti viola viene incrociata con una linea pura dai
frutti bianchi, tutte le piante della F1 produrranno frutti di colore intermedio, violetto chiaro.
La maggior parte delle malattie ha dominanza incompleta.
Es: ipercolesterolemia familiare è una malattia che ha dominanza incompleta se omozigote, è più
grave rispetto a un eterozigote.
CODOMINANZA
Due alleli di uno stesso locus si dicono codominanti quando portano a due diversi fenotipi,
entrambi espressi negli eterozigoti. L’eterozigote, in questo caso, contiene tutti e due i fenotipi,
non è un misto.
Un buon esempio di codominanza è osservabile nel sistema AB0 dei gruppi sanguigni umani (che
costituisce anche un caso di poliallelia). La compatibilità sanguigna dipende infatti da una serie di
alleli di uno stesso locus posto sul cromosoma 9, che determina il tipo di antigeni presenti nel
sangue. l gene (poliallelico) possiede i seguenti alleli:
- Dominanti= I(A) e I(B)
- Recessivi= I(0)
Il fenotipo AB, che si riscontra negli individui a genotipo I (a) e I (b) è un esempio di codominanza
di 2 fenotipi contemporaneamente.
PLEIOTROPIA
Un gene è detto pleiotropico quando può influenzare più caratteri fenotipici, cioè è un solo gene
che controlla più caratteri fenotipici contemporaneamente. Un unico gene è responsabile di più
fenotipi. Ad esempio un gene che controlla un pigmento è in grado di controllare anche altri
fenotipi, caratteri.
*(i gatti bianchi con gli occhi azzurri sono sordi,)
(*Es. La FENILCHETONURIA è una malattia causata da un allele recessivo che rende inattivo
l’enzima del fegato che catalizza la conversione dell’amminoacido fenilalanina in tirosina. In
presenza dell’allele recessivo, la fenilalanina che entra nel corpo umano si accumula
nell’organismo poiché non funzionante; in queste condizioni viene convertita in un composto
tossico (acido fenil piruvato) e entra nel circolo sanguigno. Nel sangue a seconda del tessuto che
capta da un effetto diverso, per cui un bambino che ha un gene che non funziona avrà tutta una
serie di caratteri fenotipici che causano a loro volta una serie di sintomi: ritardo mentale,
convulsioni, odore di muffa, macchie e arrossamenti…)
Secondo Mendel sarebbe 9:3:3:1, ma accade che l’allele quando è in omozigosi recessiva (es. ee,
aa) blocca il colore del carattere, lo sovrasta, per cui diventano tutti biondi anche quelli che
dovrebbero essere neri (in questo caso). Il rapporto diventa 9:3:4.
CARATTERI POLIGENICI
Un carattere fenotipico è detto poligenico se è determinato da più geni (un fenomeno opposto alla
pleiotropia= un gene tanti caratteri, qui è un solo carattere tanti geni). Es. Il colore dell’occhio è
dato dall’ insieme di più geni che danno origine a un solo carattere.
Questa ereditarietà è additiva cioè ogni gene aggiunge qualcosa al fenotipo, il carattere è
quindi dipendente dalla somma dei contributi di ogni gene. Quindi il colore della nostra
iride dipende non solo da tutti i geni ma anche dalle loro combinazioni.
I caratteri poligenici sono quantitativi; il fenotipo dipende dal numero di geni dominanti e
recessivi.
I caratteri poligenici portano a variazioni continue del fenotipo (con tante gradazioni diverse di
colore). I caratteri monogenici causano variazioni discontinue dei caratteri (es. fiore viola o fiore
bianco).
Morgan è un genetista che scopre che l’ereditarietà dei caratteri legati ai cromosomi sessuali non
segue gli schemi mendeliani.
Nella drosofila (insetto), come negli esseri umani, il cromosoma Y pare essere povero di geni, ma il
cromosoma X contiene un considerevole numero di geni che influenzano una vasta gamma di
caratteri. Ogni gene è presente in duplice copia nelle femmine e in copia singola nei maschi. I
maschi di drosofila sono pertanto emizigoti per quasi tutti i geni che si trovano sul cromosoma X.
Il primo esempio studiato di ereditarietà di un carattere legato al sesso è quello del colore degli
occhi della drosofila. In questi moscerini gli occhi di tipo selvatico sono di colore rosso, ma Morgan
scoprì una mutazione che produceva occhi bianchi. Egli condusse, quindi, esperimenti di incrocio
tra drosofile di tipo selvatico e drosofile mutanti.
Incrociando una femmina omozigote a occhi rossi con un maschio (emizigote) a occhi
bianchi, tutti i figli, maschi e femmine, avevano occhi rossi perché tutta la progenie aveva
ereditato dalla madre un cromosoma X di tipo selvatico, e perché il rosso domina sul
bianco.
Nell'incrocio reciproco, in cui una femmina a occhi bianchi si accoppiava con un maschio a
occhi rossi, il risultato fu inatteso: tutti i figli maschi avevano occhi bianchi e tutte le figlie
femmine avevano occhi rossi.
Questi risultati dimostravano che il colore degli occhi nella drosofila si trova sul cromosoma X, e
non sull'Y. Lui capisce che il gene colore dell’occhio della drosofila è sul cromosoma x e quindi non
si distribuisce secondo le regole mendeliane ma secondo altre regole ben precise.
Tutte le volte che io devo affrontare un gene che si trova sui cromosomi sessuali devo considerare
che il maschio è emizigote (non c’è niente).
Queste malattie sono più comuni negli individui di sesso maschile, perché per avere il fenotipo la
femmina deve essere omozigote recessivo (cioè avere due alleli recessivi), mentre al maschio
basta un solo allele recessivo.
EREDITÀ LEGATA AL
SESSO Y-LINKED
Estremame
nte rari
Legati a
mutazioni
di SRY,
quindi
porteranno
a
disfunzioni
sessuali,
poiché gli
organi
sessuali
maschili e
femminili verranno compromessi e si avranno difficoltà nello sviluppo dei caratteri
sessuali.
riguarda solo i maschi poiché questo gene (y) non appartiene alla femmina.
ANEUPLOIDIE
Qualcosa nella meiosi, nella creazione dei geni, è andato storto, è avvenuto un errore durante il
processo di segregazione, causando una variazione nel numero di cromosomi. Dunque non si
tratta di una caratteristica data dall’ereditarietà, ma dovuta a fattori come per esempio l’età
avanzata. Meccanicamente un cromosoma finisce nello spermatozoo.
- Monosomie 2n-1:
- Sindrome di Turner x0, caso assurdo in cui nella coppia 23 non ho il secondo
cromosoma (quindi solo x). Il corpo quindi verrà femminile ma con caratteristiche
sessuali immature (seno piccolo, pelo pubico scarso, mestruazioni assenti, sterile),
bassa statura, attaccatura bassa dei capelli, spesso intelligenza normale…
ANEUPLOIDIE E MEIOSI
Nella meiosi i 2 cromosomi omologhi si dividono per due volte consecutive. Nella prima divisione
si devono dividere i due cromosomi omologhi, nella seconda divisione si dividono i cromatidi che
finiscono su due gameti diversi. L’errore può essere:
- nella prima divisione e quindi i due cromosomi finiscono tutti e due dentro la stessa cellula
(dando origine ad una trisomia).
- nella seconda divisione e quindi invece di separarsi i cromatidi rimangono uniti, poiché il
centromero è troppo forte e non si spacca.
I GENI ASSOCIATI
Morgan è in grado di fare degli esperimenti che portano al proseguo della genetica. Lui si accorge
che durante questo esperimento famosissimo (cioè una femmina doppio ibrido e un maschio
omozigote recessivo) quello che si aspettava era una distribuzione 25, 25, 25, 25. Invece si accorge
che ci sono 2 di questi genotipi che sono più rappresentati di altri, questi genotipi sono quelli
parentali (quelli che avevano i genitori). Ciò vuol dire che questi 2 geni B e F non fanno
l’assortimento indipendente (cioè la terza legge di Mendel), ma utilizzano delle leggi diverse. 41 e
9 per cento e che quindi si avrà una distribuzione 41, 9, 9, 41. Lui capisce che non sempre due geni
possono essere totalmente indipendenti l’uno dall’altro, cioè che hanno una distribuzione casuale
perché quella più frequente è dei genitori.
Lui ne deduce che i geni B e F sono sullo stesso cromosoma. Sono geni associati o concatenati (2
geni che si trovano sullo stesso cromosoma, quindi i figli assomiglieranno ai genitori). I geni
localizzati sullo stesso cromosoma appartengono allo stesso gruppo di concatenazione. I geni sono
nello stesso cromosoma ma in punti diversi.
LE MAPPE GENETICHE
Il successore di Morgan, nonché suo studente, Sturtevant è in grado di prendere gli esperimenti di
Morgan e di fare enormi passi avanti. Egli è colui che si inventa le MAPPE GENETICHE. È in grado di
vedere la correlazione tra i ricombinanti e la posizione dei locus genici sul cromosoma. Dice che la
frequenza di ricombinazione, cioè di ricombinanti (quelli che hanno fatto il crossing over) fratto
tutti gli individui (progenie) moltiplicati per 100 è un numero molto significativo. Il crossing over
viene con una frequenza molto inferiore del 50 per cento.
Questa frequenza di ricombinazione è un numero notevole: lui capisce che la frequenza di
ricombinazione indica il grado di associazione genica (= è la distanza tra i due geni).
Il genotipo più frequente è quello dei genitori, ma esiste sempre anche la progenea ricombinante,
seppur in numero decisamente inferiore. Con questi numeri calcola la frequenza di
ricombinazione.
Lui utilizza la probabilità di avere il crossing over come la distanza che ci può essere all’interno dei
cromosomi tra i geni: facendo questo inizia a mappare tutti i cromosomi di idrosofila e ad inserire
ogni gene nel punto secondo lui giusto. Se i geni sono lontani è molto più probabile che avvenga il
crossing over, se i geni sono vicini è meno probabile il crossing over.
Quanto più due loci sullo stesso cromosoma sono distanti, tanto più alta è la probabilità che si
abbia il crossing over tra questi, con il conseguente aumento del numero dei ricombinanti. Su
questo principio si basano le MAPPE DI ASSOCIAZIONI O MAPPE GENETICHE.
Il crossing over può anche, in rarissimi casi, spezzare un locus in due, causando una mutazione
genetica che darà gravi patologie, poiché il locus spezzato perde la sua funzione.