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IL PRINCIPIO DI PASCAL

Consideriamo un fluido incomprimibile come in figura


contenuto in un cilindro chiuso superiormente da un pistone.

Applicando al pistone una forza esterna, si esercita una


pressione pext sul fluido immediatamente sottostante al pistone.

In un punto qualsiasi P all’interno


del fluido posto ad una profondità
h si ha:

p  pext   g h

Un aumento pext della pressione


esterna comporta un aumento
della pressione in P dato da:

p  pext  (  g h)  pext

La variazione di pressione all’interno del fluido è uguale alla


variazione della pressione applicata esternamente.

Questo risultato si applica in prima approssimazione a tutti i


fluidi reali (comprimibili).

La pressione applicata ad un fluido racchiuso in un recipiente


si trasmette invariata ad ogni parte del fluido ed alle pareti del
recipiente.
(Principio di Pascal)
La leva idraulica

La leva idraulica è un dispositivo atto a sollevare oggetti


pesanti, sfruttando un fluido incomprimibile. E’ un sistema
idraulico di trasmissione di forza che funziona in base al
principio di Pascal.

All’equilibrio:

F0  M g

In input:

pi  Fi Ai

In output:

p0  F0 A0
Per il principio di Pascal:

pi  p0

ossia:

Fi Ai  F0 A0

da cui:
Ai A
Fi  F0 Mg i
A0 A0

Siccome Ai/A0 << 1, segue che:

Fi << M g

Volume di fluido spostato verso il basso:


Vi = di Ai

Volume di fluido spostato per alzare il pistone più grande:


V 0 = d0 A 0

Siccome il fluido è incomprimibile:


Vi = V 0
da cui:
Ai
d 0  di
A0

ossia:
d0 << di

Considerando i lavori compiuti da Fi ed F0, si ha:


Wi = Fi di = F0 d0 = W0

Trascurando gli attriti, la leva idraulica non produce alcun


guadagno o perdita di energia.
IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE

Si consideri un corpo di forma cilindrica con le basi di area A


poste orizzontalmente, parzialmente immerso in un liquido
omogeneo di densità .

Analizziamo le forze di superficie agenti sul cilindro.

Le forze agenti sulla superficie laterale del cilindro hanno


risultante nulla per la legge di Stevino e per ragioni di
simmetria.

La forza agente sulla base superiore, dove la pressione è quella


atmosferica, vale:

FS   p0 A yˆ

Sulla base inferiore, posta ad una profondità h, la pressione


(per la legge di Stevino) è data da:

pI  p0   g h
La forza agente su tale base è:

FI  pI A yˆ  ( p0   g h) A yˆ

La risultante di queste due forze vale:



FA   p0 A yˆ  ( p0   g h) A yˆ  (  A h) g yˆ

Tale forza è detta spinta di Archimede, è diretta verso l’alto ed


è in modulo pari al peso del volume di liquido spostato dal
corpo (V = A h).

Questo risultato è indipendente dalla forma del corpo e dal tipo


di fluido (liquido o aeriforme) in cui il corpo è immerso.

Qualsiasi corpo totalmente o parzialmente immerso in un


fluido è spinto verso l’alto da una forza di modulo pari al peso
del fluido spostato dal corpo.
(Principio di Archimede)
Indicando con C la massa volumica del corpo si hanno tre
casi:
a) C =   Il corpo immerso rimane in equilibrio
b) C >   Il corpo affonda
c) C <   Il corpo galleggia

Allenamento degli astronauti in piscina (per simulare


l’apparente mancanza di peso sperimentata in orbita)
La spinta di Archimede è applicata nel cosiddetto centro di
spinta, definito come il baricentro del fluido spostato dalla
parte sommersa di un oggetto galleggiante.

Centro di spinta e baricentro di un corpo coincidono solo nel


caso di un corpo omogeneo interamente sommerso.

Effetti della spinta di Archimede e della forza peso per un


corpo galleggiante

(a) La nave è in equilibrio sotto l’azione della forza peso e della spinta di
Archimede che hanno momento risultante nullo.
(b) A causa del rollio la nave è soggetta ad un momento torcente che, per la bassa
altezza del baricentro, tende a far tornare l’imbarcazione in posizione
verticale.
(c) A causa del rollio la nave è soggetta ad un momento torcente che, per l’alta
posizione del baricentro, tende a farla capovolgere.
MISURAZIONE DELLA PRESSIONE ATMOSFERICA

La pressione atmosferica si misura tramite un barometro.

Si consideri il barometro a mercurio rappresentato in figura.

Immergendo il tubo di sezione S nella bacinella e aprendo


l’estremità inferiore del tubo il
mercurio scende nella vaschetta,
creando il vuoto nel parte
superiore del tubo (al di sopra di
B).

Il livello in B scende fino a


quando nel punto A non c’è
equilibrio tra le due forze
verticali:

P   m g yˆ   (  S h) g yˆ

F  pA S yˆ  p S yˆ

Qui pA = p (pressione atmosferica) per il principio di Pascal.


All’equilibrio tra le due forze il livello in B si stabilizza e
risulta:
p   gh

Misurando l’altezza h della colonna di mercurio rispetto alla


superficie della bacinella si ottiene la pressione atmosferica.
L’unità più usata per la misura della pressione atmosferica è
l’atmosfera.

1 atm = 1.01325  105 Pa

Anche usati sono il bar (1 bar = 105 Pa) e il torr, anche


indicato con mmHg (1 torr = 1 mmHg = 133,3 Pa).

1 atm  1 bar = 760 torr

Variazione della pressione atmosferica con l’altitudine

Assumendo che la massa volumica dell’atmosfera sia


proporzionale alla pressione (  p) e trascurando la variazione
di g con l’altitudine, si può ricavare che:

p  p0 e h H

dove:

p0
H  8.55 km
g 0

è la cosiddetta altezza di scala dell’atmosfera terrestre.

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