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Sia dato un vettore dipendente dal tempo V~ (t), che può essere una velocità,
accelerazione etc. Consideriamo il vettore nel sistema di riferimento (SR)
fisso rispetto noi, nel quale abbiamo fissato un sistema di coordinate carte-
siano ortogonale {X, Y, Z, O}. I versori ~ux , ~uy , ~uz , essendo fissi rispetto a
noi, non dipendono dal tempo e, inoltre, non dipendono neanche dai punti
dello spazio. Il vettore V~ (t) si scrive in componenti cartesiane ortogonali nel
seguente modo:
V~ (t) = Vx (t) ~ux + Vy (t) ~uy + Vz (t) ~uz = (Vx (t), Vy (t), +Vz (t)) . (1)
Quanto detto si applica anche ad un vettore V~ (x) che dipende da una coor-
dinata x invece che dal tempo:
1.1 Esempi
Esempio 1 Sia dato il vettore V~ (t):
t
V~ (t) = (t2 + t, √
2
, e2t ) , (7)
1 + t2
La derivata rispetto al tempo è:
dV~ ¡ ¢− 3 2
(t) = (1 + 2 t, 1 + t2 2 , 4 e2 t t) , (8)
dt
Esempio 2 Sia dato il campo vettoriale V~ (x, y, z) = V~ (~r):
γ
V~ (~r) = 2 ~ur , (9)
r
ove γ è una costante, ~ur è il versore radiale uscente associato ad un sistema di
coordinate polari sferiche da noi fissato, r la distanza del punto dall’origine.
Per calcolare le derivate parziali rispetto ad x, y, z, conviene scrivere il vettore
in coordinate cartesiane ed in componenti cartesiane. A tale scopo ricordiamo
che ~ur in un certo punto dello spazio è il versore associato al vettore posizione
~r del punto:
~r
~ur = . (10)
r
Possiamo quindi riscrivere il vettore nella sequente forma:
γ γ
V~ (~r) = 2 ~ur = 3 ~r . (11)
r r
p
Ora ricordiamoci che ~r = (x, y, z) e che r = x2 + y 2 + z 2 e scriviamo:
γ
V~ (~r) = 3 (x, y, z) . (12)
(x2 + y 2 + z 2 ) 2
à !
∂ γy −3 x y γ
3 = 5 ,
∂x (x2 + y 2 + z 2 ) 2 (x2 + y 2 + z 2 ) 2
à !
∂ γz −3 x z γ
3 = 5 ,
∂x (x2 + y 2 + z 2 ) 2 (x2 + y 2 + z 2 ) 2
Concludiamo quindi che
à !
∂ V~ (−2 x2 + y 2 + z 2 ) γ −3 x y γ −3 x z γ
(~r) = 5 , 5 , 5 . (14)
∂x (x2 + y 2 + z 2 ) 2 (x2 + y 2 + z 2 ) 2 (x2 + y 2 + z 2 ) 2
~ ~
Si calcolino ∂∂yV (~r) e ∂∂zV (~r).
Terminiamo questo esempio osservando che ciascuna delle componenti
cartesiane di V~ si può scrivere essa stessa come derivata parziale di una
stessa funzione f (~r):
γ γ
f (~r) = − = − p . (15)
r x2 + y 2 + z 2
Infatti:
γx ∂f
Vx (~r) = 3 = (~r) ,
(x2 + y 2 + z 2 )2 ∂x
γy ∂f
Vy (~r) = 3 = (~r) ,
(x2 + y 2 + z 2 ) 2 ∂y
γz ∂f
Vz (~r) = 3 = (~r) . (16)
2 2
(x + y + z ) 22 ∂z
La corrispondenza tra una funzione del punto attraverso le sue coordinate
f (x, y, z) = f (~r) ed il vettore che ha come componenti cartesiane le derivate
parziali di f rispetto alle tre coordinate x, y, z si chiama gradiente e si indica
con il simbolo ∇: ~
~
∇~ (x, y, z) ,
f (x, y, z) −→ ∇f
~ (x, y, z) = ∂f (~r) ~ux + ∂f (~r) ~uy + ∂f (~r) ~uz .
∇f (17)
∂x ∂y ∂z
Scriveremo quindi che V~ è il gradiente di f :
V~ (~r) = ∇f
~ (~r) . (18)
Convenzionalmente si definisce la funzione Φ(~r) = −f (~r) = γ/r il potenziale
associato a V~ (~r):
V~ (~r) = −∇Φ(~
~ r) . (19)
Esempi di campo vettoriale nella forma (11) sono, come vedremo, il campo
gravitazionale ~g (~r) associato ad una massa puntiforme M ed il campo elet-
~ r) associato ad una carica puntiforme Q:
trostatico E(~
GM ~ g (~r) ; ~g (~r) = k Q ~ur = −∇V
~ (~r) .
~g (~r) = − 2
~ur = −∇V (20)
r r2
I corrispondenti potenziali sono:
GM kQ
Vg (~r) = − ; V (~r) = . (21)
r r
a V~ vettore ,
V~ · W
~ numero ,
V~ × W ~ vettore .
d(f g) df dg
(t) = (t) g(t) + f (t) (t) . (22)
dt dt dt
Consideriamo la derivata rispetto a t del prodotto di una funzione f (t) per un
vettore V~ (t) e calcoliamola ricordandoci che tale prodotto è un vettore le cui
componenti sono il prodotto della funzione per le componenti corrispondenti
del vettore V~ (t):
d(f V~ ) d
(t) = (f (t) Vx (t) ~ux + f (t) Vy (t) ~uy + f (t) Vz (t) ~uz ) =
dt dt
µ ¶ µ ¶
df dVx df dVy
= Vx + f ~ux + Vy + f ~uy +
dt dt dt dt
µ ¶
df dVz df
+ Vz + f ~uz = (Vx ~ux + Vy ~uy + Vz ~uz ) +
dt dt dt
µ ¶
dVx dVy dVz df dV~
+f ~ux + ~uy + ~uz = (t) V~ (t) + f (t) (t)
dt dt dt dt dt
(23)
La derivata del prodotto di una funzione per un vettore si calcola come somma
della derivata della funzione per il vettore non derivato e della funzione non
derivata per la derivata del vettore.
Consideriamo adesso la derivata del prodotto scalare tra due vettori
dipendenti dal tempo V~ (t), W
~ (t), scrivendo quest’ultimo in componenti carte-
siane:
d(V~ · W
~) d
(t) = (Vx Wx + Vy Wy + Vz Wz ) =
dt dt
dVx dVy dVz dWx dWy dWz
= Wx + Wy + Wz + Vx + Vy + Vz =
dt dt dt dt dt dt
dV~ ~
~ (t) + V~ (t) · dW (t) .
= (t) · W (24)
dt dt
La derivata del prodotto scalare di due vettori si calcola come somma del
prodotto scalare della derivata del primo vettore per il secondo non derivato e
del prodotto scalare del primo vettore non derivato per la derivata del secondo.
Infine, scrivendo il prodotto vettoriale tra due vettori dipendenti dal
tempo V~ (t), W~ (t) in componenti cartesiane ortogonali ed applicando la re-
gola di Leibniz a ciascuna componente espressa come somma di prodotti delle
componenti di ciascun vettore, si dimostra la seguente proprietà:
Esempio 1 Dati:
2 Esercizi
Esercizio 1 Un giradischi è in grado di portare un disco da fermo a velocità
angolare ωf = 33 giri/minuto in ∆t = 0.6 sec con accelerazione angolare α
costante. Si determini:
1. l’accelerazione angolare α;
2. la velocità v di un punto sul bordo del disco sapendo che il suo raggio
è R = 15 cm;
La variazione totale della velocità angolare si calcola come somma delle va-
riazioni infinitesime durante gli intervallini intermedi:
N
X N
X Z t
∆ω = ω(t) − ω(t0 ) = dωi = α(ti ) dti = α(t0 ) dt0 . (32)
i=1 i=1 t0
Questa formula ci permette di calcolare ω(t) note α(t) e ω(t0 ). Nota ω(t) per
ogni t > t0 calcoliamo in modo analogo ϕ(t), noto ϕ(t0 ).
Prendiamo un generico t > t0 e dividiamo sempre l’intervallo tra t0 e t in
un numero N infinitamente grande di intervallini infinitesimi tra ti e ti + dti ,
i = 1, . . . , N , cosı̀ piccoli da poter considerare all’interno dei quali, con buona
approssimazione, ω costante ed uguale al suo valore in ti : ω(t) ≈ ω(ti ).
In ciascuno degli intervallini intermedi possiamo scrivere la corrispondente
variazione infinitesima della posizione angolare come:
ω
~ (t) = ω(t) ~uz , (38)
essendo ~uz il versore lungo l’asse di rotazione, nel verso legato a quello dei ϕ
crescenti dalla regola della mano destra, e non varia nel tempo. La velocità
del punto P è data dalla formula generale:
~v = ω
~ × ~r = ω(t) r ~uz × ~ur = ω(t) r ~uϕ = v(t) ~uϕ . (39)