essi elettromagneti
i
nei
orpi in movimento1
Hermann Minkowski
Presentato nella seduta del 21 di
embre 1907.
nei
orpi in moto
he, fondandosi su una rappresentazione atomisti
a dell'elettri
ita,
on il suo grande su
esso sembra giusti
are le ardite ipotesi dalle quali essa e
sorretta e permeata. La teoria di Lorentz parte da
erte equazioni originarie,
he
4
1
2
lato non e un'ipotesi arti
iosa, ma piuttosto un'interpretazione di tipo nuovo del
on
etto di tempo
he si impone attraverso i fenomeni.
Tuttavia il prin
ipio della relativita nel senso da me ri
onos
iuto non e stato
nora formulato per l'elettrodinami
a dei
orpi in moto. Con la formulazione di
questo prin
ipio nella presente dissertazione ottengo le equazioni fondamentali per
orpi in moto in una forma
he e determinata mediante questo prin
ipio in modo
ompletamente univo
o. Si dimostrera inoltre
he nessuna delle forme nora pro-
poste per queste equazioni si
onforma esattamente a questo prin
ipio.
Ci si aspetterebbe prima di tutto
he le equazioni fondamentali assunte da
Lorentz per
orpi in moto soddisfa
essero il postulato di relativita. Risulta tut-
tavia
he
io non a
ade per le equazioni generali
he Lorentz assume per
orpi
arbitrari, an
he magnetizzati, ma
he
io a
ade in modo approssimato (qualora
si tralas
i il quadrato delle velo
ita della materia rispetto al quadrato della ve-
lo
ita della lu
e) per quelle equazioni
he Lorentz ha dedotto poi per
orpi non
magnetizzati; egli perviene tuttavia a questo adeguamento su
essivo al postulato
di relativita solo per il fatto
he la
ondizione di assenza di magnetizzazione e per
suo
onto imposta in un modo
he non si
onforma al postulato di relativita, ossia
mediante una
ompensazione
asuale di due infrazioni del postulato di relativita.
Questa
onstatazione tuttavia non signi
a al
una obiezione
ontro le ipotesi di
teoria mole
olare di Lorentz, ma soltanto si rende
hiaro
he l'ipotesi della
on-
trazione degli elettroni a
ausa del moto dovrebbe essere introdotta nella teoria di
Lorentz in un punto pre
edente a quello da Lorentz adottato.
In un'appendi
e mi addentro poi sulla posizione della me
ani
a
lassi
a rispetto
al postulato di relativita. Un aggiustamento di fa
ile realizzazione della me
-
ani
a al postulato di relativita darebbe per i fenomeni osservabili dierenze a
malapena per
ettibili, ma porterebbe ad una
onseguenza assai sorprendente:
on
l'imposizione preventiva del postulato di relativita
i si pro
ura lo strumento suÆ-
iente a dedurre poi tutte le leggi della me
ani
a solo dalla legge della
onservazione
6 Ann. d. Phys. 17, p. 891, 1905.
3
(II) div e = ;
4
(IV) div m = 0:
S
rivero ora x , x , x , x al posto di x, y, z, it (i = p 1); inoltre
1 2 3 4
ioe delle
omponenti della
orrente di
onvezione w e della densita di elettri
ita
moltipli
ata per i; inoltre porro
f ; f ; f ; f ; f ; f al posto di mx ; my ; mz ; iex ; iey ; iez ;
23 31 12 14 24 34
f = f ;f = f ;f = f :
41 14 42 24 43 34
Allora le tre equazioni riassunte nella (I) e l'equazione (II) moltipli
ata per i si
s
rivono:
f12
x2
+ f
x
+ f
13
x
= ; 14
1
3 4
f21
x1
+ f
x
+ f
23
x
= ; 24
2
(A) f31
3 4
x1
+ f
x
32
+ f
x
= ;
34
3
2 4
f41
+ fx
+ f
x1x
= ; 42 43
4
2 3
D'altra parte le tre equazioni riassunte nella (III), moltipli
ate per i, e l'equa-
zione (IV), moltipli
ata per 1 , si trasformano in
f34
x2
+ f
x
+ f
42
x
= 0; 23
3 4
f43
x1
+ f
x
+ f
14
x
= 0; 31
(B) f24
3 4
x1
+ f
x2
41
+ f 12
x4
= 0;
f32 f13 f21
x1
+ x + x = 0:
2 3
x01 = x1
os ' + x2 sin '; x02 = x1 sin ' + x2
os '; x03 = x3 ; x04 = x4 ;
inoltre nuove quantita 0 ; 0 ; 0 ; 0 mediante
1 2 3 4
0 = f23
os ' + f31 sin '; f 0 = f23 sin ' + f31
os '; f 0 = f12 ;
f23 31 12
0 = f14
os ' + f24 sin '; f 0 = f14 sin ' + f24
os '; f 0 = f34 ;
f14 24 34
f 0 = f 0 (h; k = 1; 2; 3; 4);
kh hk
allora dal sistema (A) derivera ne
essariamente il sistema esattamente
orrispon-
dente (A') tra le nuove quantita primate, da (B) il sistema esattamente
orrispon-
dente (B').
Pertanto si puo dedurre immediatamente senza al
un
al
olo sulla base
della simmetria del sistema (A) e del sistema (B) negli indi
i 1, 2, 3, 4 il
teorema della relativita trovato da Lorentz.
Intendero
on i una quantita puramente immaginaria e
onsiderero la sosti-
tuzione
x0 = x1 ; x0 = x2 ;
(1)
x0 3 = x3
os i + x4 sin i ; x0 4 = x3 sin i + x
os i :
4
Mediante
(2) i tan i = ee + ee = q; = 12 log nat 11 + qq
sara
os i = p 1 ; sin i = p iq ;
1 q 1 q 2 2
p
dove 1 < q < 1 e 1 q va preso
ol segno positivo. S
riviamo an
ora
2
0 =
os i + sin i ; 0 = sin i +
os i ;
3 3 4 4 3 4
f 0 = f
os i + f sin i ; f 0 = f sin i + f
os i ; f 0 = f ;
41 41 13 13 41 13 34 34
f 0 = f
os i + f sin i ; f 0 = f sin i + f
os i ; f 0 = f ;
32 32 42 42 32 42 12 12
0 = f 0 (h; k = 1; 2; 3; 4);
fkh hk
parimenti il sistema (A) andra nel sistema esattamente
orrispondente (A'), il si-
stema (B) nel sistema esattamente
orrispondente (B') tra le nuove quantita pri-
mate.
Tutte queste equazioni si possono immediatamente ris
rivere in forma puramente
reale, e l'ultimo risultato si puo formulare
os:
Si assuma la trasformazione reale (4) e si
onsiderino poi x0 ; y0; z0 ; t0
ome un
sistema di riferimento per lo spazio ed il tempo; siano parimenti introdotti
! !
qwz + 1 wz q
(5) 0 = p ; 0 w0z = p ; 0 w0x = wx ; 0w0y = wy ;
1 q2 1
0 0 0
q2
inoltre
(6) e0x = epx 1 qmq y ; m0y = pqe1x +qmy ; e0z = ez ;
0
2
0
2
0
e
(7) m0x = mpx1+ qqey ; e0y = qpm1x + qey ; m0z = mz ;
0
2
0
2
0
allora per i vettori w0; e0 ; m0
on le
omponenti w0x , w0y , w0z ; e0x , e0y , e0z ;
7
m0x , m0y , m0z nel nuovo sistema di
oordinate x0; y0 ; z0 e inoltre per la quantita
0 0 0 0 0 0
0 0 0
0valgono esattamente le equazioni (I')-(IV') analoghe alle (I)-(IV), e piu pre
isa-
mente il sistema (I), (II) va in (I'), (II'), il sistema (III), (IV) in (III'), (IV').
Osserviamo
he qui ex qmy ; ey + qmx; ez sono le
omponenti del vettore e +[vm℄,
quando v indi
a un vettore nella direzione dell'asse z positivo di modulo jvj = q e
7 Le
equazioni (5) sono qui in ordine diverso, le equazioni (6) e (7) sono inve
e nello stesso
ordine delle equazioni su
itate,
he da queste derivano.
7
e osserviamo an
ora
he quando ' indi
a un qual
he angolo reale, da queste ultime
relazioni si ottengono inoltre le
ombinazioni
(e0x + im0x )
os ' + e0y + im0y sin '
(8) 0 0 0 0
Le notazioni r0v e r0v vanno qui intese nel senso
he alla direzione v e a ogni
direzione v ortogonale a v in x; y; z e sempre asso
iata la direzione
on gli stessi
oseni direttori in x0; y0 ; z0 .
Chiamero trasformazione di Lorentz spe
iale una trasformazione
he sia rap-
presentata dalle (10), (11), (12)
on la
ondizione 0 < q < 1, e v si dira il vettore,
la direzione di v l'asse, il modulo di v il momento di questa trasformazione di
Lorentz spe
iale.
Siano inoltre
os deniti, in x0; y0 ; z0 , 0 ed i vettori w0 ; e0 ; m0 :
( qw + 1)
(13) 0 = p v ;
1 q 2
w q 0 0
(14) 0 w0v = p v ; wv = wv ;
1 q2
inoltre e 8
(e + im )v = (e + im i [w; e + im℄)v ;
0 0
Esponiamo ora un'osservazione assai importante nel seguito sulla relazione tra
i vettori w e w0. Si puo far uso della notazione
on gli indi
i 1, 2, 3, 4 gia utiliz-
zata piu volte,
on la quale poniamo x0 ; x0 ; x0 ; x0 al posto di x0 ; y0; z0 ; it0 e
0 ; 0 ; 0 ; 0 al posto di 0 w0x ; 0 w0y ; 0 w0z ; i0 . Come una rotazione attorno
1 2 3 4
1 2 3 4 0 0 0
8 Le
parentesi tonde ra
hiuderanno solo espressioni
he si riferis
ono all'indi
e, e [ w e + m℄
w e m
; i
p
(18) 1 w; 2
nel quale la radi
e quadrata va assunta positiva, sara un invariante per trasfor-
mazioni di Lorentz.
Se dividiamo ; ; ; per questa quantita, risultano i 4 valori
1 2 3 4
w1 =p wx ; w = p wy ; w = p wz ; w = p i ;
1 w 1 w 2 1 w
2
1 w 2
3
2
4
2
q p
(20) (dx + dx + dx + dx ) = dt 1 w
2
1
2
2
2
3
2
4
2
in forza della trasformazione di Lorentz (10), (11), (12) va proprio in quel nuovo
sistema di valori
x0 = w0 ; x0 = w0 ; x0 = w0 ; x0 = w0 ;
1 1 2 2 3 3 4 4
x = x0 + x0 + x0 + x0 ;
(21) 2 21 1 22 2 23 3 24 4
x = x0 + x0 + x0 + x0 ;
3 31 1 32 2 33 3 34 4
x = x0 + x0 + x0 + x0 ;
4 41 1 42 2 43 3 44 4
di determinante +1, nella quale tutti i
oeÆ
ienti nei quali non
ompaia nessun
indi
e 4 siano reali, mentre ; ;
ome pure ; ; siano immaginari
14 24 34 41 42 43
puri (eventualmente zero), e inne sia di nuovo reale e in parti
olare > 0, e
44
mediante la quale
2
1x + x + x + x vada in x0 + x0 + x0 + x0 ;
2
2
2
3
2
4
2
1
2
2
2
3
2
4
: : : = vx : vy : vz : i;
14 24 34 44
mazione di Lorentz spe
iale (16)
on ; ; ;
ome ultima riga verti
ale 14 24 34 44
e ogni trasformazione di Lorentz
on la suddetta ultima riga verti
ale dei
oeÆ
ienti
puo quindi essere
omposta da questa trasformazione di Lorentz spe
iale e da una
orrispondente rotazione del sistema di
oordinate spaziale attorno all'origine.
La totalita delle trasformazioni di Lorentz
ostituis
e un gruppo.
Per vettore dello spazio-tempo di I spe
ie si intendera un arbitrario sistema
di quattro quantita ; ; ;
on la pres
rizione
he per ogni trasformazione
1 2 3 4
di Lorentz (21) esso venga sostituito da quel sistema 0 ; 0 ; 0 ; 0
he si ottiene
dalla (21) per i valori x0 ; x0 ; x0 ; x0 , quando per x ; x ; x ; x si assumano i
1 2 3 4
1 2 3 4 1 2 3 4
valori ; ; ; .
1 2 3 4
Impieghiamo oltre al vettore dello spazio-tempo di I spe
ie variabile x , x , x , 1 2 3
x un se
ondo siatto vettore dello spazio-tempo di I spe
ie variabile u , u , u ,
4 1 2 3
u , e
ostruiamo l'espressione bilineare
4
f (x u x u ) + f (x u x u ) + f (x u x u )
(23) 23 2 3 3 2 31 3 1 1 3 12 1 2 2 1
+f (x u x u ) + f (x u x u ) + f (x u x u )
14 1 4 4 1 24 2 4 4 2 34 3 4 4 3
(26) me = i (f f + f f + f f ) :
23 14 31 24 12 34
siano tra loro ortogonali. Quando
io avviene, queste due proprieta del vettore dello
spazio-tempo di II spe
ie permangono per ogni trasformazione di Lorentz.
Se il vettore dello spazio-tempo di II spe
ie m; ie non e singolare, ruotiamo
il sistema di
oordinate spaziale in modo
he il prodotto vettore [me℄ vada sull'asse
z , di modo
he sia mz = 0; ez = 0. Allora (mx iex ) + (my iey ) 6= 0 , quindi
2 2
(II) div e = ;
(IV) div M = 0:
2) ulteriori relazioni,
he
aratterizzano l'in
uenza della materia presente; nel
aso
piu importante, al quale qui
i limitiamo, di
orpi isotropi, esse si porranno nella
forma
(V) e = "E; M = m; s = E;
dove ", la
ostante dielettri
a, , la permeabilita magneti
a, , la
ondu
ibilita
della materia, sono da pensarsi
ome funzioni note di x; y; z e t. s va inteso qui
ome
orrente di
onduzione.
Con un
ambiamento di notazione fa
io ora riapparire in queste equazioni una
simmetria an
ora nas
osta. Pongo
ome nell'esposizione pre
edente:
x = x; x = y; x = z; x = it;
1 2 3 4
e s
rivo
s1 ; s2 ; s3 ; s4 al posto di sx ; sy ; sz ; i;
inoltre
f23 ; f31 ; f12 ; f14 ; f24 ; f34 al posto di mx; my ; mz ; iex ; iey ; iez ;
e an
ora
F23 ; F31 ; F12 ; F14 ; F24 ; F34 al posto di Mx ; My ; Mz ; iEx ; iEy ; iEz ;
15
inne per tutte le altre
oppie di indi
i h; k non uguali presi dalla sequenza 1, 2, 3, 4
varra sempre
fkh = fhk ; Fkh = Fhk :
(Le lettere f; F ri
ordano la parola \Feld", la s \Strom".)
Le equazioni (I), (II) si ris
rivono allora
ome
f12
x2
+ f
x
+ f
13
x
=s ; 14
1
3 4
f21
x1
+ f
x
+ f
23
x
=s ; 24
2
(A) f31
3 4
x1
+ f
x
32
+ f
x
=s ;
34
3
2 4
f41
x1
+ f
x
+ f
42
x
43
=s ;
4
2 3
3 4
F43
x1
+ F
x
+ F
14
x
= 0; 31
(B) F24
3 4
x1
+ F
x2
41
+ F 12
x4
= 0;
F32
x1
+ F
x2
13
+ F
x3
21
= 0:
(IV) div M = 0:
La velo
ita della materia sara relegata es
lusivamente nelle
ondizioni ag-
giuntive
he
aratterizzano l'in
uenza della materia in base alle sue
ostanti
parti
olari ", , . Ritrasformiamo ora queste
ondizioni aggiuntive (V') alle
oordinate originarie x, y, z ed al tempo originario t.
Se
ondo le formule (15) del x4 nella direzione del vettore w la
omponente di e0
e la stessa di quella di e +[wm℄, quella di m0 la stessa di quella di m [we℄, per ogni
direzione w perpendi
olare alla pre
edente inve
e la
omponente di e0 e rispettiva-
mente di m0 e uguale alla
omponente
orrispondente
p di e +[wm℄, rispettivamente di
m [we℄,
ias
una moltipli
ata ora per 1= 1 w . D'altra parte E0 ed M0 saranno
2
sw = (Ep+1 [wMw
℄)w :
2
Per il modo
on il quale la
ondu
ibilita appare qui, sara
onveniente indi
are
ome
orrente di
onduzione il vettore s w
on le
omponenti sw jwj nella
direzione w e sw nelle direzioni w perpendi
olari a w, il quale si annulla per = 0.
Osserviamo
he per " = 1, = 1 le equazioni e0 = E0 , m0 = M0 , tramite
la trasformazione di Lorentz inversa,
he qui sara quella spe
iale
on w
ome
vettore, per la (15) portano immediatamente ad e = E, m = M, e
he per = 0
l'equazione s0 = 0 porta a s = w, si
he le \equazioni fondamentali per l'etere"
trattate nel x2 si danno
ome
aso limite delle equazioni qui ottenute per " = 1,
= 1, = 0.
x9. Le equazioni fondamentali nella teoria di Lorentz.
Vediamo ora no a
he punto le equazioni fondamentali
he Lorentz assume
soddisfano il postulato di relativita,
ome si dovra
hiamare il prin
ipio di relativita
formulato nel x8. Nell'arti
olo \Teoria degli elettroni" (En
ykl. der math. Wiss.,
vol. V 2, art. 14) Lorentz da per
orpi qualsiansi, an
he magnetizzati (vedi ivi
p. 209 tenendo
onto dell'equazione XXX' dello stesso e della formula (14) a p.78
dello stesso fas
i
olo):
(III"a ) rot (H [wE℄) = I + tD + w div D rot [wD℄ ;
(I") div D = ;
(V") div B = 0:
Poi Lorentz pone per
orpi in moto non magnetizzati (p.223, n. 3) = 1, B = H
e assume inoltre l'intervento della
ostante dielettri
a " e della
ondu
ibilita
se
ondo le
D E = (" 1) (E + [wB℄) ; (Eq. XXXIV"', p. 227)
I = (E + [wB℄) ; (Eq. XXXIII", p. 223) .
I simboli di Lorentz E, B, D, H sono qui sostituiti
on E, M, e, m, mentre I per
Lorentz si designera
ome
orrente di
onduzione.
Le ultime tre delle equazioni dierenziali
itate
oin
idono direttamente
on le
equazioni (II), (III), (IV) di qui, ma la prima equazione, se identi
hiamo I
on la
orrente s w
he si annulla per = 0 , diventa
19
a
a q
11 1
. .. ;
.. .
ap apq
1
Se si moltipli
ano tutte le quantita ahk per lo stesso fattore
, la matri
e risul-
tante delle quantita
ahk si indi
hera
on
A.
Se i ruoli delle righe orizzontali e verti
ali in A vengono s
ambiati, si ottiene una
matri
e q p,
he si
hiama la trasposta di A e
he si indi
hera
on A:
a
11 ap
1
A = ... .. :
.
a q apq
1
a
a q
b
.
b r
.
11 1
. .
11 1
A = .. . ; B = .. .
;
.
.
ap
1 apq
bq bqr
1
dove il numero delle righe orizzontali della se
onda e uguale al numero delle
righe verti
ali della prima, si intendera per AB , prodotto di A e B , la matri
e
.
r
.
11 1
C = ..
.. ;
p
pr
1
gli elementi della quale sono
ostruiti per
ombinazione delle righe orizzontali di A
e delle righe verti
ali di B se
ondo la regola
hk = ah1 b1k + ah2 b2k + + ahq bqk h = 1; 2; p :
k = 1; 2; r
Per un tale prodotto vale la legge asso
iativa (AB )S = A(BS );
on S si intende
qui una terza matri
e
on un numero di righe orizzontali uguale al numero di righe
verti
ali di B (e quindi an
he di AB ).
Per la matri
e trasposta rispetto a C = AB vale C = BA:
3 . Si
onsidereranno qui solo matri
i
on al piu 4 righe orizzontali e al piu 4
0
Per un multiplo :1 della matri e unita (nel senso ssato in 1 per una matri e A) 0
Una matri
e
0;
f ; f ; f 12 13 14
f = ff ;; f0; ; f0; ; ff ;
21 23 24
31 32 34
f ; f ; f ; 0
41 42 43
nella quale gli elementi soddisno le relazioni fkh = fhk, si
hiama una matri
e
alternante. Queste relazioni di
ono
he la matri
e trasposta e f = f . Inoltre si
indi
hera
on f e
ome la matri
e duale di f la matri
e an
h'essa alternante
0;
f ; f ; f 34 42 23
(35)
f ; 0; f
f = f ; f ; 0; f :
43 ; f
14 31
24
41 12
f ; f ; f ; 0
32 13 21
Sara quindi
(36) f f = f f + f f + f f ;
32 14 13 24 21 34
he indi
hera una matri
e 4 4 nella quale tutti gli elementi al di fuori della dia-
gonale prin
ipale da sinistra in alto a destra in basso sono nulli e tutti gli elementi
su questa diagonale
oin
idono e sono uguali all'espressione riportata a se
ondo
membro in termini dei
oeÆ
ienti di f . Il determinante di f risulta allora es-
sere il quadrato di questa espressione, e interpreteremo il simbolo Det = f
ome 1 2
l'abbreviazione
(37) Det = f = f f + f f + f f :
1 2
32 14 13 24 21 34
(38) xh = h x0 + h x0 + h x0 + h x0 (h = 1; 2; 3; 4)
1 1 2 2 3 3 4 4
si potra an
he indi
are sempli
emente mediante la matri
e 4 4 dei
oeÆ
ienti
11 ; 12 ; 13 ; 14
A= 21 ; 22 ; 23 ; 24
31 ; 32 ; 33 ; 34
41 ; 42 ; 43 ; 44
ome trasformazione A. Mediante la trasformazione A l'espressione
x +x +x +x 2
1
2
2
2
3
2
4
dove sara
ahk = 1h 1k + 2h 2k + 3h 3k + 4h 4k ;
ioe la matri
e 44 (simmetri
a) dei
oeÆ
ienti ahk di questa forma sara il prodotto
AA della matri
e trasposta di A per A. Se mediante la trasformazione si otterra
la nuova espressione
x0 21 + x0 22 + x0 23 + x0 24 ;
dovra essere
(39) AA = 1;
ioe la matri
e 1. A deve pertanto soddisfare a questa relazione quando la trasfor-
mazione (38) sara una trasformazione di Lorentz. Per il determinante di A segue
dalla (39): (det A) = 1, det A = 1. La
ondizione (39) da luogo parimenti a
2
(40) A 1
= A;
ioe la matri
e inversa di A deve
oin
idere
on la trasposta.
Per
he A sia una trasformazione di Lorentz abbiamo an
ora da imporre
he sia
det A = +1,
he ognuna delle quantita ; ; , ; ; sia immaginaria
14 24 34 41 42 43
pura (ovvero nulla),
he gli altri
oeÆ
ienti in A siano reali e inne an
ora
he sia
> 0.
44
5 . Un vettore dello spazio-tempo di I spe
ie s ; s ; s ; s sara rappresentato
0
1 2 3 4
mediante la matri
e 1 4 delle sue quattro
omponenti:
(41) s = js1 ; s2 ; s3 ; s4 j;
e a seguito di una trasformazione di Lorentz dovra essere sostituito da sA.
Un vettore dello spazio-tempo di II spe
ie
on le
omponenti f , f , f , f , 23 31 12 14
f , f dovra essere rappresentato
on la matri
e alternante
24 34
0;
f ; f ; f
12 13 14
f = ff ;; f0; ; f0; ; ff ;
21 23 24
31 32 34
f ; f ; f ; 0
41 42 43
l'identita Det = (Af A) = Det A Det = f . Pertanto Det = f sara un invariante per
1 2 1 2 1 2
(43) w s +w s +w s +w s
1 1 2 2 3 3 4 4
[w; s℄ .
Se w e un vettore dello spazio-tempo di I spe
ie, f un vettore dello spazio-tempo
di II spe
ie, wf indi
a sempre una matri
e 14. Per una trasformazione di Lorentz
A; w va in w0 = wA, f in f 0 = A f A ; sara per
io w0 f 0 = wAA f A = (wf ) A,
1 1
[w; wf ℄ = 0; 0; 0; f ; f ; f ; [w; wf ℄ = 0; 0; 0; f ; f ; f ;
41 42 43 32 13 21
e l'osservazione
he in questo
aso parti
olare risulta la relazione (45) e gia suÆ
iente
per
he la stessa valga in generale, poi
he questa relazione ha
arattere
ovariante
per il gruppo di Lorentz e inoltre e omogenea in w ; w ; w ; w . 1 2 3 4
Dopo questi preliminari o
upiamo
i ora delle equazioni (C), (D), (E), mediante
le quali vengono introdotte le
ostanti "; ; .
Al posto del vettore spaziale w, velo
ita della materia, introdu
iamo
ome gia
nel x8 il vettore dello spazio-tempo di I spe
ie w
on le 4
omponenti
w1 = p wx ; w = p wy ; w = p wz ; w = p i ;
1 w 2 1 w 2
1 w 1 w 2
3
2
4
2
25
per il quale si ha
(46) ww = w12 + w22 + w32 + w42 = 1
e
iw4 > 0:
Con F e f intenderemo an
ora i vettori dello spazio-tempo di II spe
ie M; iE
e m; ie
he
ompaiono nelle equazioni fondamentali.
In = wF abbiamo an
ora un vettore dello spazio-tempo di I spe
ie; le sue
omponenti saranno
= w F +w F +w F ;
1 2 12 3 13 4 14
=w F
2 1 +w F +w F ;
21 3 23 4 24
=w F +w F
3 1 31 +w F ; 2 32 4 34
=w F +w F +w F
4 1 41 : 2 42 3 43
e inoltre e
(48) = pi (wE) :
1 w4
2
2 = i (w f + w f +w f );
1 43 3 14 4 31
3 = i (w f + w f 1 24 +w f ); 2 41 4 12
4 = i (w f + w f + w f
1 32 ): 2 13 3 21
26
e inoltre e
(52) = pi (wm) ;
1 w 4
2
; ; :
1 4 4 1 2 4 4 2 3 4 4 3
si annulla identi
amente per le (49) e (53). Introdu
iamo ora il vettore dello spazio-
tempo di I spe
ie
(57)
= iw [; ℄
on le
omponenti
w2 ; w3 ; w4
= 1 i 2 ; 3; 4 ;
e
.,
2; 3 ; 4
allora risulta per appli
azione della regola (45):
(58) [; ℄ = i [w;
℄ ;
ioe = iw
w
; e
..
1 2 2 1 3 4 4 3
Il vettore
soddisfa evidentemente la relazione
(59) w
= w1
1 + w2
2 + w3
3 + w4
4 = 0;
he possiamo s
rivere an
he
= iwx
+ wy
+ wz
;
4 1 2 3
(60)
=
1 2 3 ;
=
3 2 2 3 1 ;
=
1 3 3 1 2 :
2 1
quindi questo vettore spaziale dipende in modo molto sempli
e dal vettore spaziale
I = s w,
he abbiamo indi
ato nel x8
ome
orrente di
onduzione.
Ora,
onfrontandola
on = wF , la relazione (E) si puo portare nella forma:
(fEg) s + (ws) w = wF:
An
he questa formula riassume 4 equazioni, delle quali tuttavia, poi
he si tratta
in entrambi i membri di un vettore dello spazio-tempo di I spe
ie normale a w, la
quarta e una
onseguenza delle prime tre.
Trasformeremo inne le equazioni dierenziali (A) e (B) in una forma tipi
a.
x12. L'operatore dierenziale lor.
Una matri
e 4 4
S11 ; S12 ; S13 ; S14
(62) S21 ; S22 ; S23 ; S24 = jS j
S31 ; S32 ; S33 ; S34 ik
S41 ; S42 ; S43 ; S44
on la pres
rizione,
he essa per una trasformazione di Lorentz A vada sostituita
sempre da AS A, si puo
hiamare una matri
e dello spazio-tempo di II spe
ie. Una
matri
e siatta si ha in parti
olare
nella matri
e alternante f
he
orrisponde a un vettore dello spazio-tempo di II
spe
ie,
nel prodotto fF di due siatte matri
i
alternanti
f; F ,
he per una trasfor-
mazione A va sostituito da A f A A F A = A fF A,
1 1 1
inoltre, quando w ; w ; w ; w e
;
;
;
sono due vettori dello spazio-
1 2 3 4 1 2 3 4
tempo di I spe
ie, nella matri
e dei 4 4 elementi Shk = wh
k ,
inne in un multiplo L della matri
e unita,
ioe in una matri
e 4 4 nella quale
tutti gli elementi sulla diagonale prin
ipale abbiano ugual valore L e i restanti
elementi siano tutti nulli.
Abbiamo sempre a
he fare qui
on funzioni dei punti dello spazio-tempo x, y, z,
it e possiamo avvaler
i
on vantaggio di una matri
e 1 4,
ostruita
on i simboli
di derivazione
x ; ; ; ;
y z it
o an
he s
ritta
ome
(63)
x ; ; ; :
1 x2 x3 x4
dell'espressione
S1k
(64) Kk =
x1
+ S
x
k + S k + S k (k = 1; 2; 3; 4):
x
2
x
3 4
2 3 4
2 3 4
Ora per la derivazione di una funzione qualsiasi di un punto dello spazio-tempo vale
la regola
x x x x
x 0 = x x 0 + x x 0 + 1
x x 0 + x x0
2 3 4
k 1 k 2 k 3 k 4 k
ioe quando S rappresenta una matri
e dello spazio-tempo di II spe
ie, lor S
si trasforma
ome un vettore dello spazio-tempo di I spe
ie.
Se in parti
olare L e un multiplo della matri
e unita, si intendera
ome lor L la
matri
e di elementi
L L L L
(66)
x ; ; ;
x2 x3 x4
:
1
s s s s
(67) lor s = x + x + x + x : 1 2 3 4
1 2 3 4
3 4
f21
x1
+ f
x
+
23 f
x
; 24
3 4
f31
x1
+ f32
x2
+ f 34
x4
;
f41
x1
+ f42
x2
+ f43
x3
:
Per
io il sistema di equazioni dierenziali (A) si puo riassumere nella forma breve
(fAg) lor f = s:
In modo del tutto analogo il sistema di equazioni dierenziali (B) si s
rivera
(fBg) lor F = 0:
Le espressioni lor(lor f ) e lor(lor F )
ostruite tenendo
onto della denizione
(67) di lor s si annullano evidentemente in modo identi
o, poi
he f ed F sono
matri
i alternanti. Quindi per la
orrente s segue dalla (fAg) la relazione
s1 s s s
(68) x1
+ x + x
2
+ x = 0;
3 4
2 3 4
mentre la relazione
(69) lor (lor F ) = 0
ha il signi
ato
he le quattro equazioni date dalla (fBg) rappresentano solo
tre
ondizioni indipendenti per il
omportamento dei vettori di
ampo.
Riassumo ora i risultati:
Si indi
hino
on w il vettore dello spazio-tempo di I spe
ie p1ww2 , p1 i w2
(w velo
ita della materia),
on F il vettore dello spazio-tempo di II spe
ie M,
iE (M induzione magneti
a, E forza elettri
a),
on f il vettore dello spazio-
tempo di II spe
ie m, ie (m forza magneti
a, e induzione elettri
a),
on s
il vettore dello spazio-tempo di I spe
ie s, i ( densita elettri
a spaziale,
s w
orrente di
onduzione),
on " la
ostante dielettri
a,
on la per-
meabilita magneti
a,
on la
ondu
ibilita; allora (
on i simboli del
al
olo
matri
iale spiegati nel x10 e nel x11) le equazioni fondamentali per i pro
essi
elettromagneti
i nei
orpi in moto si s
rivono
(fAg) lor f = s;
31
(fBg) lor F = 0;
(fCg) wf = "wF;
(fDg) wF = wf ;
S
rivo
S11 L; S12 ; S13 ; S14
S21 ; S22 L; S23 ; S24
(70) fF =
S31 ; S32 ; S33 L; S34
S41 ; S42 ; S43 ; S44 L
di modo
he sara
(71) S + S + S + S = 0:
11 22 33 44
(72) L=
1 (f F + f F + f F + f F + f F + f F ) ;
2 23 23 31 31 12 12 14 14 24 24 34 34
e sara
1 (f F + f F + f F
S11 = f12 F12 f13 F13 f14 F14 ) ;
(73) 2 23 23 34 34 42 42
S = f F + f F , e
..
12 13 32 14 42
32
(75) Xt = ey Mz
ez My ;
Tx = mz Ey my Ez ; e
.,
1
Tt = (mx Mx + my My + mz Mz + ex Ex + ey Ey + ez Ez ) ;
2
ed an
he
(76) L=
1 (m M + m M + m M e E e E e E ) ;
2 x x y y z z x x y y z z
sono tutti reali. Nella teoria per
orpi a riposo le espressioni Xx , Xy , Xz , Yx , Yy , Yz ,
Zx , Zy , Zz intervengono
on il nome di \sforzi di Maxwell", le quantita Tx ; Ty ; Tz
ome \vettore di Poynting", Tt
ome \densita d'energia elettromagneti
a per
l'unita di volume" ed L si indi
a
ome \funzione di Lagrange".
D'altra parte troviamo immediatamente,
omponendo nell'ordine inverso le ma-
tri
i duali di f ed F
S11 L; S12 ; S13 ; S14
(77) F f = S21 ; S22 L; S23 ; S24
S31 ; S32 ; S33 L; S34
S41 ; S42 ; S43 ; S44 L
e possiamo quindi porre
(78) fF = S L; F f = S L;
nelle quali intendiamo per L il multiplo L:1 della matri
e unita,
ioe della matri
e
degli elementi
jLehk j ehh = 1; h; k e=hk1;=20; ; 3; 4 h 6= k :
Ri
aviamo inoltre, poi
he SL = LS ,
F f fF = ( S L) (S L) = SS + L ; 2
33
per h = 1; 2; 3; 4.
Se ora inve
e di F e di f nelle espressioni (72), (73) introdu
iamo per mezzo
delle (55), (56), (57) la forza elettri
a a riposo , la forza magneti
a a riposo
, la radiazione a riposo
, arriviamo alle espressioni:
(82) L=
1 " + 1 ;
2 2
(83) 1 "e + 1 e
Shk = hk 2 hk
2
+" hk whwk + h k whwk
hwk "wh
k (h; k = 1; 2; 3; 4)
nelle quali si deve porre
= + + + ; = + + + ;
2
1
2
2
2
3
2
4
2
1
2
2
2
3
2
4
Det = S . Se
non si annulla immaginiamo
he sia
6= 0, allora per la (80) si
1 4
3
ha in parti
olare
Tz Xt = 0; Tz Yt = 0; Zz Tz + Tz Tt = 0
35
q
Zz = Tt = Det = S + "
> Det = S:
1 2 2
3
1 4
Di signi
ato del tutto parti
olare sara inne il vettore dello spazio-tempo
di I spe
ie
(89) K = lor S;
per il quale dimostreremo ora un'importante trasformazione.
Per la (78) e S = L + fF e risulta immediatamente
lor S = lor L + lor fF:
Il simbolo lor signi
a un pro
esso di derivazione
he in lor fF riguarda da un lato
f , dall'altro F . Di
onseguenza lor fF si spezza additivamente in una prima ed
in una se
onda parte. La prima parte sara evidentemente il prodotto delle matri
i
(lor f )F , nel quale lor f si
onsidera per
onto suo
ome una matri
e 1 4. La
se
onda parte e quella parte di lor fF nella quale le derivazioni riguardano solo le
omponenti di F . Ora ri
aviamo dalla (78)
= F f 2L;
fF
di
onseguenza questa se
onda parte di lor fF sara (lor F )f piu la parte di
2 lor L nella quale le derivazioni riguardano solo le
omponenti di F . Risulta
pertanto
(90) lor S = (lor f )F (lor F )f + N;
dove N indi
a il vettore
on le
omponenti
Nh =
1 f f f f f f
2 xh F + xh F + xh F + xh F + xh F + xh F
23 31 12 14 24 34
23 31 12 14 24 34
1 f F + f F + f F + f F + f F + f F
23 31 12 14 24 34
2 23
x h x 31
x
h x
12
h x 14
x h
24
h
34
h
(h = 1; 2; 3; 4):
Utilizzando le equazioni fondamentali (fAg) e (fBg) la (90) si trasforma nella re-
lazione fondamentale
(91) lor S = sF + N:
Nel
aso parti
olare " = 1, = 1, quando f = F , N si annulla identi
amente.
In generale arriviamo, in base alle (55), (56) e tenendo
onto dell'espressione
(82) di L e della (57), alle seguenti espressioni per le
omponenti di N :
(92)
Nh =
1 " 1
2 xh 2 xh
w w w w
+ (" 1)
x +
x +
x +
x per h = 1; 2; 3; 4:
1
1
2
2
3
3
4
4
h h h h
36
;
;
ome
omponenti x; y; z; l'ultimo, terzo addendo della (92) si puo
1 2 3
portare an
he nella forma
w
(93) p" 1 W x ;
1 w 2
h
dove la parentesi indi
a il prodotto s
alare dei due vettori in essa presenti.
x14. Le forze ponderomotri
i.
Rappresentiamo ora la relazione K = lor S = sF + N espli
itamente; essa da
le equazioni
Xx
(94) K1 =
x
+ X
y
y + Xz Xt = E + s M
z t x y z sz My
1 " 1 + p" 1 W w ;
2 x 2 x 1 w x 2
Yx
(95) K2 =
x
+ Y
y
y + Yz Yt = E + s M
z t y z x sx Mz
1 " 1 + p" 1 W w ;
2 y 2 y 1 w y 2
Zx
(96) K3 =
x
+ Z
y
y + Zz Zt = E + s M
z t z x y sy Mx
1 " 1 + p" 1 W w ;
2 z 2 z 1 w z 2
+ 12 " + 1 p" 1 W w :
t 2 t 1 w t2
(98) K + wK w
normale al vettore dello spazio-tempo w; e
he inoltre la legge dell'energia
trovi la sua espressione nella quarta relazione di
ui sopra.
37
Un arti
olo su
essivo sara riservato a giusti
are questa opinione in modo esau-
riente; qui daro solo un
erto sostegno a questa opinione mediante al
une
onsi-
derazioni sulla me
ani
a.
Nel
aso limite " = 1; = 1; = 0 si ha N = 0; s = w; sara quindi wK = 0;
e questi risultati
oin
idono
on quelli
onsueti nella teoria degli elettroni.
Appendi
e. Me
ani
a e postulato di relativita.
Sarebbe assai insoddisfa
ente se la nuova
on
ezione del tempo,
he si e ri
ono-
s
iuta grazie alla liberta delle trasformazioni di Lorentz, si potesse far valere solo
in un
ampo limitato della si
a.
Ora molti autori aermano
he la me
ani
a
lassi
a e in
ontrasto
on il postu-
lato di relativita,
he qui e s
elto a fondamento per l'elettrodinami
a.
Per esprimere un giudizio in proposito,
onsideriamo una trasformazione di
Lorentz spe
iale, rappresentata dalle equazioni (10), (11), (12),
on un vettore v
diverso da zero diretto in qual
he modo e
on un modulo q
he sia < 1. Penseremo
per un momento an
ora di non aver preso nessuna de
isione riguardo al rapporto
tra l'unita di lunghezza e l'unita di tempo, e di
onseguenza in quelle equazioni
al posto di t; t0; q s
riveremo
t;
t0 ; q=
, dove
rappresenta una
erta
ostante
positiva e dev'essere q <
. Le suddette equazioni si trasformano per
io in
r0 = r ; r0 =
p(rv qt) ; t0 = pqrv +
t ;
2
v v v
2 q2
2 q2
ri
ordiamo
he il vettore r indi
a il vettore spaziale x; y; z, ed r0 il vettore spaziale
x0 ; y0 ; z 0 .
Se in queste equazioni passiamo al limite per
= 1 mentre teniamo sso v, da
esse risulta
r0v = rv ; r0v = rv qt; t0 = t:
Queste nuove equazioni indi
heranno ora un passaggio dal sistema di
oordinate
spaziali x; y; z ad un altro sistema di
oordinate spaziali x0 ; y0; z0
on assi paralleli,
l'origine del quale pro
eda rispetto al primo in linea retta
on velo
ita
ostante,
mentre il parametro temporale restera del tutto immodi
ato.
Sulla base di questa osservazione si puo dire:
La me
ani
a
lassi
a postula una
ovarianza delle leggi si
he per il
gruppo delle trasformazioni lineari omogenee dell'espressione
(1) x2 y 2 z 2 +
2 t2
in se,
on la determinazione
= 1.
Ora sarebbe addirittura s
onvolgente trovare in una parte della si
a una
ova-
rianza delle leggi per le trasformazioni dell'espressione (1) in se per un determinato
nito, e in un'altra parte inve
e per
= 1. Che la me
ani
a di Newton possieda
questa
ovarianza solo per
= 1 e
he non si possa immaginare per il
aso
on
velo
ita della lu
e, non ri
hiede al
una spiegazione. Ma non dovrebbe ora essere
ammissibile il tentativo di
onsiderare quella
ovarianza tradizionale per
= 1 solo
ome un'approssimazione, ri
avata direttamente dall'esperienza, di una
ovarianza
piu pre
isa delle leggi di natura per un
erto
nito?
38
e si potra denire
= 1 w = d
p
(5) =
iw4 dt
2
1 2 3 4
(6) lor w = 0;
ioe la
ondizione di
ontinuita
wx
x
+ ywy + zwz +
t
= 0:
Costruiamo inoltre l'integrale
Z Z Z Z
(7) N = dxdydzdt;
Ora
onsidero le linee dello spazio-tempo all'interno di una fal
e dello spazio-
tempo
ome
urve sostanziali
ostituite da punti sostanziali e me le immagino sot-
toposte nel modo seguente ad una variazione
ontinua di posizione all'interno della
fal
e. Le intere
urve saranno deformate in qual
he modo mantenendo fermi gli
estremi sui bordi inferiore e superiore della fal
e e i singoli punti sostanziali di
esse saranno spostati in modo tale da pro
edere sempre normalmente alle
urve.
L'intero pro
esso si rappresentera analiti
amente mediante un parametro #, e al va-
lore # = 0
orrisponderanno le
urve
on l'andamento delle linee dello spazio-tempo
all'interno della fal
e
he ha luogo realmente. Un siatto pro
esso si
hiamera una
deformazione virtuale nella fal
e.
Supponiamo
he il punto della fal
e a x; y; z; t per # = 0 vada, per il valore
# del parametro, in x + Æx, y + Æy, z + Æz , t + Æt; queste ultime quantita saranno
allora funzione di x; y; z; t; #. Consideriamo di nuovo un lo dello spazio-tempo
innitamente sottile nel punto x; y; z; t,
on una sezione normale di volume dJn ,
e sia dJn + ÆdJn il volume della sezione normale al punto
orrispondente del lo
variato; terremo
onto del prin
ipio di
onservazione dalla massa, e attribuiremo
a questa punto variato una densita di massa a riposo + Æ se
ondo la
(8) ( + Æ ) (dJn + ÆdJn ) = dJn = dm;
on intendiamo la densita a riposo reale in x; y; z; t. A seguito di questo vin
olo
l'integrale (7), esteso sulla regione della fal
e, variera per la deformazione virtuale
ome una
erta funzione N + ÆN di #, e
hiameremo questa funzione N + ÆN
l'azione della massa per la deformazione virtuale.
Introdu
iamo la s
rittura
on gli indi
i; sara:
(9) d (xh + Æxh ) = dxh +
X Æxh
dxk +
Æxh
d# k = 1; 2; 3; 4 :
k x k # h = 1; 2; 3; 4
Ora e
hiaro, in base alle osservazioni fatte prima,
he il valore di N + ÆN per il
valore # del parametro sara:
Z Z Z Z
d ( + Æ )
(10) N + ÆN = dxdydzdt;
d
esteso alla fal
e, dove d ( + Æ ) indi
a quella quantita
he si ottiene da
q
(dx + dÆx )
1 1
2
(dx + dÆx )
2 2
2
(dx + dÆx )
3 3
2
(dx + dÆx )
4 4
2
dove
on d=d si intende la derivata nella direzione della linea dello spazio-tempo
di un punto materiale. Per la derivata (12) risulta per
io inne l'espressione
Z Z Z Z
dw1 dw dw dw
(14)
d
1 + 2 2 + 3 3 + 4 4 dxdydzdt:
d d d
Per una deformazione virtuale nella fal
e abbiamo imposto la pres
rizione
he il
punto sostanziale
onsiderato si debba spostare normalmente alla
urva da esso
des
ritta;
io signi
a per # = 0
he gli h devono soddisfare la
ondizione
(15) w1 1 + w2 2 + w3 3 + w4 4 = 0:
Pensiamo agli sforzi di Maxwell nell'elettrodinami
a dei
orpi a riposo e
onside-
riamo d'altra parte i nostri risultati dei xx12 e 13; risulta naturale allora un
erto
43
esteso alla regione della fal
e, si puo
hiamare l'azione degli sforzi per una defor-
mazione virtuale.
La somma
he qui interviene, s
ritta espli
itamente e
on quantita reali, e
Xx + Yy + Zz + Tt
+Xx Æx
x
+ Xy Æx y
+ + Zz Æz
z
Æx Æt Æt
Xt
t
+ Tx
x
+ + Tt :
t
Postuleremo ora il seguente prin
ipio di minimo per la me
ani
a:
Una fal
e dello spazio-tempo sia limitata; allora per ogni deformazione
virtuale nella fal
e la somma dell'azione della massa e dell'azione degli sforzi
dev'essere sempre un estremo per l'andamento delle linee dello spazio-tempo
nella fal
e
he ha luogo realmente.
Il senso di questa aermazione e
he per ogni deformazione virtuale,
on i simboli
spiegati pre
edentemente, dev'essere
d (ÆN + ÆW )
(18) d#
= 0:
#=0
Con i metodi del
al
olo delle variazioni da questo prin
ipio di minimo derivano,
tenendo
onto della
ondizione (15) e per mezzo della forma (14), le quattro equa-
zioni dierenziali seguenti
dwh
(19)
d
= Kh + wh (h = 1; 2; 3; 4);
dove
S1h
(20) Kh =
x1
+ S
x
h + S h + S h
2
x x
3 4
2 3 4
44
si
onsiderera l'energia
ineti
a del punto materiale. Poi
he e sempre dt > d , si
potrebbe designare il quoziente (dt d ) =d
ome l'anti
ipo del tempo rispetto al
tempo proprio del punto materiale e quindi esprimersi
os: l'energia
ineti
a di un
punto materiale e il prodotto della sua massa per l'anti
ipo del tempo rispetto al
suo tempo proprio.
La quaterna delle equazioni (22) mostra inoltre la simmetria
ompleta in x, y, z,
it ri
hiesta dal postulato di relativita, laddove alla quarta equazione,
ome gia e
apitato nell'elettrodinami
a, allo stesso modo va attribuita un'importanza si
a
piu elevata. Sulla base della pres
rizione di questa simmetria si puo
ostruire la
terna delle prime tre equazioni immediatamente sul modello della quarta equazione,
e tenendo
onto di questa
ir
ostanza e
orretto aermare: se si pone il postulato
di relativita al verti
e della me
ani
a, le leggi
omplete del moto derivano
dalla sola legge dell'energia.
Non posso tralas
iare ora di rendere plausibile il fatto
he non
i si debba a-
spettare dai fenomeni della gravitazione una
ontraddizione rispetto all'assunzione
del postulato di relativita . 13
Sia B (x ; y; z ; t) un punto sso dello spazio-tempo, allora l'insieme di tutti
quei punti dello spazio-tempo B (x; y; z; t) per i quali e
(23) (x x ) + (y y) + (z z ) = (t t ) ; t t 0;
2 2 2 2
Ora un punto materiale F di massa m puo sperimentare una forza motri
e per
la presenza di un altro punto materiale F di massa m se
ondo la legge seguente.
Rappresentiamo
i i li dello spazio-tempo di F ed F
on linee prin
ipali in essi.
Sia BC un elemento innitamente pi
olo della linea prin
ipale di F , e inoltre B
il punto di lu
e di B , C il punto di lu
e di C sulla linea prin
ipale di F , e poi
OA0 il raggio vettore dell'iperboloide fondamentale (2) parallelo a B C , inne D
il punto d'intersezione della retta B C
on lo spazio per B ad essa normale. La
forza motri
e sul punto materiale F nel punto dello spazio-tempo B sia ora
quel vettore dello spazio-tempo di I spe
ie normale a BC,
he si
ompone
additivamente
on il vettore
3
OA0
(24) mm BD
B D
nella direzione BD e inoltre
on un opportuno vettore nella direzione B C .
Si deve intendere
on OA0 =B D il rapporto dei due vettori paralleli
onsiderati.
E
hiaro
he questa determinazione ha
arattere
ovariante rispetto al gruppo di
Lorentz.
Studiamo ora
ome il lo dello spazio-tempo di F si
omporti nel
aso
he il punto
materiale F esegua un moto di traslazione uniforme,
ioe
he la linea prin
ipale
del lo di F sia una retta. Comprendiamo in essa l'origine O dello spazio-tempo,
e possiamo
on una trasformazione di Lorentz introdurre questa retta
ome asse t.
Ora x; y; z; t indi
hi il punto B , e sia il tempo proprio del punto B ,
al
olato
da O. La nostra s
elta porta adesso alle equazioni
d2 x m x d2 y m y d2 z m z
(25) = ; = ; = ;
d 2 (t )3 d 2 (t )3 d 2 (t )3
e
d2 t m d (t )
(26) = ;
d 2 (t )2 dt
dove e
(27) x2 + y2 + z 2 = (t )2 ;
e
2 2 2 2
dx dy dz dt
(28) d
+ d
+ d
= d
1:
Le tre equazioni (25) si s
rivono, tenendo
onto della (27), esattamente
ome le
equazioni per il moto di un punto materiale attratto da un
entro sso se
ondo la
legge di Newton, solo
he inve
e del tempo t appare il tempo proprio del punto
materiale. La quarta equazione (26) da poi il legame tra tempo proprio e tempo
per il punto materiale.
La traiettoria del punto dello spazio x; y; z per i diversi sara un'ellisse
on
semiasse maggiore a, e
entri
ita e, e per essa E indi
hera l'anomalia e
entri
a,
47
1 m 1 + e
os E
ndt = nd 1 +
2 a
1 e
os E ;
2
Una legge di attrazione delle masse se
ondo la formulazione ora dis
ussa, e legata
al postulato di relativita, signi
herebbe parimenti una propagazione della gravi-
tazione
on la velo
ita della lu
e. Tenendo
onto della pi
olezza del termine
periodi
o nella (31) non sara possibile ottenere dalle osservazioni astronomi
he una
on
lusione
ontro una legge siatta e
ontro la me
ani
a modi
ata proposta, a
favore della legge di attrazione di Newton
on la me
ani
a newtoniana.