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Romanticismo

Il termine “Romanticismo” , è oggi usato con una duplice accezione: per alcuni studiosi definisce un intero periodo, per altri descrive
un determinato movimento artistico e culturale, dotato di intellettuali specifici e di manifesti programmatici. Tuttavia un vero e
proprio movimento romantico non esiste: si può piuttosto parlare di scrittori e pensatori, concreti e individuali, l’uno diverso
dall’altro anche se con punti di contatto.
Il contesto storicosi apre la strada all’energia e all’intraprendenza del singolo individuo che, senz’altro grazie al proprio impegno ma
spesso contando su una totale mancanza di scrupoli, ottiene successo personale e ricchezza: è la prima volta che viene valorizzata la
capacità dell’uomo di cambiare e migliorare la propria condizione e che si presta attenzione alla sua individualità e alla sua psiche.
La visione del mondo romantico
La cultura romantica è caratterizzata dall’insistere sulle tematiche negative: il dolore, la malinconia, il tedio, l’inquietudine,
l’angoscia, la paura, l’infelicità individuale e cosmica, la delusione, il disgusto, il rifiuto della realtà, il fascino del male, della morte e
del suicidio, l’orrore, l’ambiguità, il mistero.
Il Romanticismo segna un ritorno alla religiosità, al misticismo, anche alla superstizione, in netta contraddizione con le teorie
positiviste, illuministe e atee diffusesi a quel tempo: più spesso però esplora il soprannaturale e le forze oscure e ignote.
Molte sono le opere romantiche che si trasferiscono idealmente in altre epoche e culture, scegliendo come mete più ambite il Medio
Evo cavalleresco e la Grecia antica.
Le opere romantiche conferiscono grande importanza ai loro protagonisti, che sono visti in tutto e per tutto come eroi eccezionali.
L’eroe può essere il ribelle solitario che, orgoglioso della sua superiorità spirituale, si fa beffe della mediocrità, sfugge la volgarità e
cerca di superare ogni limite per affermare la propria libertà ( titanismo); o ancora può essere una vittima, perché, essendo dotato di
sconfinante intelligenza e sensibilità, è per questo emarginato e tacciato come diverso.
Il romanticismo in Italia

L’occasione che diede impulso al formarsi di un movimento romantico in Italia fu la pubblicazione di un articolo di Madame De
Stael sulla “Biblioteca Italiana” nel gennaio del 1816: l’autorevole scrittrice deprecava la decadenza della cultura italiana
contemporanea e invitava gli Italiani a uscire dal culto del passato, prendendo spunto dalle correnti più vive della letteratura europea.
L’articolo suscitò lo sdegno dei classicisti, che difesero a spada tratta le glorie nazionali e i principi della letteratura classica. Altri
intellettuali autodefinitesi “romantici”, in particolare lombardi, si dimostrarono invece più aperti alle innovazioni letterarie e
artistiche del continente e concorsero a sostenere il punto di vista della De Stael: affermarono con forza l’esigenza di una cultura
rinnovata e moderna, che non si rivolgesse solo alla élite degli intellettuali ma che fosse indirizzata direttamente al popolo. Per questo
proponevano di mettere da parte gli argomenti mitologici tanto cari ai classicisti, e di trattare temi più vivi e al passo coi tempi:
consigliavano inoltre di abbandonare il linguaggio aulico, le regole pedanti e rigorose e la divisione canonica in generi letterari.
Si opponevano però al gusto dell’irrazionalismo, tipico di molta parte della letteratura romantica europea: il loro obiettivo era una
scrittura che si avvicinasse al vero e fosse distante tanto dai formalismi fini a se stessi dei classicisti, quanto dall’eccessiva attenzione
per la psiche e l’io tipica della produzione del Romanticismo Europeo. Non accettavano elementi fantastici, mistici, satanici o neri e
nutrivano una fiducia ancora forte nella ragione e nella scienza.
Numerosi sono gli scrittori romantici italiani che hanno realizzato alcune tra le pagine più belle della nostra letteratura: tra questi, non
si può non citare Alessandro manzoni.
Alessandro manzoni
la vita del manzoni non si può considerare proprio romantica come quella del foscolo perchè non ebbe grandi avvenimenti esterni.
Nasce a milano nel 1785 e nel 1810 si ha la cosiddetta conversione del manzoni al cattolicesimo, anche se non fu un vero e proprio
cambiamento della sua fede, perchè già lui credeva nei valori morali della fratellanza, dell'uguaglianza spirituale. Dopo il 1810
cominciò a cercare la "verità nella storia". Sposò enrichetta blondel che ebbe molta importanza per la sua fede religiosa, perchè
enrichetta essendo calvinista voleva avvicinarsi alla religione cattolica del marito, infatti voleva conoscere meglio il cattolicesimo.
Ebbe continue discussioni con l'abate degola a cui assisteva anche il manzoni che così trovava in dio lo scopo della vita.
L'ideologia principale del manzoni è il cristianesimo. Nella sua vita fu molto importante la presenza di carlo imbonati, con cui viveva
la madre dopo essersi separata dal marito, perchè seguendo la madre a parigi conobbe l'ambiente francese. Manzoni ebbe grandi lutti
familiari perchè gli morì sia la prima moglie che la seconda ed anche sei figli degli otto avuti.

Religiosità e ideologie
in tutte le opere del manzoni è presente una profonda religiosità, perchè vede dovunque la presenza della provvidenza divina e
considera la vita come una missione perchè ognuno di noi dovrebbe pensare a fare del bene. Il manzoni, ed in questo è romantico,
vede la vita come dolore, però mentre il foscolo crede nelle illusioni il manzoni crede in dio, e quindi, il manzoni, vede nel dolore la
necessità che serve all'uomo per diventare migliore. Il manzoni si può considerare romantico sia perchè lui stesso scrive a favore del
romanticismo e sia per la sua religiosità. Però abbiamo anche altri aspetti come quello classico e illuminista che si vedono nella
chiarezza della lingua ed anche nelle idee sulla rivoluzione francese che lo rieducarono allo spirito di fratellanza e all'amore verso gli
umili. Oltre alla religiosità, abbiamo in lui una grande moralità, cioè l'amore verso una letteratura che, utile, serve ad educare.
Gli scritti che ci fanno vedere la sua poetica romantica sono: la lettera a chauvet sulle unità della tragedia in cui il manzoni condanna
le tre unità e ama il vero, la verità storica, la storia, che è tutto ciò che succede, mentre la poesia ci aiuta a capire i motivi, i sentimenti
più profondi dell'uomo. (per manzoni un'opera letteraria deve avere come scopo l'utile; come mezzo l'interessante e come contenuto
il vero).

Lettera sul romanticismo


in cui si dice che il romanticismo non vuole la mitologia ma vuole, invece, la verità. Però manzoni non accetta il sentimento lugubre
del romanticismo. Le opere prima della conversione ci fanno soprattutto vedere la sua bravura nello scrivere e i primi interessi dello
scrittore ci fanno capire la sua moralità e il suo amore verso la verità. Ricordiamo in morte di carlo imbonati in cui il manzoni vede
già la letteratura come qualche cosa che deve educare al vero, ai sentimenti onesti e liberi.
Le sue opere principali sono: gli inni sacri (liriche, poesie), le tragedie, il conte di carmagnola, l'adelchi, le odi : marzo 1821, il 5
maggio, e il romanzo "i promessi sposi". La lirica del manzoni parla con una realtà oggettiva che riguarda tutta l'umanità, quindi non
è una lirica autobiografica. Di conseguenza la lingua è molto concreta.

Inni sacri
sono la resurrezione, il nome di maria, il natale, la passione e la pentecoste. In questi inni il motivo più importante è la discesa di dio
in mezzo agli uomini. L'inno sacro più importante è "la pentecoste", perchè riesce a rappresentare in modo completo l'unione
dell'aspetto religioso e di quello umano, appunto per la profonda umanità che c'è; quest'inno è più poetico. Pentecoste significa
cinquantesimo giorno dopo la pasqua quando lo spirito santo discende sugli apostoli, i quali da quel giorno iniziarono la predicazione
delle dottrine di cristo. Manzoni nello scrivere questa lirica pensò al nuovo testamento. Nella pentecoste il poeta chiede alla chiesa
dove lei si trovava dopo la crocifissione di cristo, infatti la chiesa allora era perseguitata e dimenticata fino a quando lo spirito santo
discese sugli apostoli che fanno conoscere la verità cristiana, per cui tutti gli uomini conoscono una nuova vita, fatta non di potenza,
d'invidia, ma di amore e libertà spirituale. Alla fine dell'inno, manzoni prega lo spirito santo affinchè scenda su tutti gli uomini. In
quest'inno è presente il cristianesimo democratico, perchè di fronte a dio siamo tutti uguali anche se in terra non c'è uguaglianza,
quindi quella che dice il manzoni non è un'uguaglianza sociale, rivoluzionaria, ma soprattutto spirituale.

Il 5 maggio
in quest'ode è importante l'aspetto religioso perchè tutto ciò che succede in terra viene sentito come voluto dalla provvidenza.
Quest'ode è rivolta alla vita di napoleone bonaparte, che passò dalla gloria alle sconfitte e ora dopo la morte di napoleone, manzoni,
si chiede se la gloria di napoleone fu vera, questo lo diranno i posteri. Il manzoni dice che nelle azioni di napoleone vede il segno di
grandezza divina e che dio, nel momento della morte quando tutti lo abbandonarono, fu con lui. In quest'opera il manzoni loda
soprattutto la grandezza e la misericordia divina.

Marzo 1821
in quest'ode il poeta parla dei piemontesi e delle loro speranze di vedere l'italia unita. Ma è soltanto una speranza, perchè i movimenti
del "1821" falliscono. Questa è un'ode patriottica.

Tragedie
nelle tragedie il manzoni segue la verità e rifiuta le unità aristoteliche e un'altra novità delle tragedie è che manzoni vuole mostrare
soprattutto la verità più profonda, morale che la storia non racconta e cioè i pensieri, l'ansia dei grandi uomini. I cori delle tragedie
servono al manzoni per parlare delle sue idee.
Il conte di carmagnola fuggito da milano a venezia perchè perseguitato, deve ora combattere contro milano prima da lui difesa; vince
venezia e poichè il conte permette ai nemici di prendersi i prigionieri viene considerato traditore e condannato a morte. In questa
tragedia vi è il sentimento della patria e dell'unità del popolo italiano ed anche il sentimento religioso perchè per il manzoni è un
delitto che italiani uccidano altri italiani, perchè tutti gli uomini sono fratelli, perchè figli di dio. Il manzoni vuole dimostrare
l'innocenza del conte.

L'adelchi: carlo magno re dei franchi rifiuta la sposa ermengarda dopo una lite con il padre di questa, desiderio, re dei longobardi che
non vuole dare al papa un territorio occupato. Adelchi, figlio di desiderio anche se capisce che il padre ha torto, combatte lo stesso la
guerra che finisce con la sconfitta dei longobardi; desiderio è fatto prigioniero e adelchi muore. Ermengarda, addolorata perchè
ripudiata dal marito muore in un monastero. Adelchi ed ermengarda sono i personaggi che meglio ci fanno capire il pessimismo di
manzoni e sono anche personaggi romantici; essi sono puri nel cuore e pur essendo degli infelici sulla terra, credono in un mondo
migliore oltre la terra. Adelchi è un eroe romantico perchè è pieno di ansia fra il desiderio di ubbidire al padre e l'odio verso la guerra.
Il concetto della provvida sventura lo vediamo nel coro di ermengarda morente. Questa tragedia è superiore a quella del conte di
carmagnola, perchè mentre il conte parla della tragedia di tutta una gente, l'adelchi parla di un'anima che è lui stesso. La critica a
volte ha visto alcuni punti negativi nelle tragedie perchè vi è troppa rassegnazione.

La poetica
la poetica del manzoni è incentrata su due cardini: il vero e la morale.
Il vero rappresenta la realtà a cui ogni intellettuale deve attenersi nelle sue opere. L’autore distingue in quest’ambito il vero storico
dal vero poetico. Il primo impone di basarsi esclusivamente sulla storia, a cui bisogna attenersi scrupolosamente. Il secondo è quel
tanto di invenzione che è consentito al poeta ma che deve risultare verosimile e perfettamente coerente contesto storico-culturale.
La morale è l’insegnamento che deve scaturire da ogni opera. Vero e morale sono pertanto due principi complementari: insegnare è
efficace solo se ci si basa sulla verità in quanto essa ha quell’alone di serietà che rende i fatti accaduti vivi e suggestivi anche se
trattano di fatti dolorosi.
Lo stile utilizzato è innovativo. Inventa, con gli inni sacri, una poesia religiosa che non ha precedenti; modifica il genere tragico,
eliminando le unità di tempo e di luogo ed interpretando personalmente l’unità d’azione (lettre à m. Chauvet); i promessi sposi
rappresentano il primo esempio di romanzo storico in italia.

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