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Politecnico di Milano
Dipartimento di Elettronica,
Informazione e Bioingegneria

Carlo Maria Badi

Anno accademico 2021 – 2022


L’OSPEDALE COME SISTEMA
L’OSPEDALE - DEFINIZIONE

OSPEDALE
=
NOSOCOMIO

κοµεϊον
νοσος
cura malattia
L’ATTIVITA’ SANITARIA
prevenzione

diagnosi

terapia
PROCEDURE CLINICHE IN OSPEDALE
procedure terapeutiche procedure diagnostiche

A
T
T
I

C
L
I
N
I
C
I
PROCEDURE CLINICHE E LOCALI MEDICI

le procedure cliniche in ospedale


si svolgono principalmente nei locali medici

I locali medici che svolgono un ruolo


centrale nell’ospedale sono i locali di
degenza destinati ad ospitare i pazienti

i locali medici sono organizzati in edifici e


reparti
LOCALE (AD USO) MEDICO

Locale destinatoa ascopi


Locale destinato scopi
diagnostici, terapeutici,
diagnostici, terapeutici,
chirurgici, di
chirurgici, disorveglianza
sorveglianza o dio di
riabilitazione dei
riabilitazione deipazienti...
pazienti...

(Norma CEI 64 – 8 sez.7)


ZONA PAZIENTE - 1
CEI 64–8 art. 710.2.8

1,5 m
ZONA PAZIENTE - 2
CEI 64–8 art. 710.2.8

2,5 m

1,5 m
ZONA PAZIENTE E IMPIANTI

Sistemi
Impianti Tele trasporto Centrale
idrosanitari comunicazioni sterilizzazione

Impianti elettrici
Servizi
alberghieri
Impianti
gas
medicali PAZIENTE Tecnologie
biomediche Impianti
climatizzazione

zona paziente
IMPIANTI E LOCALI MEDICI
scopo degli impianti ospedalieri è fornire energia e informazione per il
funzionamento dell’ospedale e in particolare lo svolgimento delle
procedure diagnostiche e terapeutiche nei locali medici

OSPEDALE

locali
medici
FLUSSO ENERGETICO VERSO
IL PAZIENTE
Energia
Energia Energia
elettrica
termica luminosa

IMPIANTI ELETTRICI

INVOLUCRO EDILIZIO
APPARECCHIATURE
Energia ELETTRICHE
Energia
luminosa
elettrica

PAZIENTE Radiazioni
ionizzanti e non
ionizzanti IMPIANTI GAS MEDICALI
Energia
meccanica

Energia IMPIANTI Energia


termica CLIMATIZZAZIONE E chimica
RISCALDAMENTO
LA DEGENZA IN OSPEDALE - 1

negli ospedali storici, il trasferimento di energia al


posto letto per l’attuazione delle procedure di diagnosi
e terapia era pari a zero
LA DEGENZA IN OSPEDALE - 2

la progettazione architettonica per il controllo delle infezioni – la camera di


degenza singola – ARS Regione Toscana

negli ospedali attuali ogni strumento per lo svolgimento


delle procedure di diagnosi e terapia al posto letto è
terminale di un impianto che trasferisce energia
L’OSPEDALE COME SISTEMA - 1

energia personale materiali informazione

RISORSE

AMBIENTE

Pazienti in
Pazienti in
ingresso
uscita
L’OSPEDALE COME SISTEMA - 2

dinamico

adattativo

complesso
COMPLESSITA’ DI UN SISTEMA
definizione

«la complessità effettiva (di


un sistema) è la lunghezza
della descrizione concisa
delle sue regolarità»

Murray Gell-Mann: Il quark e il giaguaro - 1996


SISTEMA COMPLESSO
caratteristiche principali

• Molte componenti: il sistema è


complicato
• le interazioni tra le componenti
• l'assenza di gerarchia
“piramidale”
• l'interazione adattiva con
l’ambiente
COMPLESSO E COMPLICATO

Una rete impiantistica, in sè, è un sistema


com-plicato, ma non complesso.

La stessa rete, inserita in un sistema


complesso, può assumere comportamenti
di tipo complesso
SISTEMA COMPLICATO

un sistema è complicato se:


 Si conoscono le proprietà di ogni
singolo componente
 Si conoscono le regole di relazione
tra i componenti
 È nota la finalità di funzionamento
del sistema
TEORIA DEI SISTEMI E RETI

I termini di “insieme”, “sistema”, “rete”,


hanno una base comune e sono tutti
relativi all’esistenza di:
L’OSPEDALE CONFIGURATO
DALLE SUE RETI
LE RETI IN OSPEDALE - 1

Reti di reparti
Reti impiantistiche
Reti logistiche
Reti informative
L’OSPEDALE COME INSIEME DI SETTORI
rete di reparti

Settore Settore
clinico diagnosi e
terapia

Settore servizi
sanitari di Settore
supporto amministrativo
e logistico
LA STRUTTURA DELL’OSPEDALE – 1
• SETTORE CLINICO • SETTORE DIAGNOSI
• reparti di degenza E TERAPIA
ordinaria • ambulatori medici
• reparti di degenza • blocchi operatori
intensiva • laboratori analisi in
• reparti di vitro
lungodegenza • diagnostica
• day hospital elettrofisiologica e
• day surgery funzionale
• diagnostica
bioimmagini
• radioterapia
• riabilitazione funzionale
LA STRUTTURA DELL’OSPEDALE – 2

• SETTORE • SETTORE
SERVIZI AMMINISTRATIVO
SANITARI DI E LOGISTICO
SUPPORTO • uffici amministrativi
• farmacia • servizi tecnici e
• servizio manutenzione
trasfusionale • servizi alberghieri
• banche di tessuti
e cellule
ORGANIZZAZIONE E STRUTTURA

struttura delle reti di


reparti

struttura degli edifici


dell’ospedale
STRUTTURE DEGLI IMPIANTI E DEGLI
EDIFICI OSPEDALIERI

gli impianti ospedalieri


presentano strutture a rete
che dipendono dalla
organizzazione delle reti di
reparti e dalle strutture
degli edifici ospedalieri
TIPOLOGIE STRUTTURALI DEGLI
OSPEDALI

ospedale a padiglioni
ospedale monoblocco
ospedale nuova piastra
ETA’ DELLE STRUTTURE SANITARIE
dati nazionali italiani 2003

13%

57%

30%

dalla fine del 1800 al 1940

tra il 1941 e il 1970


oltre il 1970
ITALIA – POSTI LETTO 2000 - 2019
posti 300.000
letto 268.058

250.000

189.753

200.000

150.000

100.000

50.000

-
2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019
(fonte: OCSE) anno
OSPEDALE A PADIGLIONI
OSPEDALE NIGUARDA – ASSETTO 1953
OSPEDALE A PADIGLIONI
OSPEDALE NIGUARDA – ASSETTO 2006
OSPEDALE A PADIGLIONI
SPEDALI CIVILI DI BRESCIA - ASSETTO 1952
OSPEDALE A PADIGLIONI
SPEDALI CIVILI DI BRESCIA - ASSETTO ATTUALE
OSPEDALE MONOBLOCCO – 1
ospedale S. Carlo Borromeo – Milano - 1967
OSPEDALE MONOBLOCCO – 2
Ospedale s. Gerardo - Monza - 1980
OSPEDALE VERONESI-PIANO anno 2001
principi di base
URBANITA’
UMANIZZAZIONE integrazione con
ORGANIZZAZIONE
centralità del territorio e città
efficacia e
paziente efficienza

RICERCA INNOVAZIONE
approfondimento rinnovamento
intellettuale e informatico e
clinico scientifico tecnologico

FORMAZIONE
aggiornamento SOCIALITA’
professionale e solidarietà
culturale

AFFIDABILITA’ APPROPRIATEZZA
correttezza di INTERATTIVITA’
sicurezza cure e completezza e
affidabilità cure e risorse
continuità
territoriale
OSPEDALE VERONESI-PIANO
nuova piastra
flussi

chirurgia Day hospital degenze


– day surgery

Accettazione - ambulatori

Emergenza -
urgenza visitatori

Radiologia -
diagnostica
OSPEDALE VERONESI-PIANO
piano interrato
OSPEDALE VERONESI-PIANO
piano terra
OSPEDALE VERONESI-PIANO
primo piano
OSPEDALE VERONESI-PIANO
ospedale Versilia – Viareggio – 1
inizio attività 2002
OSPEDALE VERONESI-PIANO
ospedale Versilia – Viareggio - 2
OSPEDALE “DELL’ANGELO” DI MESTRE – 1
inizio attività 2008
OSPEDALE “DELL’ANGELO” DI MESTRE
hall ingresso
NUOVO OSPEDALE S. ANNA – COMO
inizio attività 2010
NUOVO OSPEDALE S. ANNA - COMO

Ambulatorio Spazi
Medicina maxillo commerciali
preventiva cappella facciale Villaggio del
bambino

biblioteca CUP

endoscopia

Day surgery

Day hospital medico poliambulatori


oncologico
NUOVO OSPEDALE S. ANNA – COMO
hall di ingresso
NUOVO OSPEDALE DI BERGAMO – 1
inizio attività 2012

INGRESSO
NUOVO OSPEDALE DI BERGAMO - 2
pianta piano terra

Ingresso e
main street
OSPEDALE NIGUARDA: ASSETTO 2006

La struttura
dell’ospedale a
padiglioni prevede
un grande
sviluppo dei
percorsi
orizzontali e
verticali

L’ospedale
Niguarda, dal 1939
al 2006, si è
sviluppato
aumentando del
30% il suo volume
e quindi la
complessità dei
suoi collegamenti
OSPEDALE NIGUARDA ASSETTO 2013
nuovi blocchi sud e nord e volumi tecnico logistici

DEA

Polo
Logistico Blocco Nord

Polo Blocco Sud


Tecnologico
OSPEDALE NIGUARDA
nuovo blocco sud – hall e main street
OSPEDALE NIGUARDA
nuovo blocco sud – hall
POLICLINICO DI MILANO – EDIFICI STORICI
NUOVO POLICLINICO DI MILANO
Edifici storici e nuovi edifici – destinazioni d’uso - planimetria

nuova struttura a doppia torre e piastra


centrale
NUOVO POLICLINICO DI MILANO
struttura a doppia torre – piastra centrale – giardino terapeutico
planimetria

Blocco Nord

Piastra centrale

Blocco Sud

(da: C Boeri Studio Policlinico Milano)


NUOVO POLICLINICO DI MILANO
struttura a doppia torre – piastra centrale – giardino terapeutico
EFFETTI DEI TREND SANITARI
SULLA STRUTTURA OSPEDALIERA

Riduzione del numero dei posti


letto ordinari
Introduzione dei posti letto a
diversa intensità di cura
Integrazione della chirurgia con la
diagnostica
Aumento di day hospital e day
surgery
OSPEDALE ALTA INTENSITA’ DI CURA
STRUTTURA
Poliambulatori
complessi, Day Hospital, Laboratori diagnostici,
Day Surgery bioimmagini

Pronto Soccorso Laboratori


terapeutici

Chirurgia invasiva
Degenza subintensiva
e intensiva
OSPEDALE PER LIVELLI DI INTENSITA’ DI CURA
INTERAZIONI FUNZIONALI NEL
FUTURO OSPEDALE

bioimmagini

Diagnostica
interventistica
protesica
Emergenza
chirurgia
- urgenza
Day
Area hospital/
degenza surgery
Biologia
molecolare/cellulare
Chimica
clinica

nanotecnologie
OSPEDALE FUTURO
FLESSIBILITA’ E ESTENSIONE
l’ospedale futuro dovrà essere:

FLESSIBILE:
In grado di modificare tempestivamente la
struttura e le tecnologie dei reparti in funzione
delle esigenze epidemiologiche

ESTESO:
Costituito dall’integrazione tra un nucleo
centrale e vari centri periferici distribuiti
nel territorio e dotati di risorse funzionali
OSPEDALE FUTURO
FLESSIBILITA’ E ESTENSIONE
La capacità di crescita dei sistemi biologici
potrebbe essere realizzata anche nelle strutture
ospedaliere

diatomea
OSPEDALE FLESSIBILE – STRUTTURA A STELLA
i reparti di degenza si sviluppano a partire dal Dipartimento di Emergenza e Urgenza
disponendo di risorse ambulatoriali e di bioimmagini decentrate

strutture sanitarie
emergenza / urgenza territoriali

degenze

Triage
Pronto Soccorso

degenze

Poliambulatori

area tecnico logistica


degenze

degenze bioimmagin
i
degenze

bioimmagini
OSPEDALE ESTESO
STRUTTURE TERRITORALI E ATTIVITA’
Le reti tecnologiche dell’ospedale futuro riguarderanno
anche le estensioni territoriali dell’ospedale

UCCP: unità complessa di cure primarie


Strutture ambulatoriali e di assistenza sanitaria di
base e diagnostica di primo livello

AFT: aggregazione funzionale territoriale


Strutture polispecialistiche per lo svolgimento di
visite specialistiche, prestazioni diagnostiche di
primo livello e di laboratorio, consulti
polispecialistici, presa in carico dei pazienti
cronici, prestazioni infermieristiche di assistenza
domiciliare
OSPEDALE ESTESO
RAPPORTO CON LE STRUTTURE TERRITORALI

UCCP

AFT
AFT

UCCP
H AFT

UCCP
AFT
UCCP
OSPEDALI E DIMENSIONE RETI IMPIANTI
l’evoluzione strutturale degli
ospedali ha portato a una riduzione
lunghezza reti delle lunghezze delle reti interne
ma ad un aumento della loro
articolazione

Ospedali
a
padiglioni

Ospedali
monoblocco
Ospedali
nuova
piastra

età edifici
CENNI DI TEORIA DELLE RETI
TEORIA DELLE RETI-1

I concetti generali che stanno


alla base della teoria delle reti
sono:

- insieme
- sistema
- rete
TEORIA DELLE RETI -2

I termini di “insieme”,
“sistema”, “rete”, sono tutti
relativi all’esistenza di:
- elementi
- interagenti o collegati
- funzionanti in modo coerente
ELEMENTI DI UN GRAFO/RETE

nodi

archi o rami
NODI E RAMI: DEFINIZIONI

NODO
elemento della rete dotato di propria
autonomia funzionale

RAMO
elemento della rete in grado di svolgere
la funzione di connettività

i criteri per individuare nodi e rami(*) sono


specifici per ciascuna tipologia di rete
(*)i rami sono spesso denominati link
NODI E RETI
la definizione dipende dal contesto tecnologico di scala

NODO di una rete di


telecomunicazioni, ma
RETE di
microprocessori

NODO di una rete


termica, ma RETE
di componenti di
un produttore di
vapore
CONFIGURAZIONE RETI - 1
Reti a stella
CONFIGURAZIONE RETI - 2
Reti ad albero
CONFIGURAZIONE RETI - 3
Reti ad anello
CONFIGURAZIONE RETI - 4
Reti a maglie
RETI AD ALBERO NEL WORLD WIDE WEB
LEGGE DI POTENZA E TEORIA DELLE RETI

–γ
N (k) ~ k
γ = 2,5
numero connessioni

relazione tra il numero di nodi della rete


del web e numero delle connessioni di
ciascun nodo

numero nodi
RETE DELLE INTERAZIONI TRA PROTEINE

una rete costituita


da un nucleo di
anelli e maglie
con alberi
periferici
RETE NEURALE ARTIFICIALE
RETE NEURALE BIOLOGICA

Sistema adattativo che cambia la


sua configurazione in funzione
dell’informazione interna o
esterna che si muove nella rete
RETI DI IMPIANTI
STRUTTURA E INTERAZIONI
INTERAZIONE TRA IMPIANTI TECNOLOGICI
funzione principale degli impianti elettrici

IMPIANTI
IMPIANTI
ELETTRICI
COMUNICAZIONE E
DATI

IMPIANTI
CLIMATIZZAZIONE

IMPIANTI
IDROSANITARI
IMPIANTI GAS
MEDICALI
RETI DI IMPIANTI E TRASPORTO DI RISORSE - 1

le reti di impianti, oltre che trasportare energia e


informazione, trasportano massa (materiali)

OSPEDALE

locali
medici

ACQUA

le reti di trasporto di massa in ospedale sono indipendenti


dalle reti esterne, ad eccezione di quella dell’acqua
RETI DI IMPIANTI E TRASPORTO DI RISORSE - 1

RETE ELETTRICA

RETE TERMICA

RETE DISTRIBUZIONE GAS

RETE ACQUA REFRIGERATA

RETE IDRICA

RETI CLIMATIZZAZIONE

RETI DISTRIBUZIONE GAS MEDICALI

RETI DI TRASPORTI

RETI DI COMUNICAZIONE

connessione con le reti esterne senza connessione con le reti esterne


RETI DI IMPIANTI E TRASPORTO DI RISORSE - 2
STRUTTURA GENERALE DELLE RETI DI IMPIANTI

le reti di impianti presentano una doppia


articolazione in reti primarie e reti secondarie,
partendo da un nodo principale (centrale) verso i
nodi periferici (terminali)

I nodi di interfaccia costituiscono il passaggio


da sezioni primarie a secondarie della stessa
rete o sono connessioni con altre reti
INTERAZIONI TRA LE PRINCIPALI RETI DI IMPIANTI
effetti sulle articolazioni degli impianti
nodi rami nodi rami nodi

RETE ELETTRICA CENTRALE RETI PRIMARIE INTERFACCE RETI SECONDARIE TERMINALI

RETE GAS CENTRALE RETI PRIMARIE INTERFACCE RETI SECONDARIE TERMINALI

CENTRALE RETI PRIMARIE INTERFACCE RETI SECONDARIE TERMINALI


RETE TERMICA

RETE FRIGORIFERA CENTRALE RETI PRIMARIE INTERFACCE RETI SECONDARIE TERMINALI

RETE CLIMA CENTRALE RETI PRIMARIE INTERFACCE RETI SECONDARIE TERMINALI

RETE IDRICA CENTRALE RETI PRIMARIE INTERFACCE RETI SECONDARIE TERMINALI

RETI GAS MEDICALI CENTRALI RETI PRIMARIE INTERFACCE RETI SECONDARIE TERMINALI

RETE TRASPORTI CENTRALI RETI PRIMARIE INTERFACCE RETI SECONDARIE TERMINALI

RETE COMUNICAZIONE CENTRALI RETI PRIMARIE INTERFACCE RETI SECONDARIE TERMINALI


IMPIANTI DI TRASPORTO DI ENERGIA, MASSA E INFORMAZIONE
struttura globale delle reti
IMPIANTI DI TRASPORTO DI ENERGIA
struttura delle reti
IMPIANTI DI TRASPORTO DI MASSA
struttura delle reti
IMPIANTI DI TRASPORTO DI INFORMAZIONE
struttura delle reti
SCHEMA GENERALE RETE ELETTRICA
Rete primaria ad anello e reti secondarie ad albero
STRUTTURA DEGLI EDIFICI E
DISTRIBUZIONE DEGLI IMPIANTI
impianti elettrici

rete elettrica ordinaria rete elettrica preferenziale

QEG
gruppo elettrogeno GE quadro elettrico generale
SCHEMA GENERALE RETE TERMICA
Rete primaria ad anello e reti secondarie ad albero
STRUTTURA DEGLI EDIFICI E
DISTRIBUZIONE DEGLI IMPIANTI
impianti termici

riscaldamento acqua calda sanitaria

SCT
anello fluido primario
sottocentrale termica
INTERAZIONE TRA RETI IMPIANTISTICHE
Esempio di interazione tra rete termica e elettrica
reti primarie ad anello e reti secondarie ad albero relative a
cinque edifici

rete elettrica

rete termica

quadro
elettrico di
edificio

sottocentrale
termica alimentata
dal quadro elettrico
di edificio
Ospedale Niguarda

RETE IDRICA GENERALE A MAGLIE


RETE INFORMATICA – SCHEMA GENERALE
rete a maglie
U utilizzatore

G generatore

G U U

G
U
G ARCHIVI
G U

U
G
U G
CABLAGGIO STRUTTURATO – RETE INFORMATICA
rete a maglie e ad albero

Distributore di
CD campus

BD Distributore
BD BD di edificio

FD FD FD FD FD 2000
m
Distributore
Punto di di piano
C 100 m
consolidamento
P
TO TO TO
TO TO
RJ45 RJ45 RJ45
RJ45 RJ45
RETI COMPLICATE E CONTROLLO
Ogni atto clinico si svolge
con l’uso di un numero
crescente di terminali di
impianto

La crescita del numero dei terminali di impianto significa


realizzare reti con un numero crescente di nodi

Reti con un numero


crescente di nodi si
presentano sempre più
complicate

La crescita della complicazione pone il


problema del CONTROLLO
IMPIANTI DI SECONDO LIVELLO
SISTEMI DI SUPERVISIONE E CONTROLLO

La complicazione delle reti impiantistiche può


richiedere la necessità di
impianti che controllano altri impianti

un sistema di supervisione e controllo diventa necessario


quando il controllo umano diretto diventa insufficiente per:

1.Tempo di analisi dello stato del sistema

2.Tempo di intervento sullo stato del sistema


SISTEMI DI SUPERVISIONE E CONTROLLO
reti impianti tecnologici e controllo ambientale

Impianti tecnologici:
•Elettrico
•Climatizzazione/riscaldamento
•Idrosanitario
•Acqua refrigerata
•Gas medicali
•Sistemi comunicazione
•Sistemi trasporto

Impianti di controllo ambientale


•Antincendio
•Antintrusione
•Controllo accessi – TVCC
•Consumi energetici
RETI IMPIANTISTICHE «INTELLIGENTI»

Nonostante l’evoluzione
avvenuta in quarant’anni di
progresso tecnologico, i sistemi
di supervisione e controllo si
comportano come se fossero
dotati di un livello di intelligenza
che viene qualificata come
rettiliana
(Paul D. MacLean)

ESISTONO PERO’ VARIE DIREZIONI VERSO


CUI SVILUPPARE L’INTELLIGENZA DELLE
RETI IMPIANTISTICHE
RETI E CONSUMO DI RISORSE
LE RISORSE
DELL’OSPEDALE

 Risorse energetiche
 Risorse materiali
 Risorse umane
 Risorse informative
RETI E RISORSE IN OSPEDALE

Le risorse energetiche, fluidiche e


informative arrivano agli utilizzatori
attraverso le reti dell’ospedale
Le reti sono necessarie anche per
rimuovere le “emissioni” dell’attività
dell’ospedale
RETI DI IMPIANTI TECNOLOGICI
rapporto con le reti esterne

• IMPIANTI PRODUTTORI / TRASFORMATORI


- impianti termici e climatizzazione
- impianti di produzione di aria compressa e
vuoto
- impianti di sterilizzazione

• IMPIANTI INTERMEDIARI / PASSANTI


- impianti elettrici
- impianti idrici
- impianti di distribuzione di O2 e N2O
- impianti di trasporto
- impianti di comunicazione
EDIFICIO E RISORSE ENERGETICHE
le reti interne all’ospedale sono connesse con quelle
dell’ambiente esterno

flusso
energetico
attraverso
l’involucro

flusso energetico attraverso


le reti pubbliche
RETE NAZIONALE DISTRIBUZIONE
METANO
particolare della rete per l’Italia settentrionale
vengono evidenziati i gasdotti internazionali
CONSUMI ENERGETICI E FLUIDICI

L’andamento dei consumi energetici e


fluidici dell’ospedale non è costante: si
possono individuare tre cicli temporali:

Ciclo giornaliero
Ciclo settimanale
Ciclo annuale
Ospedale Niguarda
CONSUMI TOTALI ANNUI DI METANO
2010 - 2018
m3
Ospedale Niguarda
CONSUMI TOTALI MENSILI DI METANO
2010 - 2018

m3

termico cogenerazione
Ospedale Niguarda
IMPIEGO GIORNALIERO DI POTENZA TERMICA -
2017

kW
Ospedale Niguarda
CONSUMI TOTALI MENSILI DI ENERGIA ELETTRICA
2009 - 2018

kWh
Ospedale Niguarda
CONSUMI TOTALI ANNUI DI ACQUA
2018

m3
Ospedale Niguarda
DETTAGLIO CONSUMI TOTALI DI ACQUA
2018

metri
cubi CONSUMO
acqua potabile 300.008 UMANO

Torri evaporative vapore 132.262 ATMOSFERA

torri evaporative scarico 123.920


acqua ingresso osmosi CONSUMO
53.759 LABORATORI
inversa
acqua preriscaldata 40°C 29.570
acqua controlavaggio
11.062
addolcitori
acqua addolcita 8.918
CONSUMO
carico impianti acqua calda 1.467
carico impianti acqua fredda 1.000
USCITA ALLA RETE
TOTALE IN INGRESSO 661.966 FOGNARIA
RETI
STABILITA’ E RESILIENZA
INTERAZIONI TRA RETI IMPIANTISTICHE
livello di dettaglio

FONTI
ESTERNE
elettrico
idrico
termico
ossigeno

sterilizzazione
N2O elevatori
clima
frigorifero
Apparecchi
elettromedicali
vuoto
Aria
medicale
informatico
INTERAZIONE TRA SISTEMI AUTOREGOLATI

molti sistemi impiantistici sono autoregolati per


garantirne la stabilità.

Energia
elettrica
Umidità IMPIANTO
relativa ELETTRICO
IMPIANTO
CLIMA GRUPPO
temperatura ELETTRO
GENO
UPS
REGOLAZIONE
T

REGOLAZIONE
U
Energia
elettrica

l’eventuale perdita di stabilità di una rete impiantistica


può trasferirsi, per effetto delle interazioni, anche alle
altre reti.
RESILIENZA
definizione

capacità di un sistema di modificare il


proprio funzionamento in
corrispondenza di un cambiamento o di
una perturbazione in modo da
continuare le operazioni necessarie sia in
condizioni previste che impreviste
FATTORI DI RESILIENZA

Ridondanza
Disponibilità di più mezzi per svolgere una funzione,
disposti in modo che un guasto del sistema possa
verificarsi solo in caso di guasto contemporaneo di tutti
questi componenti – duplicazione dei componenti critici

Affidabilità
misura dell’attitudine a
fornire nel tempo una
prestazione soddisfacente
Fault tolerance
capacità di non subire
interruzioni di servizio anche
Segmentazione in caso di avaria
suddivisione delle strutture
tecnologiche in sottoinsiemi
autonomi
EMERGENZE E IMPIANTI
cause prevalenti dei guasti da emergenza
interne e esterne
EMERGENZE E IMPIANTI
fattori di resilienza
E M E R G E N Z E T E C N I C H E
CONNESSIONI TRA RETI IMPIANTISTICHE
applicazioni della ridondanza a impianti elettrici, termici,
frigoriferi e climatizzazione

padiglione padiglione
1 2

QEGP GE QEGP GE

SCT MT/B MT/B


SCT
T T
GE
CENTRALE
UTA FRIGORIFERA UTA

QEGMT
CT CT:
SCT:
centrale termica
sottocentrale termica
UTA: unità trattamento aria
QEGMT: quadro elettrico generale di media
GE tensione
QEGP : quadro elettrico generale di
padiglione
GE: gruppo elettrogeno
Ospedale Niguarda
RETE ELETTRICA PRIMARIA DI MEDIA TENSIONE
doppio anello di media tensione – ridondanza e segmentazione

punti di consegna nuovo anello


rete 23 kV
pubblica
23kV

anello 23 kV
preesistente
CICLO DI VITA TECNOLOGICO
LIFE CYCLE THINKING

Lo strumento operativo del Life Cycle Thinking è la


LCA (Life Cycle Assessment), che propone una
visione sistemica dei processi produttivi e dei
prodotti.

Questa si ottiene seguendo passo per passo il


cammino che va dall’estrazione delle materie prime,
attraversa tutte le attività di trasformazione e di
trasporto e – dopo la vita utile trascorsa sotto forma
di beni economici – si chiude producendo rifiuti o
materiali da riciclare.

La LCA è parte integrante dell’ecodesign, approccio


progettuale orientato alla ricerca di soluzioni
improntate alla massima ecocompatibilità.
CICLO DI VITA DI UN SISTEMA TECNOLOGICO

fattibilità Progetto Progetto Progetto


preliminare definitivo esecutivo

riciclo Scelta
Scelta produttore
costruttore
demolizione Esigenze
Altro utilizzo committente
produzione
costruzione

dismissione
vendita

ristrutturazione gestione funzionamento

riqualificazione
manutenzione
LIFE CYCLE ASSESSMENT EDIFICI

risorse umane progettazione emissioni in aria

informatica approvazione progetto ambiente idrico

documentazione appalto dei lavori traffico

risorse umane scavi


svolgimento dei lavori
materiali vibrazioni
collaudo
semilavorati polveri
impianti rumore

risorse umane emissioni in aria


materiali funzionamento ambiente idrico
informazione manutenzione e gestione traffico
energia gestione
emissioni

risorse umane scavi


ristrutturazione
materiali vibrazioni
dismissione
semilavorati polveri
demolizione
impianti rumore

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