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Capitolo 2
Il fiume era piuttosto limpido per essere solo un fiume di
bassa montagna, l’acqua scorreva placida tra due grandi
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rocce formando una piccola cascatella, i miei piedi nudi
erano esattamente tra questi due grandi roccioni ed io ero in
attesa…di…beh penso di una creatura ma non so se
definirla così sia corretto perché potrebbe benissimo essere
qualcosa oltre la mia portata ma oramai sono in ballo e
quindi ho deciso di ballare la miglior danza ballabile alle
mie attuali capacità.
Attendo…attendo e ancora attendo fino a che la gola non
mi fa male a furia di salmodiare questa stupida formula, ma
ancora non demordo, al calar del sole finalmente l’acqua si
increspa e un ombra che non mi appartiene inizia ad
intravedersi tra i flutti
-chi mi chiama-
Sembra quasi un ringhio
-dimmi il tuo nome evocatore e determinerò se vale la
pena servirti-
-Il mio nome è a te ignoto e così deve rimanere bestia…ma
un nome lo conosco molto bene, il tuo, non è vero Tiarihk-
-sembri interessante giovane ma dimmi, prima che me
ne vada, perché mi hai chiamato qui-
-per distruggere una misera roccaforte e per poter “ritrovare
tra le sue macerie” una certa tiara che mi permetterà di
accrescere il potere del casato ed il mio-
- e pensavi davvero che ti avrei aiutato- la sua voce si
altera sempre più-a me non interessa nulla degli affari di
voi sciocche creature del mondo planare-
-lo so bene Tiarihk ma so che ti interessa molto della
dinastia dei Niugemti-
Non so leggergli l’espressione facciale perché l’immagine è
troppo sbiadita dalle onde del fiume ma potrei giurare che
la sua attenzione sia pienamente mia ora
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-e so anche che due persone con questo sangue si trovano
in questa roccaforte-
-spiegami i dettagli di questa roccaforte-
Con un arcigno sorriso inizio a spiegargli…
Capitolo 3
Devo continuare a scendere queste maledette rampe anche
se la caviglia non la vuole smettere di pulsare, dopo essere
arrivato al 3 piano mi sono fiondato sulle scale che
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portavano al 2 anche perché al terzo piano mi aspettava
un'altra di quelle bestiacce e quindi ora ne ho ben due alle
calcagna.
Le scale non sono larghe è questo va a mio favore perché i
due lupi dovrebbero rallentare e non poco per poter passare
entrambi e quindi sono obbligati a correre uno dietro
all’altro so bene che questo stratagemma non mi sarà utile
ancora per molto ed è per questo che non appena arrivo al
secondo piano invece di continuare a scendere apro la porta
e mi ci fiondo dentro nella speranza di arrivare fino
all’armeria dove potrò trovare gli strumenti di morte che
cerco, non appena arrivo davanti alla porta dell’armeria uno
dei 2 lupi che mi ritrovo alle calcagna decide di spiccare un
balzo procurandomi un taglio non troppo profondo sulla
schiena ma abbastanza grosso da farmi imprecare,
percepisco chiaramente gli artigli della bestia dilaniarmi la
casacca e arrivare alla pelle ma me ne curo poco e continuo
ad andare.
Imprecando e correndo riesco ad arrivare a quella che è una
semplice porta di legno ornamentata con una targhetta di
bronzo con sopra intagliato a caratteri cubitali
“ARMERIA” la ho sempre trovata troppo semplice per
essere la porta dell’armeria ma non ci posso fare molto
comunque dopo aver spalancato la porta con una spallata
mi introduco in questo ampio salone rettangolare che
all’interno interno è abbellito solo da qualche rastrelliera a
parete e qualche armatura sopra ad alcuni manichini da
allenamento.
Corro verso le rastrelliere per impugnare i mie amatissime
daghe ma poco prima che ci arrivi uno dei lupi mi salta
nuovamente addosso e questa volta buttandomi a terra sotto
il suo peso…la prima cosa che mi dico e che non è il
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momento di pensare, con una testata dritta al muso della
bestia che mi lascia mezzo intorpidito mi libero
dall’oppressore e raggiungo finalmente le mie daghe, un
qual cosa che mi ricorda una scossa mi scorre lungo la
spina dorsale è una sensazione particolare è quasi
primordiale e mi ricorda la sensazione che provo quando
faccio fuoriuscire gli artigli, non ci faccio caso e mi metto
in posizione di combattimento verso i 2 lupi che in questo
momento sono pronti a balzarmi addosso. Non appena il
primo dei 2 si decide a saltare io con una stilettata del
pugnale destro lo respingo, so bene che non puntano ad
uccidermi e quindi non verrebbe considerata auto difesa
dagli insegnanti se ne uccidessi 1 quindi il mio attacco gli
provoca un leggero e a malapena fastidioso taglio sul
muso…troppo piano, avrei dovuto imprimere più forza nel
colpo…mentre rimugino sulla prossima mossa l’altro
segugio si riprende dalla testata e tenta di azzannarmi la
caviglia ma io con un balzo che stupisce anche me scarto a
sinistra e, sempre con un energia che mi lascia di stucco, lo
spingo a circa 5 metri da me con un calcio… va tutto bene
sono io che mi sto immaginando tutto vero…dopo di che
mi lancio con un salto oltre la porta nonostante io fossi a
più di 4 metri da essa… ok effettivamente non va tutto
bene…e di nuovo mi assale questo brivido dall’aspetto
quasi primordiale e ferino che mi proviene dal profondo ma
questa volta in vece di reprimerlo mi ritrovo ad osservarlo
da vicino quasi osservassi una enorme bestia che fino ad
ora era rimasta in letargo e che ora, sentendo la mia paura e
la presenza del pericolo, si stà pian piano svegliando…di
nuovo il brivido mi assale e questa volta un basso ringhio
proveniente dalla parte più profonda di me, lo
accompagna…cosa mi sta accadendo…faccio sempre più
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fatica a ragionare…”d-devo and-dar-r-rrmene” di qua,
questo ultimo pensiero e seguito da un vero e proprio
ringhio e da una scossa che mi viene dalle interiora dopo di
che le cose che ricordo sono solo un rapidissimo e
frammentato combattimento contro i 2 lupi seguito
dall’immagine di 2 enormi pozze di sangue, dalla vista di
una porta e da un attacco d’ira.
Sopraggiunge il buio ma la mia coscienza mi manda delle
ultime sensazioni prima di mettermi totalmente a dormire:
adrenalina aria sul…volto seguita da una sensazione di
terrore e da altra adrenalina, una sensazione di enorme
affaticamento poi il buio più profondo…
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