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DIVINA COMMEDIA

PURGATORIO
Alla fine dell’Inferno Dante e Virgilio si trovano nella Natural Burella, sul vertice del cono rovesciato,
zona riservata al mostro Lucifero che rosicchia i crani dei tre traditori per eccellenza: Bruto, Cassio e
Giuda. Passano in una grotta scavata da un fiume e arrivano ai piedi di una montagna, il Purgatorio.
Il purgatorio è il secondo regno.
Come nell'Inferno anche qui c’è un traghettatore di anime: è Catone, un angelo che, partendo dalla
foce del Tevere,dove si raggruppano le anime che si devono purificare, parte per la montagna,
guidando una “navicella leggera”
L’idea di Purgatorio non è un’idea originata dal Cristianesimo, perché all’origine gli stadi a cui
l’uomo era destinato una volta morto, era due: Inferno e Paradiso, il Bene e il Male. Purgatorio è un
creazione umana.
Costruito per la purgazione e per la purificazione dei peccati, si afferma nel 1274 con il Concilio di
Lione.
Dante lo rappresenta come una montagna e un’ isola, l’ isola che intravide Ulisse nel suo viaggio,
perché si trova nell’emisfero australe, quello delle Acque.
La forma di questa montagna è ma conica: ci sono dei terrazzamenti (cornici).
La materia di questa montagna è la stessa dell’Inferno, è la terra, la roccia: quando Dio cacciò
Lucifero, l’angelo più bello del Paradiso dal suo regno, perché peccò di superbia, lo scaraventò verso
il centro della Terra. Si formò una voragine sotto la città di Gerusalemme poiché la Terra per ribrezzo
si ritrasse fino a formare un “buco” di forma conica, cioè l’Inferno. Tutto il materiale che in questa
caduta si spostò, si unì per formare una montagna, anch’essa conica, il Purgatorio.
Il purgatorio è un regno determinato che è destinato a finire quando arriverà il Giudizio Universale.
Esso verrà distrutto perché dopo il Giudizio Universale esisterà solo il Bene e il Male, il Paradiso e
l’Inferno.

La struttura di questo regno è molto simile a quella infernale, solo che è invertita.
Essa è divisa in 3 zone:
PRIMA ZONA: detta Antipurgatorio, che non rappresenta altro che una fattispecie di sala
d’attesa per le anime;
SECONDA ZONA: in cui vengono raggruppate 7 cornici di peccatori, dove
vengono purificati;
TERZA ZONA: il Paradiso Terrestre, zona in cui Dante incontrerà Beatrice e lascerà Virgilio;

Ogni peccatore subisce una pena, vincolata dalla legge del contrappasso, cioè una pena uguale e
contraria al peccato commesso in vita.

Antipurgatorio
Nell’antipurgatorio soggiornano le anime:
a. Pigri;
b. Scomunicati;
c. Morti per violenza oppure di morte violenta;
d. Principi negligenti (Valletta dei Principi Negligenti);
Nel purgatorio ci sono quelle anime che pur avendo peccato in vita si sono pentiti di quello che hanno
fatto.
Non possono retrocedere, al massimo possono salire nel regno dei Cieli ed è per questo che sono
contenti della loro condizione.
● Pigri: I pigri sono coloro che “hanno messo tempo” nel pentimento, cioè si sono pentiti solo
sul punto di morte ed è per questo che devono attendere nell’ Antipurgatorio un tempo pari
alla loro vita.
● Scomunicati: Gli scomunicati sono coloro che in vita furono scomunicati dalla Chiesa perché
andarono contro il dogma della religione o contro le regole dell’ordinamento della Chiesa.
Questi sono coloro che in vita si pentirono della loro disubbidienza oppure che furono
riabilitati dalla Chiesa. Nel Purgatorio Dio è misericordioso.

Per Dante Dio ha due volti: Dio rappresenta il Bene, ma nell’Inferno è un Dio severo e giusto, mentre
nel Purgatorio è un Dio misericordioso, che tenta di aiutare coloro che veramente si sono pentiti di
una vita peccatrice.

Costoro dovranno stare nel Purgatorio un tempo pari a 30 anni per ogni anno di scomunica.
● Principi Negligenti: I principi negligenti dimorano in una valle propria (valletta dei principi
negligenti). Costoro dovranno restare nell’Antipurgatorio un tempo pari a quello dei pigri e
degli scomunicati.

Qui le anime non sono divise in schiere, tranne i principi ai quali è dedicata una zona a parte.
Dante sale per l’Antipurgatorio fino alla seconda zona. Qui, sulla porta del Purgatorio, incontra un
angelo, custode del regno, che sulla fronte gli disegna sette P (peccato). Ogni p si cancella ogni
qualvolta Dante e Virgilio salgono una cornice.
Quando Dante e Virgilio salgono da una cornice inferiore ad una superiore, si sentono più leggeri:
allegoricamente vuol dire che si liberano dal peccato perché si avvicinano sempre più a Dio.
Di notte non si può camminare, perché la notte rappresenta il peccato;

Seconda Zona
I peccati della seconda zona, che vengono raggruppati in sette cornici, possono essere suddivisi in tre
categorie (simili a quelle infernali):
ANIME CHE HANNO ESPRESSO AMORE VERSO IL MALE DEL PROSSIMO,
nella quale sono raggruppati i superbi, gli invidiosi, gli iracondi.
ANIME DI COLORO CHE HANNO POCO AMATO DIO, cioè coloro che non hanno
mostrato molto rigore nell’amore verso Dio e tra costoro ci sono gli accidiosi, che per
Dante sono coloro che in vita non hanno avuto nessuno stimolo a fare del Bene;
INCONTINENTI, cioè coloro che hanno avuto un amore esagerato verso le cose terrene;

Nel purgatorio le categorie sono di posizione rovesciata rispetto all’inferno


L’ordinamento delle cornici è basato sul principio dell'amore. Essi sono in ordine:
1)superbia
2)Invidia
3)Ira
4)Accidia
5)avarizia
6)peccati di gola
7)Lussuria
Lo schema di ogni canto del Purgatorio:
1)esempi positivi delle virtù opposte al vizio punito.
2)visita da parte di Dante alle anime più celebri del girone.
3)descrizione degli esempi negativi del peccato
4)liberazione del Poeta dal peccato ad opera di un angelo che gli cancella dalla testa una delle 7 P.

Terza Zona
Dante e Virgilio arrivano alle soglie del Paradiso Terrestre dove vengono sopraggiunti da Beatrice.
Dante allestisce un carro allegorico per la rappresentazione di questo momento, acclamandola
secondo tutti i canoni dello Stilnovo. Sminuisce Virgilio, che deve tornare nel Limbo e parte senza
avvertire. Quando Dante si accorge che Virgilio era andato via, ci rimane male per non averlo potuto
salutare.
Con il Purgatorio c’è un recupero delle percezioni si:
- TEMPO;
- GIORNO E NOTTE;
- LUCE (l’ Inferno è immerso in una tenebra continua);
- SPAZIO;
- PAESAGGIO;
- COLORI;

Le anime possono essere aiutate dalle persona ancora in vita sulla Terra attraverso la preghiera e il
ricordo, ma possono essere aiutate solo da coloro in grazia di Dio, quelli senza peccato
(SUFFRAGGIO) e il loro tempo diminuisce.
Ed ecco il motivo per il quale Dante viene sopraggiunto da tante anime durante il suo cammino.
Poiché è vivo, tutte le anime gli chiedono, una volta tornato sulla Terra, di chiedere ai loro cari di
ricordarli e pregare per loro.
Le anime pregano e ascoltano esempi di peccato punito misti ad esempi di virtù premiata (che queste
anime non hanno seguito). Attraverso questi esempi, l’anima si purifica.
In tutte le cornici tranne in quella dei superbi e dei golosi gli esempi non sono udibili, ma sono solo
rappresentati. Nella cornice dei superbi, gli esempi sono rappresentati in bassorilievi (quadri in
rilievo) sul pavimento oppure parete rocciosa interna della montagna.
Nella cornice dei golosi sono recitati da altri.

PARADISO
Dante ha compiuto il suo viaggio fino alla vetta del Purgatorio. Dopo il Purgatorio Dante troverà nel
Paradiso un sostegno morale e una guida in Beatrice e San Bernardo.
Inferno e Purgatorio avevano in comune la vicinanza, e uno stretto rapporto, con la Terra. Giungendo
in Paradiso ci si allontana da tutto ciò che è terreno: le zone visitate sono composte da luce e aria e
l’unico legame che si ha con la Terra è l’influenza che esercitano i cieli sul mondo sottostante.

Struttura
Non è più connesso alla Terra: tutto è eterno ed etereo. Le parti che compongono il Paradiso non
hanno una struttura fisica e concreta perché ogni elemento è spirituale.
Dante immagina che, oltre una sfera detta “sfera del fuoco”, che divide il mondo terrestre dal Regno
del Cielo, intorno alla Terra ruotano nove cieli disposti uno dentro l’altro. Questi cieli sono composti
di una sostanza detta etere (qualcosa di simile all’aria) e muovendosi brillano, emettono suoni soavi, e
riescono ad influenzare gli avvenimenti che hanno luogo sulla Terra.
Nel Paradiso le anime beate non hanno restrizione e sono ammesse a godere di ogni luogo: le varie
sedi sono tutte collegate e accessibili.
Dante inventa un espediente: Dio vuole aiutarlo a capire e per farlo fa in modo che, solo durante la
permanenza del poeta in Paradiso, ogni anima beata si posizioni dove “dovrebbe” trovarsi se ci
fossero dei posti fissi per loro.
Le anime vengono disposte in sette gruppi secondo la virtù che gli è propria, e cioè:
1. spiriti difettivi
2. spiriti operanti per la gloria terrena
3. spiriti amanti
4. spiriti sapienti
5. spiriti combattenti per la fede
6. spiriti giusti
7. spiriti contemplanti.

La Luna con il suo influsso rende gli uomini incostanti e non permette che adempiano ai propositi
prefissati. Dante troverà nel cielo della Luna le anime di quelli che, pur non avendo mai peccato,
decisero di non adempiere al proposito di prendere i voti offerti da Dio, si tratta degli spiriti difettivi e
secondo questa idea procede il viaggio verso gli altri cieli e l’Empireo.
I primi sette cieli del Paradiso dantesco prendono il nome dai pianeti che si trovano al loro interno,
rispettivamente abbiamo quindi il cielo della Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove e Saturno.
Oltre questi primi sette cieli troviamo un ottavo cielo, quello delle “Stelle Fisse” dove si trovano le
costellazioni visibili dalla Terra, e poi il nono cielo, detto “Primo Mobile” perché è il cielo che,
muovendosi per primo, trasmette il suo movimento a tutti gli altri. Oltre i nove cieli entriamo in un
regno eterno: l’Empireo. In questa zona Dio si trova in un posto preciso, dentro una “Candida Rosa”.
Immaginiamola come una sorta di “anfiteatro” dove, sulle tribune, sono disposti i beati, i santi, e tutte
le schiere angeliche (angeli, arcangeli, cherubini e serafini).

La successione dei cieli del Paradiso e le rispettive anime che li popolano sono, riassumendo:

Terra (Giardino dell’Eden)


Sfera del Fuoco
Cielo della Luna (spiriti difettivi, incostanti)
Cielo di Mercurio (spiriti operanti per la gloria terrena)
Cielo di Venere (spiriti amanti)
Cielo del Sole (spiriti sapienti, anime dei Padri della Chiesa)
Cielo di Marte (spiriti combattenti)
Cielo di Giove (spiriti dei giusti)
Cielo di Saturno (spiriti contemplanti)
Stelle fisse
Primo Mobile
Empireo e “Candida Rosa”

Personaggi
Virgilio aveva accompagnato Dante fino alle soglie del Giardino dell’Eden, fino ai regni che potevano
essere conosciuti e compresi grazie alla ragione. Il Paradiso non può essere compreso attraverso la
ragione ma attraverso la fede, e richiede la presenza di guide diverse, Virgilio, inoltre, essendo
un’anima condannata a restare in eterno nel limbo, non può accedere al regno dei Cieli.
Due guide: Beatrice, che guida il poeta fino al momento prima di vedere Dio, quando interverrà San
Bernardo di Chiaravalle. Simboleggiano due modi diversi di porsi davanti la fede:
● La donna amata: maestra di filosofia e di teologia, guida spirituale ancora aderente a una
riflessione razionale intorno alla divinità. Lo aiuta a capire la struttura cieli, la posizione
momentanea dei beati, riflette con lui su questioni teologiche e facendo tutto questo porta a
compimento il ruolo della donna-angelo stilnovista che aveva la funzione di avvicinare il
poeta a Dio attraverso l’amore provato per lei.
● San Bernardo si presenta a Dante come un padre amorevole, e intercede per lui con la Vergine
attraverso la preghiera (XXXIII canto). La fede in questa guida diventa un abbandono totale
alla visione della divinità: non c’è più riflessione teologica o filosofica intorno al divino ma
solo contemplazione e abbandono. San Bernardo è uno dei santi fondamentali della cristianità,
per Dante è logico scegliere San Bernardo come intercessore fra lui e la Vergine.

In tutta la Commedia di Dante troviamo molti personaggi storici o mitologici, tutti portatori di un
valore simbolico utile al poeta.
Cacciaguida è un personaggio che riveste un ruolo importantissimo: non solo fornisce al poeta
l’occasione per un confronto fra la Firenze antica e quella moderna corrotta e riprovevole (argomento
usato da dante durante tutta la sua opera) ma è anche il personaggio che inciterà il poeta a scrivere la
Divina Commedia una volta tornato sulla Terra. E’ il portavoce di una delle profezie che Dante
inserisce nella sua opera sul suo esilio (preannuncia l’esilio per Bonifacio VIII).
Cacciaguida è un avo di Dante proveniente da una famiglia dell’alta nobiltà fiorentina. Partecipò alle
crociate in Terrasanta e per questo Dante lo inserisce, in questa sede, fra gli spiriti combattenti del
quinto cielo, quelli che in vita hanno agito sotto l’influsso di Marte.
Grazie a Cacciaguida Dante espone gli intenti dietro la stesura della sua opera. Spera di educare e
istruire il pubblico di lettori che avranno accesso alle grandi verità espresse e di ottenere una revoca
dall’esilio che lo distrugge emotivamente.

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