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SOCIOLOGIA DELLA CULTURA 4/03/2019 Bettinelli Elena

Cultura stile di vita, educazione del singolo, affinamento morale, spirituale nelle arti,
nelle scienze (colere= coltivazione).
Concezione moderna, antropologica 1751 prima concezione moderna di cultura.
La sociologia della cultura nasce dall’antropologia; la sociologia diventa scienza con i grandi
cambiamenti in Europa (riv. Industriali sono i paletti di convenzione, la questione è più
vasta e lunga nel tempo); si sfaldano tra ‘800 e ‘900 la comunità, la differenza tra metropoli
e ambiente rurale; così si crea l’idea di “società”.
Quattro sono i componenti della cultura: valori, norme, concetti, simboli.
La cultura cambia molto più lentamente della società.
Il piano Marshall è un tentativo di influenzare culturalmente ma non ci capisce con gli
altri stati asiatici e africani: non è un problema di interpreti ma di cultura diversa
diversità ad esempio anche nella concezione del tempo più che dello spazio sconfitta
diplomatica degli USA.
La cultura decide bene e male, ciò che va biasimato o premiato la cultura europea non
contempla la pena di morte.
La cultura per sopravvivere deve avere simboli, simbolo= mettere insieme, un rimando a
qualcos’altro.  la cultura è arbitraria, convenzionale, non naturale.
M Weber studio religioni.
Tra Marx, Weber, Simmel e Durkheim non si possono definire sociologi.
Park, scuola americana di Chicago, fenomeni di immigrazione tra EU e USA primi ‘900,
ecologia urbana.
Rapporto cultura- comunicazione; l’uomo è l’unico a creare cultura, gli animali solo campi
sociali possono creare; le capacità cognitive umane sono molto elaborate, in natura non
abbiamo doti (unghie, ali, velocità, udito)e i cuccioli di uomo stanno molto a crescere
rispetto agli animali.
Siamo comunicanti per eccellenza, gli unici ad avere un linguaggio complesso; la cultura
viene trasmessa attraverso la comunicazione (verbale, scrittura, argomentazione non
verbale).
La comunicazione passa attraverso i sensi (5 sensi) buon comunicatore chi non crea
discrepanze tra il contenuto e come lo esprime.
Conoscere un cultura è importante, la si può umiliare, è un’arma bellica.
Cultura si deve parlare anche di pregiudizi, stereotipo e stigma.
Stereotipo nucleo costitutivo del pregiudizio; ridurre la gente in classi è normale, che poi
ci si ponga preconcetti e pregiudizi su queste classi è una degenerazione dello stereotipo.
USA Cultura più individualista di tutte.
Sistemi religiosi 2 grandi domini: il sistema teocentrico (divinità trascendente e personale, i
tre monoteismi) e quello cosmocentrico (tipo induismo).
Abitudini, credenze di cui abbiamo perso origine ma che usiamo sono le sopravvivenze.
Logica del consumo creare costante attesa e desiderio nel consumatore.
Evoluzione lenta dei primi secoli d.C.; l’uomo non aveva mezzi a disposizione per resistere
bene alla natura (pestilenze, piene alluvioni decimavano l’uomo).
Noi siamo in una vita di forti conflitti (pensa alle leggi tra loro contraddittorie).

La cultura: origine storica e intellettuale:


- Culture in senso figurato comincia ad imporsi nel XVIII sec. (cult. Arti, scienze, lettere
etc...).
- Gli illuministi considerano la cultura caratteristica peculiare della specie umana: la
cultura (declinata al singolare) è propria all’uomo- idee di progresso, evoluzione,
educazione, ragione.  lotta illuminista alla superstizione.

La nozione tedesca di Kultur e l’Antagonismo cultura/ civilizzazione.


- Kultur appare in lingua tedesca nel 1700 e rappresenta all’inizio il significato di
Culture.
- Kultur verrà prontamente adattato dalla borghesia intellettuale tedesca in relazione
di antagonismo con l’aristocrazia di corte.
- Cultura: arricchimento profondo intellettuale e spirituale.
- Civilizzazione: brillante solo in apparenza, raffinato superficialmente, frivolo
- La diatriba si sposta su parametri nazionali su caratteri anti aristocratici e
antifrancesi: <cultura> come riabilitazione della lingua tedesca e segno dell’intera
nazione tedesca.
- Cultura è sincerità, profondità, spiritualità che sono tratti tipicamente tedeschi.
5/03/2019
Matthew Arnold: ciò che di meglio può dare l’umanità la cultura.
Hegel, ragione e progresso, ciò che è razionale è reale e viceversa.
Johann Gottfried Herder (1744-1803) ogni popolo ha il suo orgoglio e il suo destino, si
parla collettivo non individuale.
Precursore del relativismo culturale (come Erodoto), non cultura ma di molteplici culture.
Nel XIX secolo l’idea tedesca di cultura si lega al concetto di <nazione>: essa è l’insieme
delle conquiste artistiche, intellettuali e morali che fondano il patrimonio unitario di una
nazione.
La civilizzazione è solo il progresso materiale connesso allo sviluppo economico e tecnico.
1871, Edward Burnett Tylor.
Si passa ad una definizione descrittivi, scientifica, antropologica, XIX sec.
<la cultura, o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico è quell’insieme complesso che
include le conoscenze, le credenza, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra
capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società>.
La cultura in antropologia:
- Concerne una collettività
- Assume un significato descrittivo
- Si occupa della quotidianeità
- Relativista
Si tratta di pensare la diversità delle culture attraverso <abiti acquisiti> anziché
configurazioni biologicamente determinate assorbiamo senza porci il perchè, per
abitudine della nostra cultura di riferimento.
“Ognuno chiama barbarie quello che non è nei suoi usi; sembra infatti che
noi non abbiamo altro punto di riferimento per la verità e la ragione che
l’esempio e l’idea delle opinioni e degli usi del paese in cui viviamo”. M.
Mointagne (1533-1592), Essais, 1588; tr. It. 1953, p. 213.

Cultura è quello che siamo e facciamo, il resto è bizzarro ma anche stomachevole, folle.
LA RELIGIONE COME SISTEMA CULTURALE: Bronislaw Malinowski: funzioni manifeste e
latenti, isole Trobriand 1948:
- Alleggerire la tensione emotiva di fronte al rischio
- Fiducia al gruppo
- Incongruenza fra destino e merito (teodicee);
PARADIGMI:
ANTROPOLOGICO:
- Cultura come totalità sociale
- Omogeneità culturale
- Tradizione/stabilità
- Trasmissione: attenzione alla trasmissione della cultura
SOCIOLOGICO:
- Distinzione società/cultura: sono diverse, convengono ogni tanto
- Differenziazione culturale: attenzione alle microculture
- Innovazione/cambiamento/conflitto: conflitto è un motore per il cambiamento
- Interazione: attenzione al confronto.
Sociologia della cultura di Alfred Weber, Germania anni ’20.
Premessa: riconoscimento di due mondi differenti: universo oggettivo e universale delle
forme dell’elaborazione scientifica, tecnica e organizzativa- in origine concezione
illuministica della storia e universo soggettivo e particolare dell’elaborazione artistica,
letteraria, rituale, religiosa, simbolica..- in origine concezione romantica della storia.
<MONDO DELLA CIVILIZZAZIONE> ZIVILISATION <MONDO DELLA CULTURA> KULTUR
- Il materiale fornito dall’esperienza è - Lo stesso è creato invece dal
plasmato dalla ragione e dall’intelletto sentimento, configurando una
- A fine ‘800- II fase- designa la crescente sfera di natura espressiva ed
razionalizzazione e meccanizzazione del emozionale
progresso tecnico- scientifico opposta ai - Vicino ai sentimenti e ai destini
valori spirituali di cui la cultura di un degli individui
popolo è depositaria - I suoi prodotti non sono
- Il pensiero astratto applicato al dominio ordinabili in nessuna scala, ma si
tecnico-scientifico della natura produce possono ripresentare nella
una razionalizzazione oggettiva e medesima società in periodi
impersonale, estranea alla vita diversi o contemporaneamente
emozionale in società diverse
- I suoi prodotti sono ordinabili in una - Non sono confrontabili.
scala quantitativa, cumulabile e
confrontabile
- L’andamento è progressivo.
Cultura e società
La società è la realizzazione pratica della guida culturale attraverso le istituzioni sociali,
politiche, legislative, la scuola, la famiglia. È una struttura concreta che promana da una
visione culturale d’insieme il cui cambiamento è molto più lento.
Cultura Società
Fondalefisso,base Superficiedinamica, muta
Traiettoriaorientamento Percorsireazione all’orientamento

06/03/2019
11/03/2019
Cultura forma convenzionale sul flusso dell’esperienza, dunque sui dati percettivi della
quotidianeità; è una risposta alle differenze tra i gruppi umani dato che la spiegazione
razziale è stata screditata.
Nella specie umana si è presentata una regressione degli istinti traslata in una
configurazione immaginata dall’uomo.
Rappresenta ordine, controllo, scelta, classificazione.
È molto più funzionale e flessibile dell’adattamento genetico.
Trasmissibile tramite processi di natura comunicativa:
- Linguaggio
- Scrittura
- Comunicazione non verbale
Il simbolo deve essere globalmente riconosciuto per essere diffuso.
FENOTIPO E CARIOTIPO
Fenotipo- ha caratteristiche fisiche percepibili
Cariotipo- il patrimonio genetico di una specie dal punto di vista morfologico.
Fenotipo: dipende dall’adattamento all’habitat secondo le cosiddette < variazioni dirette>
geografiche e le relative leggi.
- Legge di Bergmann- le dimensioni degli individui aumentano all’aumento della
latitudine o del rigore del clima- specie omeoterme.
- Legge di Allen- le dimensioni delle appendici diminuiscono alle medesime condizioni
- Legge di Gloger- la pigmentazione aumenta in presenza di forte radiazione solare e
clima umido.
Il bacino genetico è comune: fenotipi diversi non rispecchiano la medesima difformità a
livello genetico  questo non compreso porta al razzismo.
Razzismo biologico frutto della modernità, una scusante per schiavitù, repressione.
1) Gruppi caratteristiche fisiche diverse (“razze”) = il corredo genetico è simile, non è
diverso.
2) = Attitudini particolari, intellettuali e qualità morali (tendenze comportamentali)
simili.
3) = processo di deindividualizzazione; se il gruppo ha certe caratteristiche, l’individuo
ha le stesse caratteristiche.
4) Gerarchia delle razze, suprematismo.
(diff. credenze fattuali/rappresentazionale=le prime con base scientifica/le seconde sono
ad esempio sistemi religiosi, babbo natale).
La cultura riguarda:
1) Aspetto cognitivo, etico e normativo; ciò che gli individui pensano (credenze,
concetti, opinioni sull’immagine del mondo, sistemi religiosi, canoni del lecito,
rappresentazioni di come il mondo dovrebbe o non dovrebbe essere);
2) Ciò che gli individui fanno (versante comportamentale e pratico); costumi e
abitudini acquisite all’interno della comunità, convenienti in date situazioni, regole
tradizionali che possano riguardare cibo, abbigliamento, cerimonie, relazioni...
(digressione di sati divinità indiana, destinata ad essere la sposa di Shiva, che
sarebbe suono nonno; la mamma di Sati, Daksa non accetta e prepara un sacrificio;
Sati si auto immola bruciandosi; rogo delle vedove indiane) senso onore
matrimoniale.
12/03/2019
3) I materiali che gli uomini producono, la cultura materiale ; antefatti, prodotti,
oggetti frutto dell’ingegno e delle esigenze umane nel processo di adattamento
all’ambiente, incluse arte e quotidianeità.
È un simbolo, ma anche un telefono, un utensile; funzioni simboliche o pratiche.
Tecnologia è tutto ciò che ha un aspetto per facilitare sopravvivenza o migliorare la
qualità della vita.
Succhiamo le consuetudini con il latte fin dalla nascita la cultura la assorbiamo come il
latte; M. De Montaigne.
- Le differenze biologiche non possono essere osservate allo <stato puro>; la cultura
se ne appropria subito, è difficile osservare gli stati fisiologici esistenziali un
bambino subito mangia secondo la cultura: pasti proibiti, maiale per islam, kosher
per ebrei fin dalla nascita.
- Le società danno diverse risposte ai medesimi bisogni;
- Diversi schemi di pratica sociale e culturale: differenza di genere, età, dormire,
mangiare, famiglia, educazione, universi religiosi.
Mezzaluna il sole in certe zone dove si pratica l’Islam è simbolo di eredità; la luce della
luna guida il pastore; usanze protoislamiche calendario islam è lunare.
DEFINIZIONI: OGNI CULTURA È UNICA, VA OSSERVATA A LUNGO E DIRETTAMENTE
(METODO ETNOGRAFICO); “la cultura abbraccia tutte le manifestazioni delle abitudini
sociali di una comunità, le reazioni dell’individuo in quanto colpito dalle abitudini del
gruppo nel quale si vive, e i prodotti delle attività umane in quanto determinate da queste
abitudini” (Franz Boas, 1930).
Chi fa parte di una cultura,non riflette, si comporta per abitudine in tale maniera; chi
invece la studia da fuori non avrà mai manifestazioni spontanee di quella cultura.
DEFINIZIONI: ENFASI SU SIGNIFICATO, APPRENDIMENTO SIMBOLICO E SPECIFITÀ UMANA.
“ritendendo, insieme con Max Weber, che l’uomo è un animale sospeso fra ragnatele di
significati che egli stesso ha tessuto, credo che la cultura consista in queste ragnatele e che
perciò la loro analisi non sia anzitutto, una scienza sperimentale in cerca di leggi, ma una
scienza interpretativa in cerca di significato”scienza il significato va letto, decodificato,
“i simboli non sono pertanto semplici espressioni, strumentalità, o corrispettivi della nostra
esistenza biologica, psicologica e sociale:ne sono i prerequisiti. Senza uomini certamente
non c’è cultura: allo stesso modo, e cosa più importante, senza cultura non ci sarebbero
uomini ” senza uomini non c’è cultura e viceversa; i simboli sono un prerequisito
dell’esistenza biologica, sociale dell’uomo. (Clifford Geertz).
DEFINIZIONE: PENSIERO, ETICA, ASTRAZIONE.
“cultura designa un sistema cognitivo, ossia un insieme di proposiziomi, di tipo sia
descrittivo (ad esempio:”la terra si appoggia sul dorso della tartaruga”) sia normativo (ad
esempio:”è sbagliato uccidere”) sulla natura, l’uomo e la società che sono incorporate in
configurazioni e reti interconnesse di ordine superiore”. (Melford Spiro, 1987).
18/03/2019
Rapporto cultura/ ambiente naturale:
- La cultura si adatta all’ambiente in cui vive;
- Nel contempo l’uomo modifica il suo ambiente coevoluzione.
OPERATO DELLA CULTURA
Ambiente Aspetti biologici (generi, Bisogni primari e secondari
invecchiamento corpo, (alimentazione,
salute) riproduzione/sessualità,
sonno/veglia, relazioni
famigliari).
Modificato Ne modifica concezione e Tutto diventa < oggetto
appetibilità, orientando culturale>, prodotto e
scelte e status consumato in modo adeguato
alla cultura di appartenenza.
Contaminato Crea trasversabilità e Contaminazioni culturali.
Alterato forme ibride
Inquinato
Coltivato Istituisce modelli e ruoli. Crea modelli, stili di vita,
Costruito Sancisce diritti e doveri. comportamenti appropriati
Organizzato alla cultura di riferimento.
Confini invisibili, fluttuanti La percezione cambia Gli stili di vita sono comunque
seppur lentamente soggetti a cambiamenti ed
evoluzioni
L’ambiente è modificato. Da sempre l’uomo ha alterato alcuni aspetti della natura.
La cultura è anche confne/ delimitazione: classificazione in stati (nazione), strati sociali,
stati ambientali.
Stato= centro di potere lo stato-nazione nell’ultimo tempo ha perso molta sovranità.
1648 pace Vestfalia, autonomia principi protestanti data simbolica che sancisce la
nascita di una comunità internazionale, i principi devono dialogare tra di loro.
26/04/1986 Chernobyl resi conto che i confini contano poco, ciò che accade coinvolge
anche molti altri paesi.
Norvegia livelli radioattività anomali.
Ulrich Beck e Anthony Giddens sociologi della modernità; Beck (sociologo del rischio)
questi due studiosi dicono che i danni di radioattività, genetici, ecc.. rappresentano il
successo della modernità, sono i rischi autoprodotti della modernità.
Istituzione norme reazione ai problemi.
Social network provocano narcisismo ed egoismo.
La cultura crea modelli estetici, sancisce il bello, il brutto e l’appetibile.
L’apparire giovani è diventato un valore; dare del lei rispetto e cortesia, non distanza.
SOCIETÀ INDUSTRIALE
- Urbanizzazione;
- Sfaldamento legami forti e informali;
- Passaggio da società agricola ad industriale;
- Flussi migratori;
- Mobilità sociale e geografica;
- Rapido sviluppo forme di trasporto e telecomunicazioni;

CONTESTO STORICO E SOCIALE


Premesse teoriche della società di massa
Ferdinand Tonnies (teoria dei vincoli sociali, 1887)
Comunità- gemeinshaft (legami forti e informali) vs società – gesellschaft (relazioni di
natura contrattuale).
Modello agricolo  modello urbano industriale
(Durkheim- la divisione del lavoro sociale, 1893)
(Simmel- la filosofia del denaro, 1900)
Società solidarietà meccanica
 solidiarietà organica

19/03/2019
Solitudine uomo metropolitano Simmel personificazione, l’uomo in città ha più stimoli
che lo portano all’indifferenza come difesa sensoriale tragedia della cultura, spostarsi
dalla qualità alla quantità, alla filosofia del denaro, ai calcoli, alla quantità.
SISTEMI DI COMUNICAZIONE:
prime comunicazioni uno-molti: cerimonie religiose, politiche, feste, esecuzioni...
- Scrittura: decollettivizza, detribalizza, fa emergere una coscienza individuale;
- Stampa: Gutenberg 1450 (Bibbia delle 36 linee), 1455 (Bibbia delle 42 linee),
amplifica gli effetti della scrittura.
Culture  oralimedium orale/ aurale (legati strettamente alla presenza fisica)
 alfabetichemedium alfabetico (scrittura);
comunicazioni di massa. Mutano i seguenti processi e rapporti:
1) Riproducibilità tecnica e serialità (W. Benjamin, l’opera d’arte nell’epoca della sua
riproducibilità tecnica, 1936);
2) Rapporto pubblico/privato (personalizzazione, miniaturizzazione).
Comunicazione Uno/uno (dialogo) uno/molti (comunicazione di massa).
PITTOGRAMMI, IDEOGRAMMI la storia della scrittura è storia di astrazione, linearità.
Pittogrammi primitivi sumeri (3000 a.C.). ricostruzione 3 step scrittura cuneiforme:
1) Testa di bue;
2) Triangolo pubico- adonnas;
3) Combinazione: donna e montagne- < donne straniere, schiave>.
CHIASMA OTTICO, collegamento occhio cervello- il percorso di proiezione visiva:
Abbiamo due emisferi- quello destro è considerato quello analogico, quello primario;
collaborano tra loro con il sistema connettivo che è il corpo calloso; quello destro vede,
intrerpreta ciò che vede l’occhio, è l’emisfero intuitivo.
EMISFERO SINISTRO EMISFERO DESTRO
Analitico, computistico, astratto, linguistico, Intuitivo, impressione, senso, globalità,
analizza in modo discontinuo, digitale. sintesi, analogico, primario, concreto.
Perchè noi scriviamo da dx a sx? I campi visivi dei due occhi mandano le informazioni
all’altro emisfero (occhio dx a emisfero sx e viceversa); nelle nostre scritture di tipo
fonetico dobbiamo attivare quello più adatto, usando il campo visivo di destra per attivare
l’emisfero sinistro; l’arabo è una lingua avocalica, bisogna interpretare i segni, occorre
quindi attivare l’emisfero destro. [è una questione di campi visivi, entrambi gli occhi sono
collegati ad entrambi gli emisferi].
Immagine SINOSSI CRONOLOGICA
DAGUERRE 1839 LASTRA TRATTATA DA GUERROTIPO
George Eastman- <Kodak> suono Pellicola di celluloide
onomatopeico
Fratelli Lumiére- 1895 Cinema
Suono e musica
HERTZ-ONDE 1880 ONDE ELETTROMAGNETICHE
Morse 1844 Telegrafo elettrico (con filo)
Marconi (ingegnere) 1895 Telegrafo senza fili
Radio 1871 (Antonio Meucci)
Telefono 1876 (Graham Bell)
Edison 1879 Fonografo
Berliner 1880 Grammofono

DIMENSIONI DELLA CULTURA


- Coerenza/incoerenzaes. campagna sul fumo; velocità max auto vs limiti.
- Pubblico/privato
- Soggettività/oggettività
- Esplicito/implicito

25/03/2019
SOGGETIVITÀ- OGGETTIVITÀ
esempio: teoria della devianza di Robert King Merton (1910-2003)
ADATTAMENTO FINI MEZZI
Conformismo + +
Innovazione + -
Ritualismo - +
Rinuncia - -
Ribellione +/- +/-

Devianza discrepanza tra fini (promossi dalla società) e mezzi legittimati.


Innovazione e ritualismo sono le classiche rappresentazioni di devianza il burocratico è
ritualista basta arrivare alla pratica ritualismo è anche un praticante non credente
c’è il mezzo ma non la fine.
Rinuncia persona che non vive nei mezzi e fini della società.
Ribellione accettare parzialmente o meno fini e mezzi.
COMPONENTI DELLA CULTURA:
1) VALORI aspetto effettivo; aspetto cognitivo, aspetto selettivo;
concetto per lo più economico valore; i valori, plurale principi astratti a cui gli
individui aspirano, importanti; valori e giudizi sono ideali legati.
2) NORME contenuto, grado di formalizzazione;
il valore è culturale, la norma istituzionale, risponde a esigenze concrete; diritto
islamico 5 azioni: azione obbligatoria, consigliato, lecito, proibito, riprovevole.
Norme non sanzionate es. parcheggio rosa, norme semi-informali; a differenza
del divieto di fumo che è sanzionato, norme come lasciare il posto agli anziani sono
norme informali, che possono avere ripercussioni solo sociali.
3) CONCETTI;
4) SIMBOLI significante, oggetto percepito, consenso;
il significante è il simbolo che veicola il significato, es. dare una rosa rossa; oggetto
fisico; consenso, un simbolo con condiviso dalla società, non è un simbolo cerchi
olimpici, sono condivisi e accettati da tutti, oppure una bandiera nazionale.
VARIABILITÀ E UNIVERSALITÀ DELLA CULTURA
Antecedenti storici:
- Erodoto (ALICARNASSO 484- 425 a.C.)
- Michel de Montaigne (1533-1592)
- Charles Louis Montesquieu (1689-1755)
Le lettere persiane, lo spirito delle leggi.
MODELLI RIDUZIONISTI (le differenze sono superficiali: sembianze simboliche).
- Marxismo
- Economia classica e neoclassicarazionalità del compratore.
RisorseCosti/beneficiutilità. Acqua bene assoluto enorme ma se si spreca
perde il suo valore economico.
- Sociobiologia (‘70); il comportamento è <fenotipo> e possiede una base biologica.
È il risultato dell’interazione tra genotipo e condizioni ambientali.
MODELLI RELATIVISTI (differenze culturali)
- Modelli sociologici attuali;
- Filone post-moderno.
MODERNITÀ POST-MODERNO
Ordine Frammentarietà
Metodo Relativismo e individualismo estremo
Strutture stabili Sperimentazione
<grandi narrazioni> Estetica
Espressività
<sedentarietà> <nomadismo>
Nomadismo Michel Maffesoli, Per una sociologia dell’erranza.

26/03/2018
Si può parlare di <universali culturali>?
Proibizione rapporti sessuali fra consanguinei.  disciplinare i rapporti di parentela Levy
Strauss parla di strutture elementari della parentela (esponente strutturalismo), individua
le strutture basi: le strutture elementari della parentela sono complesse.
I cugini paralleli (figli di due fratelli o due sorelle) sono cosiderati fratelli, la loro unione è
incestuosa; i cugini incrociati sono invece potenziali sposi
Norma di reciprocità  io faccio un favore a te e tu ricambi (Marcell Mauss “saggio sul
dono”); è fondamentale nei gruppi umani; ha un valore nullo, è come l’offrirsi un caffè, il
valore di transazione è nullo.
Proibizione; certi comportamenti sono sanzionati ovunque come:
- Omicidio, togliere la vita, azione irreversibile; l’offerta rituale è omicidio? Quando
può essere motivato un omicidio?
- Menzogna, ingannare il prossimo; nelle culture collettiviste, quando qualcuno ha un
merito, lo da al gruppo, non mente, deve agire così;
Ornamenti, cerimonie
Danza
Attività sportive CULTURA ED ESECUZIONE CAPITALE

In Europa non è tollerata; si presta a varie ideologie, l’uccisione è l’atto più drastico verso
un essere umano, anche l’ergastolo è punizione grave è ancora molto diffusa.
GEERT HOFSTEDE:
o “colui che ha inventato la diversità culturale come problema di
management”
o COPIA PPT
o
Elaborazione di Hofstede
Dimensioni della cultura individualismo/collettivismo; distanza dal potere; <mascolino>
e <femminile>, orientamento a lungo-breve termine, timore dell’incertezza.
INDIVIDUALISMO- MODELLO IDIOCENTRICO: Italia paese individualista.
- Unicità, esclusività individuale: privacy;
- Autorealizzazione; (ambizione, scelta percorso)
- Edonismo; (raggiungere e legittimare il benessere);
- Attitudine a confronto, dissenso o competizione;
- Immagine di sé;
- Oggettività, distanza emotiva richiesta dal ruolo;
- Accettazione ambivalente delle direttive e della leadership;
- Agire su ambiente e situazione in caso di difficoltà e non su se stessi;
- Relazioni di breve periodo e talora superficiali;
- Concezione ristretta del gruppo di appartenenza;
- Orgoglio per successo personale;
- Leadership efficiente, razionale, con priorità a compiti e obiettivi;
- Compiti e risultati prioritari sulle relazioni;
- Processi di socializzazione familiare e scolastica: il bambino si pensa come “io”;
- Obiettivo scolastico: imparare come imparare;
- Trasgressione delle norme: senso di colpa; si enfatizza l’individuale, la responsabilità
è caricata sul singolonelle culture collettiviste si prova vergogna di fronte agli altri.
01/04/2019
CULTURE ORIZZONTALI E VERTICALI
CULTURA ORIZZONTALE CULTURA VERTICALE
INDIVIDUALISMO Cultura orizzontale Cultura verticale
individualistica; es. SVEZIA individualistica; es. USA
COLLETTIVISMO Cultura orizzontale Cultura verticale collettiva;
collettiva; es. Giappone es. villaggi di India e Cina
Verticalità caste, stratificazione gerarchica per gruppi;
Orizzontalità raggruppare tutti;
individualismo tipico dei paesi protestanti;
collettivismo tipico dell’Oriente
LA RELIGIONE COME SISTEMA CULTURALE
Sistema integrato (ben radicato, non fenomeno isolato) di:
- Credenze concezione del mondo
- Valori
- Simboli (stella di David, riconoscimento universale)
- Carattere pubblico (ritualità della messa es.)
Rapporti mondo umano/sovraumano.
Dottrine: sistema di credenze, verità incontrovertibili, obbligatorie e non discutibili.
Norme morali comandamenti
Simboli: oggetti, eventi dell’univero religioso, rituali, atti solenni, abiti che sanciscono la
separatezza degli ambiti.
Inserisce e colloca l’uomo in un macrocosmo, ordine superiore “SACRO” (Rudolf Otto-
Mysterium tremendum-): qualcosa di separato, interdetto dall’umano.
Émile Durkheim 1912 “le forme elementari della vita religiosa”.
GENESI E FUNZIONE DELLA RELIGIONE
La dimensione simbolica costituisce il cemento della società (Durkheim, le forme
elementari della vita religiosa, 1912);
RITO prototipo di ogni attività collettiva;
MITO prototipo di ogni credenza collettiva;
La corrente emotiva (effervescenza collettiva) che il rito produce, fa si che gli individui si
autotrascendano, producendo consenso morale e cognitivo che unisce e crea vincoli
reciproci, e consente di identificarsi in una collettività azzerando le distanze tra i membri.
– INTEGRAZIONE
Bronislow Malinowski (1948) isole Trobriand funzioni: manifeste e latenti
- Alleggerire la tensione emotiva di fronte al rischio;
- Fiducia al gruppo;
- Incongruenza fra destino e merito (teodicea);
SISTEMI RELIGIOSI UNIVERSALI
Due immagini nel mondo:
TEO-CENTRISMO (le tre religioni del libro, monoteismi)
- Dio personale e trascendente;
- Origne medio-orientale, giudaico-cristiana;
COSMO-CENTRISMO:
- Potere divino impersonale e immanente;
- Origine asiatica;
SISTEMI RELIGIOSI UNIVERSALI

Due concezioni dell’uomo (imperfetto e precario) e modi di ottenere la SALVEZZA.


TEOCENTRISMO COSMOCENTRISMO
Uomo-strumento di Dio Uomo- contenitore del divino
Concezione etica, bene/male Carattere cognitivo, meditativo
Idea di <peccato>, ottenere il favore di Dio,
Uomo creatura transeunte
la sua approvazione/perdono. ricongiungersi con la divinità.
Violazione implica ripudio, <cacciata> Comprendere la divinità e ricongiungersi
con questa.
Personalità attivauomo strumento divino Personalità contemplativa
Stato di Grazia. Stato di illuminazione.
Vocazione universale. Vocazione elitaria/intellettuale.

02/04/2019
Slide numero 74fine corso 30 h tratti enucleati./ slide 28 salta/29/ 4148/55.
LA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
- Approda come campo di studi organico dopo la II guerra mondiale.
- Il Dipartimento di Stato USA fonda il Foreign Service Institute.
- L’università di Chicago è la sede del primo Dip. Di Sociologia degli Stati Uniti fondato
nel 1892. Studio della diversità culturale e della devianza sociale nelle metropoli:
William Thomas e Florian Znaniecki; lo studio <il contadino polacco in Europa e in
America>, 1920, inaugura un filone importante.
Immigrati 1° generazione è quella che emigra, recupera le tradizioni ; 2° ha
difficoltà ma trova una cultura di riferimento che accoglie questa generazione; 3°
nasce negli USA ma a livello identitario non appartiene alla cultura dei nonni ma non
è accolta come appartenente al paese dove la generazione è nata disagio,
subculture ribelli, di rifiuto, di chiusura.
- Piano Marshall: ricostruzione europea.
- Piani di sostegno economico e alleanze strategiche con i paesi del Sudamerica,
Africa, Asia: AID Agency for Internationl Development.
- Molte iniziative fallirono ’50-’60: finanziamenti tecnologici, alfabetizzazione,
costruzione infrastrutture, incremento produttività agricola, centrali idroelettriche,
miglioramento condizioni igieniche...
Edward Hall prossemica=gestione dello spazio; Hall scrive “la dimensione nascosta” e “il
linguaggio silenzioso”.
PERCHÈ?
I CONCETTI DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
Processi di natura cognitiva e formazione/elaborazione della conoscenza:
- categorizzazione;  questi due processi non sono
- stereotipo;  di per loro malevoli in principio.
- stigma;
- pregiudizio;
- etnocentrismo;
- razzismo;
CULTURA E PROCESSO COGNITIVO
La percezione della realtà sperimentata da ogni individuo è mediata dai sistemi categoriali
che provengono dalla cultura di appartenenza.
PROCESSI COGNITIVI BASE
- selezione percettiva
processo attivo nonchè legato alla culturaogni cultura ha le sue categorie (raggruppare
ciò che è simile tra di loro)
- categorizzazione
a) riduce la quantità di informazioni da gestire;
b) sacrifica la ricchezza dei dettagli per fornire una immagine generalizzata;
c) elabora e valorizza l’esperienza come ausilio nel caso in cui gli stimoli ambientali
siano poveri o poco informativi;
d) crea ordine;
e) crea accentuazione percettiva ( somiglianza intracategoriale / differenza
intercategoriale).

LO STEREOTIPO
Proposto nel 1922 per la prima volta dal giornalista Walter Lippmann in Public Opinion.
È un insieme di conoscenze fisse e impermeabili che organizzano la nostra
rappresentazione della realtà; il meccanismo di generalizzazione (variabile in quanto a
parzialità, accuratezza, rigidità), componente ineliminabile del processo percettivo, è
alla base dello streotipo.

Walter Lippmann, 1922.


Percezione Selezione degli Categorizzazione Cristallizzazione in
stimoli stereotipi

IL PROCESSO DI STEREOTIPIZZAZIONE
- semplificazione tramite...
- ....selezione di alcuni tratti e omissione di altri
- DE-INDIVIDUAZIONE (negazione dell’unicità dell’individuo):
1) Categorizzare altri individui sulla base di tratti visibili (genere, etnia)
2) Attribuzione di un insieme di caratteristiche all’insieme dei membri di tale categoria
3) Attribuzione di tali caratteristiche ad ogni membro appartenente a quella categoria
COLPISCONOGENERE, ETÀ, ETNIA, NAZIONALITÀ, CATEGORIE PROFESSIONALI, RELIGIONI
Vi è una sorta di correlazione illusoria : inferire tratti psicologici e comportamenti da
caratteristiche evidenti e/o conosciute.
08/04/2019
DIMENSIONI DELLO STEREOTIPO
1) Direzione anche stereotipi positivi ci sono;
2) Intensità quanto questi tratti vengono percepiti come veri;
3) Accuratezza fondo diverità o meno;
4) Contenuto
Connessa allo stereotipo è la <profezia che si autoavvera>.
“se gli uomini definiscono certe definizioni come reali, esse sono reali nelle loro
conseguenze” (William Thomas) es. effetto pigmalione, ricerca condotta dagli psicologi
sociali Robert Rosenthal e Lenore Jacobson, pubblicata nel 1992.
LO STIGMA:
<tratto sia somatico o culturale, innato o acquisito, oggetto di valutazione negativa diffusa,
tale da marcare gravemente l’identità e l’autostima del soggetto.
Presenta, rispetto allo stereotipo, caratteri di visibilità accentuata e riduzione dell’individuo
ad un unico aspetto radicalizzato- quello colpito dallo stigma.>
La persona si percepisce come “quello” e basta, distruzione identità dell’individuo.
Tutto viene ricondotto a quel’aspetto, anche i precedenti difficile scrollare di dosso reati
commessi, chi è stato in carcere difficilmente troverà impiego.
Stigma tipico triangoli usati per distinguere i prigionieri nei campi di concentramento.
IL PREGIUDIZIO
È uno stereotipo caricato da valenza affettiva, emotiva ed identitaria. Acquista, oltreché
funzione cognitiva, anche la capacità di orientare atteggiamenti ed azioni.
<Lo stereotipo è il nucleo costitutivo del pregiudizio>, Gordon Allport, la natura del
pregiudizio, 1954.
Si definisce come:
- Un’opinione preconcetta, socialmente appresa, condivisa dai membri di un gruppo,
favorevole o più spesso sfavorevole, alla categoria considerata;
- Un atteggiamento negativo e ostile, carico di emotività verso gli individui
appartenenti ad una categoria;
- Una impropria generalizzazione a attribuzione di tratti stereotipati;
(Pierre-André Tagueiff, 1997).
POSSIBILI SPIEGAZIONI A STEREOTIPI E PREGIUDIZI
A) Ordinarietà
B) Eccezionalità
ORDINARIETÀ ECCEZIONALITÀ
CIRCOSTANZE DI PRECARIETÀ/DISAGIO
CHE CONDUCONO AD UN CONFRONTO
SOCIALE DISTORTO
Fondamento biologico e innato verso la Teoria della frustrazione aggressività
cooperazione fra membri che comporta John Dollard, 1939.
però uno speculare conflitto verso gli altri.
Le minoranze divengono un <capro
espiatorio>.
Henri Tajfel- lingroup/outgroup. Teoria della <personalità autoritaria>
Theodor Adorno, 1950.
<effetto Lucifero>- Philip George Zimbardo, Teoria della <deprivazione relativa>
Esperimento carcerario di Stanford, 1971. valutazione esistenziale rispetto a
Situazione precedente
Situazione ottimale
Confronto con i simili
Stanley Milgram, 1961
Stato indotto di eteronomia scossa

INGROUP-OUTGROUP
Henri Tajfel 1981:
- Sociali Identity Theory (SIT); le differenze fra i gruppi vanno spiegate in termini di
percezione e valutazione cognitiva;
- La comprensione del mondo sociale avviene sulla base di distinzioni categoriali che
conducono a classi discrete, distine le une dalle altre;
- Ogni individuo è parte di un gruppo: distinzione categoriale fra un noi <ingroup> e
un loro <outgroup>.
CRITERI DI APPRENDIMENTO PER LA DEFINIZIONE DI INGROUP E OUTGROUP
1) INGROUP è il gruppo sociale cui si appartiene per eccellenza, caratterizzato da
familiareità, intimità e fiducia. Condivisione di interessi, idee, emozioni.
L’appartenenza deve generare risposte positivi e soddisfacenti tali da garantire al
soggetto che ne fa parte un certo livello di autostima.
Cultura occidentale numerose INGROUP.
Cultura orientale appartenenza ad un numero più ristretto di ingroup, ma le
relazioni sono più intense e il favoritismo è più accentuato.
2) OUTGROUP guardato con indifferenza se non con ostilità.
Differenziazione categoriale e percettiva: tendenza ad accentuare le somiglianze fra
membri dello stesso ingroup, minimizzadone le differenze (somgilianza intracategoriale);
allo stesso tempo si sovrastimano le differenze con l’outgroup (differenza intercategoriale).
STATO ETERONOMICO
Stanley Milgram, 1961
Ordini in conflitto con la propria coscienza e l’ambito etico.
Ruoli camuffati di allievo (ricercatore) e docente.
- Esperimenti sull’apprendimento- valutazione in base alla correttezza delle risposte;
- Senzione: scosse elettriche su 7 livelli (voltaggio da 15 a 450); leggera, media, forte,
molto forte, intensa, molto intensa, molto pericolosa.
- Campione costituito da 40 soggetti maschi dai 20 ai 50 anni di diversa provenienza
sociale;
- Quattro livelli di distanza quando si da la scossa:
a) L’allievo non è sentito nè visto
b) Solo sentito
c) Visto e sentito
d) Contatto
Il <male> viene ricontestualizzato come razionale, doveroso, accettabile.
09/04/2019
Ogni volta che l’uomo si trova in condizioni precarie, la frustrazione si alimenta fino ad un
picco massimo che porta a scaricarlo su qualcuno, soprattutto se disagio e frustrazione non
sono identificabili in causarecessione economica prevede catene, non si riesce ad
identificare e spesso le minoranze secondo Dollard erano le più colpite quando c’erano
flessioni sul prezzo del cotone i neri subivano spesso linciaggi.
LA PERSONALITÀ AUTORITARIA.
- Theodor Adorno, 1950.
- Pregiudizi e stereotipi visti come conseguenza di una particolare configurazione di
tratti che renderebbero alcune persone più inclini a giudicare in modo rigido e
distorto colui che appare diverso.
- Studio commissionato dal comitato ebrei americani.
TRATTI ENUCLEATI
- Tendenza al conservatorismo
- Modello etnocentrico
- Tendenze antidemocratiche e predilezione per un leader forte
- Conformismo diffuso
- Immagine negativa dell’essere umano
- Percezione della minaccia diffusa
- Sottomissione all’autorità
- Ostilità verso gruppi marginali
- Dimensione sessuale orientata al moralismo
DISLOCAZIONE DELL’AGGRESSIVITÀ E MECCANISMO PROIETTIVO
Debolezza dell’io dovuta a specifici percorsi di socializzazione e al tipo di interazione avuta
con i genitori.
L’individuo si sente debole, si identifica con il potere.
Genitori autoritari e punitivi i cui comportamenti sono riprodotti dalle vittime nei confronti
delle minoranze perpetuando una identica struttura di personalità.
(per un bambino maltrattato fin da piccolo è difficile ribellarsi, creazione fragilità del
bambino maggiore aggressività, creazione personalità distorta che non riconosce chi
punire e diventare maltrattante o chiusura depressiva in sé stessi.)
CULTURA-COMUNICAZIONE approfondimento.
- L’<altro> ha sempre margine di opacità e sfugge agli sforzi di comprensione e
interiorizzazione.
- Edward T. Hall (1966) sostiene che la comunicazione costituisce il cuore della vita e
della cultura stessa.
- La cultura non sopravvive se non è comunicata: è un insieme di segni dotati di
significato che si esprime in pratiche comunicative (riti, creazione di simboli,
rappresentazioni collettive...)
- LA COMUNICAZIONE DA VISIBILITÀ ALLA CULTURA)
ASPETTI FONDAMENTALI DELLA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
- Visione sociologica: enfatizza la razionalità dell’atto comunicativo (risorse, scopo,
circostanza), funzione dell’interesse-coinvolgimento (motivazioni individuali,
obiettivi materiali e immateriali, norme socialmente stabilite).
- Razionalità limitata (deficit): abbiamo aspettative ad alto tasso emotivo (l’emotività
ci porta a dire cose che non vorremmo dire, la nostra prestazione comunicativa è
compromessa) o impiego di competenze/abilità limitate
- Aspetto rituale della comunicazione (come va?che racconti?).
ELEMENTI DEL PROCESSO DI COMUNICAZIONE: Emittente, destinatario, messaggio, canale,
codice e contesto.
CODICE: relazione arbitraria tra segno e significato.
Diagramma di significazione (Ogden, Richards, 1923).
REFERENZA (concetto di <floreale>)

Parola <fiore>, SIMBOLO REFERENTE (oggetto fisico)


TIPOLOGIE DI CODICI:
- Sistema di segni (unità combinate e ricombinate)
- Insieme di regole
a) Forme
b) Informale
1) Presentativi: comunicazione non verbale
2) Rappresentativi: linguistici, logici, estetici
3) Socio-culturali: protocolli, rituali, etici, GALATEO
Codici analogici e digitali
Analogico caratteristiche : naturale, simultanee,continue,concrete; fanno parte della
comunicazione non verbale (senso, impressione, ambiguità).
Meridiana, clessidra, telefono, orologio sono oggetti analogici.
La lancetta segmenta le sezioni di spazio: la meridiana funziona a seconda del sole, è il
codice più analogico che abbiamo.
Codice digitale è: astratto, discontinuo, arbitrario, per momenti successivi; comunicazione
verbale (frammentazione in elementi singoli, simboli arbitrari).
Codice a barre, tachimetro auto, sveglia digitale.

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