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Oltre la città, il poeta e la sua guida scendono verso il settimo cerchio lungo uno scosceso burrone

(burrato), alla fine del quale si trova il terzo fiume infernale, il Flegetonte, un fiume di sangue bollente
presidiato dai Centauri. Questo fiume costituisce il primo dei tre gironi in cui è diviso il VII cerchio. Vi
sono puniti i violenti contro il prossimo; tra essi il Minotauro, ucciso da Teseo con l'aiuto di Arianna.
Oltre il fiume, sull'altra sponda è il secondo girone, (che Dante e Virgilio raggiungono grazie all'aiuto del
centauro Nesso); qui stanno i violenti contro sé stessi, i suicidi, trasformati in arbusti secchi, feriti e
straziati per l'eternità dalle Arpie (tra loro troviamo Pier della Vigna); nel secondo girone stanno anche
gli scialacquatori, inseguiti e sbranati da cagne. L'ultimo girone, il terzo, è una landa infuocata, ed
ospita i violenti contro Dio nella Parola, nella Natura e nell'Arte, ossia i bestemmiatori (Capaneo),
i sodomiti (tra cui Brunetto Latini, maestro di Dante, quando il poeta era giovane) e gli usurai. A
quest'ultimo girone Dante dedicherà molti versi dal Canto XIV al Canto XVII.
Alla fine del VII cerchio, Dante e Virgilio scendono per un burrone (ripa discoscesa) in groppa
a Gerione, il mostro infernale dal volto umano, zampe leonine, corpo di serpente e coda di scorpione.
Così raggiungono l'VIII cerchio chiamato Malebolge, dove sono puniti i traditori in chi non si fida.
L'ottavo cerchio è diviso in dieci bolge; ogni bolgia è un fossato a forma di cerchio. I cerchi sono
concentrici, scavati nella roccia e digradanti verso il basso, alla base di essi si apre il Pozzo dei Giganti.
Nelle bolge sono puniti, nell'ordine, ruffiani e seduttori, adulatori, simoniaci, indovini, barattieri, ipocriti,
ladri, consiglieri fraudolenti — tra cui Ulisse e Diomede, i seminatori di discordia (Maometto) e i falsari.
Infine i due accedono al IX ed ultimo cerchio, dove sono puniti i traditori in chi si fida.
Questo cerchio è diviso in quattro zone, coperte dalle acque gelate di Cocito. Nella prima zona,
chiamata Caina (dal nome di Caino, che uccise il fratello Abele), sono puniti i traditori dei parenti; nella
seconda, Antenora (dal nome Antenore, il troiano che consegnò il Palladio ai nemici greci), stanno i
peccatori come lui, traditori della patria; nella terza, Tolomea (dal nome del re Tolomeo XIII, che al
tempo di Cesare fece uccidere il suo ospite Pompeo), si trovano i traditori degli ospiti; infine nella
quarta, Giudecca (dal nome di Giuda Iscariota, che tradì Gesù), sono puniti i traditori dei benefattori.
Nell'Antenora Dante incontra il Conte Ugolino della Gherardesca che narra della sua segregazione
nella Torre della Muda con i figli e la loro morte per fame voluta dall'Arcivescovo Ruggieri. Ugolino
appare nell'Inferno sia come un dannato che come un demone vendicatore, che rode per l'eternità il
capo del suo aguzzino. Nell'ultima zona si trovano i tre grandi traditori: Cassio, Bruto (che
complottarono contro Cesare) e Giuda Iscariota; la loro pena consiste nell'essere maciullati dalle tre
bocche di Lucifero, che qui ha la sua dimora. Giuda si trova nella bocca centrale, a suggello della
maggiore gravità del proprio tradimento.

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