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1.2 Avant-garde
1.3 Post-modernismo
4Jahn, H. P. (1988). Pression, Einige Bemerkungen zur Komposition Helmut Lachenmanns und zu
den Interpretationstechnischen Bedingungen. Musik-konzepte, 61/62, 40-46.
del sociologo Ulrich Beck5, Lehmann definisce questo nuovo passo della storia
dell’arte modernismo riflessivo. Leggendo quindi la pratica artistica come prassi
inserita e che fa da testimone di una condizione sociale del presente, lo sviluppo della
moderna società ipertecnicizzata, risultato di quello che Lum, Shelstad, Harris e White
hanno chiamato tecnomorfismo6, la nascita di nuove forme di capitalismo, di lavoro,
di ordini politici, porta conseguenzialmente la nascita di nuove forme d’arte. Giunti a
questo punto della singolare differenziazione dei movimenti del modernismo, l’arte
perde la sua piena funzione rappresentatrice del reale, dimostrando una tendenza ad
astrarre e a condensare aspetti sensibili della realtà. Una conseguenza di questa
nuova concezione del lavoro artistico ha quella di includere vari e molteplici media
nella sua costruzione. In funzione della rappresentazione estetica del Gehalt
(difficilmente traducibile in italiano, “contenuto” a livello concettuale, rappresentato
dalla sua costruzione formale), l’arte inizia quindi ad ibridizzarsi e prendere media da
varie pratiche: così che nelle sale espositive entrano opere di sound art, video art,
installazioni multimediali dove l’esperienza visiva e quella uditiva hanno di volta in
volta pesi differenti ma tra di loro concertanti. Una corrente che nasce da questa
definizione artistica è la new concepual art, discussa in diverse lezioni da Herry
Lehmann7. Il punto chiave individuato da Lehmann dell’arte concettuale storica, e dei
movimenti più recenti, è quello di isomorfismo tra concetto rappresentato e percezione
sensibile del concetto stesso.
Portando l’esempio di artisti come Johannes Krediler e Trond Reinholdtsen, è evidente
come la rappresentazione complessa e sensibile di concetti non può accontentarsi di
un solo medium come mezzo di rappresentazione dell’idea. Il frequente uso del video
– sia per la diffusione online, dove l’esperienza dell’internet è addirittura pensata ad
hoc per la fruizione o la realizzazione dell’opera stessa; sia per la realizzazione dal
vivo come componente multimediale dell’opera – rende dunque necessario un
approccio di fruizione duttile, i cui preconcetti separatisti e classificatori devono essere
messi continuamente in discussione. Dal punto di vista del teorico, questo approccio
si traduce nell’assunzione di una prospettiva caleidoscopica dell’oggetto in analisi,
concentrandosi in un primo momento sull’individuazione dei concetti e dei medium
coinvolti nell’opera, nell’analisi della loro distribuzione temporale, per poi procedere
con un focus sul piano micro-formale, indagando le tecniche di produzione e di
organizzazione del materiale.