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SECOLO BREVE

Lo storico Hobsbawn identifica come “secolo breve” il periodo che va dalla prima guerra mondiale (1915)
al crollo dell’Unione Sovietica. Questo perché i primi anni del ‘900 sono ancora legati ad una visione
ottocentesca. Con l’inizio del Secolo Breve infatti coincidono molti cambiamenti, conquiste, scoperte, crisi,
di carattere diverso da ciò che è avvenuto nell’800.

RUSSIA
Nel 1904-5 la Russia aveva subito una grande sconfitta da parte del Giappone (conflitto nato per la
supremazia sul Pacifico), dopo la guerra scoppia una rivoluzione popolare a causa delle condizioni
economiche precarie, lo zar fa sparare contro i manifestanti (domenica di sangue del gennaio 1905).
In questa occasione nascono i primi soviet, associazioni operaie, e la Duma, un'assemblea rappresentativa
concessa dallo zar per contenere il fronte antizarista, che voleva abbattere il potere assoluto dello zar.
Questo fronte tuttavia viene spezzato da Stolypin, primo ministro di Nicola II che vara una riforma agraria
fallimentare; il fronte era molto eterogeneo, poiché costituito sa da operai e contadini (più estremisti), sia
da nobili e borghesi progressisti (che volevano solo la Costituzione, e non l’abbattimento dello zarismo).
Dunque con questa riforma, che favoriva solo il secondo blocco (quello moderato), il fronte si spacca e si
indebolisce.
Poi con la Prima Guerra Mondiale questi movimenti si assopiscono ma continuano a fermentare: la Duma
esiste solo formalmente, perché lo Zar la esautora, e i Soviet, anche se ormai dichiarati fuorilegge e
perseguitati, continuano a esserci.
La Russia ha dei problemi strutturali molto forti: crisi economica, feudalesimo, arretratezza, e con la
guerra la situazione peggiora; per questo si crea nuovamente una grande opposizione al governo e, nel
febbraio 1917, scoppia una nuova rivoluzione anti zarista a Pietrogrado. La rivoluzione di febbraio è
sostanzialmente borghese, anche se c’era una componente socialista minoritaria; vengono occupati i punti
strategici del paese e liberati i prigionieri politici. Le rivolte sono in partenza militari, poiché l'esercito si
rifiuta di combattere, ci si rende conto che questa guerra è voluta da un piccolo gruppo di nobili intorno
allo Zar ed è benefica per pochi, mentre la popolazione soldati invece vivono in condizioni esasperate.
Dunque riemergono i Soviet, la Duma riacquista vigore, lo zar viene deposto e si arriva al governo
provvisorio della Duma, con il partito democratico e costituzionale dei Cadetti, e con a capo un nobile
progressista e antizarista, L’Vov.
Non è ancora un governo comunista, ma piuttosto monarchico e costituzionale, la cui priorità era il ritorno
all’ordine. Tuttavia ci sono i Soviet, che non sono ancora una dimensione politica, ma che vogliono
diffondere Il socialismo con una rivoluzione proletaria, socialista e globale.
Lenin, in esilio in Svizzera per via delle persecuzioni contro i socialisti, grazie alla complicità tedesca, torna
in segreto in Russia. La Germania aiuta Lenin perché un obiettivo della sua politica era l’uscita dalla
guerra, e alla Germania avrebbe fatto comodo chiudere il fronte orientale. Nell’aprile 1917 Lenin emana le
tesi di aprile, il programma politico dei bolscevichi, tra gli obiettivi: - L’uscita dalla guerra, vista come
imperialista; - La nazionalizzazione delle banche; - La distribuzione delle terre ai contadini; - Il potere ai
soviet.
A fine maggio si forma un secondo governo provvisorio (L'vov) e successivamente un terzo a luglio guidato
da un menscevico socialdemocratico opposto a Lenin, Kerensky, meno rivoluzionario (partito
socialdemocratico diviso in bolscevichi e menscevichi).
Nel frattempo la guerra continua e le armate tedesche arrivano a Riga, quindi Il generale russo Kornilov
chiede a Kerensky pieni poteri, per decidere autonomamente le manovre di guerra, ma al suo rifiuto tenta
un colpo di stato. Dunque Kerensky chiama tutti coloro che possono bloccare Kornilov, tra cui anche i
bolscevichi che in questo modo si legittimano come forza rivoluzionaria. Lenin nel frattempo, che gode già
del sostegno popolare, torna dalla Finlandia tra agosto e settembre e conquista la fiducia dell’esercito e
della marina. Siamo ad ottobre, e i bolscevichi assalgono il palazzo d’inverno, sede del governo. Alla fuga
di Kerensky, il potere è in mano bolscevica (fino all’URSS del 1922).
Come prima azione, Lenin fa uscire la Russia dal conflitto, firmando il Trattato di Brest-Litovsk, con
grandi concessioni alla Germania (Bielorussia e Caucaso). Deve ora affrontare: - Il problema economico; -
Il pericolo di una controrivoluzione dei cosacchi fedeli allo zar; - L’espansione polacca a danno russo.

IL PROBLEMA ECONOMICO Viene affrontato varando un “comunismo di guerra”: il governo requisiva


tutto il raccolto lasciando il necessario ai contadini per vivere, e l'ammasso pubblico lo distribuivano alla
popolazione. A lungo andare questa politica risulta fallimentare, perché la risposta dei contadini è la
disincentivazione della produzione agricola: si macella il bestiame clandestinamente, c'è il mercato nero, i
contadini smettono di produrre come prima perché tanto il guadagno sarebbe stato sempre uguale. Lenin
allora cambiamo politica introducendo la NEP (nuova politica economica): ci sono ancora le requisizioni
statali ma gran parte della produzione viene conservata per il libero mercato. Per Stalin Invece questo
introduceva una logica capitalista, si creano contadini ricchi e poveri in base alla grandezza del terreno
posseduto.

CONTRORIVOLUZIONE Il governo bolscevico è ancora instabile. La presenza delle Armate Bianche e dei
cosacchi, favorevoli allo zar costituivano la minaccia di una controrivoluzione. Lenin aveva istituito un
esercito, le Armate Rosse, si parla quini di guerra civile. Le armate bianche erano sostenute da altre
potenze europee, che da una parte temevano il comunismo, dall’altra volevano che la Russia rientrasse in
guerra riaprirendo il fronte orientale.

L’INVASIONE DELLA POLONIA La Russa inizialmente respinge la Polonia, nuovo stato nato dopo la
prima guerra mondiale, ma la guerra del 1920-21 comporta un grande impiego di risorse e la Polonia
ottiene alcuni territori.
Nel 1922 viene proclamata la nascita dell’URSS, repubblica popolare fondata sui soviet. Nello stesso anno
Lenin comincia a manifestare i segni di una malattia che lo porterà alla morte nel 1924. DOPO LENIN Tra
i successori, emergono Stalin e Trotskij, molto diversi tra loro. Stalin promuoveva il “socialismo in un solo
paese”, Trotskij la “rivoluzione permanente”. Stalin prende il potere nel 1924.

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