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Sorokin (1889-1968)
Social and Cultural Dynamics (4 voll. 1937-1941; ristampa 1963)
Le opere maggiori (trad. italiane):
La dinamica sociale e culturale (Utet, 1975, edizione ridotta della sua opera maggiore);
Mode e utopie nella sociologia moderna e scienze collegate (1956, Editrice Universitaria Barbera,
Firenze, 1965);
Il potere dell’amore (1954; Città Nuova Editrice, 2005);
La crisi del nostro tempo (1941; Arianna editrice, 2000);
«Le angosce dell’uomo contemporaneo», (1968), in: Trasgressioni, 8, settembre-dicembre 1988, pp.
95-107);
«Homo homini Deus. Il discorso di P. Sorokin agli universitari di Pietrogrado, 1922», (in:
«Studium», 2019.
Storia delle teorie sociologiche (1966; tr.it. Città Nuova Editrice, Roma, 1974, 2 voll.);
«L’energia misteriosa dell’amore» (in: Avallon. L’uomo e il sacro, n. 41, 1997, pp. 61-72).
Sul concetto di cultura: un metodo logico-significativo:
Il metodo adeguato allo studio delle relazioni logico-significative non è né la mera descrizione
concreta, né la formula causale, ma l’approppriata unificazione dei frammenti in un tutto, secondo il
significato logico e la reciproca pertinenza logica di essi.
L’essenza conoscitiva del metodo logico-significativo sta nella scoperta di un principio centrale (la
‘ragione’) che permea tutti i componenti, dà senso e significato a ciascuno di essi, facendo in questo
modo di un caos di frammenti non integrati un cosmo» (p. 115).
Un principio unificante.
Es.: il pensiero predominante che la realtà ultima è sovrasensibile, mentre la realtà percepita dai
nostri sensi è illusoria.
Sistemi di cultura ideazionali, sensistici, idealistici e misti:
Ogni sistema culturale rivela una propria «integrazione logica». Due dimensioni: una intyerna e una
esterna.
Una mentalità culturale.
Oggetti, eventi., processi che incarnano, incorporano, realizzano, e esternano una certa esperienza
interiore.
Questi fenomeni esteriori appartengono ad un sistema culturale soltanto in quanto essi
rappresentano una manifestazione del suo aspetto interno, altrimenti cessano di far parte di una
cultura integrata.
Es.: impoverita del suo significato interiore, la Venere di Milo diventa un puro e semplice pezzo di
marmo, identico, nelle sue proprietà fisico-chimiche, alla stessa varietà naturale del marmo;
Es. Una sinfonia di Beethoven.
Es. La Metafisica di Aristotele.
Rilevanza essenziale dell’aspetto interiore: «L’azione di un chirurgo che immerge il bisturi nel
corpo del paziente, e quella di un assassino che pugnala la sua vittima, non sono più distinguibili se
si bada alla formale somiglianza esterna» (p. 124)
Domanda: è possibile afferrare in modo adeguato l’aspetto interno di una data cultura?
Per lettura corretta dell’aspetto interno «dobbiamo intendere quella lettura che concepisce tale
aspetto esattamente nello stesso modo in cui fu concepito dai suoi creatori o elaboratori (es: La
Divina Commedia di Dante).
Gli oggetti culturali forniscono in genere un fondamento sufficiente per la ricostruzione del significato
originale inteso dall’autore.
Non solo un a «lettura psicologica» ma occorre anche una analisi delle relazioni causali-funzionali
tra i fenomeni culturali.
Tesi di Sorokin: «Tutti gli insiemi culturali sono suscettibili di una interpretazione logica, una tesi
comune ad ogni analisi scientifica» (p.127).
La «logicità», tuttavia, deve essere valutata sempre in base alle sue premesse fondamentali (Sorokin
fa l’esempio di dei sistemi geometrici di Euclide e di Lobacevski, entrambi ineccepibili da un punto
di vista logico, ma che conducono a deduzioni differenti, vedi p. 127).
Il principio centrale per mezzo del quale può essere compreso il carattere di una cultura integrata va
cercato, in primo luogo, dice Sorokin, nelle premesse di tale sistema culturale (cioè: le premesse
fondamentali di valore).
Due tipi profondamente diversi di «culture integrate»
Ognuno di questi due tipi fondamentali «ha una propria mentalità, un proprio sistema di verità, un
suo tipo di conoscenze, una sua filosofia, una sua Weltanschauung, un suo tipo di religione, e i suoi
criteri di valutazione della ‘santità’, una sua concezione di ciò che è giusto e di ciò che è ingiusto ,
le sue forme di arte e di letteratura, i suoi costumi, leggi, codici, di comportamento, le forme
predominanti di relazioni sociali ad essa proprie, una sua organizzazione economica e politica ed
infine un tipo caratteristico di uomo con una mentalità ed una condotta peculiari» (p. 129).
La natura di questi due tipi di mentalità culturale è «irriducibilmente diversa». Si tratta di «due tipi
ideali» (secondo la «metodologia weberiana»: cioè nella loro forma pura non esistenti).
Il primo tipo: cultura ideazionale.
Secondo tipo: cultura sensistica.
In genere si presentano all’osservazione del sociologo culturale delle forme miste: alcune culture si
avvicinano di più al sistema ideazionale, altre a quello sensistico.
Quando invece rappresentano una sintesi equilibrata di entrambi i tipi puri allora siamo di fronte a
quelli che Sorokin chiama «sistemi idealistici».
Lo studio delle premesse fondamentali della mentalità culturale di questi sistemi può, secondo
Sorokin, avere come riferimento quattro elementi fondamentali:
1) La natura della realtà;
2) la natura dei bisogni;
3) la misura in cui è ammessa la soddisfazione di tali bisogni e di tali fini;
4) i metodi per la soddisfazione di essi.
La natura della realtà:
Molteplicità di modi di percepire lo stesso fenomeno da parte di persone diverse.
Ad un estremo, dice Sorokin, avremo la mentalità per cui la realtà è quale la percepiscono i
nostri organi di senso e nulla scorge al di là della presenza sensibile dell’ambiente. All’altro
estremo abbiamo persone che considerano i fenomeni come mera apparenza, sogno,
illusione. La realtà vera è per loro al di là di queste apparenze. Per questa mentalità la realtà
vera è sovrasensibile, immateriale, spirituale (Dio, Nirvana, Brahma, Om, Tao, Città di Dio,
etc.).
La natura dei bisogni e dei fini che debbono essere soddisfatti
I bisogni possono essere meramente sensuali (fame, sete, sesso, cura del corpo) oppure
spirituali (salvezza dell’anima, compimento del sacro dovere, servizio di Dio, imperativo
morale categorico), oppure misti: insieme carnali e spirituali.
Misura in cui è ammessa la soddisfazione dei bisogni e dei fini
Ciascun bisogno è suscettibile di soddisfazione in diversi gradi e misure. Da un massimo di
abbondanza ad un minimo.
Metodi per la soddisfazione dei bisogni
Modificazione dell’ambiente, modificazione di sé stessi, modificazione sia dell’ambiente
che di sé stessi.
La mentalità culturale ideazionale:
La cultura è concepita come non sensibile e immateriale, come l’essere eterno; i bisogni hanno un
carattere eminentemente spirituale; si ammette che essi vengano soddisfatti nella misura più ampia;
il metodo: si minimizzano i bisogni fisici.
Sorokin distingue poi dei sottosistemi: ideazionalismo ascetico (controllo dell’uomo su sé stesso),
ideazionalismo attivo (controllo dell’uomo sul mondo esterno).
La mentalità culturale sensistica
Ritiene reale soltanto ciò che è presente agli organi di senso. Non ricerca e non crede in alcuna
realtà sovrasensibile. La realtà è concepita come divenire, processo, mutamento, flusso, evoluzione,
progresso, trasformazione. I suoi bisogni e i suoi fini sono fondamentalmente fisici e se ne cerca la
massima soddisfazione. Il metodo non consiste nella modificazione degli individui, bensì nella
modificazione o sfruttamento del mondo esterno.
Tre sottotipi: mentalità culturale sensistica attiva (; mentalità sensistica passiva (sfruttamento
parassitario del mondo esterno; «carpe diem»); mentalità sensistica cinica (si indossano le maschere
ideologiche più diverse; trasformismo).
I tipi misti di cultura e di mentalità:
1. Mentalità culturale idealistica (una forma mista integrata logicamente. Essa dà il suum
cuique al tipo ideazionale e la tipo sensitico);
2. Mentalità culturale pseudo-ideazionale (la raltà non viene definita chiaramente, ma intesa per lo
più come realtà sensibile).