Studia a Gottinga, Zurigo e Bonn, dove nel 1954 si laurea con una Tesi sulla filosofia di Schelling
Nel 1961 consegue a Marburgo l’Abilitazione e si reca a insegnare
Filosofia ad Heidelberg, dove terrà la cattedra fino al 1964 La vita (II)
Dal ‘64 al ‘71 è docente di Filosofia e Sociologia a Francoforte
Nel 1981 esce la Teoria dell’agire comunicativo
Nel 1983 torna a Francoforte, da cui si era allontanato, e vi diviene
Professore emerito nel 1994 Scienze della natura e scienze dell’uomo
Habermas distingue tra scienze della natura e scienze dell’uomo
Le scienze della natura sono mosse da un interesse tecnico verso
l’esteriorità agire strumentale
Le scienze dell’uomo sono il luogo dell’interpretazione, dell’intesa
reciproca, e tradiscono se stesse se promuovono un sapere utile al controllo e alla manipolazione delle interazioni umane attraverso le ingerenze della tecnica agire comunicativo La specificità dell’umano e del sociale
La razionalizzazione, infatti, secondo Habermas agisce in modalità
specifiche: a livello tecnico a livello economico a livello sociale
La legittimità di ogni modalità di azione dipende dall’applicarsi della
razionalizzazione ad ambiti altrettanto specifici: la logica tecnico- economica non può invadere la sfera umana e sociale, violando l’ambito del discorso finalizzato alla intesa reciproca Veritas, non auctoritas facit legem
In Teoria e critica dell’opinione pubblica Habermas ricostruisce la
genesi dell’opinione pubblica: attraverso la riunione in spazi privati di incontro come caffè, club, circoli, si delineò un «luogo» indipendente dallo Stato e dalla famiglia;
il borghese vi assunse la percezione di essere un individuo libero, e nelle
interazioni comunicative il criterio di legittimità venne a fondarsi sulla forza dell’argomento;
l’opinione privata del singolo si trasformò in pubblica attraverso il
confronto razionale con le opinioni altrui Linguaggio e comunicazione
In gioco, in questo frangente, vi sono le regole che governano la
comunicabilità di un contenuto, dunque acquista un ruolo preminente la competenza comunicativa
La comunicazione è interattiva e pragmatica, nonché dominata
dalla logica dell’intesa
La normatività interna al linguaggio è identificabile attraverso tre
pretese di validità: verità, sincerità e correttezza Teoria dell’agire comunicativo
In Teoria dell’agire comunicativo Habermas individua due specifici
ambiti, quello dei sistemi sociali (agire tecnico-strumentale per il successo) e quello dei mondi della vita (agire comunicativo per l’intesa)
Habermas identifica tre principi sociali di organizzazione
riconducibili a tre fasi dello sviluppo sociale: centralità delle strutture di parentela; progressivo affermarsi dello Stato; sviluppo dell’economia di mercato e dell’impresa capitalistica razionalizzata
Il rischio più grande rimane comunque la colonizzazione del mondo
della vita ad opera della logica dei sistemi sociali La democrazia deliberativa Nel tentativo di definire un modello di democrazia capace di garantire autonomia ai mondi della vita, Habermas fa presente che la razionalizzazione passa sempre attraverso un processo di universalizzazione che superi i particolarismi
Il principio U è il principio di universalizzazione: una norma morale
è valida se potenzialmente accettata da tutti sul piano delle conseguenze di una sua applicazione universale
Il principio D: sono valide le norme d’azione potenzialmente
approvate da tutti gli interessati all’interno di un discorso razionale. È il principio democratico della democrazia deliberativa, che si configura come una grande arena pubblica nella quale tutti i cittadini partecipano alla definizione di ciò che è bene per la propria vita in comune Un nuovo illuminismo
Il progetto illuministico proposto da Habermas è un progetto
pubblico, a differenza dell’idea di T. Adorno
Illuminista è colui che sappia usare la sua ragione
pubblicamente, uscendo così dallo stato di minorità (Kant)