Sei sulla pagina 1di 11

Attività

corporea
e abilità
Paola Gherardi cognitive

L’autrice evidenzia, anche attraverso riferimenti storici, il profondo lega-


me tra attività corporea e apprendimento. Partendo dalla sua esperienza
nella scuola primaria propone una didattica incentrata sulla condivisio-
ne di percorsi che mettano al centro l’ascolto, l’attenzione e la valorizza-
zione della dimensione corporea.

Parole chiave: attività corporea – apprendimento – movimento – ascolto – cambiamento – percorso

The author outlines, even through historic references, the deep connec-
tion between body acting and learning. Starting from her experience in
primary schools she suggests a teaching method based on the sharing of
paths focusing on listening, attention and enhancement of body value.

Keywords: body acting – learning – movement – listening – change – paths


Io disegno il mare, zione, esperienza e pensiero, si pongono
e il mare appare uno dentro l’altro, senza perdersi, anzi
all’improvviso. chiarendosi reciprocamente. Non secondo
Posso nuotare tranquilla. una successione lineare, come in pedago-
gia ci piace pensare che avvenga, ma con
Io creo gli alberi e le foglie,
e striscio come un serpente
un movimento di continuo passaggio tra il
sopra i rami. dentro e il fuori e, in orizzontale, tra un
elemento e l’altro.
Salto nei colori, Non è solo la bambina a muoversi, ma
respiro con il corpo lo sono anche le “cose”, che le sue parole
e creo la mia danza. ci restituiscono vive, curiose, attratte le une
Simona, 6 anni dalle altre, disposte a toccarsi, mescolarsi.
La bambina disegna il mare e questo
gesto genera una presenza, desiderata ma
non scontata: difatti esso «appare all’im-
provviso».
In queste poche righe si mostra già la
Una testimonianza qualità della relazione all’ambiente, pro-

S celgo di aprire il mio intervento sul


tema della corporeità nella scuola
primaria mettendo in esergo le parole di
pria di noi umani: un Io che agisce con
intenzione, rimanendo aperto a ciò che
accade, all’apparizione di “altro”, un dif-
una bambina – una mia alunna – perché ferente che diventa subito un Tu.
vorrei che questa voce accompagnasse Tra i due c’è ora uno spazio sospeso,
me nella scrittura, come voi nella lettura. tra immaginazione e realtà; uno spazio di
Facesse da controcanto alle nostre elucu- relazione, di gioco, di apprendistato e ap-
brazioni di adulti, così facilmente pronti a prendimento, dove la bambina può «nuo-
dimenticarci il “soggetto”, meglio ancora, tare tranquilla».
“i” soggetti, plurali e concreti, dei quali Può passare dunque a una nuova cre-
intendiamo parlare. azione – di alberi e foglie – che diventa
È una poesia che questa bambina, luogo per un’ulteriore esplorazione moto-
come i suoi compagni e le sue compagne, ria: lo strisciare «come un serpente».
scrisse alla fine di un anno di lavoro in Una nuova apparizione: ora anche lei
classe prima: un lungo percorso dove l’at- può divenire “altra”, sentire e accogliere
tività corporea – insieme alla musica, al il differente da sé – l’animale, il serpente
disegno, alla pittura – s’intrecciò costan- – nel suo corpo, nel suo nuovo agire.
temente all’apprendimento della scrittura Incarnazioni che si succedono, in-
e della lettura. nestandosi l’una sull’altra, con una loro
Introduce dunque al tema e lo fa egre- poetica coerenza, rispondente tanto ai
giamente: Simona impara non “attraver- modi e ai tempi della bambina, come a un
so” l’attività corporea; tutto il suo agire rapporto via via più consapevole con l’am-
si identifica in essa, come persona che biente, la situazione vissuta.
sente, si ascolta, intera in ogni momento. Le risorse, le possibilità scoperte in
Sensazione, emozione, azione, immagina- essa diventano anche le sue, in un pro-

n. 181 | musica domani | 7


cesso d’incorporazione, di definizione e di classe, bensì di una modalità di lavoro
cambiamento, inesausto e reciproco. da me adottata per molti anni con gruppi
A questo punto, nel passaggio finale, sempre diversi, a proposito dei contenuti
l’azione e il movimento riprendono piena- più svariati, che ha sempre dato risultati
mente la scena e avvertiamo nella bam- eccellenti, spesso eccedenti gli obiettivi
bina sorgere e dispiegarsi un sentimento canonici di “programma”.
di pienezza: salta «nei colori» e respira Nella risposta positiva si cela però
«con il corpo», e così può creare infine, un’ulteriore domanda: dato per assodato
consapevolmente, quella che chiama «la il legame di cui sopra, si apre la questio-
mia danza». ne del come inserire, usare, valorizzare la
I gesti, i movimenti scoperti, trovati ed dimensione corporea nei processi di ap-
esplorati, possono ora essere composti in prendimento.
una forma – nominabile, riconoscibile – Già i tre verbi da me usati – inserire,
che rappresenta l’entrata nel mondo del- usare, valorizzare – fanno riferimento a
le rappresentazioni, della cultura, come valori, concezioni non sovrapponibili o in-
testimonia del resto la scrittura stessa di terscambiabili. Cercherò dunque di ren-
questo testo. dere chiare queste differenze perché solo
La “danza” è l’esito finale di un per- così (per chi intende lavorare in ambito
corso che può essere raccontato anche con formativo, magari nella scuola pubblica)
le parole scritte: d’ora in poi, come i mo- “seguire il corpo” da buona intenzione,
vimenti possono comporsi in una danza, petizione di principio, può diventare dav-
così le parole possono diventare un testo. vero una scelta, un modo di operare effi-
Testimonianza di un apprendimento (del- cace e giusto.
la lettura e della scrittura) che possiamo
dire pienamente compiuto. Breve excursus personale e storico
Tornando al nostro tema, la testimo- Quando iniziai a lavorare come inse-
nianza della bambina, risponde implici- gnante di ruolo nella scuola primaria – al-
tamente ad alcune domande ma al tempo lora “elementare” – era il 1983. Si respi-
stesso ne pone altre, cruciali. rava ancora l’atmosfera del decennio pre-
Riconferma il legame profondo tra cedente, durante il quale si erano ottenuti
attività corporea e sviluppo di abilità co- cambiamenti legislativi di grande impatto
gnitive: anche in un contesto di apprendi- sociale: la legge sul divorzio, il nuovo di-
mento formale, scolastico e pubblico, con ritto di famiglia, la legalizzazione dell’a-
contenuti e obiettivi definiti. borto, la chiusura dei manicomi e – per
In questo caso l’attività corporea pro- quanto riguarda la scuola – l’introduzione
muove e sostiene gli apprendimenti fin dei Decreti Delegati, nonché l’abolizione
da subito, in particolare la prima, grande delle cosiddette “classi speciali” o “dif-
prova che attende i bambini e le bambine ferenziali”. I primi davano la possibilità
all’entrata nella scuola primaria, ovvero a insegnanti e genitori di partecipare alle
imparare a leggere e scrivere. scelte della scuola dove, rispettivamente,
Inoltre, e qui dovete credermi sulla lavoravano e frequentavano i loro figli,
parola, non si tratta di un’eccezione feli- mentre il secondo atto legislativo apriva
ce limitata a quella bambina o a quella alla completa integrazione degli alunni

8 | musica domani | n. 181


disabili nella scuola pubblica, fatto che, dai banchi e dalle cattedre, creando si-
vorrei sottolineare, resta ancora oggi un tuazioni di carattere esplorativo, ludico,
esempio pressoché unico in Europa. Col- espressivo, dove il movimento incontrava
legialità e inclusione erano dunque i valo- la musica, la voce, i materiali, gli ogget-
ri alla base di tale rinnovamento, frutto di ti, gli altri. Qualsiasi contenuto poteva
mobilitazione e impegno politico, sociale essere messo in movimento, in gioco, in
e culturale. relazione; animato e drammatizzato con
Riguardo l’insegnare e l’apprendere la la propria intera espressività corporea. Si
parola d’ordine era “riportare a scuola il poteva essere fiume, montagna, lettera o
corpo”, per citare il titolo di un libretto numero, fare il teatro della Storia, imper-
allora famoso1. sonare le categorie della Grammatica.
Che cosa significava? Aprire i confini, Sono esempi che traggo dalla mia me-
fino allora rigidi, tra la lezione in classe moria perché illuminano un altro aspet-
dove il corpo è fermo, attento, silente, to del nostro tema: oltre al come e al che
quella in palestra dove si vuole che sia cosa, anche il chi. Erano gli insegnanti
atletico, performativo, competitivo e il stessi, ovviamente non tutti, a farsi porta-
momento della ricreazione – termine in- tori di questo nuovo modo di far scuola e
teressante – dove è “libero” di fare, senza non c’era virtualmente area, tema o disci-
mai essere però veramente guardato, valo- plina che non potesse esserne coinvolta:
rizzato. Rimettere al centro della pratica e era meno un fare e più un saper cogliere,
della riflessione ciò che l’apprendimento ascoltare.
formale tradizionale escludeva e separa- Le connessioni, le idee, le pratiche
va: un corpo tutt’intero, sentito e vissuto emergevano dai bambini e dalle bambine
nel gioco, nelle relazioni; espressione di stesse: diventava allora un lavorare assie-
emozioni, affetti e desideri; portatore di me per percorsi, aspetto di cui parlerò più
storie come di progetti. avanti.
Quella corporeità che identifica, qua- Questo momento storico è un termine
lifica la nostra stessa presenza al mondo di paragone importante per valutare come
e guida l’apprendere organico, spontaneo cambierà in seguito la presenza dell’atti-
dei bambini fuori dalla scuola, ma anche vità corporea nella scuola primaria fino ad
degli adulti, lungo tutto il corso della vita: arrivare all’oggi. Inoltre, mette in luce un
in questo senso vero terreno comune tra fattore essenziale: la connessione tra ri-
noi e loro, tra insegnanti e alunni, come vendicazione del valore formativo dell’at-
tra i bambini stessi. tività corporea e proposte di rinnovamento
Esplorarlo insieme fa trovare i modi, sociale e politico. La troviamo negli anni
i tempi giusti, le regole, nell’esperienza ’70 del secolo scorso non come novità, ma
stessa, momento per momento: un modo come eredità di un momento storico pre-
di lavorare chiamato giustamente “ricer- cedente, di un discorso che circostanze
ca-azione”. avverse avevano interrotto.
Come si stava “a scuola con il corpo”, Non dobbiamo infatti dimenticare che
insegnanti e bambini, insieme? Uscendo l’idea di mettere al centro dell’apprendere
la corporeità, il movimento spontaneo, per
1
Alfieri et Al. 1974.
come si presenta, al di fuori di codici e

n. 181 | musica domani | 9


modelli, è idea moderna che ha potuto es- s’intende soprattutto il movimento libero,
sere pensata solo da un certo momento in autodeterminato. Ed è proprio la riscoper-
poi, nella consapevolezza di andare contro ta del corpo, ma soprattutto del valore del
un’intera tradizione culturale. Mi permet- movimento naturale a guidare a un certo
to di raccontare questo momento iniziale, punto della nostra storia, una vera e pro-
pionieristico, perché fa comprendere cosa pria rivoluzione, prima nel campo dell’ar-
mette in gioco, non solo in termini di ri- te – musica, danza, teatro, arti visive – poi
sultati ma anche di resistenze, opposizio- nell’ambito formativo, educativo.
ni, riduzioni, l’operare seguendo la via del Quando avviene? Tra la fine dell’Otto-
corpo, così globalmente inteso. cento e l’inizio del Novecento.
Non dico niente di nuovo se affermo È l’immane trasformazione portata
che la tradizione culturale occidentale si dalla Rivoluzione Industriale, con il pas-
caratterizza per un fondativo dualismo, saggio alla moderna società di massa nel-
quello tra corpo e mente. Dualismo dove la quale tuttora viviamo, a rimettere sul-
però il valore positivo, superiore, sta dal- la scena – insieme ad altri elementi – il
la parte della mente – anima o spirito – a movimento, come soggetto interessante,
spese di quella del corpo e quanto ad esso da indagare come da usare in modi nuo-
associato: sensazione, emozione, passione, vi. Nella società precedente esso trovava
affetto, relazione con i pari... Un dualismo posto, ritmo e misura nei diversi momenti
generatore di infinite coppie di opposti, che scandivano la vita delle persone (il la-
che abitano il nostro pensiero, il nostro lin- voro, il rito, la festa), declinato in attività
guaggio, e indirizzano il nostro operare. differenti per le classi nobili e per quelle
Nel campo del sapere gli elementi ap- popolari. Un ordine preciso, scardinato,
partenenti all’ambito del corpo sono visti, i cui elementi tornano a circolare, liberi,
in questa prospettiva, come disturbanti, nuovamente visibili, pensabili.
portatori d’illusioni da abbandonare nel È un cambiamento enorme, che tra-
cammino verso la conoscenza che è – volge e stravolge, ma al tempo stesso è
deve essere – certezza e verità. un’occasione per rimettere in discussione
Non sto parlando di astrazioni filoso- equilibri di potere presentati fino ad al-
fiche lontane: ad esempio le frasi tipiche lora come immutabili. Dalla fine dell’Ot-
che accompagnano la lezione a scuo- tocento all’avvento dei fascismi, la risco-
la, credo presenti nella memoria di tut- perta del corpo e il valore del movimento
ti (“stai fermo, composto”; “stai zitto”; saranno dunque le parole-chiave di un
“non parlare col compagno”; “no, questo vasto e complesso movimento culturale e
non c’entra niente adesso”), la stessa di- artistico che si svilupperà in esperienze
sposizione classica dell’aula, con cattedra inedite. Un movimento composito, ani-
e banchi isolati, rivolti verso di essa, ven- mato da istanze di riforma se non di rivo-
gono da questa tradizione assunta quasi luzione sociale, ovvero dalla convinzione
inconsciamente come ovvia, naturale. In che, attraverso un’arte, un’educazione
molte situazioni, più di quante si possa differente, possa nascere una società più
pensare, è ancora così. giusta, libera, felice.
Il corpo a scuola doveva essere disci- Il lavoro nelle fabbriche, nelle minie-
plinato, guidato, limitato e con “il corpo” re mette difatti brutalmente in luce come

10 | musica domani | n. 181


il movimento – condizione che ci pone e Ed è ancora un musicista – Émile Ja-
mantiene al mondo – possa essere fonte di ques-Dalcroze (1865-1950) che sviluppa
gioia come di abbruttimento e sofferenza la Ritmica, una metodologia volta a per-
se imposto secondo modi, ritmi e finalità cepire e insegnare la musica attraverso il
che contrastano le nostre possibilità, de- movimento – a fare questo passaggio, con
sideri, progetti. la magnifica esperienza della Scuola di
Si rende visibile come attorno al mo- Hellerau (1910).
vimento – ovvero all’intera persona – si Una città-giardino, nata come esperi-
gioca un potere da esercitare, contrattare, mento architettonico innovativo, diventa
riprendersi come diritto umano, inaliena- sede di un esperimento pedagogico: una
bile. scuola dove riconnettere l’arte alla vita,
Il cambiamento di prospettiva co- il pensiero al movimento, facendo co-
mincia proprio in ambito musicale, con municare tra loro i linguaggi espressivi
il musicista francese François Delsarte in una visione globale in cui azione, im-
(1811-1871), cantante e insegnante al magine, suono e parola s’intrecciano nel
Conservatorio di Parigi. Lo studio di come processo quanto nel prodotto. La scuola,
le persone si muovono, si comportano, molto nota, visitata e celebrata da tutti i
reagiscono nelle diverse situazioni della liberal-radicali dell’epoca, allo scoppio
vita reale e la presa in esame delle diffe- della Prima Guerra Mondiale, fu trasfe-
renze che si manifestano nella voce, nella rita da Dalcroze – antimilitarista strenuo
respirazione, in gesti e posture al variare – in Svizzera, a Ginevra. Questo consen-
dello stato emotivo, diventano un metodo te al suo metodo di sopravvivere fino a
nuovo d’insegnamento per cantanti e atto- oggi mentre altre avanguardie artistiche
ri. Il suo lavoro influenza profondamente e pedagogiche soccombono, avversate e
il mondo del teatro e in particolare della interrotte dall’avvento del fascismo e del
danza, dove avviene un’altra rivoluzione nazismo, poi dalla catastrofe della Secon-
espressiva con Isadora Duncan (1877- da Guerra Mondiale. Alcuni protagonisti
1927) e Rudolf Laban (1879-1958). ed esponenti sopravvivono emigrando, in
L’estetica accademica del balletto particolare negli Stati Uniti.
classico è denunciata come inautentica, Nel secondo dopoguerra, nel ricordo
snaturante: dalla riscoperta dei movimen- ancora vivo del recente, disastroso passa-
ti naturali del corpo, della gestualità quo- to, e poi negli anni ’60 e ’70, con la ripre-
tidiana, dalla valorizzazione della gravità, sa economica e l’allentarsi della Guerra
del peso, dalla possibilità di esplorare, Fredda, si crea una situazione favorevole
provare senza un modello, un codice pre- alla ripresa di queste esperienze, al riac-
definito, nasce la danza moderna. Di que- cendersi del desiderio di cambiamento,
sto si nutrono le avanguardie artistiche sociale e politico: in America come in
di questo periodo. Cambia il training per Europa.
danzatori, cantanti, attori, ma al tempo In ambito pedagogico si torna a guar-
stesso, poiché il movimento è il linguag- dare lo spontaneo che emerge nell’azione,
gio stesso dell’esistenza umana, si tratta nei gesti, nel gioco dei bambini come un
di principi operativi validi e applicabili sapere, una ricchezza che contiene un
all’ambito formativo, educativo di tutti. progetto di crescita. Può la scuola, posso-

n. 181 | musica domani | 11


no gli insegnanti, aiutare il farsi di questo tichiamolo: non è richiesta né prevista
progetto, mettendo a disposizione la loro infatti, per il futuro insegnante di scuo-
esperienza e il loro sapere di adulti? Cer- la primaria, alcuna formazione, training
tamente sì ma “seguire il corpo” in questo personale; solo un pallido tirocinio, vera
modo, nella sua apertura, irriducibilità Cenerentola del Corso di Laurea, necessa-
a tempi e modi prefissati, cambia tutti i rio per accedere all’insegnamento.
fattori dell’azione pedagogica. L’adulto E non è possibile abbandonare un cer-
insegnante deve fare molto meno ma esse- to modo di essere e di funzionare se prima
re molto di più: testimone e garante della non ne abbiamo maturato un altro, che
ricerca dei bambini, aperto e in ascolto sentiamo – non solamente pensiamo – mi-
delle esigenze via via emergenti, specchio gliore, in termini di efficacia e benessere.
e aiuto al bisogno, capace di leggere quel- Questo tipo di formazione esiste, ma non
lo che accade in tempo reale, per proporre dentro il circuito accademico ufficiale, a
variazioni e cambiamenti di situazione. È volte occorre anche uscire dai confini del
necessaria una diversa formazione, larga- nostro paese.
mente personale, che apra il futuro inse-
gnante al linguaggio senso-motorio, rela- Lavorare per progetti, laboratori
zionale, simbolico; una formazione basata oppure... condividere percorsi
sull’ascolto del corpo, in situazioni di gio- Cos’è accaduto invece? Una progressi-
co ed esplorazione di gruppo. va erosione, marginalizzazione, riduzione
Si devono inoltre operare cambiamenti dell’attività corporea su tutti i fronti: da
degli spazi scolastici, dei materiali, del- metodologia di lavoro trasversale, essa è
le attrezzature, rivedendo tempi e modi stata pian piano riportata entro i ranghi di
delle attività come della posizione e del- poche, specifiche discipline come l’edu-
le mansioni di tutti quelli che sono parte cazione musicale e ovviamente l’educa-
dell’ambiente educativo. zione motoria che ultimamente è persino
Dare respiro e continuità alla ventata ritornata ad essere, anche per la scuola
di rinnovamento, al patrimonio di espe- primaria, Educazione Fisica.
rienze positive di quegli anni, avrebbe ri- A ribadire che la mente, lo spiri-
chiesto scelte politiche precise, investire to stanno altrove. Nel migliore dei casi
nell’educazione e nella formazione degli all’attività motoria, corporea, si riconosce
insegnanti, modificare profondamente le un valore propedeutico o di supporto agli
istituzioni – Accademie e Università – apprendimenti “veri” e importanti.
dove tale formazione deve avvenire. Inte- Riguardo al come e al chi, progressiva-
ressi e gerarchie consolidate, vantaggi e mente le attività coinvolgenti in qualche
privilegi, posizioni di prestigio sono mes- modo il corpo sono state spostate fuori,
se inevitabilmente in discussione dalla non dall’orario scolastico, ma dal mansio-
prospettiva “corporea”. Chi si fa portatore nario dell’insegnante, demandate a esper-
di questa prospettiva nelle Accademie in- ti esterni, specialisti: di musica, teatro,
contra ancora oggi forti resistenze e remo- sport...
re. L’attività corporea rientra allora come
Resistenze e paure che sono anche progetto o laboratorio, con durata limitata
quelle degli stessi insegnanti, non dimen- a un certo numero d’incontri, finanziati un

12 | musica domani | n. 181


tempo da fondi per il diritto allo studio, lo spazio del corpo, sperimentato, vissuto,
ora sempre di più pagati dai genitori, con pensato. E non è poco.
le differenze immaginabili tra scuole po- Nella migliore delle ipotesi se può
ste in quartieri con diversa configurazione aprirsi ad accogliere quanto emerge dai
socioeconomica. Per non parlare delle di- bambini e dalle bambine, il laboratorio
verse zone del nostro Paese. può diventare percorso.
Il laboratorio può essere un’esperienza A questo punto è tempo di tornare alle
positiva, di valore pedagogico? Certamente parole di Simona, la bambina di 6 anni,
sì, a certe condizioni. Ho tenuto dal 2004 con le quali ho aperto questo contributo.
al 2012, nell’Istituto in cui lavoravo anche Simona non sa nulla di tradizioni cultu-
come insegnante di classe, laboratori di rali, interessi istituzionali, programmi e
Danza Educativa per i bambini e le bam- obiettivi, ordini d’importanza, gerarchie
bine, riuscendo anche, per un paio di anni, consolidate: arriva a scuola, nuova e igna-
a proporre e realizzare una formazione ra per così dire, con la sua particolare
per insegnanti. Ho potuto dunque vedere domanda – di crescita, di sviluppo – leg-
e sperimentare entrambi i fronti, quello gibile nel suo modo di muoversi, giocare,
interno e quello esterno, dell’insegnante parlare, agire. Con il suo diritto ad avere
e dell’esperto. Come insegnante dirò che il meglio, si dice: a essere, diventare se
nelle mie classi hanno dato buoni risul- stessa al meglio, aggiungo. Questa è la do-
tati i laboratori tenuti da persone passate manda cui accennavo prima, così partico-
attraverso formazioni caratterizzate da un lare, da non richiedere tanto una risposta,
profondo lavoro pratico, corporeo, perso- quanto di essere vista, accolta, insieme a
nale. Guarda caso formazioni facenti capo quelle dei suoi compagni e compagne di
proprio ai momenti storici, rievocati prima: viaggio.
metodo Orff, metodo Dalcroze, Psicomotri- Lavorare per percorsi permette tale
cità, Teatrodanza, per fare alcuni esempi. accoglimento, crea le condizioni perché il
Come esperta posso dire che il labo- modo di apprendere organico che è stato
ratorio funziona laddove riesce ad aggan- proprio della bambina fino a quel momen-
ciarsi alle attività di classe, le feconda e to possa continuare anche dentro la scuo-
ne viene fecondato, non rimanendo un’i- la, informando della sua qualità anche gli
sola – magari felice – contraddetta nei apprendimenti formali cui la giovane al-
modi e nei fatti dal mare quotidiano delle lieva è chiamata: imparare a leggere, scri-
lezioni, dove il corpo e con esso la glo- vere, far di conto per cominciare, e molti
balità della persona, ancora una volta si altri a seguire.
riduce, scompare, annega. Aggiungo che, Che cosa significa lavorare per percor-
talvolta, sul laboratorio si depositano at- si? Lo spiegherò dal mio punto di vista,
tese esagerate, richieste improprie, che quello dell’adulto, dell’insegnante.
vanno comprese e riportate entro i confini Un percorso si fa, avviene. Posso pre-
reali di questa esperienza. pararmi ad esso, immaginarlo ma so che
Sicuramente con i suoi limiti e con le non ne avrò il controllo. Mi pongo in at-
limitazioni che deve sopportare, il labora- teggiamento di ascolto e di ricerca, con-
torio può svolgere comunque l’importante sapevole che dovrò variare e modulare
funzione di mantenere aperto nella scuola secondo il bisogno la qualità della mia

n. 181 | musica domani | 13


presenza nel gruppo dei bambini e delle Il resto del tempo si continua a fare
bambine, la natura e il carattere delle pro- esercizi, lezioni, studio... non tutto può
poste di lavoro. Il percorso comincia dalla entrare nel percorso ma sicuramente lo
domanda emergente, che si può cogliere spirito del percorso entra pian piano nel
osservando le loro azioni, i giochi, gli at- tutto e anche la classica lezione prende
teggiamenti, i discorsi, insomma tutte le un carattere diverso: per la partecipazione
produzioni; senza distinzioni e gerarchie dei bambini, la loro curiosità, capacità di
tra cose serie o stupide, che “non c’en- fare connessioni e accostamenti insoliti,
trano”, poiché ognuna ha un senso relati- di proporre soluzioni, di organizzarsi. Per-
vamente alle altre. Osservo partecipando, ché si è presenti, con la propria corporeità
con la parte conscia e inconscia del corpo, viva e intera, in ogni momento: il suo va-
rimanendo aderente all’evento, al fenome- lore non termina all’uscita dalla palestra,
no, ascolto le sue risonanze in me. o al suono della campanella che segna la
La mia proposta s’inserisce dunque fine della ricreazione.
sullo spontaneo che emerge dai bambini, Questo modo di lavorare è profonda-
qualunque esso sia, aiutandolo a prendere mente inclusivo ed è in grado di affrontare
forma e consapevolezza, a divenire pen- con successo sfide – quali l’integrazione
sabile e condivisibile. Metto a disposizio- degli alunni stranieri o dei bambini con
ne la mia esperienza di persona adulta, dislessia – cui si è risposto invece con la
la mia conoscenza e cultura: offrirò alla moltiplicazione dei progetti, dei “piani
classe musiche, opere d’arte, testi, ogget- speciali”, parcellizzando ulteriormente
ti e materiali perché possano essere uti- modi e tempi della didattica.
lizzati, rielaborati dai bambini nella loro Mentre la risorsa vera è sempre lì,
ricerca di senso, in momenti laboratoriali, presente, ma trascurata: quel corpo così
attraverso un uso integrato di tutti i lin- profondamente democratico, col suo modo
guaggi espressivi, dando luogo a prodotti di funzionare, tipicamente umano, crean-
originali, nuove domande da cui ripartire. do legami, connessioni, tra dentro e fuori,
L’adulto non preordina e scandisce con l’ambiente, il mondo.
contenuti e tempi ma funziona da cata- Come ho detto in precedenza un tra-
lizzatore di situazioni e di eventi, garan- mite, un ponte, un terreno comune d’in-
tisce che essi si svolgano in condizioni contro e di lavoro. Portare, promuovere
di sicurezza, dentro una cornice di regole l’attività corporea nella scuola primaria
condivise, segue le dinamiche del gruppo può prendere dunque diverse strade e mi-
intervenendo per tenere aperte le vie di sure secondo la situazione, la posizione
scambio e di elaborazione. in cui ci si trova a operare, ma credo sia
E il programma, le materie, gli obietti- necessario entrare in questa scelta a occhi
vi? Un percorso attraversa diversi ambiti, aperti, per così dire, ovvero consapevoli
si allarga come un fiume, prende talvolta di cosa implica in termini di possibilità,
con sé territori imprevisti. Rappresenta, quanto di resistenze.
all’interno dei tempi istituzionali, uno Concludo allora come ho cominciato,
spazio/tempo con un carattere speciale di con le parole di un altro bambino, compa-
festa, di sospensione dell’ordinario, in cui gno di Simona:
ogni dettaglio prende rilevanza e colore.

14 | musica domani | n. 181


Quando mi muovo, Bibliografia
tutto intorno a me inizia a parlare, Andrea Canevaro, I bambini che si perdono nel
a creare: bosco, La Nuova Italia, Firenze 1976.
i colori attorno a noi Fiorenzo Alfieri et Al., A scuola con il corpo,
e il tempo “Quaderni di Cooperazione Educativa”, 8, La
che comincia lentamente Nuova Italia, Firenze 1974.
a scorrere. Ivano Gamelli, Pedagogia del corpo, Meltemi,
Roma 2001.
Tarik, 7 anni Umberto Galimberti, Il corpo, Feltrinelli, Milano
1983.
Jader Tolia – Tere Puig, Essere corpo. Come ri-
pensare lavoro, educazione, sport, architettura,
design, moda, salute e spiritualità da una pro-
spettiva corporea, Tea Edizioni, Milano 2016.

n. 181 | musica domani | 15


Gherardi, Paola, "Attività corporea e abilità cognitive", Musica domani: Semestrale di pedagogia e
cultura musicale–Organo della SIEM: Società Italiana per l'Educazione Musicale 49/181 (Bologna, Italy:
dicembre 2019), 6-15.

Copyright © 2019 by Società Italiana per l'Educazione Musicale (SIEM). All rights reserved. Content
compilation copyright © 2020 by Répertoire International de Littérature Musicale (RILM). All rights
reserved.

RILM Abstracts of Music Literature with Full Text contains electronic versions of previously
published journals reproduced with permission. The RILM collection is owned and managed by
Répertoire International de Littérature Musicale (RILM), 365 Fifth Avenue, New York NY 10016,
USA.

As a RILM user, you may print, download, or send articles for individual use as authorized under
the terms and conditions of this site, as well as under fair use as defined by U.S. and international
copyright law. No content may be otherwise copied or posted without the copyright holders’
express written permission.

To view the entire list of journals included within the RILM Abstracts of Music Literature with Full
Text collection, please visit http://rilm.org/fulltext/.

Potrebbero piacerti anche