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30/09/20

L’esame di quest’anno è una tesina sui testi affrontati, in spagnolo + commento e domande
sulla parte istituzionale. La tesina va consegnata una settimana prima della data d’esame.
Ci sono due parti del corso: monografico e parte istituzionale.
Ripasseremo la narratologia: studio delle tecniche narrative.
Testi che affronteremo:
-”El arpa y la sombra”, Alejo Carpentier (la storia di Pio nono che durante un viaggio in
America Latina ha l’illuminazione che sia necessario avere un santo americano: Colombo)
-”Los pasos de Lope”, Mortiz (parla dell’indipendenza del Messico)
-”Santa evita”, Martinez (parla di Evita Peron, la terza moglie del presidente Peron)
-”Operación masacre” de Walsh (non-fiction che racconta di un caso di attualità misterioso)
-”Latinoamérica e imperialismo”, Oesterheld (fumetto che usciva a puntate sulla rivista di
uno dei gruppi della sinistra peronista, offriva una visione ben orientata politicamente)

La seconda parte istituzionale va fatta da soli. Da una parte troviamo i manuale Williamson e
dall’altra dovremo studiare il testo di Fausta e Tedeschi sul modernismo.

Rapporto tra storia e letteratura:


Un testo può parlare del passato o del presente.
Un testo che parla del passato è un romanzo storico, mentre nell’altro caso è un romanzo
realista o testimoniale. In entrambi i casi al lettore sembra di arrivare a conoscere qualcosa
in più.
Rapporto tra storia e storiografia: rapporto tra i fatti storici e la disciplina che li studia e che li
“mette in parole”.
La letteratura è narrazione ma in realtà anche (per esempio) una biografia scritta da uno
storico, in quanto deve fare una selezione delle fonti e sceglie cosa comunicare e come
“narrare” i fatti storici che ovviamente sono più rilevanti rispetto al testo letterario.
Rapporto tra storia e mito:
Rapporto tra storia e memoria: la memoria è più soggettiva e spesso è una fonte della storia.

01/10

Romanzo storico= La narrazione degli eventi antecedenti la nascita dell’autore.


Nueva novela histórica= S. Menton definisce la nueva novela histórica attraverso questi
punti:
-Unica verità storica (mentre nel romanzo storico classico c’è una mimesi)
-Omissioni, esagerazioni, anacronismi
-Ficcionalizacion dei personaggi storici (esempio Colombo e Pio nono)
-Metafiction (l’autore interviene nella fiction e riflette su cosa sia narrare)
-Intertestualità (citazione di altri testi)
-parodia/carnevalesco/eteroglossia

Grutzmacher è un critico che parla di ciò che dice Menton, secondo il critico:
-I caratteri descritti da Menton non sono rigorosi
-Ragioni storiche= la nueva novela “nasce” dopo il boom non dopo la novela historica
tradicional.
Secondo il critico in realtà il vero tratto distintivo della nueva novela historica è la riscrittura o
decostruzione della storia.
Sempre secondo il critico in questa categoria si nasconde un’incoerenza di fondo:
Da una parte i critici che parteggiano per la nueva novela sostengono che i romanzi storici
avrebbero un valore conoscitivo simile a quello della storiografia, dall’altra si presuppone
che questi romanzi sono una critica alla storia ufficiale e quindi andrebbe a supporto ad una
verità storica alternativa, ciò è incoerente= la verità storica o esiste o non esiste.

Chi nega lo statuto epistemologico della storiografia non afferma che storiografia e narrativa
abbiano lo stesso valore, semplicemente nega le Vulgata storiche (immagini tradizionali
collettive) e il concetto di memoria culturale.

L’organizzazione dei materiali dello storico viene fatta dallo storico stesso che è però parte
del processo storico stesso, dunque può essere influenzata dal punto di vista soggettivo
dello storico (a partire dal momento storico in cui vive, i suoi valori, la società in cui vive
ecc..)

02/10

Hayden white en 1973 publica un libro llamado “Metahistory”


Meta Historia:
Hayden propone considerar a la historia como un discurso, por lo tanto ya no podemos
considerarla como una ciencia positiva. En la representación del pasado hay una influencia
del hoy del historiador.
En la mayoría de los textos, dice el autor, tienen:
-Una explicación
-Un tipo de trama
-Implicacion ideologica
Poetic faculty= capacidad de imaginación
¿Cuáles son los problemas?

Febvre dice que cualquier tipo de texto puede ser útil para reconstruir el pasado y la historia.
Es decir que también los textos literarios pueden ser considerados testigos de la historia,
pueden ser fuentes para reconstruirla.

Historia/mito:
El mito siempre indica la necesidad de explicar o recordar el pasado o algo del presente que
no logramos explicar.
R. Barthes trata de dar una definición del mito:
-El mito es una palabra, un sistema de comunicación, un mensaje, NO es un concepto, sino
una forma..
-No se define un mito por el tema, todo puede ser mito (a nivel de contenido) pero no a nivel
formal.
Volviendo

*mancano appunti*
07/10

Barthes dice:
La funzione del mito è deformare e non far sparire la storia: la complessità degli eventi
storici non sparisce del tutto, ma vengono semplificati o omessi (deformati) con l'obiettivo di
offrire un’immagine edulcorata, migliorata.
Per esempio noi vedremo Cristoforo Colombo come mito, l’uomo europeo grandioso, lo
scopritore del nuovo mondo ecc… quando la realtà storica è piena di sfaccettature positive e
negative.
Ci sono alcuni tipi di letture e lettori del mito:
I TIPO
l’immagine mitica è un significante vuoto, dunque il produttore del mito introduce nel
significante vuoto il significato pieno.
II TIPO
l’immagine mitica è un significante pieno (distinguo il senso dalla forma), dunque il mitologo
decostruisce il mito separando significante e significato.
III TIPO
l’immagine mitica è un intreccio tra senso e forma ed è ciò che il lettore riceve (il lettore non
discerne, non scompone)

Il discorso mitico è una parola depoliticizzata a cui viene sottratta la sua componente politica
in quanto ciò che è naturale non è politico non è opinabile. (anche se indirettamente
propone in realtà una visione politica visto che considera il mito come naturale, universale)

Narratologia:
Disciplina che studia i processi narrativi

Fabula= serie di eventi concatenati in maniera logica e cronologica


Intreccio= organizzazione degli stessi eventi da parte dell’autore (non necessariamente
logica e cronologica)
Fabule e intreccio possono non corrispondere dunque-->prolessi (flashforward) e analessi
(flashback)

09/10

Un racconto è una costruzione di eventi con una intenzionalità.


Personaggi= I formalisti considerano i personaggi in base alla loro funzione, ovvero in
relazione alle situazioni. Protagonista (eroe) ed antagonista (antieroe) vengono caratterizzati
in maniera diretta (se l’autore ci da una descrizione diretta) o indiretta (se il contesto ce li
descrive). I personaggi possono essere caratterizzati dall’essere, dal fare, dal vedere e dal
parlare.
Narratore= in base al tipo di narratore distinguiamo:
-Racconto astratto (narratore extradiegetico/onnisciente ovvero esterno)
-Racconto concreto (narratore intradiegetico, è un personaggio che racconta la storia)
Lettore= colui che riceve il testo, si distingue in:
-Lettore reale o empirico: storicamente definito, colui che in un determinato periodo e
contesto legge un testo (un lettore del 900 legge un testo in maniera differente da un lettore
contemporaneo)
-Lettore virtuale: lettore immaginato dallo scrittore che spesso non è quello pensato dallo
scrittore
-lettore ideale/modello: la astrazione assoluta, è un lettore che possiede tutte le competenze
per analizzare il testo nella sua complessità, ovviamente un tale lettore non può esistere.
Lettura=
-Lettura empirica: soggetta a variazione temporale e ambientale (cultura, classe sociale
ecc..) corrisponde al lettore empirico.
-Lettura virtuale: determinata da quello che l’autore presuppone sul suo pubblico, quella che
l’autore immagina che il lettore virtuale farà. Non si realizza mai, è un’astrazione.
-Lettura ideale: il livello più astratto di lettura.
Autore=
-Autore reale: persona storica in carne ed ossa dello scrittore
-Autore ideale: l’autore che si immagina il lettore a partire dalla lettura delle sue opere.
Narratore vs Narratario=
-Narratore: istanza narrativa che regola le modalità dell’informazione
-Narratario: è il destinatario del racconto, non è la stessa cosa del lettore, per esempio in un
racconto dove c’è uno scambio epistolare tra due personaggi, la persona a cui è diretta la
lettera non è il lettore, è il personaggio del racconto, è il destinatario (in questo caso
chiamato narratario). Il narratario e il lettore possono coincidere, ma non necessariamente.
Rapporto tra spazio e narrazione=
Conosciamo lo spazio attraverso le innumerevoli descrizioni che hanno alcune funzioni:
-Effetto di realtà
-Descrizione prosopografica: ci parla di un personaggio
-Funzione ritmica: marca una pausa, si crea suspance, si allenta la tensione (per esempio)

14/10

Codice topologico:
Il rapporto tra gli elementi spaziali e i significati che assumono all’interno del racconto.
Prospettiva:
Rappresentazione generale dello spazio, filtrata e selezionata in quanto è impossibile
riprodurla totalmente.
Simbolismo:
Nella descrizione dello spazio troviamo elementi che portano significati simbolici importanti,
anche attraverso le opposizioni (per esempio “palazzoni e casucce” quindi
“pericolo/protezione”)
Per il critico Lottman l’opposizione più importante è quella tra spazio interno ed esterno (IN
ed ES) e il confine tra le due è la frontiera.
Il testo è il luogo dove confluiscono 2 sistemi di valori, da una parte abbiamo degli elementi
simbolici che derivano dalla cultura del lettore (codice esterno al testo) dall’altra il testo è
produttore di un sistema di valori propri (codice interno al testo).
In un testo i significati li ricaviamo non solo dalla lingua ma anche dalla cultura (se per la
nostra cultura per esempio una rosa simboleggia la passione, magari per un’altra cultura no)

Lotman in un saggio del 1922 (tipologia della cultura), afferma che il nucleo spaziale
oppositivo da cui derivano gli altri quello tra in ed es, limite tra i due detto frontiera; i
significati di questi spazi indicheranno il sistema di valori su cui si fonda il testo: nel testo
confluiscono due tipi di valori, da una parte elementi simbolici che derivano dalla cultura
dell’autore, codice esterno al testo stesso dall’altra il testo produce un assiologia propria,
codice interno al testo. I significati li ricaviamo dalla lingua ma anche dalla cultura di una
determinata area linguistica.

Rapporto tra tempo e narrazione:

La scrittura si sviluppa nel tempo: tempo della lettura

Concezione del tempo oggi=come tema e in rapporto alle scoperte scientifiche: cambiata
grazie ai cambiamenti della teoria scientifica (relatività) e diffusione della psicologia e
psicanalisi (tempo soggettivo di un personaggio), il tempo è un contenitore in evoluzione non
esterno alla vita.

Temporalità diegetica : tempo narrativo

G. Genet studioso di linguistica francese che in un saggio si chiede come funziona il tempo
nella narrazione, 3 dimensioni: durata (lunghezza testuale e lunghezza della storia narrata),
ordine (come vengono disposti gli eventi nella narrazione), frequenza (quante volte un
singolo evento viene narrato, Cent’anni di solitudine =vengono raccontati gli stessi eventi
accaduti a persone diverse a causa di una maledizione.

Durata: velocità della progressione della storia e la progressione del racconto, a seconda
della minore o maggiore velocità cambia il rapporto tra durata della storia e del racconto; se
abbiamo un dialogo nella storia c’è un equilibrio tra il tempo del personaggio e del lettore...
schema di Genet

15/10

I Tempora verbali:
Tre tratti distintivi del paradigma temporale
-Atteggiamento: rapporto tra parlante ed ascoltatore
*tempi commentativi= presente, passato prossimo, futuro
*tempi narrativi= imperfetto, passato prossimo, trap. prossimo e remoto, condizionali.
-Prospettiva: rapporto tra tempo reale e tempo testuale
-Messa in rilievo: rapporto tra primo piano e secondo piano

Tecniche della narrazione


-Prospettiva= punto ottico attraverso il quale si trasmette un’informazione
-Voce= aspetto discorsivo attraverso il quale si trasmette l’informazione
Focalizzazione:
1. focalizz. zero: il narratore è onnisciente, non c’è una prospettiva ma lo sguardo di
“Dio”
2. focalizz. interna: fissa (personaggio che dall’inizio alla fine racconta la storia)
variabile (più personaggi raccontano la storia in momenti diversi) multipla (in cui lo
stesso microevento viene raccontato da più punti di vista, es. romanzo epistolare)
3. focalizz. esterna: non prende parte alla storia narrata ma il narratore non è
onnisciente.
il narratore può essere
1. nascosto (noi non percepiamo la sua presenza) spesso è il narratore extradiegetico
(onnisciente)
2. palese (noi percepiamo la sua presenza) narratore intradiegetico
Narratore palese:
può spaziare nel suo mondo in maniera libera, senza preoccuparsi di nascondere la sua
presenza. Può fornire informazione extradiegetiche. Può riassumere delle parti di narrazione
in maniera diretta (saltando alcune parti). Si può porre come autorità di quello che sta
narrando. Può commentare, interpretare, giudicare.

Alterazione della prospettiva:


-Parallissi: omissione laterale, il narratore da coscientemente meno info del necessario (per
esempio nel poliziesco un sospettato che non dice tutta la verità all’interrogatorio)
-Parallessi: eccesso di info, il narratore ci dice più di quanto sarebbe necessario dire rispetto
alla sua focalizzazione (per esempio l’introduzione nella coscienza di un personaggio da
parte di un narratore esterno)
Distanza:
-Discorso narrativizzato: gestito totalmente dal narratore, quello + distante, discorso indiretto
-Discorso trasposto: meno distante, ma è il narratore che riassume le parole dei personaggi
-Discorso in stile indiretto libero: ancora meno distante, il narratore imita le parole dei
personaggi (inserisce nella sua narrazione dei frammenti di testo che starebbero bene in
bocca al personaggio)
-Discorso diretto: il meno distante.
Funzioni del narratore:
-Narrativa: funzione di descrizione degli eventi
-Metanarrativa:
-Metadiegetica: spiegazione della storia raccontata
-Comunicativa
-Testimoniale: quando un narratore dice “l’ho visto con i miei occhi”
-Ideologica

Quello che interessa al prof per l’esame è che noi abbiamo gli strumenti di narratologia per
analizzare i testi. Nel programma c’è un manuale che ci può aiutare nello studio, fine ultimo:
acquisizione di un linguaggio inerente all’analisi dei romanzi per scrivere bene la tesina.

Alejo Carpentier
Nasce a Cuba ma il cui padre è di origine Svizzera, nasce in un contesto cosmopolita
(madre russa). Quest’elemento di cosmopolitismo caratterizza tutta la sua vita; studia in
Francia e in Svizzera per poi tornare a Cuba. Nel 1921 inizia la carriera da giornalista a
Parigi poi torna a Cuba e inizia a frequentare gruppi di intellettuali militanti. Nel ‘27 aderisce
ad un gruppo di letterati “Minorista” e per questo viene incarcerato come comunista. In
carcere proprio nel ‘27 inizia a scrivere il suo primo romanzo, quando esce dal carcere,
riesce a fuggire in Francia e vive lì fino al ‘39. Entra in contatto con i surrealisti francesi; la
sua estetica sarà influenzata dal surrealismo ma con una forte critica. Nel ‘49 pubblica il
romanzo “El reino de este mundo” con un’introduzione in cui l'autore descrive quella che
secondo lui è la sua estetica e la costante sudamericana ovvero il “Real maravilloso”.
Carpentier dice che i surrealisti europei fanno un superamento della realtà logica ma è
un’operazione estremamente intellettuale, in Sudamerica invece è qualcosa di quotidiano
che loro vivono dai tempi dei primi conquistadores nelle croniche in cui raccontavano le loro
esperienze. Il romanzo parla del processo di indipendenza di Haiti dalla Francia e di come
sia evoluta la storia del paese; in tutto questo ci sono elementi fantastici. Carpentier dice
quindi che questi elementi che accadono realmente nella vita americana (nel senso che
l'esperienza del mondo fatta dall'america implica che elementi di questo tipo siano quotidiani
e non cerebrali come nel caso del surrealismo francese). Dal ‘45 al ‘49 si autoesilia da Cuba
per questioni politiche e scrive “El siglo de las luces” scritto nel ‘58, nel ‘59 trionfa la
rivoluzione cubana e Carpentier torna a Cuba ma nel ‘64 torna in Francia per andare
all’ambasciata cubana a Parigi.

Il real maravilloso:
Prologo del romanzo “El reino de este mundo” . Racconta che ebbe la fortuna di vivere ad
Haiti che già dalla prima descrizione acquisisce dei tratti quasi fantastici. Si è trovato di
fronte a una realtà di meraviglia che gli europei forzatamente cercano di suscitare da
trent’anni in Europa (surrealismo). A costo di suscitare il maravilloso ad ogni costo, i
drammaturghi diventano burocrati. Il maravilloso europeo del surrealismo è asettico, freddo,
cervellotico.

16/10/2020

Análisis del texto “El arpa y la sombra”


El arpa y la sombra como se presenta? Es una novela, tendrá una parte donde empieza o
termina el texto (narración propiamente dicha) y tenemos el paratexto = elementos textuales
que no forman parte de la historia pero que forman parte del libro en general. Elementos
periféricos como las citas, índices. Índice – cita – texto dividido en tres partes, cada una de
estas partes están marcada a través de un espacio, no se explicitan como capítulos.
La distinción indica indicios a la hora de analizar el texto, pueden contribuir a crear el
proceso de la significación del texto.
Las tres partes: 1. El arpa; 2. La mano; 3. La sombra; (arpa y sombra aparecen en el título)
qué informaciones nos ofrecen los elementos de las partes.
Las citas se encuentran en las tres partes, arte, mano y sombra son los elementos de la
cita. El título de la sombra deriva de alguna forma de esta cita.
Primera parte: (el arpa) empieza con otra cita. Narrador omnisciente. Referencia religiosa y
donde se habla del arpa como en la cita inicial. El laudo debe ser un elemento que se
conecta con el arpa y con lo que se contarà en la primera parte de la obra.
Habla de un joven que se llama Giovanni … qué es el futuro papá y empieza un viaje a
América Latina, Chile y Argentina. Quiere establecer buenas relaciones con las nuevas
naciones independientes. Estamos en las primeras del siglo XX. La misión no tiene éxito
porque tanto en Argentina como en Chile, los jefes màs importantes no reciben bien a los
nuncios del Vaticano porque no son muy clericales.
Nuncio apostolico = religioso que sirve como embajador del vaticano en algunos países.
Todo el conjunto de personas que viajaban con el nuncio regresaron a Europa y al joven
Mastai se le ocurre una idea: lo importante es individual y promocionar el nacimiento del
culto a un santo que pueda unir a Europa con las nuevas naciones latino Américana.
Cuando Mastai llega a ser papa, recuerda esa idea y decide llevar para adelante el proceso
de beatificación de Cristóbal Colón = santo que puede unir América con Europa.
EL LAUDE = descripción del proceso de beatificación, beato alguien que es loado.
Segunda parte: (la mano) el narrador ya no es omnisciente como en la primera parte,
encontramos a Cristóbal Colón que está a punto de muerte esperando a su confesor y
relata al lector todas las hazañas de su vida, porque empieza a pensar al viaje hacia al
Oeste, como logra realizarlo, que le pasa cuando lleva. Todo esto lo puede decir sin mentir
porque se habla a sí mismo, está recordando su vida. EL MANIPULADOR = colón que se
confiesa como un manipulador
Tercera parte: (la sombra para hablar de fantasma) que es Colon que se le nomina como el
invisible porque es un fantasma. Narrador omnisciente. No está en España sino en el
Vaticano que va dando vueltas por la plaza y está esperando el resultado del proceso de su
beatificación. La novela terminará con el resultado negativo del proceso porque no tiene
muchas características para ser beatificado.
Proceso de beatificación = proceso en la que hay una figura que es el defensor del beato
que debe mostrar las pruebas para ser beatificado. Del otro lado está el abogado del diablo
que demostró que no tiene bastantes características para ser beatificado. Muchos
personajes de la historia intervienen como testigos para declarar algo en el proceso que al
final dejarà la posibilidad de ser beatificado.
PRIMERA: El tiempo: se desarrolla en presente a mitad del siglo XIX, el papa tiene que
decidir si aceptar si beatificar a Colón. Tiene muchas dudas porque a él le parece buena
idea a nivel político pero por el otro el mismo sabe que en realidad la figura de Colón no
sería un buen santo.
Pasado con fenómenos de analepsis, se encuentra el joven Mastai del que se cuenta su
vida, como decide tomar el camino religioso, como decide irse a América y de cómo se le
ocurre la idea de la beatificación de Cristobal.
espacio: vaticano, palazos del pontefice y todos los lugares que ellos ven llegando a
América.
SEGUNDA: el tiempo presente 1506, Cristobal que está muriendo.
Pasado a través de la analepsis: pasado que es la vida de Colón.
Espacio: Colon falleció en Valladolid espacio del presente y luego los espacios de la vida de
marinero de Colón.
TERCERA: el tiempo presente narrativo es otro porque estamos a finales del siglo XIX, el
invisible que se mueve y espera el resultado del proceso.
Fabula y trama:
Trama à lo que ya hemos escrito
Fábula à elementos ordenados cronológicamente y en la fábula irían los acontecimientos de
Colon, la muerte, Mastai y su vida, su viaje, papa y el proceso.

* se cuenta el recorrido que el papa hace hasta sus estancias privadas. El lujo de detalles
sirve para introducir al lector al contexto del Vaticano. Descripciones minuciosas de los
detalles, quien vale menos puede llegar no tan cerca a las habitaciones del papa.
Hay mucho silencio, las ventanas están tapiadas, pero en realidad no avanza la narración.
* Catalina de Siena. Se habla de una comunicación que el Vaticano hace pública donde pio
IX no aparece pero aparece su estilo. En ese documento se dice que le syllabus se condena
las pestes modernas = socialismo y el comunismo, francmasonerías y las sociedades
bíblicas de América.
Descripción indirecta de sus ideas, evidentemente el protagonista es una persona muy
conservadora. Napoleon III no quería que ese sillabus se difundiera en Francia.
Elementos de la peste vuelve de hecho comparten con las pestes es que no hay fronteras
para mantenerse a salvo. El syllabus muestran las ideas liberales
* primera analepsis donde se relata la juventud del papa. Mastai recuerda su infancia en
Senigallia con sus hermanas y cuando estaba en Chile.
* empieza el relato propiamente dicho. Él tiene que decidir algo importante. En su escritorio
tiene documentos que están esperando en su escritor. Pio IX tiene muchas dudas porque
mira todo el año un documento para firmar. Para empezar el proceso de beatificación. Ta lo
ha leído 20 veces, está inseguro.
21/10

Se muestra que la familia del futuro Pio IX es noble, él era de Senigallia. Se ven las dudas
del pontífice, no se atreve a firmar los documentos de la beatificación de Cristóbal Colón. El
papa pide a un historiador francés de “facilitar” la beatificación de Colon, escribiendo una
biografía de él. El objetivo del pontífice es hacer volver Sudamérica a su cristianidad
encontrando un santo sudamericano que pueda unir la fe europea a la fe latinoamericana.
No hay una subdivisión en capítulos pero las líneas blancas se dividen de alguna manera.
A partir de la página 21 se cuenta con una analepsis sobre la juventud del pontífice. La
sensación es de estar escuchando las mismas palabras del Mastai. Tenemos una
descripción de la casa de la familia Mastai que ha caído en desgracia, así que todo está en
ruina y en miseria. El texto caracteriza al personaje como un conservador reaccionario. Se
describe la vida del Mastai como si fuera un Pícaro, en la fase de su juventud tiene una vida
hecha de pequeños expedientes para sobrevivir y para vivir mejor, de hecho lo que
apreciaba más de las celebraciones eclesiásticas era la comida (porque él era pobre).
Giovanni es indeciso y probablemente es tan pobre que para poder comer todo los días
tiene que estudiar para ser eclesiastico. En la página 25 se dice que él estaba resuelto
(determinado) a entrar en la iglesia, eso nos deja pensar que esta resolución no es una
decisión hecha por real afición o vocación. La oposición es entre la comida de la nobleza y
la comida humilde de los eclesiásticos, el pasaje es desde un mundo laico hacia el mundo
religioso, pero eso no se basa en la vocación, sino en la necesidad material de comer. Es
una incoherencia que no evidencia la realidad implícita. (Campo semántico de la comida)
Entonces la decisión de ser eclesiastico es causada en realidad por:
-una decepcion amorosa
-necesidad de comer (sobrevivir)
Giovanni es como el Pícaro, extremadamente pobre pero muy inteligente. Ocurre un milagro
(en teoría un milagro en sentido eclesiastico es algo extraordinario que pasa para todo) en
este caso el milagro es solo desde el punto de vista material de Mastai, o sea se le ofrece a
Mastai una posibilidad de carrera. El milagro es que un obispo de América le pide ayuda al
Mastai para una misión.

22/10

En la página 31 empieza la tercera parte del libro donde se habla del viaje a sudamérica, el
primer elemento que se nota del Nuevo Mundo es la suciedad y la pobreza de Montevideo,
después de un breve pasaje por Buenos Aires, donde el Mastai entiende que hay mucha
antipatía hacia la iglesia y la misión apostólica, se dirigen a Los andes y Santiago de Chile.
O’Higgins ya no era más el jefe de la iglesia y se describe la política que no quiere a los
misioneros, así que deciden volver a casa, considerando la misión fracasada. La
embarcación de vuelta se llama “Colombia” que viene de Cristofolo Colon, eso simboliza la
idea futura de Mastai de beatificarlo. En la página 49 habla de esta idea, de crear un santo
ecumenico culto que representara a Sudamerica. A partir de la página 55 empieza el cuento
por parte de la voz de Colón, en el momento en que está por morir y espera el confesor
pensando sobre toda su vida.
Dos elementos:
-la mano: manipulación de Colon
-el mar: aventuras del mismo
Colón piensa ser casi inocente frente a Dios pero se compara a una puta. Se imagina como
un argonauta, una imagen alta, épica. Piensa que tendrá que decir al fraile cosas que si
fueran públicas serían escandalosas. Colón sigue recordando los primeros momentos de su
llegada a América y al final reconoce que como cualquier ser humano no es más que polvo
y ceniza. Por un lado se hace referencia que en toda la historia la idea de inscribir en piedra
mármol las tribulaciones etc...es un concepto que guía la narración. En la segunda
secuencia (desde la página 62 hasta la página 70) Colón sigue reflexionando y
descubriéndose a sí mismo: dice que el único pecado que nunca hizo fue la pereza, pero
nos da un indicio de la lujuria que sintió por Isabela de Castilla (que venía de Madrigal de
las altas torres). Colon es incapaz de describir a esa mujer de manera refinada. Sigue
diciendo que le gustaba el vino. Sigue hablando de todas sus sabidurías de los animales por
ejemplo o de la naturaleza de los territorios, evidenciando su necesidad de conocimiento.
Después se habla del fauno de San Jerónimo (un cuento suyo) haciendo una comparación
implícita con los indios, de hecho el fauno es un buen cristiano que se pensaba que iba a
ser un pagano, así mismo Colón espera que los indios estén dispuestos a ser
evangelizados.

23/10

Hay una predicción de lo que será un momento importante de los descubrimientos de


Colón, es decir el en Irlanda se entera de que habían marineros que de ahí descubrieron
nuevas tierras. Al final de la página 70 se muestra la parte moderna del personaje de Colón,
el hombre que busca el conocimiento. En Irlanda Colon conoce a Maestro Jacopo, un judio
que hace posible que Colón sepa lo de los marineros que llegaron a las tierras
desconocidas del extremo norte, el maestro es importante también porque en la novela se
insinúa que Colón fuera judio (esa condición podía ser peligrosa) aunque cristiano nuevo. Al
ser un ex judio se corria el peligro de ser expulsado. Vuelve a hablar del viaje del marsellés
Pitea hacia el norte, se hace referencia a la Santa Inquisición. Aquí Colon habla de un
periodo previo el descubrimiento de América. Se introduce el tema de que hay territorios
más allá de Groenlandia también.
En la cuarta parte del texto Colón se encuentra en su lecho de muerte, recorriendo todo su
pasado, estando obsesionado por lo que Jacobe le dijo. Colón tiene muy clara su ambición
pero quiere hacerlo en secreto. Hay una premonición, el colon de antes de llegar a américa
se imagina en el momento de su agonía e imagina que va a confesar todo a un franciscano.
Dice que las mentiras de otras personas no son nada frente a las suyas. Colon ha
terminado el recuerdo de ese momento de su vida y vuelve al presente en su lecho de
muerte diciendo que pasó años y años tratando de manipular y convencer a la gente.

04/11
P.83
Lo que él ha hecho hubiera podido costarle la muerte o problemas graves, no le interesa
darle la gloria a un rey sino encontrar alguien que le ofreciera barcos para su empresa.
Sigue con las ideas de mentiras, hacía de todo para convencer a las personas que le
podían ofrecer algo para su viaje, pero no encuentra nadie que quiera ofrecerle lo que
necesita.
Se supone que ahora va a confesar todo.

Quinta secuencia
Primeros intentos para organizar el viaje, habla de una isla donde se fue a vivir con una
mujer (Felipa), habla de signos (claves para entrar en el personaje) hombre de Edad Media
cuya mentalidad es moderna, signos como presagios (elementos que a nivel irracional
hacen pensar en un posible desarrollo, de quien puede interpretar la naturaleza), cree que
hay otras tierras después del océano;
Se cansa de los portugueses, quiere convencer a los RRCC en Córdoba, todo lo que él
hace para obtener financia lo lleva a España.
Fernando está dominado por su mujer, Isabel es una mujer fuerte que decide. En el
momento de la reconquista no pueden invertir en ese viaje medio loco; Colón se enfada
porque no quiere tratar con una reina, de hecho va a pasar algo con ella.
Sexta secuencia
Obtiene el financiamiento por Isabel, son amantes, ella no está enamorada de Fernando y
gobierna ella España. Invoca la profecía de Séneca, obtiene naves y dinero para la
monarquía, quiere seducirla, pasa la noche con ella.
Empieza a decir que va a infestar solo lo bueno para su futuro, para enaltecer su figura,
primer indicio real de que no va a confesar: dice que es un mentiroso, y se entiende que va
a serlo también frente al cura.
Explícita el hecho de ser amantes, dice que el mundo va adquirir su completad en el
momento en que pueda realizar su viaje; Isabel es mas propensa a otorgar el dinero ya que
son amantes pero quiere estar segura; mientras tanto cae Granada y los Judíos son
expulsados de España.
En el momento del coito ella le promete todas las carabelas del mundo, al final de la noche
todavía no hay carabelas;
Escena cómica: se enoja con Isabel, ella le contesta con palabrotas; lo llama marrano
(cerdo, como llamaban a los judíos), el le contesta con astucia, le réglela lo que sabe, para
convencerla le repite que hay cantidades de oro impresionante.
Con la pelea con Isabel ha perdido todo lo que necesitaba, Isabel quiere hablarle, le da el
millón y puede pensar en el viaje de forma más concreta.
Explica como obtiene el dinero: haciendo un trueque con el banquero, evidentemente judío,
sabe que no puede devolvérselo, le dice también !a enfardelar lo tuyo! -> a los judíos a
enfardelar, referencia a la acusación de la noche anterior (marrano).
Colón no quiere que ella diga su secreto a otros, lo de ser judío y de viajar a una tierra en la
que puede encontrar oro.
Termina la preparación del viaje.

Séptima secuencia
El viaje a América, palabras que encontramos en el diario de Colón.
Lo interesante es que esa empresa que parece ser magna, la marinería era mala en
realidad el viaje empieza mal, no ha sabido elegir la tropa. Para resolver un problema, dice
mentira, cuenta y dice que cada día recorren menos distancia de lo que debían recorrer, va
a llegar con una tropa no rebelde.
Más allá de los signos positivos, los marineros empiezan a desconfiar, temen en una
rebelión, empiezan a decir que Colón no es capaz de utilizar el astrolabio y los instrumentos
de herramientas marineros. Situación fea para Colón, se lamenta de los colaboradores
porque son mentirosos.
Pinta un cuadro de riqueza, en poco tiempo habrá una solución, tocará tierra en pocos días.
Están esperando a la luz del día para confirmar su vista, se le presenta a Colón Rodrigo de
Triana, se lleva a cabo una empresa épica, la única preocupación del marinero es tener una
mujer, ni se da cuenta de donde han llegado. Termina esa sección con las palabras de
Colón, quiere que lo llamen Don, se auto proclama almirante mayor de todo el océano, trata
de apoderarse de las tierras, operación inútil, todo seguirá igual, nadie reconocerá su
identidad.

05/11

Se habla de los elementos exóticos de América: indígenas desnudos, animales raros,


naturaleza desconocida. Los indios son descritos como “aptos para recibir la fe”, esto para
justificar frente a la ley que puedan ser buenos esclavos.
Lo que Colón va a decir al confesor son los elementos épicos que van a enaltecer su figura.
*mancano appunti*

06/11

Colón ya se imagina cómo actuar y contra actuar cuando habla con los reyes
El exterminio se introduce como tema
Il tema della menzogna torna, colon offre prima una constatazione “dico che non mento” e
alla fine “credo che non mento”
*appunti mancanti*

11/11

LOS PASOS DE LÓPEZ de Ibargüengoitia

Independencia de México
El autor (1928-1983)estudia ingeniería y hace cursos de dramaturgia. Sus primeras obras
son obras teatrales, después se dedica a la escritura de la novela (los relámpagos de
agosto, la ley de herodes, tetralogía del plan de abajo= representación de la provincia de
Guanajuato, lugar central por la independencia donde hay el grito de dolores por Miguel
Hidalgo)
(Los acontecimientos históricos de la novelas son básicamente iguales a los
acontecimientos históricos reales)
Los pasos de López hablan de la conspiración de Querétaro, 16 de septiembre de 1810, un
joven cuenta el grito de dolores el hecho que va a empezar la independencia del país.
Inspiración de la independencia de América Latina, de EEUU y la ilustración de Europa.
El virrey Iturrigaray reclamó la soberanía y no reconoce a Bonaparte, tomó el nombre de los
legítimos reyes de España. Vemos los primeros brotes de la revolución.
Grito de Ajetreo (pueblo imaginario)= grito de Dolores
Ya en 1809 hubo la conspiración de Valladolid Morelia pero fue frustrada y no se cumplió,
tampoco el grito de ajetreo es un éxito. Fueron descubiertos y tuvieron que cambiar sus
planes, empieza un proceso de insurgencia, se cuenta lo que pasa después de fundarse
ese ejército.
Intentó establecer un gobierno soberano, entre ellos Ignacio Allende (Ontananza).
Lo quieren intentar otra vez el año siguiente, en la casa de José Domínguez con su mujer
(los Aquino en la novela), se unen Aldama y Miguel Hidalgo (Domingo Periñón). Levantan
los planes al 16 de septiembre, grito de ajetreo, el proceso de insurgencia empieza, se
llama a los campesinos para formar parte del ejército y liberarse de España.
Hay un personaje que traiciona a los conspiradores y la mujer Aquino logra enviar un
mensaje a Miguel Hidalgo y él decide dar comienzo a la insurgencia que llevará a la
independencia.
Hidalgo con Allende y Aldama “Viva México”, va contra el ejército, campaña de Hidalgo
(1810-1811), no tiene éxito.
Desde Dolores se dirigen a Guanajuato y Valladolid (Moreira), no encuentran muchos
obstáculos y es fácil derrotar a los grupos de soldados españoles, se dirigen hacia Valle de
México, pero son derrotados (no eran profesionales), Hidalgo decide dirigirse hacia el norte
del país para encontrar ayuda; llega a un pequeño pueblo /aldea en Coahuila y es invitado
por un general español pero son traicionados, ejecutados en Chihuahua.
Estructura novela:

● Primera parte(1-6): introducción a la época y a los personajes


● Segunda parte (7-15): preparación conspiración e insurgencia para que termine bien
● Tercera parte (16-24): evento fundacional Grito de dolores, campaña de Hidalgo

Personajes:

● Domingo Periñón -> Miguel hidalgo


● Matías Chandon (narrador) -> Ignacio Pérez
● Los Aquino (Diego y Carmen)-> Domínguez (Miguel y Josefa)
● Aldaco -> Aldama
● Ontananza -> Allende
● Adarviles-> José Mariano Galván e Ignacio Elizondo
● Presbítero Concha -> Francisco de la Concha que hace que se descubra la
conspiración de Valladolid

PRIMERA PARTE

Capítulo I
Periñón pasó un tiempo en Europa (necesario para conocer la ilustración), se la pasa bien
como cura, no va a la universidad aunque tenga una beca, joven muy inteligente. El
narrador es un amigo de ese hombre.
(Leísmo [...] como le había hecho [...])
Llega a Veracruz en condiciones difíciles, los amigos querían su dinero.
Un chico inteligente, prometedor, que podía tener una carrera religiosa muy buena, no va en
la dirección correcta, hizo algo incorrecto. Al parecer es curioso, no siempre honesto, no se
puede contar con él.
El pueblo debe ser considerado un lugar perdido, el hecho de que esté lejos de la
civilización el obispo nunca va al pueblo y puede sentirse libre. Es feliz que el obispo no
vaya a visitarlo, puede pasar su vida con los campesinos sin problemas con la iglesia.
Aunque su edad madura y su profesión (cura) se habla de revolución.
Tiene 3 manías: curar gusanos de seda, cultivar vides y hacer la revolución, manías no
típicas de un cura.
Cañada: lugar donde va a vivir Matías Chandon; Matías lo ve tres veces antes de conocerlo:
si no conoces una persona no puedes verlo, entonces debe de ser una persona conocida
en la zona, no es un hombre cualquiera.
El narrador recuerda el cielo porque era un momento difícil para los viajeros que andaban
con Chandon, era también un día importante por eso va recordar el cielo, es un personaje
importante.
Matías Chandon: está viajando y encuentra por primera vez a Periñón a caballo casi como
aparición por el registro que está utilizando, deja el lector pensando que para Chandon debe
ser un personaje importantísimo, no encaja con la imagen de un cura, no lleva sotana sino
botas y pantalones, a caballo parece un vaquero que un cura, no tiene sombrero, solo tenía
el alzacuello (colletto bianco da prete). Personaje fuerte, cura original, tipo que quiere
respeto.
Segundo encuentro: con una pala en la mano ayudaba a los campesinos, respetado por
todos los campesinos eso indica importancia y autoridad no de poder sino del trato que
tiene con la gente del pueblo, tiene buena relación con los campesinos, feliz porque no sufre
las molestias del obispo.
Tercer encuentro: adelanto de la narración -> la cárcel (el narrador ha pasado tiempo allí).
Parecen ser encuentros casuales pero en realidad, luego en la narración se descubre que
Chandon estaba esperado en las casas de los Aquino y que él iba a Cañada para pasar su
examen y subir su grado en el ejército pero unas personas pensaban que tenía ideas
independentistas, Periñón y los Aquino lo querían. No son encuentros casuales.

12/11

Capitulo I
Paginas 9-10>...
Se vuelve sobre un tema ya introducido, porque Perinon está en un pueblo tan feo y por un
lado se sabe que él es inteligente y no se sabe porque tiene que estar en un lugar asi
lejano, él responde que es el deseo de Dios. Se dice que en algún momento va a morir de
esa enfermedad y se dice que desde hace tiempo se desmaya en momentos inoportuno y
siempre contesta que se siente divinamente. A partir de ese detalle se desarrollará el
desenlace final de la historia: la conspiración que han planeado y el hecho de que se
descubra antes, es debido a que en un momento el presbítero Concha se desmaya y lo
cuenta todo a un cura durante una confesión, ese cura lo traiciona y va a decir todo
públicamente sobre la conspiracion secreta.
Il presbitero Concha è fondamentale per la narrazione.
Il narratore-testimone è Matia Chandon, ed è curioso che qui giochi con una sorta di mistero
che propone al lettore: non dice che questo personaggio è importante, ma da al lettore tutti
gli elementi per poi capire che questo dettaglio all’inizio del capitolo è fondamentale.
El Padre Pinole es ese cura con el cual Concha va a confesarse. Nadie se confiesa con él
porque saben que no sabe quedarse con secretos.
El licenciado Manubrio viene connotato dalla lettura che sta facendo: “El Manual del
inquisidor” . Il narratore dice che in quel momento conobbe Domingo Perinon e anche chi
l’avrebbe tradito. Se dice que Manubrio llega a Nueva España ya siendo bastante viejo y es
importante subrayar que es Español. Como lectores ya podemos hacer hipótesis de que
lado va a estar Manubrio entre independentistas e imperialistas. Es un personaje que debe
haber tenido un rol importante en la opresión de revueltas y entonces es un personaje
conectado con los realistas españoles, es un símbolo del poder español en tierra
Hispanoamericana. Se dice “quiso nuestra mala suerte” o sea que ya se dice que Manubrio
va a ser un personaje incómodo. Después Matias se presenta a sí mismo: quiere hacer
carrera y entonces decide presentarse a un examen para ser comandante de los artificieros,
por eso viaja a Canada; un corregidor le invita a su casa (aparentemente es un amigo de
amigos) ese detalle es importante. El señor Aquino (el corregidor) forma parte de la
conspiración, Matias fue invitado por él después que el corregidor entendiera que Matias
tiene ideas independentistas.
Durante el viaje en la diligencia hay también personas no de buena leche (o sea un poco
malas). Se entiende que Matias no es muy creyente y que es muy conformista, hace y dice
que lo hacen y dicen los otros; de eso entendemos su actitud.
Padre Pinole, alguien conocido en el pueblo, dice que nunca tuvo la suerte de entrar en la
casa de la familia de los aquinos (corregidores) mientras que Chandon si; eso nos hace
entender que Padre Pinole no es hombre de confiar, mientras que Matias, teniendo ideas
independentistas, si.
Se presenta la familia de los Aquinos como una familia muy importante que vive en un
palacio. El presbítero Concha no quiere hablar mucho y por eso no tiene una buena relación
con el Padre Pinole que al contrario es un chismoso. Manubrio explica lo que fue la
conspiración de Hetamanro. Se ofrece una primera representación del grupo de
conspiradores, se les caracteriza de forma bastante cómica.
Matias estaba totalmente al obscuro de que ya había voluntad de algunos mexicanos de
hacer revolución para la independencia.
hay una dialéctica entre lo verdadero y lo falso y esa exposición de lo relatado con el teatro.
Esto pertenece a Carpentier pero también a esta novela.
Empieza en el segundo capítulo:
La diligencia llega a Canada y alguien pregunta a Chandon si es efectivamente él y lo lleva
a la casa de los Aquinos. Tenemos la primera descripción de la pareja que despierta cierto
estupor, se llaman Diego y Carmelita. Diego es un idealista pero en su cara falta la vitalidad
de alguien que realmente cree en lo que hace; piensa que no se tiene que luchar para
lograr la independencia.
Carmelita le pregunta cómo le fue el viaje y luego le muestran dónde va a dormir, se relata
también de la fascinación que Matias sentía por la mujer.
Se hace notar que Diego parece perderse en la casa, en realidad de hecho el corregidor no
es muy rico y tiene derecho solamente a una parte del palacio, la casa pertenece a una
familia más rica que casi nunca se queda ahí. Paco Portico es un amigo en común a Matias
y a los Aquinos, es un soldado. Es èl que llamó a la pareja, convencido de que Matias es un
independentista. Los Aquinos de hecho necesitan a un militar que desde el cuartel tiene que
convebìncer los otros militares a luchar para la independencia.
La finalidad de la novela es hacer del hecho fundacional de México algo que tiene un lado
cómico, se quiere rebajar esa aura épica del evento fundacional.

13/11

Los Aquinos danno per scontato che anche Matias sia un criollo. Chandos al no saber nada
de política no reacciona;
Capitulo 3
Diego y Carmen le dicen que le van a presentar algunos amigos, es acá que Chandon
empieza a responder a partir de lo que piensa que los otros esperen de él. Cuando los
amigos de la pareja ven a Matias están todos ansiosos de conocerle y esperan que sea la
persona justa para su role. Aca empieza lo que Matias no entiende pero que va a ser casi
un interrogatorio para saber si es en serio un independentista. Chandon indica que
evidentemente son personas muy amigas (Paco y él). Diego le está poniendo a prueba, le
pone preguntas muy cerradas a las que se supone que Chandos tiene que responder.
Vemos que Chandos es bastante ingenuo y no contesta bien, pero empieza a entender el
juego. La estrategia de Chandon es tratar de conformarse con las expectativas y responder
con preguntas. Chandon simplemente no quiere tener cerca un militar superior no porque es
español sino porque es una persona difícil. Aca vemos que Matias estaba muy controlado
no solo por parte de Perinon sino también por el presbítero Concha.
El presbítero tiene una obsesión por confesarse (preanuncio de lo que va a pasar con la
confesión con el cura).
Capitulo 4
Se presentan tres personajes: Adarviles, Pepe Caramelo y Berreteaga, tres oficiales. En
este caso Matias recibe las respuestas de sus preguntas de Diego. No supera la prueba de
caballería. La prueba termina, se reúne el juzgado y de forma muy inesperada gana
Chandon. Asistimos a la escena del juramento y luego en el capítulo siguiente todo el
mundo va a festejar en la casa de los Aquinos, Chandon dice: todos me felicitaban pero se
felicitaban entre ellos (porque todos querían que ganara él, también porque fue muy difícil
convencer al jurado que Matias fuera el mejor).

18/11

Si svolgono degli incontri nella casa del reloj tra Chandon e i suoi compagni; i personaggi
cha fanno parte della cospirazione si ritrovano per mettere in scena una commedia nel loro
paese, in realtà il vero fine è quello di incontrarsi più liberamente senza destare sospetti, poi
si descrive cosa succede dopo queste prove. Ci viene descritto chi siano i membri della
Tertulia (il gruppo) e poi Chandon viene presentato a loro. In questo capitolo noi scopriamo
che gli Aquino non possiedono una casa la la casa è di altri signori che gliel’hanno affidata.
I festeggiamenti:
“si congratulavano con me a anche tra di loro, questo mi insospettì un po’”
Capítulo 5
Chandon, sveglio dopo una notte da sbronzo, chiede a uno dei servitori dove siano gli altri e
il servo risponde che erano con la Tertulia, Chandon sente questo termine per la prima volta.
Se destacan las acciones que se hacen en esa Tertulia. Le proponen de unirse a la
sociedad (aunque en realidad ya habían decidido) y le dicen que no tienen que decir cosas
inoportunas (tiene que estar de acuerdo con los independentistas)
En el momento en que Manubrio ve a Chandon junto a Perinon van a pasar sucesivamente
cosas malas…
Se van a la casa de reloj y Perinon da cuatro aldabonazos (bussa 4 volte) así que
entendemos que es un código para hacerse reconocer. Entran y mientras están actuando
Chandon no se da cuenta de que es ficción y le coge una carta caída y la da a uno de los
actores (eso hace reir a todos).
El narrador (Chandon) hace en el presente una reflexión: dice que muchos de sus amigos
ya están muertos pero mientras que los huesos de algunos reposan en paz en el altar de la
patria, los huesos de otros no fueron recibidos por ningún cementerio...ya pasaron 30 años
(ya no es más Nueva España sino México). Así que algunos de esos muertos murieron en
gloria, pero otros murieron en el olvido general.
El padre Pinole no estaba en la sociedad (probablemente porque no era hombre de confiar
y era chismoso) habían dos mujeres: la corregidora y Cecilia Parada (su actual esposa).
Había también otras personas pero Chandos no quiere recordarlos, evidentemente porque
no son importantes.
Capítulo 6
Tenemos una primera parte en donde Chandon (narrador) reflexiona. Luego se hablará de
un campanile con un valor estratégico, vamos a ver porque; luego hay otro diálogo entre
Matias y Diego y vamos a ver el tema y el tono de este diálogo.
Pasan los días y el obispo se va, se va también Perinon. Chandon reflexiona y dice: “me
iban a poner a prueba aun o ya habían terminado?”. Diego le hace algunas preguntas,
Matias le responde de manera muy ingenua, luego Diego le explica que él ganó el puesto
de comandante porque es uno de la conspiración, es un criollo de corazón (forma indirecta
para decir que es un independentista. Matias sigue sin entender y Diego le explica porque
algunos no se conforman con la situación actual del país (los independentistas). Después
Diego le dice que van a formar una junta de Canada que va a tratar de cambiar el gobierno
del país. Diego y Perinon son dos personajes al antípodas, El primero quiere convencerse
que todo se va a hacer por vías legales mientras que el segundo sabe que se va a necesitar
resistencia y métodos ilegales. Con este capítulo básicamente se cierra la primera parte de
la novela.

19/11

Con el capítulo 6 se cierra la primera parte de la novela (personajes y conjura);

Segunda parte
Preparación de la conjura, campañas militares y batallas entre insurgentes y realistas fieles
a la Corona

Capítulo 7
Aceptación de la junta, ritual a partir del cual Chandon será parte de la junta para
independizar al país. El ritual lo cumple mal, otros lo cumplieron pero -> no es capaz de
decir las fórmulas de juramento, otros lo hacen de manera peor (-> van a traicionar la junta)
Primera Reunión, Diego convencido de que será necesario firmar papeles para
independizar a México.
Ceremonia para aceptar Chandon en la junta independentista (p.52)
Periñón llega a la casa de Chandon ofrecida por Diego y Carmen Aquino, periñón toca la
porta dando 4 golpes, no les interesan las formalidades, quiere llegar al punto, va a ser su
padrino, la ceremonia es ridículamente y ha sido ideada por Diego y Otananza. Periñón es
más pragmático, ideas claras de lo que hay que hacer, los hechos son importantes. Diego le
pregunta porque no lleva espada, es culpa de Periñón que no se lo había dicho -> falta uno
de los elementos claves, de aquí va a ser todo mal. Hay una Epifanía, otros van a ser
traidores.
Primera reunión
Asuntos de los que hay que hablar: machetes (-> armas), balas para mosquete, no quieren
tener que ver con un bandolero, hay que saber de qué bando son, instrucciones para el día
de “cordonazo”. Diego sigue pensando que solo necesitan documentos que firmar para
independizarse, el único problema será formar un gobierno.
Periñón y Chandon vuelven a casa, Matías quiere saber cómo terminará todo eso, para el
periñón será fácil.

Capítulo 8
Chandon organiza lo que tiene que hacer desde el interior del cuartel el día de la conjura,
diálogo entre Chandon y el licenciado manubrio en la Tertulia, tropa que Chandon está
organizando, peones no militares; Adarviles acompaña Chandon al prostíbulo, será un
traidor.
Chandon y el licenciado manubrio (P59)
Anterior de Chandon sentando a la junta, el licenciado no sabe de la tertulia, Chandon va a
proponerlo como socio pero no tendría que saberlo porque es español.
Conversación entre periñón y Chandon
Periñón aconseja a Chandon decir al licenciado que el obispo Begonia no quiere que se
haga socio.
Adarviles quiere ir al prostíbulo del pueblo con Chandon (p64)
Elementos ridiculez, forma irónica de contar las cosas típicas del autor. Se pierden,
Adarviles se hace macho pero ni siquiera le abren la puerta. Adarviles está preocupado de
que alguien los delate ironía, eso es lo que va a pasar, ese carbón que va a traicionarlos
será él mismo.

Capítulo 9
Chandon acompaña a Cecilia a recoger los machetes, cómico: nadie quiere ir a recogerlos,
tiene miedo a ser descubiertos, en una narración donde todos son muy machos en realidad
tienen miedo y envían a una mujer.

Capítulo 10
Fiesta del Carmen, no invitan al joven Marrique y traiciona, Periñón y los españoles, función
de la comedia: para festejar la fiesta del Carmen, sale todo mal, para resolver la cuestión, la
terminan con López rezo y no libre-> preanuncia la historia real contada en la novela,
periñón terminará en la cárcel ejecutado. Van al prostíbulo, abren la puerta solo porque está
Periñón.
20/11

I pasos (piccole e brevi rappresentazioni teatrali) erano conosciuti come i Pasos de Lopez
(inventore). Evidentemente l’autore gioca con questa somiglianza linguistica, dunque per
quanto riguarda i riferimenti nel testo abbiamo:
-Los pasos de Lope de Rueda (riferimento a los pasos de Lopez)
-
*leggere articoli inviati in chat*
L'opera di Bomarchet viene scritta a fine ‘800 e vediamo la rappresentazione dell'ottimismo
di una nuove classe sociale (la borghesia) poco prima della rivoluzione francese: la
situazione dei personaggi in Pasos de Lopez può essere molto simile alla situazione dei
personaggi in quest'opera.
Nel capitolo 15 si raccontano gli eventi del romanzo come se fosse un'opera teatrale, è
come se noi leggessimo una sceneggiatura.
Ci sono tre elementi essenziali nel capitolo 10:
-abbiamo un personaggio che viene descritto come el joven Manrique che si sente offeso
perché non è stato invitato ad una cena per festeggiare Carmen e dunque tradisce la
cospirazione (ma in realtà non viene ascoltato o comunque chi legge le sue informazioni non
gli da abbastanza retta). Questo elemento fa riferimento a qualcosa realmente accaduto;
nella cospirazione fallita dell’anno precedente (1809) quella di Morelia Valladolid avviene un
fallimento perché due personaggi litigano e uno dei due personaggi per vendicarsi racconta
tutto alle autorità.
-La rappresentazione della commedia è terribile, Chandon dice “la comedia salio mal”.
Questo è uno dei punti più importanti perché quello che succede nella commedia è
anticipazione della realtà, un presbitero si dimentica una battuta; alla fine della commedia la
situazione non era quella che doveva essere ma il suo esatto contrario.
-Per festeggiare dopo il fallimento della commedia, Perinon decide di andare nel postribolo
della cittadina e a lui vengono spalancate le porte senza problemi.

Pag 75
Appaiono Mesa e Manrique. Iniziano i problemi, perché Manrique sarebbe molto felice se
Carmen avesse attenzioni per lui, ma interpreta che non essere invitato da lei alla festa è
dimostrazione di poca stima nei suoi confronti; dunque inizia subito ad essere un po peso.
Perinon e gli altri cercano di risolvere la questione invitandolo a partecipare. Il narratore
racconta in una parentesi di come Manrique farà la spia e dirà tutto ciò che riguarda la
cospirazione alle autorità. Don Indalecio (un’autorità) lo ringrazia e gli offre un lavoro come
premio, ma invece di andare dal sindaco Ochoa, manda tutti i documenti al suo superiore a
Ciudad de México. Le carte arrivarono, ma sul momento non ebbero grosso impatto, infatti
furono archiviate e pubblicate anni dopo. Manrique continua a fare quello che faceva perché
nessuno sa che era un traditore e le autorità non reprimono niente, dunque lui continua ad
assistere alle riunioni.
Ochoa rappresenta l’autorità spagnola, che critica il cibo messicano e Perinon a bassa voce
dice gli spagnoli non si rendono conto di aver conquistato un continente e che lì è tutto
diverso, non è come stare in Spagna.
Il licenciado Manubrio non era stato invitato alla festa ma va comunque e si mette a
mangiare tutto quello che c’è nel buffet. La festa continua, Perinon alla fine del pranzo tira
fuori un mandolino e dedica una canzone ad una signora presente alla festa.
A pagina 79, il pranzo è finito e quindi è il momento di mettere in scena la commedia, la
festa è stata un successo, mentre la commedia è andata male. Juanito (presbitero Concha)
si scorda una battuta (interpreta Don Baldomero) ovvero non confessa la sua colpa nella
commedia e quindi Lopez non può essere messo in libertà.
La commedia ha una funzione metanarrativa, dunque se il personaggio termina con una
sorte negativa, evidentemente questo succederà anche nella realtà romanzesca.
Perinon bussa alla casa del Reloj e gli aprono subito, lui infatti è rispettato in tutti gli
ambienti, anche in quelli in cui solitamente i clerici non sono accettati. La scena è uguale alla
prima volta in cui entrò Matias Chandon.
Capítulo 11
Matias si reca a Ajetreo dove lavora Perinon e quest’ultimo gli mostra un cannone che lui
stesso ha fatto costruire e che dovrebbe servire per la cospirazione. Il cannone però non
funziona e quindi cercano di trovare una maniera di risolvere il problema:

25/11

Capítulo 11
Matias Chandon va in missione a Ajetreo da un lato per reclutare possibil militanti per la
cospirazione, dall’altro per incontrare Perignon e vedere il famoso nino, un cannone che fa
costruire Perinon per la rivolta. Si scoprirà ben presto che il cannone è stato costruito male e
bisognerà trovare una soluzione e riparare all’errore.
Aspetto comico-grottesco:
Da una parte abbiamo Perinon che è un clerico e non ne dovrebbe sapere niente di armi,
dall’altra abbiamo Chandon che ha un ruolo importante come militare e dovrebbe saperne
qualcosa di più sulla balistica, che faceva parte di quelle materie per le quali era stato
esaminato per accedere al posto di lavoro del cuartel de Canada.
Chandon chiede a Perinon che tipo di società immagina dopo la rivoluzione: lui risponde che
non gli importa perché sarebbe strano che arrivassero a vedere la fine di questo, quindi è
consapevole della forte possibilità di morire.
Insieme a Perinon e Chandon c’è un militare di non grande importanza, Alfaro, ma che
Perinon decide di corrompere e coinvolgere nella cospirazione.
Capítulo 12
Si torna sul tema del cannone: per risolvere il tema del cannone paradossalmente Perinon e
Chandon decidono che era il caso di far visita a Bereteaga, il militare che non aveva vinto il
posto nel cuartel de Canada (molto più bravo militarmente di Chandon), gli chiedono
dell’enciclopedia di balistica che potrebbe risolvere il problema.
Arrivano notizia della proclamazione di una junta a Bogotà che fanno arrabbiare Perinon:
significa che il Messico non sarà il primo a proclamare un momento vicino all’indipendenza
del paese. Bereteaga e Chandon fanno finta di essere sconcertati per confortare Perinon, in
realtà Chandon era contento perché si rendeva conto che altri uomini in America aspiravano
all’indipendenza come loro, Perinon invece è geloso dell’essere riusciti per primi a dichiarare
un’indipendenza.
C’è un altro traditore: Alfaro. Questo militare incrocia per strada gli Chandon e Perinon e non
li saluta, subito Perinon la considera una mossa astuta per non compromettersi, ma si
scoprirà che aveva parlato con il colonnello e gli aveva raccontato ciò che era successo
(senza menzionare i soldi), Alfaro lo aveva detto anche a un altro dei filospagnoli.
Pablo Bereteaga (padre di Bereteaga) era questo filospagnolo ma non crede alle parole di
Alfano, ma quello che era successo a Bogotà lo mette all’erta. Da cuevano arriva un ordine
di arrestare Perinon e gli altri.
Capítulo 13
Juanito Concha è moribondo e ci si preoccupa della sua confessione nel senso che si
preoccupano che Pinole sia uno spione e hombre no de confiar. Concha d’altra parte era
debole di confessare della cospirazione.
Rappresentazione delle varie reazione che i personaggi hanno riguardo alla situazione.
Carmen suggerisce di dare per scontato che non si può andare avanti come previsto e
quindi di iniziare subito e dello stesso avviso sembra essere Diego, ovvero bisogna
essenzialmente contrattaccare. Ci viene presentata questa scena con protagonista Diego:
Diego ha un’altra idea, fa un’ipotesi, da per scontato che Pinole gli venga a dire della
confessione, Diego dunque andrà da Ochoa il sindaco e andrà in prima persona a chiedere
a Ochoa “hai sentito della confessione?” e finge di indagare e non trovare niente, dunque
annullerebbe ogni sospetto su di loro. Carmen è d’accordo con questa idea di Diego.
Entra di mezzo un altro personaggio, Adarviles, presentato fin dall’inizio come possibile
traditore e infatti lo sarà. Adarviles racconta tutto a Ochoa e a Manubrio e decidono insieme
di andare insieme alla casa del reloj, dove vengono nascoste le armi ecc…
La situazione di partenza è questa: ogni personaggio sa qualcosa o suppone di sapere
qualcosa rispetto agli altri, quindi c’è uno scambio di battute riguardo a questa cosa, Diego
inizia a capire che la situazione sta andando diversamente da come l’aveva pensata, non
vuole accettare questa cosa e dice che troverà una soluzione, si chiude il capitolo.
Capítulo 15
Diego e Carmen litigano perché non sono d'accordo, successivamente Carmen da l’ordine a
Chandon che si è dovuto arrendere, l’unico che riesce a leggere il messaggio ad Adarviles (il
traditore) che si trova in una situazione difficile perché se fa quello che gli dice Carmen
farebbe ciò che lui stesso aveva tradito, ma se avesse fatto il contrario sarebbe stato palese
che lui era il traditore; Adarviles, Ochoa e Manubrio tramano una soluzione.
Qui iniziano ad esserci descrizioni delle scene come se fosse un atto teatrale
Questo capitolo si chiude con l’annuncio di Ochoa che Diego è prigioniero per tradimento e
con il calo del sipario (come fosse un testo teatrale).
Capítulo 16
Nella terza e ultima parte del testo viene narrato il grito de Ajetreo:
Chandon lo descrive come un evento i quali particolari furono nascosti dalla leggenda,
questo episodio inizia con la fuga di Chandon che avvisa Perignon che riunirà tutti in chiesa
per fare il suo famoso discorso di Ajetreo
-Historia (testimonio) vs mito (leyenda)
-Epos vs cotidianidad
-Perignon: constructor de la identidad insurgente:
è colui che costruisce l’identità degli insorti, a partire dalla ritualizzazione della scena e dal
modo in cui si presenterà al popolo.
26/11

Discorso di Ajetreo (o grito de dolores):


In questo episodio si oppongono una verità storica e una leggendaria, anche grazie al verbo
“dicen” riferito ad una terza persona indefinita e sottointendente che le informazioni erano
dicerie.
Pagina 117
El narrador Chandon expone todas las informaciones que se decían en relación al evento
pero luego dice “Es una visión inexacta” y sigue contando la verdad. Raccontando i fatti reali
il narratore Chandon vuole smontare l’immagine gloriosa ed eroica che la leggenda gli ha
conferito e che non corrisponde alla realtà; lui cerca di attenersi il più possibile ai suoi ricordi
e ci invita ad analizzare il racconto dell’evento in questione in maniera razionale, umana;
indirettamente questo ci riporta alla riflessione di Barthes sul mito, ovvero il mito non falsifica
la storia, la rende semplice. Coloro che ascoltano la leggenda ma conoscono gli eventi,
possono vederla in maniera razionale e simbolica. Il narratore Chandon confessa anche di
aver avuto molta paura e quindi indirettamente ci vuole far capire che non è quel
personaggio eroico e senza paura che tutti descrivono.
Pagina 118
San Juan de Ulúa= lugar donde está la cárcel
La leggenda racconta di un abbraccio spassionato tra Perinon e Chandon, al contrario il
narratore dice che in realtà quando arrivò, Perinon non era neanche lì. Perinon sa cosa
bisogna fare in qualsiasi momento e non vacilla mai, qui inizia la vera e propria storia del
grido de Ajetreo: la prima cosa che succede è la cattura di 4 spagnoli da parte della junta e
già in quel momento Perinon si comporta come un leader, successivamente inizia il suo
discorso verso i catturati, che vengono rinchiusi in carcere, dicendo: “libertà vi do, perché
siete stati vittime di un governo ingiusto”.
In questo caso, da una parte Perinon si pone in una posizione autoritaria (e questo avrà ripercussione
importanti) e dall’altra assume un comportamento demagogico. Dall’esterno osserviamo la sua frase e
sembra inappropriata, ma l’obiettivo di Perinon è alzare il livello dell’affermazione e risaltare la sua
posizione di leader (infatti tutti lo acclamano). Il contrasto tra la fedeltà leggendaria dei suoi seguaci e
il cinismo realistico è evidente→ “Lo siguieron lealmente en su aventura. Todos murieron”.
Il narratore continua a raccontare la realtà e dice che il suono delle campane e il discorso
hanno inizio dopo la cattura degli spagnoli e la presa della città da parte degli insorti,
successivamente Perinon innalza l’immagine della Virgen Prieta (tipica messicana) come
“bandiera” della loro missione indipendentista
*il prof ci mostra un’immagine dell’hidalgo Guadalupe y el grito de independencia, allegoria
della liberazione del Messico*
Chandon dice che in realtà Perinon non disse mai “a morte gli spagnoli”, né uccise quelli
catturati, al contrario festeggiò con il vino; aprendone una botte e constatando che era aspro
finiscono i festeggiamenti e tutti vanno a dormire. Il fatto che il vino sia aspro è un cattivo
auspicio (così ci fa intendere il narratore). Alla domanda di Chandon “¿Por qué lo haces?”
Perinon gli risponde “Lo faccio perché mi piace che sia proibito”.
Capítulo 17
Nel capitolo successivo iniziano a organizzare l’esercito e Chandon è nominato capitano; c’è
un’altra caratterizzazione interessante di Perinon e poi c’è una digressione del personaggio
di Diego.
Caracterización de Perinon:
Le persone che arrivano per entrare nell’esercito non sono grandi professionisti e quindi
Perinon chiede a Chandon di formarli. Successivamente c’è una scena importante: Perinon
fa sellare il suo cavallo bianco per attraversare la piazza che distava 50 passi, aspetta che
tutti lo circondino. Perinon stesso è il creatore della sua leggenda, il fatto di salire a cavallo è
un gesto totalmente inutile ma simbolo di potere ed epicità, la sua presenza è magnetica,
pretende di essere ascoltato da tutti. I seguaci gli dicono: “vogliamo andare ovunque tu
vada” e lui proclama: “da oggi in poi farete parte di questo esercito”, qui Perinon sta creando
un rituale simbolico, un’epopea della rivolta.
El ejército:
Chandon deve istruire l’esercito; come prima prova forma un gruppo di 40 persone per
trovare rifornimenti; Chandon sceglie quelli che sembrano più capaci, escono dal paesi e la
prima cosa che fanno è dirigersi verso una fattoria per obbligare i proprietari a fornire del
cibo per l’esercito.
Ironia dell’autore: Chandon dice che l’operazione non fu perfetta, il risultato però fu
eccellente perché non c’era nessuno a difendere…
Nessuno difende perché gli abitanti erano spagnoli e quindi fuggono lasciando il cibo.
Chandon capisce che fondamentalmente i soldati sono dei poveracci incapaci, si capisce
anche dal fatto che tutti i volontari portano a termine delle azioni che non dovrebbero
rientrare nella logica di quella rivolta; i soldati invece che andare a pretendere il cibo per
l’esercito fanno una razzia e danno fuoco alle cose; la reazione di Chandon è che si pone de
mal humor.
Questa consapevolezza di un esercito di poveracci incapaci è un altro elemento dissacrate,
come il vino aspro e la frase “todos murieron”, ovvero elementi realistici in antitesi con la
leggenda “imbellettata”.
Successivamente si parlerà della toma de Cuevano, del cannone Nino e del Ventorrillo.
Il potere è teatralità, gli stessi protagonisti degli eventi cercano di “mitizzare” l’evento, di
renderlo epico.

27/11
Capítulo 18
Il popolo non era davvero indipendentista (nè idealista), stava semplicemente dalla parte dei
vincitori, “no se que hubieran gritado si hubiéramos perdido. L’autore ci offre un’immagine
dell’indipendenza complessa ma sicuramente non epica come viene narrata dalla leggenda.
Ancora una volta leggenda e realtà si scontrano.
Capítulo 19
Viene riorganizzato l’esercito, si inizia a riorganizzare la città, ovvero il potere non è più in
mano agli spagnoli ma agli insorti che devono amministrare la città. C’è di nuovo una
contrapposizione leggenda-realtà e Perinon viene presentato come il creatore della sua
stessa leggenda.
Perinon dice ad uno spagnolo morto: “Merecido te lo tienes, por no entregarnos la plaza”,
qui vediamo che ogni segno di compassione sparisce, prevale il lato umano e vendicativo;
anche qui troviamo un cambiamento di carattere di Perinon. Successivamente Ontananza gli
dice che sarebbe bello celebrare una messa per i morti, Perinon risponde che non ha tempo
né voglia di andare a parlare con il cura per celebrare una messa.
Pagina 136
Chandon deve andare a dire alla famiglia di Bereteaga che lui ha ucciso Pablo, Perinon gli
dice che non è indispensabile dire a loro che l’assassino è stato Chandon perchè Pablo “se
l’è cercata”, però lo esorta a dare la notizia della sua morte comunque.
Perinon si fa portare uno scrigno pieno di monete (che hanno trovato in un edificio della
città) e le tira addosso alla folla gridando: “Prendete! tutto questo è vostro” poi ci furono
persone ubriache, festa ovunque, stupri e saccheggi nella città. Il gesto di tirare le monete è
demagogico e populista, serve a Perinon per convincere la gente a considerarlo come un
gran conductor; la reazione del popolo è la follia e il caos. Anche questo elemento
decostruisce la parte gloriosa ed eroica della rivoluzione, decostruisce il mito.
Pagina 142
Gli insorgenti riescono a conquistare Cuevano e poi tornano alle porte della città di Canada.
Chandon dice che lì c’erano persone da lui conosciuti: Padre Pinole, Manrique ecc...si
abbracciano tutti e successivamente lui domanda: “dove sono Carmen e Diego?” gli
rispondono che sono in carcere ad aspettarli. Gli spagnoli abbandonano la battaglia e
dunque per gli indipendentisti è facile tomar la ciudad de manera no cruenta. Adarviles
diventa parte dei realisti e se ne va dunque con gli spagnoli, poi però tradisce anche loro,
questo ci fa capire che Adarviles è prima di tutto un traditore, ci saranno infatti altri momenti
in cui tradirà; entrerà a far parte dell’esercito degli insorgenti e li tradirà altre due volte,
convincerà Perinon e altri ad andare in una hacienda dove Perinon verrà catturato, dunque è
proprio lui la causa della fine della ribellione.
Tutti gli altri stanno parlando di qualcosa e Diego detta a Manrique l’atto di indipendenza
(comicità e ironia grottesca). Qui inizia ad esserci un piccolo conflitto tra Diego e Perinon,
Diego inizia a leggere l’atto di indipendenza ma Perion lo ferma dicendogli che solo il leader
(ovvero lui) può dichiarare l’indipendenza. C’è un conflitto di potere. Perinon si autoproclama
liberatore e leader e nomina Diego come Corregidor de Canada, Diego accetta. Dal lato
pratico non cambia niente, da lato simbolico invece si, Perinon si erge a capo di tutto.
Capítulo 21
L’esercito toma un’altra ciudad, la de Huentamaro. L’esercito in questo capitolo di distingue
perché per conquistarla compie saccheggi tipici di gentaglia come loro. Si parlerà anche di
peste.
Pagina 157
Metà dell’esercito diserta, Perinon vuole vedere la parte positiva della cosa e non gli importa
molto, pensa che un esercito più piccolo sia migliore, si pensa dunque come riorganizzare
tutto; alla fine del capitolo Perinon, che questa volta è un po più realista, dice che l’indomani
qualsiasi cosa succederà, l’esercito sarà sterminato al completo. Gli insorgenti hanno una
strategia: ritornare a Canada.
Perinon inaugura un monumento con scritto “aqui vencimos”, elemento ironico e grottesco
(leggenda vs realtà).
Capitulo 23
I disertori arrivano prima dell’esercito a Canada e saccheggiano la città. Successivamente si
parla della battaglia a Huentamaro e in quella battaglia Perinon prende una decisione
sbagliata che comprometterà tutto.
Pagina 167
L’esercito si rende conta dell’errore grave e Chandon spiega che in quel momento
capiscono che perderanno. “Estaba claro que habíamos perdido la guerra”, da questo
momento Chandon e il suo gruppo si divideranno per scappare facilmente (nel prox
capitolo).
pagina 169
Un uomo cerca Perinon per dargli una lettera chiusa con il sigillo di ceralacca, ai piedi della
pagina si firma Adarviles che era già scappato; la lettera dice: “fratelli, voi pensate che vi
abbia tradito, in realtà non è così, gli spagnoli mi avevano catturato, ma io sono riuscito
fuggire, venga qui alla hacienda del Ojo seco, parleremo”. Qui paradossalmente la
situazione si capovolge, Chandon all’inizio del romanzo è ingenuo, qui alla fine è l’unico che
si salva perché capisce che è un tranello e non lo convince. Chandon e Perinon dunque si
dividono. Perinon indirettamente dice che può essere vero che Adarviles li sta tradendo, ma
lui è stanco e vuole porre fine a questa situazione.
Adarviles viene ucciso, tutti muoiono, ma il processo di Perinon fu più complesso degli altri,
vollero che firmasse un atto pubblico di contrizione. Per sei mesi Perinon si rifiuta di firmare
l’atto. Alla fine decise di firmare poi fu fucilato, dopo 16 anni si resero conto che invece di
firmare scrisse semplicemente “Lòpez”.
FINE

02/12

PERONISMO
Mitizzazione di Eva Perón: Santa Evita, descritta in termini di santità. Per capire cosa
succede nel romanzo é fondamentale sapere la storia di questa donna.
Nella coppia il ruolo fondamentale lo aveva lei.
Perón 1895/1974
Partido justicialista (después Peronista), con un centro, una destra e una sinistra. Nell’ultima
fase del peronismo (anni ‘70), c’era un peronismo che è sfociato nella dittatura di destra e un
peronismo di sinistra (che non ha difficoltà a parlare con Cuba)
5 fasi: antefatti (golpe del 43), prima presidenza (46-52), seconda presidenza (52-55), golpe
esilio (55-73), terza presidenza (73-74, cuando muere Domingo Perón)
Con el primer golpe es secretario del trabajo, hace reformas sociales que son agradecidas
por las clases bajas: empieza a ser un hombre importante, tan importante que los militares
lo van a arrestar, 17 de octubre de 1945 -> Eva Perón cuando lo descubre mueve contactos
para organizar una manifestación en favor de su marido. El 17 de octubre será el día de la
lealtad peronista.
En 1952 Eva se enferma, empieza una nueva campaña electoral y ella será vicepresidenta,
hasta su muerte.
Después de su muerte, ya un mito, en las casas de los argentinos había imágenes y objetos
suyos.
Crisis en los años 30, migración hacia las grandes ciudades desde las campañas, esas
migraciones crean nuevas clases sociales, base del movimiento peronista.
Descamisados: proletarios que no tienen elementos típicos de la clase media. Las patas en
la fuente: invasión en el imaginario argentino.
En 1946 ganó sus primeras elecciones con el partido Laborista, todos estaban en contra de
él.
Rama política, sindical, femenina, con sucesivamente (años ‘50) la juventud peronista.
Represión contra las oposiciones socialistas y comunistas que van a desaparecer en
Parlamento, refuerza el estado social. Eva interviene de manera fuerte en la política de su
país, necesaria para el suceso de su marido.
Segunda presidencia, crisis, economía después del boom cae, muerte de Eva Perón,
dificultades con los polos de interés argentino, la iglesia, la oligarquía, el ejército; en 1955
termina su mandato. El cuerpo de Eva se encontrara en un cementerio de Milán después
dejado a Perón en 1971.
Proscripción y exilio: vive en España con Franco, en Argentina periodismo en ausencia de
Perón, ese fenómeno explica el cambio de dirección radical del peronismo. Primeras ideas
de las guerrillas de izquierda / peronistas.
Tercera presidencia: promueve la candidatura de un peronista Canfora, elimina las leyes
contra el peronismo, convoca nuevas elecciones y Perón puede proponerse como
presidente. Vuelve oficialmente a Argentina, acusado del masacre de Sesia (cerca del
aeropuerto de Buenos Aires), finalidad = sor las tendencias de izquierda del movimiento.
Con su discurso, Perón de manera implícita, amenaza las tendencias de izquierda del
movimiento.
03/12
Il mito di Eva Peron:
Eva Peron amava mostrare il lusso sfrenato, si faceva importare dai più famosi sarti francesi
abiti costosi.
Eva Duarte era il nome da nubile, arriva da adolescente figlia di un padre ricco che non la
conosce, agli inizi degli anni ‘40 arriva a Buenos Aires, all’inizio vive in una condizione di
povertà e fa la fame. In questi primi tempi presentava un’estrema mancanza di cultura e di
eleganza, si dice che a volte non capisse le battute che doveva recitare nei film e avesse un
accento molto popolare, la si considerava ignorante e poco dotata. Questo elemento
permetterà quel contatto con le masse che invece non riusciva ad avere il marito Peron.
In un fumetto di un racconto che si chiama “cabecita negra” si parla di un signore della
classe media che una notte non riesce a dormire, si affaccia alla finestra, vede una ragazza
che lui chiama una “china” che in spagnolo argentino indica una donna meticcia (di classe
bassa) cerca di aiutarla ma in realtà cade in trappola di un'altra persona e nel momento in
cui si sente intrappolato da questi due ricorda esattamente la secna de las patas en la
fuente. Verso la fine del racconto quando la scena arriva ad essere violenta, il signore
bianco viene calciato da un poliziotto nero violento.
è storicamente provato che nel 45 Eva Peron riesce a convocare questa grande
manifestazione che convince i militari a liberare Peron.
Quadro di Daniel Santoro, La piedad:
questo quadro (che simula la pietà) è significativo perché Eva Peron è rappresentata come
una santa con l'aureola e alla base delle scale (con dietro la CGI) e divora le interiora del
Che Guevara. Ovviamente sono le idee di Che Guevara che vengono divorate dal mito di
Eva Peron.
“A las 20:25 la señora entró a la inmortalidad” così venne annunciata la morte di Eva Peron
alla radio, questo ci fa pensare alla forza del suo mito.
Frente Para la victoria era un raggruppamento di più partiti politici, vediamo un manifesto in
favore dell’elezione di Kirchner, il simbolo usato da loro è quello in basso a sinistra;
movimiento Evita: in questa foto si vede la Evita montonera, ovvero l’immagine che il
movimento ie montoneros fece propria, i montoneros erano un ramo del peronismo, il ramo
guerrigliero. In quest’immagine Eva ha i capelli sciolti e una camicia qualunque, non ha un
aspetto elitario. Verrà pubblicata una “rivista montonera” all’interno della coppia Peron fu
evita quella considerata più rivoluzionaria. Peron era più moderato e meno carismatico;
Il primo maggio del ‘74 tutti festeggiarono in piazza e Peron si scagliò contro la gioventù
peronista che a questo punto lasciarono la piazza (i Montoneros) da quel momento la rottura
fu totale.
Piqueteros: movimento creato dopo il 2001 di lavoratori che protestano per la mancanza di
lavoro o per la mancanza di retribuzione. In questo periodo nacque lo slogan “si Evita viviera
sería piquetera”.
Evita viene anche rappresentata come fata turchina: lei creò una fondazione benefica per
l’infanzia povera ed emarginata;
Eva Peron si muoveva per i diritti delle donne ma era anche conservatrice e odiava il
femminismo considerandolo come un risentimento contro gli uomini. Eva contribuì a dare il
lavoro alle donne che non lo avevano ma si trattava pur sempre di un lavoro in casa (per
esempio cucire).
Il peronismo intervenne nell’educazione inserendo immagini di Eva e suo marito nei libri (si
trattava pur sempre di un regime autoritario). Un regime autoritario può essere una dittatura
ma non necessariamente, Peron è sempre stato eletto dal popolo.
Già in vita si crea l'immaginario di Santa Evita.
Evita Montonera: foto di Eva con i capelli sciolti e camicia, è vestita sportiva ma solo perché
è in vacanza, si trasforma però in una foto di militanza per accomunarla ai Montoneros.
All’inizio del romanzo Eva è sul punto di morire, ma il testo in realtà ci dice che si risveglia
dopo uno svenimento durato 3 giorni.
Eva venne chiamata “Princesa ordinaria”, era considerata una principessa ma volgare
(significato di ordinaria) questo era un appellativo usato da molti della classe alta, un altro
appellativo era “esa mujer”. Al momento della morte il parlamento argentino emette un
documento in cui la proclama: Jefa espiritual de la Nación. Lei non ha mai avuto un incarico
ufficiale ma le vengono fatti i funerali di stato. Durante i funerali la bara viene messa sopra
un cannone, di solito questo veniva fatto nel caso dei capi di stato militari.
Il corpo venne mummificato e girò per il mondo, diventando un vero e proprio mito.

04/12

Santa Evita:
Il romanzo è diviso in 16 capitoli, ogni capitolo ha un titolo che riconosciamo come epigrafe,
se andiamo a vedere l’indice finale vediamo che sotto al titolo del capitolo si da una
spiegazione da dove sia stata presa la frase in oggetto.
ci viene presentata come un’inchiesta giornalistica sulla vita di Santa Evita da un
personaggio che si chiama Tomas Eloy, un personaggio che è quindi un alter ego
dell’autore. Per dare un senso di veridicità si cerca di convincere il lettore che quello che si
sta leggendo è una storia vera. Questo testo esce nel 1995 in Argentina, nel ‘96 esce un film
chiamato “Eva Peron”.
All’inizio troviamo due citazioni: una di Sylvia Plath e l’altra della stessa Eva Duarte, la prima
citazione parla di morte, nella seconda citazione invece abbiamo un’immagine vitale.
Capitolo 1
“Mi vida es ustedes”
Il testo si colloca da subito in uno spazio in cui mondo reale e fantastico si mischiano. A
livello intertestuale e quindi meno diretto c’è un riferimento alla perdita di coscienza
(svenimento) in cui si stabilisce un parallelismo di comparazione religiosa con Cristo molto
forte. Successivamente, a partire da un narratore che appare onnisciente ci vengono date
delle informazioni sullo stato di salute e sulle sensazioni psicologiche di Evita: ci viene detto
che fondamentalmente non è la morte in sé che le da fastidio, ma l’idea della morte e
l’impossibilità di tutto dopo questa. “Il corpo fugge come un cavallo al galoppo”. Evita è nel
proprio letto e non ha più forza, c’è un flashback che ci riporta alle origini: ci viene raccontato
che arriva a Buenos Aires nel ‘35 in condizioni di estrema miseria e trova dei piccoli ruoli nei
teatri minori che le danno il minimo per sopravvivere. Qui si inizia ad introdurre il tema del
“Era entonces nada o menos que nada” ovvero la considerazione della classe alta verso di
lei. C’è quasi un salto in avanti da parte del narratore al momento in cui c’è un cambiamento
evidente nella vita e nel modo di apparire di Eva Peron, si dice che diventa molto bella con
la passione con cui affronta la vita, la memoria (il ricordo) e la morte, si attribuisce alla morte
prematura la capacità di generare un mito (come le star del rock che muoiono giovani o
Maradona), quindi la morte che esalta la persona. Il fatto di “tessersi” come una crisalide
simboleggia il rappresentarsi da sola come regina. La crisalide è la fase precedente alla
nascita della farfalla: una delle immagini centrali del testo sarà quella della farfalla (Eva
Peron come una farfalla) che è un riferimento all’opera di Benjamin e all’angelo della sua
storia a paragone con le ali di Evita. Successivamente vengono riportate le parole di una
persona supuestamente intervistata che racconta dei dettagli sulla vita di Evita, in particolare
un dettaglio: prima della fama Eva Peron ha i capelli neri e ha occhi malinconici che non
guardavano mai l’interlocutore, non si notava neanche il colore. A livello fisico quindi la
prima immagine di Eva che ci viene offerta è quella di una ragazza quasi insignificante, una
delle tante ragazze che dalla provincia arrivano a Buenos Aires per cercare fortuna. Si
continua dicendo che aveva poco seno e che il suo naso era grossolano. C’è un cambio da
narratore esterno a narratore interno, inoltre si descrive una situazione che sembra andare
verso una desmitificacion, chi para sembra scettico, non capisce come una donna così
fragile sia potuta diventare una regina, sembra quasi che sia diventata ciò per un miracolo
che per una realtà, c’è quindi un gioco sottile tra la mitificacion e la desmitificacion. Si
riprende la testimonianza di una persona (non sappiamo se sia reale o fittizio). La parola
chiave qui è “milagroso”, entonces ocurre un milagro: antes era una muchacha bastante
vulgar y en solo 4 años se había convertido en una diosa pero no se explica porque, se dice
que seguía siendo bastante fea (narigona y con dientes de conejo, solo el cabello ahora era
rubio y colgado en un rodete) por fuera pero una belleza interior la cambiaba por dentro,
luego se dice que “la belleza le crecía por dentro sin pedir permiso”. C’è una dialettica: il
polo della morte che cresce dentro Eva e il polo della vitalità e bellezza che crescono
también. La narración vuelve al momento de la agonía, todos la trataban como si no
estuviera enferma y como si fuera una nena pero lo que da más miedo a Eva es
despertarse después de la muerte y no saber que hacer: el tema de lo fantástico vuelve (no
puedes despertarte después de la muerte) muerte y resurrección. Su hermano Juan confía
que se recupere su hermana. Tenemos una presentación de Perón como desconcertado,
con bolsas bajo los ojos y muy gordo, no sabe qué hacer, Evita pide al marido que esté más
presente. Aca se introduce el tema de los regalos que Eva le da a los más necesitados,
recibe muchas cartas por parte de estos. En este diálogo entre Eva y su marido vemos los
distintos caracteres de los dos: Peron es un hombre débil y cansado que trata de evitar de
enfrentar la enfermedad y otro problemas, por otro lado ella es una mujer muy concreta que
habla de manera directa y quiere resolver los problema; pide a su marido de estar presente
porque tiene que cerrar algunas cuestiones irresueltas antes de morir. Hay un elemento
particular en la frase de Eva “No te hagás el gracioso…” En estecas caso encontramos un
voseo errado, de hecho es una hipercorrección de alguien que no sabe usar correctamente
el voseo, es una forma baja y popular que contribuye a formar la imagen de Eva como una
chica popular y un poco ignorante.

09/11

Capitolo 3
Il narratore entra in contatto con la moglie di un colonnello, Moori Koenig, lui era stato uno
degli ultimi responsabili del corpo imbalsamato del corpo di Eva Peron (questo succede
anche nel racconto di Rodolfo Walsh del ‘63). Ci sarebbe qualche maledizione a chi si
avvicina troppo al corpo di Eva Peron, così come il colonnello che ha una passione
necrofiliaca per il corpo di Eva. Tomas Eloy Martinez riprende alcune citazioni di “Esa mujer”
di Rodolfo dove si parla di alcune vicende riguardanti effetti devastanti su chi si fosse
avvicinato troppo al corpo. Di nuovo Tomas riprende il racconto dicendo che in realtà il
colonnello non credeva a questa maledizione, in realtà è paradossale perché proprio il
colonnello è impazzito. Si dice che la maledizione del cadavere potesse essere la ricerca di
vendetta da parte di Eva che non voleva essere spostata da un luogo ad un altro. Nel 71 il
corpo viene portato da Milano a Madrid dove viene ridato a Peron che lo rimanda in
Argentina nel 74. Tomas ci racconta che in questo tentativo di spostamento da Madrid
all’Argentina, due guardie che si occupavano del corpo si sono sparati a vicenda e inoltre
nonostante il camion fosse caduto il corpo non si era rovinato. Il cadavere viene spostato dal
palazzo argentino al cimitero, ci sono due militari in un’ambulanza che hanno delle baionette
addosso, il comandante ha un infarto, perde il controllo e l’ambulanza rischi di sbattere
contro un’automobile, un’altra volta il corpo di Evita era intatto, ma i soldati si erano tagliati la
gola con le baionette a causa della frenata. Questi elementi del testo contribuiscono a dare
un’immagine di reliquia (e quindi aumentano la mitizzazione) ad Evita, tutto ciò supera la
razionalità. Un secondo elemento importante è che vengono citati questi avvenimenti perché
anche lo stesso Thomas simbolicamente si avvicinerà troppo al corpo, e infatti anche lui
subirà delle conseguenze, questo si racconterà nel romanzo. Dal momento in cui Thomas
ha iniziato a narrare di Evita, sente che quanto più si avvicinava a lei tanto più si alienava
psicologicamente. Se invece riusciva a tenerla vicino a sé (simbolicamente) i suoi pensieri
scomparivano, lo lasciavano vuoto. C’è un altro riferimento intertestuale e poi ci viene detto
che Evita non scompare e non muore perché si moltiplica, da una parte vorrà dire che si
moltiplica perché ci saranno tante versioni di che fine ha fatto il cadavere, dall’altra è un
riferimento alla frase di Eva “tornerò e sarò milioni”. Thomas ci dice che in realtà prima di
questo libro ci sarebbe stata una versione più lunga e poi scartata in cui raccontava di altri
episodi inquietanti della “maledizione”. Thomas dice che è riuscito a parlare di Peron solo
riguardo alla sua vita privata, nel suo testo. Torna il tema del fracaso. Un elemento è la
maledizione e un altro è il mistero. Thomas la sogna come se fosse una farfalla, qui il testo
cita esplicitamente Eliott ma in realtà nell’immagine della farfalla c’è l’angelo del racconto di
Benjamin. Thomas va alla ricerca del mito, non vuole demitificare le narrazioni, lui diventa un
iob femminile che diventa lei, c’è poi un discorso pubblico alla comunità; Eva Peron diventa
un simbolo totale. Il testo continua indirettamente ad altalenarsi tra momenti verosimili e
momenti misteriosi, quasi senza senso. Un ossimoro è un accostamento di elementi contrari
tra di loro, quello che stiamo leggendo delle riflessioni misteriche di Thomas sono
accomunate da questo; quando lui dice che Eva è un Ave, il pensiero che soggiace a questa
frase tende ad accostare elementi in contraddizione tra di loro e renderli simili. Ci dice che
perchè le persone non si confondessero troppo passano 7 anni dalla pubblicazione del
romanzo di Peron e di Evita, nel frattempo scrive un altro romanzo. Dice che dovette
reimparare a scrivere. Da una parte Santa Evita è effettivamente un romanzo e inoltre
Thomas chiede ai direttori della prima edizione che la parola “romanzo” sia leggibile sotto il
titolo in modo che sia ben evidente al lettore.
L’autore ci dice che probabilmente nella storia no tutto ciò che è storico necessariamente
serve per ricreare un'immagine storica.
La sua ricostruzione dell’immagine di Eva non sarà solo basata su eventi storici e reali, ma
anche da tutto ciò che le personi comuni ricordano e hanno fatto proprio sul mito di Eva
peron, questa è la chiava a partire dalla quale leggere il romanzo.

10/12
Costruzione di un saggio accademico:
Tesina universitaria= saggio accademico→ genere in cui si analizza un argomento
come si sviluppa?
-rispondere ad una domanda attraverso un’argomentazione
Argomentazione:
un insieme di affermazioni espresse in modo logico e consequenziale, bisogna dare
importanza ai connettori logici, le particelle di passaggio da un periodo ad un altro.
Ci devono essere delle prove di ordine logico e dovute all’autorità di persone più esperte di
noi (ricerca bibliografica, uso di fonti secondarie)
Lo scopo è dimostrare la validità di quanto affermato
Deve essere chiaro cosa si vuole dire e cosa si vuole dimostrare riguardo un tema
Scopo: incentivare le competenze di scrittura e il giudizio critico, tanto sul piano logico che
su quello linguistico (sviluppare le capacità linguistiche per esprimere criticamente in
maniera utile alcune idee).
Si scrive bene quando si scrive con la maggior esattezza possibile e tenendo in conto che
abbiamo di fronte qualcuno che deve capire ciò che abbiamo in testa. Dunque è
fondamentale avere rispetto del lettore, prenderlo per mano e indicargli una strada,
attraverso una serie di strumenti e connessioni tra le varie parti del discorso ecc…
Prima operazione:
-leggere: interpretare il testo con attenzione, leggere con un’attitudine attiva, non come
quando leggiamo prima di dormire, cercare di capire, andare a cercare le parole, annotare
ciò che non si è capito; non è solo l’abilità di decifrare dei segni ma interpretare ciò che si
legge
Analfabetismo funzionale: quando si legge ma non si comprende ciò che si legge.
In un testo letterario il “simbolico” ha sempre una sua importanza; quando noi leggiamo
siamo significato anche a ciò che manca, non solo a ciò che c’è, si da possibilità ad altre
ipotesi. Non basta riassumere, bisogna compiere un’altra operazione: cercare il lato
“scandaloso” della rappresentazione data dall’autore, immaginare e dedurre altre possibilità
del testo.
-annotare: ciò che ci colpisce, le caratterizzazioni di personaggi, luoghi ecc...stando attenti
anche a ciò che non c’è ma si deduce implicitamente. Si annota attraverso commenti,
evidenziamo le parole chiave, fare confronti con altre parti del testo ecc…Grazie ai confronti
e l’individuazione di elementi in comune ci facciamo delle idee.
-ipotesi di lavoro: già mentre leggiamo vengono fuori idee, curiosità e dubbi (che possono
essere produttivi). Posso organizzare l’ipotesi tramite una mappa mentale o una scaletta che
in futuro potrebbe diventare una prima bozza di un indice finale; troviamo il tema su cui
vogliamo lavorare
-ricerca bibliografica: serve per sapere cosa è già stato scritto su un determinato tema,
attraverso lo studio della bibliografia riusciamo ad ampliare le nostre conoscenze e trovare
altre idee sul nostro tema. Non è una vergogna, anzi fa parte del lavoro accademico citare
parole di altri, dunque NON bisogna plagiare, ovvero appropriarsi di parole di altri senza
citare chi le ha dette.
cosa vogliamo trovare? posso cercare informazioni critiche su un determinato autore o
romanzo, informazioni metodologiche, informazioni teoriche su un determinato tema.
dove posso fare la ricerca? Nelle biblioteche (attraverso i cataloghi), negli archivi digitali
(Google scholar), nei siti web di riviste scientifiche, su altre fonti web (con attenzione e come
ultima spiaggia), NON su wikipedia.
-scrivere: c’è una fase di outline (mettere sotto forma di scaletta le tracce), si citan idee e
appunti, si incomincia a scrivere e redarre, si scrive la bibliografia. Sviluppare il testo con
un'introduzione, uno sviluppo ed una conclusione.
Linee guida:
・evitare informazioni inutili e ridondanze
・evitare generalizzazioni eccessive
・evitare la verbosità (uso di parole difficili necessariamente)
・evitare argomentazioni circolari (che conducono all’argomentazione stessa)
・evitare ripetizioni dello stesso concetto (se non necessario)
・leggere altri saggi accademici come esempio
https://prezi.com/view/cSOurOTXOYVR8IH7QqZV

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