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L’epoca della tournure: la moda femminile negli anni Settanta e Ottanta dell’Ottocento.

DOLORES MONET

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Figurino ca. 1888, Peterson’s Magazine. La prima e la seconda figura indossano uno stile à la polonaise.)

Gli abiti femminili degli anni Settanta e Ottanta dell’Ottocento erano sfarzosamente decorati, ornamentali e
drappeggiati; la silhouette a clessidra della metà del secolo lasciò il passo a una figura più lunga e sottile, con
gonne più strette ed enfatizzate soprattutto nella parte posteriore grazie ai drappeggi della stoffa, per arrivare
alla tournure più esagerata della metà degli anni Ottanta.

Contesto
Durante questi anni, la Rivoluzione industriale generò un concetto di consumo intenso, mentre il capitalismo
creava un nuovo tipo di élite e di consapevolezza di classe: se una volta lo stato sociale si basava sulla
regalità, sulla nobiltà e sul possesso di terre, adesso la nuova élite sorgeva proprio dall’industria.
Il concetto vittoriano di moralità basata sul successo economico andava di pari passo con il consumo. Con
l’aumento della disponibilità dei prodotti grazie alla produzione di massa, c’era un forte bisogno di nuovi
client il cui interesse veniva solleticato da pubblicità, riviste di moda e negozi che proponevano una cultura
materialista in cui gli unici desideri erano rivolti alla novità, al lusso e all’ostentazione.
L’architettura e la cura degli interni rivolsero lo sguardo verso i precedenti periodi storici alla ricerca
d’ispirazione, portando così a mobili e a edifici che riflettevano e mescolavano elementi di stile gotico,
rinascimentale, rococò e Luigi XVI.
I grandi magazzini allettavano gli acquirenti con opulente vetrine, creando il concetto secondo cui fare
compere era un divertimento, e l’identità di sé diventava un tutt’uno con il consumo di prodotti sempre più
sfarzosi; unendo queste nuove norme sociali all’ideale secondo cui lo stato sociale di una donna si
dimostrava con l’immobilità, ecco nascere le basi della moda della tarda epoca vittoriana. Le signore
dell’élite non lavoravano, e una postura diritta e rigida sottolineava la mancanza di movimento che separava
le classi alte da quelle basse.
Fotografie, pubblicità, riviste di moda e figurini ci aiutano a comprendere quale fosse la moda dell’epoca.
Anche se i ritratti non sempre riflettono gli stili del periodo, molti artisti raffiguravano ciò che le donne
indossavano concretamente. Il pittore James Tissot dipingeva donne con abiti contemporanei, mentre i
dipinti di Pierre-Auguste Renoir riflettevano l’abbigliamento delle classi medie e basse.

Gli abiti dal 1870 al 1878


 Gli abiti in due pezzi erano composti da un corpino e da una gonna. Il corpino era un indumento
simile a un giacchino rigido e attillato, solitamente con una struttura in osso di balena o acciaio. Il
corpino di questo periodo culminava posteriormente in una baschina che si allungava fin sotto la vita
e poteva raggiungere le ginocchia.
 Le maniche attillate avevano una lunghezza almeno di 3/4 o arrivavano fino al polso. Anche le
maniche dei soprabiti erano attillati e culminavano in ampi polsini. L’attaccatura delle maniche era
più alta rispetto al periodo precedente, per una maggiore libertà di movimento.
 La gonna era comunemente abbinata al corpino. Il drappeggio orizzontale e le sopragonne
richiedevano una copiosa quantità di tessuto. Le sopragonne erano drappeggiate posteriormente,
sostenute da una tournure collegata a una mezza crinolina.
 Molte signore avevano due diversi corpetti per ogni gonna, uno destinato all’uso durante il giorno e
l’altro per la sera. I corpetti per la sera avevano spesso uno scollo a barca, con maniche molto corte o
lunghe fino al gomito, bordate da volant; spesso erano anche più riccamente decorati rispetto a quelli
da usarsi di giorno.
 Le scollature erano di diverse forme: a “v”, rotonde o quadrate; scollature più ampie potevano essere
riempite da un volant di pizzo o da una chemisette; i corpetti più scollati nella parte anteriore spesso
erano a collo alto nella parte posteriore.
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Figurino del 1870 – Da notare la baschetta

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Abito estivo, ca. 1870-74, cotone con drappeggio orizzontale nella parte anteriore della gonna

1878-1883
Periodo della “forma naturale”. La dimensione della tournure iniziò a ridursi con l’introduzione del corpino a
cuirasse, che culminava in una punta sotto la vita nella parte anteriore e abbracciava morbidamente i fianchi;
alla gonna, invece, si aggiunse uno strascico lungo e pesante. Le decorazioni comparivano generalmente
nella parte bassa e posteriore della gonna, mentre alcune gonne presentavano peculiari drappeggi orizzontali
ottenuti con l’uso di lacci e ganci nascosti. Gonne così strette rendevano più difficile camminare, portando le
donne a muoversi con passi piccoli e misurati.
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Abito princesse con gonna stretta e parasole, ca. 1879

1883-1890
 La tournure tornò ancor più di moda rispetto a prima. Un “sellino” di dimensioni cospicue e
dall’accentuata rigidità esagerava la silhouette posteriore molto più dei morbidi drappeggi degli anni
Settanta. Gli strascichi iniziavano a sparire e gli orli terminavano a qualche centimetro da terra.
 Le maniche, lunghe fino al polso, erano aderenti, ma iniziarono a svilupparsi dei piccoli sbuffi sulla
spalla, precursori delle maniche “a prosciutto” degli anni Novanta.
 Il corpino rimase attillato, con baschette corte o stili à la polonaise, ossia un abito simile a un
soprabito, indossato aperto a mostrare la sottogonna.
 Il collo alto divenne un elemento imprescindibile, spesso persino steccato per non perdere rigidità, e
molti corpini iniziarono a incorporare un elemento centrale che dava l’effetto di indossare giacca e
gilet, ispirandosi alla moda maschile.
 Gli abiti da tardo pomeriggio e sera mantennero le maniche corte, che andavano da una lunghezza
fino al gomito a semplici bretelline, con scollature ampie e opulenti strascichi.
 Gli abiti, sia da giorno che da sera, erano ampiamente decorati da passamanerie, pizzi, nastri e
fiocchi.
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Abito del 1885

Influenze storiche

I corpini e gli abiti dal taglio à la polonaise si rifacevano alla moda femminile del Settecento. Il corpino si
allungava fin sotto la linea della vita e ricadeva come una mantella o un cappotto aperto, assomigliando così
ad abiti tagliati anteriormente e dai lembi drappeggiati sui fianchi. Alcuni stili à la polonaise apparivano
molto vistosi, con sopra e sottogonna realizzate in tessuti a contrasto, o magari uno stampato e uno più
semplice, o in cui una passamaneria realizzata con un tessuto decorava l’altro, o viceversa.

Dolly Varden era uno stile à la polonaise chiamato così in onore di un personaggio di Barnaby Rudge di
Charles Dickens, e consisteva in un abito stampato di mussola, cotone o chintz, spesso a motivi floreali, con
una sottogonna separata.

Un abito con linea princesse si rifaceva invece agli abiti medievali: parti di tessuto a piena lunghezza cuciti
insieme per formare una linea diritta senza una vita definita, creando una forma attillata grazie alle pince;
alcuni, invece, presentavano un pannello frontale di colore o con un motivo diverso.
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Abito con linea princesse e strascico in cambrì leggero

Abito da tè

Gli artisti del Movimento estetico spesso disegnavano gli abiti indossati dalle loro modelle. Questo
movimento, nato negli anni ’40, vedeva la produzione di massa introdotta dalla Rivoluzione industriale come
disumanizzante e cercava una bellezza più semplice, basata sull’abilità manuale e sugli stili storici. Le forme
e i modelli introdotti dai Preraffaeliti iniziarono dunque a influenzare la moda femminile: l’abito da tè, nato
da questi modelli più morbidi, veniva indossato dalle donne in casa, quando ricevevano le amiche per il tè.
Questo genere di abiti si portava senza corsetto; più comodi degli abiti normali da giorno, erano vestiti
morbidi e meno attillati, con maniche ampie e fluenti, che potevano essere pratici o decorati con balze e pizzi
per un aspetto più romantico.
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Abito da tè – “Symphony in Flesh Color and Pink”, J. Whistler

Abbigliamento sportivo
Le donne partecipavano sempre più ad attività come tennis, croquet, andare in barca, a cavallo e giocare a
golf. Gli abiti da tennis venivano realizzati in tessuti morbidi come il jersey, così chiamato in onore della
famosa attrice Lillie Langry, detta “Jersey Lily” (era nata sull’isola britannica di Jersey).
Anche se le donne non si dedicavano effettivamente al nuoto, fare il bagno era una popolare attività estiva. I
costumi da bagno consistevano in una sorta di mutandoni lunghi indossati sotto un abito, con calze nere e
apposite scarpe. Negli anni ’80, i mutandoni si accorciarono fino al ginocchio, e nel 1885 comparvero i primi
costumi sbracciati.

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Costumi da bagno del 1882, da un catalogo di ordini per posta di Strawbridge and Clothier

Capelli e cappelli

Negli anni ’70, i capelli si portavano con la riga in mezzo e tirati verso la parte posteriore della testa, con
alcuni riccioli a incorniciare il viso, mentre grosse trecce o lunghi boccoli componevano le acconciature
soprattutto posteriori.
Con l’assottigliarsi della silhouette, i capelli si portavano

As the silhouette slenderized, hair was worn closer to the head arranged in a tight bun with
curls around the edges and at the nape of the neck.

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