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“Comprendere la soddisfazione dell’utente”

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Filippo Ferrari
University of Bologna
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Anno 3 - N. 2
2/14

Management per le professioni sanitarie


MANAGEMENT
per le
PROFESSIONI SANITARIE

CORSO ECM da 10 CREDITI


“Il paziente al centro. ambito sanitario”
La customer satisfaction in

978-88-916-0727-0 IN COLLABORAZIONE CON

€ 43,00
MANAGEMENT
per le
PROFESSIONI SANITARIE

IN COLLABORAZIONE CON
MANAGEMENT SOMMARIO
per le
PROFESSIONI SANITARIE
Rivista quadrimestrale

DIRETTORE RESPONSABILE
EDITORIALE
Paolo Maggioli

DIRETTORE
Davide Croce – Direttore CREMS, Università
Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza (VA) 5 Utente, paziente, persona. Spunti teorici e pratici
di customer satisfaction
di Davide Croce
PRESIDENTE COMITATO DIRETTIVO
Bruno Cavaliere – Dirigente IRCCS
Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino IST

COMITATO DIRETTIVO CORSO ECM A DISTANZA


Alessandro Beux – Presidente Federazione Nazionale
Tecnici Sanitari di Radiologia Medica
Nila Bonini – Fisioterapista Azienda Sanitaria Locale n. 6 Livorno IL PAZIENTE AL CENTRO.
Enrico Burato – Responsabile Struttura e Sviluppo Sistemi LA CUSTOMER SATISFACTION
Qualità e Risk Management A.O. Carlo Poma di Mantova IN AMBITO SANITARIO
Emanuele Porazzi – Vice Direttore CREMS,
Università Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza (VA)
Massimiliano Sabatino – Presidente Consulta Professioni DOSSIER
Sanitarie della Lombardia

COMITATO SCIENTIFICO
Secondo Barbera – Dirigente delle Professioni Sanitarie 6 Comprendere la soddisfazione dell’utente
di Filippo Ferrari

14
presso ASL Bl Biella
Giannantonio Barbieri – Avvocato Dalla misurazione alla gestione della soddisfazione
Roberto Biancat – Dirigente dell’Ufficio Relazioni col Pubblico, di Giacomo Maioli e Gianluca Acquaviva
Dirigente del Servizio Infermieristico, Componente del Comitato

19
Etico - Centro di Riferimento Oncologico, Aviano (PN)
Giuseppe Brancato – Dirigente Area Con gli occhi dell’assistito
Tecnico Sanitaria e Riabilitazione – Azienda Ospedaliera di Annalisa Pennini
Università Meyer di Firenze

23
Francesca Castelvedere – Coordinatore Tutor Pedagogico
Aziendale S.I.T.R.A. (A.O. Spedali Civili di Brescia) e C.L.I. Il ruolo della comunicazione esterna: il medium
Emanuela Foglia – Ricercatrice CREMS, Università internet e i suoi effetti comunicativi nell’assistenza
Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza (VA)
di Silvia Marcadelli e Angela Peghetti
Luca Marzola – Legale Rappresentante Sinergia & Sviluppo,
Formazione e Servizi per le Professioni Sanitarie
Maria Grazia Montalbano – Direttore Strutture
Residenziali per Anziani – Lusan s.r.l.
Giovanni Muttillo – Presidente Collegio IPASVI MI-LO-MB
Annalisa Pennini – Direttore Scientifico Gruppo Format sas
Antonio Sebastiano – Direttore Osservatorio Settoriale
sulle RSA e Vice Direttore CREMS, Università Carlo Cattaneo
– LIUC di Castellanza (VA)
Diego Snaidero – Responsabile Servizio Infermieristico
dell’ASL 3 “Genovese”
Daniela Tartaglini – Direttore Servizi Infermieristici
Policlinico Universitario Campus Bio-Medico

COMITATO DI REVISIONE
Giovanna Asproni, Ivano Boscardini, Anna Cazzaniga,
Fortunato D’Orio, Maria Adele Fumagalli, Raffaella Garavaglia,
Silvia Mambelli, Maristella Moscheni, Salvatore Santo
REDAZIONE
Anna Vanzago (Caporedattore),
Marzia Bonfanti, Francesca Scolari,
Valentina Telesca, Simona Raiolo
CREMS – Centro di Ricerca in Economia e Management in Sa-
CORSO ECM A DISTANZA nità e nel Sociale, Università Carlo Cattaneo – LIUC, Corso Mat-
teotti, 22 – 21053 Castellanza (VA) tel. 0331.572340 – fax
0331.572513
e-mail: crems@liuc.it
CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI

30
AMMINISTRAZIONE E DIFFUSIONE
Forme di modernità negli infermieri: l’impatto sui Maggioli Editore
presso c.p.o. Rimini – Via Coriano, 58 – 47924 Rimini
pazienti di tattoo e piercing visibili tel. 0541.628111 – fax 0541.622100
di Sandra Montalti, Ivan Rubbi Maggioli Editore è un marchio Maggioli Spa

35
SERVIZIO CLIENTI
La soddisfazione degli operatori specchio tel. 0541.628242 – fax 0541.622595
della soddisfazione degli utenti e-mail: clienti.editore@maggioli.it
www.periodicimaggioli.it
di Stefania Miglioli
MAGGIOLI SPA

40
Azienda con Sistema Qualità
Le ricadute sullo stato di salute dei cittadini certificato ISO 9001:2008
derivanti dall’introduzione della figura professionale Iscritta al registro operatori della comunicazione
dell’infermiere in farmacia
PROGETTO GRAFICO
di Gaetano Romigi, Paolo Montanari, Valentina Reali Alice Allegra
Giorgia Buzzone

49
La qualità dell’attesa in Pronto Soccorso:
pensieri e percezioni dei pazienti
di Manuel Beda, Elena Bonamini, Antonio Nocera
REGISTRAZIONE
Presso il Tribunale di Rimini al n. 1
dell’8 febbraio 2012

TUTTI I DIRITTI RISERVATI


È vietata la riproduzione, anche parziale, del materiale
pubblicato senza l’autorizzazione dell’Editore.
Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli
autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio, lasciandoli
responsabili dei loro scritti.
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all’Editore manlevando quest’ultimo da ogni eventuale
richiesta di risarcimento danni proveniente da terzi che
dovessero rivendicare diritti su tali contenuti.

STAMPA
Maggioli Spa – Santarcangelo di Romagna (RN)

CONDIZIONI DI ABBONAMENTO 2014


• Il prezzo di abbonamento è di euro 129,00
• Il prezzo di una copia è di euro 43,00
Il pagamento dell’abbonamento deve essere effettuato
con bollettino di c.c.p. n. 31666589 intestato
a Maggioli Spa - Periodici - Via del Carpino, 8 - 47822
Santarcangelo di Romagna (RN).
La rivista è disponibile anche nelle migliori librerie.
L’abbonamento decorre dal 1° gennaio con diritto
al ricevimento dei fascicoli arretrati ed avrà validità per un anno.
In mancanza di esplicita revoca, da comunicarsi in forma scritta
entro il termine di 45 giorni successivi alla scadenza dell’abbo-
namento, la Casa Editrice, al fine di garantire la continuità del
servizio, si riserva di inviare il periodico anche per il periodo suc-
cessivo. La disdetta non sarà ritenuta valida qualora l’abbonato
non sia in regola con tutti i pagamenti. Il rifiuto o la restituzione
dei fascicoli della rivista non costituiscono disdetta dell’abbona-
mento a nessun effetto.
I fascicoli non pervenuti possono essere richiesti dall’abbonato
non oltre 20 giorni dopo la ricezione del numero successivo.
Il paziente al centro.
La customer satisfaction in ambito sanitario
Corso a distanza per tutte le professioni sanitarie
10 Crediti formativi ECM

Corso FAD numero: 103389

Validità (inizio/fine): 01.09.2014 – 31.08.2015

Provider: Maggioli Formazione e Consulenza


Provider ECM num. 587 accreditato dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua ad erogare
formazione per tutte le professioni sanitarie.

Responsabile scientifico del corso: dott. Davide Croce


Direttore CREMS (Centro di Ricerca sull’Economia e il Management in Sanità e nel Sociale).
Progettista, direttore scientifico e docente in corsi di formazione nell’ambito dell’economia e del management
sanitario (valutazione economica in sanità, organizzazione dei servizi, politiche sanitarie, management control).
Progettista e coordinatore di attività di ricerca nell’ambito dell’organizzazione, della valutazione economica
e del sistema di formazione in sanità.

Come svolgere il corso ed ottenere i crediti ECM


Il materiale didattico è organizzato in capitoli e comprende anche contributi e approfondimenti finali (si veda l’indice).
Richiede circa 10 ore di lettura/studio.

Dopo aver completato la lettura:


➠ collegarsi al sito www.corsi-ecmfad.it;
➠ inserire i dati richiesti (nome, cognome, codice fiscale, professione sanitaria, e-mail);
➠ selezionare il corso ed inserire la password stampata sulla rivista;
➠ svolgere il test di verifica dell’apprendimento:
il test prevede 30 domande a risposta multipla e si considera superato con l’80% di risposte esatte;
va completato in un’unica sessione senza interruzioni, tempo massimo due ore;
in caso di mancato superamento sarà possibile ripeterlo;
➠ superato il test, è necessario compilare il questionario sulla qualità percepita che comparirà automaticamente;
➠ il corso è concluso: riceverete via e-mail le informazioni per scaricare l’attestato. Gli attestati in pdf sono scari-
cabili accedendo con le proprie credenziali all’area “Attestati” del sito www.corsi-ecmfad.it

N.b.:
- L’attestato recherà la data in cui è stato completato il corso.
- Ogni codice di accesso al corso dà diritto ad un solo attestato: concluso il corso verrà disattivato.

Requisiti tecnici
- PC con connessione ad internet
- Casella e-mail di posta elettronica

Il corso è riservato agli abbonati alla rivista “Maps – Management per le professioni sanitarie”
o a chi acquista la rivista in libreria.
Per informazioni: servizio clienti – clienti.editore@maggioli.it – tel. 0541 628200.
EDITORIALE

Utente, paziente, persona.


Spunti teorici e pratici di customer satisfaction

L’universo Sanità sta cambiando a ritmo rapido e costante, servizi; ci auguriamo infatti che, attraverso questa Rivista,
da un lato per rispondere alle nuove richieste della popo- il ruolo del cittadino-utente diventi più chiaro e partecipati-
lazione, dall’altro per far fronte alle numerose sfide che lo vo, e che le organizzazioni e le persone che in esse ope-
attendono; nell’ambito di tali cambiamenti e riforme il cit- rano quotidianamente, possano trarne indirizzi operativi e
tadino/utente acquisisce un ruolo di primaria importanza. strumenti utili per il raggiungimento di validi risultati nella
Gestire la customer satisfaction è pertanto indispensabi- gestione della customer satisfaction.
le per le istituzioni pubbliche per capire se si stanno muo-
vendo nella giusta direzione e se stanno adottando le so- Davide Croce
luzioni più adeguate ai bisogni espressi e latenti. Trattan-
dosi di un settore del tutto particolare, inoltre, la misura- MAPS Rivista di Management per le Professio-
zione della soddisfazione in ambito sanitario e socio-sa- ni Sanitarie pubblica articoli inediti e originali avendo
nitario non è sempre un’operazione semplice, sia per la come obiettivo l’approfondimento multidisciplinare di te-
natura del “cliente”, sia per le caratteristiche degli stes- matiche legate al mondo del management e dell’econo-
si servizi offerti. mia sanitaria, principalmente secondo il punto di vista de-
Diviene quindi fondamentale affrontare il concetto di sod- gli appartenenti alle Professioni Sanitarie.
disfazione dell’utenza e della sua misurazione. Questo nu- La Rivista invita quindi tutti i lettori che intendono stimolare
mero di MAPS intende quindi analizzare gli aspetti teorici il dibattito e favorire il confronto, a proporre i propri con-
e operativi di tale approccio gestionale, presentando di- tributi alla Redazione. Gli articoli dovranno avere un lun-
versi strumenti e tecniche per comprendere il punto di vi- ghezza di 10 - 12 pagine ed essere preceduti da un ab-
sta del cittadino-utente, le sue aspettative, le sue necessi- stract di max 300 caratteri. Tutti i contributi saranno sotto-
tà, le sue percezioni e, di conseguenza, il livello di sod- posti alla revisione di componenti esperti della rivista.
disfazione. Chiunque fosse interessato a contribuire, può inviare il pro-
L’obiettivo generale riguarda quindi le modalità di utiliz- prio lavoro all’indirizzo mail avanzago@liuc.it, o contat-
zo della gestione della soddisfazione per il miglioramen- tando la Redazione (Dott.ssa Anna Vanzago) allo 0331-
to complessivo dell’organizzazione e dell’erogazione dei 572.340

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 5


DOSSIER Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario

Comprendere la soddisfazione dell’utente


di Filippo Ferrari
Professore a Contratto di Organizzazione Aziendale presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Firenze e presso la Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione dell’Università
di Bologna

La soddisfazione dell’utente: perché interessarsene? tro prettamente etici e di riconoscimento della dignità del-
Dall’epoca di Ippocrate, si sostiene che il paziente, la sua la persona bisognosa di cure. Ma esistono ulteriori (e for-
partecipazione e la sua soddisfazione abbiano un ruolo se più importanti) motivi, dal punto di vista organizzativo-
centrale nell’efficacia della cura. Però, allo stesso tempo, i sanitario, per prendere in considerazione la soddisfazio-
fornitori di servizi sanitari presumono di sapere quali siano ne dell’utente (Merkouris et al., 1999).
i bisogni dei loro utenti, sulla base di abitudini professiona- Nel mondo anglosassone, da molti anni, la misurazione
li e della loro personale esperienza (Miller-Bader, 1988). della soddisfazione del paziente è considerata necessaria
In questo modo, un approccio scientifico al problema è innanzitutto per la valutazione della qualità complessiva
sempre stato completamente ignorato, coperto dal suddet- del servizio erogato (OTA, 1988). I pazienti sono in gra-
to approccio paternalistico (“noi sappiamo cosa è bene do di fornire informazioni che, se correttamente utilizzate,
per loro”), oppure dalla corsa a testa bassa verso la “mas- è dimostrato possano contribuire al miglioramento dell’in-
sima soddisfazione dell’utenza senza alcuna guida scien- tero servizio (Strasen, 1988). Per questo motivo, molti stu-
tifica”, seguendo l’analogia dei “prigionieri che rilevano diosi riconoscono che la soddisfazione del paziente non
la gestione della prigione” (Vukmir, 2006, p. 8). Questo è solamente un indicatore di qualità, bensì l’obiettivo ge-
atteggiamento non è l’atteggiamento di un professionista nerale dell’organizzazione (Linder-Pelz, 1982). Da que-
orientato al cliente, bensì di un professionista orientato a sto punto di vista, la soddisfazione del paziente, oltre che
se stesso. Quasi cinquant’anni fa, Donabedian (1966) so- un risultato in sé, è anche un contributo ad altri obiettivi
steneva che la valutazione finale della qualità di una cura e risultati attesi (Donabedian, 1980). Ad esempio, è am-
è determinata dalla sua efficacia nell’ottenere salute e sod- piamente dimostrato come la soddisfazione del paziente
disfazione (del paziente). abbia un impatto positivo sulla risposta alle terapie (Stra-
Le organizzazioni possono realizzare prodotti o servizi ba- sen, 1988), e sia perfino equivalente all’autoterapia (Pa-
sandosi sia su quello che sanno fare, sia partendo da scoe, 1983; Strasen, 1988). La minor durata di un rico-
quello che richiede il mercato. Ovviamente, come è impro- vero ospedaliero sembra attribuibile anche alla soddisfa-
ponibile tentare di realizzare qualcosa per cui non si pos- zione del paziente verso le cure ricevute; tale soddisfazio-
siedono le competenze, è altrettanto perdente (in una logi- ne aumenterebbe la compliance terapeutica, la percezio-
ca di sopravvivenza sul mercato) proporre al mercato qual- ne di padronanza della situazione e la volontà di guari-
cosa di cui esso non ha bisogno o in una maniera che vie- gione (Cleary e McNeil, 1988).
ne percepita come carente dal mercato stesso, cioè dagli Per queste ragioni, non sono pochi coloro che conside-
utenti/clienti. Il cliente è portatore delle risorse economi- rano la ricerca della soddisfazione del paziente un ve-
che necessarie per sostenere l’organizzazione: direttamen- ro e proprio atto terapeutico, finalizzato a evitare l’assun-
te, se sostiene un onere economico (ticket, retta) o indiret- zione di un ruolo passivo di fronte alla malattia (Simpson,
tamente tramite la fiscalità generale. Quindi l’orientamen- 1985; Bond, Thomas, 1992; Raya, 1987). In accordo
to al cliente e alla sua soddisfazione diventa condicio sine con quanto dimostrato da Linder-Pelz (1982), la soddisfa-
qua non, necessaria ma non sufficiente, per la sopravvi- zione del paziente può avere una relazione causale e mo-
venza dell’organizzazione stessa. In un’epoca storica ca- deratrice anche nei confronti del livello di patologia ma-
ratterizzata da risorse economiche scarse e calanti, l’attri- nifestato. In conseguenza di ciò, la misurazione del livel-
buzione di risorse pubbliche andrà inevitabilmente sempre lo di soddisfazione del paziente può quindi essere utiliz-
più nella direzione di premiare le organizzazioni che pos- zata per valutare il tipo di intervento da adottarsi da parte
sono vantare indicatori positivi di prestazione, tra i quali dei professionisti sanitari; in altre parole, un paziente sod-
la soddisfazione del cliente. disfatto manifesta livelli meno gravi di malattia.
A prescindere, però, dal livello di libertà di scelta che il È stato, inoltre, provato che le aspettative del paziente
cittadino-utente ha nell’acquistare un servizio, o dalle logi- non sono chiaramente definite prima del ricovero in strut-
che premiali legate ai finanziamenti, da decenni si pone tura (Petersen, 1988); lo staff sanitario (soprattutto il per-
in letteratura il problema della soddisfazione dell’utenza in sonale infermieristico, che è a costante contatto con il pa-
ambito socio-sanitario-assistenziale, per motivi se non al- ziente) ha dunque un ruolo decisivo nella costruzione di ta-

6 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario DOSSIER

li aspettative attese dall’utente, e potrebbe farlo nella dire- Come sottolineato da Giese e Cote (2000), molti ricer-
zione positiva desiderabile, rendendo l’ambiente ospeda- catori considerano la soddisfazione dell’utente una rispo-
liero, per così dire, terapeutico 24 ore al giorno (Scardi- sta che, in maniera non univoca, può essere considerata:
na, 1994; Taylor, 1970). una risposta valutativa (Day, 1984), una risposta affettiva
Ultime, ma non meno importanti, sono le implicazioni di (Halstead et al., 1994), una risposta complessiva, (Oli-
tipo commerciale e legale. Naturalmente, anche in Ita- ver, 1997), un giudizio valutativo globale (Fornell, 1992),
lia, esiste una sanità privata, completamente soggetta al- uno stato psicologico (Howard e Sheth, 1969) o ancora
la libera concorrenza sul mercato, che agisce, in tutto o un confronto razionale-cognitivo (Churchill e Surprenant,
in parte, in forma accreditata-convenzionata; in tale setto- 1982). Questa mancanza di consenso, inoltre, si manife-
re privato, la soddisfazione del cliente è utilizzata a fini sta anche riguardo alla natura emozionale e/o cognitiva
di promozione del servizio sul mercato. Sun et alii (2000) della soddisfazione dell’utente, distinta in reazione cogni-
concludono la loro ricerca affermando che la volontà del tiva (Bolton e Drew, 1991; Howard e Sheth, 1969; Tse e
paziente di rivolgersi, in caso di ulteriore bisogno al mede- Wilton, 1988), reazione affettiva (Cadotte et al., 1987;
simo presidio, è fortemente predetta dal livello complessi- Halstead et al., 1994; Westbrook e Reilly, 1983) o né
vo di soddisfazione per le cure ricevute. La soddisfazione completamente affettiva né completamente cognitiva (Oli-
del cliente è, inoltre, fondamentale per attrarre nuovi clien- ver et al., 1997; Price et al., 1995).
ti, ad esempio grazie al passaparola. Come noto (Kotler, Questa mancanza di accordo rende naturalmente difficile
1972; Leebov, 1988), le stime fornite dalla letteratura in- fare ricerca, quando si comincia scegliendo la definizione
dicano che un cliente soddisfatto condivide la sua soddi- che di volta in volta più aggrada e attiene ai propri sco-
sfazione con altre quattro-sei persone; l’insoddisfatto, inve- pi (Peterson e Wilson, 1992). Questa incoerenza è par-
ce, se ne lamenta con altre undici: ciò vuol dire che per ticolarmente rimarchevole quando si deve decidere se la
compensare i danni di un insoddisfatto è necessario sod- soddisfazione sia un processo o un prodotto (Yi, 1990):
disfarne almeno tre! Inoltre, i dati (Petersen, 1988) mostra- esistono parecchie definizioni che la considerano un pro-
no che ad ogni reclamo formale presentato da un pazien- cesso di valutazione (Fornell, 1992; Hunt, 1977; Oliver,
te, non necessariamente per vie legali, corrispondono al- 1981a, 1981b), altrettante, invece, il risultato di tale pro-
tri dieci pazienti insoddisfatti per motivi gravi e 20-25 per cesso di valutazione (Oliver, 1997; Tse e Wilton, 1988;
cause meno gravi, che non presentano, però, un reclamo Westbrook e Reilly, 1983).
formale. Quindi i pazienti insoddisfatti che reclamano for- È possibile uscire da questa complessità e diversità di pun-
malmente sono la punta dell’iceberg, nascondendo una ti di vista focalizzando la ricerca sugli antecedenti della
parte enorme di pazienti insoddisfatti che non si notano, soddisfazione dell’utente, considerandola come la reazio-
ma che, se possono scegliere, non torneranno nella struttu- ne alla conferma o meno delle proprie aspettative. In par-
ra, causando, pertanto, ingenti danni economici da man- ticolare, per l’ambito sanitario, è utile ricorrere al concetto
cato reddito per l’organizzazione. In pratica, per ogni pa- di giustizia organizzativa o equità percepita dal pazien-
ziente che presenta una lamentela ufficiale, l’organizza- te (Vinagre e Neves, 2010). In qualità di disconferma di
zione ne perde altri 35 senza rendersene conto. aspettative, l’equità è un costrutto cognitivo e soggettivo,
Comprendere la soddisfazione dell’utente vuol dire allo- ed è considerato un importante antecedente della soddi-
ra dotarsi di strumenti per definirne la soddisfazione: ca- sfazione (Oliver and Swan, 1988). Generalmente, la giu-
pire da cosa essa è generata, individuare le attese, tra- stizia è legata al livello percepito della qualità morale e
sformarle nei propri obiettivi organizzativi, gestire le atti- materiale nel trattamento ricevuto. Cropanzano, Bowen e
vità allo scopo di raggiungere tali obiettivi e, infine, mi- Gilliland (2007) sottolineano che le persone valutano tre
surarne il livello di raggiungimento. È la logica alla ba- differenti aspetti della giustizia organizzativa: la giustizia
se del lavoro per processi, in cui le attività (a livello di re- relativa ai criteri di distribuzione delle risorse (giustizia di-
parto, di struttura, di singola mansione) generano un va- stributiva), la giustizia relativa alle procedure per distribui-
lore che viene ‘acquistato’ (ricevuto, consumato) dal clien- re le risorse (giustizia procedurale) e la giustizia derivante
te. Se tale valore corrisponde alle aspettative, il cliente ne dalle relazioni interpersonali (giustizia relazionale). In par-
sarà soddisfatto. ticolare, nell’ambito sanitario, sono importanti la dimensio-
ne procedurale e internazionale (Goodwin e Ross, 1992).
La soddisfazione dell’utente: cos’è e come si genera La giustizia procedurale è applicata alle modalità di ero-
Il concetto di soddisfazione dell’utente sembrerebbe, a pri- gazione del servizio, focalizzandosi sulla possibilità/ca-
ma vista, un concetto di senso comune. Inoltre, la soddi- pacità di partecipare al processo di presa di decisione, in-
sfazione del cliente è uno dei costrutti più studiati nei pro- clusa la possibilità di ottenere informazioni, e sulla perce-
cessi relativi al post-acquisto o post-consumo, anche in am- zione di come la partecipazione al processo possa avere
bito sanitario (Vinagre, Neves, 2010). Nonostante ciò, la un’influenza sui risultati finali. La giustizia relazionale fa ri-
definizione di soddisfazione del cliente è lontana dall’es- ferimento invece a come l’utente si sente trattato, in termi-
sere condivisa. ni di rispetto e dignità.

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 7


DOSSIER Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario

Un’importante evidenza scientifica è relativa al fatto che nerale, però, dati di questo genere sono da trattare con
le persone accettano situazioni sfavorevoli (ad esempio, estrema cautela, ed è da verificarne la generalizzabilità
un esito infausto in termini di guarigione di un proprio ca- al contesto italiano.
ro) quando però ne percepiscono la giustizia procedura- Di maggiore interesse sono i dati relativi alla presentazio-
le e relazionale (Colquitt et al., 2001; Cohen-Charash e ne dei sintomi: essi possono essere analizzati per defini-
Spector, 2001). re gruppi di pazienti ad alto rischio di insoddisfazione e
A questo punto la domanda è: come generare giustizia reclamo, perché potrebbe esserci un impatto tra aspetta-
organizzativa percepita? Quali aspettative nell’utente, se tive legate alla cura (nella percezione del paziente, coin-
soddisfatte, sono alla base di tale senso di giustizia? O al- cidente con la soppressione del sintomo) e soddisfazione
meno, come evitare l’insoddisfazione dell’utente derivante dell’utente. Kroenke e Price (1993) valutarono oltre 1.000
dall’ingiustizia percepita? pazienti ambulatoriali, scoprendo che solo il 16% di es-
In letteratura, lo studio della soddisfazione comincia spes- si aveva sintomi riconducibili a cause organiche verificabi-
so con l’analisi delle cause dell’insoddisfazione (Grandi- li, mentre il 10% si presumeva di chiare origine psicologi-
netti, 2001): si stima che i pazienti insoddisfatti delle cu- ca, lasciando il 75% dei sintomi lamentati senza spiega-
re ricevute siano almeno il 30% (Markson et al., 2001). zione. Si comprende come, in tali condizioni di incertez-
Susan Keane Baker (1998) si spinge fino a fornire alcu- za, il rischio di insoddisfazione da parte del paziente sia
ni suggerimenti per i medici su cosa fare per rendere i pa- elevato, tenendo anche conto del fatto che approssimati-
zienti insoddisfatti. Per prima cosa, favorire le continue in- vamente tra il 25 e il 50% dei sintomi non vengono risolti
terruzioni della visita da parte di altri (altri pazienti, colle- nel tempo del ricovero ospedaliero (Kroenke et al., 1999).
ghi, personale); secondo, far sì che i pazienti si sentano Questo dovrebbe indurre il personale sanitario a formulare
in torto, cioè dei seccatori essi stessi responsabili dei lo- obiettivi più realistici di miglioramento, basandosi sul nu-
ro mali; terzo, considerare le ricerche su internet fatte dai mero, complessità e severità dei sintomi, al fine di miglio-
pazienti un affronto personale; quarto, far aspettare i pa- rare la soddisfazione dell’utente.
zienti; quinto, ignorarne la privacy; sesto, far sentire i pa- Spesso c’è una discrepanza tra timori e preoccupazioni
zienti inferiori; settimo, rendere la relazione del tutto im- espresse dai pazienti e quanto previsto dai medici. Bergh
personale; ottavo, dotarsi di uno staff maleducato e insen- (1998) condusse un’analisi rilevando che i pazienti espri-
sibile; nono, scrivere indicazioni terapeutiche incompren- mono una media di 6,5 differenti diagnosi legate al pro-
sibili e confuse; decimo, risparmiare sui servizi di pulizia prio stato, contro le 2,8 formulate dai medici in relazio-
dell’ambulatorio. ne al medesimo stato. Questo illustra il fatto che, spesso,
Se il decalogo dell’Autrice può far sorridere, in realtà fa i pazienti hanno personali e imprevedibili timori diagnosti-
anche pensare a quanto ci sia ancora da lavorare per co- ci, spesso non espressamente esplicitati e fondati sulla lo-
struire una cultura che privilegi l’orientamento al cliente, fi- ro storia personale o su quella di famigliari.
nalizzata a soddisfarne le specifiche aspettative. Barry e colleghi (2000) rilevarono che solo l’11% dei pa-
Bursch et al. (1993) hanno individuato cinque variabili di- zienti esplicita i propri timori, principalmente riguardo alla
rettamente correlate con la soddisfazione, che compren- diagnosi, a comportamenti da tenere, agli effetti collaterali
dono: il tempo d’attesa prima di essere visitati; il livello dei farmaci. Questi timori inespressi generano il 100% (!)
di cure infermieristiche; l’organizzazione dello staff; il li- di insoddisfazione, che si traduce in incomprensioni, pre-
vello delle cure mediche; il livello di informazioni fornite scrizioni di farmaci non desiderate, assenza di complian-
dallo staff. ce terapeutica. In sintesi, il paziente che non può o non ri-
Vukmir (2006) propone una disamina abbastanza artico- esce ad esplicitare tutti i suoi timori è automaticamente in-
lata delle varie categorie di aspettative correlate con la soddisfatto. I più timorosi nell’esplicitare le proprie paure
soddisfazione dell’utente, con particolare riferimento ai pa- sono i pazienti più giovani, meno istruiti, single, e che me-
zienti di Pronto Soccorso. no si fidano del medico (Bell et al., 2001).
Nello specifico, è stata considerata la correlazione tra ca- L’abilità del medico nell’interpretare le ragioni del pazien-
ratteristiche demografiche dell’utenza (età, reddito, gene- te all’origine della visita sono state misurate da Boland e
re, gruppo etnico) e soddisfazione nella relazione con la colleghi, studiando 458 casi (Boland et al., 1998). L’ac-
struttura sanitaria. Per un contesto come quello italiano, di cordo con le motivazioni espresse dal paziente era totale
recente immigrazione, non si sa quanto siano generaliz- solo nel 20% dei casi.
zabili i dati anglosassoni relativi alla correlazione razza- Alla luce di tutto ciò, appare fondamentale il lavoro rela-
soddisfazione: però è fuor di dubbio che essere sensibi- zionale del medico nel far emergere timori inespressi nel
li alle differenze comunicative cross-culturali è una compe- paziente, allo scopo di recuperare efficienza (si evita che
tenza ormai fondamentale per il personale sanitario (Coo- il paziente torni più e più volte, finché non trova il corag-
per-Patrick, 1999). Pazienti donne sembrano fidarsi di più gio di esplicitare le proprie paure) e senso di giustizia per-
di un medico donna, mentre per i pazienti maschi non so- cepita dal paziente.
no state rilevante preferenze (Derose et al., 2001). In ge- Ci sono certi aspetti che riguardano direttamente il perso-

8 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario DOSSIER

nale sanitario, e che hanno un impatto sul livello di soddi- Un’altra fonte di insoddisfazione è legata alle aspettati-
sfazione dell’utente, come, ad esempio, lo stile di relazio- ve frustrate relative al processo di diagnosi. Kravitz e col-
ne. La letteratura (Emanuel, Emanuel, 1992) descrive quat- leghi (1996) valutarono 688 sedute di diagnosi ad ope-
tro modelli di interazione medico-paziente. Il modello pa- ra di specializzandi, riportando 125 omissioni ed errori
ternalistico rassicura bonariamente e rende il paziente do- tramite un questionario ex post. In maniera semplicistica,
cile e responsabilizzato, ‘per il suo bene’; quello informa- si tende a correlare la durata del processo con la qua-
tivo vede il medico interpretare la parte dell’esperto tec- lità percepita dello stesso e, quindi, con la soddisfazio-
nico, prodigo di informazioni e dettagli per aiutare il pa- ne del paziente. Lin e colleghi (2001) non hanno trova-
ziente a decidere al meglio; il modello interpretativo ve- to questa correlazione. Sembra che, ai fini della soddi-
de il medico porsi come un consulente che tenta insieme sfazione, non conti tanto la durata della visita, quanto la
al paziente di realizzare un piano d’azione condiviso, le- capacità del medico di soddisfare le specifiche aspettati-
gato alla sua situazione specifica; infine, il modello diretti- ve di quel paziente. Questo vale anche per la durata dei
vo autorizza il medico ad agire come un insegnante deter- tempi d’attesa (Mechanic et al., 2001): perfino quando i
minato ad aiutare il paziente a scegliere nel modo miglio- pazienti escono da un Pronto Soccorso senza essere stati
re, stimolando la ricerca di comportamenti positivi. Men- visitati, il loro livello di soddisfazione dipende dalle circo-
tre la prassi rivela che ciascun medico ha il suo modello stanze contingenti, e non dall’attesa in sé (Baker, 1991).
preferito di relazione, che propone rigidamente a prescin- Questi studi sottolineano la difficoltà, da parte dei pa-
dere dalle circostanze e dal paziente, l’attenzione all’uten- zienti, di predire e valutare i tempi di attesa, e quindi di
te vorrebbe, al contrario, la capacità nel medico di per- mettere in relazione la soddisfazione con tali tempi, spo-
sonalizzare l’approccio con quel paziente in quello spe- stando, ancora una volta, il focus sulla capacità dell’or-
cifico scenario. ganizzazione di soddisfare l’insieme delle aspettative del
Talvolta, la percezione dell’utente si basa esclusivamente paziente (Vukmir, 2006).
sull’apparenza, su elementi esteriori riguardanti il persona- I pazienti si aspettano che il medico prescriverà loro dei
le sanitario. Colt e Solot hanno valutato centinaia di casi farmaci, e i medici ritengono che i pazienti si aspettino
(1989), concludendo che il 43% dei pazienti e il 73% dei da loro una prescrizione: il risultato è che, contrariamen-
medici ritengono che l’aspetto del medico influenzi la va- te alle universali indicazioni di limitare il trattamento farma-
lutazione della qualità delle cure prestate. Mentre la metà cologico al minimo necessario e solo per alcune patolo-
(49%) dei pazienti ritiene che il medico debba indossare gie, più della metà delle visite si conclude con una ricetta
il camice bianco, solo al 18% non piacciono le macchie (Cockburn e Pitt, 1997). Purtroppo, però, la prescrizione
(sul camice stesso), ma, in ogni caso, i pazienti ambulato- è frutto di un equivoco sulle reciproche aspettative, e ne è
riali sono molto più tolleranti sull’abbigliamento del medico prova la compliance terapeutica inferiore al 50% (Zullig et
rispetto ai medici stessi (che probabilmente vedono il cami- al., 2013) e la scarsa soddisfazione dell’utente correlata
ce come un simbolo di autorità e di prestigio, e come fon- alla visita (Vukmir, 2006).
te di legittimazione). Ai pazienti, senza distinzione di ge- Contrariamente al senso comune, l’efficacia o meno nel-
nere, età, reddito, non piacciono medici troppo ingioiel- la gestione del dolore da parte del medico sembra non
lati, capelli in disordine o arruffati, unghie lunghe, sandali avere effetto sulla soddisfazione dell’utente (Mansell et al.,
e blue jeans. Inoltre, sebbene la quasi totalità dei medici 2000; Kelly, 2000).
(96%) faccia riferimento a se stessi usando il titolo o il co- Infine, quello che la letteratura (Vukmir, 2006) definisce il
gnome, il 43% dei pazienti preferirebbe che essi si presen- ‘sacro Graal’ della soddisfazione dell’utente in ambito sa-
tassero usando il nome, generando una situazione chiara- nitario è la comunicazione con il paziente. I pazienti chie-
mente in contrasto con le logiche dell’attenzione all’utente. dono disponibilità, esaustività, sincerità e chiarezza (per
Ai pazienti non piace l’anonimato del personale sanita- una rassegna, Keating et al., 2002), e queste aspettative
rio, spesso identificabile solamente con un numero di ma- sembrano essere sistematicamente insoddisfatte.
tricola. La presenza di foto, anche sui muri del reparto, Nonostante gli imponenti investimenti fatti in tutto il mon-
che aiuti l’identificazione del personale, ha un effetto di- do occidentale per migliorare le competenze comunicati-
retto e positivo sulla soddisfazione dell’utente (Francis et ve del personale sanitario – dei medici in particolare –,
al., 2001). poche ricerche ne hanno valutato l’efficacia sulla soddisfa-
Solo ai pazienti più istruiti non dispiacciono le sedute forma- zione dell’utente. Brown e colleghi (1999) mostrarono che
tive e le discussioni cliniche che si svolgono al loro capezza- l’incremento delle capacità relazionali dei medici alla con-
le, coinvolgendo lo staff, purché condotte secondo regole di clusione del corso di formazione era modesto, suggeren-
buona educazione: non trattare il paziente come ‘un caso’, do modalità di training più incisive e di maggior durata.
rispettarne la privacy, coinvolgerlo (Lehmann et al., 1997). È Generare soddisfazione nell’utente vuol dire organizzare
necessario, però, prestare attenzione agli utenti meno istruiti tutto il lavoro con tale finalità, e la letteratura organizzati-
e di modesto livello culturale (non diplomati), che in Italia so- va attualmente enfatizza il vantaggio di una gestione per
no la maggioranza, soprattutto tra gli anziani. processi (Ferrari, 2013).

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 9


DOSSIER Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario

Il processo di erogazione del servizio Ma che cos’è un servizio? Una prestazione finalizzata a
e la generazione di valore per l’utente soddisfare i bisogni e i desideri dei consumatori.
Un processo è un insieme di attività omogenee dal punto Ogni servizio, al pari di qualunque output di processo,
di vista dell’output e correlate tra loro al di là dei confini può essere valutato sotto vari aspetti. Il primo indicatore è
funzionali, regolate da meccanismi di coordinamento che l’efficacia, che è data dal rapporto esistente tra i risultati
vanno al di là dell’aspetto puramente gerarchico e struttu- ottenuti attraverso il processo e gli obiettivi preventivamen-
rale. In letteratura sono numerose le definizioni di proces- te fissati e/o attesi.
so, ad esempio: L’efficienza definita come il rapporto tra i risultati ottenu-
«Ogni attività è realizzata mediante un processo. Ogni ti (output) e le risorse utilizzate (input). L’affidabilità, ossia
processo ha dati di ingresso. I dati di uscita sono i risulta- l’attitudine a riprodurre, nel lungo periodo e in assenza di
ti del processo che sono i prodotti sia tangibili che intan- cause di variazione identificabili (ovvero con normali cam-
gibili. Lo stesso processo è, o dovrebbe essere, una tra- biamenti negli operatori, nei materiali e nelle altre condi-
sformazione che aggiunge valore. Ogni processo coin- zioni del processo), il medesimo output.
volge in qualche modo persone e/o altre risorse» (Nor- La flessibilità, che consiste nella misura in cui un processo
mativa ISO 9000-1- Linee guida per la selezione e l’im- può cambiare per venire incontro ai requisiti richiesti dal-
piego). la clientela (interna o esterna), in termini di modifiche di
In una logica di processo, è fondamentale l’idea di valo- prestazioni, di sviluppo del prodotto e di esigenze di con-
re. Il processo è, infatti, definito come un insieme di attivi- segna.
tà che realizzano un output aggiungendo valore ai suoi in- E infine l’equità, che è il livello di giustizia percepito nella
put. Particolare attenzione va posta, inoltre, nel caso che distribuzione delle risorse, nell’allocazione del personale
il processo non abbia come scopo la produzione di un be- e negli aspetti relazionali.
ne tangibile, ma l’erogazione di un servizio. In questo ca- Tutti questi indicatori, forse con l’eccezione dell’efficienza,
so, infatti, è molto più difficile valutare e controllare il valo- hanno comprensibilmente un impatto sulla soddisfazione
re prodotto dal processo e, soprattutto, se ne ribadisce an- dell’utente, e quindi un sistema di Qualità deve necessa-
cora l’importanza, il valore percepito dall’utente. Da que- riamente monitorarli.
sto fatto discendono tutte le succitate problematiche legate Un servizio, qualunque sia l’ambito, presenta alcune carat-
alla soddisfazione dell’utenza. teristiche universali (Proctor e Wright, 1998), che aiutano
Operativamente, la progettazione di un processo di lavo- a comprendere la difficoltà di erogarlo, soddisfacendo gli
ro si snoda attraverso una serie di passaggi logici. Innan- indicatori suddetti, e quindi la difficoltà nel generare sod-
zitutto è necessario identificare chi sono (la tipologia o le disfazione nell’utenza.
tipologie) i destinatari finali del processo. Questo implica Innanzitutto, un servizio è, per definizione, intangibile,
un ragionamento riferito alle eventuali caratteristiche spe- cioè immateriale, e quindi, ad esempio, non può essere
cifiche della più ampia categoria dei destinatari, secon- valutato prima dell’uso; spesso, un consumatore ha biso-
do una logica tipicamente commerciale di segmentazio- gno di sperimentare un servizio anche solo per capire di
ne del mercato. cosa si tratta. Per questo motivo, i consumatori tendono ad
Successivamente, è necessario identificare le attese di ta- agganciare l’erogazione del servizio ad elementi materia-
li destinatari. Questo è un passaggio cruciale, in quanto li, che fungono da indicatori di qualità del servizio stesso
ciascun processo è progettato per realizzare output che (Kotler e Andreas, 1991): l’ambiente fisico in cui si svol-
verranno acquisiti e utilizzati dal cliente, e diventa, quindi, ge (arredo, pulizia, accessibilità dei locali), le evidenze di
centrale focalizzarsi sui bisogni del cliente e non sulle ca- status (diplomi appesi alle pareti, livello delle tecnologie
pacità o risorse del fornitore. In altre parole, in ogni fase utilizzate), prezzo (spesso c’è l’inconsapevole equazione
e sotto fase, il processo è centrato sul cliente: il passaggio tra alto prezzo ed alta qualità), informazioni (ad esempio
successivo, infatti, consiste nella trasformazione delle atte- pubblicità, materiale informativo, livello del passaparola),
se degli utenti in obiettivi del processo, che devono esse- i membri dello staff (il loro aspetto fisico influenza la valu-
re formalizzati in risultati attesi misurabili, con relativi indi- tazione del servizio a livello di organizzazione). Special-
catori oggettivi di prestazione. Successivamente, si proce- mente in ambito sanitario, gli utenti, spesso, non hanno le
derà con la progettazione di un processo in grado di sod- competenze per valutare gli aspetti tecnici del servizio ri-
disfare gli obiettivi, e con la definizione degli indicatori di cevuto, e quindi fanno un maggior ricorso ai suddetti indi-
processo, sia di qualità (efficacia) sia di efficienza, diver- catori, benché di fatto non correlati con la qualità del ser-
si dagli indicatori di output in quanto riferiti al come e non vizio erogato.
al cosa. Sono indicatori interni di tipo gestionale, che de- Un servizio, coinvolgendo persone di volta in volta diverse
vono trovare sostanza e applicazione nella progettazione e/o differenti situazioni, per definizione, è impossibile da
del sistema di controllo, cioè del sistema di uomini, mez- standardizzare, quindi è variabile. Questa variabilità può
zi e procedure che viene istituito per raccogliere, elabo- verificarsi tra due servizi, al cambiare dell’utente, al cam-
rare e distribuire i dati sulla base del sistema di indicatori. biare del fornitore e perfino con lo stesso fornitore, in rela-

10 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario DOSSIER

zione al suo umore, carico di lavoro ecc. (Palmer, 1994; condivisione delle informazioni e incoraggiare la parteci-
Edgett e Parkinson, 1993). In ambito sanitario, quindi, la pazione dell’utenza.
personalizzazione del servizio dovrebbe risultare inevitabi- Il raggiungimento di questi obiettivi è, però, particolarmen-
le, e ciò è appropriato; velleitario se non impossibile, sem- te difficile nelle attività che hanno natura di erogazione di
mai, è raggiungere una standardizzazione di tempi, costi, servizio, per la presenza di alcuni aspetti specifici che so-
protocolli, puntando viceversa ad una standardizzazione no stati esposti nell’ultimo paragrafo, in particolare per l’al-
dei risultati, attraverso un lavoro per obiettivi. to e inevitabile livello di partecipazione dell’utente nell’ero-
Nell’erogazione di un servizio c’è contemporaneità tra gazione del servizio, partecipazione troppo spesso vissuta
produzione e consumo: il servizio non esiste se non nel come un fastidio e una perdita di tempo dal personale sa-
momento in cui c’è qualcuno che lo riceve, dal momen- nitario. Ma, come affermò Leebov, grande esperto di ma-
to che è necessaria l’interazione tra fornitore del servizio nagement dei servizi sanitari, “chiedendo al paziente di
(il sanitario) e chi lo riceve (l’utente). Questo fattore ha al- esprimere le proprie rimostranze, le strutture sanitarie han-
meno tre conseguenze importanti: la prima è la ricadu- no una seconda possibilità di fare le cose correttamente”
ta in termini di presenza fisica dei sanitari, la loro repe- (Leebov, 1988, p. 97).
ribilità e disponibilità d’orario; la seconda è la parteci-
pazione dell’utente al processo di erogazione del servi- Bibliografia
zio, e quindi l’influenza diretta dell’utente sui risultati del Baker D.W., Stevens C.D. e Brook R.H., Patients who leave a
servizio stesso, benché la responsabilità del risultato ri- public hospital emergency department without being seen by
cada comunque per definizione sull’erogatore, la terza a physician, in The Journal of the American Medical Associa-
conseguenza è che un servizio, differentemente da un tion, 1991, Vol. 266, No. 7, pp. 1085-90.
prodotto, non può essere immagazzinato, non è possi- Barry C.A., Bradley C.P., Britten N., Stevenson F.A. e Barber
bile farne scorte, è per definizione immediatamente de- N., Patients’ unvoiced agenda in general practice consulta-
peribile. Questo genera difficoltà nella gestione dei tur- tions: qualitative study, in British Medical Journal, 2000, Vol.
ni e delle ferie del personale, nella copertura della fasce 2000, No. 320, pp. 1246-50.
orarie, nel presidio di contesti geograficamente periferi-
Bell R.A., Kravitz R.L., Thom D., Krupat E. e Azari R., Unsaid
ci o disagiati.
but not forgotten, in Archives of Internal Medicine, 2001, Vol.
In un servizio, come accennato, l’utente è coinvolto, an-
161, No. 16, pp. 1977-84.
che suo malgrado. Gli utenti segnalano di vivere differen-
temente una relazione con un fornitore di un servizio sani- Bergh K.D., The patient’s differential diagnosis: unpredictable
tario rispetto ad altri servizi (ristorante, parrucchiere), per- concerns in visits for acute cough, in Journal of Family Prac-
ché attualmente è limitata (in parte e talvolta del tutto) la lo- tice, 1998, Vol. 46, No. 1, pp. 153-8.
ro possibilità di scelta, e questo ha un impatto sulla soddi-
Boland B.J., Scheitel S.M., Wollan P.C. e Siverstein M.D., Pa-
sfazione complessiva dell’utente, in quanto si sente dere-
tient-physician agreement on reasons for ambulatory general
sponsabilizzato dal fatto di non poter scegliere il fornitore. medical examinations, in Mayo Clinic Proceedings, 1998,
Infine, un servizio non ha un proprietario: l’intangibilità, Vol. 73, No. 1, pp. 109-17.
inseparabilità e la deperibilità creano una condizione di
responsabilità condivisa tra sanitario e utente che gene- Bolton R.N. e Drew J.H., A multistage model of customers’ as-
ra ansia e senso di inadeguatezza nell’utente (Proctor e sessments of service quality and value, in Journal of Consum-
Wright, 1999). er Research, 1991, Vol. 17, pp. 375-84.

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Sulla base delle soprascritte evidenze, la conclusione non pp. 63-52.
è particolarmente originale. Ai fini dell’incremento della
soddisfazione dell’utente è necessario costruire nel per- Brown J.B., Boles M., Mullooly J.P. e Levinson W., Effect of cli-
nician communication skills training on patient satisfaction, in An-
sonale sanitario una cultura dell’orientamento al cliente e
nals of Internal Medicine, 1999, Vol. 131, No. 6, pp. 822-9.
non più autocentrata; definire, al momento della diagno-
si, obiettivi di miglioramento ragionevoli e condivisi con il Cadotte E.R., Woodruff R.B. e Jenkins R.L., Expectations and
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nella durata; personalizzare in maniera specifica il collo-
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MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 13


DOSSIER Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario

Dalla misurazione alla gestione


della soddisfazione
di Giacomo Maioli
Consulente di organizzazione aziendale, Siamo Connessioni srl
e Gianluca Acquaviva
Amministratore delegato e responsabile sistemi di gestione, La Riabilitazione srl

«Io mi costringo a vedere nel cliente un creatore nistero della Salute ha condotto il programma “Sviluppare
di valore, anziché un distruttore di valore» strumenti idonei ad assicurare il coinvolgimento attivo dei
Richard Norman pazienti e degli operatori e di tutti gli altri soggetti che in-
teragiscono con il SSN” (2010), svolto in collaborazio-
Introduzione ne con il centro ricerca e formazione di Padova (CEREF).
Il ruolo del cittadino/utente è divenuto il centro del percor- Questo programma, attraverso un questionario rivolto al-
so di cura per l’organizzazione sanitaria. Il coinvolgimen- le Regioni e alle Province autonome (indagine Indaco), ha
to dei cittadini nei processi di riabilitazione e cura, alimen- permesso di fare una valutazione della situazione del Pae-
ta la loro fiducia e compliance rispetto alle terapie propo- se, relativamente al coinvolgimento del paziente e all’indi-
ste. Aumenta la loro responsabilità e fiducia nei confronti viduazione degli strumenti per sviluppare la loro partecipa-
dell’organizzazione che propone loro il servizio, e di con- zione. Da questa indagine è emersa la necessità di raffor-
seguenza accresce il feedback, che permetterà all’orga- zare la collaborazione tra strutture organizzative e cittadi-
nizzazione sanitaria di migliorare la qualità dell’offerta. ni-utenti, e il bisogno di sviluppare una strategia pianifica-
Il coinvolgimento del paziente assume un’importanza sem- ta per implementare l’empowerment del paziente. Inoltre
pre più rilevante, perché permette allo stesso di essere con- risulta necessario un incremento della comunicazione con
scio e informato riguardo alla propria salute e al proprio il cittadino che possa focalizzare il ruolo centrale del pa-
benessere, e crea la possibilità di un flusso di comunica- ziente nello sviluppo dei servizio.
zione bilaterale tra azienda sanitaria e utente. In questo L’empowerment del cittadino fruitore dei servizi si inseri-
modo il paziente attiverà un feedback sulla qualità dei ser- sce nel quadro più ampio della partecipazione del citta-
vizi in tempo reale permettendo all’organizzazione di mi- dino agli eventi che lo riguardano. La figura del pazien-
gliorare la propria offerta e consentire all’utente un servizio te-utente ha subito un’evoluzione continua a partire dal ri-
sempre più specializzato e personalizzato. conoscimento della medicina come professione scientifi-
Per facilitare l’accesso ai servizi e promuovere un control- ca, in cui il ruolo del paziente era di passività e di de-
lo attivo della qualità da parte dei cittadini, il Governo na- lega all’esperto. Ripercorriamone le tappe principali: a
zionale e gli Enti locali sono chiamati a presentate una partire dagli anni ‘60, la Rivoluzione Culturale ha mes-
Carta dei Servizi, contenente lo schema generale di riferi- so in discussione il ruolo dell’autorità e ridato enfasi al-
mento dei servizi sociali e sanitari. La Carta dei Servizi sa- la partecipazione popolare. Dopo il processo di Norim-
nitari richiede un alto grado di integrazione e collabora- berga è stato introdotto l’obbligo al “consenso informa-
zione tra istituzioni e organizzazioni, per garantire al cit- to”, che assicurava che i pazienti ricevessero adeguate
tadino percorsi chiari e univoci, attraverso la distribuzione informazioni circa le possibili opzioni di cura. Nel 1970
sul territorio di uffici per le Relazioni con il Pubblico (URP) l’associazione degli ospedali americani ha sancito il Pa-
che semplifichino il rapporto tra le strutture organizzative tient Bill of Rights, e in seguito il Living Will. Anche il no-
e i cittadini. La comunicazione esterna deve mirare al mi- stro Paese, sulla scia delle Patient Charters inglesi, ha re-
glioramento del rapporto con i pazienti-utenti, attraverso datto e introdotto le Carte dei Servizi Pubblici, e succes-
una facilitazione dell’accesso ai servizi e l’attivazione di sivamente quelle dei servizi sanitari.
forme di collaborazione e consultazione con gli stessi. La Sebbene sia un termine molto utilizzato, l’empowerment
partecipazione dell’utente alla creazione dei servizi è una del paziente è ancora oggetto di ampie discussioni. Un
delle caratteristiche principali per il successo del prodotto. paziente è empowered quando ha coscienza e abilità,
quando può comprendere e scegliere, quando è in con-
L’importanza dell’empowerment trollo dell’ambiente con cui interagisce e si rapporta in ma-
Per migliorare l’empowerment del cittadino/utente, il Mi- niera produttiva con tutti gli altri soggetti dell’organizzazio-

14 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario DOSSIER

ne. Pianifica il futuro, è un self care giver, un manager dei la finalità di favorire l’inserimento dell’Audit civico nel Si-
propri stili di vita, decisore e protagonista attivo del pro- stema Sanitario Nazionale.
prio benessere e della propria salute, che interagisce in L’esperienza di questa analisi della qualità si è dimostrata
forma proattiva. Per arrivare a questi risultati i servizi sani- importante non solo per segnalare criticità, ma anche per
tari devono coinvolgere i pazienti nei propri piani di cura, individuare i percorsi per risolverle. Il programma dell’Au-
e utilizzare l’approccio della decisione condivisa. Ci de- dit civico ha permesso, nel corso degli anni, di sviluppare
ve essere una simbiosi tesa a produrre un processo di cu- una metodologia della valutazione dei cittadini, in quan-
ra più efficace. to identifica, formalizza e rende misurabili gli aspetti ca-
Il Ministero della Salute, al fine di dare concretezza al ratteristici dell’esperienza del cittadino. Allo stesso tempo
principio della centralità del paziente, ha avviato una se- definisce un insieme di strumenti per la raccolta dei dati e
rie di iniziative per incrementare e sviluppare strumenti di l’elaborazione delle informazioni. La modalità di coinvol-
coinvolgimento dei cittadini-utenti. Ha redatto il program- gimento dei cittadini che emerge dall’Audit civico rappre-
ma “Uniti per la sicurezza” (2010), ovvero un insieme di senta una forma innovativa di partecipazione, che supera
guide orientate a segnalare alcuni accorgimenti per la si- le modalità tradizionali, prevalentemente legate alla con-
curezza dei pazienti e per stimolare la collaborazione fra sultazione. La presenza attiva dei cittadini in tutto il percor-
questi e l’organizzazione. so dell’Audit civico diviene una risorsa che può consentire
l’espressione autonoma e originale di uno specifico pun-
Materiali e metodi per il coinvolgimento del cittadino to di vista, e rende trasparente e verificabile l’azione del-
Per sviluppare un coinvolgimento sempre maggiore del pa- le aziende sanitarie.
ziente e comprendere in pieno il suo punto di vista, il con-
tributo che i sistemi informativi possono fornire è fondamen- Per comprendere fino in fondo il punto di vista del cittadi-
tale. Investire nella comunicazione non consente di miglio- no utente è necessario, se non fondamentale, porre l’ac-
rare solamente l’efficienza dell’organizzazione, favorendo cento sull’alfabetizzazione sanitaria (health literacy), ov-
una migliore sinergia tra paziente e struttura ospedaliera, vero la capacità degli individui di ottenere, elaborare e
ma aiuta soprattutto il sistema sanitario, grazie a un più ef- comprendere le informazioni basilari sulla salute, nonché
ficace coordinamento, a incrementare la qualità dei servi- rendere disponibili i servizi necessari per poter accedere
zi ai pazienti ed a essere loro più vicini. correttamente alle prestazioni sanitarie e promuovere un
La Sanità italiana deve abituarsi a parlare di più e meglio salutare stile di vita tra i cittadini. Una limitata alfabetiz-
all’utente e soprattutto in modo continuo e organizzativo, zazione sanitaria corrisponde a una carente conoscenza
facendo in modo che le strutture sanitarie impostino un rap- delle proprie condizioni, a un uso ridotto dei servizi per la
porto più diretto e dialogante con i fruitori dei propri ser- prevenzione, un tasso più alto di prestazioni sanitarie non
vizi. Tuttora, in moltissime ASL non è presente nemmeno la adeguate, un livello più elevato di ospedalizzazione, una
segnaletica per trovare un servizio e le Carte dei Servizi minor capacità di riferire il proprio stato di salute, e infine
restano spesso sulla carta. Ci sarebbe bisogno di investire una scarsa attenzione ad attenersi alle cure mediche pre-
in attività innovative come l’analisi civica della qualità o scritte. Un cittadino-paziente non “alfabetizzato” è un pa-
Audit Civico. Questo modello consiste in un’analisi critica ziente non informato, che non permetterà un buon flusso
e sistemica dell’azione delle aziende sanitarie, promossa comunicativo tra organizzazione e fruitore del servizio. Un
dalle organizzazioni civiche, e si configura come uno stru- buon livello di health literacy, acquisito attraverso una co-
mento a disposizione dei cittadini per promuovere la valu- municazione il più possibile chiara, efficace e comprensi-
tazione della qualità delle prestazioni delle aziende sani- bile, rappresenta per il cittadino e per il paziente la possi-
tarie locali e ospedaliere. bilità di assumere quelle competenze necessarie per com-
L’Audit Civico nasce nel 2000 per iniziativa di Cittadinan- prendere il proprio percorso di cura e aiutare a migliorar-
zattiva sulla base dell’esperienza del Tribunale per i dirit- ne la qualità e l’efficacia. Da un ambito iniziale più ristret-
ti del malato. Il primo ciclo sperimentale è stato testato nel to che comprendeva soltanto l’appropriato uso dei servi-
2001, con lo scopo di verificare sul campo il quadro te- zi sanitari e l’adesione alle terapie, l’alfabetizzazione sa-
orico e pratico, potendosi avvalere della collaborazione nitaria oggi è diventata un obiettivo fondamentale per la
di 12 aziende sanitarie. Dal 2003 la possibilità di aderi- promozione della salute e per il raggiungimento dell’em-
re all’Audit civico è stata estesa all’universo delle aziende powerment del paziente.
sanitarie e il numero è aumentato notevolmente. A partire Il sistema sanitario deve favorire lo sviluppo dell’health li-
dal 2004, in base a specifiche convenzioni con le Agen- teracy e dell’empowerment degli individui. I professionisti
zie sanitarie e gli Assessorati alla Salute delle Regioni, so- del settore dovrebbero adottare strategie mirate a combat-
no stati avviati dei programmi regionali di applicazione si- tere i casi di bassa health literacy, intervenendo a diver-
stemica della metodologia; infine, nel 2007 è stato sigla- si livelli: dal rapporto tra personale sanitario e paziente al
to un programma nazionale di collaborazione con il Mini- corretto utilizzo dei servizi di cura e dei farmaci, alla pro-
stero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, con mozione di sani stili di vita. Bisogna mettere in grado il cit-

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DOSSIER Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario

tadino-paziente e la comunità di comprendere il linguag- - effettuare indagini presso i pazienti per comprendere
gio per la salute, e allo stesso tempo sviluppare una termi- come sono giunti a certe decisioni, quali fattori hanno
nologia comune all’interno dell’organizzazione sanitaria considerato e che peso hanno a loro attribuito;
che permetta all’utente una facile comprensione del pro- - fornire al paziente materiale informativo valido, prima
prio percorso di cura e di riabilitazione. di accedere al servizio, durante e alla dimissione. Va
È altresì necessario orientare i cittadini-pazienti e le loro sottolineata l’esigenza di personalizzare il più possibi-
associazioni a una partecipazione attiva in ambito sanita- le il materiale sullo specifico contesto, Unità Operativa,
rio, affiancandoli in un percorso di formazione e informa- paziente, al fine di amplificarne l’efficacia;
zione, nonché orientare le organizzazioni professionali e - introdurre processi di valutazione da parte dei moltepli-
scientifiche a un rapporto costruttivo con i pazienti per ac- ci soggetti coinvolti, familiari, volontari, operatori;
cogliere i loro bisogni, in particolare riguardo alla ricerca - infine, ma forse innanzitutto, porsi come obiettivo co-
e alla diffusione delle informazioni più tecniche. stante il miglioramento della relazione interpersonale
Infine, sarà importante favorire una partnership trasparen- professionista-paziente.
te tra paziente e servizi sanitari, che aiuti a superare i pun- Nel processo di “miglioramento partecipato” del sistema
ti critici di questo rapporto. Se proviamo a osservare il mo- sanitario attraverso la vicinanza e la partecipazione del
dus operandi di altri sistemi sanitari notiamo che, ad esem- cittadino (d.lgs. 502/1992-517/1993, artt. 10 e 14;
pio, il programma di sviluppo della Sanità in Australia pre- d.lgs. 229/1999, art. 12) è previsto anche un comples-
vede che si debbano incorporare prospettive ed esperien- so sistema di indicatori di qualità dei servizi e delle pre-
ze degli utenti, affinché sia possibile migliorare la pratica stazioni sanitarie (decreto del Ministro della Sanità), attra-
clinica, operare cambiamenti valutati dai consumatori, e verso i quali viene rilevato l’orientamento delle strutture nei
sensibili alle variazioni nelle preferenze degli utenti. I cit- confronti del cittadino utente. Gli indicatori si riferiscono a:
tadini sono coinvolti a tutti i livelli, inclusi lo sviluppo delle a) personalizzazione/umanizzazione:
metodologie e la selezione delle priorità, e in ogni grup- - facilità di prenotazione e di adempimenti ammini-
po che sviluppa le Linee guida c’è almeno un rappresen- strativi;
tante dei consumatori nominato dal Consumer Health Fo- - continuità dell’assistenza;
rum, un’organizzazione nazionale di gruppi con interesse - umanizzazione delle prestazioni e tutela dei diritti.
in campo sanitario. La progettazione prende avvio dalla b) Diritto all’informazione:
revisione della letteratura sulle esperienze dei pazienti e, - informazione sui servizi offerti e indagini di soddisfa-
prima di essere definita, ogni Linea Guida viene sottopo- zione;
sta al giudizio della comunità. Anche nel Regno Unito ci - informazione sanitaria.
sono numerose esperienze di coinvolgimento nella proget- c) Comfort settore alberghiero:
tazione e nella implementazione di Linee Guida. - servizi igienici;
- comfort delle stanze;
Il contesto italiano - vitto-servizi commerciali.
Nel quadro sopra descritto, cosa si può fare, in Italia, per Anche se nel nostro Paese la strada è stata tracciata, è
valorizzare la partecipazione del paziente, aumentando necessario che la cultura dell’empowerment diventi prassi
attraverso essa l’efficacia del trattamento, la soddisfazio- quotidiana di ciascuno. Sarà quindi necessario sviluppa-
ne del paziente, quella della comunità, ma anche la gra- re iniziative di formazione per gli operatori sul tema, intro-
tificazione e il riconoscimento professionale del persona- durre metodi e strumenti specifici nei contesti organizzativi
le? Occorre tenere conto delle esigenze dei nuovi cittadini ospedalieri e contemporaneamente sviluppare la ricerca e
utenti che oscillano dal rispetto per i propri valori e i biso- il miglioramento della qualità dei servizi.
gni espressi al coordinamento e all’integrazione delle cu- In Italia manca ancora una cultura di remunerazione indi-
re, all’informazione e comunicazione, al comfort fisico, al cizatta al livello di customer experience. Si possono però
supporto emotivo e all’aiuto a ridurre l’ansia e la paura, al citare esempi di realtà di settore, che pongono grande at-
coinvolgimento della famiglia e degli amici, alla transizio- tenzione alla qualità complessiva dell’esperienza del pa-
ne verso differenti ambiti di cura. ziente. Il programma “L’azienda ascolta” del San Camil-
Le strategie che le organizzazioni hanno per migliorare i lo Forlanini di Roma, per esempio, è partito nel 19991:
propri servizi sono molteplici: è un’indagine sulla customer satisfaction che mira a rac-
- fornire al paziente informazioni e documentazione cogliere informazioni utili per orientare la scelta di politi-
sull’operatività e i risultati conseguiti dal servizio; ca organizzativa dell’azienda. Anche l’Azienda Sanita-
- raccogliere informazioni presso i pazienti, al fine di am- ria dell’Alto Adige redige una survey annuale presso gli
pliare il quadro clinico, ad esempio facendo compilare
questionari durante l’attesa;
- preparare il paziente per l’assunzione delle decisioni,
1  Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini. Progetto “L’Azienda ascolta un impegno
favorendo colloqui con personale specializzato; verso i cittadini”.

16 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario DOSSIER

ospedali. La diffusione dei dati è trasparente e sono com- nizzazione di applicare Linee Guida per l’umanizzazione
parati a livello nazionale. Si tratta ancora di singole ini- corretta delle cure.
ziative, ma si stanno moltiplicando, soprattutto in ambito Occorre, inoltre, valorizzare il più possibile l’unicità della
ospedaliero. persona malata in quanto il danno biologico da curare, e
Le organizzazioni sanitarie hanno interessi sempre più ri- il grado possibile di condivisione con gli altri, avranno si-
volti allo sviluppo di strategie che, attraverso l’ottimizza- gnificati diversi secondo le persone. È necessario attribui-
zione operativa e organizzativa, permettono di coniugare re al paziente un valore morale non subordinato né all’effi-
l’eccellenza clinica con il livello di servizio. Si fa largo l’i- cacia delle tecniche sanitarie, né all’autonomia personale,
dea che il motore dell’efficienza non sia sempre e solo il in modo che la sua dignità resti sempre integra.
contenimento del costo delle attività, ma piuttosto la messa Determinante per la qualità del servizio offerto è anche l’u-
a punto di una macchina tarata per generare valore nella manizzazione delle terapie per i familiari, che mira a ridur-
moneta del paziente: cure, tempo e servizi di alta qualità. re le conseguenze oggettive che avere un paziente ricove-
rato comporta, in modo che il familiare possa essere il più
Nel nostro piccolo: l’umanizzazione dell’assistenza possibile se stesso e possa condividere al meglio la situa-
Un ulteriore aspetto teso a migliorare la qualità delle orga- zione con il paziente, con gli altri familiari e con gli ope-
nizzazioni sanitarie deve essere quello dell’umanizzazio- ratori sanitari. Bisogna personalizzare la partecipazione
ne dell’assistenza e delle cure, ovvero una maggiore at- del congiunto alla vita del reparto, in modo di farlo sentire
tenzione posta alla persona nella sua totalità per i bisogni – per quanto possibile – a casa, e garantirsi così da parte
organici, psicologici e relazionali. Nel 1954 Don Car- sua un livello di partecipazione più profonda. Questo aiu-
lo Gnocchi in un discorso ai medici disse: “Non esistono terà anche gli operatori sanitari di fronte al senso di ina-
malattie, ma malati, cioè un dato modo di ammalarsi pro- deguatezza e di impotenza che sorge quando le tecniche
prio di ciascuno, corrispondente alla sua profonda indivi- terapeutiche non sono sufficienti a ridurre il danno biologi-
dualità somatica, umorale e psicologica. La grande abilità co e ad allontanare la minaccia di morte del paziente. L’o-
del medico è quella di riuscire a comprendere, o meglio spedalizzazione costituisce un trauma per il malato che è
ad intuire, la personalità fisiologica di ciascun paziente”. isolato dal suo nucleo familiare in un ambiente tecnico ed
Questa affermazione sottolinea il cambiamento del ruolo estraneo, quindi è importante che la sua degenza sia la
del paziente che sta avvenendo in questi anni. Modalità più efficace e la più breve possibile, compatibilmente con
nuove di cura e compartecipazione con i mondi vitali dei lo stato clinico. Il sistema di cura deve quindi organizzarsi
pazienti, primo fra tutti quello familiare. La famiglia è infat- per porre particolare attenzione al rapporto umano con il
ti il luogo costitutivo dell’appartenenza, sta al centro del- degente. Il fondamentale scopo dell’umanizzazione delle
la vita sociale e dà consistenza all’identità personale. Be- cure deve necessariamente riguardare la totalità della fa-
nessere e malessere del singolo sono spesso riconducibili se d’assistenza per quel dato paziente e riguardare ogni
al vissuto familiare ed è quindi il contesto più appropriato fase che caratterizza il ricovero ospedaliero.
per dire una parola forte, decisiva sul senso di vivere, gio-
ire, soffrire. Intervenire su di essa costituisce il primo e fon- Concludendo…
damentale atto del prendersi cura delle persone, soprattut- Il ruolo del cittadino-utente, quindi, cambia, muta, a secon-
to se sofferenti. da delle proprie esigenze e delle proprie richieste. I pa-
La persona va intesa come individuo unico e insostituibile, zienti vogliono essere in contatto diretto con la tecnologia
simile e al tempo stesso diverso da qualsiasi altra persona sanitaria, ma la maggior parte delle volte ne sono intimidi-
che sia mai vissuta e che mai vivrà. Umanizzare le terapie ti e allontanati. I malati devono poter capire a cosa servo-
significa ridurre la disumanizzazione che si sviluppa facil- no le terapie e devono essere consapevoli degli eventua-
mente in tutti i luoghi di cura a causa dei limiti degli inter- li rischi associati. Tutta l’organizzazione del sistema di cu-
venti tecnici e della poca sopportazione delle persone. È ra deve tendere a una particolare attenzione del rappor-
doveroso, in primis, focalizzare l’attenzione sull’umanizza- to umano con il degente, in quanto i pazienti richiedono
zione interpersonale degli operatori sanitari a ogni livello. e richiederanno servizi sempre più personalizzati e uma-
Molto frequentemente i rapporti interpersonali tra gli ope- nizzati. Gli operatori sanitari, quindi, dovranno essere abi-
ratori condizionano l’approccio “umano” al paziente e ai tuali interlocutori per tutte le problematiche che si presen-
suoi familiari, in virtù di incomprensioni e dissidi tra colle- tano al momento del ricovero, durante la degenza e nel-
ghi. Tutto questo determina stati d’animo non sereni, de- la fase di dimissione.
motivazioni lavorative e insoddisfazioni personali che si ri-
versano sull’assistito. L’umanizzazione delle cure implica, «E in ogni luogo dove andrete,
quindi, la creazione di un équipe sanitaria umanizzata, sarà per il sollievo dei malati.
compatta, univoca negli obiettivi e che presti cure e assi- E non desistete dal prestar loro attenzione
stenza in totale armonia con i pazienti. Questo è un fon- e ascoltate i loro problemi»
damentale punto di partenza che permetterà poi all’orga- Ippocrate

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 17


DOSSIER Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario

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18 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario DOSSIER

Con gli occhi dell’assistito


Dove, come e perché le organizzazioni sanitarie dovrebbero
migliorare l’attenzione alle persone, attraverso la filosofia
della lean organization

di Annalisa Pennini
Direttore Scientifico, FORMAT sas

La soddisfazione della persona assistita sperienza è globale, generale, affettiva e meno focalizza-
La soddisfazione delle persone che vengono assistite dai ta su specifici aspetti, razionale, specifica. Un dibattito è
sistemi sanitari è considerata ormai, sia nella letteratura relativo alla distinzione fra soddisfazione e percezione ri-
che nella pratica clinico-gestionale, un importante indica- spetto alla qualità delle cure (Cronin e Taylor, 1992; Tay-
tore di qualità (Zimmerman, 2001; Tomlinson e Clifford, lor, 1994). I due concetti sono correlati, ma in realtà con-
2006). Donabedian (1988) affermava che la soddisfazio- tengono delle differenze e andrebbero misurati separata-
ne delle persone assistite può essere considerata un ele- mente (Doran, 2013). La soddisfazione è intesa come la
mento integrante dello stato di salute e una componente mediana tra la percezione di un servizio di qualità e le in-
fondamentale delle misurazioni di qualità. tenzioni di utilizzare ancora il servizio in futuro o di racco-
La soddisfazione è stata definita come la risposta globa- mandarlo ad altri. Secondo Taylor (1994), la qualità per-
le della persona alla sua esperienza di assistenza sani- cepita è un atteggiamento a lungo termine, mentre la sod-
taria nel suo insieme e in relazione a particolari aspet- disfazione è una risposta a breve termine, relativa a un’e-
ti, quali le cure mediche, l’assistenza infermieristica, i pro- sperienza specifica. Misurare i due concetti in maniera se-
cessi di ammissione e dimissione (Doran, 2013). Risulta ri- parata potrebbe consentire, a chi si occupa di marketing
levante, all’interno di queste concettualizzazioni, lo scar- sanitario, di impegnarsi in strategie più efficaci.
to o la corrispondenza fra l’atteso e ciò che effettivamen- A seguito di queste premesse, quali sono gli elementi im-
te le persone hanno ricevuto durante l’esperienza nell’am- portanti per le persone assistite che fanno esperienza
biente sanitario. all’interno di un sistema sanitario? Nelle prossime righe si
Quando le aspettative non vengono rispettate, la perso- cercherà di sintetizzarne alcuni.
na ha la percezione di insoddisfazione e di scarsa quali-
tà del servizio ricevuto. Vi sono tuttora problemi di misura- Vedere con gli occhi delle persone che accedono
zione e di valutazione di queste variabili, in quanto sono ai servizi sanitari
poche le descrizioni concettuali ben sviluppate in letteratu- Molte volte si è sentito dire che per misurare veramente la
ra (Sitzia e Wood, 1997; Thomas e Bond, 1996). Anche qualità di un servizio bisogna mettersi nei panni di chi ne
gli strumenti non sono sempre completi, affidabili e vali- usufruisce, indossare, quindi, gli occhiali del cliente. Con
di. Sono molte le misurazioni locali che, pur riflettendo l’e- queste affermazioni si coglie la necessità di adottare un
sperienza del luogo e rappresentando una ricchezza, non nuovo punto di vista, ma va riconosciuto che non esiste
consentono standardizzazioni su larga scala e compara- un unico punto di vista, ma tanti. La soggettività, la multi-
zioni coerenti. La soddisfazione ha in sé aspetti soggettivi dimensionalità e la dinamicità sono elementi centrali della
ed emotivi che sono parte integrante dell’esperienza per- qualità, e sono sostenuti da fattori, quali: l’età, il sesso, il
sonale. Riferendosi in particolare all’assistenza infermieristi- background culturale e valoriale, il supporto familiare o so-
ca, Eriksen (1995) ha definito la soddisfazione della per- ciale, il problema di salute, le aspettative, ecc.
sona come “la valutazione soggettiva dei pazienti e la ri- Pur non potendo, in questa sede, proporre un quadro
sposta cognitiva-emotiva che deriva dall’interazione tra le esaustivo della letteratura e dei fattori che influiscono sul-
aspettative dei pazienti nei confronti dell’assistenza infer- la qualità dei servizi sanitari, è opportuno ricordare qua-
mieristica e la loro percezione dei comportamenti e carat- li siano le componenti della qualità dell’assistenza sanita-
teristiche dell’infermiere”. Diversi autori sostengono che l’e- ria. Prendendo come riferimento il quadro teorico di Dona-

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DOSSIER Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario

bedian (2010), componenti fondamentali della qualità so- - mancanza di informazioni all’esterno delle aree di at-
no: l’efficacia teorica, l’efficacia pratica, l’efficienza, l’op- tesa, che inducono le persone a chiedere informazioni
timality, l’accettabilità, la legittimità, l’equità. Ai fini di que- a passanti o a bussare alla porta del servizio per com-
sto contributo, ci si soffermerà sul concetto di accettabilità, prendere se si sta facendo la cosa giusta;
per gettare le basi per lo sviluppo del tema “vedere con - indicazioni prive di logica pratica, come “gli orari di
gli occhi di chi accede ai servizi”. prenotazione sono indicativi”;
L’accettabilità può essere definita come la conformità ad - mancanza di indicazioni circa i tempi di attesa, come
aspirazioni, desideri e attese di pazienti e delle loro fami- accade spesso nei Pronto Soccorso.
glie (Donabedian, 2010). Fra gli elementi dell’accettabili- Dietro a questi esempi, ce ne sono molti altri, come le in-
tà, è qui rilevante il riferimento all’accessibilità. È un concet- formazioni verbali frettolose, gli ambienti poco accoglien-
to che comprende diversi fattori e variabili, ma che può es- ti, con arredi vecchi e accostati malamente; ammassi di
sere sintetizzato come la facilità con cui una persona può oggetti e foglietti con informazioni posizionate in modo
ottenere assistenza (Donabedian, 2010). Sono importanti stratificato spazio-temporale, poco utili a chiunque, opera-
alcuni elementi, quali gli spazi, le distanze dalla sede del tori e persone assistite. Tutti indicatori di processi gestiti più
servizio, ma anche quelli all’interno delle strutture come gli per abitudine che con attenta riflessione a cosa si prova a
orari, la disponibilità dei mezzi di trasporto, e altro ancora. vivere veramente quel servizio.
È aperto il dibattito rispetto al fatto che questi aspetti siano Quando vi sono (e ci sono!) esperienze positive, percorsi
davvero elementi della qualità dell’assistenza sanitaria, op- snelli, tempi gestiti, informazioni chiare e pertinenti, qua-
pure solo accessori o attributi aggiuntivi. A prescindere dal- si ci si stupisce. Eppure è patrimonio ed esperienza di
le singole posizioni, è indiscutibile che per le persone que- tutti che nelle organizzazioni di altro genere, ad esem-
sti aspetti sono molto importanti. È nel loro interesse avere il pio quelle commerciali, queste variabili funzionano, pe-
servizio in tempi rapidi, vicino al proprio domicilio, accede- na la sopravvivenza dell’organizzazione stessa. Si po-
re senza troppi ostacoli, trovare il servizio con una cartello- trebbe argomentare che la Sanità non è un supermerca-
nistica adeguata o con operatori che facilitino il flusso for- to – ed è senz’altro vero e condivisibile – ma non è più
nendo informazioni pertinenti, poter usufruire di servizi di ri- concepibile che oggi, nel nostro mondo così moderno, le
storo, ecc.: un percorso “facile” e confortevole, che stempe- persone debbano sopportare disagi e discomfort quan-
ri le difficoltà già di per sè legate al problema di salute pro- do non possono scegliere se sottoporsi o meno alle cu-
prio o di un familiare o persona significativa. Ancora Do- re sanitarie.
nabedian, li ha denominati amenities of care, intesi come Cosa possono fare le organizzazioni sanitarie per sempli-
comodità e comfort. Li ha collocati, in una ipotetica figura ficare i processi, ottimizzare spazi, assicurare il comfort,
a cerchi concentrici, a una certa distanza dalla transazio- aspetti così importanti per le persone? Alcune ipotesi sono
ne sanitaria vera e propria, che vede in prima linea i pro- descritte nel prossimo paragrafo.
fessionisti clinici, in quanto afferma che le amenities dipen-
dono, per lo più, da fattori che non sono sottoposti al diret- La filosofia della lean organization per migliorare
to controllo. È pur vero che sono le funzioni gestionali quel- l’attenzione alle persone: cosa possono fare
le che sono maggiormente implicate alla creazione e man- le organizzazioni sanitarie
tenimento di questi comfort; però, oggi, sempre più, anche La filosofia della lean organization sta entrando in modo
chi è impegnato sul fronte clinico può contribuire in modo ri- rilevante nelle organizzazioni sanitarie, dopo la sua sto-
levante a sviluppare questi aspetti. ria, ormai consolidata, nelle organizzazioni produttive. Le-
Non sempre l’attenzione dell’azienda o ente sanitario è an significa snello e, rispetto a quanto argomentato più so-
alta su questi aspetti, non di rado considerati secondari ri- pra, va inteso come riduzione di sprechi e sovrapposizio-
spetto all’essenziale, ovvero alla clinica appropriata ed ef- ni che, oltre ad aumentare i costi, diminuiscono la soddi-
ficace o agli aspetti più tecnici e tecnologici. sfazione delle persone assistite, danno evidenza del valo-
Però chiunque abbia sperimentato, in prima persona, ritar- re insito nelle attività, ridisegnano i flussi di attività, rivedo-
di, sovrapposizioni, informazioni poco chiare, e altro an- no le relazioni, i rapporti, le integrazioni.
cora, sa quanto importanti siano e come influiscano anche I principi della lean organization vengono fatti risalire agli
sul percorso di cura e sull’aderenza al trattamento. anni ‘50 in Giappone all’interno della produzione indu-
Alcuni esempi: striale, riconducibile alla casa automobilistica Toyota. Il
- persone in attesa per una prestazione prenotata per la movimento nacque a seguito della crisi economica succes-
stessa ora, anche se ne usufruiranno a scaglioni nell’ar- siva alla seconda guerra mondiale, dove si dovette “inven-
co di qualche ora; tare” un nuovo modo di intendere la produzione. Questo
- doppi “giri” per ottenere informazioni o prestazioni o nuovo modo è fondamentalmente un insieme di principi,
per rititare referti; metodi e strumenti per gestire i processi all’interno delle or-
- cartellonistiche con informazioni errate, imprecise o su- ganizzazioni, con lo scopo di accrescere il valore perce-
perate, e mai aggiornate; pito dal cliente finale, di ridurre in modo costante e siste-

20 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario DOSSIER

matico gli sprechi, di coinvolgere e motivare realmente le Quindi siamo in presenza di tre concetti collegati: va-
persone al miglioramento continuo (Pennini, 2013). Il mo- lore, flusso, spreco. Anche lo spreco è sotto gli occhi
dello giapponese si è collocato, in prima battuta, nel suo di chi lavora, ma non sempre si riesce a vederlo. È
contesto nazionale per poi trovare un respiro internaziona- più facile pensare allo spreco come l’utilizzo eccessi-
le e una successiva concettualizzazione americana negli vo o non appropriato di materiali, farmaci e attrezzatu-
anni ‘80 (Massachusset Institute oh Technology), che lo ha re, che non come allo spreco nascosto nei processi. So-
denominato Toyota System Production, rendendolo univer- no sprechi le attese inutili, gli spazi mal utilizzati, le in-
sale. Oggi il sistema è utilizzato sia nelle aziende di pro- formazioni non date al momento opportuno, gli errori,
duzione sia nei servizi, pubblici a privati, e ha superato il e altro ancora.
fisiologico scetticismo sulla sua esportabilità sia dal Giap- Le organizzazioni, affrontando alla radice le cause di pro-
pone che dai contesti produttivi automobilistici. blemi e difetti, potrebbero evitare o ridurre gli sprechi,
I problemi organizzativi, che possono essere affrontati e creare valore orientandosi al cliente e migliorare i flussi.
migliorati con la filosofia lean e che hanno in impatto rile- Fra le possibilità per implementare e mantenere un siste-
vante sul cliente finale, sono ad esempio (Jones e Mitchell, ma lean citiamo:
2006): 1. comprendere e riflettere sul concetto di valore;
- responsabilità non definite in modo chiaro; 2. collocare il valore dentro ai processi, nel flusso delle at-
- errori difficilmente localizzabili; tività;
- processi non collegati tra loro; 3. imparare a vedere gli sprechi all’interno delle attività
- creazione di lavoro non necessario; nei processi.
- problemi non risolti e conseguente frustrazione diffusa. Diversi sono i metodi e le tecniche che possono essere uti-
Questi problemi, anche se non identificati con chiarezza dal- lizzati e che qui non possono essere trattati con interez-
la persona assistita, si rendono visibili nelle situazioni prece- za. Ad esempio può essere utile la tecnica del one piece
dentemente descritte: incongruenze, ripetizioni, sovrapposi- flow (un pezzo alla volta), utile per evitare i “colli di bot-
zioni, omissioni e ritardi a causa di un mancato o carente tiglia”, ovvero le già citate attese dei pazienti. Ogni per-
collegamento fra i processi; o ancora ingorghi, ritardi e disa- sona viene inserita nel processo a orari precisi, calcolan-
gi dovuti a passaggi, decisioni, percorsi e informazioni che, do il tempo di percorrenza nel sistema e i tempi accesso-
se non fluiscono correttamente all’interno di uno o più proces- ri (takt time). Un’altra tecnica operativa è denominata del-
si, creano lavoro inutile e nessun valore aggiunto al cliente fi- le “5S”, dalle iniziali di 5 parole giapponesi: Seiri (sce-
nale. Nella filosofia lean, il valore è definito dal punto di vi- gliere e separare); Seiton (sistemare, ordinare); Seiso (pu-
sta del cliente e tutto ciò che non porta valore al cliente è uno lire); Seiketsu (standardizzare); Shitsuke (rispettare, seguire
spreco. Mettere a flusso il valore significa ridurre le interruzio- le regole). La tecnica è utile per organizzare le postazio-
ni, allineare tempi e spazi, offrendo informazioni, materiali e ni di lavoro e i luoghi fisici dove avvengono le attività. Ri-
risorse esattamente nel momento e luogo in cui vengono ri- muovere ciò che non serve riduce le interferenze, i tempi
chieste. Per fare questo è necessario ripartire dal motivo di per “cercare le cose”, i movimenti inutili. Definire standard
base per cui quella organizzazione esiste, cioè la creazione di processo e di attività diminuisce la variabilità individua-
di un valore aggiunto (Nicosia, 2010). le e rende sistematico il lavoro.
Anche se sembrano concetti ovvi per chi lavora in Sani- In tutte queste indicazioni sul “come fare”, è sotteso l’e-
tà, si è potuto osservare che il valore rischia di perdersi lemento più importante, che è il fondamento del sistema
nella quotidianità, nel carico di lavoro, nelle abitudini che lean: il valore, inteso come valore per il cliente, che deve
soffocano la riflessione continua su cosa significhi produr- essere davvero al centro dei processi, ma anche dei pro-
lo ogni giorno, anche nei piccoli gesti. Secondo l’ottica fessionisti, che devono essere coinvolti in prima persona
lean, circa il 90% di tutto ciò che viene fatto, in qualsia- nel cambiamento.
si organizzazione, non dà valore aggiunto. Alcune attivi-
tà non possono essere eliminate, come talune prassi am- Bibliografia
ministrative, mentre molte altre attività, inserite nei flussi dei Chiarini A., Lean Organization for Excellence, FrancoAnge-
processi e che non aggiungono valore, potrebbero essere li, Milano, 2010.
eliminate o riorganizzate. Cronin J.J., Taylor S.A., Measuring service quality: a reexami-
Così come il valore, anche la percezione del flusso che la nation and extension, in Journal of Marketing, 1992, 53(3),
persona assistita percorre per avere il servizio di cui neces- 55.
sita è un altro concetto che rischia di essere sfuggevole,
poco visibile. Il flusso è anche la velocità, il tempo di per- Doran D.M., Nursing outcomes. Gli esiti sensibili alle cure in-
fermieristiche, McGraw-Hill, 2013, p. 252.
correnza di un processo vissuto dal cliente. Come ridorda
Nicosia (2010): “Perché sottraiamo al paziente il suo tem- Donabedian A., Quality assessment and assurance: Unity
po con tanta non curanza? Eppure il tempo è un valore of purpose, diversity of means, in Inquiry, 1988, 25, 173-
che anche individualmente ha valenze altissime”. 219.

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 21


DOSSIER Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario

Donabedian A., Il Maestro e le margherite. La qualità dell’as- Taylor S.A., Distinguishing service quality from patient satisfac-
sistenza sanitaria secondo Avedis Donabedian, Il Pensiero tion in developing health care marketing strategies, in Hospi-
Scientifico Editore, Roma, 2010. tal and Health Services Administration, 39, 221-236, 1994.

Eriksen L.R., Patient satisfaction with nursing care: Concept satis- Thomas L.H. e Bond S., Measuring patients’ satisfaction with
faction, in JournaL OF Nursing Measurement, 1995, 3, 59-76. nursing: 1990-1994, in Journal of Advanced Nursing, 23,
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Jones D. e Mitchell A., Lean thinking for the NHS, Lean Enterprise
Academy UK, 2006, tradotto in italiano da Maria Teresa Mechi. Tomlinson J.S. e Clifford Y.K. Patient satisfaction: An increa-
singly important measure of quality, in Annals Surgical Onco-
Nicosia F., Il nuovo ospedale è snello. Far funzionare gli ospe- logy, 13(6), 764-765, 2006.
dali con il Lean Heathcare: consigli pratici e sostenibilità,
FrancoAngeli, Milano, 2010. Wakamatsu Y., I 10 insegnamenti di Taiihi Ono, FrancoAnge-
li, Milano, 2011.
Nicosia P.G. e Nicosia F., Tecniche lean in sanità, FrancoAn-
geli, Milano, 2008. Woodside A.G., Frey L.L. e Daly R.T., Linking service quality,
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Pennini A., Strumenti di managment per i coordinatori delle Health Care Marketing, 9(4), 5-17, 1989.
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Sitzia J. e Wood N., Patient Satisfaction: A review of issues tion surveys, in J.M. Dochterman & H.K. Grace, Current is-
and concepts, in Social Science and Medicine, 45, 1892- sues in nursing (6th ed., pp. 255-260), St. Louis, MO: Mos-
1843, 1997. by, 2001.

22 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario DOSSIER

Il ruolo della comunicazione esterna:


il medium internet e i suoi effetti
comunicativi nell’assistenza
di Silvia Marcadelli
Dott.ssa Silvia Marcadelli, RN MSN PhD Candidate, Matera
e Angela Peghetti
Dott.ssa Angela Peghetti, RN MSN, Governo Clinico, Az. Ospedaliera S. Orsola Malpighi – Bologna

Obiettivo di questo lavoro, frutto del confronto congiunto (Nielsen e Loranger, 2010, p. XVII). Incipit della prefazio-
delle due autrici, è fornire elementi di riflessione e porre ne all’edizione inglese di un testo sull’usabilità del Web,
l’attenzione su come internet e le sue potenzialità di diffu- racchiude il senso di quanto sia cambiato questo nell’ar-
sione delle informazioni influenzino le relazioni e le dina- co di un tempo così breve come un decennio. Dieci anni
miche con cui le persone accedono al servizio sanitario e solo, per diventare un’abitudine nella vita delle persone.
abbiano un effetto importante sulle aspettative, sulle idee E il concetto di abitudine rimanda ad una sorta di indi-
e anche sui nuovi miti che la comunicazione globale può spensabilità, di un mondo che ci diventa alla mano, di un
creare, in particolare per quanto attiene all’assistenza. dato-per-scontato che può indurre un pensiero: “come far-
ne a meno?”, e allo stesso tempo cancellare un ricordo:
Introduzione “come si faceva prima?”
Internet è un mezzo di diffusione delle conoscenze estre- Il Web iniziale era un Web statico, che consentiva la na-
mamente utile che si è modificato nel suo funzionamen- vigazione tra pagine e ipertesti, ma in cui la staticità era
to da quando è avvenuto il passaggio al Web 2.0. L’uso determinata dal fatto che non potevano essere modificati
delle risorse informatiche e delle nuove tecnologie comuni- né lo stato né le informazioni presenti sul sito.
cative nella sanità e nell’infermieristica non può essere più Le pagine venivano consultate, e l’utilizzatore esercitava la
pensato solo per il supporto organizzativo, amministrativo sua scelta con il “click”, che rappresenta il codice binario sì/
o conoscitivo, ma proprio come elemento di condivisione no, su ciò che riteneva utile leggere, man mano che le sue
più ampio, potendosi rivolgere alla popolazione, sia es- curiosità riuscivano a essere, o meno, soddisfatte dal biso-
sa professionale, sia essa “laica” o finanche proveniente gno, o meno, di approfondimento. L’unica dinamicità era da-
da altre culture. ta dall’uso dei motori di ricerca e dalla ricezione delle e-mail:
Le nuove tecnologie dell’informazione influenzano diver- nessuna possibilità di partecipazione come si può fare, ad
si ambiti della cura: quelli tecnologici propriamente detti, esempio, inserendo i propri commenti o post alla fine di un te-
apportando modifiche legate all’ottenimento di informazio- sto pubblicato su una pagina strutturata in modo da riceverli.
ni cliniche, attendibili, pur con mezzi di facile uso e di lar- Oggi si usa il termine Web 2.0 per indicare l’insieme di
go accesso; quelli legati a modifiche nei modelli assisten- tutte quelle applicazioni che permettono un elevato livello
ziali, poiché se vengono redistribuite informazioni e com- di interazione tra il sito e chi lo utilizza.
petenze, l’assistenza infermieristica deve cambiare il suo Appartengono a queste applicazioni i blog, i forum i wi-
modo di esistere; quelli relazionali, perché le opportunità ki e le chat, ma anche le piattaforme di sharing di media,
di interazione fornite dai sistemi informatici e dai mezzi a come YouTube, Flickr, i social network, ormai famosissimi,
disposizione dei professionisti e delle persone modificano come Facebook e Twitter, che grazie ad opportune tecni-
i rapporti di potere e promuove l’empowerment soprattut- che di programmazione contrappongono il paradigma di
to degli assistiti. Web dinamico a quello precedente del Web 1.0, cosid-
detto Web statico di cui sopra.
Web 2.0: dalla consultazione alla partecipazione1 Oggi, inoltre, si deve considerare che non è dinamica so-
«Dieci anni fa il Web era avventura, oggi è abitudine» lo la progettazione del Web, ne è dinamico anche l’uso,
o sarebbe meglio dire: mobile. Infatti, l’utilizzo delle tecno-
logie e la connessione in rete avvengono sempre meno in
1  Tratto da S. MARCADELLI, Dalla logica bibliografica alla logica del tagging in CIPOLLA sedi fisse, come possono essere le case e/o i luoghi di stu-
C. e ROCCO G., Manuale per la ricerca bibliografica on line, Franco Angeli, Milano, 2014. dio, come scuole o biblioteche. E, soprattutto i nativi digita-

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 23


DOSSIER Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario

li, utilizzano il Web dinamico (2.0) in dispositivi mobili co- za vissuta, il confronto su come la si è affrontata, le informa-
me telefonini e tablet, incrementando gli aspetti di parteci- zioni necessarie per accedere con maggior facilità a ser-
pazione e condivisione che si sviluppano nei contesti infor- vizi e strutture, costituiscono un importante fattore di empo-
mali e tra pari. werment e, inoltre, è dimostrato che l’appartenenza ad una
L’innovazione è quindi rappresentata dall’adozione di nuo- community6 può trasformarsi in intervento di cura con effetti
vi strumenti, sia hardware, ma soprattutto software (chiamati terapeutici, soprattutto se si tratta di pazienti affetti da pato-
anche social software) che mettono in connessione le perso- logia cronica o invalidante (Ruberto, 2011), e tali blog co-
ne tra di loro e con le stesse fonti di informazione, anzi, i siti stituiscono un punto di incontro che può diventare anche un
tipo Wiki consentono agli stessi utilizzatori di costruire le in- vero e proprio riferimento per l’educazione e il sostegno alle
formazioni in collaborazione tra essi2 e trovano una grande modifiche di vita che alcune patologie impongono.
applicazione nelle forme di didattica partecipata.
L’uso del Web 2.0 trova un notevole utilizzo anche in Sani- Informazione cercata informazione incontrata
tà, poiché ormai internet è attestata come la fonte d’informa- La modifica del Web da statico a dinamico ha così sanci-
zione privilegiata tra quelle utilizzate dai cittadini per ricer- to un nuovo utilizzo di internet. Per la generazione attuale,
care informazioni mediche3 , e non solo. Vi sono molti mo- non è una modifica su cui si è posta attenzione. Semplice-
di per approfittare di quanto fornisce il Web 2.0 per la re- mente se ne godono i benefici.
lazione medico-paziente4 e i siti Web che superano il mero Ma questa modifica ha inevitabilmente cambiato anche il
scopo divulgativo si moltiplicano. Vediamo di seguito come. modo con sui si accede all’informazione: non si cerca più.
I Podcast si trasformano da strumenti per la didattica (mol- O almeno si inizia cercando qualcosa e poi si trova tutt’al-
te sono le università che mettono on line le lezioni a dispo- tro. A volte questo processo è una serendipità7, altre vol-
sizione degli studenti, ma che diventano fruibili anche da te questo è un processo di frammentazione dell’attenzione
laici) a strumenti per la condivisione e la trasparenza, non- che viene costantemente spostata dall’obiettivo originale
ché per il sostegno alla libera scelta dei cittadini nell’ottica di ricerca per gli stimoli che le pagine web forniscono sia
di una salute partecipata. per la struttura con cui sono costruite, sia per il progressivo
I blog in cui i lettori di un comunicato commentandolo pub- miglioramento che la stessa rete fa della conoscenza dei
blicamente, attivano un dibattito che si alimenta dalla ric- gusti e interessi delle persone che vi accedono.
chezza dei contenuti stessi. Essi possono essere di tipo pro- Infatti, dovrebbe stupirci, ma in realtà “ci piace” – per usa-
fessionale, per gli operatori della salute, e si configurano re il linguaggio di Facebook – il fatto che troviamo rispo-
come laboratori virtuali in cui i professionisti discutono e si sta alle nostre domande di ricerca in rete nei primi 10 link
aggiornano analizzando diverse tematiche e affrontandole che il motore di ricerca ci propone, il più delle volte. Ve-
con diverse modalità, ma possono altresì essere indirizzati diamo in che modo ciò succede.
ai pazienti5, scritti, cioè, da professionisti della salute e indi- La rete è un serbatoio inimmaginabile di informazioni e ri-
rizzati ad assistiti, che sfruttano il vantaggio di una maggior sorse e, senza addentrarci nella descrizione di come si for-
informalità nel diffondere al pubblico con un linguaggio più ma e funziona il sistema, per effettuare una ricerca in rete
semplice contenuti e argomenti altrimenti poco comprensi- occorre formulare una domanda e, affinché questa non si
bili. Ma ancora, possono essere blog scritti da pazienti per disperda nelle immense possibilità di risposta prima di in-
altri pazienti. In questo caso, la condivisione dell’esperien- contrare quella utile, i motori di ricerca vengono in aiuto
per scandagliare, al nostro posto, milioni di dati.
Così avviene che la maggioranza delle ricerche non sia
più realizzata in modo diretto, digitando la URL8 che identi-
2  Il Wiki è un sito web che permette ai propri utenti di aggiungere, modificare o cancel- fica il sito, ma piuttosto passando attraverso i motori di ricer-
lare i contenuti attraverso un browser web, in genere utilizzando un linguaggio di markup ca, rendendo gli stessi, in tal modo, lo strumento principa-
semplificato o un editor di testo online.
le in cui si formulano le domande sulla rete, trasformandoli
Si tratta in altre parole di una raccolta di documenti ipertestuali che viene aggiornata dai
suoi stessi utilizzatori e i cui contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che
così anche in “motori di risposta” perché il loro scopo «non
vi hanno accesso (contenuto generato dagli utenti). La modifica dei contenuti è aperta, nel è più quello di scoprire nuove risorse, ma di rispondere alle
senso che il testo può essere modificato da tutti gli utenti (a volte soltanto se registrati, altre domande» (Nielsen e Loranger, 2010, p. 39).
volte anche anonimi) contribuendo non solo per aggiunte come accade solitamente nei Nei tempi del Web 1.0, l’abilità necessaria era legata,
forum, ma anche cambiando e cancellando ciò che hanno scritto gli autori precedenti. Ogni
modifica è registrata in una cronologia che permette in caso di necessità di riportare il testo
alla versione precedente; lo scopo è quello di condividere, scambiare, immagazzinare e ot-
timizzare le informazioni in modo collaborativo. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Wiki 6  Si veda la community: http://www.patientslikeme.com
3  Vi sono molte ricerche che attestano questo, ed un consistente numero di pubblicazioni 7  Serendipità indica la fortuna di fare scoperte felici per puro caso e, anche, il trovare
al riguardo è riscontrabile nella ricca bibliografia del testo di Ruberto (2011). una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra. Per approfondire
4  Si sintetizza il concetto in “relazione medico-paziente” ma si intende la vasta gamma il concetto si consulti: http://it.wikipedia.org/wiki/Serendipità
di relazioni che i pazienti intessono con tutti i professionisti della salute. 8  URL (Uniform Resource Locator) è l’indirizzo univoco, costituito da una sequenza di
5  Si veda il blog di Nino Cartabellotta promotore della fondazione GIMBE che si occupa caratteri, che rende possibile l’individuazione e il recupero senza alcuna ambiguità della
di EBM, al sito: http://www.ninocartabellotta.it/tag/pazienti/ risorsa presente sulla rete.

24 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario DOSSIER

nell’utilizzo dei search engine, alla costruzione della strin- Il suo successo, che consente di trovare in pochissimo tem-
ga, la formulazione del quesito di ricerca (la query), l’ac- po ciò che ci interessa, è dato da un algoritmo denomi-
curatezza e la corretta correlazione tra termini (vicini, insie- nato PageRrankTM che «traduce in linguaggio informatico
me, solo questo senza quello, ecc.)9 che forniva la mag- il fenomeno della “popolarità”» (Ruberto, 2011, p. 12).
gior probabilità di raggiungere l’informazione ricercata, Questo algoritmo costituisce la base per definire le gerar-
senza perdersi nelle miriadi di possibilità di risultati prima chie di formulazione dei risultati delle ricerche ed è par-
di trovare quella più utile. ticolarmente efficace perché si basa, indirettamente, sui
Con il Web 2.0 invece, s’innesca un nuovo meccanismo dati forniti dagli utenti stessi: infatti è lo stesso mondo del
di incontro dell’informazione. Infatti, quando si parla di ri- Web che determina la popolarità e l’importanza dei siti in
cerca in rete, immediatamente si pensa a Google, e incre- cui decide di linkare i propri contenuti (De Fiore, 2009).
dibilmente succede che «per esempio su 200.000 risulta- PageRank crea i cosiddetti indici di popolarità delle pagi-
ti di ricerca, proprio quello che stavamo cercando è tra i ne Web, basandosi su un concetto tipico del mondo uni-
primi 10 risultati» (Ruberto, 2011, p. 12). versitario statunitense, che è il mondo in cui Google è na-
Google oggi è stimato come il motore di ricerca più utiliz- to11: come una pubblicazione accademica conquista va-
zato10 (Loguercio, 2010) e non solo in Italia, come mostra- lore in relazione al numero di citazioni di articoli o altre
no i grafici sottostanti (figura 1). pubblicazioni, così una pagina Web incrementa la sua
popolarità in base al numero di volte che viene “linkata”,
FIgura 1 – Utilizzo dei motori di ricerca: comparazione Stati Uni- e poiché il Web è una immensa ragnatela di link, conta-
ti e Italia
UTILIZZO MOTORI DI RICERCA STATI UNITI re questi è sicuramente fondamentale per testare la noto-
UTILIZZO MOTORI DI RICERCA STATI UNITI rietà di una pagina.
Google è in grado anche di “pesare” chi cita, cioè la no-
torietà della pagina che contiene il link, secondo la logica
Yahoo 15,9% che la citazione da parte di uno studioso di fama interna-
Yahoo 15,9%
zionale ha una maggiore autorevolezza di quella di uno
sconosciuto (Brivio, 2011).
Bing 14,1% Ma in realtà accade che il mondo in cui Google cerca le
Bing 14,1%
risposte alle domande non coincide con l’universo. Infat-
Google 65,4% Ask 3% ti, il campo di ricerca viene ridotto dal motore stesso at-
Google 65,4% Ask 3%
AOL 1,5% traverso l’utilizzo dei dati che ricava dal nostro profilo che
Altro 0,1%1,5%
AOL si configura nell’uso proprio del motore di ricerca. Pare
Altro 0,1% un gioco di parole, ma «gli algoritmi che guidano verso
il risultato della navigazione sono informati dalle nostre
ricerche precedenti, da quelle di altri utenti simili a noi, dai
Fonte dati: comScore (aprile 2011) - Grafico: RiccardoPerini.com
cookies che, nel nostro computer, conservano la traccia
UTILIZZO MOTORI DI RICERCA IN ITALIA delle nostre peregrinazioni» (De Fiore, 2009, p. XVI).
UTILIZZO MOTORI DI RICERCA IN ITALIA
Ma ciò che influenza il fatto che l’informazione ci viene in-
contro, inondando la nostra mente di dati, notizie, curiosi-
Virgilio 3% tà non necessariamente in linea con ciò che stavamo cer-
Virgilio 3% cando è data dalla logica di navigazione, cambiata an-
Yahoo 3%
Yahoo
Bing 1%3% che essa per realizzare una fruibilità maggiore rendendo
Bing 1%
Altri 1% easily and friendly il sistema. Il sistema visuale delle tag
Google 92% Altri 1%
Google 92% guida l’incontro dell’informazione con l’intento di agevo-
lare il reperimento dei risultati, ma altresì effettuando una
selezione a priori che si alimenta perché le tag si costrui-
scono proprio dal successo del concetto scelto e indagato
(un’immagine, una mappa geografica, un post, un video
clip, ecc.), come dire un’etichetta, che consente di identi-
Fonte dati: comScore (aprile 2011) - Grafico: RiccardoPerini.com
ficare l’oggetto rendendo possibile la classificazione e la
ricerca di informazioni basata, appunto, su parole-chiave.
Queste etichette possono essere aggregate e costituire del-
9  Il riferimento è agli operatori booleani. le nuvole (tag cloud) che rappresentano un nuovo elemen-
10  «Fra i motori di ricerca nati in Italia quelli maggiormente utilizzati nel nostro paese sono
Arianna, attivo nel portale Libero e Virgilio. Tuttavia non sono veri motori di ricerca giacché si
limitano a riutilizzare Google. Arianna e altri ne evidenziano chiaramente il logo, mentre Vir-
gilio ne usa i risultati senza evidenziarne la fonte, limitandosi solo ad aggiungere alcuni propri 11  I creatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, erano, all’epoca della loro prima
risultati sponsorizzati». Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Motore_di_ricerca progettazione del loro motore di ricerca, studenti alla Stanford University.

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 25


DOSSIER Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario

to di interfaccia per gli architetti dell’informazione, che le di estrema flessibilità e a un mare di possibilità che ha, tut-
possono utilizzare per progettare navigazioni alternative tavia, effetti controversi.
all’interno di un sito Web. Infatti, viene fatto un preciso uso I limiti del tagging sono dati dal fatto che le tag non hanno
non solo dei caratteri ma anche delle dimensioni delle pa- una correlazione semantica con le informazioni che forni-
role che costituiscono le tag, rendendo più grandi quelle scono in funzione del soggetto che identificano. Infatti, al
parole più significative o più importanti, consentendo così digitare sul motore di ricerca Google la parola “pressio-
la costruzione di una lista pesata. La pesatura è semplice- ne” i risultati che si ottengono fanno riferimento a: pressio-
mente determinata dalla frequenza con cui la parola vie- ne come misura fisica, pressione arteriosa, pressione at-
ne utilizzata e con cui ricorre. mosferica, pressione fiscale, pressione idrostatica, pento-
La tag è un metadato, cioè una parola-chiave o un termi- la a pressione e altro.
ne associato a un’informazione. È chiaro che le connessioni tra termini possono essere le
Le tag cloud, in questo senso, costituiscono un codice di più diverse e se questo, da un lato, agevola il raggiungi-
comunicazione visuale. Ogni tag, all’interno della cloud, mento attraverso diversi punti della rete di ciò che si sta
costituisce un link, che rappresenta un supporto validissi- cercando, allo stesso tempo rende difficile districarsi nel
mo alla navigazione. La novità più importante è che chi discernimento rispetto a ciò che si vuole trovare. E que-
utilizza questo sistema, e ovviamente chi lo propone, mo- sto in ambito di comunicazione sanitaria presenta non po-
difica lo stile di navigazione: da uno gerarchico (salute à chi problemi, ma altresì anche delle opportunità se si con-
medicina à articoli à infarto) a uno multifaccettato12, che sidera quanto il medium internet fornisce in termini di con-
fa riferimento a una precisa architettura dell’informazione. nessione di mondi. Proviamo a dare un cenno su possibi-
Il concetto di comunicazione visuale è immediatamente li risvolti congiunti: assistenza multiculturale e nuove tec-
comprensibile, osservando la figura 213, in cui le parole nologie.
più grandi attirano l’attenzione, come a voler catturare e
guidare l’interesse di chi le visualizza. Una conoscenza alla portata di tutti14: comunicare
quando la cultura non è comune
Figura 2 – Esempi di Tag Cloud Se negli anni Settanta, nei suoi primi scritti, Leininger
(2005, p. 16) manifestava la sua «preoccupazione in me-
rito alla scarsa consapevolezza nella professione infermie-
ristica della rapida evoluzione multiculturale in atto», og-
gi, a questa, si somma quella data dalla scarsa consape-
volezza di ciò che comporterà la rapida evoluzione tec-
nologica in atto.
Nel nostro Paese, l’evoluzione multiculturale rappresenta
ancora, per certi versi, un’emergenza e benché si cono-
sca, e si studi da tempo, questa modalità assistenziale,
nelle strutture ospedaliere, o nelle case o nei luoghi in cui
si attua l’assistenza infermieristica, ci si concentra preva-
lentemente sulle differenze che la cultura manifesta in am-
biti che possiamo definire “di superficie”, come alimenta-
zione e precetti religiosi.
Quindi, se abbiniamo le due scarse consapevolezze, pos-
Un cambiamento non da poco, il passaggio da uno stile siamo immaginare con quanta fatica, o sperare con quan-
tassonomico in cui un solo riferimento e uno solo, consen- ta facilità, le tecnologie entrino a far parte dell’assistenza;
te di classificare i diversi elementi, a uno di tagging in cui ovviamente la differenza la farà il modo in cui vengono
c’è un numero illimitato di modi per la classificazione di un impiegate. Se utilizzate da chi assiste diventano un mez-
oggetto, e nessuno è giusto o corretto o sbagliato in asso- zo per condurre la cura; viceversa usate da chi è assisti-
luto, visto che uno stesso elemento, anziché appartenere to diventano un mezzo di empowerment che i professioni-
ad una sola categoria, può essere associato a tag diversi! sti rischiano di subire.
Questa meraviglia di connessioni rimanda ad un concetto La comunicazione in ambito sanitario è estremamente
complessa: è stata oggetto di studi, ricerche, formazione.
La comunicazione influenza i comportamenti, alimenta le
12  Questo neologismo fa riferimento alle etichette che sono chiamate “faccette” nella
progettazione di Rosenfeld e Morville (2002), che sono considerati i fondatori della Infor-
mation Architecture.
13  1. nel blog di N. Cartabellotta (http://www.ninocartabellotta.it/tag/pazienti/); 2. 14  Tratto da S. Marcadelli, Le opportunità offerte dalle new technologies nel nursing tran-
nel sito dell’Azienda Ospedaliera S. Orsola-Malpighi di Bologna (http://www.aosp.bo.it); sculturale, in G. Rocco e A. Stievano, Scenari plurali dell’assistenza infermieristica, Numero
3. su Flickr (http://www.flickr.com/photos/tags/). monografico di Salute e Società, anno XII, n. 3, 2013.

26 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario DOSSIER

speranze o le spegne, definisce distanze o le diminuisce, ti al giudizio degli assistiti, che possono modulare le loro
agevola o ostacola la comprensione. Questa ultima, la aspettative in base a quanto la rete mette a disposizione.
comprensione, è quanto di più problematico si possa af- La presenza di elementi video e grafici, immediatamente
frontare nelle relazioni di cura, perché è direttamente col- visibili e utilizzabili, consente di superare problemi comu-
legata al mondo di significato di riferimento della persona nicativi, soprattutto quando ci si concentra sul tema della
e, questo, è già un incontro difficile quando si condivide partecipazione degli assistiti ai processi di cura e assisten-
la lingua e non ancora la cultura, figuriamoci quando non za. Informare e spiegare ad un paziente cosa occorre fa-
si condivide nessuna delle due. re, che tipo di prestazione e come verrà erogata, può tra-
La difficile tematica dell’aderenza alla cura, mediata dal sformarsi in comunicazione intuitiva, quando barriere lin-
significato che la persona dà al suo vissuto di malattia, al- guistiche rischiano di rendere più complesso l’agire assi-
la sua speranza di guarigione, alla ridefinizione del suo stenziale.
contesto esperienziale che vive una frattura biografica, as- Molte strutture ospedaliere e grandi centri usano divulgare
sume connotazioni di complessità estrema allorquando il sui loro siti15 le tecniche utilizzate, a garanzia di standard
veicolo “parola” non è condiviso. professionali resi pubblici e altrettanto pubblicamente valu-
Lo stesso consenso alla cura non può essere pensato co- tabili, in modo tale da consentire ai pazienti di scegliere
me un atto burocratico di tutela; non è sufficiente acquisi- come e cosa autorizzare in termini di trattamento o a cosa
re firme e autorizzazioni formali se il paziente non dimo- partecipare in merito alla loro salute.
stra di aver compreso e scelto di partecipare al trattamen- È innegabile che esprimere una competenza in ambito co-
to proposto. Il consenso non è un atto, ma un processo re- municativo via Web può fare la differenza nell’essere pro-
lazionale che prevede la costruzione di fiducia, il consi- fessionista della salute in modo utile alla cura e ai pazienti
glio, l’accettazione, da parte del sanitario, che il paziente e ad un più generale benessere della popolazione, a due
possa volere sentire un altro parere e, a tutto questo, non condizioni: la prima è che, pur non contemplandone la to-
tutti gli operatori sono pronti. Il consenso alle cure infermie- talità, tale competenza manifesti la consapevolezza del-
ristiche, poi, è ancora poco tenuto in considerazione, an- la velocità con cui la rete immette notizie e informazioni;
che se il tema appare sui tavoli in cui si riflette della mo- la seconda è che si abbia la capacità di utilizzare la re-
derna assistenza. te per le comunicazioni non solo indirizzate alla professio-
Le nuove tecnologie irrompono in questo scenario di com- ne, ma anche agli assistiti, accettando che la rete è di tutti
plessità relazionale portando, contemporaneamente, spe- e che, quindi, tutti possono accedere ad un determinato ti-
ranze di semplificazioni e opportunità di nuove risposte. po di conoscenza e farsi un’opinione, o delle aspettative,
Oggi, molte tecniche assistenziali sono disponibili on line alle quali diventa necessario dare risposte.
semplicemente effettuando la ricerca su YouTube, senza Infatti, la condivisione dell’esperienza di malattia per la ri-
necessità di inserire chiavi di ricerca particolarmente ela- costruzione di nuovi significati ha oggi una possibilità nei
borate (figura 3). social network e nei blog.

Figura 3 – Esempi di ricerca su YouTube Figura 4 – Esempio di On Line Health Community

È inevitabile che questa possibilità di usufruire di uno stru-


mento simile, affidata in modo globale a chiunque ne ab-
bia anche solo la curiosità, contribuisce a diffondere un
linguaggio ed una conoscenza che modifica le relazioni
con i professionisti.
Ai professionisti consente una standardizzazione del lin-
guaggio e questo se, da un lato, rende più vicina ai pa- 15  Si veda come esempio il sito dell’Humanitas, (http://www.humanitas.it/pazienti/
zienti l’assistenza e più standardizzabile la tecnica a trattamenti/chirurgia/638-artroscopia), ma non sono pochi gli ospedali che illustrano le
cui attenersi, dall’altro, rende i professionisti più sogget- prestazioni e le tecniche eseguite al fine di informare i pazienti prima del loro ingresso e
per attrarli verso i loro centri.

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 27


DOSSIER Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario

Non ci si limita ai social più famosi, come Facebook, Twit- su dispositivi molto piccoli e alla portata di moltissimi, sono
ter o altri, come si è accennato sopra, ma a quelli che ri- un rafforzativo relazionale nei momenti di ricovero per cure
guardano propriamente i temi e le esperienze in campo o nei momenti di ricerca di conforto per la situazione di ma-
di salute, le così dette On Line Health Communities (Fig. lattia. L’infermiere in grado di incoraggiare l’uso di queste
4), che stanno avendo il loro sviluppo, sebbene più lenta- tecnologie, in grado di proporne un uso creativo e finalizza-
mente, anche in Italia. La potenzialità di questi strumenti to, fornisce un valore aggiunto di attenzione alla persona.
è data dalla possibilità di condividere non solo esperien-
ze, ma di mettere a disposizione vere e proprie competen- Considerazioni conclusive
ze acquisite nella gestione della malattia, specie se croni- L’argomento poteva essere trattato analizzando la norma-
ca. Si tratta di competenze che i pazienti si sono costrui- tiva e le Linee Guida Ministeriali per i Siti Web delle Pub-
te nell’affrontare la gestione della condizione di malattia, bliche Amministrazioni o per la Comunicazione on line in
non solo nella padronanza delle tecniche, nella lettura e tema di Tutela e Promozione della Salute16, rispettivamen-
controllo di segni e sintomi, ma vere e proprie skills di ge- te emesse dal Ministro per la Semplificazione e la Pubbli-
stione di attrezzature, di relazione con i servizi, di inter- ca Amministrazione e dal Ministero della Salute, ma ab-
pretazione della burocrazia che ruota attorno ai pazienti biamo preferito analizzare i risvolti meno formali e più alla
che devono ottenere presidi, ausili, contributi, esenzioni e mano di chi tutti i giorni incontra persone che usano o usa
quant’altro necessario. a sua volta strumenti di comunicazione e informazione on
Nell’uso di questi strumenti si unisce il potere terapeutico line, senza la dovuta attenzione o accortezza.
della narrazione con il potere curativo dell’appartenere Molte volte, non ci si rende conto che ciò che rappresen-
ad una community, seppure virtuale, con l’aggiunta del- ta una opportunità, come i social network, può rappresen-
la possibilità di conseguire un empowerment reale vista la tare un serio problema allorquando viene involontariamen-
responsabilizzazione data dalla presa di consapevolezza te violata la privacy delle persone. Inavvertitamente si forni-
delle proprie potenzialità. scono informazioni, si pubblicano immagini, si utilizzano i
siti per la diffusione di contenuti professionali senza consi-
Figura 5 – Esempio di strumenti per la comunicazione sincrona
derare che non si parla sempre in qualità di singoli, ma in
qualità di professionisti che appartengono a categorie pro-
fessionali e/o strutture. Occorre, a tal fine, un’accuratezza,
si potrebbe dire, smisurata accompagnata da una pruden-
za estrema per usare parole giuste, immagini giuste, tempi
giusti, perché, consapevoli o no, si rappresentano profes-
sione e istituzione ed è necessario aver sempre chiara la fi-
nalità del messaggio che si invia. Occorre aver chiaro cosa
e come si comunica, cosa si vuole comunicare perché non
si deve confondere la trasparenza con il mettersi in mostra.
Essere trasparenti prevede verità, mettersi in mostra può far-
ci male, perché può far sottovalutare errori comunicativi che
si configurano come falsità. La rete può rappresentare una
Ma, di fianco alle reti e agli spazi virtuali, vi sono gli stru- trappola, proprio per la facilità con cui vi si accede.
menti. La facilità con cui è possibile connettersi, mediante Utilizzare siti per visionare filmati ha, anche in questo ca-
smartphone e tablet, che sono ormai alla portata di tutti, so, un doppio risvolto di cui si è dato cenno più sopra. Da
rende possibile mantenere contatti sincroni (fig. 5) e asin- un lato i professionisti possono formarsi, uniformarsi a tec-
croni con familiari, amici e conoscenti. Questo fenomeno niche, aggiornate e basate su prove di efficacia, messe a
promuove il mantenimento di relazioni e, come detto so- disposizione da siti accreditati, canali universitari, profes-
pra, la creazione di nuove relazioni, che possono esse- sionali17, ma dall’altro questi stessi contenuti sono fruibili
re inserite in modo sapiente, quasi complice, all’interno da tutti, soprattutto dai pazienti. E i pazienti possono an-
di progetti assistenziali, in modo da consentire il senso di che arrivare prima, se colpiti nella loro fragilità per proble-
riduzione della lontananza al fine di incidere favorevol-
mente sull’andamento della cura e dell’assistenza anche
in condizioni di estrema complessità, come l’isolamento. 16  Il sito in cui prenderne visione è: http://www.funzionepubblica.gov.it/lazione-del-
“La necessità aguzza l’ingegno” è un motto che è oggi pos- ministro/linee-guida-siti-web-pa/presentazione.aspx, per quanto attiene la Pubblica Am-
ministrazione, e al sito:http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1473_al-
sibile vedere applicato allo “sfruttamento” delle nuove tecno-
legato.pdf sono pubblicate le Linee guida per la comunicazione on line in tema di tutela e
logie per mantenere i contatti con le persone lontane, tanto promozione della salute.
lontane, da dover attraversare fusi orari e oceani. Ma le vi- 17  Digitando le semplici parole chiave: “tecniche infermieristiche you tube” “oppure
deochiamate, realizzabili ad un costo minimo quasi nullo, videoteca tecniche infermieristiche” compaiono più di 12.000 risultati.

28 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Il paziente al centro. La customer satisfaction in ambito sanitario DOSSIER

mi di salute cui far fronte, dei professionisti stessi e posso- Doctorow C., Writing in the age of distraction, Locus Maga-
no chiedere ragione di comportamenti difformi o non chia- zine, 2009; disponibile al sito internet http://www.locusmag.
ri rispetto ciò che è stato loro messo a disposizione dalla com/Features/2009/01/cory-doctorow-writing-in-age-of.html.
rete. Ora, che fare? Che comportamento professionale te-
Ferri P., Nativi Digitali, Bruno Mondadori, Pearson Italia, Mi-
nere? Rimanere stupiti o accusare i pazienti di non essere lano-Torino, 2011.
complianti perché troppo informati? O rendersi conto che
il processo è irreversibile e non può trovarci impreparati? Leininger M., Diversità e universalità dell’assistenza culturale,
Il concetto di informazione diffusa rende globale la possibi- Piccin, Padova, 2005.
lità di accesso alla conoscenza. I professionisti non ne so-
Loguercio M., Gli italiani e i motori di ricerca 2010 – come li
no più i titolari assoluti, soprattutto in ambito sanitario, do- usano, quanto si fidano, prima parte, 2010; disponibile al si-
ve si è messa in discussione questa supremazia conoscitiva to internet http://www.search-marketing.it/semblog/italiani-
quando è stato posto il focus sui concetti di illness, disease motori-di-ricerca-2010-1.html, tratto da SEMS Survey 2011:
e sickness18 ad opera della scuola di antropologia medica gli italiani e i motori di ricerca, disponibile al sito internet,
di Harvard, fatti propri dalla Sociologia della Salute e dal- http://www.sems.it/about/survey/, 2011.
le Medical Humanities e applicati nell’assistenza a orienta-
Marcadelli S., Dalla logica bibliografica alla logica del tag-
mento fenomenologico. Riconoscere una diversa titolarità
ging, in Cipolla C. e Rocco G. Manuale per la ricerca bi-
della competenza in queste situazioni modifica le conoscen-
bliografica on line, Franco Angeli, Milano, 2014.
ze e redistribuisce i poteri e ridefinisce le relazioni.
Questo processo, in presenza di nuove tecnologie di faci- Marcadelli S., Le opportunità offerte dalle new technologies
le accesso e uso, che promuovono apprendimento, neces- nel nursing transculturale, in Rocco G. e Stievano A., Scenari
sariamente sovverte i rapporti tra tutti. Ci troviamo di fron- plurali dell’assistenza infermieristica, in Numero monografico
te a un cambiamento veramente importante dei rappor- di Salute e Società, anno XII, n. 3, 2013.
ti nella nostra società, e nei rapporti tra professionisti del-
Marcadelli S. e Artioli G., Nursing narrativo, Maggioli, 2010.
la salute e assistiti.
Questo cambiamento avviene con noi o nonostante noi. McLuhan M., Gli strumenti del comunicare, Garzanti, Mila-
Possiamo usare le informazioni, le comunicazioni e le op- no, 1986.
portunità offerte dalle new technologies come strategie as-
Nielsen J. e Loranger H., Web Usability 2.0 L’usabilità che
sistenziali, a scopo educativo, a scopo relazionale (si pen-
conta. Apogeo, Milano, 2010.
si a quanto utili in caso di isolamento, in caso di lontanan-
za per comunicazioni sincrone e asincrone con persone Perini R., Statistiche utilizzo motori di ricerca in Italia e negli
lontane, familiari che non si possono muovere) o finalizza- Stati Uniti, 2011, disponibile al sito internet http://www.ric-
te al consenso e alla comprensione (si pensi alla possibili- cardoperini.com/statistiche-utilizzo-motori-di-ricerca.php.
tà di tradurre in lingue diverse).
Prensky M., Digital Natives, Digital Immigrants, in On the Ori-
Per questo oggi più che mai arroccarsi in vecchie logiche zon, NCB University Press, vol. IX, n. 5 ottobre 2001; dispo-
comportamentali, mantenere inalterati statici e soliti sche- nibile anche al sito internet http://www.marcprensky.com/
mi di pensiero e di esercizio professionale rappresenta writing/prensky%20-%20digital%20natives,%20digital%20
una trappola. immigrants%20-%20part1.pdf.
Ripetiamo: il mondo si muove con noi o nonostante noi.
Rivoltella P.C., Neurodidattica. Insegnare al cervello che ap-
Essere aperti alle modifiche che la comunicazione attraver-
prende, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2012.
so internet promuove vuole dire esserne dentro come atto-
ri significativi e non rimanerne fuori. E non vale più attribui- Rosenfeld L. e Morville P., Architettura dell’informazione per il
re la responsabilità, o la colpa, di ciò ad altri, perché tut- World Wide Web, Hops Libri, Milano, 2002.
ti siamo parte del processo.
Ruberto MG., La medicina ai tempi del web, e-book, Franco-
Angeli, Milano, 2011.
Bibliografia
Brivio F., Trovare su Internet, Apogeo, Milano, 2011. Simone R., Persi nella rete. La mente ai tempi del web, Gar-
zanti, Milano, 2012.
Carr N., Internet ci rende stupidi? Come la Rete sta cambian-
do il nostro cervello, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2011. Tapscott D., How to Teach and Manage ‘Generation Net’,
2008; disponibile al sito internet, http://www.busines-
De Fiore L., Come usare meglio Google. Percorsi e scorciato-
sweek.com/stories/2008-11-30/how-to-teach-and-manage-
ie per trovare ciò che cerchiamo, Il Pensiero Scientifico Edito-
generation-netbusinessweek-business-news-stock-market-and-fi-
re, Roma, 2009.
nancial-advice.

White L., Duncan G. e Baumle W., Foundation of Basic Nur-


18  Si consulti per approfondimenti in merito Marcadelli e Artioli (2010). sing, 3rd edition Cengage Learning, Delmar, USA, 2010.

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 29


CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI Forme di modernità negli infermieri: l’impatto sui pazienti di tattoo e piercing visibili

Forme di modernità negli infermieri:


l’impatto sui pazienti di tattoo e piercing visibili

di Sandra Montalti *, Ivan Rubbi **

ABSTRACT

Background
Tatuaggi e piercing rappresentano una moda molto diffu- La pratica del tatuaggio e del piercing sul corpo è oggi estremamente diffusa. Si
sa e popolare, soprattutto tra i giovani, ma non solo. Per è quindi condotta una ricerca per comprendere come la presenza di tattoo e pier-
cing visibili sugli infermieri possa condizionare e influire sulla relazione con le per-
piercing s’intende la foratura di parti del corpo per inserire
sone assistite.
oggetti di solito metallici, a fini estetici, mentre i tattoo so-
no effettuati attraverso la perforazione della cute con aghi
e micro-aghi, al fine di introdurre pigmenti negli strati sotto Parole chiave
cutanei e intradermici, per riprodurre figure decorative più Infermieri, piercing, tattoo, relazione infermiere-paziente
o meno permanenti. Si tratta di modificazioni che trasfor-
mano il corpo in una lavagna sulla quale imprimere dei
messaggi che risultano immediati e diretti. Il problema è
che, a volte, il messaggio che si vuole lanciare facendosi
tatuare o mettendo un piercing, non è lo stesso che viene
recepito da chi ci guarda.
Considerando che oggi il numero di infermieri portatori di
tatuaggi e di piercing visibili è in aumento, ci si è interroga-
ti se queste caratteristiche possano interferire sul rapporto in-
fermiere-paziente o possano condizionare la relazione stes-
sa, tenendo conto della centralità che il corpo ha nella rela-
zione come strumento di comunicazione immediato e diretto.
Comunicare significa “mettere in comune”, “rendere mani-
festo”, “rendere partecipe qualcuno di qualche cosa”; non
necessariamente questo si ottiene attraverso il linguaggio
verbale, anzi la parola non è il canale di comunicazione
principale: il mezzo più diretto è il linguaggio non verba-
le e paraverbale dati dalla postura, dallo sguardo, dal to-
no di voce, ecc. Da questa prospettiva il corpo rappresen-
ta la forma di comunicazione più immediata. La cura del
corpo, la presenza o meno di una divisa e le condizioni
della stessa, la presenza di accessori o anche tatuaggi e
piercing, sono tutti messaggi che gli altri interpretano a se-
conda dei propri principi, delle proprie idee o opinioni. È
una sorta di linguaggio non verbale perché in tutte le so-
cietà è utilizzato per dare al gruppo di appartenenza in-
formazioni sulla personalità, sullo status sociale e sugli at-
teggiamenti interpersonali. La manipolazione del proprio
aspetto esteriore ha lo scopo di fornire agli altri una de-
* Responsabile delle attività didattiche professionalizzanti, Corso di Laurea in Infer-
terminata immagine di sé che altro non è se non l’immagi- mieristica Campus di Ravenna, Sezione Formativa di Forlì e di Cesena, Alma Mater
ne che si ha di se stessi o di ciò che si vuole presentare al Studiorum – Università di Bologna
prossimo (Redigolo et al., 1994) anche se, a volte, que- ** Responsabile delle attività didattiche professionalizzanti, Corso di Laurea in
sta non viene interpretata nello stesso modo. Infermieristica Campus di Ravenna, Sezione di Faenza, Alma Mater Studiorum –
Università di Bologna

30 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Forme di modernità negli infermieri: l’impatto sui pazienti di tattoo e piercing visibili CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI

Per quanto riguarda la professione infermieristica, “l’altro” nuti avrebbero portato nell’organizzazione e nella cultura
con cui ci si relaziona è una persona che si incontra in un italiana risultati simili o discordanti alla realtà considerata.
momento di particolare difficoltà e di sofferenza a cau- Il nostro studio ha indagato un totale di 50 pazienti adul-
sa della malattia ed è un soggetto che si deve affidare ai ti, ai quali è stato chiesto il consenso verbale, poiché i da-
professionisti sanitari. L’aspetto esteriore è estremamente ti personali richiesti si riferivano solo alla data di nascita e
importante perché è il primo elemento di valutazione che alla città di residenza. I criteri di inclusione riferibili al cam-
porta il paziente a fidarsi o meno del professionista. pione sono stati la maggiore età, la capacità di esprimer-
Anche se nel corso dei secoli l’immagine dell’infermiere ha si in italiano e di offrire il consenso; sono stati esclusi i sog-
subito profonde trasformazioni che lo hanno portato ad af- getti con deficit neurologici o con problemi di origine psi-
fermarsi come un professionista riconosciuto ed apprezza- cologica e/o psichiatrica. La ricerca si è svolta attraverso
to dalla società odierna, ancora oggi, tuttavia, permango- il confronto tra immagini di persone con o senza tattoo e
no alcuni preconcetti, stereotipi e luoghi comuni che, a vol- piercing, e la successiva somministrazione di un questio-
te, offuscano l’immagine stessa e possono compromettere nario specifico.
fin dall’inizio il rapporto di cura. Gli strumenti di indagine sono gli stessi utilizzati dallo stu-
La presenza di un camice sporco o, in generale, l’aspet- dio condotto da Westerfield e collaboratori nel 2012.
to trascurato (in questo senso la presenza di piercing o ta- A ciascun paziente del campione sono state mostrate una
tuaggi viene a volte associata alla trascuratezza) possono serie di 4 set di immagini non specificatamente di infermie-
rappresentare quegli elementi che alimentano una perce- ri, ma di persone senza divisa, maschi e femmine, nella
zione inadeguata del ruolo e dell’attività degli infermieri seguente modalità: un maschio con tatuaggio visibile sul
da parte della società. braccio e uno senza; una donna con tatuaggio visibile sul
Da una ricerca condotta su diverse banche dati, utilizzan- braccio e una senza; un maschio con piercing sull’orec-
do parole chiave quali “nurse”, “patient satisfaction”, “nur- chio e sul labbro e uno senza; una donna con piercing sul
ses assistance”, “tattoo” e “piercing”, si è constatato che le naso e sul labbro e una senza. Per gli scopi dello studio,
conoscenze sull’argomento sono ad oggi ancora molto li- il piercing viene identificato come un elemento inserito sul
mitate. Un interessante studio è stato condotto recentemen- corpo escludendo la categoria degli orecchini per le don-
te in un ospedale della regione medio atlantica degli Stati ne. Per ogni coppia di foto a ciascun paziente è stata po-
Uniti, in cui si è valutata la percezione dei pazienti ospe- sta la seguente domanda: “Se le persone della foto fosse-
dalizzati relativamente al livello qualitativo delle cure ero- ro infermieri, chi le darebbe un senso di…”.
gate dal personale sanitario, portatore di tatuaggi e pier- I pazienti erano quindi invitati a esprimere quale, secondo
cing visibili sul corpo (Westerfield et al., 2012) al fine di loro, tra i due sembrava più: affidabile, cooperativo, at-
fornire informazioni utili agli amministratori del personale tento, professionale, efficiente, disponibile, che dava mag-
circa le politiche da adottare a garanzia del livello di as- gior senso di fiducia e di comportamento adeguato.
sistenza. La ricerca ha indagato un totale di 150 pazien-
ti adulti ricoverati, comparando immagini relative al perso- Risultati
nale di assistenza in divisa, sia maschi sia femmine, por- Lo studio americano ha rivelato che i pazienti percepisco-
tatori e non portatori di tatuaggi visibili e di piercing, av- no il personale sanitario portatore di tatuaggi di sesso fem-
valendosi di un PC per proporre le immagini e di un que- minile come meno professionale rispetto a quelli di sesso
stionario specifico. maschile tatuati. Il personale di sesso femminile con pier-
Il seguente studio parte dal presupposto che la pratica del cing è stato percepito come meno affidabile, professiona-
tatuaggio e del piercing è oggi molto in uso e diffusa nel- le, efficiente, e disponibile rispetto alle colleghe senza. In
la popolazione di tutte le età, e in particolare tra i giova- generale comunque il personale con tattoo e/o piercing
ni. Inevitabilmente quindi il numero di infermieri portato- non è stato mai percepito come più professionale, efficien-
ri di tattoo e/o piercing visibili è in aumento, ma parten- te, disponibile, affidabile di quello senza.
do dal presupposto che la nostra è una professione il cui Per quanto riguarda lo studio condotto a Forlì, dei 50 pa-
scopo principale è prendersi cura del paziente attraverso zienti intervistati il 54% era rappresentato da donne, men-
un rapporto interpersonale, ci si è domandati quale sia la tre il restante 46% da uomini, tutti di razza bianca, con
percezione che i pazienti ospedalizzati hanno di questi in- un’età media di 44 anni.
fermieri, riguardo alla loro capacità di erogare l’assisten- Nel caso del maschio con o senza tattoo la maggior par-
za infermieristica. te degli intervistati ha scelto la voce “nessuna differenza”;
sembra quindi che la presenza di tatuaggi non induca una
Materiali e metodi percezione negativa dell’infermiere da parte dei pazien-
In analogia allo studio americano, si è deciso di ripropor- ti. La maggioranza dei pazienti (62%) non ha trovato dif-
re la stessa ricerca anche presso l’Ospedale “G.B. Mor- ferenze nella capacità di tenere un comportamento ade-
gagni – L. Pierantoni” di Forlì, centrandola soprattutto sul guato tra il maschio/infermiere con e quello senza tatuag-
personale infermieristico, per comprendere se i dati otte- gio, anzi un 20% ha preferito il maschio con tattoo a quel-

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 31


CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI Forme di modernità negli infermieri: l’impatto sui pazienti di tattoo e piercing visibili

Tabella 1 – Percezioni rilevate su infermieri di sesso maschile con o senza tatuaggi (n= 50).

Preferenza per maschio con Preferenza per maschio Nessuna preferenza


tatuaggio senza tatuaggio
Caratteristiche del personale sanitario p-value
N. % N. % N. %

Affidabilità 18 36 14 28 18 36 ,726

Attenzione 7 14 17 34 26 52 ,004

Comportamento adeguato 10 20 9 18 31 62 ,000

Cooperazione 20 40 7 14 23 46 ,013

Disponibilità 16 32 5 10 29 58 ,000

Efficienza 9 18 16 32 25 50 ,021

Fiducia 11 22 16 32 23 46 ,113

Professionalità 11 22 20 40 19 38 ,232

Tabella 2 – Percezioni rilevate su infermiere di sesso femminile con o senza tatuaggi (n=50)

Preferenza per femmina Preferenza per femmina Nessuna preferenza


con tatuaggio senza tatuaggio
Caratteristiche del personale sanitario p-value
N. % N. % N. %

Affidabilità 5 10 25 50 20 40 ,002

Attenzione 4 8 21 42 25 50 ,001

Comportamento adeguato 4 8 17 34 29 58 ,000

Cooperazione 7 14 15 30 28 56 ,001

Disponibilità 14 28 11 22 25 50 ,038

Efficienza 6 12 15 30 29 58 ,000

Fiducia 4 8 22 44 24 48 ,001

Professionalità 4 8 23 46 23 46 ,001

lo senza. Anche alla domanda circa la disponibilità, la Quello che si può notare mettendo a confronto le prime
maggioranza (58%) non esprime differenza, mentre il 32% due tabelle è che, sebbene la maggior parte dei pazienti
preferisce il maschio con tatuaggio contro il 10% del ma- non risulti condizionato in modo negativo dalla presenza
schio senza. Se però si valutano i valori di professionali- di tatuaggi visibili e quindi non esprima alcuna preferen-
tà, si nota che, anche se di poco, la maggioranza dei pa- za, la restante metà giudica più negativamente, o comun-
zienti (40%) ritiene l’infermiere senza tatuaggio visibile più que tende a non scegliere, le donne con tatuaggi visibili
professionale di quello con tatuaggio (22%). rispetto agli uomini, in quanto il numero dei pazienti che
Diversi invece sono stati i risultati riferiti alla donna con o ha dato la propria preferenza alla donna con tattoo è in-
senza tatuaggio. Il numero dei pazienti che non ha trovato feriore a quello di chi ha dato la preferenza al maschio ta-
differenza tra le due è sempre intorno alla metà, ma leg- tuato, e solo in un caso la donna tatuata ha ottenuto un nu-
germente ridotto rispetto alla tabella riferita agli infermie- mero maggiore di scelte rispetto alla donna senza tattoo.
ri maschi. Inoltre, aumenta di molto il numero di pazien- Nel caso dei piercing i dati risultano assai diversi; aumen-
ti che ha dato la propria preferenza alla donna senza ta- ta infatti il numero di pazienti che sceglie il maschio senza
tuaggio, in modo particolare per quanto riguarda l’affida- piercing e cala vertiginosamente il numero di chi esprime
bilità (50%), la fiducia (44%) e, soprattutto, per la profes- la propria preferenza verso il maschio portatore di pierc-
sionalità, per la quale il 46% ritiene che la donna senza ing. In modo particolare nessuno degli intervistati (0%) ha
tattoo sia più professionale, mentre solo l’8% assegna la ritenuto il maschio/infermiere con piercing efficiente, con
preferenza alla donna senza. L’infermiera con tatuaggio è comportamento adeguato e soprattutto professionale. Le
apprezzata al 28% per ciò che riguarda la disponibilità, preferenze in questi casi vanno decisamente al maschio/
mentre l’infermiera senza tatuaggio al 22%; il 50% restan- infermiere senza piercing con il 66% per la fiducia ed il
te non nota differenza. 62% per la professionalità.

32 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Forme di modernità negli infermieri: l’impatto sui pazienti di tattoo e piercing visibili CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI

Tabella 3 – Percezioni rilevate su infermieri di sesso maschile con o senza piercing (n=50)

Preferenza per maschio Preferenza per maschio Nessuna preferenza


con piercing senza piercing
Caratteristiche del personale sanitario p-value
N. % N. % N. %

Affidabilità 1 2 25 50 24 48 ,000

Attenzione 2 4 23 46 25 50 ,000

Comportamento adeguato 0 0 23 46 27 54 ,572

Cooperazione 3 6 21 42 26 52 ,000

Disponibilità 6 12 21 42 23 46 ,006

Efficienza 0 0 22 44 28 56 ,396

Fiducia 3 6 33 66 14 28 ,000

Professionalità 0 0 31 62 19 38 ,090

Tabella 4 – Percezioni rilevate su infermiere di sesso femminile con o senza piercing (n=50)

Preferenza per femmina Preferenza per femmina Nessuna preferenza


con piercing senza piercing
Caratteristiche del personale sanitario p-value
N. % N. % N. %

Affidabilità 2 4 29 58 19 38 ,000

Attenzione 6 12 20 40 24 48 ,005

Comportamento adeguato 1 2 28 56 21 42 ,000

Cooperazione 1 2 22 44 27 54 ,000

Disponibilità 2 4 25 50 23 46 ,000

Efficienza 4 8 22 44 24 48 ,001

Fiducia 3 6 22 44 25 50 ,000

Professionalità 3 6 28 56 19 38 ,000

Per quanto riguarda le infermiere con piercing, anche in pazienti immagini di persone tatuate e con piercing e non foto
questo caso come per i tattoo, aumenta il numero dei pa- di infermieri in divisa. L’aver utilizzato immagini di persone non
zienti che esprimono la loro preferenza alla donna senza in divisa, quindi direttamente non rappresentative di un ruolo,
piercing. Se si confrontano le due tabelle precedenti, si può aver richiesto all’intervistato uno sforzo immaginativo. Inol-
nota che, diversamente che per i tatuaggi, la donna/infer- tre, anche l’espressività del viso delle persone delle foto mes-
miera con piercing ha ottenuto una piccola percentuale di se a confronto può aver condizionato una scelta piuttosto che
preferenze in più rispetto all’uomo (44% di preferenze to- un’altra. Infine, si è osservato che la percezione dei pazienti
tali per la donna con piercing, contro il 30% del maschio). potrebbe essere stata influenzata anche dalla diversa tipologia
di tatuaggi e piercing rappresentati nelle immagini mostrate.
Discussione Al termine dello studio, si è notato che articolare l’intervi-
Dall’analisi dei dati si evince che esiste una maggiore se- sta con otto item ha richiesto una tempistica eccessiva per
verità di giudizio nei confronti delle infermiere-donne por- ciascun paziente; infatti, con un’intervista troppo lunga e
tatrici di tatuaggi e il piercing è molto meno tollerato del ripetitiva si può correre il rischio che la scelta da parte del
tatuaggio, sia negli uomini sia nelle donne, in quanto la paziente sull’opzione proposta sia dettata più dalla stan-
maggior parte dei pazienti lo percepisce come difficile da chezza che da un’attenta riflessione. Probabilmente una
mantenere pulito, non troppo igienico, oltre che antiesteti- scelta più mirata e ridotta degli item (quali, ad esempio,
co. La presenza di tattoo e/o piercing diminuisce, nel ca- affidabilità, attenzione, professionalità ed efficienza) ren-
so dei pazienti più anziani, compromette la credibilità de- derebbe il tutto più fluido. Tuttavia, si ritiene che l’obiettivo
gli infermieri, ma come dimostra la ricerca americana, an- che ci si era posti con lo studio, si sia efficacemente rag-
che di medici e degli operatori sanitari in generale. giunto e rappresenti l’occasione per proseguire con ulte-
Tra i limiti della ricerca, si menziona quello di aver mostrato ai riori indagini.

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 33


CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI Forme di modernità negli infermieri: l’impatto sui pazienti di tattoo e piercing visibili

Conclusioni rative ove siano presenti infermieri e infermiere con tattoo


I risultati dell’indagine illustrati nelle pagine precedenti, e/o piercing visibili, proponendo un questionario su affi-
seppur ottenuti da un numero esiguo di pazienti, hanno dabilità, attenzione, professionalità ed efficienza al mo-
messo in luce, al pari della ricerca americana, come la mento del ricovero e al termine della degenza, al fine
presenza di tattoo, ma soprattutto di piercing visibili negli di cogliere la reale opinione circa l’assistenza erogata,
infermieri, possa comprometterne la fiducia e in particola- ed eventualmente verificare uno scostamento tra una po-
re la percezione di professionalità da parte dei pazienti, sizione iniziale ed una successiva, condizionata dall’e-
principalmente verso le donne per le quali la severità di sperienza.
giudizio è maggiore rispetto agli uomini. Si consideri, inol- Perché se è vero che i pregiudizi delle persone sono anco-
tre, che le tipologie di tatuaggi e piercing scelte per l’inda- ra molto forti verso certe forme di espressione come pier-
gine erano certamente vistose, ma molto comuni, evitando cing e tatuaggi, è altrettanto vero che l’umanità, l’attenzio-
quelle decisamente provocatorie o particolari, come ad ne, il rapporto interpersonale ed empatico, la professiona-
esempio immagini di deciso stampo politico per i tatuag- lità, l’interesse da parte degli infermieri ai pazienti sono
gi o i dilatatori per i lobi delle orecchie o del labbro infe- quegli aspetti fondamentali in grado di vincere qualunque
riore della bocca. resistenza dettata dalla diffidenza o da possibili riserve.
Scopo del lavoro svolto non era quello di condannare ta-
tuaggi o piercing, ma proporre una riflessione agli opera- Ringraziamenti
tori sanitari che li presentano in modo visibile, circa il ruo- Si ringrazia Serena Castellucci, infermiera di Forlì, per il
lo che essi assumono nell’approccio col paziente. Occor- prezioso contributo offerto allo studio.
re, infatti, tenere presente che in alcuni casi la loro presen-
za potrebbe rendere più complesso e difficile l’instaurarsi Bibliografia
di un relazione di fiducia con l’assistito, in modo particola- Newman A., Wright S., Wrenn K. e Bernard A., Should
re se anziano. Non meno importante dovrebbe essere la Physicians have facial piercings?, in J Gen Intern Med, Mar
sensibilizzazione degli studenti infermieri riguardo a que- 2005; 20(3): 213-218.
sti risultati, non solo per i ragazzi che si approcciano alla
Pfeifer G.M., Attitude toward piercing and tattoos, in AJN
professione e che possiedono alcuni tattoo e/o piercing, American Journal of Nursing, May 2012, volume 112, is-
ma anche a quegli studenti che iniziano il percorso di stu- sue 5, p. 15.
di in età più adulta, quando a volte la presenza di tatuag-
gi e piercing è più elevata e vistosa. Redigolo D., Kaldor K. e Magrini R.I., Il processo comunica-
In ultima analisi bisogna inoltre tenere presente un fattore tivo nella relazione di aiuto, Rosini editrice Firenze, 1994,
molto importante che nella nostra indagine, come in quel- pp. 31-51.
la statunitense, è mancata: il rapporto diretto, umano, tra Westerfield H.V., Stafford A.B., Speroni K.G. e Daniel M.G.,
paziente e infermiere. Patients’ perception of patient care providers with tattoos
Interessante sarebbe realizzare uno studio sull’effettiva and/or body piercing, in J Nurs Adm, 2012, Mar; 42 (3):
percezione da parte dei pazienti ricoverati in Unità Ope- 160-4.

34 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


La soddisfazione degli operatori specchio della soddisfazione degli utenti CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI

La soddisfazione degli operatori specchio


della soddisfazione degli utenti

di Stefania Miglioli

Introduzione
ABSTRACT
Ciascuno di noi è in grado di percepire la buona o la cat-
tiva qualità dell’assistenza sanitaria, soprattutto quando è
costretto a sperimentarla in modo diretto. Per questo moti- Nei mesi di giugno e luglio 2012 è stato condotto uno studio nel Presidio Ospe-
vo, il grado di soddisfazione delle cure ricevute costituisce daliero di Edolo dell’ASL Valle Camonica Sebino, e più precisamente nell’U.O. Ria-
bilitazione Generale Geriatrica integrata alla U.O. Medicina, al fine di valutare l’e-
uno dei principali indicatori di qualità dell’assistenza, seb-
sistenza di una corrispondenza tra la soddisfazione del personale infermieristico
bene esso rifletta le singole esperienze più che un punto di
e l’utenza esterna, e di individuare quali siano i punti di forza e quelli di criticità,
vista generale (Favaretto, 2007). con l’obiettivo ultimo di migliorare l’ambiente di lavoro e l’esperienza dei degenti.
Attualmente c’è una maggiore comprensione della relazione
tra ambiente di lavoro infermieristico, risultati dei pazienti/
utenti e performance organizzativa e di sistema. Un certo Parole chiave
numero di studi ha mostrato un forte collegamento tra sod- Soddisfazione dell’utente interno, motivazione del personale, customer satisfaction
disfazione e motivazione dello staff infermieristico e risulta-
ti percepiti dall’assistito. Motivazione e soddisfazione sono
due concetti inscindibili: la soddisfazione per il lavoro si cor-
rela positivamente con la motivazione, ovvero gli individui
più soddisfatti tendono ad essere anche i più motivati, ma
mentre si può essere motivati senza essere soddisfatti, non
si può essere soddisfatti senza essere motivati1.
Secondo Frederick Herzberg (1956), sulla motivazione al
lavoro e sulla soddisfazione a esso correlata agiscono due
distinti gruppi di fattori:
1) Fattori igienici: quali, ad esempio, stipendi e altri istitu-
ti contrattuali, organico in rapporto al carico di lavoro,
tipo di orario, ambiente, possibilità di carriera, tempo
dedicato allo svolgimento di attività improprie.
2) Fattori motivanti: percezione di svolgere un lavoro impor-
tante, di fare la differenza nella vita di un paziente, di
assumere responsabilità significative e autonome, perce-
zione di erogare prestazioni di qualità, la soddisfazione
dei pazienti e la loro sicurezza (Kettle, 2002), la possi-
bilità di accedere ai programmi di sviluppo del persona-
le, rapporti con i superiori, i colleghi e gli altri operatori,
coinvolgimento nella vita dell’U.O. e nelle decisioni che
vengono assunte, empowering leadership2.

1  Per maggiori approfondimenti, si rimanda al numero 1/2014 delle presente Rivista, dedi-
cato ai temi della motivazione e soddisfazione del personale in ambito sanitario e socio-sanitario.
2  È la leadership che stimola, provoca, infonde energia, motiva e incoraggia le potenzialità
del singolo; il “capo” assume soprattutto il ruolo di un consulente e/o allenatore (coach), che
aiuta la crescita dei propri collaboratori, crea occasioni di sviluppo personale e professionale,
facilita i processi di apprendimento e la conquista di nuove responsabilità e compiti. * Infermiera, ASL Valle Camonica Sebino, Brescia

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 35


CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI La soddisfazione degli operatori specchio della soddisfazione degli utenti

La Joint Commission on the Accreditation of Healthcare Or- Strumenti di analisi del grado di soddisfazione
ganizations, nel documento “Strategies for Addressing the dell’utenza e del personale
Evolving Nursing Crisis” del 2002, propone le seguenti Per indagare il grado di soddisfazione dell’utenza ester-
raccomandazioni: na è stato utilizzato il questionario con struttura ad albe-
a. creare culture organizzative attrattive, affinché le strut- ro suggerito nell’allegato alla D.G.R. n. VII/8504 del 22
ture assumano le caratteristiche dei “magnet hospital”, marzo 2002 “Linee guida per customer satisfaction – Me-
capaci di sviluppare empowerment e pieno rispetto del- todi e strumenti per la rilevazione del grado di soddisfa-
lo staff infermieristico; zione nelle strutture sanitarie”. Questo è costituito non so-
b. rafforzare le strutture che si occupano della formazio- lo dai quesiti del flusso regionale ma anche da domande
ne infermieristica accrescendo il supporto all’orienta- di dettaglio relative alle dimensioni della qualità rispetto a
mento e all’educazione continua e creando opportuni- un determinato tema generale che possono essere sostitui-
tà di carriera basate sui livelli di formazione ed espe- te, modificate o integrate dall’azienda stessa. Nei questio-
rienza; nari si è adottata sempre una scala a 5+1 valori, ricono-
c. attivare sistemi d’incentivazione economica per lo svi- scendo anche l’opzione “non saprei”, poiché si è ritenuta
luppo e il riconoscimento del contributo dell’infermieri- la formula più adatta per evitare i giudizi di indifferenza. Il
stica. (Di Donato, 2011). questionario è composto da: domande chiuse centrate sui
L’ambiente di lavoro empowered produce molti vantaggi: temi delle aree indagate, una domanda aperta per even-
buona pratica professionale, buona qualità di cura dei pa- tuali osservazioni libere, domande di carattere generale e
zienti, buoni risultati organizzativi e salute fisica e psichi- da informazioni variabili che possono influire sul giudizio
ca degli infermieri. complessivo (lo stato di salute, l’età, la scolarità, una par-
Gli infermieri che vivono l’empowerment si sentono meno te anagrafica, ecc.).
stressati e più rispettati nel luogo di lavoro, hanno una per- Il questionario per indagare la soddisfazione lavorativa
cezione di maggiore giustizia e si impegnano maggior- degli infermieri si compone di 7 sezioni, con lo scopo
mente per l’organizzazione. di elaborare un giudizio sulla qualità generale del servi-
zio infermieristico, e non un giudizio sull’operato di cia-
Contesto di riferimento: scun operatore. Per la costruzione del questionario sono
due Unità Operative integrate state prese in considerazione: la parte socio-anagrafica,
A marzo 2011 è stata aperta la nuova Unità Operati- una relativa alla job satisfaction (gran parte degli aspetti
va di Riabilitazione Generale Geriatrica (di seguito indagati fanno riferimento ai requisiti e criteri di accredita-
U.O.R.G.G.) nel presidio ospedaliero di Edolo dell’ASL mento delle strutture sanitarie, deliberazione n. VI/38133
Valle Camonica Sebino. del 6 agosto 1998). Infine, è stato preso in considerazio-
Questa U.O. è stata accorpata alla preesistente Unità ne l’ambiente di lavoro, che se “salubre è (…) un ambien-
Operativa di Medicina Generale (di seguito U.O.M.G.). te pratico che massimizza la salute intesa come benes-
Contestualmente sono state inserite nell’organico quattro sere degli infermieri, la qualità dei risultati per il pazien-
infermiere e due O.S.S. L’inserimento del personale neo- te/utente, le prestazioni organizzative e i risultati sociali”
assunto, le modifiche organizzative e la nuova tipologia (RNAO, 2006).
di utenti trattati hanno messo a dura prova gli equilibri del I questionari utilizzati sono stati preventivamente valutati
gruppo preesistente. dalla Direzione Sanitaria dell’ASL Valle Camonica Sebi-
Attraverso un processo di formazione e di revisione dei no, dalla dirigente SITRA e dai responsabili di ciascuna
piani di lavoro condivisi da tutti gli operatori, queste dif- U.O. interessata.
ficoltà sono state superate. La struttura può ospitare tredi-
ci utenti nell’U.O.R.G.G. e diciotto utenti nell’U.O.M.G. Criteri e modalità di campionamento
L’organizzazione della gestione della visita medica Come detto, lo studio è stato condotto nel Presidio
nell’U.O.R.G.G. prevede che i degenti vengano valu- Ospedaliero di Edolo dell’ASL Valle Camonica Sebino
tati due volte a settimana dal geriatra o dal fisiatra (in nell’U.O.R.G.G. integrata alla U.O.M.G.
queste due giornate si concentrano i ricoveri e le dimis- Per l’indagine sulla soddisfazione dell’utenza esterna so-
sioni) mentre nei restanti giorni della settimana l’assi- no arruolati nello studio i pazienti dimessi da queste due
stenza medica è garantita dal personale medico della UU.OO. nei mesi di giugno e luglio 2012, la cui degen-
U.O.M.G. Diversamente nell’U.O.M.G. i pazienti ven- za sia durata almeno 48 ore3, maggiorenni, con buona
gono valutati quotidianamente dal team di medici de- comprensione e lettura della lingua italiana, ricoverati in
dicati. Inoltre è prevista una seduta di fisioterapia quoti- regime ordinario, programmato o urgente. In caso di pa-
diana della durata di un’ora (nei giorni feriali) per i de-
genti dell’U.O.R.G.G. Su richiesta del medico sono ero-
gate sedute di fisioterapia anche per i degenti ricoverati 3  Le degenze con durata minore non permettono di osservare tutti gli aspetti indicati
nell’altra U.O integrata. nel questionario.

36 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


La soddisfazione degli operatori specchio della soddisfazione degli utenti CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI

zienti con deficit cognitivi o incapaci di compilare autono- Figura 1 – Valutazione dell’ambiente lavorativo, non solo fisico
mamente il questionario, viene richiesta la collaborazione
AMBIENTE
del caregiver in modo da annullare l’eventuale condizio-
namento di un operatore dell’U.O. 8

È stato realizzato un campionamento casuale, stratificato 7

6 per nulla
per località (territorio dell’ASL Valle Camonica Sebino) e poco
5
tipo di U.O. (Medicina e Riabilitazione Generale Geria- abbastanza
molto
4
trica). Il momento della rilevazione è rappresentato dalla 3
moltissimo
non barrata
dimissione dell’U.O.4 e, per ridurre il rischio di “non og- 2

gettività” nella compilazione, il questionario viene conse- 1

gnato con alcuni giorni di anticipo, contestualmente alla 0


adatti relazione positive ascoltato condivisione
comunicazione della data di dimissione al fine di favori-
re la riflessione.
Per indagare la soddisfazione dell’utente interno, sono sta- Le domande riguardanti l’ambiente di lavoro (figura 1)
ti somministrati questionari anonimi a tutti gli infermieri ope- hanno evidenziato che, sebbene il 75% del gruppo sia
ranti in queste due UU.OO nel periodo di conduzione abbastanza o molto soddisfatto delle relazioni esistenti
dell’indagine. all’interno del gruppo, il 58% dei rispondenti al questiona-
rio ritiene che le sue opinioni siano poco ascoltate all’inter-
I risultati della valutazione no del gruppo di lavoro, mentre il 33% ritiene che le sue
La letteratura evidenzia che tra i fattori che condiziona- opinioni sono “abbastanza” ascoltate.
no la soddisfazione lavorativa vi sono le caratteristiche L’8% ritiene che c’è poca condivisione delle esperienze
organizzative e gli ambienti di lavoro, le relazioni inter- lavorative, mentre il 58% ritiene che ce ne sia abbastanza
personali e feedback, la retribuzione e la possibilità di e il 25% che il lavoro sia molto condiviso.
carriera. La creazione di una relazione tra soggetti erogatori e uten-
Lo studio evidenzia come il personale infermieristico riten- ti determina che la qualità percepita sia fortemente influen-
ga inadeguata la pianificazione lavorativa all’organizza- zata dall’esito di tale relazione: le motivazioni, le abilità,
zione delle UU.OO. anche se la totalità del campione le competenze, l’atteggiamento, la cortesia, la professio-
concorda nell’effettiva rispondenza dell’organizzazione ai nalità con cui gli individui operano, comportano il risulta-
bisogni dell’assistito. to, quasi indipendentemente dalle strutture dell’azienda. I
Una ricerca condotta dall’IRS (Istituto per la Ricerca Socia- risultati del questionario di soddisfazione dell’utente inter-
le) alla fine degli anni ‘80 sui servizi sanitari ha eviden- no dimostrano che gli infermieri ritengono che non esista-
ziato che ogni servizio tende a riprodurre con l’utenza le no tempi e spazi dedicati alla costruzione di una relazio-
stesse relazioni che prevalgono al suo interno. Se un ser- ne terapeutica con il paziente.
vizio non consente al suo interno il riconoscimento e la va- Ciò trova riscontro nelle schede di rilevazione della cu-
lorizzazione di tutte le risorse presenti, mediante positivi stomer satisfaction dell’utente esterno, specie per quan-
rapporti di comunicazione e integrazione, esso proiette- to riguarda l’accoglienza del paziente nella Unità. In
rà questi suoi limiti anche nel rapporto con l’utenza (Lan- U.O.M.G., reparto che effettua solo una piccola percen-
zetti, 1999). tuale di accessi programmati, il 45% dei degenti non è
Gli ambienti favorevoli alla pratica professionale sono ca- stato informato sull’organizzazione dell’Unità Operativa
ratterizzati da politiche centrate sul reclutamento e sul man- (orari visita medica, esecuzione prelievi e terapie, esami,
tenimento, compensi adeguati, programmi di riconosci- pasti, visite parenti) e il 60% di coloro che non sono stati
mento di qualifiche, materiali e forniture sufficienti, strate- informati all’ingresso hanno segnalato di non avere ricevu-
gie per la formazione continua e la promozione, ambien- to informazioni successivamente6. In U.O.R.G.G., repar-
te di lavoro sicuro5. to a solo accesso programmato, il 75% dei degenti è sta-
to immediatamente informato dell’organizzazione del re-
parto e il 66% di coloro che non sono stati informati imme-
diatamente hanno dichiarato di essere stato informato nei
giorni successivi. I risultati non ottimali, per un reparto ad
accesso programmato, dell’accoglienza nell’U.O.R.G.G.

4  Si è scelto di utilizzare la stessa metodica utilizzata in azienda per la raccolta delle


customer satisfaction del flusso regionale. 6  Un fattore non secondario per l’adattamento all’ambiente ospedaliero è il modo in cui
5  L’evidenza mostra che un ambiente di lavoro salubre produce benefici finanziari per viene scandita e regolata la loro giornata. Per molti pazienti l’entrata in ospedale comporta
l’organizzazione in termini di riduzione dell’assenteismo, della perdita di produttività, dei un vero e proprio scombussolamento del ritmo e delle abitudini della loro vita e buona parte
costi sanitari organizzativi e dei costi derivati da risultati avversi del paziente/utente (Fa- di questo cambiamento è dovuto agli orari in cui devono svegliarsi, mangiare e dormire
varetto, 2007). (Lanzetti, 1999).

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 37


CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI La soddisfazione degli operatori specchio della soddisfazione degli utenti

potrebbero essere stati influenzati dal fatto che l’accetta- ne che il numero di infermieri in relazione alle necessità
zione e la dimissione sono concentrate nel mattino dei due dei pazienti è totalmente inadeguato e questo ha notevoli
giorni in cui è presente il medico fisiatra. ricadute sulla possibilità di prendersi cura del paziente nel-
Il paziente è comunque globalmente soddisfatto dell’assi- la sua interezza (le risposte sono state per il 50% “molto” e
stenza infermieristica ricevuta durante le degenza, come per il 50% “poco”). Il 58% afferma che tempi e spazi de-
evidenziato dalle figure 2 e 3. dicati alla costruzione di una relazione terapeutica7 con il
paziente siano poco adeguati, mentre l’8% del campione
Figura 2 – Valutazione del personale infermieristico nella U.O. di Ria- che essi non siano “per nulla” adeguati sebbene quest’ul-
bilitazione Generale Geriatrica
tima sia una delle componenti fondamentali dell’assisten-
PERSONALE INFERMIERISTICO za infermieristica.
8 Tuttavia si evidenzia come gli operatori siano globalmente
7 soddisfatti del bilancio in termini di tempo tra lavoro e vita
ottimo
6
buono privata e del riconoscimento professionale da parte degli
sufficiente
5
insufficiente
utenti e dei parenti. Mentre il 66% ritiene che la retribuzio-
4 pessimo
non saprei
ne non sia per nulla adeguata, il 25% che sia poco ade-
3

2
Colonna H guata, e l’8% che la retribuzione abbastanza adeguata.
1
All’ultima domanda del questionario, quella riguardante la
0 soddisfazione globale dell’attività lavorativa svolta il 16%
sollecitudine cortesia assistenza vicinanza uniformità
si ritiene “molto” soddisfatto, il 16% risponde “moltissimo”,
Figura 3 – Valutazione del personale infermieristico nella U.O di Me- il 41% “abbastanza” mentre nessuno ha dichiarato di non
dicina Generale
sentirsi affatto soddisfatto.
Gli utenti della U.O.R.G.G. hanno segnalato una scar-
ASSISTENZA INFERMIERISTICA sa uniformità dei trattamenti assistenziali ricevuti, il 25%
12 del campione ha ritenuto l’assistenza ricevuta “sufficiente”.
10 Questo se correlato al 75% degli infermieri, che indica co-
8
ottimo
buono
me all’interno dell’azienda siano realizzati pochi corsi di
6
sufficiente formazione attinenti l’assistenza riabilitativa, sottolinea l’ul-
insufficiente
pessimo teriore importanza della formazione per erogare un’assi-
4
non saprei
stenza di qualità.
2
Considerando globalmente il campione dell’indagine sul
0
cortesia vicinanza gradimento del servizio, i dati evidenziano come media-
sollecitudine assistenza ricevuta uniformità
mente le aspettative sono state pienamente soddisfatte nel
Figura 4 – Percezione dell’appropriatezza e disponibilità di presidi, 69% del campione, discretamente soddisfatte nel 20% e suf-
di quanto ci si possa occupare del paziente nella sua interezza, del- ficientemente nell’11% del campione. Si nota una certa dif-
la possibilità di costruire una relazione terapeutica, e di quanto sia
adeguato il numero di infermieri ferenza nella soddisfazione dei dimessi dalle due UU.OO.
oggetto di studio: nell’U.O.R.G.G. si ha un 16% del cam-
pione “sufficientemente” soddisfatto a fronte di un 18% di
PRATICA PROFESSIONALE
“discretamente” soddisfatti tra i dimessi dalla U.O.M.G.
9 La maggior parte del campione è pienamente soddisfat-
8
7
to dell’assistenza infermieristica ricevuta; ritiene che il per-
6 per nulla sonale infermieristico operi con cortesia e sollecitudine
poco
5
abbastanza cercando di rispondere alle esigenze del paziente ope-
4 molto
3 moltissimo rando con una percepita uniformità di trattamento. Tutta-
2 via l’équipe infermieristica evidenzia la necessità di incre-
1
mentare le competenze e le abilità necessarie per un’as-
0
interezza relazione terapeutica sistenza riabilitativa di qualità. Questa loro percezione è
attrezzature autonomia numero infermieri
confermata dal minor grado di soddisfazione dell’utenza
Per quanto riguarda la pratica professionale i risultati so- dell’U.O.R.G.G. nei riguardi del personale infermieristico,
no abbastanza eterogenei, ma bisogna rilevare che nes- rispetto all’utenza dell’U.O.M.G. La situazione è rappre-
suno ha espresso il massimo grado di soddisfazione con sentata nella figura 5.
quanto indagato.
Un discreto grado di autonomia e flessibilità consente di
rispondere ai bisogni del malato in forma personalizzata. 7  Articolo 20, Nuovo Codice Deontologico della professione infermieristica. Versione ap-
L’indagine (figura 4) evidenzia come la totalità del cam- provata del Comitato centrale della Federazione Nazionale Collegi IPASVI con deliberazione
pione ritiene di poter agire in autonomia, ma il 66% ritie- n. 1/09 del 10 gennaio 2009.

38 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


La soddisfazione degli operatori specchio della soddisfazione degli utenti CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI

Figura 5 – Rappresentazione grafica della correlazione tra i molto può che avere riscontri positivi sulle valutazioni dell’utenza.
soddisfatti dell’assistenza infermieristica nelle due UU.OO. oggetto
di studio
Alcune grandi organizzazioni intraprendono progetti di
ASSISTENZA INFERMIERISTICA NELLE DUE UU.OO
compensation management 8, mirati a identificare l’insie-
me di azioni che influenzano i comportamenti individua-
12
li affinché contribuiscano al raggiungimento degli scopi
10
aziendali e contestualmente alla soddisfazione della per-
8
medicina
sona stessa.
6 riabilitazione

4
Bibliografia
2
Cinotti R., Cipolla C., La qualità condivisa fra servizi sanita-
0 ri e cittadini. Metodi e strumenti, Franco Angeli Sanità, Mila-
cortesia vicinanza
sollecitudine assistenza ricevuta uniformità no, 2007.

Favaretto G., Organizzare la soddisfazione in sanità, Franco


Considerazioni finali
Angeli Sanità, Milano, 2007.
La valutazione dell’impatto del ricovero ospedaliero sulla
qualità di vita dei pazienti ha come obiettivo di ottimizza- Kettle J.L., Factors affecting job satisfaction in the registered
re la pianificazione della dimissione, di ridurre il ricorso a nurse, University of North Carolina, Charlotte, NC, 2002.
strutture protette dopo la dimissione, di misurare il grado di
soddisfazione per le cure prestate. Inoltre permette la va- Lanzetti C., La qualità del servizio in ospedale. Una ricer-
lorizzazione, il coinvolgimento degli operatori nei proces- ca sull’esperienza dei malati, Franco Angeli Sanità, Milano,
si assistenziali, anche in un’ottica di responsabilizzazione 1999.
per il miglioramento dei percorsi diretti alla qualità (Cinot-
Quintalini G., Antonini G., Lombardi M. e Lenci E., La qualità
ti e Cipolla, 2007).
professionale, Giornale di tecniche nefrologiche e dialitiche,
Parte della letteratura evidenzia come la cortesia, l’atteg- anno XV (2003), n. 2, Wiching Editore, pp. 31-35.
giamento, le motivazioni, l’abilità e la professionalità con
cui gli individui operano, influenzano il grado di soddisfa- RNAO, Collaborative practice among nursing team, Nursing
zione dell’utenza esterna, quasi indipendentemente dalla Best Practice Guideline, November 2006, Traduzione di Lu-
struttura dell’azienda stessa (ambiente e organizzazione) ciana Modena Centro Studi EBN.
(Quintalini et al., 2003).
Questo studio conferma la stretta relazione tra la soddisfa-
zione e la motivazione del team infermieristico e la sod- 8 Il compensation management riguarda le scelte strategiche e operative che influenza-
disfazione dell’utente esterno, in quanto le criticità eviden- no la remunerazione e le sue molte componenti: da quella fissa e più garantista a quella
variabile e flessibile, sia di breve che di medio-lungo termine, al sistema infine dei benefit
ziate dagli infermieri e gli aspetti che più li lasciano insod-
che si aggiungono in modo dinamico al compensation package; ovvero l’insieme di attivi-
disfatti trovano riscontro nelle valutazione negative del pa- tà connesse all’individuazione, alla gestione e alla ridefinizione delle politiche retributive
ziente nelle schede di customer satisfction; pertanto lavora- aziendali, al fine di rinforzare e incentivare il miglioramento continuo delle performance
re per incrementare il benessere dell’operatore sanitario non dei dipendenti.

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 39


CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI Le ricadute sullo stato di salute dei cittadini derivanti dall’introduzione della figura professionale dell’infermiere in farmacia

Le ricadute sullo stato di salute dei cittadini


derivanti dall’introduzione della figura
professionale dell’infermiere in farmacia
I risultati di un’indagine condotta nel territorio
del Comune di Roma

di Gaetano Romigi *, Paolo Montanari **, Valentina Reali ***

Introduzione
ABSTRACT
Negli ultimi anni il nostro Paese ha assistito a una rapida
trasformazione demografica, sociale ed economica: il so-
stanziale invecchiamento della popolazione, l’aumento del- I mutamenti socio-economici che caratterizzano quest’avvio di millennio da par-
te del nostro Paese (invecchiamento della popolazione, aumento delle cronicità,
le malattie cronico-degenerative, l’abbassamento della so-
flessione economica, ecc.) impongono una revisione delle prestazioni sanitarie e
glia della povertà derivante dalla crisi economica hanno
delle modalità con cui queste vengono erogate. Il territorio è quindi destinato a di-
evidenziato l’inadeguatezza delle risposte che lo Stato è in
ventare l’attore principale della presa in carico di interventi assistenziali di intensi-
grado di fornire ai problemi della popolazione sulla base di tà medio-bassa ma di alta rilevanza pubblica e sociale. In questo puzzle la trasfor-
un’organizzazione disegnata su un modello sociale ormai mazione delle farmacie in presidi sanitari territoriali e attraverso l’introduzione,
superato. L’istruzione, il sistema pensionistico, il mondo del all’interno di esse, di figure quali il fisioterapista e l’infermiere, diviene un tassello
lavoro sembrano poggiare su un’impalcatura pericolante e fondamentale. La presente indagine si prefigge di indagare l’opinione dei cittadini
vacillano sotto il peso della difficoltà di combinare esigen- sul ruolo dell’infermiere all’interno della comunità sul territorio, sulle ricadute sul
ze crescenti e scarsità di risorse. Anche il diritto alla salute e benessere psico-fisico e sul nuovo ruolo delle Farmacie dei Servizi.
l’organizzazione del Sistema Sanitario devono fare i conti
con questa realtà e confrontarsi con i nuovi bisogni assisten-
ziali. L’ospedale, fulcro dell’erogazione di cure e assistenza Parole chiave
Infermiere di farmacia, territorialità, percezione dell’utenza
per decenni, ha, così, iniziato a perdere il suo ruolo prima-
rio nel panorama sanitario: già da diversi anni, infatti, l’esi-
genza di adeguare l’offerta sanitaria ai reali bisogni della
popolazione ha spinto i decisori delle politiche sanitarie dei
maggiori Paesi industrializzati e anche delle nostre Regioni
a spostare il focus sulle cure primarie e, quindi, sul territorio.
La professione infermieristica, da sempre e per sua natura
così prossima alla popolazione, ha saputo, in questi anni
di transizione, percorrere la strada del rinnovamento del
suo ruolo e della sua formazione, nonché del persegui-
mento di una propria autonomia che, alla luce di un pas-
sato nemmeno troppo remoto, non è affatto da considera-
re scontata. Sotto il profilo legislativo, infatti, l’infermiere è
un professionista in grado di agire autonomamente in am-
bito clinico, educativo, palliativo e riabilitativo. Egli, ope-
rando costantemente accanto ai cittadini, assume un ruolo
* Coordinatore e Tutor Corsi di Laurea in Infermieristica e Master 1° livello, Università
sociale di primo piano attraverso la costruzione di efficaci
Tor Vergata di Roma
relazioni d’aiuto e la conoscenza diretta dei servizi e delle ** Ingegnere Ricercatore presso il Settore Ricerca dell’Inail
prestazioni sociali e sanitarie fruibili sul territorio. *** Infermiera libera professionista Assistenza domiciliare Sapio Life srl, Roma

40 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Le ricadute sullo stato di salute dei cittadini derivanti dall’introduzione della figura professionale dell’infermiere in farmacia CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI

La massiccia presenza di persone anziane, per lo più so- daliere, grazie alla realizzazione di interventi di edu-
le, e di altre realtà emblematiche di una società così com- cazione sanitaria, nonché alle attività di counselling e
plessa evidenzia un’inevitabile criticità legata all’utilizzo di orientamento dei cittadini-utenti;
improprio dei servizi e prelude a nuovi ingressi ospedalie- d. una riduzione dei costi relativi alla gestione delle riacu-
ri per complicanze e riacutizzazioni. Si tratta, comunque, tizzazioni di patologie croniche grazie a una capillare
di situazioni prevenibili ed evitabili attraverso un diverso presenza e opera di prevenzione ed educazione sani-
approccio culturale e attraverso una contemporanea rior- taria;
ganizzazione dei servizi attualmente esistenti. Una risposta e. una migliore percezione della qualità dell’assistenza e
adeguata a queste problematiche da parte del Servizio un rinforzato rapporto fiduciario con strutture e profes-
Sanitario Nazionale (SSN) dovrà necessariamente passa- sionisti;
re attraverso l’ottimizzazione dell’impiego di risorse uma- f. una migliore accessibilità ai diversi servizi e prestazio-
ne ed economiche sul territorio e, in quest’ottica, il poten- ni del SSN;
ziamento della presenza infermieristica territoriale e l’eser- g. un’accresciuta visibilità sociale dell’infermiere e, forse,
cizio di un ruolo adeguato all’accresciuta professionalità nuove opportunità di lavoro.
e autonomia non possono essere considerati aspetti di se- La farmacia, infine, sarebbe identificata dai cittadini qua-
condaria importanza. le luogo “familiare” e capillarmente presente sul territorio,
Il territorio, con le sue caratteristiche ed esigenze at- punto di riferimento idoneo al disbrigo delle più semplici e
tuali, richiama l’attenzione dei legislatori e reclama so- comuni attività sanitarie, all’erogazione di prestazioni as-
luzioni innovative e appropriate. Negli ultimi venti an- sistenziali generiche e specialistiche, alla diretta consulen-
ni, infatti, abbiamo assistito al potenziamento dei servi- za dei professionisti, alla prenotazione ed effettuazione
zi distrettuali e alla creazione di RSA, consultori, hospi- di semplici esami, all’orientamento delle pratiche burocra-
ce, ospedali di comunità e alla trasformazione dell’assi- tiche e amministrative, al reperimento di personale da in-
stenza domiciliare da semplice a integrata, laddove sia viare a domicilio con evidente vantaggio legato al mag-
necessario un supporto della rete sociale. In sostanza, gior afflusso di persone.
ci si è concentrati, finora, maggiormente sulle esigenze
estreme di cittadini le cui condizioni di salute impongo- L’indagine
no un’attività di riabilitazione o un’assistenza continua- L’indagine si prefigge di investigare l’opinione dei cittadi-
tiva a causa di malattie cronico-degenerative a uno sta- ni sul valore aggiunto rappresentato dalla presenza de-
dio avanzato. gli infermieri nelle farmacie, sulla percezione dell’autono-
Esistono, tuttavia, bisogni assistenziali ed educativi pro- mia e del ruolo professionale, sull’effettivo bisogno di ser-
pri di una popolazione attiva e autonoma, che sviluppano vizi e prestazioni sanitarie in presidi più accessibili e vi-
una richiesta di minore intensità che non trova ancora una cini ai luoghi di lavoro e di residenza, sull’identificazione
risposta adeguata. dell’infermiere quale figura professionale idonea a rispon-
dere ai reali bisogni degli utenti e quindi, indirettamente,
Normativa di riferimento sui contenuti della legge relativamente alle attività infermie-
Le disposizioni della legge 69/2009 “Disposizioni per lo ristiche individuate come imprescindibili per migliorare la
sviluppo economico, la semplificazione, la competitività qualità dei servizi.
nonché in materia di processo civile”, e dei relativi decre- In sintesi, l’obiettivo del lavoro è quello di indagare l’opi-
ti attuativi, mirano proprio a colmare questa lacuna e in- nione dei cittadini su:
dividuano nella copertura territoriale delle farmacie l’idea- a. ruolo dell’infermiere all’interno della comunità sul territorio;
le capillarità del SSN. La farmacia si trasformerebbe, co- b. ricadute sul benessere psico-fisico;
sì, in un presidio sanitario territoriale nel quale la presenza c. ruolo delle Farmacie dei servizi.
e la collaborazione di farmacisti, fisioterapisti e infermieri, Infine, lo studio vuole contribuire ad innescare un proces-
oltre che dei medici con le loro prescrizioni e indicazioni, so che dia la possibilità alle farmacie di trasformarsi effet-
permetterebbero ai cittadini di accedere agevolmente ai tivamente, come previsto dalla legge, in servizi e presidi
servizi di assistenza primaria. sul territorio, in tal modo rispondendo più efficacemente e
Il criterio virtuoso alla base della legge 69/2009 centra, rapidamente alle esigenze dei cittadini, e in particolare a
pertanto, molteplici obiettivi: quelle con carattere di urgenza.
a. un’assistenza diretta, personalizzata e appropriata al
cittadino; Materiali e metodi
b. una gestione pianificata, strutturata e coordinata degli L’indagine, condotta tra gennaio 2011 e giugno 2012,
aspetti di natura terapeutica, assistenziale, riabilitativa realizza uno studio trasversale di tipo qualitativo.
ed educativa; Per la rilevazione dei dati è stato progettato un questiona-
c. una riduzione del fenomeno del ricorso improprio ai rio ad hoc, con 14 domande formulate in modo da otte-
servizi di emergenza e, in generale, alle strutture ospe- nere risposte categoriche incluse in una lista predefinita.

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 41


CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI Le ricadute sullo stato di salute dei cittadini derivanti dall’introduzione della figura professionale dell’infermiere in farmacia

NOTE METODOLOGICHE

Per valutare l’esistenza di eventuali relazioni tra dà un’informazione su quanto i due caratteri sono delle corrispondenze ha come scopo quello di
le risposte ai diversi quesiti, sono state effettuate – in qualsiasi modo – legati, senza indicazioni su individuare dimensioni, soggiacenti alla struttura
misure di associazione tra alcune coppie di come lo siano. dei dati, che riassumano l’associazione tra le
quesiti, cioè misure della tendenza ad “attrarsi” Come tutti gli indici basati sul Chi-quadrato, anche variabili originarie. L’analisi delle corrispondenze
tra le modalità di risposta. In particolare, poiché si l’indice V di Cramer è simmetrico, nel senso che posiziona tutte le categorie in uno spazio euclideo
dispone di variabili qualitative, come quasi sempre fornisce una misura sull’intensità di un’associazio- a più dimensioni. Nelle prime (per variabilità totale
avviene nell’analisi di questionari, si è usato ne, senza curarsi del verso dell’associazione stessa. spiegata) due dimensioni di tale spazio sono po-
l’indice V di Cramer, derivante dall’indice Chi- Per costruzione la V di Cramer può assumere sizionate le modalità per evincere associazioni tra
quadrato di Pearson. Pur potendo essere calcolato valori compresi tra 0 ed 1. Vale 0 se e solo se vi è le categorie. Più correttamente occorrerebbe parlare
per coppie di caratteri di natura qualsiasi, l’indice indipendenza tra i caratteri, vale 1 se e solo se vi è di sovrapposizione di più rappresentazioni grafiche
Chi-quadrato è poco significativo per caratteri perfetta dipendenza. (una per variabile) aventi per assi ortogonali le
quantitativi con molte modalità (ad es. caratteri È stata anche utilizzata l’analisi delle corrisponden- stesse dimensioni. Distanze tra punti di una stessa
continui), mentre è particolarmente utile per ze, tecnica particolarmente indicata nell’analisi di variabile hanno un significato ben definito, mentre
coppie di caratteri qualitativi nominali in quanto dati qualitativi, per ottenere una rappresentazione occorre fare attenzione nel valutare la distanza tra
rileva il grado di associazione non strutturata, cioè grafica che faciliti la lettura dei risultati. L’analisi punti di differenti variabili.

La scelta di uno strumento agile e veloce è stata dettata chiarimento è stata avanzata dai rispondenti durante la
dall’intento di invogliare i soggetti avvicinati a partecipa- compilazione.
re all’indagine. Le prime quattro domande del questionario, relative all’e-
Ogni questionario è stato corredato da una lettera di ac- tà, al sesso, alla professione e al titolo di studio, permetto-
compagnamento che ne illustrava le finalità; inoltre, è sta- no di disegnare il profilo socio-anagrafico del campione.
ta offerta a tutti i rispondenti la possibilità di porre doman- Le altre indagano sulla conoscenza del percorso formativo
de qualora avessero avuto bisogno di chiarimenti. dell’infermiere, sulle attività che questo può svolgere, sul-
La popolazione oggetto di studio è rappresentata da tut- la preferenza verso farmacie con una figura di infermiere,
ti i cittadini afferenti ai servizi delle cure primarie. Per sulla disponibilità a pagare un ticket per avvalersi di una
costituire il campione si è presa in considerazione la po- prestazione infermieristica.
polazione accessibile, rappresentata soprattutto da quei
cittadini che frequentano gli studi di medicina generale, le Risultati
farmacie e i poliambulatori delle strutture sanitarie pubbli- Volendo dapprima verificare se nell’assiduità di frequenza
che situate, per lo più, nella zona sud-est della Capitale. alle farmacie vi siano differenze tra i cittadini collegabili a
La scelta dei luoghi di somministrazione si è indirizzata sui caratteristiche socio-anagrafiche, sono state relazionate le
poliambulatori di due grandi Aziende Sanitarie Pubbliche risposte al quinto quesito, relativo appunto all’assiduità di
di Roma (ASL Roma B e Roma C), rispettivamente quelli del frequenza delle farmacie, con ciascuno dei primi quattro
“Santa Caterina delle Rose” e di “Via Cartagine”, presenti (età, sesso, professione e titolo di studio).
in una zona ad alta densità popolare dell’area sud-est di Successivamente sono state verificate eventuali presenze
Roma. Relativamente alle farmacie, sono state scelte quat- di relazioni tra le risposte a coppie di quesiti ritenute più
tro tra le più grandi e frequentate farmacie del quartiere Tu- interessanti.
scolano-Cinecittà. I partecipanti sono stati avvicinati all’u- Per quanto riguarda il legame tra età e assiduità frequen-
scita, mentre i titolari delle farmacie sono stati precedente- za farmacie, si è riscontrato un valore della V di Cramer
mente informati dell’attività di indagine che si svolgeva al- pari a 0.3947, che indica che vi è una significativa diffe-
le porte del loro esercizio. renziazione della frequenza di utilizzo dei servizi della far-
Sono inoltre stati contattati 10 studi di medicina generale macia dipendente dall’età. In particolare, la tabella 1 mo-
della zona sud-est di Roma (zone Prenestino, Casilino, Tu- stra che, come era prevedibile, la frequenza di uso della
scolano), ai titolari dei quali è stata richiesta l’autorizzazio- farmacia aumenta con l’età. Infatti mentre gli individui del-
ne alla somministrazione dei questionari agli astanti nelle ri- le fasce di età fino ai 40 anni in maggioranza (67,6% fi-
spettive sale d’attesa. Quattro hanno dato il proprio consen- no a 30 anni e 60 % tra i 30 e i 40) si recano in farmacia
so, mentre i restanti sei hanno preferito non concedere l’au- solo in caso di emergenza, la frequenza di utilizzo della
torizzazione, temendo un possibile disagio per i pazienti. farmacia per gli individui tra i 40 e i 50 e per quelli tra i
Il campione, di tipo non probabilistico ma di convenienza, 50 e i 60 è abbastanza equamente distribuita nelle tre fa-
è costituito da 201 cittadini intervistati all’uscita di farma- sce (una volta a settimana, da una a sei volte a semestre,
cie, e nelle sale di attesa di studi medici e strutture poliam- solo in caso di emergenza). Infine gli individui con oltre
bulatoriali del territorio delle ASL Roma B e Roma C. Crite- 60 anni frequentano, in maggioranza (60,87%), la farma-
ri di inclusione applicati sono la maggiore età e l’accesso cia almeno una volta a settimana.
ai servizi sanitari del territorio. Per quanto riguarda il legame tra genere e assiduità fre-
Dei 201 questionari somministrati, ne sono stati esclusi 9 quenza farmacie, si è riscontrato (tabella 2) un valore del-
perché solo parzialmente compilati. Nessuna richiesta di la V di Cramer pari a 0.1343, che indica che non vi è

42 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Le ricadute sullo stato di salute dei cittadini derivanti dall’introduzione della figura professionale dell’infermiere in farmacia CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI

Tabella 1 – Assiduità di frequenza delle farmacie, per età anagrafica (distribuzione numerica e percentuale)
Assiduità frequenza farmacia
Classi di età Da una volta al mese a Totale
Una volta a settimana Solo in caso di emergenza
una volta ogni 6 mesi
5 17 46 68
18 - 30 anni
2.60% 8.85 23.96 35.42
3 9 18 30
31 - 40 anni
1.56 4.69 9.38 15.63
6 9 13 28
41 - 50 anni
3.13 4.69 6.77 14.58
9 26 8 43
51 - 60 anni
4.69 13.54 4.17 22.40
14 7 2 23
Oltre 61 anni
7.29 3.65 1.04 11.98
37 68 87 192
Totale
19.27 35.42 45.31 100%
V di Cramer = 0.3947

Tabella 2 – Assiduità di frequenza delle farmacie, per sesso (distribuzione numerica e percentuale)
Assiduità frequenza farmacia
Genere Da una volta al mese a Totale
Una volta a settimana Solo in caso di emergenza
una volta ogni 6 mesi
23 37 39 99
Femminile
11.98 19.27 20.31 51.56
14 31 48 93
Maschile
7.29 16.15 25.00 48.44
37 68 87 192
Totale
19.27 35.42 45.31 100%
V di Cramer = 0.1343

una significativa differenziazione della frequenza di utiliz- Per quanto riguarda il legame tra professione e assidui-
zo dei servizi della farmacia dipendente dal genere. tà frequenza farmacie, si è riscontrato un valore della V
Volendo approfondire il legame tra assiduità di frequenza di Cramer pari a 0.3713, che indica che vi è una signi-
alle farmacie e le caratteristiche anagrafiche, si è realiz- ficativa differenziazione della frequenza di utilizzo dei
zata un’analisi delle corrispondenze tra questa variabile e servizi della farmacia dipendente dalla professione. Si
la combinazione delle variabili genere e classi di età, ot- nota (tabella 3 e figura 2) che “recarsi in farmacia solo
tenendo la figura 1, dalla quale si evince che l’unica fa- in caso di emergenza” è la modalità che prevale per di-
scia di età in cui si verifica una significativa differenza di verse tipologie di professioni, come studenti (oltre 68%),
comportamento col genere è quella tra 41 e 50 anni. In operai (oltre 60%), liberi professionisti (oltre 43%), casa-
tale fascia di età gli uomini continuano in maggioranza a linghe e disoccupati (oltre 55%). Questo comportamen-
frequentare le farmacie solo in caso di emergenza, mentre to può trovare spiegazione in parte con il miglior stato di
le donne aumentano la frequenza. salute dovuto alla giovane età (studenti e disoccupati) e

Figura 1 – Assiduità di frequenza delle farmacie, per genere e classi d’età Figura 2 – Professione per assiduità frequenza farmacia

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 43


CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI Le ricadute sullo stato di salute dei cittadini derivanti dall’introduzione della figura professionale dell’infermiere in farmacia

Tabella 3 – Professione per assiduità frequenza farmacia (distribuzione numerica e percentuale)


Assiduità frequenza farmacia
Professione Da una volta al mese a Totale
Una volta a settimana Solo in caso di emergenza
una volta ogni 6 mesi
5 29 13 47
Impiegato
2.60 15.10 6.77 24.48
5 8 10 23
Libero professionista
2.60 4.17 5.21 11.98
13 6 2 21
Pensionato
6.77 3.13 1.04 10.94
2 7 20 29
Studente
1.04 3.65 10.42 15.10
Altro (casalinga, disoccu- 6 7 16 29
pato, ecc.) 3.13 3.65 8.33 15.10
37 68 87 192
Totale
19.27 35.42 45.31 100%
V di Cramer = 0.3713

Tabella 4 – Titolo di studio per assiduità frequenza farmacia (distribuzione numerica e percentuale)
Assiduità frequenza farmacia
Titolo di studio Da una volta al mese a Totale
Una volta a settimana Solo in caso di emergenza
una volta ogni 6 mesi
19 14 31 64
Scuola dell’obbligo
9.90 7.29 16.15 33.33
14 32 39 85
Medie superiori
7.29 16.67 20.31 44.27
4 22 17 43
Laurea
2.08 11.46 8.85 22.40
37 68 87 192
Totale
19.27 35.42 45.31 100%
V di Cramer = 0.1845

in parte forse anche col minor reddito disponibile (ope- è una leggera differenziazione della frequenza di utilizzo
rai, disoccupati e casalinghe), fattore che incide su tutti i dei servizi della farmacia dipendente dal titolo di studio.
consumi compresi, se non si dispone di specifiche esen- Volendo indagare su quanto sia diffusa tra i cittadini la
zioni, quelli relativi alla salute. I pensionati si recano in corretta conoscenza del percorso formativo per diventare
farmacia in maggioranza (oltre 60%) tutte le settimane, infermieri e se questa conoscenza dipenda da parametri
come era da aspettarsi per il peggioramento della salu- anagrafici, si è analizzato il legame tra le risposte ai que-
te con l’età. siti conoscenza del percorso formativo per diventare in-
Per quanto riguarda il legame tra titolo di studio e assidu- fermieri ed età. In fase di pre-analisi sono state unificate
ità frequenza farmacie, si è riscontrato (tabella 4) un va- le situazioni di chi esplicitamente ammetteva di non cono-
lore della V di Cramer pari a 0.1845, che indica che vi scere la formazione necessaria con quelli che, pur dichia-
rando di conoscerla, alla verifica indicavano un iter sba-
gliato. Si è riscontrando (tabella 5) un valore della V di
Figura 3 – Titolo di studio per assiduità frequenza farmacia Cramer pari a 0.3220, che indica una significativa diffe-
renziazione della conoscenza del percorso formativo di-
pendente dall’età, anche se in modo un po’ sorprendente:
a dare in maggioranza la risposta corretta sono state le
persone tra i 40 e i 60 anni, mentre i più giovani e i più
anziani si sono comportati in modo simile dando in mag-
gioranza una risposta sbagliata o ammettendo di non co-
noscere il percorso formativo.
Per indagare sulla consapevolezza dei cittadini relativa-
mente al ruolo degli infermieri, il quesito 7 è stato struttura-
to in modo da permettere all’intervistato di indicare più at-
tività (tra un elenco) secondo lui assolvibili dagli infermie-
ri. Si è verificata l’eventuale presenza di associazioni tra

44 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Le ricadute sullo stato di salute dei cittadini derivanti dall’introduzione della figura professionale dell’infermiere in farmacia CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI

Tabella 5 – Classi d’età per conoscenza iter formativo infermieri (di- ai quesiti sulle attività che l’intervistato ritiene che l’infermie-
stribuzione numerica e percentuale)
re possa svolgere è ben evidenziata dal grafico 5 dove
Conoscenza percorso formativo
infermieri le risposte con pareri positivi sono tutte nel semiasse posi-
Classi di età Totale
No Sì tivo e quelle con parere negativo nel semiasse negativo.
21 9 30 Lo stesso grafico mostra che a ritenere possibile per l’infer-
31 - 40 anni
10.94 4.69 15.63 miere svolgere le diverse attività siano le fasce d’età supe-
9 19 28 riore ai 40 anni, mentre i più giovani hanno in maggioran-
41 - 50 anni
4.69 9.90 14.58 za parere opposto.
16 27 43 Il grafico 6, nel quale rispetto al grafico 5 si è aggiunto il
51 - 60 anni
8.33 14.06 22.40 genere alle classi di età, porta a considerazioni simili al-
18 5 23 le precedenti, salvo che la classe oltre 60 anni mostra un
Oltre 61 anni
9.38 2.60 11.98 comportamento differente a seconda del genere: gli uomi-
105 87 192 ni danno in maggioranza parere negativo mentre le don-
Totale
54.69 45.31 100%
ne danno parere positivo.
V di Cramer = 0.3220
Volendo indagare se la presenza della figura professio-
Tabella 6 – Associazione tra risposte a coppie di quesiti sull’attività nale dell’infermiere nelle farmacie, con la conseguente di-
che l’intervistato ritiene che l’infermiere possa svolgere sponibilità di servizi aggiuntivi, aumenti l’utilizzo delle far-
Coppie di quesiti sull’attività che l’intervistato V di Cramer
macie stesse, magari riducendo il numero di visite presso
ritiene che l’infermiere possa svolgere
gli studi di medicina generale e forse anche i codici me-
Attività curative Attività preventive 0,0897
no gravi nei pronto-soccorso, si è analizzato il legame tra
Attività curative Attività riabilitative 0,0186
le risposte ai quesiti si recherebbe più spesso nelle far-
Attività curative Attività palliative 0,1016
macie con servizio infermieristico e assiduità frequenza
Attività curative Attività educative/formative 0,1892
farmacie rilevando (tabella 8) un valore V di Cramer pa-
Attività preventive Attività riabilitative 0,7285
Attività preventive Attività palliative 0,5483
ri a 0.3845. In particolare i cittadini dal comportamento
Attività preventive Attività educative/formative 0,5206 medio, cioè coloro che attualmente frequentano la farma-
Attività riabilitative Attività palliative 0,6054
Attività riabilitative Attività educative/formative 0,4794
Attività palliative Attività educative/formative 0,6319 Figura 4 – Classi d’età per attività svolgibili dall’infermiere

Tabella 7 – Attività preventive per attività riabilitative


Si ritiene Si ritiene che l’infermiere possa
che l’infer- svolgere attività riabilitative?
miere possa Totale
svolgere
attività NO SÌ
preventive?
55 16 71
NO
28.65 8.33 36.98
8 113 121

4.17 58.85 63.02
63 129 192
Totale
32.81 67.19 100.00
V di Cramer = 0.7285

Figura 5 – Genere e classi d’età per attività svolgibili dall’infermiere


le risposte fornite dagli intervistati, ottenendo i risultati rias-
sunti nella tabella 6. Si è riscontrata un’associazione mo-
desta tra le coppie di attività nei 4 casi in cui era presente
“attività curative”. Al contrario è risultata una notevole as-
sociazione tra le variabili all’interno di ciascuna delle altre
6 coppie. In particolare risalta il valore 0.7285 della V
di Cramer per la coppia “attività preventive” e “attività ria-
bilitative”. Ciò è conseguenza del fatto che, come si evin-
ce dalla tabella 7, il 58,85% degli intervistati ritiene che
l’infermiere possa svolgere entrambe le attività, il 28,65%
ritiene che l’infermiere non possa svolgere nessuna delle
due, mentre solo il restante 12,50% dà una risposta di-
scordante sulle due attività. L’associazione tra le risposte

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 45


CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI Le ricadute sullo stato di salute dei cittadini derivanti dall’introduzione della figura professionale dell’infermiere in farmacia

Tabella 8 – Aumento utilizzo farmacie con servizi infermieristici per attuale assiduità frequenza farmacia
Si recherebbe più spesso Assiduità frequenza farmacia
in farmacie con servizi Da una volta al mese a Totale
infermieristici? Una volta a settimana Solo in caso di emergenza
una volta ogni 6 mesi
20 20 63 103
No
10.42 10.42 32.81 53.65

17 48 24 89

8.85 25.00 12.50 46.35

37 68 87 192
Totale
19.27 35.42 45.31 100.00

V di Cramer = 0.3845

Tabella 9 – Classi d’età per aumento utilizzo farmacie con servizi in-
fermieristici cia da 1 a 6 volte a semestre, dichiarano in grande mag-
Si recherebbe più spesso in farmacie
gioranza (oltre il 70%) che aumenterebbero l’utilizzo delle
Classi di età con servizi infermieristici? Totale farmacie se queste offrissero servizi infermieristici. Al con-
No Si trario la propensione all’aumento dell’utilizzo delle farma-
45 23 68 cie tra i frequentatori assidui e quelli emergenziali si man-
18 - 30 anni
23.44 11.98 35.42 tiene su valori interessanti (quasi il 46% per gli utenti più
15 15 30 assidui) ma inferiori al 50%.
31 - 40 anni
7.81 7.81 15.63
Dalla tabella 9, nella quale si analizza il legame tra le ri-
11 17 28
41 - 50 anni sposte ai quesiti si recherebbe più spesso nelle farmacie
5.73 8.85 14.58
con servizio infermieristico e classi di età, risulta un valo-
17 26 43
51 - 60 anni re della V di Cramer pari a 0.2443, che indica una leg-
8.85 13.54 22.40
gera associazione tra le variabili. In particolare i giovani
15 8 23
Oltre 61 anni fino a 30 anni in maggioranza non aumenterebbero la fre-
7.81 4.17 11.98
103 89 192 quenza con cui si recano in farmacia, la classe di età da
Totale 31 a 40 anni si suddivide esattamente a metà, le fasce
53.65 46.35 100.00
V di Cramer = 0.2443 da 41 a 50 e da 51 a 60 aumenterebbero la frequenza,
mentre, a sorpresa, gli ultrasessantenni non aumenterebbe-
Tabella 10 – Pagherebbe ticket per servizi infermieristici per tipo far- ro la frequenza (ma dalla tabella 1 risulta che essi in mag-
macia preferita
gioranza già frequentano la farmacia almeno una volta a
Pagherebbe Tipo di farmacia preferita
ticket per settimana, quindi c’è poco margine di ulteriori aumenti).
Farmacia Farmacia con Totale
servizi Per quanto riguarda la disponibilità al pagamento di ti-
infermieristici? tradizionale infermiere
23 39 62
cket per fruire dei servizi infermieristici presso le farmacie,
No in maggioranza gli intervistati hanno espresso parere fa-
11.98 20.31 32.29
8 122 130 vorevole.
Sì La tabella 10, nella quale si analizza il legame tra le ri-
4.17 63.54 67.71
31 161 192 sposte ai quesiti pagherebbe ticket per servizi infermie-
Totale
16.15 83.85 100.00 ristici e tipo di farmacia preferita, mostra un valore del-
V di Cramer = 0.3932 la V di Cramer pari a 0.3932, che indica un’associazio-
ne tra le variabili. In particolare la stragrande maggioran-
Tabella 11 – Pagherebbe ticket per servizi infermieristici per presen-
za (oltre il 93%) di chi è disposto a pagare un ticket prefe-
za infermieri sul territorio
risce farmacie con infermiere, mentre anche chi non è di-
Pagherebbe Presenza infermieri sul territorio
ticket per sposto a pagare un ticket preferirebbe comunque farma-
Totale
servizi Favorevole Sfavorevole Indifferente
infermieristici? cie con servizi infermieristici, ma in proporzione minore
36 11 15 62 (quasi il 63%).
No La tabella 11, nella quale si analizza il legame tra le rispo-
18.75 5.73 7.81 32.29
118 0 12 130 ste ai quesiti pagherebbe ticket per servizi infermieristi-

61.46 0.00 6.25 67.71 ci e parere sulla presenza di infermieri sul territorio, mo-
154 11 27 192 stra un valore della V di Cramer pari a 0.4291, che indi-
Totale
80.21 5.73 14.06 100.00 ca una elevata associazione tra le variabili. In particolare
V di Cramer = 0.4291 la stragrande maggioranza (oltre il 90%) di chi è disposto a

46 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


Le ricadute sullo stato di salute dei cittadini derivanti dall’introduzione della figura professionale dell’infermiere in farmacia CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI

Tabella 12 – Tipo farmacia preferita per presenza infermieri sul ter- Figura 6 – Classi d’età per tipo farmacia preferita e valutazione pre-
ritorio senza infermieri su territorio
Tipo di Presenza infermieri sul territorio
farmacia Totale
preferita Favorevole Sfavorevole Indifferente

Farmacia 4 8 19 31
tradizionale 2.08 4.17 9.90 16.15
Farmacia con 150 3 8 161
infermiere 78.13 1.56 4.17 83.85
154 11 27 192
Totale
80.21 5.73 14.06 100.00
V di Cramer = 0.7414

pagare un ticket esprime parere favorevole alla presenza,


mentre anche chi non è disposto a pagare un ticket esprime
comunque parere favorevole alla presenza di infermieri sul
territorio, ma in proporzione minore (circa il 58%).
La tabella 12, nella quale si analizza il legame tra le ri-
ca nella presenza dell’infermiere nelle farmacie un’effetti-
sposte ai quesiti tipo di farmacia preferita e parere sulla
va opportunità per il cittadino, per le istituzioni e per i pro-
presenza di infermieri sul territorio, mostra un valore del-
fessionisti stessi.
la V di Cramer pari a 0.7414, che indica una elevatissi-
I dati raccolti attraverso il questionario hanno confermato
ma associazione tra le variabili. In particolare la stragran-
de maggioranza (oltre il 93%) di chi preferisce farmacie che il ricorso ai servizi della farmacia aumenta, ovviamen-
con infermiere è favorevole alla presenza di infermieri sul te, con l’età, ma che i cittadini tra i 40 e 60 anni aumen-
territorio, mentre chi preferisce farmacie tradizionali per lo terebbero la frequenza qualora potessero usufruire all’inter-
più (oltre 61%) esprime un parere indifferente alla presen- no di essa o per suo tramite di servizi infermieristici. In ter-
za di infermieri sul territorio. mini generali, la presenza dell’infermiere nella farmacia in-
Il grafico 7 indica che a propendere verso un parere indif- durrebbe la maggioranza dei frequentatori occasionali o
ferente sulla presenza di infermieri sul territorio è la fascia assidui a intensificare ulteriormente il ricorso alla farmacia
di età 31-40 anni, mentre le altre fasce di età sono più e sarebbero disposti a pagare un ticket per le prestazioni
prossime al parere favorevole. di natura infermieristica.
I cittadini, sebbene non propriamente consapevoli del per-
Conclusioni corso formativo dell’infermiere e delle sue molteplici funzio-
I mutamenti socio-economici del nostro Paese impongono ni, ne riconoscono il valore professionale, ritenendo fon-
una revisione delle prestazioni sanitarie e delle modalità damentale la sua presenza sul territorio per un’adeguata
con cui queste vengono erogate. L’accresciuto bisogno di risposta ai bisogni dell’utenza, per migliorare la percezio-
interventi assistenziali di intensità medio-bassa ma di al- ne della qualità del SSN e per prevenire il ricorso impro-
ta rilevanza pubblica e sociale e l’aumento di cittadini in prio all’ospedale. Essi, quindi, attribuiscono all’infermiere
condizioni di ospedalizzazione domiciliare rendono il ter- una valenza positiva ed esprimono fiducia nelle sue com-
ritorio oggetto di attenzione da parte degli amministratori petenze e nella sua capacità di incidere sul miglioramento
delle politiche sanitarie e laboratorio di sperimentazioni di e sul mantenimento del benessere individuale e collettivo.
iniziative inerenti alle cure primarie. L’indagine svolta pone in risalto anche le chiare opportuni-
In questo scenario si inseriscono la Legge n. 69 e il de- tà di crescita delle farmacie private in termini di accessi, di
creto legislativo n. 153 del 2009 che riconoscono il biso- prestigio, di affidabilità, di qualità e di ricavi.
gno di aumentare la capillarità del SSN attraverso la tra- Alla luce di quanto emerso dalla ricerca si ritiene che i be-
sformazione delle farmacie in presidi sanitari territoriali e nefici per i cittadini, per i professionisti coinvolti e per le
attraverso l’introduzione, all’interno di esse, di figure quali istituzioni derivanti dall’attuazione della Legge 69 siano ta-
il fisioterapista e l’infermiere. L’evoluzione di quest’ultimo, li da convincere gli amministratori della cosa pubblica a
d’altra parte, riflette l’impegno civile e deontologico della non lasciare intentata la realizzazione di un progetto va-
professione di rimanere costantemente al passo con i tem- lido, frutto di un’analisi oggettiva dei bisogni reali e delle
pi nell’affermazione, sempre maggiore, della sua respon- risorse disponibili.
sabilità e della sua autonomia.
L’innovazione apportata dalle normative relative alla Far- Bibliografia
macia dei Servizi ha stimolato l’approfondimento del tema Albano M.G., Educazione terapeutica del paziente. Rifles-
attraverso questa ricerca con l’obiettivo di raccogliere ele- sioni, modelli e ricerca, Centro Scientifico Editore, Milano,
menti sufficienti a supporto dell’ipotesi iniziale che identifi- 2010.

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 47


CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI Le ricadute sullo stato di salute dei cittadini derivanti dall’introduzione della figura professionale dell’infermiere in farmacia

Alfieri R., Le idee che nuocciono alla sanità e alla salute, Fran- Lolli A. e Donega D., Continuità assistenziale e sviluppo della
coAngeli, Milano, 2007. competenza infermieristica, Atti Convegno Nazionale CNAI,
2009.
Artioli G. e Montanari R., Counseling e professione Infermie-
ristica. Teoria, tecnica, casi, Carocci Faber, Roma, 2004. Lynn P., Manuale di tecniche e procedure infermieristiche di
Taylor. Un approccio al processo del nursing, Piccin Nuova
Baldini A., Pacenti G. e Salemme W., L’evoluzione della farma-
Libraria, Milano, 2009.
cia. Lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi, Tecniche Nuo-
ve, Milano, 2010. Mislej M. e Paoletti F., L’infermiere di famiglia e di comunità,
Becchi M.A., Il caregiver del paziente complesso ed il suo ad- Maggioli, Rimini, 2009.
destramento. Manuale di educazione terapeutica ad uso de-
Mongardi M., Assistenza all’anziano. Ospedale, territori, do-
gli operatori sanitari, Panorama della Sanità, Roma, 2011.
micilio, McGraw-Hill, Milano, 2010.
Benci L., Aspetti giuridici della professione infermieristica, Ele-
Pacenti G., Nadin G. e Salemme W., La farmacia dei servizi.
menti di legislazione sanitaria, McGraw-Hill, Milano, 2005.
Opportunità e soluzioni nell’integrazione all’assistenza sanita-
Bergamasco R., Assistenza domiciliare, McGraw-Hill, Mila- ria, Tecniche Nuove, Milano, 2011.
no, 2000.
Pastore A. e Vernuccio M., L’impresa farmacia. Evoluzione
Bruni A., Fasol R. e Gherardi S., L’accesso ai servizi sanitari. Tra- del contesto e dinamiche reddituali. Un focus sulla Regione
iettorie, differenze, disuguaglianze, Carocci Faber, Roma, 2007. Lazio, Aracne Editrice, Roma, 2010.

Castellini M. e Vagnoni E., La gestione della farmacia. Il ruo- Ricciuti S., La farmacia dei servizi. I consigli dello speciali-
lo del SSN e il modello di remunerazione, FrancoAngeli, Mi- sta tra prevenzione e terapia, Abstract della Conferenza, 12
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Corsalini E. e Vendramini E., Integrare la rete dei servizi terri- Rocco G., In farmacia o in ambulatorio liberi e autonomi, in
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EGEA, Milano, 2010.
Romigi G., Il ruolo dell’infermiere nell’assistenza familiare e
Costa G., Cislaghi C. e Caranci N., Salute e società. Le di-
nelle reti comunitarie, capitolo 12 in Introduzione alla so-
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ciologia della salute. Manuale per la professione infermie-
misura, FrancoAngeli, Milano, 2009.
ristica, a cura di Stievano A., Lombi L., Franco Angeli, Mila-
Giunco F., Cura e assistenza a domicilio, Vol. 12, UTET, To- no, 2011.
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Sidoti E., Promuovere la salute nella comunità. Elementi di pe-
Lapenna R., Le riforme istituzionali nella Sanità. Considerazio- dagogia sanitaria, Franco Angeli, Milano, 2010.
ni e obiettivi immediati per il nostro stanco Servizio Sanitario
Nazionale, Altromondo, Padova, 2010. Smith L., Coleman V. e Bradshaw M., L’assistenza centrata sul-
la famiglia, Edises, Napoli, 2008.
Lofrano E., Lo studio del Censis. Diventare infermieri, un la-
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48 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


La qualità dell’attesa in Pronto Soccorso: pensieri e percezioni dei pazienti CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI

La qualità dell’attesa in Pronto Soccorso:


pensieri e percezioni dei pazienti
Indagine conoscitiva in un ospedale del Veneto

di Manuel Beda*, Elena Bonamini**, Antonio Nocera***

Introduzione ABSTRACT
La qualità dell’attesa in P.S. è un tema molto rilevante, so-
prattutto se viene considerato in relazione ai due princi-
L’articolo descrive i principali risultati di una ricerca il cui obiettivo era quello di in-
pali problemi che affliggono oggi quasi tutte le strutture:
dagare i pensieri e le percezioni dei pazienti di un Pronto Soccorso (P.S.) in rife-
i lunghi tempi d’attesa – in prevalenza per i codici di mi-
rimento al livello di soddisfazione dell’attesa, al livello di stress percepito e ad al-
nor gravità – e l’eccessivo, non programmabile, sovraffol-
cuni fattori relazionali, organizzativi e strutturali a essi potenzialmente correlati.
lamento. L’indagine è stata condotta attraverso la somministrazione di un questionario a
La situazione appena descritta è legata in prevalenza un campione di convenienza di 244 soggetti in attesa della visita medica in un
all’evoluzione che il P.S. ha avuto negli ultimi anni, pas- P.S. di un’Azienda sanitaria del Veneto, nel periodo dal 14 al 25 maggio 2014.
sando da struttura deputata esclusivamente alla gestione I risultati mostrano che le donne rispetto agli uomini e i soggetti di età superiore
dell’emergenza a luogo di approfondimento diagnostico ai 50 anni hanno descritto un livello di stress più elevato. Il campione ha indicato
tra le cui finalità vi è anche l’evitare ricoveri impropri. A che la qualità dell’attesa potrebbe essere migliorata, nella loro opinione, soprat-
fronte di una riduzione complessiva dei tempi di visita che tutto intervenendo su aspetti legati all’informazione, alla relazione interpersona-
l’utente può avere attraverso un accesso al P.S. (motivazio- le e su alcune caratteristiche della struttura.
ne questa che spesso induce a rivolgersi al servizio, pre-
ferendolo alla possibilità di ricevere la prestazione in altri
Parole chiave
servizi o strutture deputate), vi è la percezione – così come
Pronto soccorso, sala d’attesa, pazienti, stress, soddisfazione
è evidenziato in alcune ricerche – di un disagio collega-
to alla lunga attesa (Kamali et al., 2013), alla mancanza
di informazioni circa le motivazioni della stessa, al conse-
guente sentimento di impotenza, umiliazione e violazione
dell’autostima (Dahlen et al., 2012) e alla mancanza di
informazioni circa la propria situazione.
Un ulteriore fattore che influenza, infatti, il livello di ansia
e di soddisfazione dei pazienti in attesa è la percezione
di urgenza e di gravità della situazione personale. Sebbe-
ne non vi sia un generale consenso in merito, alcune ricer-
che hanno dimostrato che l’accordo tra infermiere di tria-
ge e paziente è raro (Pardo et al., 2004; Ekwall, 2013).
Meek e Phiri (2005) esplorarono il desiderio dei pazienti
di conoscere il loro codice di triage: il 74% dei 209 par-
tecipanti allo studio desiderava conoscere la sua codifica
e il 40% desiderava partecipare in maniera diretta alla va-
lutazione di triage.
I principali interventi finalizzati a migliorare la soddisfazio-
ne e la condizione del paziente durante l’attesa sono clas- * Infermiere presso l’U.O. di Terapia d’Urgenza e Pronto Soccorso dell’Ospedale “Alto
Vicentino” di Santorso (VI)
sificabili in 3 principali categorie: i) informazione e comu-
** Infermiera, psicopedagogista, counselor; consulente e formatore in ambito sanita-
nicazione, ii) organizzazione, iii) struttura. Tra i primi – i rio e sociale; docente a contratto presso l’Università degli Studi di Verona
più menzionati in letteratura – troviamo: fornire ai pazienti *** Psicologo delle organizzazioni e psicologo clinico, consulente, formatore; docente
informazioni accurate sui motivi e sui tempi dell’attesa, sul a contratto presso l’Università degli Studi di Verona

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 49


CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI La qualità dell’attesa in Pronto Soccorso: pensieri e percezioni dei pazienti

codice di triage assegnato aiutandoli così a comprendere L’obiettivo dello studio è indagare, in un campione di pa-
anche il livello di gravità della loro situazione, sul loro futu- zienti, il livello di soddisfazione dell’attesa in relazione al
ro immediato, su possibili risorse alternative presenti sul ter- livello di stress percepito e ad alcuni fattori relazionali, or-
ritorio, sull’identificazione corretta degli operatori (Kamali ganizzativi e strutturali che possono influenzarlo, nonché
et al., 2013; Dahlen et al., 2012; Meek e Phiri, 2005, le motivazioni della scelta di recarsi in P.S. piuttosto che ri-
Ekwall, 2013; Papa et al., 2008; Mercer et al., 2014). volgersi ad altri soggetti/strutture.
Tra gli interventi di tipo organizzativo: la creazione del sil-
ver code, la revisione dei criteri per il triage pediatrico, Materiali e metodi
la creazione di una nuova stanza di triage con infermie- Nel periodo dal 14 al 29 maggio 2014 è stato sommini-
re dedicato, l’introduzione della figura del volontario (Lo- strato dal triager a tutti i pazienti che avevano ricevuto un
vato et al., 2013). codice bianco o verde (dopo il colloquio di triage) un que-
Tra quelli strutturali: la creazione di aree separate per la stionario. Sono stati inclusi i pazienti di ogni età, compre-
valutazione dei codici minori (Kamali et al., 2013), garan- si i pazienti pediatrici per i quali è stata chiesta la compi-
tire il comfort durante l’attesa e la privacy durante il collo- lazione da parte del genitore. Sono stati esclusi i pazienti
quio di triage (Lovato et al., 2013), l’affissione di opere che venivano dirottati in “area barellati” (poiché essa non
d’arte raffiguranti la natura (Nanda et al., 2012). si trova in corrispondenza della sala d’attesa comune). I
L’integrazione tra le diverse tipologie di interventi dovreb- questionari compilati in forma anonima sono stati inseriti
be quindi portare a un incremento significativo del livello dai pazienti in un raccoglitore e sono stati poi analizzati
di qualità dell’attesa in un P.S. attraverso il software statistico SPSS.
Lo strumento utilizzato è composto da 5 sezioni:
Motivazioni e obiettivo 1) Sala d’attesa: aspetti/elementi di tipo strutturale e orga-
Allo scopo di “migliorare la gestione della comunicazio- nizzativo che possono migliorare la qualità della sala
ne con i pazienti nelle sale d’attesa del Pronto Soccorso” d’attesa; livello di qualità percepito della sala;
in data 17 febbraio 2014 la Giunta regionale del Vene- 2) Accettazione e triage: livello di qualità percepito rispet-
to ha emanato la deliberazione n. 74 contenente le Linee to a chiarezza, ascolto, esaustività delle informazioni
guida regionali per la realizzazione dei progetti azienda- ricevute dal triager e di quelle accessibili nel servizio;
li per la gestione delle attese in Pronto Soccorso. Secondo aspetti organizzativi che possono migliorare l’attesa, ri-
tale normativa, ogni Azienda pubblica e privata accredi- durne i tempi o il disagio come, per es. la somministra-
tata sede di P.S. dovrà adottare entro 90 giorni dalla pub- zione di un antidolorifico da parte dell’infermiere;
blicazione dell’atto, un proprio progetto aziendale. Il do- 3) Stress: percezione del proprio livello di stress e di quel-
cumento prevede anche interventi di tipo strutturale e orga- lo presunto per l’infermiere di triage e loro cause;
nizzativo finalizzati non solo al miglioramento della comu- 4) Motivazioni della scelta di recarsi in P.S.;
nicazione ma anche del comfort, dell’accoglienza, della 5) Caratteristiche personali: sesso, età, nazionalità, livello
gestione degli accompagnatori, nonché a una maggiore di scolarità, territorio aziendale di riferimento.
soddisfazione degli operatori addetti al triage e di tutto il Tutti gli item che richiedono al soggetto di esprimere una
personale coinvolto nell’interfaccia con il paziente. valutazione prevedono una scala di Likert a 5 modalità.
Gli ambiti d’azione previsti sono: La versione definitiva dello strumento è stata preceduta da
• design e comfort; un’indagine pilota su campione casuale, con l’obiettivo di
• informazione; valutarne il grado di comprensibilità, pertinenza ed effica-
• accoglienza (che prevede anche la predisposizione di cia. Sono stati raccolti i dati anagrafici anche nei sogget-
un protocollo per la gestione immediata del dolore di ti dell’indagine “pilota” per certificare una stratificazione
pazienti con codice bianco o verde); omogenea. Il report è stato giudicato positivo nel 100%
• comunicazione; dei campionati e la distribuzione multiparametrica per ge-
• gestione dei flussi (tra cui la predisposizione di protocol- nere, età, nazionalità e scolarità è risultata uniformemen-
li o procedure di fast-track). te distribuita. Con lo scopo di descrivere, rappresentare e
In relazione a quanto descritto, in accordo con il Servi- sintetizzare il campione di dati, sono state utilizzate alcu-
zio di P.S. dell’Ospedale Santorso di Vicenza (Azienda ne tecniche della statistica descrittiva. È stata inoltre crea-
U.L.S.S. n. 4 – Alto Vicentino del Veneto), e previa autoriz- ta una matrice di correlazione.
zazione da parte della Direzione Aziendale, si è scelto di
condurre un’indagine al fine di costruire una base di dati Risultati
che fosse utile ad avviare, valutare e monitorare nel tempo Tutti i questionari distribuiti sono stati raccolti e valutati: so-
l’efficacia di interventi di miglioramento dell’attesa, a par- no stati ritenuti validi 221 questionari e ne sono stati esclu-
tire da bisogni e aspettative specifici percepiti dalla popo- si 23 poiché incompleti.
lazione di riferimento del servizio e dalle attuali caratteri- Caratteristiche del campione: i rispondenti sono per il
stiche dello stesso. 48,9% di sesso femminile; la fascia d’età più rappresen-

50 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


La qualità dell’attesa in Pronto Soccorso: pensieri e percezioni dei pazienti CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI

Tabella 1 – Elementi ritenuti importanti per una sala d’attesa di P.S. (distribuzione e valore percentuale)

1 (%) 5 (%)
Elementi Per niente 2 (%) 3 (%) 4 (%) Molto Non risponde
import. import.

Sedie e poltroncine confortevoli 5 (2,3) 9 (4,1) 45 (20,4) 68 (30,8) 88 (39,8) 6 (2,7)

Distributori di cibi e bevande 17 (7,7) 21 (9,5) 50 (22,6) 56 (25,3) 62 (28,1) 15 (6,8)

Musica di sottofondo 67 (30,3) 50 (22,6) 44 (19,9) 21 (9,5) 16 (7,2) 23 (10,4)

Riviste, giornali e libri 29 (13,1) 42 (19,0) 65 (29,4) 37 (16,7) 30 (13,6) 18 (8,1)

Connessione internet wi-fi 40 (18,1) 25 (11,3) 56 (25,3) 25 (11,3) 46 (20,8) 29 (13,1)

Più sale d’attesa divise per codice colore 19 (8,6) 18 (8,1) 46 (20,8) 35 (15,8) 89 (40,3) 14 (6,3)

Depliant con informazioni sulle modalità di accesso 14 (6,3) 15 (6,8) 56 (25,3) 54 (24,4) 63 (28,5) 19 (8,6)
e funzionamento del P.S.

Monitor che indicano il tempo di attesa e la quantità di 16 (7,2) 14 (6,3) 20 (9,0) 50 (22,6) 110 (49,8) 11 (5,0)
pazienti presenti

Assistente di sala 11 (5,0) 11 (5,0) 26 (11,8) 48 (21,7) 112 (50,7) 13 (5,9)

Psicologi 15 (6,8) 29 (13,1) 52 (23,5) 44 (19,9) 58 (26,2) 23 (10,4)

Addetti alla sicurezza 40 (18,1) 27 (12,2) 54 (24,4) 34 (15,4) 40 (18,1) 26 (11,8)

Figura 1 – Elementi ritenuti importanti per una sala d’attesa di P.S. (1=per niente importante; 5=molto importante)

120

100
1
80
2
60 3

40 4
5
20

0
li nde ndo libr
i i-fi ore tivi tor ala log
i
zza
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Sa

tata è compresa fra 36 e 50 anni (43,9%) a cui seguo- zienti sono risultate: la presenza di assistenti di sala1, che
no la fascia 18-35 (21,7%), 51-65 (19,5%) mentre quella ha ottenuto il punteggio più alto, e di monitor indicanti il
sopra i 65 rappresenta solamente l’11,8% del campione. tempo di attesa.
La grande maggioranza del campione risiede nel territo-
rio dell’Azienda (86%); solo uno proviene da fuori la Pro-
vincia di Vicenza. I partecipanti hanno un livello di scolari- 1  La figura dell’Assistente di sala, la cui istituzione è prevista dalla d.g.r. 74/2014 della
tà considerabile come medio-alto (51,6% con diploma di Regione Veneto, come riportato nella medesima (Allegato A), «è il tramite tra i pazienti e gli
accompagnatori presenti in sala d’attesa ed il personale sanitario. (...) fornisce al paziente
scuola media superiore e 15,4% con laurea) e sono per la
informazioni ed indicazioni, ne raccoglie le segnalazioni e le riferisce se necessario al personale
quasi totalità di nazionalità italiana (92,3%). sanitario, principalmente rispondendo ai bisogni di ascolto, comprensione ed informazione. La
Con riferimento alla sala d’attesa, le caratteristiche di tipo figura integra ma non sostituisce la funzione del personale sanitario, realizzando principalmen-
strutturale e organizzativo ritenute più importanti dai pa- te un’azione di contatto che eviti il sorgere di sensazioni di abbandono» (pag. 8).

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 51


CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI La qualità dell’attesa in Pronto Soccorso: pensieri e percezioni dei pazienti

È possibile sostenere che queste evidenze vanno nella dire- miere. Lo stress percepito dai pazienti su loro stessi risulta
zione della rilevanza degli aspetti comunicativo-relazionali generalmente alto (mediana 4, media 4,18, dev.st 0,78),
e dell’informazione sui tempi d’attesa. Sono risultate interes- ugualmente a quello che gli stessi attribuiscono all’infer-
santi, a nostro giudizio, le percezioni circa l’importanza del- miere di triage (mediana 4, media 3,56, dev.st 1,20) an-
la presenza di sedie e poltroncine confortevoli, di più sale che se, quest’ultimo, ha una variabilità molto più ampia.
d’attesa divise per codice colore, di depliant informativi sul- La comparazione tra i due tipi di valutazione è rappresen-
le modalità di accesso e sul funzionamento del P.S., di distri- tata nella figura 2.
butori di cibi e bevande, e di professionisti psicologi. Me-
Figura 2 – Comparazione tra livelli di stress percepiti dai paziente su
no importanti sono risultati la presenza dei seguenti elemen- di sé e quelli attribuiti agli infermieri
ti: connessione internet wi-fi, addetti alla sicurezza, riviste,
giornali e libri. Il punteggio più basso è stato ottenuto dall’i-
52,27%
tem “musica di sottofondo”, giudicata dai pazienti di scar-
sa/nessuna importanza. I risultati per item sono descritti nel- 40,57%
35,00%
la tabella 1 e rappresentati nella figura 1. 29,25%
Il livello di qualità generale della sala d’attesa nel P.S. di 21,23%
Santorso percepito dai pazienti, in relazione a caratteristi- 11,36%
che di tipo strutturale e organizzativo, si attesta intorno a 2,83% 4,25%
0,45% 0,91%
una media di 3,2 (i.c. 95% 3,15-3,31; mediana 4), indi-
5 4 3 2 1
cando una valutazione pienamente sufficiente delle attua-
stress percepito dai pazienti
li condizioni della sala.
stress percepito dai pazienti relativo agli infermieri di triage
Per quanto riguarda la valutazione della qualità dell’inter-
vista fatta dall’infermiere di triage, i punteggi ottenuti sono
tutti molto alti, indicando un’attenzione dell’infermiere sia Eseguendo un test d’ipotesi sui due sottogruppi si rileva
nel porre domande chiare (mediana 5, media 4,5), sia una forte significatività statistica (p<0,001) relativa al fat-
nel far percepire al paziente di essere ascoltato (mediana to che esiste una reale differenza nella percezione dello
5, media 4,45), sia nel dare informazioni sufficienti (me- stress tra i pazienti e tra quello che gli stessi vedono negli
diana 5, media 4,22). infermieri di triage.
Una parte interessante dell’indagine, sia per gli interventi È stata fatta un’analisi comparativa tra il livello di stress
di miglioramento da considerare per ridurre il disagio, sia percepito dal paziente su se stesso e sull’infermiere utiliz-
per lo sviluppo futuro della ricerca in questo ambito, a no- zando le seguenti variabili esplicative: il sesso, l’età (rag-
stro parere, è quella riguardante la percezione di stress. Il gruppando le fasce d’età in due categorie: età inferiore
questionario ha previsto, infatti, che il paziente esprimesse ai 50 anni e superiore ai 50 anni) e il grado di scolarità
sia una valutazione rispetto al suo livello di stress sia una (raggruppando in due categorie: medio-alta e medio-bas-
valutazione proiettiva relativa a quello presunto per l’infer- sa). I risultati sono descritti nella tabella 2.

Tabella 2 – Livelli di stress percepito: comparazione per sesso, età e scolarità (statisticamente significativo p<0,05)

Stress percepito dai pazienti su se stessi Stress attribuito dai pazienti agli infermieri di triage

Sesso Maschi Femmine Maschi Femmine

n 103 108 102 104

media 4,0 4,3 3,5 3,6

P value 0,02* 0,39

Età < 50 anni > 50 anni < 50 anni > 50 anni

n 144 70 142 65

media 4,1 4,3 3,6 3,5

P value 0,07 0,39

Scolarità medio-bassa medio-alta medio-bassa medio-alta

n 59 148 59 141

media 4,2 4,2 3,5 3,6

P value 0,74 0,51

52 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


La qualità dell’attesa in Pronto Soccorso: pensieri e percezioni dei pazienti CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI

Tabella 3 – Fattori che possono migliorare la qualità dell’attesa (distribuzione e valore percentuale)

1 (%) 5 (%) Non


Fattori Per niente 2 (%) 3 (%) 4 (%) Molto risponde
import. import.

Essere chiamati per numero anziché per nome 73 (33,0) 23 (10,4) 42 (19,0) 27 (12,2) 49 (22,2) 7 (3,2)

Conoscere il codice colore che l’infermiere assegna al 12 (5,4) 17 (7,7) 48 (21,7) 53 (24,0) 84 (38,0) 7 (3,2)
paziente

Rivalutazione da parte dell’infermiere anche senza che le 10 (4,5) 13 (5,9) 41 (18,6) 64 (29,0) 76 (34,4) 17 (7,7)
condizioni del paziente peggiorino

Possibilità di ricevere un antidolorifico direttamente dall’infer-


12 (5,4) 17 (7,7) 30 (13,6) 67 (30,3) 81 (36,7) 14 (6,3)
miere dell’accettazione

Essere inviati direttamente dallo specialista e/o in radiologia 7 (3,2) 4 (1,8) 13 (5,9) 47 (21,3) 137 (62,0) 13 (5,9)
dopo l’assegnazione del codice colore

Figura 3 – Fattori che possono migliorare la qualità dell’attesa (1=per niente importante; 5=molto importante)

160

140

120

100
1
80 2
3
60
4
40 5

20

0
Chiamata per Conoscere il Rivalutazione Antidolorifico Invio diretto
numero anziché proprio codice da parte dall'infermiere allo specialista
per nome colore dell'infermiere dell'accettazione e/o in radiologia

Come risulta dalla tabella 3 e relativa figura, riferita agli te in P.S. (24,4%). Un dato che disconferma quanto gene-
aspetti organizzativi che possono migliorare la qualità ralmente ritenuto dagli operatori del P.S. del Santorso, è la
dell’attesa, ridurne i tempi o il disagio, i pazienti si distri- voce Mi ha inviato il mio medico di famiglia o la guardia
buiscono in sottogruppi: l’elemento ritenuto fondamentale medica, che i pazienti hanno indicato con una frequenza
è l’implementazione del modello organizzativo fast-track del 20,4% segnalando con ciò – anche se certamente da
(cioè essere inviati direttamente dallo specialista e/o in ra- potenziare – un certo lavoro di filtro da parte del territorio.
diologia dopo l’assegnazione del codice colore). Nel sot- Il 22,6% ha segnato Altro, tra cui troviamo le seguenti mo-
togruppo successivo troviamo: Possibilità di ricevere un an- tivazioni – a nostro parere critiche –: 3 pazienti dichiara-
tidolorifico direttamente dall’infermiere dell’accettazione, no «Ho un problema urgente», 6 fanno riferimento al fatto
Rivalutazione senza che le condizioni peggiorino e Cono- che è domenica o sabato o notte, 4 segnalano che han-
scere il codice colore. Essere chiamati per numero anzi- no avuto difficoltà a contattare il medico di famiglia. Se
ché per nome è l’aspetto ritenuto tra tutti quello meno im- si considera che i questionari sono stati somministrati so-
portante. È emblematico che il fast-track abbia raggiunto lo a codici di minor gravità, il dato può significare un uti-
un punteggio molto alto: il paziente pare migliorare sensi- lizzo distorto del servizio, ma anche una percezione sog-
bilmente la sua qualità d’attesa in P.S. quando non si tro- gettiva di gravità non pienamente coerente con la situa-
va in attesa in P.S.! zione oggettiva. Se la motivazione «Ho una ferita» oppu-
L’ultima domanda del questionario indaga le motivazio- re «Ho un infortunio sul lavoro» può trovare una certa giu-
ni che hanno spinto le persone a rivolgersi al P.S. Le fre- stificazione nel presentarsi in P.S., è bene interrogarsi se i
quenze più elevate si sono riscontrate alla voce Ho pensa- pazienti abbiano o meno una buona informazione circa
to che avrei potuto ricevere le prestazioni più velocemen- le diverse possibilità, presenti sul territorio dell’Azienda, di

MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE 53


CONTRIBUTI E APPROFONDIMENTI La qualità dell’attesa in Pronto Soccorso: pensieri e percezioni dei pazienti

risolvere i loro problemi senza doversi necessariamente ri- massero i nostri dati ed evidenziassero ulteriormente che
volgere al P.S. lo stress in sala d’attesa aumenta in maniera proporziona-
Attraverso l’analisi delle correlazioni sì è riscontrato che: le all’età, l’implementazione – come alcuni studi stanno co-
• il livello di scolarità è direttamente correlato (correlazio- minciando a sostenere – del codice di triage “argento” po-
ne di Pearson: 0,201**) all’importanza che assume trebbe essere una valida soluzione.
l’essere inviati direttamente da uno specialista nel mi-
gliorare l’attesa (al crescere della scolarità, cresce l’at- Ringraziamenti
tribuzione di importanza a questo aspetto); Si ringraziano il responsabile, i coordinatori e tutti gli in-
• l’età dei soggetti del campione è direttamente correla- fermieri del Pronto Soccorso dell’ospedale di Santorso che
ta (correlazione di Pearson: 0,182**)  alla percezio- hanno collaborato per la realizzazione dell’indagine.
ne di stress per un paziente in attesa della visita medi-
ca di P.S. (all’aumentare dell’età, aumenta la percezio- Bibliografia
ne di stress). Dahlen I., Westin L. e Adolfsson A., Experience of being
a low-priority patient during waiting time at an emergency
Conclusioni department, in Psychology Research and Behavior Manage-
I risultati mostrano che il gruppo di donne che ha parte- ment, 2012, n. 5, pp. 1-9.
cipato all’indagine ha descritto la percezione dello stress Ekwall A., Acuity and anxiety from the patient’s perspective in
nei pazienti in sala d’attesa in modo più negativo rispet- the emergency department, in Journal of Emergency Nursing,
to al gruppo degli uomini. Si suggerisce di tenere in parti- 2013, (39) n. 6, pp. 534-538.
colare considerazione questa evidenza sia nella formazio-
ne dell’assistente di sala, sia nell’approccio che questa fi- Kamali M.F., Jain M., Jain A.R. e Schneider S.M., Emergency
department waiting room: many requests, many insured and
gura e tutti i professionisti di un P.S. dovrebbero avere con
many primary care physician referrals, in International Journal
i pazienti in attesa. Ulteriori studi, anche alla luce del mo-
of Emergency Medicine, 2013, (6) n. 35, pp. 1-7.
dello della medicina di genere, dovranno essere fatti per
confermare il dato e approfondire le particolarità e le ca- Lovato E., Minniti D., Giacometti M., Sacco R., Piolatto A.,
ratteristiche che differenziano il vissuto di stress nelle don- Barberis B., Papalia R., Bert F. e Siliquini R., Humanisation in
ne e negli uomini. the emergency department of an Italian hospital: new fea-
Lo stress attribuito dal paziente all’infermiere di triage, in- tures and patient satisfaction, in Emergency Medicine Journal,
vece, non incontra significatività statistica in nessuna cate- 2013, n. 30, pp. 487-491.
goria considerata (sesso, età, scolarità). Ulteriori studi do- Meek R. e Phiri W., Australasian Triage Scale: consumer per-
vrebbero analizzare il percepito anche dell’infermiere di spective, in Emergency Medicine Australasia, 2005, n. 17,
triage al fine di effettuare una comparazione. pp. 212-217.
Per quanto riguarda i fattori che possono migliorare l’atte-
sa dei pazienti in P.S., i risultati confermano che i pazien- Mercer M.P., Hernandez-Boussard T., Mahadevan S.V. e Stre-
hlow M.C., Physician Identification and Patient Satisfaction in
ti desiderano essere informati – soprattutto sul proprio codi-
the Emergency Department: Are They Related?, in Journal of
ce – e mantenere una relazione con il personale e, nel ca-
Emergency Medicine, 2014, (46) n. 5, pp. 711-718.
so specifico di alcuni degli interventi previsti dalle Linee gui-
da del Veneto, evidenziano l’importanza della presenza in Nanda U., Chanaud C., Nelson M., Zhu X., Bajema R. e Jan-
sala di una figura come l’assistente di sala e di monitor in- sen B.H., Impact of visual art on patient behavior in the emer-

dicanti il tempo di attesa e la quantità di pazienti presenti. gency department waiting room, in The Journal of Emergency
La maggior parte di queste evidenze paiono andare nella Medicine, 2012, (43) n. 1, pp. 172-81.
direzione del potenziamento del controllo: i dati sembrano
Papa L., Seaberg D.C., Rees E., Ferguson K., Stair R., Goldfed-
suggerire infatti che quando le persone hanno a disposizio- er B. e Meurer D., Does a waiting room video about what to
ne maggiori informazioni (circa il codice, i tempi di attesa expect during an emergency department visit improve patient
ecc.), hanno maggiore possibilità di formularsi delle aspet- satisfaction?, in Canadian Journal of Emergency Medicine,
tative realistiche, ridurre l’incertezza, agire di conseguenza. 2008, (10) n. 4, pp. 347-354.
Circa la struttura i pazienti segnalano come importanti la
presenza di sale d’attesa divise per codice colore e di se- Pardo J., Nahum R., Hirsch M., Peled Y. e Kaplan B., Emergency
service in an ambulatory outpatient women’s health centre, in Jour-
die e poltroncine confortevoli. Dal punto di vista organiz-
nal of Obstetrics & Gynaecology, 2004, n. 24, pp. 911-913.
zativo il fattore principale che risponde alle aspettative
del paziente è il fast-track. Altri fattori rilevanti emersi so- Regione Veneto, Deliberazione della Giunta Regionale, Linee
no: la possibilità di ricevere un antidolorifico direttamente guida per la redazione del progetto di gestione dell’attesa in
dall’infermiere dell’accettazione e la rivalutazione da par- Pronto Soccorso, in Gestione delle attese in Pronto Soccorso-
te dell’infermiere anche senza che le condizioni del pa- Adozione del documento di linee guida regionali per la rea-
ziente siano peggiorate. Inoltre, se ulteriori studi confer- lizzazione dei progetti aziendali, n. 74 del 4 febbraio 2014.

54 MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE


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