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La regola del 64/4: il 64% degli effetti proviene dal 4% delle cause.
Messa in altro modo, la maggior parte del vostro successo viene dal 4% delle vostre azioni. Messa in un altro
modo ancora, il 96% di quello che fate è uno spreco di tempo (in confronto).
Il fatto più straordinario è che la regola dell’80/20 e quella del 64/4 sono valide in modo incredibilmente
preciso.
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La strategia senza una tattica porta alla paralisi da analisi.
Se volete riuscire vi occorreranno sia la strategia sia la tattica, ma la strategia viene prima e indica qual è la
tattica che dovrete utilizzare; proprio qui entra il marketing plan.
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Si tratta inoltre di un modo di vendere molto etico, rivolto agli speci ci problemi del potenziale cliente e che
mira a risolverli mediante formazione e soluzioni speci che. È anche il solo sistema di cui una piccola
impresa dispone per raggiungere la consapevolezza di un potenziale cliente senza spendere un capitale.
Il direct response marketing è pensato per provocare un riscontro immediato e per spingere i potenziali clienti
a intraprendere azioni speci che, come un opt-in per la vostra mailing list, prendere il telefono e chiamare
per ulteriori informazioni, fare un ordine o essere invitati a visitare una pagina web.
Che cosa de nisce un annuncio con riscontro diretto?
È tracciabile. Ossia, quando qualcuno risponde sapete quale annuncio su quale media ha generato la
risposta.
È misurabile. Poiché sapete quali sono gli annunci che hanno provocato una risposta e quante vendite avete
ricevuto da ognuno, potete misurare esattamente quanto è stato ef cace ogni annuncio.
Usa headline e sales copy convincenti. Il direct response marketing ha un messaggio convincente, di grande
interesse per i potenziali clienti che avete scelto. Usa headline che attirano l’attenzione, con sales copy forti.
Si rivolge a un pubblico o a una nicchia speci ci. Il target sono potenziali clienti all’interno di zone
geogra che o mercati di nicchia estremamente speci ci.
Fa un’offerta speci ca. Solitamente l’annuncio fa un’offerta vantaggiosa molto speci ca, il cui scopo non
necessariamente è vendere qualcosa attraverso l’annuncio, ma fare in modo che il potenziale cliente
intraprenda l’azione successiva, come richiedere un report gratuito. L’offerta è rivolta al potenziale cliente,
non all’inserzionista, e parla dei suoi interessi, dei suoi desideri, dei suoi timori e delle sue frustrazioni.
Chiede un riscontro. Il direct response advertising prevede una “call to action”, che spinga il potenziale
cliente a fare qualcosa di speci co, e prevede un metodo per rispondere e “catturare” le risposte.
Follow-up a breve termine in più passi. In cambio dei dettagli riguardanti il potenziale cliente, vengono
offerte informazioni e formazione preziose riguardanti il suo problema. Le informazioni dovrebbero veicolare
una seconda “offerta irresistibile”.
Follow-up di mantenimento dei lead non convertiti. Coloro che non rispondono entro il periodo di follow-
up a breve termine possono avere numerosi motivi per non essere “maturati” immediatamente come
acquirenti. Questa raccolta di potenziali clienti a lenta maturazione è molto preziosa e va coltivata con
attenzione, facendosi sentire con regolarità.
Il marketing plan vincente è uno strumento che aiuta a implementare nella propria attività il direct response
marketing, senza dover passare anni a studiare per diventare esperti.
È una procedura guidata che vi aiuterà a creare, rapidamente e facilmente, gli elementi più importanti di una
campagna a riscontro diretto per la vostra impresa.
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chiamate lead. All’inizio della tappa “durante”, i lead hanno indicato una qualche forma di interesse
nell’offerta. La tappa può essere considerata conclusa con successo se il potenziale cliente acquista da voi per
la prima volta.
Dopo
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Le persone che stanno attraversando la tappa “durante” sono chiamate clienti. All’inizio della tappa
“dopo”, i clienti vi hanno già dato del denaro. La tappa “dopo” non giunge mai a conclusione e, se viene
svolta correttamente, il suo risultato è un circolo virtuoso nel quale il cliente continua ad acquistare prodotti o
servizi da voi e diventa un vostro fan no al punto di continuare a raccomandarvi e di presentarvi ad altri
potenziali clienti.
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A questo punto potrete avere tutti i vantaggi di un’altissima specializzazione, senza limitare il potenziale del
vostro business.
Ciò non signi ca che non possiate lavorare anche al di fuori del vostro mercato di riferimento ideale, ma per
il momento i vostri sforzi di marketing devono essere diretti a un singolo segmento di mercato ideale. Dovete
concentrarvi il più possibile. Quando riuscirete a dominare quel segmento di mercato, sarà il momento di
aggiungerne altri.
Chi sono le persone del vostro mercato di riferimento ideale? Cercate di essere più speci ci possibile per
quanto riguarda tutte le loro caratteristiche.
Creare un avatar
Uno dei migliori strumenti per entrare nella mente dei vostri potenziali clienti è diventare uno di loro
temporaneamente, creando un avatar.
Un avatar è un’esplorazione dettagliata del vostro cliente target e della sua vita, con una descrizione
altrettanto dettagliata. Dovete mettere insieme un’immagine per crearvi una sua immagine viva da tenere a
mente. È utile raccontarne la storia, in modo da poter vedere la vita dal suo punto di vista. È importante
creare avatar di tutti i decision maker o gli in uencer che potreste incontrare nel vostro mercato di
riferimento.
Per fare un altro passo, trovate un’immagine vera e propria che rappresenti il vostro avatar e mettetevela
davanti quando dovete creare il materiale di marketing.
avatar: sono l’equivalente, nel campo del marketing, del metodo Stanislavskij: vi portano dritti nella mente
del vostro potenziale cliente, il che sarà assolutamente cruciale quando dovrete preparare il messaggio da
presentare al vostro mercato di riferimento.
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A questo punto si spera che l’annuncio funzioni, che un potenziale cliente che abbia un immediato bisogno
del prodotto o del servizio. Questo è ciò che chiamo marketing per caso. Un potenziale cliente quali cato che
si imbatte nell’annuncio giusto al momento giusto può a volte portare al felice caso di una vendita conclusa.
I manager si tormentano, perché in generale questa pubblicità è uno spreco di soldi ma, dal momento che ha
generato qualche nuovo affare hanno paura a non continuare a usarla.
Ora è giunto il momento di iniziare a fare marketing con uno scopo, trattando la pubblicità come un
distributore automatico in cui i risultati e il valore generato sono prevedibili. Per iniziare a fare marketing con
uno scopo occorre tenere presenti due elementi vitali:
1.Qual è lo scopo dell’annuncio? 2.Su che cosa verte l’annuncio?
La regola pratica è: un annuncio, un obiettivo. Se qualcosa nell’annuncio non vi aiuta a raggiungere
l’obiettivo preposto, signi ca che gli fa perdere valore e andrebbe eliminato. E questo qualcosa comprende
anche elementi considerati intoccabili, come il nome e il logo dell’azienda. Lo spazio pubblicitario costa e
questi elementi lo riducono, spesso riducendo l’ef cacia del messaggio, invece che accrescerla.
Piuttosto che cercare di vendere direttamente attraverso l’annuncio, invitate i potenziali clienti a mostrare
interesse: in questo modo ne ridurrete la resistenza, il che vi consente di mettere insieme un database di
marketing, una delle risorse più preziose nel vostro business.
Quando l’obiettivo è chiaro, dovete comunicarlo al lettore.
Dovete speci care una call-to-action estremamente chiara, non qualcosa di vago e indistinto come “non
esitate a contattarci”.
Dovete essere molto chiari su ciò che i potenziali clienti dovrebbero fare e su ciò che date loro in cambio;
inoltre, dovete dare loro diverse possibilità di intraprendere l’azione richiesta.
Quando si tratta della modalità di comunicazione, le preferenze possono essere diverse fra le persone: date
più sistemi per rispondere, in modo che possano scegliere quello che preferiscono.
la maggior parte delle pubblicità realizzate dalle piccole imprese sono rivolte verso l’interno. Invece di parlare
alle necessità e ai problemi del potenziale cliente, cercano solo di far apparire grande l’azienda. Il nome e il
logo aziendali, molto in evidenza, l’elenco della spesa con tutti i servizi, l’affermazione di essere il miglior
fornitore del prodotto o del servizio, sono tutti elementi che urlano: “dammi retta!”.
Purtroppo vi trovate in un mercato molto affollato e tutti stanno gridando “dammi retta!” nello stesso
momento, il che crea solo un gran rumore di fondo.
Il direct response marketing, invece, è orientato a rispondere alle necessità, ai pensieri e alle emozioni del
mercato di riferimento. In questo modo si riesce a partecipare al dialogo interiore che si sta svolgendo nella
mente del vostro cliente ideale. Riuscirete a risuonare in modo molto più profondo con il vostro potenziale
cliente e il vostro annuncio si distinguerà dal restante 99% degli altri annunci, che sono solo capaci di gridare
e di parlare di sé.
E ricordatevi di non lasciare niente al caso. Sappiate esattamente ciò che volete ottenere con il vostro
annuncio e qual è l’esatta azione che desiderate che il potenziale cliente intraprenda.
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2.Le persone possono apprezzare la qualità e il servizio eccellente solo dopo che hanno comprato. Una
buona USP serve ad attirare potenziali clienti prima che abbiano preso una decisione d’acquisto.
sviluppare una Unique Selling Proposition (USP), qualcosa che vi posizioni in modo totalmente diverso, così
che i potenziali clienti siano obbligati a confrontare mele con pere quando vi confrontano con i vostri
competitor.
Se li confondete, li perdete
Il vostro potenziale cliente dispone essenzialmente di tre opzioni:
•Comprare da voi.
•Comprare dal vostro competitor. •Non fare niente.
Potreste pensare che il vostro problema maggiore siano i competitor, ma in realtà è molto più facile che sia la
lotta contro l’inerzia. Per prima cosa dovete quindi rispondere alla domanda: perché dovrebbero comprare.
Solo dopo dovrete rispondere alla domanda: perché dovrebbero comprare da voi.
L’importanza di creare il vostro messaggio in un modo che sia immediatamente comprensibile e di grande
impatto non è mai stata più grande.
la confusione fa perdere vendite, il che è particolarmente vero se il prodotto è complesso. se li mandate in
confusione, li perdete.
Oggi la gente è costantemente bombardata da ogni parte da n troppe opzioni e informazioni, e di rado è
suf cientemente motivata per cercare di districarsi in un messaggio confuso.
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Il prezzo più basso
A volte qualcuno mi chiede: “La mia USP può essere il prezzo più basso”? Sicuramente sì, ma riuscite a
garantire nel modo più assoluto che qualsiasi cosa vendiate abbia il prezzo più basso rispetto a tutti i vostri
competitor, comprese le grandi catene commerciali? Dif cile.
Il fatto è che, se siete titolari di una piccola o media impresa, dif cilmente potete competere con le grandi
catene per quanto riguarda i prezzi.
Diciamolo: è molto probabile che nemmeno lo vogliate. Se praticate prezzi più alti, attirate clienti di qualità
migliore. Anche se può sembrare controintuitivo, i clienti di livello più alto vi creeranno meno grane di quelli
di livello più basso.
Una scelta migliore di giocare al prezzo più basso consiste nell’aumentare il valore dell’offerta. Proporre dei
bundle, aggiungere servizi, personalizzare la soluzione sono tutte cose che per il cliente hanno un valore
concreto, ma che a voi costano pochissimo.
Per quanto possa sembrare dif cile resistere, non mettetevi a giocare al gioco del prezzo e del bene di uso
comune. Create la vostra USP, basatevi su di essa e fate in modo che chi ha a che fare con voi giochi al vostro
gioco secondo le vostre regole.
Preparare l’offerta
Ricordatevi che se non date al vostro mercato di riferimento ideale un buon motivo che renda la vostra
offerta differente, i vostri clienti potenziali sceglieranno solo il prezzo come criterio principale per prendere
una decisione.
È vostro compito creare un’offerta entusiasmante e radicalmente diversa da quella dei vostri competitor.
Due delle domande più importanti da farvi quando preparate la vostra offerta sono:
1.Di tutti i prodotti e i servizi che offrite, qual è quello che vi fa sentire più a vostro agio quando lo offrite?
2.Di tutti i prodotti e servizi che offrite, qual è quello che maggiormente vi piace offrire?
Vi sono poi alcune domande aggiuntive che possono aiutarvi a preparare la vostra offerta:
•Che cosa sta acquistando veramente il mio mercato di riferimento? Per esempio, una persona non acquista
veramente una polizza assicurativa, ma la serenità.
•Qual è il bene cio maggiore che può portare?
•Quali sono le parole e le frasi con la maggior carica emotiva che
potrebbero catturare e mantenere l’attenzione di questo mercato? •Quali obiezioni potrebbero sollevare i
potenziali clienti e in che modo
potrei risolverle?
•Quale offerta dif cile da ri utare (compresa una garanzia) possiamo
proporre?
•Esiste una storia interessante che possiamo raccontare?
•Chi altri sta vendendo un prodotto o un servizio simile al mio, e come? •Chi altri ha provato a vendere
qualcosa di simile, e in che modo ha
fallito?
Uno dei motivi principali di fallimento di una campagna di marketing è il fatto che l’offerta sia pigra e
pensata nel modo sbagliato, qualcosa di noioso e poco emozionante come uno sconto del 10% o del 20%.
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L’offerta è una delle componenti più importanti di una campagna di marketing: dovete prendervi tutto il
tempo e le energie necessari per strutturarla nel modo corretto.
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Puntare sul dolore
Quando provate dolore, le modalità normali con cui si fanno acquisti saltano completamente. Lo stesso vale
anche per i vostri clienti acquisiti o potenziali. Spessissimo le aziende parlano delle “caratteristiche e dei
bene ci”, invece di parlare al dolore che il cliente già prova. Quanto impegno deve mettere un farmacista a
vendere le pillole contro il mal di testa a uno che ha un mal di testa insopportabile? Molto poco, con ogni
probabilità.
Lo stesso vale anche quando vendete TV, auto o consulenze.
Vendere caratteristiche e bene ci è il modo migliore per trasformare i vostri potenziali clienti in acquirenti
che badano esclusivamente al prezzo e che vedono il prodotto che vendete solamente come un bene di uso
comune, del quale importa solo quanto costa. Il vostro scopo è diventare problem solver, qualcuno in grado
di lenire il dolore, trasformando qualsiasi possibile confronto con la concorrenza in un confronto fra pere e
mele. Ricordatevi che le persone pagheranno molto più volentieri una cura che la prevenzione. Puntare sul
dolore esistente, invece che promettere un piacere futuro, vi garantirà un tasso di conversione decisamente
più alto, una customer satisfaction migliore e una resistenza ai prezzi molto più bassa. Cercate i punti deboli
del vostro settore e imparate a diventare coloro che portano sollievo.
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I cinque motivatori più importanti del comportamento umano, e in particolare del comportamento di
acquisto, sono:
•Paura. •Amore. •Avidità. •Senso di colpa. •Orgoglio.
Gli headline sono uno degli elementi più importanti di un sales copy. Il loro scopo è attirare l’attenzione del
mercato di riferimento e fare in modo che i potenziali clienti inizino a leggere il corpo del copy. L’headline è
fondamentalmente l’annuncio dell’annuncio, e dovrebbe racchiudere il risultato egocentrico che arriva al
lettore. Gli headline vengono usati moltissimo nel marketing quando si scrivono gli oggetti delle email, i titoli
delle newsletter o delle pagine web.
È la paura, soprattutto quella della perdita, una delle leve emotive più potenti che si possano azionare in un
sales copy. È fondamentale capire in che modo determinate parole siano collegate a determinate emozioni.
copywriting emotivo tipico del direct response marketing: è uno strumento di vendita estremamente potente
che non andrebbe mai usato in modo non etico. Se vendete qualcosa che può tornare davvero utile ai vostri
clienti, potenziali o acquisiti che siano, state rendendo loro un ottimo servizio utilizzando questo potente
strumento di vendita, impedendo loro di acquistare il prodotto o servizio di qualcun altro, che potrebbe
rivelarsi inferiore al vostro.
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Un altro ottimo sistema per entrare nella mente dei vostri potenziali clienti è scoprire a chi danno la colpa e
usare quindi nei vostri copy un metodo noto come “il nemico comune”. Se chiedete alla maggioranza della
gente perché non è riuscita ad avere successo, vi additerà probabilmente una di queste risposte comuni:
•L’economia.
•Il governo.
•Le tasse troppo alte.
•Una scarsa istruzione.
•Una famiglia o degli amici che non li hanno sostenuti. •La mancanza di tempo.
In questo elenco manca un solo elemento, ossia le persone stesse che danno queste risposte.
“Il nemico comune” è un ottimo sistema per sfruttare la mentalità “non è stata colpa mia”. Prendete uno
degli elementi dalla lista dei colpevoli che il vostro potenziale cliente ha preparato, quindi, mettendovi nei
suoi panni, collegate questo elemento a una soluzione che potete offrire.
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fare pubblicità è un’attività assolutamente sostenibile. Il vero guadagno arriva dal “back end”, grazie ai
continui acquisti da parte dei clienti esistenti.
In alcuni casi, può avere senso anche “andare in negativo”, ossia perdere denaro nel front end, perché si sa
per certo che poi, nel back end, si recupera e si guadagna. Questo spesso vale per le attività basate sulle
iscrizioni o che presentano un lifetime value molto alto. Se non conoscete queste cifre, si può rivelare una
strategia estremamente rischiosa.
Email marketin
L’email è un modo diretto e personale per entrare in contatto con clienti potenziali e acquisiti. Grazie alla
proliferazione degli smartphone e dei dispositivi mobili, praticamente tutti hanno sempre a disposizione la
propria posta elettronica. Realizzare un database di iscritti a una mailing list di posta elettronica è
fondamentale in una strategia di marketing online. Una parte importantissima del vostro sito web dovrebbe
essere rappresentata da un modulo per l’iscrizione a una mailing list, che vi consenta di catturare l’indirizzo
email dei visitatori del sito web.
L’email vi consente inoltre di mantenere una relazione stretta con la base clienti, sempli cando il test e il
lancio di nuovi prodotti e servizi. Nel corso del tempo, a mano a mano che si costruisce una relazione con gli
iscritti alla mailing list, il database diventa un asset di marketing sempre più prezioso.
Avere un elenco di iscritti alla mailing list altamente reattivi vi consente quasi di creare fatturato su richiesta:
preparate un’offerta convincente con un meccanismo di risposta e inviate quindi un’email alla mailing list:
otterrete un feedback istantaneo e saprete subito se avete fatto centro oppure no.
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Nonostante la crescita e la popolarità dei social media, il database di iscritti alla mailing list resta uno degli
elementi più importanti della strategia di marketing online.
Anche se l’email è un media potente, ha alcune idiosincrasie di cui dovete tenere conto; ecco di seguito
alcune delle cose da fare e da non fare con l’email.
Non spammate.
Siate umani. Non scrivete un’email come se foste dei robot
Usate un sistema di email marketing commerciale.
Inviate email con regolarità.
Date un valore alle email. Se inviate email al vostro database di iscritti solamente quando volete che
comprino qualcosa, si stancheranno presto e niranno per annullare l’iscrizione
Automatizzate. Queste piattaforme consentono di impostare sequenze che vengono automaticamente inviate
per email ai nuovi iscritti.
Con l’email marketing dovrete affrontare tre s de.
•Fare in modo che l’email giunga a destinazione.
•Fare in modo che l’email venga aperta.
•Fare in modo che la vostra email venga letta.
L’email è un canale mediatico molto potente e personale, che vi consente di creare campagne interessanti con
un elevato grado di automazione. Se il vostro email marketing è realizzato nella maniera corretta, può essere
una porzione molto importante della vostra strategia mediatica, online o of ine.
Posta tradizionale
Nell’era in cui Internet, email e social media rivestono un ruolo così importante nelle nostre comunicazioni
personali e lavorative, molti ritengono che la posta tradizionale sia defunta, ma questo è assolutamente falso.
l’email non può sostituire la posta tradizionale, ma solo esserle complementare.
Tutti amano la velocità e l’ef cienza del mondo virtuale, ma sarebbe un errore sottostimare il potere degli
oggetti sici quando lo scopo è cercare di provocare una reazione emotiva
La posta tradizionale ha una durata maggiore e richiede un maggior impegno buttarla via.
Un altro punto importante riguardante la posta tradizionale è che, nel corso degli ultimi anni, è molto meno
disordinata di un tempo, il che, dal punto di vista di chi fa marketing, è un sogno che diventa realtà. Il
disordine è il nemico della rilevanza di un messaggio e avere un media che di fatto è meno disordinato di un
tempo rende il tutto molto più interessante. Al contrario, l’email è diventata in nitamente più disordinata. La
gente affronta le email con il dito pronto sul tasto Canc.
Senza dubbio la posta tradizionale è un canale mediatico molto potente ma, come con tutti i media, è
importante non rimanere relegati a un singolo canale.
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L’unico momento in cui è sensato prevedere un budget di marketing è quando siete nella fase di test, nella
quale vi consiglio di fallire spesso e di fallire spendendo poco, nché non riuscite a individuare la mossa
vincente.
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Per costruire un sistema occorre pensarlo da cima a fondo, comprendere come funziona e quali risorse sono
necessarie per farlo rendere al meglio. Al centro dell’infrastruttura di marketing si trova il database dei clienti
acquisiti e di quelli potenziali ma, per gestire con ef cienza questo database, è necessario un sistema di
gestione per le relazioni con i clienti (CRM, Customer Relationship Management).
Il CRM è il sistema nervoso centrale per il marketing, il punto da cui si gestisce la miniera d’oro.
Tutti i lead, tutte le interazioni con i clienti devono nire nel CRM; ed è qui che il tutto inizia a essere
divertente.
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come una newsletter mensile correlata alla loro sfera di interessi. In questo modo riuscirete a costruire ducia
e cordialità, posizionandovi come esperti e formatori, invece che come personale addetto alla vendita che
salta al collo delle persone.
Esistono diversi strumenti tecnologici con i quali potete automatizzare questo meccanismo di follow-up
continuo: in questo modo potete costruire una gigantesca pipeline di potenziali clienti interessati e motivati
con una modica spesa e in modo scalabile. Alcuni di questi potenziali clienti si convertiranno
immediatamente in clienti acquisiti, altri invece andranno avanti settimane, mesi oppure anni prima di
acquistare. Il punto è che, quando saranno pronti ad acquistare, avrete già costruito con loro una relazione
solida basata sul valore e sulla ducia.
La vostra infrastruttura di marketing sarà costituita da “asset”: siti web per la cattura di lead, newsletter,
report gratuiti..
Ma come? Usare il servizio postale tradizionale nell’”era dell’informazione” dove tutto è accesso istantaneo,
on demand? La risposta è “sì”.
Anche se una volta la posta tradizionale che si riceveva era molto più voluminosa, oggi è veramente
facilissimo ottenere ottimi risultati con la posta sica, in particolar modo con i pacchi. Lo scopo di un
pacchetto “shock and awe” è triplice:
•Offrire ai potenziali clienti un valore inaspettato, che li colpisca. •Posizionarvi come autorità esperte e
af dabili nel vostro campo.
•Far avanzare ulteriormente il potenziale cliente lungo il ciclo di acquisto rispetto a quanto avrebbe fatto
autonomamente.
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Trovate l’idea, rendetela reale e reiteratela
Nel business mettere insieme talenti diversi per raggiungere un unico scopo è il tipo di una struttura che
garantisce i risultati migliori.
Il business è uno sport di squadra, in cui non potete pensare di vincere da soli.
Per fare in modo che un business funzioni c’è bisogno di “tipi” diversi. Ecco i tre principali.
•L’Imprenditore. È l’ideatore, il visionario. È in grado di recepire un problema o una nicchia vuota in un
mercato ed è disposto a correre rischi in modo da risolvere il problema in questione realizzando un
guadagno. È colui che inventa.
•Lo Specialista. È quello che è in grado di implementare la visione. Può trattarsi di un ingegnere, di
qualcuno disposto a rischiare il proprio capitale, di un graphic designer. Prende la vostra visione, o una sua
parte, e vi aiuta a farla diventare reale, costruendo la fabbrica che produce ciò che avete in mente, facendo
funzionare i macchinari, creando il packaging del prodotto.
•Il Manager. Ogni singolo giorno fa in modo che le cose vengano fatte nel modo giusto, che il lavoro sia
consegnato e l’azienda persegua continuamente la visione.
La mancanza del ruolo di Manager è spesso il motivo per cui non si riesce a mettere in piedi e a far
funzionare un’infrastruttura di marketing ed è il motivo per cui la newsletter mensile non parte e non
vengono mai inviati i pacchetti “shock and awe”.
gran parte del lavoro può essere automatizzata e ciò che non può essere automatizzato dovrebbe essere
delegato. Il motivo per cui molto probabilmente non trascurate di pagare le tasse ogni anno è perché il
governo vi obbliga a farlo. Potete riprodurre un meccanismo dello stesso tipo che vi obblighi a rispettare i
vostri impegni, stabilendo un “calendario del marketing”, nel quale stabilire quali attività di marketing
svolgere quotidianamente, settimanalmente, mensilmente, trimestralmente e annualmente, inserendole nella
vostra programmazione lavorativa come qualsiasi altro evento di business importante.
Dopo aver stabilito che cosa fare e quando, l’unica altra domanda a cui dovete rispondere è chi sarà il
responsabile di svolgere ognuna delle attività di marketing stabilite.
Un’altra preoccupazione diffusa con la terziarizzazione o la delega dei compiti è la qualità: sapranno svolgere
questo compito bene tanto quanto lo farei io? La risposta è probabilmente no, ma ho una regola generale che
dice che se un altro può fare il lavoro all’80% di come lo farei io, vale la pena delegare.
Delegare può essere dif cile, soprattutto se siete maniaci del controllo e perfezionisti, come la maggior parte
dei tipi Imprenditore; ma è necessario, se volete che la vostra azienda sia scalabile e sfrutti appieno le sue
potenzialità.
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Se vi posizionate come “ci sono anch’io”, gli unici strumenti di marketing che avete a disposizione sono il
cercare di gridare il più forte possibile (il che è estremamente costoso) o di fare sconti più alti possibile sui
vostri prezzi (il che è pericoloso). A meno che non siate un colosso della grande distribuzione, non potete
pensare che il vostro differenziatore sia il prezzo, perché è una battaglia che non potete vincere.
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Creare ducia
Operatori inaf dabili e venditori di fumo hanno fatto sì che moltissime persone non si dino più delle piccole
imprese. La gente sa che, se pure una grande azienda non riesce a offrire il servizio migliore, è improbabile
che cercherà di truffarli.
Se avete una piccola impresa, partite già svantaggiati. Un cliente che vi analizzi con grande attenzione
probabilmente arriverà alla conclusione di potersi dare di voi e dell’ottimo servizio che riuscite a garantire,
ma la stragrande maggioranza dei clienti non farà questo sforzo: preferirà dare una rapida occhiata,
giudicandovi dalla copertina. L’uso strategico della tecnologia è uno dei modi con cui potete creare
condizioni paritarie.
alcuni metodi poco costosi con cui potete usare la tecnologia per presentare la vostra azienda in modo da
farla apparire grande e professionale.
-Sito web: il sito web è probabilmente uno dei primi luoghi dove i potenziali clienti vanno a vedere chi siete.
-Indirizzo email: è stupefacente vedere quante piccole e medie imprese pubblicizzano un indirizzo email su
Hotmail, Gmail o fornito dal proprio ISP, invece di usare l’indirizzo email fornito con il proprio dominio.
-Numero di telefono: il numero di telefono dice molto di chi siete. Se usate un numero verde a livello
nazionale o, meglio ancora, un “vanity number”, potete dare alla vostra impresa un aspetto professionale,
nazionale e accessibile.
-CRM: Un sistema di gestione delle relazioni con i clienti (CRM, customer relationship management) vi
aiuterà a tenere traccia dei dati riguardanti i clienti, automatizzando e gestendo i follow-up.
-Sistema di ticket: se avete a che fare con assistenza clienti o con richieste da parte della clientela, un
sistema di ticket può aiutare voi e i vostri clienti a tenere traccia delle richieste.
Anche se questi strumenti non possono sostituirsi alla necessità di avere un eccellente prodotto e un servizio
di prim’ordine, possono aiutarvi a gestire il modo in cui venite percepiti.
Garanzie scandalose
La prima volta che in una gelateria ho visto assaggiare cucchiaini di gelato, mi sono nalmente reso conto di
quanto tutti noi siamo realmente poco propensi a correre rischi.
L’inversione di rischio può assumere la forma di una garanzia “scandalosa”: signi ca che se il prodotto o il
servizio non sono adatti ai potenziali clienti, chi ci perde siete voi e non loro. Deve trattarsi di qualcosa di più
potente di un semplice e banale “soddisfatti o rimborsati”. Se avete qualcosa da perdere nel caso che il
prodotto non funzioni, il percorso per arrivare a vendere è più facile ed eviterete in modo più semplice i
campanelli d’allarme pronti a scattare nella mente del potenziale cliente.
Per essere davvero ef caci quando usate questa tecnica dovete evitare di usare le parole vaghe usate da tutti
gli altri, come “soddisfatti o rimborsati”, servizio, qualità, responsabilità. La vostra garanzia dev’essere molto
speci ca e dissolvere la paura o l’incertezza tipiche che un potenziale cliente si trova ad affrontare quando
deve portare a termine la transazione.
Se vi impegnate a garantire ai clienti un servizio eccellente e formare di conseguenza il vostro personale, per
voi il rischio è praticamente zero. Cosa ancora più importante, il rischio è zero anche per i vostri potenziali
clienti, il che rende molto più facile chiudere una vendita.
Una garanzia forte che garantisca i risultati vi spingerà inoltre a offrire una customer experience di
prim’ordine, il che, in sé e per sé, assicurerà che valga la pena avere una garanzia forte. I vostri clienti hanno i
propri timori; se potete individuare quali sono e usare il marketing per garantire loro che non si avverino, vi
garantirete uno strepitoso vantaggio competitivo.
Strategie di pricing
Stabilire i prezzi di prodotti o servizi è una delle decisioni più dif cili che si debbano prendere.
eppure, spesso si presta poca attenzione alla psicologia e al potenziale di marketing del prezzo.
Il prezzo dei prodotti è un indicatore fondamentale del vostro posizionamento.
Molto spesso i piccoli imprenditori stabiliscono i prezzi in base a quelli della concorrenza. È molto comune
che si scelgano prezzi leggermente più bassi di quelli del leader di mercato, oppure che si stabilisca un prezzo
che tenga conto del costo di produzione, aggiungendovi ciò che si percepisce come un markup accettabile.
Entrambi sono punti di partenza accettabili ma se non tenete conto delle implicazioni psicologiche e di
marketing, molto probabilmente perderete molti dei guadagni che invece potreste fare.
1) numero di opzioni: Quale che sia il settore in cui operate, la maggior parte dei prodotti e dei servizi
prevedono diverse opzioni o varianti dell’offerta principale.
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Una strategia di pricing che spesso ho notato funzionare molto bene consiste nell’offrire una versione
“standard” e una “premium” di un determinato servizio o prodotto. La versione “premium” ha un prezzo
del 50% circa superiore rispetto a quella “standard”, ma offre il doppio o più del valore rispetto a questa.
Quando si adotta questa strategia, è importantissimo assicurarsi di offrire realmente qualcosa di valore molto
superiore con la versione “premium” rispetto a quella “standard”.
2) Inversione del rischio con la garanzia illimitata: La maggior parte delle persone è assolutamente allergica
al rischio: temono di trovarsi a dover pagare costi inaspettati, magari in relazione all’utilizzo dei dati, ai costi
medici o alle tariffe di consulenza.
se riuscite a eliminare i rischi per i potenziali acquirenti l’opportunità di chiudere una vendita aumenterà di
parecchio. Un’eccellente strategia per eliminare questo rischio è offrire una variante “illimitata” a prezzo sso
del prodotto o del servizio.
Soprattutto quando si vende qualcosa che dev’essere consumato entro un periodo di tempo speci co, il
rischio nell’offrire un’opzione illimitata è molto basso.
Offrire un’opzione illimitata, pertanto, aiuta a capitalizzare sulla base di questo fatto, eliminando al
contempo il rischio percepito di dover pagare somme aggiuntive.
3)L’articolo di altissimo livello: In ogni mercato esiste una piccola percentuale di popolazione che
desidera acquistare la variante “migliore di tutte” di un prodotto della categoria.
L’indicatore che i consumatori più spesso adoperano per stabilire che cosa sia “il meglio” è il prezzo. Questi
articoli di altissimo livello possono rappresentare una grossa fetta di pro tto anche se ne vendete molto pochi,
e vi aiutano ad attirare anche acquirenti più facoltosi che acquistano in base al prestigio, al servizio e alla
comodità, invece che in base al prezzo.
In ne, uno dei bene ci di avere a catalogo articoli di altissimo livello è che tutte le altre opzioni presenti tra i
prodotti che offrite sembrano avere, al confronto, prezzi assolutamente ragionevoli.
4)Resistere alla tentazione di fare sconti: Quando il mercato in cui operate è altamente competitivo, c’è
spesso la forte tentazione di scontare i prezzi. Questa è una strategia che va usata con estrema cautela, a
causa della forte pressione posta sui margini, sul pro tto e, cosa più importante ancora, sul vostro
posizionamento nel mercato.
A meno che non abbiate una ben precisa strategia di sottocosto, cercate in ogni modo di evitare di praticare
sconti. Con una strategia basata sul sottocosto potete cercare di attirare un cliente basandovi sui prezzi e
quindi fare upsell o cross sell di altri prodotti o servizi ad alta marginalità.
Una scelta migliore rispetto allo sconto è aumentare il valore dell’offerta. Fare bundle con altri prodotti,
aumentare le quantità o aggiungere servizi secondari può tornare veramente molto utile alla clientela, pur
costandovi molto poco. La scelta dei prezzi deve diventare una parte centrale della vostra strategia di
marketing complessiva.
5) Invito alla prova prima dell’acquisto: Ogni membro del personale, a un certo punto, avrà l’opportunità
di in uenzare positivamente o negativamente un’opportunità di vendita. Dovete far sapere a tutti che,
indipendentemente dal ruolo principale che ricoprono in azienda, rispondere alle opportunità di vendita fa
parte del loro lavoro. Uno dei modi migliori per far passare bene questo messaggio è prevedere un
programma di incentivi in cui le vendite vengono premiate indipendentemente dalla posizione della persona
da cui provengono. Potreste addirittura scoprire talenti sconosciuti nel campo delle vendite.
Ovviamente la vendita più facile che si riesca a fare è quella a un cliente acquisito soddisfatto. Insegnate a
tutto il personale quali indizi cercare – ovviamente, senza diventare insopportabili o insistenti.
altra potente tecnica che dovreste aggiungere alla vostra sequenza di follow-up: provare prima di acquistare,
una tecnica a volte nota come prova gratuita
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ATTO 3 - LA TAPPA DOPO
Capitolo 7 - una custumer Experience di altissimo livello
Creare una tribu di fan sfegatati
Una tribù è un gruppo di persone connesse fra loro, a un leader e a un’idea.
Una delle cose che distinguono le aziende straordinarie da quelle ordinarie è che sono a capo di tribù di fan
sfegatati, non semplicemente di clienti.
Nel vostro business, il membro di una tribù è un tipo di cliente molto speciale, che si comporta come una
cheerleader e lavora attivamente per farvi avere successo. I membri della vostra tribù ampli cano il
messaggio di marketing e lo portano ad altezze che non potreste mai raggiungere da soli semplicemente
pagando la pubblicità.
La maggioranza delle aziende ordinarie termina i propri sforzi di marketing quando un potenziale cliente è
stato ormai acquisito, ossia il potenziale cliente ha fatto un acquisto. Questo tipo di pensiero transazionale
blocca questo tipo di aziende, ponendo un ostacolo insormontabile alla loro crescita. Le aziende veramente
speciali, invece, ottengono risultati eccezionali in quanto ogni cliente che aggiungono al proprio portafoglio
non rappresenta solamente il guadagno di una volta, ma un guadagno continuo, perché la persona in
questione diventa un vero evangelista dell’azienda.
Cosa ancora più importante, i lanci di nuovi prodotti diventano facili e prevedibili. Quando si ha una tribù di
fan sfegatati, non è più tanto necessario fare continuamente marketing, spingere e convincere. È compito
vostro creare e coltivare una tribù di fan sfegatati e comprendere che il processo di marketing inizia
veramente solo dopo che un potenziale cliente è stato convertito in cliente pagante.
Solo che ora il cliente ha accesso a forum online e social media e potrebbe diffondere un feedback positivo se
ottiene risultati positivi, ma anche un feedback negativo se invece i risultati sono negativi. Il vostro compito,
pertanto, è trovare un modo per vendere ciò che i vostri clienti vogliono, ma anche dare loro ciò che occorre.
Fare in modo che agiscano e facciano ciò che devono per ottenere dei risultati può signi care, per esempio,
che il prodotto venga offerto loro in una certa maniera.
La leadership è una qualità molto affascinante e la gente desidera essere guidata da un buon leader.
Dimostrare leadership signi ca prendere l’iniziativa di offrire il vostro prodotto o servizio unitamente alla sua
implementazione, prevenendo gli ostacoli che si potrebbero incontrare e trovando soluzioni che possano
aggirarli. Se aiutate i vostri clienti accompagnandoli nché non ottengono dei risultati, i risultati saranno
eccellenti, sia per voi sia per loro.
Se invece non lo fate, entrambi vi ritroverete con la sensazione di essere stati truffati.
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Sfruttare la tecnologia per ridurre l’attrito
La velocità dell’innovazione tecnologica negli ultimi anni è stata stupefacente. Prima di agosto 2004 Google
era ancora un’azienda privata e relativamente poco nota. Prima di settembre 2006 Facebook era ancora
sperimentale e non aperto al pubblico. Alla metà del 2007 non esistevano iPhone e ad aprile 2010 l’iPad era
ancora un rumor nei circoli dei geek. Facciamo fatica a immaginarci come sarebbe la vita senza alcune di
queste tecnologie, eppure solo pochissimi anni fa non esistevano nemmeno. Anche se il passo
dell’innovazione tecnologica è aumentato e continua ad aumentare in modo esponenziale, lo scopo della
nuova tecnologia è rimasto lo stesso nel corso di migliaia di anni.
Detta in modo semplice, lo scopo di qualsiasi nuova tecnologia nella vostra attività è eliminare gli attriti.
Occorre che il percorso che porta alla vendita sia il più veloce e semplice possibile, aumentando al contempo
la customer satisfaction. Occorre evitare situazioni in cui la tecnologia limita il business, invece di facilitarlo.
La tecnologia rende più facile la vita svolgendo per conto nostro il “lavoro pesante”, che si tratti di svolgere
compiti complessi, di sollevare un blocco di cemento o di cercare in mezzo a migliaia di pubblicazioni per
ritrovare quell’oscuro riferimento letterario che andiamo cercando. A volte, però, ci capita di implementare
nuove tecnologie solo per il gusto di avere nuove tecnologie.
Riducendo l’attrito, la tecnologia ci aiuta a svolgere, in tempi enormemente inferiori, compiti che prima ci
avrebbero richiesto ore, giorni o addirittura anni.
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•Clienti che desiderano fare affari con voi perché garantite risultati costanti.
•Licenziatari che desiderano pagare una licenza per il vostro sistema. •Af liati che desiderano entrare a far
parte del vostro sistema di
franchising.
•Investitori o competitor che desiderano acquistare il vostro business.
le principali tipologie di sistemi che dovete creare sono quattro. Se riuscite a creare sistemi scalabili e
replicabili in queste quattro aree di business è praticamente garantito che potrete fare una fortuna:
Sistema di marketing. Genera un usso di lead costante verso l’azienda.
Sistema di vendite. Coltivazione dei lead, follow-up e conversione. Sistema di gestione. Ciò che fate
effettivamente in cambio del denaro
dei clienti.
Sistema amministrativo. Contabilità, reception, risorse umane eccetera. Supporta tutte le altre funzioni di
business.
i clienti non possono scoprire quanto sono buoni i vostri prodotti e servizi nché non hanno acquistato
da voi; e se non avete attivato sistemi di marketing e vendite, non potranno mai comprare da voi né scoprire
la vostra eccellenza: è un circolo vizioso.
Alcuni contano sulla reputazione e sul passaparola. Anche se sono ottimi metodi, ci vuole moltissimo tempo
per costruire un business basandosi esclusivamente sulla reputazione. D’altro canto, le aziende più furbe si
impegnano moltissimo per perfezionare i propri sistemi di marketing e di vendita; dopo tutto, sono molto
pochi i problemi aziendali che non possano essere risolti con un po’ di denaro.
Ma che cos’è di preciso un sistema di business?
In breve, i sistemi di business iniziano con procedure documentate che consentono all’azienda di andare
avanti anche senza di voi. Spesso si tratta semplicemente di liste di controllo, ma ne possono fare parte anche
video e audio formativi. Presi nel loro complesso, questi materiali vengono indicati con il termine manuale
operativo, il cui scopo è catturare il “know how” collettivo dell’azienda.
sono due i motivi principali per cui molti piccoli imprenditori trascurano i sistemi di business.
Il primo motivo è che i sistemi di business sono funzioni di “back of ce”. A differenza dell’ultima offerta di
un prodotto, delle tecniche di vendita o di altri aspetti altamente visibili della vostra attività, un buon sistema
di business è considerato noioso da molte persone. Anche se la loro realizzazione può essere noiosa,
l’incredibile potenza che vi mettono a disposizione non lo è affatto.
Il secondo motivo in ordine di importanza per cui i sistemi di business vengono trascurati è a causa della
percezione che non c’è fretta. Quando un’azienda è piccola o sta appena partendo, sembra che ci siano molte
cose più importanti da fare, come vendite, amministrazione ed evasione degli ordini. Con così tante
importantissime attività che si contendono il pochissimo tempo a disposizione dell’imprenditore, i sistemi di
business sembrano qualcosa che si può mettere in piedi anche più tardi. Come ogni altro compito rimandato,
però, di rado si riesce a portarlo a compimento.
È triste quando un imprenditore si ritrova a vendere la sua azienda e scopre che, dopo averci messo anni e
anni di duro lavoro, non vale niente. Non è che l’azienda in sé non valga nulla, in realtà, è che l’azienda è
LUI e senza di lui non esiste alcuna azienda da vendere.
Implementare dei sistemi in azienda porta con sé numerosi bene ci, i più importanti dei quali sono riportati
qui di seguito.
Realizza un asset di valore. Se la vostra azienda vi garantisce un cash ow suf ciente per mantenere il
vostro stile di vita è una gran cosa, ma non sarebbe fantastico se, il giorno che decidete che è il momento, la
poteste vendere e ottenere in cambio una quantità di denaro che mai vi sareste sognati?
Robustezza e scalabilità. I sistemi danno alla vostra azienda la capacità di espandersi.
Coerenza. La coerenza è uno dei punti più importanti per garantire una customer experience d’eccellenza.
Costi del lavoro inferiori. Quando voi e il vostro personale non dovete sprecare tempo e sforzi a reinventare
ogni volta la ruota, l’ef cienza migliora e i costi del lavoro si riducono.
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nuovo personale o anche vendere l’azienda. Quando il momento arriverà, sarete felici di avere seguito questo
consiglio.
Il vostro lavoro come imprenditori è innovare e costruire sistemi. Anche se al momento siete solo voi a
occuparvi dell’azienda, è importante pensare a lungo termine e pensare in grande. La prima parte del
processo è pensare al vostro business come se fosse dieci volte più grande di ora. Se così fosse, quali ruoli
dovrebbero esistere? Per esempio, ci vorrebbe qualcuno che si occupi della contabilità, qualcuno delle
vendite, un’altra persona delle spedizioni, qualcuno che si dedichi al marketing e così via; insomma, ci siamo
capiti.
Se siete solo voi a occuparvi dell’azienda, o se la vostra è una piccola impresa, il fatto che tutti i ruoli o la
maggior parte siano occupati da voi non è un problema, ma lo diventa certamente se siete obbligati a
rivestire tutti i ruoli in azienda.
Dopo aver identi cato tutti i ruoli dell’azienda e aver de nito quali sono i compiti svolti da ciascun ruolo,
occorre documentare esattamente come dev’essere svolto ciascun compito.
Uno degli strumenti migliori che si può utilizzare nella realizzazione di sistemi di business sono le liste di
controllo, o checklist: sono facili da creare, da seguire e da tracciare. Dopo aver creato una lista di tutti i
compiti svolti nella vostra azienda, siete pronti a iniziare a documentare esattamente in che modo vanno
svolti.
Per ricapitolare, si tratta di un processo suddiviso in tre passaggi:
1.Identi care tutti i ruoli dell’azienda.
2.De nire quali compiti sono af dati a ciascun ruolo.
3.Creare delle checklist per completare correttamente questi compiti.
Ora, se voleste delegare o terziarizzare alcuni di questi compiti, sarà molto più facile fornire al vostro
collaboratore la documentazione di un processo passo passo, invece di fornirgli una formazione
personalizzata e continuare a controllare che faccia tutto quello che deve.
A questo punto, il business diventa enormemente più scalabile: basta aggiungere personale..
L’ultimo cliente
Quando si avvia una nuova attività, è importante pensare chiaramente a come uscirne e piani care quindi
tutto di conseguenza.
La persona o l’azienda che vi acquisteranno sono il vostro ultimo cliente; soddisfarli signi ca che otterrete la
somma più alta che mai riceverete. Questo è il motivo per cui è fondamentale strutturare tutto in modo da
assicurarvi di trovarvi dalla parte giusta di un grosso pagamento, invece che dover affrontare il fatto che anni
di duro lavoro sono niti in nulla, almeno per quanto riguarda il valore della vostra azienda. una delle cose
più importanti che un acquirente prende in esame, e che quindi dovete soddisfare, è capire se AVETE
un’azienda o se SIETE un’azienda. La differenza è enorme. Se la vostra azienda non può funzionare senza di
voi, non è un asset vendibile e siete bloccati – per quanto sia buona o redditizia. Questo è il motivo per cui i
sistemi di business sono così importanti: avere sistemi documentati è ciò che permette all’azienda di operare
anche senza di voi.
Iniziate a pensare al vostro ultimo cliente e a che cosa potrebbe spingerlo a compilare quell’assegno che
diventerà il guadagno più consistente che abbiate mai fatto.
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Una statistica ampiamente citata dice che è 21 volte più probabile che una persona acquisti da un’azienda
da cui ha già acquistato in precedenza rispetto a una da cui non ha mai fatto acquisti.
Il pro tto vero sta nel riuscire a capire come vendere di più ai clienti esistenti, aumentandone il lifetime value.
Vediamo quali sono i cinque modi principali per farlo.
-Alzare i prezzi
Uno dei modi più trascurati di aumentare il lifetime value di un cliente è semplicemente alzare i prezzi. La
maggior parte delle aziende teme che alzare i prezzi possa portare a una fuga di clienti o a una qualche
ripercussione negativa. Anche se occorre procedere con cautela e organizzare la cosa a livello di strategia, in
generale vi potrete accorgere che i vostri clienti sono molto meno sensibili al prezzo di quanto possiate
immaginare. Se vi posizionate correttamente e offrite una customer experience eccezionale, la maggior parte
dei clienti accetterà volentieri un aumento dei prezzi.
Il punto, per alzare i prezzi in modo da renderlo accettabile ai clienti, è motivare loro il perché: spiegate loro
che la qualità del vostro prodotto è aumentata, oppure che sono aumentati i costi per procurarvi le materie
prime. Spiegate loro i bene ci che hanno già ricevuto dalla vostra offerta e quali saranno gli ulteriori bene ci
che potranno trarre dalle future innovazioni.
-Upselling
L’upselling è la tecnica mediante la quale si aggiungono al prodotto o al servizio principali che offrite altri
prodotti secondari. Quando i potenziali clienti acquistano per prima cosa l’articolo “costoso”, gli articoli
secondari che suggerite sembrano, in confronto, economici.
Con l’upselling avete due elementi che lavorano a vostro favore: innanzitutto, il principio del contrasto, di cui
abbiamo appena parlato. In secondo luogo, poiché il potenziale cliente non stava cercando di acquistare
speci camente i prodotti aggiuntivi proposti, è molto meno sensibile al loro prezzo. Entrambi questi fattori
signi cano un margine elevato per voi.
Un ottimo modo per proporre un upselling è il seguente: “la maggior parte dei clienti che ha acquistato X ha
acquistato anche Y”, come si può notare nei grandi siti di e-commerce come Amazon. Alle persone piace
partecipare alle norme sociali; se dite loro quali sono le “normali” abitudini d’acquisto state attingendo al
profondo e potente desiderio psicologico dell’uomo di far parte di un gruppo.
-Ascensione
il processo con cui si portano i clienti esistenti verso i prodotti e servizi di prezzo maggiore e, possibilmente,
con margine più elevato. Le campagne di ascensione dovrebbero fare sempre parte del processo di marketing.
Molto spesso i clienti restano legati ai prodotti o servizi esistenti, anche se potrebbero permettersi di passare a
quelli di livello superiore, traendone vantaggio: in questo caso si può dire che l’inerzia lavora contro di voi.
Oltre a farvi guadagnare di più, queste campagne vi aiutano a combattere l’inerzia e a evitare che i clienti
possano passare a un competitor. Quando i clienti pensano autonomamente di passare a un prodotto di
livello superiore perché quello che voi offrite loro attualmente non è più suf ciente per le loro necessità,
spesso guardano che cos’ha da offrire la concorrenza e danno a voi la colpa dell’esperienza di scarsa qualità
che stanno riscontrando con il vostro prodotto o servizio.
Pessima è anche l’idea di avere una sola scelta di prezzi o una sola opzione per ciascuna categoria di prodotti
o servizi. Avere un’unica opzione signi ca rinunciare volontariamente a un bel po’ di denaro. Come minimo
dovreste avere, per ogni categoria, un’opzione “standard” e un’opzione “premium”.
Offerte di questo tipo possono rappresentare una percentuale di pro tto notevole, anche se vendete un
numero di unità molto ridotto, e attirano clienti con grandi disponibilità nanziarie che acquistano in base al
prestigio, ai servizi e alla comodità, invece che clienti di basso valore che tendono ad acquistare solamente in
base al prezzo.
-Frequenza
Aumentare la frequenza con cui i clienti acquistano da voi è un’altra ottima strategia per aumentare il
lifetime value. Conosciamo molte strategie per ottenere questo risultato.
Promemoria. La gente ha sempre moltissime cose da fare e non sempre si ricorda di fare in tempo ciò che
deve, anche se ne trae un guadagno.
Date ai clienti un motivo speciale per tornare.
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Usare gli abbonamenti per aiutare i clienti a fare più acquisti. Alcuni prodotti o servizi, come l’accesso a
Internet, le assicurazioni o la fornitura di elettricità, si prestano naturalmente a un modello di business ad
abbonamento; dovete però imparare a pensare in modo laterale per sfruttare il modo rivoluzionario in cui
proporre prodotti che normalmente vengono venduti senza abbonamento.
-Riattivazione
La maggior parte degli imprenditori sta seduta su una miniera d’oro sotto forma di una lista di ex clienti che
hanno già acquistato da voi in passato.
La lista di clienti passati ha un valore enorme, perché molto del lavoro richiesto per farvi conoscere dai
potenziali clienti, per farvi gradire e per fare in modo che si dino di voi, è già stato fatto; ora dovete solo
realizzare una campagna di riattivazione per riconquistarli; questo può portare a rapide acquisizioni e a
guadagnare “soldi facili” in breve tempo.
Ecco quali sono i fondamentali di una campagna di riattivazione.
1.Iniziate scorrendo il database dei clienti e tirando fuori i nomi dei clienti passati di cui non avete più notizie
o che non hanno comprato nulla da voi per un certo periodo.
2.Create un’offerta forte per indurre i clienti a tornare da voi.
3.Contattate i clienti passati e chiedete loro perché non sono tornati.
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l’azienda. Per avere successo e ottenere l’iper-crescita, occorre provare sempre a incrementare questo tipo di
clientela.
Gli Infedeli. Gli infedeli sono clienti che non si possono permettere di fare affari con voi, perché non hanno
tempo o perché non hanno denaro.
I Vampiri. A differenza degli infedeli, i vampiri si possono permettere di fare affari con voi, ma voi non vi
potete permettere di fare affari con loro: vi fanno perdere una quantità di tempo mostruosamente
sproporzionata rispetto al cliente normale, pur pagando esattamente la stessa cifra di tutti gli altri clienti.
Il Leopardo delle nevi. Potrebbe essere il vostro cliente più importante, uno che rappresenta una grossa fetta
del vostro fatturato e vi paga spesso grosse somme di denaro
Un altro modo più formale per suddividere i clienti in categorie è il Net Promoter Score (NPS). L’NPS è stato
creato per misurare la delizzazione e la customer satisfaction. Utilizzando la terminologia dell’NPS, i clienti
sono Promotori, Detrattori o Passivi. L’NPS può andare da un valore minimo di –100 (tutti sono detrattori) a
un valore massimo di +100 (tutti sono promotori). Un NPS positivo (ossia maggiore di zero) è buono, un NPS
maggiore di +50 è considerato eccellente. Il Net Promoter Score è calcolato basandosi sulle risposte a una
singola domanda: “Quanto consiglieresti l’azienda/il prodotto/il servizio a un amico o collega?”. Il
punteggio di questa risposta è spesso basato su una scala da 1 a 10. Chi risponde con un punteggio di 9 o 10
è considerato un Promotore; chi risponde con un punteggio da 0 a 6 è considerato un Detrattore; chi in ne
risponde con 7 o 8 è considerato un Passivo. Spesso i punteggi vengono seguiti da una domanda aperta che
chiede i motivi del punteggio assegnato. I risultati ottenuti possono quindi essere impiegati dal management
per intraprendere azioni di follow-up.
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un favore al proprietario del ristorante o alla casa di produzione del lm? Dif cile. La cosa più probabile è
che abbiate avuto un’esperienza molto positiva; avete fatto il referral perché ha fatto stare bene voi. Questo è
esattamente lo stesso concetto da adottare nel referral marketing, ma invece che rimanere in attesa nella
speranza che qualcuno ci scopra e condivida la sua esperienza, vogliamo organizzare e stimolare il processo,
rendendolo più deliberato e af dabile.
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Se riuscite a scoprire quali sono le aziende a voi complementari con cui il vostro cliente interagisce prima di
farlo con voi, questo può aiutarvi a scoprire dove ricavare altri pro tti non ancora sfruttati dalla vostra
attività. Riuscire a creare un accordo di joint venture con una o più di queste aziende che non vi fanno
concorrenza diretta può rappresentare una fonte di lead molto economica, per non dire gratuita.
Se siete avvocati, un commercialista potrebbe rappresentare una fonte eccezionale di nuovi lead; se siete un
concessionario per la vendita di automobili, la fonte di lead potrebbe essere un meccanico o un carrozziere;
se invece vendete cibo per animali, la fonte di lead ideale potrebbe essere rappresentata da un veterinario.
Una strategia straordinaria comporta la creazione di un buono regalo per i vostri prodotti o servizi. Diciamo,
per esempio, che la vostra attività si chiami “Il Mondo degli Animali” e consista in un negozio di alimenti per
animali. Potreste stringere un accordo con un veterinario vicino a voi, scoprendo qual è l’alimento per
animali raccomandato dal veterinario ai suoi clienti e creando quindi un voucher o un buono sconto che lui
può regalare ai suoi nuovi clienti.
Il bello di questa soluzione è che è interamente basata sulla buona volontà, da qualsiasi punto di vista la si
guardi: non c’è alcuna pressione per la vendita, non ci sono con itti d’interesse.
Ora, è vero che non tutti i clienti riscuoteranno il buono sconto o il voucher, ma la maggior parte lo farà: non
riscuotere un voucher o un buono sconto con un preciso valore monetario sembrerebbe quasi buttar via del
denaro. Diciamo che calcolate, stando bassi, che il lifetime value di un nuovo cliente presso il vostro negozio
sia di 5000 euro: avete in pratica regalato una minima parte del pro tto di una vendita che non avreste mai
fatto. Geniale!
Guardandola da un altro punto di vista, dovreste cercare di capire a chi potrebbero interessare i vostri clienti
dopo che avete offerto loro i vostri servigi; potrebbe diventare un’eccellente fonte di reddito secondaria,
aumentando al contempo il valore della vostra offerta per il cliente nale.
Ecco alcuni sistemi con cui potreste monetizzare la vostra base clienti:
•Vendere i lead. Molto probabilmente esiste qualcuno, nella linea di business complementare alla vostra, ma
non in diretta concorrenza, che pagherebbe più che volentieri lead quali cati e interessanti. Occorre però
prestare attenzione al fatto che dovete avere il permesso esplicito dei clienti per passare a qualcun altro i loro
dati.
•Scambiarsi i lead. Se non volete accettare pagamenti per i lead, oppure ritenete che non sia opportuno
farlo, potete creare un programma di scambio dei lead a due vie con qualcuno che lavori in un campo a voi
complementare: loro mandano a voi i loro clienti e voi mandate a loro i vostri. Anche in questo caso è
necessario ricordare che, come nel caso della vendita dei lead, non dovete mai fornire ad altri i dati
con denziali dei vostri clienti, a meno di non averne ottenuto l’esplicito consenso.
•Rivendere prodotti e servizi complementari. Potete acquistare all’ingrosso prodotti e servizi
complementari per poi rivenderli alla vostra clientela. Il bene cio di questo modello è che mantenete il
controllo completo della relazione, senza mai passare a terzi i dati dei vostri clienti.
•Diventare un partner af liato per i referral. Si tratta di un modello simile alla vendita dei lead, a parte il
fatto che, invece di essere pagati per ciascun lead, venite pagati in funzione delle vendite che la terza parte
riesce a portare a casa grazie a voi.
Scoprite chi ha avuto i vostri clienti prima e dopo di voi e scovate modi per creare valore in entrambe le
direzioni: potrebbe diventare una fonte importante di nuovi clienti e di nuove entrate per la vostra azienda.
Costruire il brand
un brand è la personalità di un’azienda.
Questa personalità varia drasticamente fra un’azienda e l’altra.
il branding è qualcosa di cui vi dovete occupare dopo che qualcuno ha acquistato da voi, non qualcosa di cui
occuparvi per indurre i clienti ad acquistare da voi.
La brand equity, o patrimonio di marca, è l’ottimo rapporto che riuscite a costruire e che spinge le persone a
fare affari con voi, invece che con i vostri competitor.
L’insieme di fattori nella vostra azienda che fanno sì che i clienti attraversino la strada, in modo gurato o
letterale, per venire a comprare da voi rappresenta, nel suo complesso, la brand equity, che si può manifestare
sotto forma di delizzazione del cliente, di acquisti ripetuti o anche di un prezzo più alto che potete praticare
per il vostro prodotto o servizio.
Una cosa importante: è anche la chiave per stimolare il circolo virtuoso dei referral.
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Conclusioni
ciclo di vita del direct response marketing.
il Marketing Plan in una sola pagina è una rivoluzione: è pensato per sempli care in modo drastico la
comprensione del direct response marketing, velocizzandone l’implementazione in azienda. Ricordatevi che
si tratta solo di implementazione.
sapere e non fare è esattamente come non sapere. Dovete commettere gli errori, rischiare di apparire
incompetenti e investire su voi stessi e sulla vostra attività.
gli imprenditori non implementano le strategie note per uno di questi tre motivi:
1.Paralisi dovuta all’analisi. Continuano a cercare di capire di più oppure si bloccano in attesa dell’ultimo
gadget scintillante nella speranza di fare tutto alla perfezione al primo colpo. Ma avere tutto perfetto al primo
tentativo è impossibile.
2.Incapacità di delegare
3.“La mia azienda è diversa”. Praticamente qualsiasi possibile problema che avete o che nirete per
affrontare è già stato risolto da qualcuno in un dato momento della storia.
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Indorare la pillola
Un’enorme quantità del vostro successo dipende dal veicolo che scegliete. In un’epoca in cui le nuove
tecnologie stanno sconvolgendo settori che durano da decenni.ruolo centrale che l’acquisizione dei clienti con
un marketing ef cace riveste:
•Uber, la compagnia di taxi più grande del mondo, non possiede veicoli.
•Facebook, il proprietario di media più diffuso al mondo, non crea contenuti.
•Alibaba, il più grande rivenditore online del mondo, non ha magazzino.
•Airbnb, il fornitore di alloggi più grande del mondo, non possiede immobili.
Eppure, queste quattro aziende valgono centinaia di miliardi di dollari.
Il vostro maggiore vantaggio competitivo sta nel riuscire ad anticipare il cambiamento e nel compiere azioni
di conseguenza. Ci vuole coraggio, bisogna essere in grado di assumersi i rischi e di investire in ricerca e
tecnologia.
Dovete continuare a porvi domande come:
•In che business dovrei essere?
•Quali sono le tecnologie che potrebbero sconvolgere il mio settore?
•In che modo posso sfruttare i cambiamenti tecnologici, invece di combatterli?
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